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Bakis
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 12/01/2007 : 16:47:03
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ATLANTIDE ERA LA SARDEGNA L UNESCO DISCUTE LA TESI DI SERGIO FRAU La Sardegna era la mitica Atlantide? Dove erano le Colonne d' Ercole? Queste erano le domande poste da Sergio Frau nel libro 'Le Colonne d'Ercole. Un'inchiesta", uscito nel 2002. Le tesi di Frau sono diventate ora oggetto di un vertice Unesco con la partecipazione di archeologi di fama internazionale. Si continua a scrivere nuovi capitoli su la mitica Atlantide... Dove erano le Colonne d'Ercole? La Sardegna e' la mitica Atlantide? Le domande poste da Sergio Frau con il libro 'Le Colonne d'Ercole. Un'inchiesta', uscito nel 2002 sono diventate ieri oggetto di un vertice alla sede dell'Unesco, a Parigi, in presenza di archeologi di fama internazionale. Al dibattito, che non cessa di incuriosire il mondo scientifico, e' correlata la mostra fotografica 'Atlantika. Sardegna, isola del mito', che rivisita la storia antica dell'isola sulle orme dell'inchiesta di Frau. ''Mi sembra un miracolo l'interesse internazionale che la mia tesi sta suscitando'' ha dichiarato, con l'entusiasmo e la passione che lo caratterizzano, il giornalista romano di origine sarda, prima di raccontare come e' nata la sua idea. ''La mia e' la storia di un dubbio - afferma - nato il giorno in cui mi sono imbattuto nelle cartine geografiche pubblicate nel '99 dall'Accademico Vittorio Castellani che mostrano com'era il Mediterraneo prima della glaciazione. A quell'epoca la Sicilia e la Tunisia erano separate solo da uno stretto''. Le leggendarie colonne d'Ercole, ipotizza di conseguenza Frau, non sarebbero collocate nello stretto di Gibilterra, ma vicino al Canale di Sicilia. E la Sardegna, terra di nuraghi sommersi sotto cumuli di fango, non sarebbe nient'altro che la mitica isola di Atlantide, che Platone colloca proprio al di la' delle colonne e che sarebbe stata inghiottita dal mare. Frau va oltre: uno tsunami, molto piu' forte di quello che ha colpito il sud-est asiatico lo scorso dicembre, sarebbe all'origine della scomparsa della civilta' nuragica nel 1175 a.C. L'ipotesi si e' andata via via concretizzando attraverso un lavoro di ricerca lungo tre anni e ha finito con l'interessare il mondo scientifico, aizzando polemiche e curiosita' tra addetti e non addetti ai lavori. ''Oggi queste ipotesi appaiono assolutamente verosimili'' ha dichiarato Andrea Carandini, professore di archeologia classica alla Sapienza di Roma. ''Frau prende posizione e pone dei problemi fondati, che ricollocano l'Italia al centro di un problema storico, oltre che geografico, e riconoscono alla Sardegna un ruolo preponderante nel mondo mediterraneo pre-moderno'', ha sottolineato Azedine Beschaouch, archeologo e consigliere scientifico per l'Unesco
A cura della redazione di CulturalWeb.it
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Bakis
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 12/01/2007 : 16:53:18
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Un merito Frau lo ha sicuramente e bisogna dargliene atto, si è parlato e si parla di sardegna. E non per i soliti malanni
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EdoSardo
Utente Medio
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Inserito il - 12/01/2007 : 17:31:10
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Allora perchè non diciamo anche che c' erano i ciclopi? Perchè non ci si interessa di Sardegna se non quando c'è qualche ipotesi stravagante? Non basta la nostra Preistoria, la nostra Protostoria, le evidenze archeologiche straordinarie? Bakis non so se hai pensato al fatto che Beschaouch e Carandini non sanno neanche cosa sia un nuraghe...la pubblicità inoltre ha due lati: è vero che fa sviluppo (anche se soprattutto nelle tasche degli stranieri, i sardi puliscono i cessi e fanno i camerieri), ma il sovraffollamento dove lo mettiamo? ci mancherebbe soltanto che anche la Sardegna più selvaggia, nascosta e solitaria si riempi di avventurosi ricercatori di atmosfere atlantidee! Non ti basta il fatto che noi sardi d' estate quasi quasi non possiamo mettere piede in spiagge fino a pochi anni fa quasi deserte (vedi Ingurtosu o Piscinas) perchè zeppe di gente?
