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laier
Salottino
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Inserito il - 08/10/2009 : 10:06:14
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che io sappia, anche per le cronache sui giornali, l'impianto nel Sulcis è previsto tra Portoscuso e Gonnesa, e soprattutto nella pineta a capo altano, chi conosce la zona può benissimo testimoniare come sia l'unica zona rimasta selvaggia e non contaminata da portovesme gonnesa ha negato la concessione per una zona vicina al nuraghe Seruci (dio li benedica!!!!) ma sta valutando per un'altra zona, che non conosco, ma se fosse degradata non ci sarebbero problemi il canale tra portoscuso e carloforte è molto esposto ai venti, anche se non penso che facciano qualcosa in questo luogo perchè molto trafficato da navi e traghetti mi chiedo perchè non realizzare il tutto dentro l'industria
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laier
Salottino
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Inserito il - 08/10/2009 : 11:00:13
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Is Arenas, no al parco eolico Voto unanime in Consiglio La protesta contro il parco eolico di Is Arenas
Il Consiglio regionale ha approvato ieri all'unanimità un ordine del giorno contro la proposta di realizzazione di un parco eolico in mare, con 80 torri, a circa un miglio dalla spiaggia di Is Arenas, nei territori di Cuglieri, Narbolia e San Vero Milis
L'impianto della società Is Arenas Renewable Energies occuperebbe una superficie di quasi 2.200 ettari. La contrarietà al rilascio della concessione demaniale impegna la Giunta ad impegnarsi per opporsi formalmente in sede di autotutela, a convocare una Conferenza di servizi aperta a tutti i soggetti coinvolti nell'iter di autorizzazione e ad adottare tutti gli atti amministrativi necessari per impedire la realizzazione del parco. Il primo firmatario, il capogruppo Pdl Mario Diana, ha detto che bisogna essere contrari a questi progetti "quando calpestano l'autonomia della Sardegna". Ha poi criticato l'inesistenza di un canale di comunicazione fra la Capitaneria di Porto di Oristano e la Regione, sottolineando l'esistenza, nel golfo oristanese, di un altro progetto per l'innalzamento di venti pale eoliche a 500 metri dalla riva.
http://unionesarda.ilsole24ore.com/...icolo/148547
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Adelasia
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Inserito il - 10/10/2009 : 10:52:12
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LETTERA APERTA ALLA SOCIETA' IARE
Mille grazie, ill.ma ( si fa per dire) Società IARE (per inciso, la tua denominazione, Is Arenas srl Renewables Energies, mi disturba perché la ritengo appropriazione indebita. Persino del nome). Comunque grazie: non fosse per te, società fondata giusto appena qualche settimana prima della presentazione del progetto, con un tempismo quantomeno inquietante, chissà quando avremmo sfatato quel pocos, locos y male unidos che ci perseguita da secoli.
Grazie perché sei riuscita a farci indignare proprio tutti: impresa,questa, straordinaria e grandiosa. In primis la popolazione dell’Oristanese, con quel formidabile, straordinario Comitato che ha saputo informarsi, informarci e trascinarci. Ieri ha presentato alla Capitaneria del Porto di Oristano una petizione, contro il rilascio della nefasta concessione, impreziosita dalla bellezza di 30.000 firme raccolte in appena 3 settimane. Per la cronaca, c’è anche la mia: equivalente a un granello di sabbia di Is Arenas, dirai. Però c’è: proprio perché è l’insieme di granellini a formare una spiaggia. Se ognuno di noi firmatari versasse poco più di 0,33 Euro a testa si potrebbe perfino rilevare l’intera società : eh sì, perché il tuo capitale sociale è di appena 10.000 Euro. Con tale miseria, capisco perché neanche il tuo sito web sia funzionante. Ci fai sentire perfino ricchi; eppure vorresti imbarcarti in un’opera così gigantesca, da 500.000 milioni di Euro....non è che trattasi, come sostengono i maligni, di mera operazione speculativa in quanto poi venderesti l’intero pacchetto: progetto, autorizzazioni, visti, perfino marche da bollo e nastrini graziosamente colorati… il tutto sulla testa dei Sardi, naturalmente???
Comunque grazie perché, in un virtuale, gigantesco ballu tundu, fai intrecciare perfino Soru con Pili, Pes con Murgia,Onida con Calvisi, Meloni con Massida, Sale con Diana... Insomma, forza Paris: Comuni, Province, Regione, Indipendentisti, Legambiente, Italia Nostra, Amici della Terra, Adiconsum, Federconsumatori, Cittadinanza Attiva, ecc. ecc. ecc.
Grazie perché ora sappiamo tutto sulle centrali eoliche off shore: per esempio, che la più grande postazione si trova in Danimarca, con 91 pale a 30 Km di distanza dalla costa, e che appena un mese fa il governo italiano ha concesso il nulla osta alla valutazione di impianto ambientale al presunto primo impianto eolico off shore, il cosiddetto “San Michele”: 54 turbine distanti almeno 3 miglia dalla costa del Molise. Quasi 30 in meno di quelle che vorresti installare nel nostro mare, a una distanza di un miglio dai nostri lidi.
