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Nota Bene: Gli antichi TAMBURI popolari in uso nelle zone centrali della Sardegna utilizzavano una membrana fatta con pelle di cane.
Diverse attestazioni riportano che, per ottenere una pelle perfettamente sgrassata, che agevolava la concia e dava un suono "bello", le povere bestie venissero " messe a die stretta " e fatte morire di fame!



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Flore
Salottino
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Inserito il - 16/04/2010 : 12:07:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Flore Invia a Flore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
nube che corre ha scritto:


Grazie Flore per il tuo impegno nel farci sapere queste notizie. seguo sui telegiornali,ma ho sempre dei dubbi su quello che dicono ma leggerle in questo post mi dà più sicurezza.
Hai ragione sul fatto della scuola Diaz di genova..quando bisogna incolpare qualcuno sono tutti bravissimi.


La cosa che mi fa arrabbiare è che in qualunque altro Paese si sarebbe partiti a spada tratta nel difendere qualunque organizzazione umanitaria, mentre qua da noi la si butta in politica. Ma che diavolo c'entra Emergency con la politica? Chi lo fa è solo ignorante. Scusate lo sfogo.









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Grazia
Orsù, dunque.....

 Regione Lombardia  ~ Prov.: Pavia  ~ Città: Vigevano  ~  Messaggi: 2930  ~  Membro dal: 14/01/2009  ~  Ultima visita: 10/07/2012 Torna all'inizio della Pagina

Flore
Salottino
Utente Master



Inserito il - 16/04/2010 : 12:12:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Flore Invia a Flore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per chi non potesse partecipare alla manifestazione di Roma del 17 aprile, le varie sedi sparle per la PenisolaeIsole stanno organizzando dei banchetti di raccolta firme 'IO STO CON EMERGENCY'
Vi invito a leggere le news.
Grazie a voi tutti, come sempre, e adesso ancora di più.

http://www.emergency.it/news









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Grazia
Orsù, dunque.....

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Flore
Salottino
Utente Master



Inserito il - 16/04/2010 : 12:16:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Flore Invia a Flore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Ultim'ora

Afghanistan, delegazione italiana incontra gli operatori di Emergency: ''Stanno bene''

da 11 minuti
Adnkronos

Kabul, 16 apr. (Adnkronos/Ign) - L'Inviato speciale del ministro degli Esteri per l'Afghanistan e il Pakistan, ambasciatore Massimo Attilio Iannucci, e l'Ambasciatore a Kabul, Claudio Glaentzer, hanno incontrato questa mattina in una struttura detentiva nei pressi di Kabul i tre cittadini italiani membri dell'organizzazione non governativa Emergency, fermati sabato scorso dalla polizia afgana. Lo rende noto un comunicato della Farnesina.

Durante l'incontro, protrattosi per circa un'ora, la delegazione italiana ha potuto appurare le buone condizioni di salute di cui godono i tre connazionali, prosegue la nota.

Il ministro Frattini ha provveduto ad informare le famiglie dei tre italiani dell'incontro rassicurandole del loro stato di salute e detenzione.

Durante l'incontro con l'inviato speciale italiano, i tre connazionali hanno tenuto a ringraziare - conclude la nota - il direttore della struttura per il trattamento finora loro garantito e il governo italiano per l'attenzione con cui sta seguendo la vicenda.

Intanto, è stato ormai chiuso l'ospedale di Emergency a Lashkar Gah, nel sud dell'Afghanistan, dove sono stati arrestati i tre operatori italiani dell'Ong. Lo dice la stessa Emergency, contattata da AKI - ADNKRONOS INTERNATIONAL. Dall'Ong, al momento, non arrivano ulteriori dettagli sul trasferimento dei pazienti dell'ospedale.











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Grazia
Orsù, dunque.....

