Forum Sardegna - ballittu
    Forum Sardegna

Forum Sardegna
Nome Utente:

Password:
 


Registrati
Salva Password
Password Dimenticata?

 

    


Nota Bene: Seulo - Sa Stiddiosa. Dall'alto di una parete calcarea a picco sul Flumendosa, coperta da delicati Capelvenere, le acque di una sorgente cadono a pioggia, creando ai primi raggi solari un suggestivo fenomeno di iridescenza.



 Tutti i Forum
 Cultura in Sardegna
 Tradizioni popolari
 ballittu
I seguenti utenti stanno leggendo questo Forum Qui c'è:


Nuovo Evento      Bookmark this Topic  
| Altri..
Pagina Precedente | Pagina Successiva
Autore Discussione
Pagina: di 9

musthayoni

Utente Attivo


Inserito il - 01/10/2009 : 11:04:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di musthayoni Invia a musthayoni un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Andros ha scritto:

musthayoni ha scritto:

.. scusate .. ma non ho molto tempo al momento per intervenire più precisamente sull'argomento ...
.. per quanto riguarda la sciampitta però mi sento di escludere l'aspetto legato alla lotta coi piedi ... e propendo sempre e cmq per l'aspetto propiziatorio .. e con calma mi spiegherò il mio punto di vista ... per adesso riguardate meglio la foto in bianco e nero .. del 1905 e guardate il giovane ballerino situato dietro il suonatore inginocchiato ... lui fu uno di quelli che insegnò sa sciampitta e a sciampittai ai primi ballerini che fondarono il gruppo folk nel 1964 e diede le spiegazioni sul significato del ballo ... io entrai nel gurppo 12 anni più tardi .. ma ebbi modo di sentire di persona le sue spiegaioni al riguardo ..
.. per ore è tutto e appena posso metterò qualche altra foto ... saluti ..

Mustha...ti aspettiamo molto volentieri
Andrea
p.s.: nella foto del 1905...molti uomini in divisa...perche?


... ciao Andros .. gli uomini in divisa sono così abbigliati perché facevano parte della fanfara locale (diventata poi banda musicale) .. ed erano stati invitati sicuramente in occasione della visita di Cesare Pascarella a Sestu nel 1905 .. in casa di Ranieri Ugo .. casa a cui pervenne a suo tempo anche la nostra Grazia Deledda (anno 1898) .. ma questa è un'altra storia e torniamo a quanto sopra riportato ... e al famoso giovane in divisa .. che balla dietro il suonatore inginocchiato .. cosicché analizziamo un attimo queste due foto .. postate a in altro loco da furittu ..

http://img144.imageshack.us/img144/...ragazxn7.jpg[/img]

[img]http://img219.imageshack.us/img219/8708/950035a4448e12abff6f6f1.jpg[/img]

.. allora .. se guardiamo la foto in alto della fanfara .. vediamo che il giovane alla destra (guardando) è lo stesso della seconda foto .. dove si balla in casa Ugo .. (da ciò anche la presenza degli uomini in divisa all'occasione) e lui si chiamava .. Bissenticcu .. per noi tutti tziu Bissenticcu ... ed era un provetto ballerino .. che insegnò il ballo campidanese e sa sciampitta .. ai primi componenti che fondarono il gruppo San Gemiliano nel 1964 ... allora il ballo sardo era andato in desuetudine .. (lo si ballava davvero eccezionalemente in case private durante il carnevale .. perché ormai .. is ballus modernus .. (tanghi .. valzer e mazzurche .. ma non solo) avevano preso il sopravvento .. (sic) ... per cui le nuove generazioni sapevano ballare poco e niente .. e da ciò il giusto ricorso agli anziani ballerini di un tempo .. e tra questi appunto tziu Bissenticcu ...
E fu proprio lui .. che insegnò a tantissimi i primi passi del ballo (io purtroppo non ebbi quell'onore .. perché allora ero un bambino ) .. ma essendo lui anche amico dei miei nonni .. e quindi di famiglia .. ebbi modo di vederlo e sentirlo di persona .. molti anni dopo .. quando entrai a far parte del gruppo .. perché con un amico (purtroppo scomparso prematuramente) cominciammo a chiedere maggiori precisazioni anche sul possibile significato insito nei vari balli che si facevano.
.. fu così dalle sue dichiarazioni .. che appresi che la sciampitta aveva un possibile un risvolto rituale di tipo propriziatorio .. in quanto le legato al raccolto ... "più un ballerino si destreggiava bene coi piedi nel ballo (is affroreggiamentus) .. e soprattutto più si elevava in alto .. con le gambe durante il colpo di reni che lo metteva col corpo a squadra stando così sospeso a mezz'aria facendo forza con le braccia poggiate su quelle degli altri due ballerini che lo sostenevano e lo accompagnavano col solo passo ... e più si credeva che in quell'anno sarebbe stato abbondante il raccolto .."
.. naturalmente la destrezza del ballerino durante l'esecuzione del ballo .. poteva avere (e sicuramente l'aveva) anche il duplice effetto di dimostrare alle giovani ragazze che assitevano al ballo tutta la sua bravura .. (e da qui l'approccio al corteggiamento) .. ma certamente il significato più recondito (di cui sotto molti aspetti s'è perso il significato) era probabilmente legato ad un rituale più profondo correlato al mondo rurale .. e alle sue attività .. sempre incerte a causa del tempo e di altre avversità varie .. detto questo credo che quanto già evidenziato .. da Andros .. sia altrettanto plausibile e cioé ...
... " io intravedo, in questo ballo, anche la componente "del corteggiamento", del farsi notare, di comunicazione delle proprie intenzioni... il ballo è comunicazione...verso il prossimo (di tipo orizzontale) e verso il Dio o la divinità (di tipo verticale) .. "