Ormai parliamo di generatori, di impianti galleggianti e non, di turbine e di migli nautici come delle strambate e delle virate ai tempi dell'America's Cup. E abbiamo preso coscienza, ora più che mai, che il territorio nel quale viviamo è nostro e che il mare che lo circonda è nostrum, che su questo patrimonio dobbiamo decidere solo noi Sardi e che quello che tu proponi è l’eolico selvaggio che porta solo malefici. E’ malu entu.
Inoltre alcune cose banali, quisquilie oserei dire, non mi sono affatto chiare ( o forse faccio finta che non lo siano ..): se il progetto fosse così serio e appetibile, come mai non è stato presentato alle comunità locali, discusso con i gli Amministratori del territorio, illustrato nelle Conferenze di Servizio? Come mai nessuno è stato coinvolto visto che pare, a detta di quel tuo indisponente amministratore unico residente a Montecarlo ( ma perché non ha proposto il progetto ai monegaschi????) che le turbine migliorerebbero perfino il paesaggio per cui, ipotizzo, ai 20 turisti ferragostani della spiaggia di Is Arenas se ne potrebbero aggiungere migliaia, desiderosi di ammirare quel prodigio che dovrebbero essere le pale eoliche, disdegnando perfino i leggendari tramonti su S’archittu? Immagino sia questo il motivo per cui il progetto prevede l’installazione delle turbine ad appena qualche miglio dalla costa, in modo tale da essere ben visibili: per impreziosire il panorama, appunto, mica per una questione di minor profondità di fondali, con conseguente proporzionale tuo maggior profitto, come sostengono i soliti maligni. Pare che le loro romantiche sagome si potrebbero intravedere perfino dalla Bosa –Alghero, la strada dei grifoni: vuoi mettere l’unicità della condizione?
Ma alla fine, tirando le somme, qualche sospetto ce l’ho: che di pulito, in questa operazione, ci sia ben poco. E poiché, come ricordava un noto film, il vento è il respiro di Dio, sappi che perfino il Signore tratterrà il respiro, a Is Arenas. Perché, oltre noi, neanche Dio vuole.
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Modificato da - Adelasia in data 10/10/2009 12:48:31 |
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laier
Salottino
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Inserito il - 10/10/2009 : 11:13:08
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Le pale in mare, è rivolta Is Arenas: indaga la Procura Un parco eolico in mare
Si allarga il fronte del no ai piani eolici nel mare sardo, e arriva sino a Roma con un'interrogazione al ministro Matteoli per conoscere i dettagli sui sei progetti per la costa oristanese, per Sarroch e Sant'Antioco. Da Bruxelles il no di Cappellacci. Mentre, prosegue l'indagine della Procura di Oristano con l'acquisizione di documenti per i piani di Is Arenas e Santa Giusta
Da destra a sinistra, dal Parlamento al Consiglio e alla Giunta regionale, per finire con le organizzazioni sindacali e le assemblee civiche di Cagliari e Sarroch. Tutti pronti alla rivolta civile contro il progetto di parco eolico marino che quattro società della Penisola vorrebbero realizzare nel golfo degli Angeli. Un fronte comune che, in teoria, potrebbe essere superato da un'iniziativa congiunta dei ministeri allo Sviluppo economico, dell'Ambiente e dei Trasporti. Perché la recente legge sullo sviluppo energetico (approvata il 23 luglio) ha rafforzato la competenza statale sugli impianti eolici offshore, togliendo ogni velleità di opposizione a Regioni e Comuni rivieraschi. L'articolo 42, infatti, prevede che l'ultima parola spetti al Governo, con la clausola dell'interesse nazionale. Provvedimento assunto nello stesso spirito con il quale il governo Berlusconi ha voluto prevenire la nascita di movimenti locali del tipo di quelli che in passato si sono opposti alla realizzazione di gassificatori, termovalorizzatori e collegamenti ferroviari ad alta velocità. Lo stesso articolo prevede anche le procedure di valutazione d'impatto ambientale precedenti alla legge vengano considerate concluse con la sua entrata in vigore.
CAPPELLACCI E FLORIS Nel frattempo, la politica cerca di frapporre un muro compatto. A far sentire la sua voce, da Bruxelles, è il presidente della giunta regionale Ugo Cappellacci: «La nostra posizione è identica a quella espressa per il caso Is Arenas - dice il governatore - pur essendo in linea di principio favorevoli all'utilizzo delle energie alternative, non possiamo esserlo nei casi in cui la realizzazione di tali impianti determinerebbe uno sfregio per il paesaggio. Pertanto, anche l'ipotesi legata al golfo degli Angeli troverebbe la nostra netta opposizione». Simile la posizione del sindaco di Cagliari Emilio Floris: «Stiamo puntando su ambiente e sviluppo turistico, non possiamo permettere che la nostra costa venga deturpata».