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Pia
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 16/04/2010 : 17:37:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pia Invia a Pia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Lettera di Gino Strada a "La Repubblica"
Curiamo tutti, non taceremo mai di fronte agli orrori della guerra

Caro direttore, si introducono - direttamente o con la complicità di qualcuno che vi lavora - alcune armi in un ospedale, poi si dà il via all'operazione... Truppe afgane e inglesi circondano il Centro chirurgico di Emergency a Lashkargah, poi vi entrano mitragliatori in pugno e si recano dove sanno di trovare le armi. A quanto ci risulta, nessun altro luogo viene perquisito. Si va diritti in un magazzino, non c'è neppure bisogno di controllare le centinaia di scatole sugli scaffali, le due con dentro le armi sono già pronte - ma che sorpresa! - sul pavimento in mezzo al locale. Una telecamera e il gioco è fatto.
Si arrestano tre italiani - un chirurgo, un infermiere e un logista, gli unici internazionali presenti in quel momento in ospedale - e sei afgani e li si sbatte nelle celle dei Servizi di Sicurezza, le cui violazioni dei diritti umani sono già state ben documentate da Amnesty International e Human Rights Watch.
Anche le case di Emergency vengono circondate e perquisite. Alle cinque persone presenti - tra i quali altri quattro italiani - viene vietato di uscire dalle proprie abitazioni. L'ospedale viene militarmente occupato.
Le accuse: "Preparavano un complotto per assassinare il governatore, hanno perfino ricevuto mezzo milione di dollari per compiere l'attentato". A dirlo non è un magistrato né la polizia: è semplicemente il portavoce del governatore stesso.
Neanche un demente potrebbe credere a una simile accusa: e perché mai dovrebbero farlo? La maggior parte dei razzi e delle bombe a Lashkargah hanno come obiettivo il palazzo del governatore: chi sarebbe così cretino da pagare mezzo milione di dollari per un attentato visto che ogni giorno c'è chi cerca già di compierlo gratuitamente?
Questa montatura è destinata a crollare, nonostante la complicità di pochi mediocri - che vergogna per il nostro Paese! - che cercano di tenerla in piedi con insinuazioni e calunnie, con il tentativo di screditare Emergency, il suo lavoro e il suo personale.
Perché si aggredisce, perché si dichiara guerra a un ospedale? Emergency e il suo ospedale sono accusati di curare anche i talebani, il nemico. Ma non hanno per anni sbraitato, i politici di ogni colore, che l'Italia è in Afghanistan per una missione di pace? Si possono avere nemici in missione di pace?

In ogni caso l'accusa è vera. Anzi, noi tutti di Emergency rendiamo piena confessione. Una confessione vera, questa, non come la "confessione choc" del personale di Emergency che è finita nei titoli del giornalismo nostrano.
Noi curiamo anche i talebani. Certo, e nel farlo teniamo fede ai principi etici della professione medica, e rispettiamo i trattati e le convenzioni internazionali in materia di assistenza ai feriti. Li curiamo, innanzitutto, per la nostra coscienza morale di esseri umani che si rifiutano di uccidere o di lasciar morire altri esseri umani. Curiamo i talebani come abbiamo curato e curiamo i mujaheddin, i poliziotti e i soldati afgani, gli sciiti e i sunniti, i bianchi e i neri, i maschi e le femmine. Curiamo soprattutto i civili afgani, che sono la grande maggioranza delle vittime di quella guerra.Curiamo chi ha bisogno, e crediamo che chi ha bisogno abbia il diritto ad essere curato.
Crediamo che anche il più crudele dei terroristi abbia diritti umani - quelli che gli appartengono per il solo fatto di essere nato - e che questi diritti vadano rispettati. Essere curati è un diritto fondamentale, sancito nei più importanti documenti della cultura sociale, se si vuole della "Politica", dell'ultimo secolo. E noi di Emergency lo rispettiamo. Ci dichiariamo orgogliosamente "colpevoli".
Curiamo tutti. In Afghanistan lo abbiamo fatto milioni di volte. Nell'ospedale di Lashkargah lo abbiamo fatto sessantaseimila volte. Senza chiedere, di fronte a un ferito nel pronto soccorso, "Stai con Karzai o con il mullah Omar?". Tantomeno lo abbiamo chiesto ai tantissimi bambini che abbiamo visto in questi anni colpiti da mine e bombe, da razzi e pallottole. Nel 2009 il 41 percento dei feriti ricoverati nell'ospedale di Emergency a Lashkargah aveva meno di 14 anni. Bambini. Ne abbiamo raccontato le storie e mostrato i volti, le immagini vere della guerra, la sua verità.

