Nota Bene: La Sardegna è anche, tradizione, canto, ballo, musica e poesia...... Il canto a chitarra o gara a chitarra è uno dei bellissimi canti tradizionali della Sardegna, dove il suono della chitarra e fisarmonica si unisce per accompagnare le voci de is'cantadorisi che si esibiscono a gara nelle piazze Isolane.
Salve Musta, Andros e company. Molto carine le foto recenti inviate da Mustayoni, e sopratutto il confronto con quella antica. Bello in particolar modo "su ballu tundu" ballato in piazza san Giorgio. Ma i tre uomini all'interno del cerchio stanno per esibirsi in sa sciampitta? In passato mi pare che non si ballasse dentro il cerchio, o mi sbaglio? Vorrei capire quali siano "gli ovvii motivi" ai quali ti riferisci per affermare che la foto in questione rappresenti con certezza "su ball'i ogai". Non metto in dubbio gli insegnamenti di Tziu bissenticcu Serra e degli altri "antichi" ballerini sestesi, come non lo faccio per le testimonianza raccolte da noi, ma dal confronto tra la foto vecchia e le nuove non vedo tutta questa sommiglianza. Ma è così assurdo che durante su ballu tundu la catena tra le coppie si interrompesse? Ad ogni modo, non voglio metterti fretta, per ora attendo l'evoluzione dei tuoi ragionamenti....... Ricorda però che ti ho chiesto una descrizione minuziosa e aggiungo, possibilmente discorsiva ,la più dettagliata possibile, "de su ball'i ogai" sestese", va bene anche con l'aiuto delle immaggini. Ricorda inoltre che Furittu chiedeva di sciogliere la famosa questione dei ........fazzoletti in mano........ per la quale nessuno si è ancora pronunciato, nemmeno a riguardo dell'opinione che io ho espresso in proposito.
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emanuele mudu
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tutte queste informazioni sono bellissime e interessantissime, ma sarebbe bello non limitare la discussione al sud estendendo il discorso a tutta la sardegna...dai dai aspettiamo notizie..
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E adesso dopo tante parole, benchè molto interessanti, tante cose non le conoscevo assolutamente e grazie alla vostra sapienza le sto imparando ora,.....però visto che oggi è domenica giorno di festa vi propongo una pausa naturalmente con u' bellu ballu sadru da ballare tutti insieme....ci state?
Volevo postarne uno di Luigiu o Giuanni Saderi, non so se li conoscete ma erano bravissimi.....non ho trovato nulla e allora eccone uno suonato da Tonino Masala......
Ciao Tizi, i tuoi interventi sono sempre graditi!!! Dopo fiumi di parole, questa musica, arriva come...liberatoria e distensiva! Questo suonatore che dici tu, tal Saderi, faccelo ascoltare...che ne dici? Andrea
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Andrea L.
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Salve Musta, Andros e company. Molto carine le foto recenti inviate da Mustayoni, e sopratutto il confronto con quella antica. Bello in particolar modo "su ballu tundu" ballato in piazza san Giorgio. Ma i tre uomini all'interno del cerchio stanno per esibirsi in sa sciampitta? In passato mi pare che non si ballasse dentro il cerchio, o mi sbaglio? Vorrei capire quali siano "gli ovvii motivi" ai quali ti riferisci per affermare che la foto in questione rappresenti con certezza "su ball'i ogai". Non metto in dubbio gli insegnamenti di Tziu bissenticcu Serra e degli altri "antichi" ballerini sestesi, come non lo faccio per le testimonianza raccolte da noi, ma dal confronto tra la foto vecchia e le nuove non vedo tutta questa sommiglianza. Ma è così assurdo che durante su ballu tundu la catena tra le coppie si interrompesse? Ad ogni modo, non voglio metterti fretta, per ora attendo l'evoluzione dei tuoi ragionamenti....... Ricorda però che ti ho chiesto una descrizione minuziosa e aggiungo, possibilmente discorsiva ,la più dettagliata possibile, "de su ball'i ogai" sestese", va bene anche con l'aiuto delle immaggini. Ricorda inoltre che Furittu chiedeva di sciogliere la famosa questione dei ........fazzoletti in mano........ per la quale nessuno si è ancora pronunciato, nemmeno a riguardo dell'opinione che io ho espresso in proposito.
Salve a tutti voi... Anche io, come Manu79, aspetto la descrizione de su ballu de ogai sestese (io ho già fornito quanto chiestomi in proposito)... sono curioso di sapere in che differisce
Per le foto del gruppo folk... ho riconosciuto due care persone...una è Luigi lai l'altra.... non è che ci conosciamo gia???