PARLAMENTO A Roma sono i parlamentari sardi del Pd a investire della questione il ministro dei Trasporti Altero Matteoli: «Renda pubblici l'elenco e i costi di tutti i progetti per la realizzazione di parchi eolici nelle acque della Sardegna - chiede il deputato Caterina Pes, a nome dei suoi colleghi isolani, con una nuova interrogazione - dopo Is Arenas ora tocca al golfo degli Angeli e a Sant'Antioco. Rivendichiamo con forza la sovranità della nostra Isola e il diritto-dovere di scegliere per la tutela del nostro territorio».
REGIONE A Cagliari si muove anche il gruppo del Pdl, con un'interrogazione presentata dal consigliere Simona De Francisci: «Vorrei sapere dall'assessore all'Ambiente Giorgio Oppi quali iniziative intende avviare contro il ventilato progetto di realizzazione a mare di quattro impianti eolici tra Cagliari e Sant'Antioco - chiede la consigliera - pochi giorni fa il Consiglio regionale ha votato, all'unanimità, un Ordine del Giorno per bloccare gli impianti a mare, al largo di Is Arenas, di una mega-centrale eolica che ha scatenato l'opposizione anche di migliaia di cittadini. Vorrei sapere se la Regione è stata coinvolta o comunque, informata della richiesta inoltrata al Governo e quali azioni saranno poste in essere per opporsi, come è stato fatto per Is Arenas, alla deturpazione del nostro prezioso mare». Duro anche il consigliere del Pd Chicco Porcu: «La Regione deve dire no a tutti i parchi eolici che non siano funzionali all'effettivo fabbisogno energetico della Sardegna e che non rispettino i valori ambientali, naturalistici e storico-culturali del territorio sardo - sostiene - stiamo correndo il rischio che, per effetto degli incentivi statali che premiano l'energia eolica prodotta e non quella effettivamente utilizzata, nascano nuove fabbriche del vento con decine di torri alte oltre 100 metri e dal notevole impatto ambientale».
SINDACATO Netta anche la presa di posizione del segretario regionale della Cgil Enzo Costa: «Siamo contrari ai parchi eolici offshore, perché li leggiamo come una minaccia di progetti speculativi che niente hanno a che vedere con un serio piano di sviluppo delle rinnovabili in Sardegna», fa sapere, «per la Cgil è importante l'incremento della produzione di energia da fonti alternative: una strada da perseguire senza impianti che devastino mare e paesaggio».
COMUNE La questione sarà presto anche all'attenzione del Consiglio comunale, visto che i consiglieri di An Alessandro Serra e Francesco Fiori hanno già depositato un'interrogazione urgente al sindaco: «Vorremmo sapere se siano state presentate istanze di concessione per la realizzazione di impianti eolici offshore nel golfo degli Angeli», chiedono, «e, se, ritenga opportuno prendere posizione contro eventuali sfregi al paesaggio del capoluogo della Sardegna e al suo golfo».
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laier
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Inserito il - 10/10/2009 : 11:15:03
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Is Arenas: sequestrati i documenti della società che ha chiesto la concessione
Il duplice piano eolico per il mare del Golfo di Oristano si ferma davanti alle indagini di Procura e Capitaneria
L'inchiesta era partita già qualche giorno fa, ora sono scattati i sequestri. Un malloppo di documenti è stato acquisito dai carabinieri e trasmesso subito alla Procura della Repubblica di Oristano che ha fatto scattare l'indagine sul progetto per il parco eolico di Is Arenas. Anche ieri mattina i militari della stazione di Cuglieri, incaricati di eseguire tutte le verifiche dal procuratore Andrea Padalino Morichini, hanno recuperato altro materiale che riguarda il progetto della Is Arenas Renewables Energies. Tra le carte sequestrate ci sono ovviamente le richieste che la società ha presentato alla Capitaneria di porto, ma anche le visure sulla srl e le comunicazioni recapitate ai Comuni di Cuglieri, San Vero Milis e Narbolia e all'Assessorato provinciale all'Ambiente.
L'INCHIESTA L'indagine sul parco eolico della Iare è partita in gran segreto pochi giorni dopo l'inizio della gigantesca rivolta popolare. La prima informativa alla Procura di Oristano i militari di Cuglieri l'hanno trasmessa prima ancora del sit-in popolare che ha radunato sulla spiaggia di Is Arenas non meno di tremila persone. Nei giorni scorsi il fascicolo si è arricchito di altre carte: i militari hanno inviato una seconda relazione e ora hanno recuperato la documentazione sulla società che richiede la concessione demaniale e sul progetto.
I DUBBI Gli accertamenti fatti scattare dal procuratore Padalino Morichini hanno un obiettivo molto chiaro: accertare prima di tutto l'identità degli imprenditori che vorrebbero impiantare ottanta pale a un miglio da S'Archittu. Il dubbio essenzialmente è questo: sarà proprio la Iare a portare avanti l'iniziativa oppure alle sue spalle c'è un'altra cordata imprenditoriale pronta ad acquisire la concessione una volta che sarà firmata? Ad alimentare il sospetto c'è un particolare che i carabinieri non considerano secondario: la Iare, che è amministrata da un genovese di 47 anni che abita a Montecarlo e rappresenta un'altra società con sede in Lussemburgo, ha un capitale sociale di appena diecimila euro. E il progetto del parco eolico prevede un investimento da capogiro: non meno di cinquecento milioni. Chi finanzierà le opere? Chi realizzerà i lavori? Da dove arrivano i soldi necessari per avviare gli scavi e installare le pale? Poi c'è un altro particolare che ha scatenato polemiche e sospetti: come mai la Iare (che ha sede legale a Bosa) è stata registrata solo dieci giorni prima della presentazione della richiesta di concessione alla Capitaneria di Oristano? Queste domande hanno sollevato per primi i rappresentanti del comitato degli antiparco e partendo proprio da questi dubbi la magistratura oristanese ha deciso di avviare i suoi accertamenti. Per il momento comunque nessun nome è stato iscritto sul registro degli indagati e i carabinieri lavorano a tutto campo ma senza seguire una precisa ipotesi di reato.