.. dunque stando a quanto leggo le due accezioni ritualità propiziatoria e corteggiamento non si escludono automaticamente a vicenda .. ma anzi convivono ... che ne dite? .. fermo restando che in passato sembrebbe che questo ballo .. fosse eseguito prettamente da uomini .. a differenza invece de su ballu de 'ogai ... e degli altri balli di gruppo (ballu tundu) ..




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Campidano di Cagliari  ~  Messaggi: 927  ~  Membro dal: 25/08/2009  ~  Ultima visita: 19/09/2013 Torna all'inizio della Pagina

musthayoni

Utente Attivo


Inserito il - 01/10/2009 : 11:09:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di musthayoni Invia a musthayoni un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
.. scusate .. mi sono incasinato nel postare le foto .. ci riprovo ..





.. ummmhhh .. così va decisamente meglio ...




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Campidano di Cagliari  ~  Messaggi: 927  ~  Membro dal: 25/08/2009  ~  Ultima visita: 19/09/2013 Torna all'inizio della Pagina

manu79

Utente Medio


Inserito il - 01/10/2009 : 15:12:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di manu79 Invia a manu79 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cari Andros e Mustayoni, volevo rispondere alle vostre curiosità. Per Andros: quello che tu chiami in causa come mio omonimo é Emanuele Garau, omonimo per il nome ma non per il cognome. Con lui, che si occupa di tradizioni , balli, canti e filastrocche un pò più a largo raggio sono in buoni rapporti d'amicizia ed in qualche occasione (vedi l'elaborazione del dvd "su contu de su masu" visionabile in parte sul sito regionale www.sardegnadigitallibrary.it) in cui le sue conoscenze a livello locale erano estremamente limitate, gli è stata data una mano d'aiuto. Gli interessi che ho in comune con Emanuele Garau, hanno riguardato da parte mia sino ad ora, una ricerca sul campo a livello specifico sul mio paese, con piccoli allargamenti solo nei centri vicini. E' un lavoro di ricerca e studio che svolgo insieme ad un mio caro amico, anche lui appassionato di questi argomenti, che va avanti ormai da ben quattordici anni! Pensa, le prime interviste serie fatte agli anziani risalgono al 1996 quando avevo solo sedici anni (e pitticcu su schock!). La ricerca locale é stata fatta partendo da degli spunti ben precisi: a volte l'oggetto delle interviste è stato l'abbigliamento, altre volte le feste, i riti funebri, il matrimonio , altre ancora la panificazione o la gastronomia in generale, insomma un pò di tutto. L'argomento comunque sul quale ci siamo concentrati principalmente è quello del vestiario. E poi oltre alle interviste, le ricerche nell'archivio arcivescovile di cagliari o in quello di stato, svolte dal mio socio.......... Talvolta quando parlo con altri di Elmas anche di una certa età, a forza di stare in contatto con persone quasi centenarie mi dicono: ma cant'annu tenisi, centucinquanta? Per Mustayoni invece: no, non ho mai fatto parte del gruppo Su Masu ossia di Mario Ligas (sono comunque in ottimi rapporti anche con loro) , ma bensì dell'altro gruppo sa Nassa e per l'esatezza dal 1985 al 1989; l'iscrizione a questo gruppo venne fatta da mia madre quando avevo sei anni, stufa di vedermi ballare in cucina a casa dei miei nonni ogni qualvolta essi guardassero alla TV la trasmissione Sardegna Canta . Se il gruppo avesse accettato mi sarei iscritto anche prima dei sei anni! L'iscrizione al gruppo Sa Nassa non fu casuale, ma condizionata dal fatto che l'altro gruppo non aveva più a quei tempi una rappresentanza dei bambini (ritenuti troppo impegnativi da seguire). Quindi l'ingresso nel folclore in tenera età, l'uscita dal gruppo ed il continuare personalmente pochi anni dopo le ricerche sul campo, grazie alle quali o appreso e perfezionato oltretutto l'arte dei dolci, del pane fatto in casa, del cucito ,del ricamo e un po del canto........... Ecco questo sono io! Siete soddisfatti?



