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McCurry
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 02/10/2009 : 19:24:24
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Non vorrei sbagliare, ma da quest'articolo a Greenpeace ... piace! Comunque, questa è una immagine realistica delle turbine eoliche in mare.
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Gli specchi farebbero bene a riflettere prima di rimandarci la nostra immagine. (Anonimo) |
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sonos
Utente Attivo
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Inserito il - 02/10/2009 : 20:32:59
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| McCurry ha scritto:
Non vorrei sbagliare, ma da quest'articolo a Greenpeace ... piace! Comunque, questa è una immagine realistica delle turbine eoliche in mare. |
Messa così sembra che Greenpeace sia favorevole all'impianto proposto per Is Arenas, e non mi sembra un agire corretto. L'intero articolo ha un altro senso, per chi volesse leggerlo: http://www.adnkronos.com/IGN/Altro/...0.3791664840
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ziama
Salottino
Utente Maestro
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Inserito il - 02/10/2009 : 20:41:04
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Io ho letto tutto l'articolo.....ma da quanto ho capito (se sbaglio, qualcuno mi spieghi)....continua a sostenere che GreenPeace, vari scienziati e vari studi siano tutti favorevoli agli impianti eolici, che non solo incrementerebbero la produzione di energia pulita, ma anche i posti di lavoro...
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Santa Mariedda - Senorbi
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Siamo sardi Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare. Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. Noi siamo sardi. Grazia Deledda. |
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McCurry
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 02/10/2009 : 21:06:42
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| sonos ha scritto: Messa così sembra che Greenpeace sia favorevole all'impianto proposto per Is Arenas, e non mi sembra un agire corretto.
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Dove sta la scorrettezza? Quando mai in Sardegna potranno esserci 11,3 milioni di posti di lavoro (su 1,6 milioni di abitanti) neanche se lavorassero neonati, vecchi e defunti degli ultimi 10 anni! La citazione "nel nostro paese" si riferisce all'Italia in modo evidente, non alla nostra regione. La correlazione si trova nel fatto che: se Greenpeace la sostiene in tutto il mondo non vedo perchè debba negarla in Sardegna. Comunque sia, mi pare che in linea generale sia favorevole.
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pisittu
Utente Medio
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Inserito il - 03/10/2009 : 08:35:04
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l'integralismo ecologista mi fa schifo...e non sosterrò più green peace....stanno rendendo la sardegna un porta spilli,in cambio dell'1%.....è ora di reagire!
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http://www.teleindipendentzia.net/ Nelle strategie economiche italiane ,la Sardegna per la sua posizione geografica ha un ruolo infimo, il fatto che la Sardegna si sviluppi ha ben poche ricadute vantaggiose per l' Italia perciò è ovvio che puntino ad altro. E pensa che io nemmeno gliene faccio una colpa: è nel loro sacrosanto interesse massimizzare gli sforzi altrove.
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pisittu
Utente Medio
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Inserito il - 03/10/2009 : 08:36:21
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| sonos ha scritto:
| McCurry ha scritto:
Non vorrei sbagliare, ma da quest'articolo a Greenpeace ... piace! Comunque, questa è una immagine realistica delle turbine eoliche in mare. |
Messa così sembra che Greenpeace sia favorevole all'impianto proposto per Is Arenas, e non mi sembra un agire corretto. L'intero articolo ha un altro senso, per chi volesse leggerlo: http://www.adnkronos.com/IGN/Altro/...0.3791664840
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e già,ma guardacaso...in nord europa le mettono ad al meno 8 miglia dalle cose e non a una,all'interno di un golfo!
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http://www.teleindipendentzia.net/ Nelle strategie economiche italiane ,la Sardegna per la sua posizione geografica ha un ruolo infimo, il fatto che la Sardegna si sviluppi ha ben poche ricadute vantaggiose per l' Italia perciò è ovvio che puntino ad altro. E pensa che io nemmeno gliene faccio una colpa: è nel loro sacrosanto interesse massimizzare gli sforzi altrove.