IL PROGETTO DI SASSU La richiesta di concessione demaniale della Raddusa Energy (società con sede a Treviglio, in provincia di Bergamo) incassa il primo stop della Capitaneria di porto di Oristano. Le pale che si vorrebbero piantare di fronte alla spiaggia di Santa Giusta rischiano di creare qualche problema alle navi che partono e approdano nel porto industriale di Oristano. «Per questo motivo ho scritto al Ministero e ho fatto notare che il progetto, così com'è, rischia di essere incompatibile con il passaggio dei mercantili in arrivo e in partenza - ha spiegato il comandante della Capitaneria Alberto Ugga -. Come minimo è necessario uno spostamento in un'altra zona: le opere vanno realizzate a una distanza di almeno mezzo chilometro». Il primo cittadino di Santa Giusta Antonello Figus nel frattempo ha già preparato (e recapitato) un documento per tentare di bloccare subito il progetto. Nei prossimi giorni sarà organizzata un'assemblea con i sindaci dei centri che si affacciano sul Golfo di Oristano e che sono già pronti a scatenare una grande mobilitazione per difendere il mare tra Tharros e Capo Frasca.
NICOLA PINNA
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laier
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Inserito il - 10/10/2009 : 11:17:34
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Eolico, assalto alla costa ‘Scoperti’ nuovi progetti Pale eoliche a mare
Mentre nell'Oristanese si battaglia per scongiurare l'apertura del parco eolico marino di Is Arenas, altre quattro società della Penisola progettano lo sbarco sulle coste del Golfo degli Angeli (tra Cagliari e Sarroch) e in quello di Palmas (Sant'Antioco).
I nomi sono top-secret (tranne quello della Trevi Energy di Cesena, capitale sociale di un milione di euro) ma è certo che i progetti siano stati presentati al ministero dei Trasporti per una richiesta di concessione demaniale della durata, a seconda del piano d'investimento, che varia tra i 30 e i 50 anni. Una distesa di pale eoliche tra le quali dovranno forse fare lo slalom petroliere e navi che frequentano il litorale tra il porto canale di Cagliari e l'area della raffineria Saras di Sarroch. E che si vedrebbero distintamente dal promontorio di Calamosca.
I PROGETTI Gli elaborati tecnici raccontano di una produzione di energia potenziale che risulterebbe superiore a quella prevista dal piano regionale del 2006. Una media di 99 megawatt potenziali, da produrre per ogni impianto, supererebbe i 300 del cavo che collega l'Isola con il resto d'Italia. L'idea è quella di un mega-parco eolico marino nella zona antistante capo Zavorra (in territorio del Comune di Sarroch) e di uno, più piccolo, nel golfo di Palmas, a Sant'Antioco.
CAGLIARI E DINTORNI I progetti sono di tre società, in due distinti siti di uno specchio d'acqua che ricade nell'ambito dell'Autorità portuale di Cagliari. Entrambi spostati verso Sarroch, a 5 miglia di distanza dalla costa, non lontano da capo Zavorra. «È una zona con insediamenti propri di un'economia impattante nei confronti dell'ambiente e del territorio», è scritto in uno dei progetti, con riferimento alla presenza della raffineria Saras, della Polimeri, dell'ex Rumianca. E un occhio all'economicità dell'investimento, visto che il fondale sul quale dovrebbero adagiarsi le basi dei rotori (5 metri di diametro) è profondo al massimo 35 metri: «Scavare e mettere in sicurezza l'impianto sarebbe meno complicato». Fuori dall'acqua l'altezza sarebbe di 50 metri. A complicare le cose c'è il fatto che a presentare domanda di concessione per lo stesso sito sono state due diverse società: la Trevi Energy (nessun dirigente dello stabilimento di Cesena ha voluto ieri commentare la notizia) e una che per ora resta senza nome. «Se così fosse», fanno sapere dalla Capitaneria di porto di Cagliari, «si dovrebbe ricorrere a una gara, visto che le due società sarebbero in concorrenza». Il secondo sito (per il quale ha presentato una terza compagnia) è confinante con il precedente, in direzione Cagliari. Se mai i progetti dovessero vedere la luce, andrebbero a formare un unico grande parco, per complessive 70 pale. Poco o niente si sa di Sant'Antioco: anche in quel caso la domanda proverrebbe da una società della Penisola, per 30 pale da installare nel golfo di Palmas.