  Firma di manu79 
emanuele mudu

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: elmas  ~  Messaggi: 229  ~  Membro dal: 29/09/2009  ~  Ultima visita: 10/11/2021 Torna all'inizio della Pagina

musthayoni

Utente Attivo


Inserito il - 01/10/2009 : 17:10:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di musthayoni Invia a musthayoni un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
... bene manu ... anche io cominciai pressapoco così .. anche se molto tempo prima .. una curiosià però te la voglio confessare ... nel 1996 andai per parecchi mesi di seguito al tuo paese per effettuare della interviste alle persone anziane .. per raccolgiere informazioni sull'alluvione del 1946 .. che colpì disastrosamente Sestu ed Elmas .. con 30 morti complessivamente. In quell'anno venne celebrato il cinquantesimo della tragedia .. e la manifestazione si fece congiuntamente nei due paesi. Io a suo tempo raccolsi le testimonianze in entrambi i centri .. e devo dire che oltre alla cose inerenti la tragedia .. ebbi anche altre informa.zioni .. più prettamente legate alle tradizioni .. e così via di seguito negli archivi (arcivescovile ... di Stato .. di Cagliari e comunale) a raccolgiere altro materiale ... (adesso credo che dovrei riprendere il tutto .. cominciare a buttare già qualcosa ..)
.. ciao ..




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Campidano di Cagliari  ~  Messaggi: 927  ~  Membro dal: 25/08/2009  ~  Ultima visita: 19/09/2013 Torna all'inizio della Pagina

Andros
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 01/10/2009 : 19:09:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Andros Invia a Andros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
musthayoni ha scritto:

Andros ha scritto:

Tizi ha scritto:

Ok Andros.....

Consigliami qualche libro da leggere in proposito, così lo passo poi a mio padre


Il folklore sardo e Picaro e folklore di Francesco Alziator sono i primi che ti consiglierei...il primo si trova facilmente (non so li da te) perchè riedito da poco, il secondo solo in biblioteca...
Questi sono i testi che ti consiglierei per un primo approccio col folklore sardo...
Fai sapere...
ciao, Andrea



.. io aggiungerei anche .. "Contributo allo studio della danza in Sardegna" .. di G. Della Maria .. che ne dici? ..


Ciao Mustha...anche il "Contributo allo studio della danza in Sardegna" di Giuseppe Della Maria va bene (io sono particolarmente legato e questo articolo)...ma Tizi, abitando non in Sardegna, potrebbe avere difficoltà a trova re uno spoglio che appartiene al periodico "Nuovo bollettino bibliografico sardo e archivio tradizioni popolari"...non trovi?
Ciao, Andrea





  Firma di Andros 
Andrea L.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Quarto Josso  ~  Messaggi: 645  ~  Membro dal: 26/03/2008  ~  Ultima visita: 15/01/2017 Torna all'inizio della Pagina

Andros
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 01/10/2009 : 19:17:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Andros Invia a Andros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
musthayoni ha scritto:

Andros ha scritto:

Eccomi qua Tizi... con vero piacere ti faccio leggere alcune mie cose...



Il concetto di festa, per i sardi, da quel che si evince dai racconti analizzati, era sentito come una necessità del popolo. Essa era scadenzata nel tempo e serviva non solo come atto ludico o di svago ma anche come momento in cui si allacciavano rapporti sentimentali o in ogni caso di socializzazione. Non si esagera se si sostiene che la vita sarda quotidiana e lavorativa girava intorno alla festa. La durata della stessa, infatti, non si limitava al periodo di effettivo consumo del rito ma continuava attraverso i ricordi che ognuno conservava della festa precedente, cui poi facevano seguito le speranze e le aspettative per quella successiva.

L’organizzazione di tal evento, richiedeva uno sforzo collettivo al fine che tutto procedesse bene e grandi erano le attese di chi vi partecipava, ognuno con il suo carico di speranze e bisogni diversi da soddisfare, a seconda del loro stato sociale, dei propri gusti, dell’età e delle abilità. Durante la festa si avevano possibilità diverse di compiere azioni di differente natura: acquisti di vario genere per la presenza di bancarelle di varia merce; si stringevano accordi commerciali e di lavoro; si offriva il pretesto, soprattutto nelle occasioni di solennità religiosa, di indossare, con un certo orgoglio, l’abito migliore e riccamente adornato da gioielli, indice del proprio status; si affermarmava, talvolta, la propria supremazia sociale, motivo di tante rivalità latenti che durante la festività esplodevano.

All’interno della programmazione delle feste, soprattutto quelle importanti, rivestiva particolare importanza la scelta dei musicanti. Tale cernita doveva avvenire, con un certo anticipo, da parte degli organizzatori della festa, seguendo quelle che erano le peculiarità locali del ballo. Quest’ultimo elemento, aveva le sue differenze più o meno evidenti, fra zona e zona e che il musicante doveva conoscere. Il ritmo musicale doveva favorire il “trasporto” da ballo ad atto rituale, ben dosare quelle intensità sonore o fraseggi musicali da dover fornire nei diversi momenti del ballo (is pikkiadas). La scelta quindi, avveniva fra bravi suonatori della zona (ma a volte ci si spingeva anche oltre) e a seconda della disponibilità monetaria degli organizzatori. Nelle altre feste minori, per esempio la domenica, si ballava con le risorse umane o materiali locali. Il bravo suonatore (di qualsiasi strumento) poteva essere sostituito da quello provetto e il coro a tenore o monodico composto dalle persone più esperte avvicendato da quei cori emergenti. Sicuramente e in ogni caso si trovava sempre qualcuno o qualcosa per scandire ritmo e tempo al ballo, l’esempio dell’Angius, quando cita l’uso della chiave percossa ne s’affuente rappresenta l’esempio più classico.