Ciao , Andrea
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tutte queste informazioni sono bellissime e interessantissime, ma sarebbe bello non limitare la discussione al sud estendendo il discorso a tutta la sardegna...dai dai aspettiamo notizie..
Certo Tonia, ...per adesso, è vero, si stà analizzando un ballo del Campidano o giù di li... magari inizia tu e... proponi qualche domanda Un saluto, Andrea
Modificato da - Andros in data 05/10/2009 09:15:26
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riesco a collegarmi una volta ogni morte di papa...ho aperto la discussione ma l ho rivista solo ora e poi io non sono così esperta.....leggo e attendo notizie...
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Andros ho visto che Tzinnigas aveva precedentemente scritto questo sito, dove si può sentire la musica di Luigiu Saderi, non riesco a postare un ballo da farvi sentire.....vedi se ci riesci tu....grazie
Si Tizi, ho sentito alcuni brani del Saderi... è bravo...tu lo conosci personalmente? Poi... per i libri che ti avevo indicato...sei riuscita a trovarli? Credo che anche attraverso la tua libreria di fiducia potresti farli arrivare... Queste sono le coordinate... Il folklore sardo di Francesco Alziator, recentemente ripubblicato dalla Zonza editori Un, saluto, Andrea
Modificato da - Andros in data 05/10/2009 12:06:23
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Scusa Andrea, effettivamente hai ragione, non ti ho ringraziato per le informazioni generali che hai postato a proposito de su ball'i ogai, oltretutto con l'indicazione degli autori che hanno già trattato l'argomento. In attesa però che Musta si decida a fornirci la famigerata descrizione di questo ballo nella versione sestese, potresti esprimere il tuo punto di vista a riguardo della questione dei fazzoletti? Oltretutto, chiederei a Musta di dare delle indicazioni sulle occasioni in cui nel suo centro veniva eseguito il ballo in questione ed anche la rappresentazione de sa sciampitta (eseguita solo in campidano). Per quest'ultima, prendo per buone le informazioni orali ricevute dal maestro di ballo sestese, tziu Bissenticcu Serra, nel momento in cui parla in qualche maniera di un risvolto in qualche modo "propiziatorio" . Certo, le ricerche in questo campo sopratutto nei nostri centri, non sono supportate da una documentazione scritta autorevole e precedente, per tale motivo si possono fare soltanto traendo spunto dai ricordi e dalle testimonianze appunto di chi ha vissuto in prima persona il ballo in piazza, ed aggiungerei anche da quelle che potrebbero essere delle loro semplici considerazioni in merito, valevoli ne più ne meno di quelle che noi facciamo odiernamente. E'importante definire l'occasione ed il relativo nesso temporale in cui si svolgeva sa sciampitta, proprio per capire in quale contesto e a che proposito si inseriva un eventuale carattere "propiziatorio" o meglio di buon auspicio di tale ballo. Dove Mustayoni per tale ballo afferma ....... il corteggiamento e l'involucro....... il rituale la sostanza.......... a me pare possa essere l'esatto contrario ossia il rituale (quindi il ballo stesso ed il modo in cui esso si svolge nel caso specifico) l'involucro mentre il corteggiamento o eventualmente la funzione propiziatoria la sostanza (cioè il fine, se non ultimo ma predominante). Ogni ballo, se non ho capito male, di antica o recente istituzione che sia, è classificabile a seconda degli aspetti che in esso predominano tra i balli rituali o i balli erotici (di corteggiamento). Qualcuno parla della caratteristica dei balli rituali : il ballo in cerchio. Non mi pare che sa sciampitta abbia questa caratteristica!