LA CAPITANERIA Dagli uffici dell'organo periferico del ministero dei Trasporti si sceglie la linea del “non confermo e non smentisco”: «Possiamo parlare di ipotesi di scuola - dicono dall'ufficio - se queste domande fossero state presentate (la prima risale alla metà del 2008, l'ultima all'aprile del 2009 ndr. ) sarebbero state inoltrate ai nostri uffici per la fase istruttoria: a noi tocca esaminare la fattibilità, tenendo conto della sicurezza della navigazione e della compatibilità con le attività commerciali e mercantili che in quel tratto di mare si svolgono».
LE AMMINISTRAZIONI «Nessuno ci ha chiesto niente - dicono i sindaci di Cagliari e Sarroch Emilio Floris e Mauro Cois - ma tendenzialmente siamo contrari ai parchi eolici marini. Deturpano l'ambiente e vanno contro lo spirito della legge regionale sull'energia, che prevede che vadano installati nelle zone industriali».
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Tranquillo
Salottino
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Inserito il - 10/10/2009 : 16:06:56
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| Adelasia ha scritto:
Mille grazie, ill.ma ( si fa per dire) Società IARE (per inciso, la tua denominazione, Is Arenas srl Renewables Energies, mi disturba perché la ritengo appropriazione indebita. Persino del nome).
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Gentil Dama, parte subito col piede sbagliato dimostrando la sua scarsa informazione. IARE è acronimo di Improvvisamente Arriviamo Rimodernando Eremi. Inizialmente era previsto Inosservati Arriviamo Rapinando Energia ma il nostro esperto in comunicazione ci ha segnalato che tale ragione sociale si sarebbe potuta prestare ad errate interpretazioni
| Comunque grazie: non fosse per te, società fondata giusto appena qualche settimana prima della presentazione del progetto, con un tempismo quantomeno inquietante, chissà quando avremmo sfatato quel pocos, locos y male unidos che ci perseguita da secoli.
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Il nostro motto è "Soluzioni giuste al momento giusto: Carpe Palem"
| Grazie perché sei riuscita a farci indignare proprio tutti: impresa,questa, straordinaria e grandiosa. In primis la popolazione dell’Oristanese, con quel formidabile, straordinario Comitato che ha saputo informarsi, informarci e trascinarci. Ieri ha presentato alla Capitaneria del Porto di Oristano una petizione, contro il rilascio della nefasta concessione, impreziosita dalla bellezza di 30.000 firme raccolte in appena 3 settimane. Per la cronaca, c’è anche la mia: equivalente a un granello di sabbia di Is Arenas, dirai. Però c’è: proprio perché è l’insieme di granellini a formare una spiaggia.
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Cavolo che impresa titanica: poco più di 1400 firme al giorno. Meno di quelle che appone un grandefratellino in una presenza di poche ore all'apertura di un nuovo negozio d'intimo. La sua firma, come tutte le altre, più che un granello di sabbia mi sa tanto che diventerà un granello di cenere. Tanto voi sardi siete esperti in cenere...
| Se ognuno di noi firmatari versasse poco più di 0,33 Euro a testa si potrebbe perfino rilevare l’intera società : eh sì, perché il tuo capitale sociale è di appena 10.000 Euro. Con tale miseria, capisco perché neanche il tuo sito web sia funzionante. Ci fai sentire perfino ricchi; eppure vorresti imbarcarti in un’opera così gigantesca, da 500.000 milioni di Euro... non è che trattasi, come sostengono i maligni, di mera operazione speculativa in quanto poi venderesti l’intero pacchetto: progetto, autorizzazioni, visti, perfino marche da bollo e nastrini graziosamente colorati… il tutto sulla testa dei Sardi, naturalmente???
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Il mio capitale sociale è volutamente minimo perchè è mia intenzione trasformare la società privata in Onlus. Di beneficenza ci occupiamo, tasformando luoghi inutili e desolati in siti capaci di produrre ricchezza. Tanta ricchezza. Perchè dovremmo cederla...ehm, cedere ad altri? Quando uno nasce buono...
| Comunque grazie perché, in un virtuale, gigantesco ballu tundu, fai intrecciare perfino Soru con Pili, Pes con Murgia,Onida con Calvisi, Meloni con Massida, Sale con Diana... Insomma, forza Paris: Comuni, Province, Regione, Indipendentisti, Legambiente, Italia Nostra, Amici della Terra, Adiconsum, Federconsumatori, Cittadinanza Attiva, ecc. ecc. ecc.
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Esagerata!! Per far "intrecciare" felicemente voi sardi basta un fuoco acceso con uno spiedo che gira ed una decina di damigiane di quell'imbevibile poltiglia soda e velenosa che, coraggiosamente, chiamate vino
| Grazie perché ora sappiamo tutto sulle centrali eoliche off shore: per esempio, che la più grande postazione si trova in Danimarca, con 91 pale a 30 Km di distanza dalla costa, e che appena un mese fa il governo italiano ha concesso il nulla osta alla valutazione di impianto ambientale al presunto primo impianto eolico off shore, il cosiddetto “San Michele”: 54 turbine distanti almeno 3 miglia dalla costa del Molise. Quasi 30 in meno di quelle che vorresti installare nel nostro mare, a una distanza di un miglio dai nostri lidi. Ormai parliamo di generatori, di impianti galleggianti e non, di turbine e di migli nautici come delle strambate e delle virate ai tempi dell'America's Cup.