Il dì della solennità di festa, era tempo di dare sfogo alle proprie aspettative senza indugio. Le occasioni non mancavano di certo e, queste, dipendevano dalla durata e dal tipo di festeggiamento: gare di abilità a cavallo, mercatini d’ogni genere, giochi, riti religiosi, pranzi con abbondanza di cibo da consumare e da offrire. Come si è già affermato però, vi erano componenti della festa sempre presenti indipendentemente si trattasse di appuntamento religioso o meno, ossia: il ballo, la musica e il canto. Davvero forte era l’attrazione che i sardi hanno sempre avuto per queste forme di espressività popolare che permetteva di concretare le dinamiche che all’atto della preparazione della festa ognuno dei partecipanti aveva sperato, pensato, preparato.


Andrea


.. scusa Andros .. a che periodo ti riferisci ? .. sicuramente ad un passato più recente .. visto che come tu sai .. durante le feste de sa zerachia (ma non solo .. anche per conto dei cosiddetti .. particolari) la partecipazione alle spese dei suonatori avveniva non per corresponsione monetaria .. ma in natura ..
.. saluti ..

Certo Mustha, ad un periodo più recente...
questo scritto, in effetti, strutturato come compendio di una mia ricerca storica, appare decontestualizzato...hai ragione Mustha....mi riferisco agli ultimi anni dell'Ottocento e primi Novecento...
Andrea





  Firma di Andros 
Andrea L.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Quarto Josso  ~  Messaggi: 645  ~  Membro dal: 26/03/2008  ~  Ultima visita: 15/01/2017 Torna all'inizio della Pagina

manu79

Utente Medio


Inserito il - 01/10/2009 : 19:19:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di manu79 Invia a manu79 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Musta, ricordo benissimo le manifestazioni organizzate congiuntamente in quell'anno per il cinquantenario dell'alluvione alla presenza dell'allora sindaco Giovanni Ruggeri scomparso tragicamente e misteriosamente pochi mesi piu tardi. Non sono poche le cose che in passato accomunavano più di oggi Elmas con Sestu (non solo il rio Matzeu e le sue periodiche inondazioni), e per quanto mi riguarda il legame è ancora più stretto essendo mezzo sestese da parte di madre e avendo un buon 25% dei parenti anche da parte di mio padre, masese, residenti a Sestu. Quella del tuo centro è una realtà che ho avuto modo di conoscere bene fin da quando ero piccolissimo confrontandola spesso con quella in cui vivo abitualmente. Mi fa piacere inoltre sapere che abbia fatto delle ricerche e interviste da noi, magari tu in pochi mesi potresti aver carpito da qualcuno qualche informazione che a noi in tanti anni di interviste pottrebbe essere sfuggita! Chiusa questa paggina che sta rischiando di diventare un po troppo personale, dico che son d'accordo con te riguardo all'estraneità della descrizione riportata che mi ricorda proprio un vecchia stampa raffigurante la lotta con i piedi "tirai de pei"(mi sfugge al momento a quale collezione appartenesse, Luzietti, Tiole? Boh!) con sa sciampitta. Il significato del ballo, va effettivamente molto oltre l'aspetto strettamente ludico e di divertimento, soprattutto in quello campidanese molto austero e serio accompagnato solamente dal tremolio dei corpi con funzione apotropaica.........



  Firma di manu79 
emanuele mudu

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: elmas  ~  Messaggi: 229  ~  Membro dal: 29/09/2009  ~  Ultima visita: 10/11/2021 Torna all'inizio della Pagina

Andros
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 01/10/2009 : 19:21:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Andros Invia a Andros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

musthayoni ha scritto:

Andros ha scritto:

Eccomi qua Tizi... con vero piacere ti faccio leggere alcune mie cose...



Il concetto di festa, per i sardi, da quel che si evince dai racconti analizzati, era sentito come una necessità del popolo. Essa era scadenzata nel tempo e serviva non solo come atto ludico o di svago ma anche come momento in cui si allacciavano rapporti sentimentali o in ogni caso di socializzazione. Non si esagera se si sostiene che la vita sarda quotidiana e lavorativa girava intorno alla festa. La durata della stessa, infatti, non si limitava al periodo di effettivo consumo del rito ma continuava attraverso i ricordi che ognuno conservava della festa precedente, cui poi facevano seguito le speranze e le aspettative per quella successiva.

L’organizzazione di tal evento, richiedeva uno sforzo collettivo al fine che tutto procedesse bene e grandi erano le attese di chi vi partecipava, ognuno con il suo carico di speranze e bisogni diversi da soddisfare, a seconda del loro stato sociale, dei propri gusti, dell’età e delle abilità. Durante la festa si avevano possibilità diverse di compiere azioni di differente natura: acquisti di vario genere per la presenza di bancarelle di varia merce; si stringevano accordi commerciali e di lavoro; si offriva il pretesto, soprattutto nelle occasioni di solennità religiosa, di indossare, con un certo orgoglio, l’abito migliore e riccamente adornato da gioielli, indice del proprio status; si affermarmava, talvolta, la propria supremazia sociale, motivo di tante rivalità latenti che durante la festività esplodevano.