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sonos
Utente Attivo
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Inserito il - 03/10/2009 : 12:16:13
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Vogliamo giocare con le parole...va bene Inserire un piccola porzione di articolo sull'eolico in Italia dentro questa discussione potrebbe andare bene (meglio allora inserire tutto l'articolo) ma nel commentarla sarebbe più corretto specificare a cosa ci si riferisce. Greenpeace è favorevole all'eolico, come a tutte le energie rinnovabili, naturalmente con le dovute precauzioni e valutazioni. Un articolo generale sullo sviluppo dell'energia eolica e sulla sua ricaduta economica, deve essere considerato nel suo ambito. Sui casi specifici ovviamente è tutto un altro discorso, se ci sono articoli, comunicati e pubblicazioni son ben contento di vederli segnalati e li leggerò con attenzione. Un discorso analogo si può applicare in tante situazioni, anche molto diverse tra loro: la costruzione di un edificio, di una strada, la riconversione agricola di un terreno in generale sono accettabili, in determinati ambiti sarebbero invece deleteri e condannabili. Mi ripeto, non spacciamo per particolare quello che è generale.
| pisittu ha scritto:
e già,ma guardacaso...in nord europa le mettono ad al meno 8 miglia dalle cose e non a una,all'interno di un golfo! |
Quando hai un pò di tempo, vai a (ri)leggerti il mio primo intervento in questa discussione
P.S. personalmente non sono un assertore dei grandi impianti eolici, il micro-eolico, anzi la sua integrazione con impianti fotovoltaici, sarebbe la soluzione migliore per le caratteristiche della nostra isola
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laier
Salottino
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Inserito il - 03/10/2009 : 13:16:53
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la parola alla controparte...
Is Arenas. La versione della società che ha progettato la centrale: paure inconsistenti, la costa sarà anche più bella «Faremo il parco eolico in mare» L'amministratore della Iare: nessun impatto ambientale
Secondo la Iare quella è una zona scarsamente frequentata dai bagnanti e dai turisti e ci sono pochi pescatori. Con l'impianto, sempre secondo la società di Bosa, il fondale si potrà ripopolare. Il coro delle proteste non fa cambiare i piani. Anzi, l'amministratore della Iare è più che ottimista: «Non disperiamo di riuscire a realizzare il parco eolico». Senza neppure una modifica al progetto che, in tutto l'Oristanese, ha provocato gigantesca sollevazione popolare. «Quando si avvierà il procedimento per il rilascio dell'autorizzazione unica, come prevede la normativa, la società presenterà uno studio di impatto ambientale - spiega l'amministratore della Is Arenas Renewables Energies, Stefano Rizzi - Inoltre sarà realizzata una simulazione scientifica sull'impatto visivo dell'impianto». La protesta intanto dilaga. Il comitato popolare che ha scatenato la grande battaglia ha raccolto una montagna di firme contro le pale in mare e la Capitaneria di porto di Oristano ha già ricevuto le prime osservazioni contro la richiesta di concessione demaniale. Tutte quelle che arriveranno entro giovedì saranno trasmesse al Ministero delle Infrastrutture che dovrà decidere se concedere il tratto di mare di fronte a S'Archittu per impiantare i generatori. Per contestare il vostro progetto si sta scatenando una rivolta mai vista: pensate di portarla avanti questa iniziativa? «Prima di tutto bisogna dire che nessuno dei comitati spontanei o delle istituzioni che si sono schierate contro il parco eolico si è mai voluto confrontare con noi. E per questo ancora non siamo riusciti a spiegare l'assoluta inconsistenza delle paure della gente». Ma la baia di Is Arenas vi sembra il luogo adatto per installare 80 pale alte 100 metri? « Quella è una zona scarsamente frequentata dai bagnanti e dai turisti, prima di tutto per la pericolosità delle sue acque. Il giorno di Ferragosto c'erano solo venti persone. Al contrario questo tipo di impianti potrà aumentare l'attratività della zona e garantire servizi che non ci sono: prima di tutto il soccorso a mare». E i pescatori dove vanno? «In quella zona ci sono appena 27 pescatori: due operano nel territorio di Cuglieri e gli altri nella zona di San Vero Milis, ma lavorano prevalentemente nelle attività di acquacoltura. Con la presenza dell'impianto quel tratto di mare sarà off limits per la pesca illegale e quindi diventerà un'oasi di ripopolamento ittico. In sostanza ci saranno molti nuovi posti di lavoro». Se lo immagina l'arco di S'Archittu con le pale sullo sfondo? Perché l'impianto non lo realizzate altrove? «L'Oristanese ci è sembrata la zona più adatta, non solo per gli aspetti tecnici e ambientali, ma anche per la presenza di strutture logistiche, ricercatori specializzati e professionisti qualificati». Spostare le pale in alto mare? «Qualcuno ha parlato di turbine galleggianti ancorate al fondale e collegate alla terraferma con lunghi cavi: questo tipo di struttura è in fase di sperimentazione e su tre progetti realizzati due non hanno funzionato. In un caso la piattaforma è affondata, in un altro si sono rotti gli ancoraggi dei cavi. In ogni caso con il nostro impianto non ci saranno rumori, non si rischia l'immissione di fumi o lo sversamento di sostanze inquinanti in mare. Ci sarà solo vento e le pale bianche illumineranno le nostre case, le attività economiche e gli edifici pubblici» NICOLA PINNA
http://giornaleonline.unionesarda.i...colo=2386424
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Tramonto a Porto Cauli - Masua
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SuEntu
Salottino
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Inserito il - 03/10/2009 : 16:06:59
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"Ma la baia di Is Arenas vi sembra il luogo adatto per installare 80 pale alte 100 metri? « Quella è una zona scarsamente frequentata dai bagnanti e dai turisti, prima di tutto per la pericolosità delle sue acque. Il giorno di Ferragosto c'erano solo venti persone. Al contrario questo tipo di impianti potrà aumentare l'attratività della zona e garantire servizi che non ci sono: prima di tutto il soccorso a mare».