"Emergency fa politica", è l'altra accusa che singolarmente ci rivolgono i politici. In realtà vorrebbero solo che noi stessimo zitti, che non facessimo vedere quei volti e quei corpi martoriati. "Curateli e basta, non fate politica". Chi lo sostiene ha una idea molto rozza della politica.
No, noi ci rifiutiamo di stare zitti e di nascondere quelle immagini. Da tempo la Nato sta compiendo quella che definisce "la più importante campagna militare da decenni": la prima vittima è stata l'informazione. Sono rarissimi i giornalisti che stanno informando i cittadini del mondo su che cosa succede nella regione di Helmand. I giornalisti veri sono scomodi, come l'ospedale di Emergency, che è stato a lungo l'unico "testimone" occidentale a poter vedere "gli orrori della guerra". Non staremo zitti.

Emergency ha una idea alta della politica, la pensa come il tentativo di trovare un modo di stare insieme, di essere comunità. Di trovare un modo per convivere, pur restando tutti diversi, evitando di ucciderci a vicenda. Emergency è dentro questo tentativo. Noi crediamo che l'uso della violenza generi di per sé altra violenza, crediamo che solo cervelli gravemente insufficienti possano amare, desiderare, inneggiare alla guerra. Non crediamo alla guerra come strumento, è orribile, e mostruosamente stupido il pensare che possa funzionare. Ricordiamo "la guerra per far finire tutte le guerre" del presidente americano Wilson? Era il 1916. E come si può pensare di far finire le guerre se si continua a farle? L'ultima guerra potrà essere, semmai, una già conclusa, non una ancora in corso.
La risposta di Emergency è semplice. Abbiamo imparato da Albert Einstein che la guerra non si può abbellire, renderla meno brutale: "La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire". Nella nostra idea di politica, e nella nostra coscienza di cittadini, non c'è spazio per la guerra. La abbiamo esclusa dal nostro orizzonte mentale. Ripudiamo la guerra e ne vorremmo la abolizione, come fu abolita la schiavitù.
Utopia? No, siamo convinti che la abolizione della guerra sia un progetto politico da realizzare, e con grande urgenza. Per questo non possiamo tacere di fronte alla guerra, a qualsiasi guerra. Di proporre quel progetto, siamo colpevoli.

Ecco, vi abbiamo fornito le risposte. E adesso? Un pistoiese definì il lavoro di Emergency "ramoscello d'ulivo in bocca e peperoncino nel culo". Adesso è ora che chi "di dovere" lavori in quel modo, e tiri fuori "i nostri ragazzi". Può farlo, bene e in fretta. Glielo ricorderemo sabato pomeriggio, dalle due e mezza, in piazza Navona a Roma.









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Pedra Longa

Baunei (Ogliastra)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna


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Pia
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 18/04/2010 : 17:50:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pia Invia a Pia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
LIBERATI!


da notizie ANSA









  Firma di Pia 

Pedra Longa

Baunei (Ogliastra)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna


Prof Pia http://www.lezionidibello.blogspot.it

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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 18/04/2010 : 19:17:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Si l'ho sentito da un edizione speciale del tg su rai 3.......
che BELLA NOTIZIA









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Panorama

Villa Sant' Antonio (Or)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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nube che corre

Utente Senior


Inserito il - 18/04/2010 : 19:29:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di nube che corre Invia a nube che corre un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

bellissima notizia e grande la manifestazione di ieri








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Piu Antonella

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Flore
Salottino
Utente Master



Inserito il - 19/04/2010 : 08:49:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Flore Invia a Flore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
SONO LIBERI

Domenica 18 aprile. Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani Guazzugli Bonaiuti, fino a oggi detenuti in una struttura dei servizi di sicurezza afgani, sono stati liberati, non essendo stato possibile formulare alcuna accusa nei loro confronti.