All’interno della programmazione delle feste, soprattutto quelle importanti, rivestiva particolare importanza la scelta dei musicanti. Tale cernita doveva avvenire, con un certo anticipo, da parte degli organizzatori della festa, seguendo quelle che erano le peculiarità locali del ballo. Quest’ultimo elemento, aveva le sue differenze più o meno evidenti, fra zona e zona e che il musicante doveva conoscere. Il ritmo musicale doveva favorire il “trasporto” da ballo ad atto rituale, ben dosare quelle intensità sonore o fraseggi musicali da dover fornire nei diversi momenti del ballo (is pikkiadas). La scelta quindi, avveniva fra bravi suonatori della zona (ma a volte ci si spingeva anche oltre) e a seconda della disponibilità monetaria degli organizzatori. Nelle altre feste minori, per esempio la domenica, si ballava con le risorse umane o materiali locali. Il bravo suonatore (di qualsiasi strumento) poteva essere sostituito da quello provetto e il coro a tenore o monodico composto dalle persone più esperte avvicendato da quei cori emergenti. Sicuramente e in ogni caso si trovava sempre qualcuno o qualcosa per scandire ritmo e tempo al ballo, l’esempio dell’Angius, quando cita l’uso della chiave percossa ne s’affuente rappresenta l’esempio più classico.

Il dì della solennità di festa, era tempo di dare sfogo alle proprie aspettative senza indugio. Le occasioni non mancavano di certo e, queste, dipendevano dalla durata e dal tipo di festeggiamento: gare di abilità a cavallo, mercatini d’ogni genere, giochi, riti religiosi, pranzi con abbondanza di cibo da consumare e da offrire. Come si è già affermato però, vi erano componenti della festa sempre presenti indipendentemente si trattasse di appuntamento religioso o meno, ossia: il ballo, la musica e il canto. Davvero forte era l’attrazione che i sardi hanno sempre avuto per queste forme di espressività popolare che permetteva di concretare le dinamiche che all’atto della preparazione della festa ognuno dei partecipanti aveva sperato, pensato, preparato.


Andrea


.. scusa Andros .. a che periodo ti riferisci ? .. sicuramente ad un passato più recente .. visto che come tu sai .. durante le feste de sa zerachia (ma non solo .. anche per conto dei cosiddetti .. particolari) la partecipazione alle spese dei suonatori avveniva non per corresponsione monetaria .. ma in natura ..
.. saluti ..

Certo Mustha, si riferisce ad un periodo più recente...
questo scritto, in effetti, strutturato come compendio di una mia ricerca storica, appare decontestualizzato...hai ragione Mustha....mi riferisco agli ultimi anni dell'Ottocento e primi Novecento...
Andrea





  Firma di Andros 
Andrea L.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Quarto Josso  ~  Messaggi: 645  ~  Membro dal: 26/03/2008  ~  Ultima visita: 15/01/2017 Torna all'inizio della Pagina

Andros
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 01/10/2009 : 19:51:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Andros Invia a Andros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
musthayoni ha scritto:

Andros ha scritto:

musthayoni ha scritto:

.. scusate .. ma non ho molto tempo al momento per intervenire più precisamente sull'argomento ...
.. per quanto riguarda la sciampitta però mi sento di escludere l'aspetto legato alla lotta coi piedi ... e propendo sempre e cmq per l'aspetto propiziatorio .. e con calma mi spiegherò il mio punto di vista ... per adesso riguardate meglio la foto in bianco e nero .. del 1905 e guardate il giovane ballerino situato dietro il suonatore inginocchiato ... lui fu uno di quelli che insegnò sa sciampitta e a sciampittai ai primi ballerini che fondarono il gruppo folk nel 1964 e diede le spiegazioni sul significato del ballo ... io entrai nel gurppo 12 anni più tardi .. ma ebbi modo di sentire di persona le sue spiegaioni al riguardo ..
.. per ore è tutto e appena posso metterò qualche altra foto ... saluti ..

Mustha...ti aspettiamo molto volentieri
Andrea
p.s.: nella foto del 1905...molti uomini in divisa...perche?