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Ed avete pure il coraggio di offendermi anzichè ringraziarmi perchè sto portando un pò di cultura nell'immensa "prateria dell'ignoranza" presente nella vostra isola.
| E abbiamo preso coscienza, ora più che mai, che il territorio nel quale viviamo è nostro e che il mare che lo circonda è nostrum, che su questo patrimonio dobbiamo decidere solo noi Sardi e che quello che tu proponi è l’eolico selvaggio che porta solo malefici. E’ malu entu.
Inoltre alcune cose banali, quisquilie oserei dire, non mi sono affatto chiare ( o forse faccio finta che non lo siano ..): se il progetto fosse così serio e appetibile, come mai non è stato presentato alle comunità locali, discusso con i gli Amministratori del territorio, illustrato nelle Conferenze di Servizio?
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Perchè si sarebbe sprecato tempo in inutili chiacchere, come sempre accade. E poi forse dovrebbe imparare che chi è intenzionato a far del bene lo fa in silenzio, senza troppa pubblicità
| Come mai nessuno è stato coinvolto visto che pare, a detta di quel tuo indisponente amministratore unico residente a Montecarlo ( ma perché non ha proposto il progetto ai monegaschi????) che le turbine migliorerebbero perfino il paesaggio per cui, ipotizzo, ai 20 turisti ferragostani della spiaggia di Is Arenas se ne potrebbero aggiungere migliaia, desiderosi di ammirare quel prodigio che dovrebbero essere le pale eoliche, disdegnando perfino i leggendari tramonti su S’archittu? Immagino sia questo il motivo per cui il progetto prevede l’installazione delle turbine ad appena qualche miglio dalla costa, in modo tale da essere ben visibili: per impreziosire il panorama, appunto, mica per una questione di minor profondità di fondali, con conseguente proporzionale tuo maggior profitto, come sostengono i soliti maligni. Pare che le loro romantiche sagome si potrebbero intravedere perfino dalla Bosa –Alghero, la strada dei grifoni: vuoi mettere l’unicità della condizione?
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E' vero sono residente a Montecarlo; non nel Principato di MOnaco bensì a a Montecarlo di Lucca e, visto che lo ignorerà, il mare è distante e qua è più difficile fare del bene agli altri, troppi blocchi. Le sue insulse e provocatorie affermazioni meriterebbero d'esser ignorate ma, visto che io non sono ignorante come Lei, cercherò di spiegare (con scarse probabilità che Lei capisca) i benefici che l'installazione delle pale porterà alla zona. 1) Spiagge altamente tecnologiche con ventilatori incorporati 2) Panorama accattivante. Immagini che gioia per le pupille vedere decine di pale verniciate con colori sgargianti: un giardino coloratissimo che si staglia davanti all'orizzonte. Vuol forse paragonarlo all'attuale mare piatto, quasi monocromatico? 3) Tanti posti di lavoro per gli indigeni. Visto che non siete in grado di crearvi autonomante dei posti di lavoro, che state sempre ad aspettare che cada la manna dal cielo o da Roma, vi offro un'enorme opportunità. Nel mio piano è previsto il varo di un battello da 2000 posti, chiamato "Don Chisciotte", che porterà i turisti, attirati dal giardino eolico, a visionarlo da vicino. Questo battello darà lavoro alla popolazione locale: sicuramente l'addetto alla pulizia ed il vigilante saranno indigeni. Prevediamo anche la creazione di un nuovo gioco a premi, non sappiamo ancora se chiamarlo SuperElPalotto o WindForLife, abbinato alle pale. Ogni sabato pomeriggio, alle ore 14.00, verranno bloccate 6 pale e gli scommettitori che avranno azzeccato vinceranno 4000Kw al mese per 20 anni. Sarà presente la televisione di stato per la diretta: vuol mettere il ritorno d'immagine per la zona? E quanti turisti vorranno assistere personalmente a tale evento? Ovvii i guadagni per gli operatori turistici. Ci sono tante altre idee geniali allo studio ma preferisco non esternarle perchè rischierei di scontrarmi nuovamente con la paura ignorante della gente sarda.
| Ma alla fine, tirando le somme, qualche sospetto ce l’ho: che di pulito, in questa operazione, ci sia ben poco. E poiché, come ricordava un noto film, il vento è il respiro di Dio, sappi che perfino il Signore tratterrà il respiro, a Is Arenas. Perché, oltre noi, neanche Dio vuole.
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Vade Retro Adelasatana!!! Popolo sardo, è giunta l'ora della sveglia. Non date retta a questi minuscoli sobillatori di popolo che cercano di foderarvi di mustela gli occhi. Ignorate le sciocche parole, scritte in questo forum, da questa novella Giovanna D'Archittu: come può dire cose sagge o intelligenti una donna, per giunta sarda? Un giorno mi ringrazierete.