Ho accennato durante la mia lunga disquisizione sulla questione "fazzoletti in mano", al significato e funzione de Su ball'e cresia. Non so sinceramente a che periodo risalga l'istituzione di questo ballo. Inoltre in quale tipo di classifficazione dovrebbe rientrare? Ho proposto per esso , sempre agli occhi delle testimonianze orali raccolte, una funzione di completamento di quello che si chiamava "fastiggiu a castiadas" ossia corteggiamente con gli sguardi. Qui il susseguirsi degli eventi è lampante: all'interno della chiesa, punto d'incontro di tutta la comunità e di ambo i sessi, incominciava con gli sguardi appunto il rituale di corteggiamento e scelta della compagna :gli uomini che erano nella cappella "castianta is picioccas in mesu cresia" e attendevano di carpire dai loro sguardi un segnale di intesa con le loro intenzioni. La conferma della giusta intuizione sul significato degli sguardi corrisposti dalla ragazza al ragazzo, la si aveva nel momento in cui conclusa la messa, la ragazza su invito "de su cumbidadori" (letteralmente l'invitatore, l'invitante colui che invita per conto di...) decideva di partecipare al ballo "de intrai in su ballu". Fugava così ogni dubbio, a seconda della sua decisione, sull'esito interpretativo del giovane. Oltre all'aspetto del corteggiamento, visto il contesto temporale in cui si svolge (la conclusione della messa) potrei vederci un aspetto di ringraziamento: del resto Andros stesso afferma che il ballo è comunicazione ......di tipo orizzontale ..... verso il prossimo ........ (il corteggiamento in questo caso) e verso l'alto....... verso Dio o la divinità ............ (il ringraziamento in questo caso). Probabile che si trattasse di un rito esistente già prima dell'avvento del cristianesimo, sia durante che al termine delle funzioni religiose, e che questo stesso rito sia stato poi assorbito e cristianizzato proprio ai tempi della chiesa bizantina alla quale la Sardegna ha aderito per molti secoli. Del resto se esiste una ritualità propiziatoria del ballo, il ringraziamento rappresenta l'opposto della medaglia. Questa che ho appena esposto è una mia teoria ....... fiumi di parole come dice Andrea Mi pare comunque che le fonti letterarie che vengono prese come riferimento seppur di autori importanti ed a valido titolo, rappresentino ugualmente almeno in parte, l'esposizione di teorie e supposizioni fatte da altri prima di noi sullo stesso argomento. ...........Sintettico, come sempre ........ A presto!
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Si Tizi, ho sentito alcuni brani del Saderi... è bravo...tu lo conosci personalmente? Poi... per i libri che ti avevo indicato...sei riuscita a trovarli? Credo che anche attraverso la tua libreria di fiducia potresti farli arrivare... Queste sono le coordinate... Il folklore sardo di Francesco Alziator, recentemente ripubblicato dalla Zonza editori Un, saluto, Andrea
il folklore sardo è un libro fuori catalogo...si può trovare solo nelle biblioteche o forse in qualche vecchia libreria come fondo di magazzino
Modificato da - tonia in data 05/10/2009 12:27:22
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Si Tizi, ho sentito alcuni brani del Saderi... è bravo...tu lo conosci personalmente? Poi... per i libri che ti avevo indicato...sei riuscita a trovarli? Credo che anche attraverso la tua libreria di fiducia potresti farli arrivare... Queste sono le coordinate... Il folklore sardo di Francesco Alziator, recentemente ripubblicato dalla Zonza editori Un, saluto, Andrea
il folklore sardo è un libro fuori catalogo...si può trovare solo nelle biblioteche o forse in qualche vecchia libreria come fondo di magazzino
Tonia, è stato ripubblicato qualche anno fa... tu hai l'edizione della libreria dessì di SS del 78?
Dettagli del Libro: Il folklore sardo di Alziator Francesco
Autore: Alziator Francesco Editore: Zonza Genere: usi e costumi, etichetta, folclore Argomento: sardegna-cultura folklore Collana: Opera omnia di Francesco Alziator Pagine: 202 ISBN: 8884701686 ISBN-13: 9788884701688 Data pubblicazione: 2005 Normalmente disponibile in 2 settimane
Basta cercare su google "alziator folklore sardo" Ciao, Tonia
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Andros non ho ancora fatto le ricerche su il libro da te propostomi, ma le farò al più presto possibile, poi ti faccio sapere....in genere anch'io guardo su internet, libreria universitaria....credo sia un bellissimo regalo per mio padre e naturalmente anche per me........ Sei proprio gentile, grazie. Per quanto riguarda Luigiu Saderi, ero una ragazzina, però ricordo che veniva sempre a suonare per le feste del mio paese, spesso era a cena a casa visto che mio padre molte volte era presidente del comitato delle feste e io già da allora amavo il ballo sardo e cominciavo a ballarlo.....praticamente questa passione è nata con me.....tale padre, tale figliami ha tramandato la sua passione per il ballo ma anche per il canto Luigiu Saderi è morto ormai da tantissimi anni, dopo di lui c'era il figlio Giuanni che ricordo senz'altro meglio, suonava altretanto bene, adesso non so se suoni ancora, purtroppo non l'ho mai più sentito Ricordo dei lunghissimi e meravigliosi balli che suonava benissimo e io li ballavo con un signore anziano, uno dei più bravi ballerini del paese, anche lui non c'è più, si toglieva su barrettu e me lo metteva in testa e vai cun sa trobida....io avevo circa 14 anni....che bei ricordi, dietro di noi c'erano gli uomini che urlavano....dai Migu (così si chiamava questo signone) la ca Tiziana ti frigadapuoi capire la mia felicitàlo ricordo con tanta tenerezza e nostalgia.