... ciao Andros .. gli uomini in divisa sono così abbigliati perché facevano parte della fanfara locale (diventata poi banda musicale) .. ed erano stati invitati sicuramente in occasione della visita di Cesare Pascarella a Sestu nel 1905 .. in casa di Ranieri Ugo .. casa a cui pervenne a suo tempo anche la nostra Grazia Deledda (anno 1898) .. ma questa è un'altra storia e torniamo a quanto sopra riportato ... e al famoso giovane in divisa .. che balla dietro il suonatore inginocchiato .. cosicché analizziamo un attimo queste due foto .. postate a in altro loco da furittu ..

http://img144.imageshack.us/img144/...ragazxn7.jpg[/img]

[img]http://img219.imageshack.us/img219/8708/950035a4448e12abff6f6f1.jpg[/img]

.. allora .. se guardiamo la foto in alto della fanfara .. vediamo che il giovane alla destra (guardando) è lo stesso della seconda foto .. dove si balla in casa Ugo .. (da ciò anche la presenza degli uomini in divisa all'occasione) e lui si chiamava .. Bissenticcu .. per noi tutti tziu Bissenticcu ... ed era un provetto ballerino .. che insegnò il ballo campidanese e sa sciampitta .. ai primi componenti che fondarono il gruppo San Gemiliano nel 1964 ... allora il ballo sardo era andato in desuetudine .. (lo si ballava davvero eccezionalemente in case private durante il carnevale .. perché ormai .. is ballus modernus .. (tanghi .. valzer e mazzurche .. ma non solo) avevano preso il sopravvento .. (sic) ... per cui le nuove generazioni sapevano ballare poco e niente .. e da ciò il giusto ricorso agli anziani ballerini di un tempo .. e tra questi appunto tziu Bissenticcu ...
E fu proprio lui .. che insegnò a tantissimi i primi passi del ballo (io purtroppo non ebbi quell'onore .. perché allora ero un bambino ) .. ma essendo lui anche amico dei miei nonni .. e quindi di famiglia .. ebbi modo di vederlo e sentirlo di persona .. molti anni dopo .. quando entrai a far parte del gruppo .. perché con un amico (purtroppo scomparso prematuramente) cominciammo a chiedere maggiori precisazioni anche sul possibile significato insito nei vari balli che si facevano.
.. fu così dalle sue dichiarazioni .. che appresi che la sciampitta aveva un possibile un risvolto rituale di tipo propriziatorio .. in quanto le legato al raccolto ... "più un ballerino si destreggiava bene coi piedi nel ballo (is affroreggiamentus) .. e soprattutto più si elevava in alto .. con le gambe durante il colpo di reni che lo metteva col corpo a squadra stando così sospeso a mezz'aria facendo forza con le braccia poggiate su quelle degli altri due ballerini che lo sostenevano e lo accompagnavano col solo passo ... e più si credeva che in quell'anno sarebbe stato abbondante il raccolto .."
.. naturalmente la destrezza del ballerino durante l'esecuzione del ballo .. poteva avere (e sicuramente l'aveva) anche il duplice effetto di dimostrare alle giovani ragazze che assitevano al ballo tutta la sua bravura .. (e da qui l'approccio al corteggiamento) .. ma certamente il significato più recondito (di cui sotto molti aspetti s'è perso il significato) era probabilmente legato ad un rituale più profondo correlato al mondo rurale .. e alle sue attività .. sempre incerte a causa del tempo e di altre avversità varie .. detto questo credo che quanto già evidenziato .. da Andros .. sia altrettanto plausibile e cioé ...
... " io intravedo, in questo ballo, anche la componente "del corteggiamento", del farsi notare, di comunicazione delle proprie intenzioni... il ballo è comunicazione...verso il prossimo (di tipo orizzontale) e verso il Dio o la divinità (di tipo verticale) .. "

.. dunque stando a quanto leggo le due accezioni ritualità propiziatoria e corteggiamento non si escludono automaticamente a vicenda .. ma anzi convivono ... che ne dite? .. fermo restando che in passato sembrebbe che questo ballo .. fosse eseguito prettamente da uomini .. a differenza invece de su ballu de 'ogai ... e degli altri balli di gruppo (ballu tundu) ..



Ti dirò, sono possibilista e quel che racconti tu sulla sciampitta è una risorsa conoscitiva in più per tutti noi! Ho apprezzato molto...Se dovesse trovare conferme letterarie o di qualche altro tipo, potrebbe avere un più "alto" riconoscimento, una vasta eco...

Per quanto riguarda il corteggiamento e il rito...una domanda:
-perchè la presenza di una delle componenti (propiziatorio o corteggiamento) in un ballo, dovrebbe, automaticamente escludere l'altra?

Anche nel racconto che fai di tziu Bissenticcu sono presenti il rito propiziatorio (dominante) ma anche il corteggiamento (seppur in maniera minore)...Il rito lo si faceva in pubblico e non in privato e sebbene le ragazze non partecipassero attivamente a quel ballo, avevano comunque la possibilità di "ammirare"...correggimi se sbaglio!

Ciao Mustha,Andrea






  Firma di Andros 
Andrea L.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Quarto Josso  ~  Messaggi: 645  ~  Membro dal: 26/03/2008  ~  Ultima visita: 15/01/2017 Torna all'inizio della Pagina

Andros
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 01/10/2009 : 20:05:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Andros Invia a Andros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per Manu79...si intendevo lui...Garau!
Mi complimento con te e per le ricerche serie in cui sei impegnato...
E' sempre piacevole leggere chi parla con cognizioni giuste!
Andrea





Modificato da - Andros in data 01/10/2009 20:06:27

  Firma di Andros 
Andrea L.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Quarto Josso  ~  Messaggi: 645  ~  Membro dal: 26/03/2008  ~  Ultima visita: 15/01/2017 Torna all'inizio della Pagina

manu79

Utente Medio


Inserito il - 01/10/2009 : 20:49:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di manu79 Invia a manu79 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Andros per i complimenti, la buona volontà per fare le cose seriamente ce la stiamo mettendo tutta e qualche risultato e riconoscimento lo abbiamo già avuto ma sai come si dice "Is burriccus ( o is cuaddus) si binti a s'arribbu e no a sa partenza"! Speriamo di non fare " intrada de leonis e bessida de........