Eolo De Palis - Amministratore unico della IARE
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Modificato da - Tranquillo in data 10/10/2009 16:10:48 |
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Adelasia
Moderatore
Penna d'oro
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Inserito il - 10/10/2009 : 21:43:37
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| Tranquillo ha scritto: IARE è acronimo di Improvvisamente Arriviamo Rimodernando Eremi.
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Ora capisco.... l’eremo di Matteu: in effetti è lasciato all’oblio del tempo. E allora di che si lamenta, il Comune di Narbolia??
| La sua firma, come tutte le altre, più che un granello di sabbia mi sa tanto che diventerà un granello di cenere. Tanto voi sardi siete esperti in cenere...
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Anche di canne....al vento, naturalmente. Ci pieghiamo, ma non ci spezziamo.
| Adelasia ha scritto: poi venderesti l’intero pacchetto: progetto, autorizzazioni, visti, perfino marche da bollo e nastrini graziosamente colorati…
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| Tranquillo ha scritto: Il mio capitale sociale è volutamente minimo perchè è mia intenzione trasformare la società privata in Onlus.
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Mi scusi. In questo caso tolgo il bollo: le Onlus ne sono esenti... Confermo il resto, nastrini compresi.
| Ed avete pure il coraggio di offendermi anzichè ringraziarmi perchè sto portando un pò di cultura nell'immensa "prateria dell'ignoranza" presente nella vostra isola.
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Santo subito...le basterebbe???
| ....Perchè si sarebbe sprecato tempo in inutili chiacchere, come sempre accade. |
Questa l'ho già sentita....vorrebbe dire che non la lasciano lavorare???
| Nel mio piano è previsto il varo di un battello da 2000 posti, chiamato "Don Chisciotte", che porterà i turisti, attirati dal giardino eolico, a visionarlo da vicino |
Immagino che lo chanconiere del battello sia, chissà perchè, Jarabe de Palo. Depende...
| Vade Retro Adelasatana!!! Popolo sardo, è giunta l'ora della sveglia. Ignorate le sciocche parole, scritte in questo forum, da questa novella Giovanna D'Archittu....
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Esagerato!!!! Non scomodi cotanto monumento. Mi accontento di Giovanna D'Architeddu, che tanto in vicino loco sta...
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Modificato da - Adelasia in data 10/10/2009 21:47:25 |
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Castello di Burgos
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Adelasia
Moderatore
Penna d'oro
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Inserito il - 10/10/2009 : 22:24:03
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Non è piacevole (specie dopo questa gradevole parentesi che Tranquillo è riuscito, come sempre, a regalarci) rientrare nel clima di preoccupazione che avvolge il nostro ambiente e il nostro futuro. Ma il momento è così grave che non dobbiamo abbassare la guardia, nè fidarci delle rassicurazioni che potrebbero pervenire da Roma....prova ne sia che appena qualche giorno fa, pertanto in piena mobilitazione, sono pervenuti ai Comuni di San Vero Milis, Cuglieri e Narbolia i provvedimento ministeriali che autorizzano l'installazione di due anemometri nella spiaggia di Is Arenas.
Superfluo segnalare che i 3 Comuni avevano inviato appositi pareri negativi....
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Modificato da - Adelasia in data 10/10/2009 22:26:19 |
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Tranquillo
Salottino
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Ironic Man
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Inserito il - 11/10/2009 : 16:32:28
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| Adelasia ha scritto: ... i provvedimenti ministeriali che autorizzano l'installazione di due anemometri nella spiaggia di Is Arenas.
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Che c'è di preoccupante?
Servono solo per capire "che aria tira" da quelle parti!
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sarrabus72
Salottino
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Inserito il - 11/10/2009 : 16:50:13
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Ehhhh che aria tira ... molto contradditoria direi, da una parte rassicurazioni e dall´altra affondamento in modo che noi ingenui crediamo alle favole che ci raccontano ... che significato avrebbe se no misurare la velocita e la pressione del vento proprio in quel punto ??
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Valle di Oddoene
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Spike
Utente Normale
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Inserito il - 11/10/2009 : 19:10:04
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| McCurry ha scritto:
| sonos ha scritto: Messa così sembra che Greenpeace sia favorevole all'impianto proposto per Is Arenas, e non mi sembra un agire corretto.
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Dove sta la scorrettezza? Quando mai in Sardegna potranno esserci 11,3 milioni di posti di lavoro (su 1,6 milioni di abitanti) neanche se lavorassero neonati, vecchi e defunti degli ultimi 10 anni!
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11,3 mln sono i soldi che ci metterebbe "Green energy", i posti di lavoro previsti sono 102.000. Così c'è scritto nell'articolo che tu stesso hai postato. Comunque, boooooo !