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quattromori
Utente Master
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Inserito il - 12/01/2007 : 21:52:02
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ragazzi, non facciamoci prendere dagli impulsi, please! cechiamo di rimanere nell'ambito del tema. qui siamo partiti da un nuraghe ed ora si sconfina su strategie economiche, problemi di immagine e via discorrendo. che ne dite se apriamo un post nella sezione "la sardegna che non mi piace"? lo intitolerei: quale sviluppo per la sardegna, invitando ciascuno di noi a dire la nostra di come la nostra regione potrebbe essere meglio valorizzata.
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cisto
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Inserito il - 12/01/2007 : 23:32:43
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Si credo anche io che si stia un po uscendo dai binari, anche se devo dire, che chi più di Alfonso può parlare del Nuraghe S' Urachi, visto che è praticamente la persona che lo conosce certamente più di tutti al mondo, l' ha studiato, e ancora di più ne è praticamente il responsabile archeologico, e ritengo le sue, certezze nel merito. Poi che le Colonne d' Ercole siano state per i Greci (Magari abitavano già a Montresta) prima fra la Sicilia e la Libia e dopo nello steretto di Gibilterra, credo si possa discuttere e confrontare, con dati di fatto senza prescindere naturalmente da quelli scientifici, credo auspicabile un confronto dialettico per gli aspetti più controversi in modo da arrivare comunque ad una sintesi di plausibile interesse comune, e comunque una cosa evidentemente è certa a S' Urachi, non c'è stato nessun tzunami vista l' utorevolezza dell' intervento. Approfittererei invece se Alfonso è d' accordo e se ne ha voglia di volerci far conoscere meglio i caratteri più significativi e propri del Nuraghe, in modo semplice e comprensivo perchè ritengo questa possibilità molto interessante per tutti noi, infatti come ho già detto all' inizio del post S' Urachi e certamente uno fra i piu bei Nuraghi dell' isola.
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EdoSardo
Utente Medio
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Inserito il - 13/01/2007 : 07:00:01
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Ragazzi se l' attinenza all' argomento è stata auspicata per il mio intervento posso dire che è stato un intervento breve, conciso e attinente, a mio parere. Mi risulta che di strategie economiche e di marketing ne abbia già parlato qualcuno in maniera più consistente in questo stesso post ma nessuno lo ha "moderato"! se poi quello che scrivo da fastidio è un altro discorso...comunque rifacendomi alla domanda che ti ho fatto prima, Bakis, ci siamo capiti male! Volevo chiederti questo, mi spiego meglio: che conseguenza avrebbe avuto una scossa sismica, tale da provocare uno tzunami che scapitozza i nuraghi della costa e dell' immediato entroterra, sul territorio del comune di Teti, posto al centro della Sardegna? fai finta che lo tzunami ed il relativo teremoto ci siano stati. Te lo chiedo perchè a Teti c'è il villaggio nuragico di S' urbale, uno dei contesti chiusi del Bronzo Finale più noti della Sardegna. tralascio gli scavi al Nuraghe Adoni di Villanovatulo perchè meno noti
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quattromori
Utente Master
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Inserito il - 13/01/2007 : 08:02:28
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edo, nessuna presenza qui dà fastidio però dobbiamo attenerci alle regole. ho già inviato qualche tempo fa ciascuno di noi ad aprire determinate discussioni nelle sedi apposite, non tanto perchè i brevi o lunghi interventi siano fuori luogo, ma per meglio discutere anche su altri aspetti che sono determinanti sull'insieme generale. d'altronde l'archeologia e la cultura in genere non si potrebbero sostenere se un sistema non si dota di efficienza economica. è solo per evitare di accavvallare gli argomenti.
p.s. edo: cosa intendi per contesti chiusi?