  Firma di manu79 
emanuele mudu

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: elmas  ~  Messaggi: 229  ~  Membro dal: 29/09/2009  ~  Ultima visita: 10/11/2021 Torna all'inizio della Pagina

Andros
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 02/10/2009 : 06:31:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Andros Invia a Andros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ma dai Manu79.. io solo nella ricerca mi sono divertito tantissimo...quella è già una ricompensa
vista la tua giovane età poi...bisogna incanale bene i propri sforzi e avere tanta buona pazienza!!!
Una domanda...le tue ricerche riguardano solo ed esclusivamente il tuo paese, oppure, una zona più ampia?
Ciao, Andrea





  Firma di Andros 
Andrea L.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Quarto Josso  ~  Messaggi: 645  ~  Membro dal: 26/03/2008  ~  Ultima visita: 15/01/2017 Torna all'inizio della Pagina

Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 02/10/2009 : 09:57:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Andros ha scritto:
Il concetto di festa, per i sardi, da quel che si evince dai racconti analizzati, era sentito come una necessità del popolo. Essa era scadenzata nel tempo e serviva non solo come atto ludico o di svago ma anche come momento in cui si allacciavano rapporti sentimentali o in ogni caso di socializzazione. Non si esagera se si sostiene che la vita sarda quotidiana e lavorativa girava intorno alla festa. La durata della stessa, infatti, non si limitava al periodo di effettivo consumo del rito ma continuava attraverso i ricordi che ognuno conservava della festa precedente, cui poi facevano seguito le speranze e le aspettative per quella successiva.

L’organizzazione di tal evento, richiedeva uno sforzo collettivo al fine che tutto procedesse bene e grandi erano le attese di chi vi partecipava, ognuno con il suo carico di speranze e bisogni diversi da soddisfare, a seconda del loro stato sociale, dei propri gusti, dell’età e delle abilità. Durante la festa si avevano possibilità diverse di compiere azioni di differente natura: acquisti di vario genere per la presenza di bancarelle di varia merce; si stringevano accordi commerciali e di lavoro; si offriva il pretesto, soprattutto nelle occasioni di solennità religiosa, di indossare, con un certo orgoglio, l’abito migliore e riccamente adornato da gioielli, indice del proprio status; si affermarmava, talvolta, la propria supremazia sociale, motivo di tante rivalità latenti che durante la festività esplodevano.

All’interno della programmazione delle feste, soprattutto quelle importanti, rivestiva particolare importanza la scelta dei musicanti. Tale cernita doveva avvenire, con un certo anticipo, da parte degli organizzatori della festa, seguendo quelle che erano le peculiarità locali del ballo. Quest’ultimo elemento, aveva le sue differenze più o meno evidenti, fra zona e zona e che il musicante doveva conoscere. Il ritmo musicale doveva favorire il “trasporto” da ballo ad atto rituale, ben dosare quelle intensità sonore o fraseggi musicali da dover fornire nei diversi momenti del ballo (is pikkiadas). La scelta quindi, avveniva fra bravi suonatori della zona (ma a volte ci si spingeva anche oltre) e a seconda della disponibilità monetaria degli organizzatori. Nelle altre feste minori, per esempio la domenica, si ballava con le risorse umane o materiali locali. Il bravo suonatore (di qualsiasi strumento) poteva essere sostituito da quello provetto e il coro a tenore o monodico composto dalle persone più esperte avvicendato da quei cori emergenti. Sicuramente e in ogni caso si trovava sempre qualcuno o qualcosa per scandire ritmo e tempo al ballo, l’esempio dell’Angius, quando cita l’uso della chiave percossa ne s’affuente rappresenta l’esempio più classico.

Il dì della solennità di festa, era tempo di dare sfogo alle proprie aspettative senza indugio. Le occasioni non mancavano di certo e, queste, dipendevano dalla durata e dal tipo di festeggiamento: gare di abilità a cavallo, mercatini d’ogni genere, giochi, riti religiosi, pranzi con abbondanza di cibo da consumare e da offrire. Come si è già affermato però, vi erano componenti della festa sempre presenti indipendentemente si trattasse di appuntamento religioso o meno, ossia: il ballo, la musica e il canto. Davvero forte era l’attrazione che i sardi hanno sempre avuto per queste forme di espressività popolare che permetteva di concretare le dinamiche che all’atto della preparazione della festa ognuno dei partecipanti aveva sperato, pensato, preparato.