Non ho parole...... bah, le amministrazioni sia comunali che provinciali hanno fatto di tutto per laciare questo posto incontaminato e adesso arrivano loro con la scusa che è scarsamente frequentato e usare la leva dell'incremento turistico. Ma un turista spende una barca di soldi in aereo o nave per venire a vedere e amminare che cosa, le pale eoliche o un mare e spiaggia incontaminati? Parco eolico del Grighine, Villaurbana:
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Alberto Monte Arci |
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Janahome
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Inserito il - 03/10/2009 : 17:09:33
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Scusate eh... credevo, avevo capito, che il rilancio di questa parte della costa fosse per incrementare il turismo: vedere S'Archittu con lo sfondo delle pale non mi sembra una buona idea, ma io non sono esperta. Resta il fatto che: meno di 6 anni fa La Regione Sardegna (Governatore Renato Soru) non accettò la valanga di pale eoliche che il Governo voleva installare in Sardegna: era tutta la percentuale che doveva avere necessariamente l'Italia, come Paese appartenente all'Unione Europea, e pensarono logicamente di mandare tutte ste pale qui! Soru con la Giunta, non accettò sta cosa e ci fu un gran puteferio: tutti contro perchè bloccava l'energia alternativa (così tuonarono i giornali!) Voleva bloccare il "nucleare" cercando una via per evitare l'installazione di eventuali centrali qui, ma per leggi varie statali non ci riuscì: la Sardegna, Regione Autonoma, non può legiferare certe cose... Scusate, non capisco: prima bocciano il contro, poi il contro-contro... ma sta gente alla fine cosa vuole? Le giunte Comunali locali dove stanno? Chi ce li ha messe non è contento? Ma daiiiiiiii.... Il Dottor Cappellacci è stato votato anche lì: che si tengano le pale! AMEN!
PS: ma dopo lo scempio del ripascimento al Poetto, che di fatto non ha punito nessuno, quanto pensate valga ancora la parola di noi comuni mortali???
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laier
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Inserito il - 03/10/2009 : 17:18:33
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la frase che dice che non c'è turismo è tragicomica... anche di fronte all'industria di portovesme non c'è turismo e sicuramente è una delle più ventose in sardegna mi chiedo perchè non farla dentro l'industria, tanto sta per chiudere tutto e almeeno si salverebbero posti di lavoro ma dimenticavo che è già in progetto nella zona costiera di capo altano
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Tramonto a Porto Cauli - Masua
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laier
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Inserito il - 05/10/2009 : 14:25:01
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Eolico in mare, si infiamma la rivolta In duemila contro il parco a Is Arenas. Domani sit-in a Cagliari
Il parco off-shore unisce i sardi in una battaglia a tutto campo che vede alleati Mauro Pili e Renato Soru.