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Modificato da - Spike in data 11/10/2009 19:11:37 |
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Cantu t’appo intesu mia Cando idia in sa cavalcada in protzessione Sos costumes des sos sardos, cun tiu barore Sos caddittos de sa jara Su turrone de tonara... |
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McCurry
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Inserito il - 11/10/2009 : 19:46:51
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| Spike ha scritto:
| McCurry ha scritto:
| sonos ha scritto: Messa così sembra che Greenpeace sia favorevole all'impianto proposto per Is Arenas, e non mi sembra un agire corretto. |
Dove sta la scorrettezza? Quando mai in Sardegna potranno esserci 11,3 milioni di posti di lavoro (su 1,6 milioni di abitanti) neanche se lavorassero neonati, vecchi e defunti degli ultimi 10 anni! |
11,3 mln sono i soldi che ci metterebbe "Green energy", i posti di lavoro previsti sono 102.000. Così c'è scritto nell'articolo che tu stesso hai postato. Comunque, boooooo ! |
Bentornato Spike! In polemica con me? Questo è l'articolo: rileggi da solo
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Gli specchi farebbero bene a riflettere prima di rimandarci la nostra immagine. (Anonimo) |
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Spike
Utente Normale
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Inserito il - 11/10/2009 : 23:48:25
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| McCurry ha scritto:
| Spike ha scritto:
| McCurry ha scritto:
| sonos ha scritto: Messa così sembra che Greenpeace sia favorevole all'impianto proposto per Is Arenas, e non mi sembra un agire corretto. |
Dove sta la scorrettezza? Quando mai in Sardegna potranno esserci 11,3 milioni di posti di lavoro (su 1,6 milioni di abitanti) neanche se lavorassero neonati, vecchi e defunti degli ultimi 10 anni! |
11,3 mln sono i soldi che ci metterebbe la "Green energy", i posti di lavoro previsti sono 102.000. Così c'è scritto nell'articolo che tu stesso hai postato. Comunque, boooooo ! |
Bentornato Spike! In polemica con me? Questo è l'articolo: rileggi da solo
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In polemica ? Deu meu, figurade ! Non sarai diventato paranoico perché ti ho pungolato di là, vero ?
Dicevo "booooo" perché i 11,3 mln richiamati nell'occhiello, proprio come dici tu, non hanno senso non solo in Sardegna -dove la popolazione è un decimo di quella cifra- ma neanche in tutta Italia (infatti nell'articolo, ora che lo hai riportato per intero, si parla di posti di lavoro "...nel mondo..." ed, inoltre, entro il 2030 !). La questione è comunque molto seria, perché quando si mette su un piatto della bilancia il "posto di lavoro", c'è sempre una contropartita da pagare.
Secondo il mio modesto avviso, il ragionamento che bisognerebbe fare è quello dell'autonomia energetica. In Sardegna mi risulta ci sia una sovrapproduzione già da ora, questo è l'argomento: se c'è già una eccedenza di energia (tanto che la esportiamo con un elettrodotto subacqueo sino a Piombino) non v'è necessità di generarne di nuova, poiché peraltro il trasporto verso la penisola comporterebbe una certa perdita che fa a pugni con la nobiltà del metodo di produzione, il quale meriterebbe il massimo dell'attenzione etica nel senso dell'evitare gli sprechi. Abbiamo una catena appenninica che sembra fatta a posta per metterci sopra gli aerogeneratori, li mettano lì. Il vento non è solo in Sardegna.
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Modificato da - Spike in data 12/10/2009 00:00:24 |
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Adelasia
Moderatore
Penna d'oro
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Inserito il - 12/10/2009 : 22:11:10
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E’ curioso che nel sito italiano di Greenpeace spariscano 3 milioni di posti di lavoro: la fonte citata, naturalmente, è lo stesso rapporto, peraltro commissionato dall’organizzazione. Ma non è di questo che voglio discutere. Al di là delle previsioni numeriche sui posti di lavoro, è fuori discussione il sostegno all’energia pulita. Ribadirlo mi pare persino banale: è uno delle pochissimi concetti sui quali si è tutti d’accordo. Però attenzione: pulita non fa rima con selvaggia, né con speculazione. Punto. Perché in caso contrario saremmo punto e a capo, e Parigi potrebbe non valere una messa. Nello stesso sito di Greenpeace, sulla Sardegna una sola notizia in rilievo: la protesta delle “autorità sarde” per le Bocche di Bonificio.
Mi spiace constatare che, per quanto riguarda l'eolico a Is Arenas e in generale nelle coste sarde, Greenpeace abbia assunto una posizione pilatesca. E questo per essere benevoli. Volendo invece essere malevoli, interpreterei tal posizione come silenzio assenso.
Per quanto mi riguarda, sono strabiliata e delusa. Evidentemente la loro visione è talmente integralista che basta la parola per passare sopra tutto e tutti, e in questo caso la parola magica, il loro "apriti sesamo", è eolico off shore. Tutto il resto ( distanza dalle costa, impatto paesaggistico,valutazioni economiche, analisi dei costi / benefici, condivisione del progetto con la popolazione ecc. ecc.ecc..), è noia. Eppure loro dovrebbero distinguere bene gli squali….. Comunque sia, hanno dimostrato a noi Sardi che nessuno è in grado di miracol mostrare. Neanche loro.
Senza alcun timore reverenziale, penso che nel nostro caso abbiano perso una preziosa occasione per non tacere.
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Modificato da - Adelasia in data 12/10/2009 22:24:27 |
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