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Bakis
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 13/01/2007 : 09:42:22
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Non so cosa sarebbe successo a Teti. Ma nel Tirreno meridionale o in prossimità della costa sarda, l’evento di una scossa sismica tale da provocare l’onda che “scapitozza” i nuraghi di Teti e dell’entroterra sardi, annegherebbe anche il colosseo. Probabilmente di conseguenza forse Il monte bianco sarebbe qualche metro più alto e l’Africa più vicina di cm. Presupponendo che un evento simile possa essere solo per causa del continente africano.
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EdoSardo
Utente Medio
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Inserito il - 13/01/2007 : 14:02:54
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Ok, non mi era sembrato di essere uscito dai binari più di altri! Per il discorso del contesto chiuso rettifico in parte quello che ho scritto, a volte con la fretta si sbaglia: non è chiaramente il villaggio che "è un contesto chiuso", ma è la capanna "f" dello stesso villaggio che ha restituito diversi reperti del Bronzo Finale ancora in situ quando la capanna è stata repentinamente abbandonata. Tali reperti, sicuramente coevi, appartengono quindi ad un contesto chiuso del B. F. E' una grande fortuna riuscire a ritrovare questa situazione in uno scavo archeologico perchè, ad esempio, se in un contesto chiuso ritroviamo un reperto del quale si conosceva in precedenza l' appartenenza ad una certa fase o ad una certa cultura, tale reperto data anche i materiali dalla datazione incerta associati ad esso.
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alfonso
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Inserito il - 13/01/2007 : 17:06:11
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Per Cisto, posso provare a postare qualcosa su s'Urachi. Dammi un po' di tempo. Sullo tzunami(magari effettivamente si potrebbe aprire un altro forum, per maggiore chiarezza): il prof. Ranieri, con i suoi studenti della facoltà di ingegneria dell’Università di Cagliari, sta portando avanti uno studio sui maremoti che hanno interessato la Sardegna (parliamo di maremoti con onde di uno o due metri) e ha provato a verificare l’ipotesi dello tzunami di Frau, con onde alte più di 300 metri (Barumini si trova infatti a 238 m s.l.m.) e la possibile causa legata allo slittamento della faglia sarda. Le conclusioni hanno portato ad escludere l’evento in quanto sarebbe stata necessaria un’inversione della dislocazione della faglia con uno slittamento, se non ricordo male, di una cinquantina di metri. Senza inversione il maremoto avrebbe colpito l’Africa e non la Sardegna. Un tale slittamento sarebbe stato possibile solo con un meteorite e il maremoto conseguente avrebbe devastato non solo la Sardegna, ovviamente. alfonso alfonsostiglitz@libero.it
alfonso
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quattromori
Utente Master
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Inserito il - 14/01/2007 : 08:22:09
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grazie edo per la precisazione sul contesto chiuso! comunque mi scuso ankio per essere uscito dalla discussione ed appoggio la proposta di alfonso, nell'aprire una discussione apposita sullo tsunami, che chissà perchè va di moda parlarne, solo dopo la catastrofe di due anni fa
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alfonso
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Inserito il - 18/01/2007 : 12:25:25
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Scusate il ritardo, vi posto una breve descrizione di s’urachi L'area archeologica monumentale di s'Urachi si trova nella piana alluvionale ai margini dell'abitato di San Vero Milis, in località Su Padru, un’ampia zona destinata sin da tempo antico ad usi comunitari, come attestato dal nome. Le ricerche e gli scavi archeologici avviati nel 1948 e ripresi dal 1979 hanno evidenziato la presenza, nella zona, di un insediamento umano complesso e articolato nelle sue caratteristiche funzionali e cronologiche. Prima del 1948 non si aveva praticamente notizia del nuraghe. Elemento centrale è la massiccia struttura di un nuraghe