Ciao Emanuele! Ho visto ora il tuo ultimo post... Dunque, vista l'ora... risposte veloci ma che meritano approfondimenti...
su ballu de sa cresia Istituzione del ballo? Non so... ma si ha testimonianza scritta di un ballo con questo nome a Pirri nel 1836. (Pillai) Sul nome, secondo me, deriva dal posto ove questo ballo aveva luogo
L'etica dei balli...significano principalmente "incontro tra i sessi"...in senso fisico e/o metaforico...nel caso del ballo de sa cresia: ballo di corteggiamento e di ringraziamento verso la chiesa o il santo, ecc.
Fazzoletti L'uso del fazzoletto nel ballo poteva avere diverse funzioni... Far evitare il contatto fisico fra uomo e donna... Nel ballo de s'accioppitta o de arregolli o, ancora de sa scippitta, ecc., il fazzoletto era usato per raccogliere le offerte... Ora non ricordo altro...
Manu ha scritto...
Probabile che si trattasse di un rito esistente già prima dell'avvento del cristianesimo, sia durante che al termine delle funzioni religiose, e che questo stesso rito sia stato poi assorbito e cristianizzato proprio ai tempi della chiesa bizantina alla quale la Sardegna ha aderito per molti secoli.
A tal proposito e a conferma di quanto tu sostieni (se ho capito quel che tu intendi)... ti riporto quanto scritto dal Casula: Mentre il clero secolare operava nella Sardegna romèa cristianizzata, con centro nelle città vescovili costiere e a Forum Traiani (Fordongianus) nell’interno, i monaci greco-bizantini seguaci della cosiddetta regola di “S, Basilio”, superavano volentieri il limite del limes politico e guadagnavano pian piano alla Fede cristiana la Barbaria dov’erano ancora adorate le divinità nuragiche…(pietre e legni) I Basiliani non erano eremiti che abitavano solitari senza partecipare alla vita ecclesiale, ma cenobiti (da Koinòbion = vita comune) i quali vivevano riuniti in monasteri che, in Sardegna, venivano spesso costruiti in luoghi di antico culto pagano ed avevano struttura di moristènes o combèssias (= celle di conversi poste attorno ad una chiesetta intitolata a un santo del calendario o menologio greco). I più noti sono oggi, in ordine di grandezza: S. Maria (Bonarcado); S. Salvatore (Cabras); S. Mauro (Sorgono); Nostra Signora di Gonari (Orani – Sarule); Il Rimedio (Orosei); SS. Cosma e Damiano (Mamoiada); S. Francesco (Lula); Beata Vergine d’Itria (Gavoi); SS. Martiri (Fonni); Il Miracolo (Bitti); S. Gavino (Porto Torres); S. Serafino (Ghilarza); S. Antine (Sedilo). I Basiliani esercitavano col popolo la preghiera collettiva; pur tuttavia erano sempre asceti individuali, al contrario dei monaci occidentali…
Spero di non aver lasciato inevasi i tuoi quesiti... Ciao, Andrea
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Andros non ho ancora fatto le ricerche su il libro da te propostomi, ma le farò al più presto possibile, poi ti faccio sapere....in genere anch'io guardo su internet, libreria universitaria....credo sia un bellissimo regalo per mio padre e naturalmente anche per me........ Sei proprio gentile, grazie. Per quanto riguarda Luigiu Saderi, ero una ragazzina, però ricordo che veniva sempre a suonare per le feste del mio paese, spesso era a cena a casa visto che mio padre molte volte era presidente del comitato delle feste e io già da allora amavo il ballo sardo e cominciavo a ballarlo.....praticamente questa passione è nata con me.....tale padre, tale figliami ha tramandato la sua passione per il ballo ma anche per il canto Luigiu Saderi è morto ormai da tantissimi anni, dopo di lui c'era il figlio Giuanni che ricordo senz'altro meglio, suonava altretanto bene, adesso non so se suoni ancora, purtroppo non l'ho mai più sentito Ricordo dei lunghissimi e meravigliosi balli che suonava benissimo e io li ballavo con un signore anziano, uno dei più bravi ballerini del paese, anche lui non c'è più, si toglieva su barrettu e me lo metteva in testa e vai cun sa trobida....io avevo circa 14 anni....che bei ricordi, dietro di noi c'erano gli uomini che urlavano....dai Migu (così si chiamava questo signone) la ca Tiziana ti frigadapuoi capire la mia felicitàlo ricordo con tanta tenerezza e nostalgia.
Capito Tizi, bel racconto...un'ultima cosa...in quanti eravate a ballare nel paese, in quali occasioni e dove (piazza o abitazione privata)?
Ciao, Andrea
Modificato da - Andros in data 06/10/2009 08:15:44
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...un'ultima cosa...in quanti eravate a ballare nel paese, in quali occasioni e dove (piazza o abitazione privata)?