Andrea




Bellissimo e interessante il tuo scritto.....se hai dell'altro posta che io leggo molto volentieri

Mi hai fatto tornare indietro nel tempo, quando da ragazzina aspettavo trepidante il giorno della festa.
Assolutamente vero, era un occasione anche per indossare abiti nuovi, si faceva soprattutto in ricorrenza di festività religiose, in chiesa si andava con il vestito nuovo.
Forse nei piccoli paesi è ancora così.
Ricordo che il presidente del comitato invitava a cena i suonatori o is cantadorisi, a casa mia per le feste c'era gente a cena, mio padre era spesso presidente del comitato......
Il paese si popolava di tanta gente, bancarelle di dolciumi, giocattoli e tante altre cose.....c'era un atmosfera allegra, di condivisione.......anche se ricordo che capitava che in queste occasioni, ogni tanto succedevano "battaglie" tra paesi rivali, scontri....si scudianta....tanto da dover interrompere i balli.

Mi sembra, che purtroppo, le feste non sono più quelle di un tempo....parlo di gare a chitarra o poesia, una serata era sempre dedicata a questa magnifica tradizione......adesso non più almeno per quanto riguarda il mio paese......Ricordo che tutti uscivano da casa con sa cadiredda, per sedersi in piazza e ascoltare is cantadorisi......che bello

Grazie per i libri che mi avete consigliato....provo a cercarli anche se non sarà facile....





  Firma di Tizi 

Panorama

Villa Sant' Antonio (Or)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Villa S. Antonio/Orbassano  ~  Messaggi: 4943  ~  Membro dal: 10/09/2008  ~  Ultima visita: 01/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

musthayoni

Utente Attivo


Inserito il - 02/10/2009 : 12:59:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di musthayoni Invia a musthayoni un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
... ballo campidanese a Sestu ..








furittu ha scritto:

nella foto del ballo sardo ho notato che le mani tra uomo e donna non si toccano ma sono tenute da un fazzoletto da chi e competente vorrei una spiegazione grazie


... furittu .. ti darò risposta specifica quanto prima .. e cmq le motivazioni facevano parte delle regole del ballo e soprattutto delle regole sociali dei tempi che imponevano comportamenti ben precisi ... da uomini e donne .. maritati/e .. e no ..
.. se poi qualcuno vuole già inserirsi nell'argomento .. lo faccia volentieri .. Andros .. Manu ...




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Campidano di Cagliari  ~  Messaggi: 927  ~  Membro dal: 25/08/2009  ~  Ultima visita: 19/09/2013 Torna all'inizio della Pagina

Andros
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 02/10/2009 : 16:02:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Andros Invia a Andros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tizi ha scritto:
Bellissimo e interessante il tuo scritto.....se hai dell'altro posta che io leggo molto volentieri

Mi hai fatto tornare indietro nel tempo, quando da ragazzina aspettavo trepidante il giorno della festa.
Assolutamente vero, era un occasione anche per indossare abiti nuovi, si faceva soprattutto in ricorrenza di festività religiose, in chiesa si andava con il vestito nuovo.
Forse nei piccoli paesi è ancora così.
Ricordo che il presidente del comitato invitava a cena i suonatori o is cantadorisi, a casa mia per le feste c'era gente a cena, mio padre era spesso presidente del comitato......
Il paese si popolava di tanta gente, bancarelle di dolciumi, giocattoli e tante altre cose.....c'era un atmosfera allegra, di condivisione.......anche se ricordo che capitava che in queste occasioni, ogni tanto succedevano "battaglie" tra paesi rivali, scontri....si scudianta....tanto da dover interrompere i balli.

Mi sembra, che purtroppo, le feste non sono più quelle di un tempo....parlo di gare a chitarra o poesia, una serata era sempre dedicata a questa magnifica tradizione......adesso non più almeno per quanto riguarda il mio paese......Ricordo che tutti uscivano da casa con sa cadiredda, per sedersi in piazza e ascoltare is cantadorisi......che bello

Grazie per i libri che mi avete consigliato....provo a cercarli anche se non sarà facile....

Grazie Tizi, spero che un giorno quello "scritto", assieme ad altri diventi un libro...
dunque, per quanto riguarda le feste odierne ti posso dire che tanto è cambiato, ma nell'hinterland di Cagliari si usa ancora dedicare una serata a "is cantadoris"...e gli appassionati vanno ancora a sentirli con "is cadireddas".... non so per quanto ancora... sono alcuni di quelli che versano le quote più significative a richiederli...

Per i libri...fammi sapere se li trovi...si può sempre spedire
Il folklore sardo di Alziator, ti ripeto, è quello che puoi trovare più facilmente!

Altri scritti? Vediamo ciò che trovo di interessante più tardi...
Ciao, Andrea





  Firma di Andros 
Andrea L.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Quarto Josso  ~  Messaggi: 645  ~  Membro dal: 26/03/2008  ~  Ultima visita: 15/01/2017 Torna all'inizio della Pagina
Pagina: di 9 Discussione  
Pagina Precedente | Pagina Successiva
Nuovo Evento      Bookmark this Topic  
| Altri..
 
Vai a:
Herniasurgery.it | Snitz.it | Crediti Snitz Forums 2000