CUGLIERI Il protocollo di Kyoto non si tocca, ma niente eco furbetti. Molto più che uno slogan, quello che ieri mattina si è sollevato dall'Oristanese per bloccare il parco eolico nel mare di Is Arenas, S'Archittu e Putzu Idu, in uno dei tratti più suggestivi della costa sarda. Un parco di 2100 ettari con ottanta piloni alti cento metri sopra la superficie del mare, ideato per produrre energia pulita riducendo l'emissione di anidride carbonica, ma bollato ieri come «scempio», e «pattume industriale di vecchia generazione». E il colorato sit-in di protesta organizzato a Is Arenas dal comitato che si oppone al progetto della Iare srl, sede a Bosa, è riuscito a compiere più di un miracolo. Non solo quello di mobilitare in pochi giorni circa duemila persone da tutta la Sardegna. Ma anche mettere insieme («in una comune battaglia dei sardi» è stato ripetuto dai microfoni) due avversari di vecchia data come Mauro Pili («il mio no a questo scempio è senza ma e senza se») e Renato Soru («questa gente è da mettere su un asinello e mandare via»). LA PROTESTA Sono arrivati da tutta la Sardegna per quella che in molti chiamano la “marcia del vento”, e che ieri si è rivelata ben agguerrita e difficile da fermare. Alle centinaia di magliette gialle con la scritta “No all'eolico selvaggio” hanno fatto eco i pescherecci che incrociavano davanti alla spiaggia mostrando striscioni di protesta. «Abbiamo superato le 40 mila firme che ora saranno inviate al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e alla capitaneria di Porto di Oristano». Marcello Soppelsa, del comitato spontaneo quasi stenta a credere. «Alla petizione si uniscono anche i ricorsi che entro giovedì devono essere presentati. Al momento tre sicuri», dice, «quello di Adiconsum, Cittadinanza attiva e comitato antiparco». Poi ci sono i ricorsi di un gruppo di quindici privati cittadini e quindi il ricorso che presenterà la Provincia, in accordo con i tre comuni toccati direttamente dal progetto, Cuglieri, Narbolia e San Vero Milis. Oggi i tre consigli comunali saranno riuniti insieme con l'amministrazione provinciale. Domani invece l'onda della protesta si sposta a Cagliari per un grande sit-in. IN TRINCEA Rompe il ghiaccio il presidente della Provincia Pasquale Onida che liquida la faccenda eolico off shore come «un'operazione a perdere per i sardi» trattata «in grande segreto tra ministero e una società privata di cui non si conosce il vero volto». Onida ha poi sollecitato la Regione «per una rimodulazione della normativa sulle fonti energetiche». Al fianco del comitato ci saranno anche le province sarde «tutte contrarie all'off shore di Is Arenas». Poi è stata la volta del sindaco di Cuglieri, il Comune dove si trova l'arco di S'Archittu, patrimonio dell'Unesco. Battista Foddis urla: «Hanno fatto tutto in segreto per scipparci il nostro territorio. Nessun dialogo con questa gente». Così anche il primo cittadino di Narbolia Fabrizio Fais e Antonello Chessa, sindaco di San Vero Milis. «Questo è un chiaro tentativo di rapina». Sul palco è salita la parlamentare del Pd Caterina Pes («La battaglia è ancora lunga non gettiamo la spugna») mentre l'ex presidente Renato Soru ha messo in guardia sui risvolti poco chiari di tutta l'operazione. Anche per Gavino Sale ci troviamo davanti «alla vera rapina del secolo». Mauro Pili, dopo aver ribadito il suo no incondizionato, ha cercato di stanare «quanti, e anche molti politici, dicono di essere contrari e magari nascondono interessi dietro questo progetto». E quando Francesca Barracciu, consigliere regionale e candidata alle primarie del Pd, ha criticato il centrodestra per il Piano casa, è stata fortemente contestata. Ieri c'era solo un nemico, dividersi significa perdere.
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ziama
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Inserito il - 05/10/2009 : 15:45:33
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E FINALMENTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Santa Mariedda - Senorbi
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Siamo sardi Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare. Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. Noi siamo sardi. Grazia Deledda. |
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laier
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Inserito il - 06/10/2009 : 18:03:40
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SuEntu
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Inserito il - 08/10/2009 : 06:55:42
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Bel quadretto Laier, in effetti è questo che si dovrebbe vedere dalla costa, mi immagino i turisti accorrere a frotte per ammirare questa bellezza architettonica! Ieri su Novatelevisione hanno intervistato il comandante della Guardia Costiera, responsabile per legge dell'iter per le concessioni delle licenze per il demanio, e ha confermato che esiste una richiesta per un'altro impianto eolico sul mare nel golfo di Oristano di fronte a Santa Giusta, ma è in fase di richiesta un'altra concessione che riguarda il Poetto di Cagliari, più un'altra nel Sulcis, forse tra Gonnesa e Portoscuso, non è stato preciso. Quando Soru disse no alla montagna di progetti eolici che piombò sulla Sardegna lo fece perchè si rese conto che i parchi eolici in progetto erano la quasi totalità della quota di energia pulita spettante all'Italia. Chiaro adesso il quadro d'insieme, gli speculatori si sono riversati sulla costa scavalcando il libero arbitrio del popolo sardo. Non vorrei un'isola circondata da ventilatori per la ricchezza di pochi.
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Modificato da - SuEntu in data 08/10/2009 07:03:40 |
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Alberto Monte Arci |
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