complesso costituito da una torre centrale e da almeno quattro torri laterali, secondo lo schema presente a Barumini, e di cui sinora era stata messa in luce solo una torre laterale. Gli scavi del 2005 hanno permesso l’individuazione di una seconda torre; la sua posizione rispetto alla precedente mi ha portato a ipotizzare che il nuraghe fosse pentalobato (torre centrale e 5 torri laterali) secondo il modello dell’Orrubiu di Orroli. La prosecuzione degli scavi (speriamo nel 2007) permetterà di confermare o meno l’ipotesi. Il nuraghe complesso è racchiuso all’interno di un grande antemurale dotato di dieci torri, per un complessivo, quindi, di 15 o 16 torri, secondo solo all’Orrubiu e più grande di Barumini. Il complesso nuragico venne messo in opera in varie fasi nell’età del bronzo, seconda metà II millennio a.C. La fortezza venne poi parzialmente smantellata e ristrutturata dalle stesse genti nuragiche nel Bronzo finale (XII-IX sec.), con la realizzazione di un muro in opera isodoma (blocchi di pietra squadrati in filari regolari) che si appoggia su una delle torri, occultando una delle finestrelle. La funzione del muro è però ancora ignota, l’ipotesi è che, vista la tipologia e la datazione, si tratti di un edificio di culto (forse un pozzo sacro o giù di li). Anche qui solo lo scavo ci potrà dare risposte, con una difficoltà: l’interno della struttura è occupato da strutture abitative tardopuniche che sono state costruite sopra quelle nuragiche. Poco distante è stato individuato il villaggio nuragico della fine dell’Età del Bronzo e del primo Ferro nel quale sono presenti materiali fenici di VIII sec. A partire dagli inizi del VII sec. scompare ogni testimonianza nuragica e il complesso diventa il principale centro fenicio-punico dell’entroterra tharrense. In età romana prosegue l'occupazione abitativa, apparentemente senza soluzione di continuità con l'epoca precedente, per esaurirsi con la fine dell’età antica, circa VII-VIII sec. d.C. Successivamente l’area venne usata per scopi agricoli e industriali con l’impianto, nei pressi del nuraghe, di un mulino ad acqua, noto già nell’800, e tra fine ‘800 e ‘900 la realizzazione di una cava di terra, per la lavorazione dei mattoni crudi, all’interno dell’antemurale nell’area verosimilmente occupata dal cortile e il nuraghe è stato interamente ricoperto dalla relativa discarica. L'area archeologica si estende per oltre dieci ettari, di cui due di proprietà privata e il resto di proprietà comunale. Buona parte del muro isodomo e parte dell'antemurale si trovano al di sotto della vecchia strada provinciale, ormai dismessa per la cui asportazione abbiamo presentato un progetto. Alfonso alfonsostiglitz@libero.it
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Ammutadori
Salottino
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Inserito il - 18/01/2007 : 14:55:10
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Grazie Alfonso, veramente interessante. Una domanda da profano... E' possibile fare da manovali ad uno scavo archeologico? o cmq vedere come vengono fatti gli scavi? pura curiosità.
Saludi e Trigu http://www.contusu.it
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Adelasia
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Inserito il - 18/01/2007 : 16:29:34
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E' davvero un privilegio avere informazioni sul nuraghe s'Urachi direttamente da chi lo conosce meglio al mondo... Alfonso, anch'io ti ringrazio per aver aderito all'invito di Cisto, per la disponibilità che ci regali, per la semplicità e la chiarezza con la quale ci trasmetti le informazioni... virtù, questa, che appartiene a pochi.
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Modificato da - Adelasia in data 18/01/2007 16:51:38 |
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Bakis
Salottino
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Inserito il - 18/01/2007 : 19:09:35
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Complimenti ad Alfonso per l’esauriente cronistoria di s’Urachi, mi chiedo, chissà quanti S’Urachi in sardegna attendono di rivedere la luce a valorizzare sempre di più la civiltà del nostro passato.
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