Finalmente, dopo una settimana d'angoscia, e senza aver potuto beneficiare delle garanzie previste dalla costituzione e dalla legge afgane vigenti, potranno contattare le loro famiglie e i loro colleghi.

Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato insieme a Emergency per il rilascio, in Italia, in Afganistan e nel mondo.









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Grazia
Orsù, dunque.....

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Flore
Salottino
Utente Master



Inserito il - 19/04/2010 : 08:55:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Flore Invia a Flore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Io personalmente voglio ringraziare tutti voi che avete letto, firmato, partecipato, che vi siete indignati e commossi.
Ieri sera ho seguito tra le lacrime la telefonata di Garatti da Kabul a Che tempo che fa. Gino era commosso, stanco, ma felice. Anche Fabio, di solito così 'professionale' si è lasciato andare.
Ora ci saranno da appurare parecchie cose, ma Emergency e pulita, lo è sempre stata.
Buon lavoro Emergency.
E grazie.
Di tutto. Di esserci.











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Grazia
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Flore
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/04/2010 : 13:15:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Flore Invia a Flore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
19/04/10 - Comunicato 19 aprile

19 aprile. Emergency sta lavorando insieme con l’ambasciata italiana a Kabul per organizzare il rientro in Italia di Matteo Dell’Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani.
I tre operatori rientreranno nei prossimi giorni, non appena superate le attuali difficoltà del trasporto aereo.

Emergency ha appreso da alcuni giornali italiani che la chiusura dell’ospedale di Lashkar-gah sarebbe stata una delle condizioni per il rilascio dei suoi operatori. A Emergency non risulta nessun tipo di accordo di questo o di altro genere. Gli stessi responsabili dei servizi di sicurezza afgani hanno confermato ai giornalisti quello che già avevano dichiarato ai nostri operatori: che sono stati liberati perché non colpevoli. Il loro rilascio non è quindi dipeso da alcun accordo, ma dal mero accertamento dei fatti.
Tutte le decisioni riguardanti la riapertura dell’ospedale di Lashkar-gah verranno prese da Emergency in collaborazione con il ministero della Sanità afgano.

Nella serata di ieri, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, sarebbero stati liberati anche alcuni collaboratori afgani di Emergency che erano stati prelevati insieme ai tre italiani.
Gli avvocati di Emergency continuano a seguire la situazione dei collaboratori afgani per accertare le loro condizioni.









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Flore
Salottino
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Inserito il - 22/04/2010 : 08:59:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Flore Invia a Flore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Buongiorno
Se volete vederlo, questo è il video dei tre Operatori liberati

http://www.emergency.it/menu.php?A=...&P=195&ln=It









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Flore
Salottino
Utente Master



Inserito il - 28/04/2010 : 13:31:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Flore Invia a Flore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

'Cinque dei sei operatori afgani di Emergency -- fermati a Lashkar-gah lo scorso 10 aprile insieme ai tre operatori italiani già rilasciati -- sono stati liberati oggi per "mancanza di prove a loro carico".

Lo riferisce in una nota l'organizzazione non governativa, precisando che invece resta in stato di fermo il sesto dipendente afghano "sul quale proseguono le indagini".

I cinque rilasciati oggi sono due addetti alla sicurezza, due autisti e un giardiniere che lavoravano presso l'ospedale di Emergency di Lashkar-gah.

I sei erano stati fermati insieme a Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani -- liberati il 18 aprile scorso dopo che è stata accertata la loro innocenza -- con l'accusa di aver preso parte ad un complotto per assassinare il governatore della regione di Helmand.'









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Flore
Salottino
Utente Master



Inserito il - 29/04/2010 : 16:21:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Flore Invia a Flore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Da Emergency:

Grazie

Cari amici,
vorrei ringraziarvi dello straordinario sostegno che avete dato a Emergency in questa difficile situazione.

Insieme a voi abbiamo vissuto un periodo di grande preoccupazione per i nostri operatori umanitari e per l'ospedale di Lashkar-gah, l’unica struttura nella regione in grado di offrire cure chirurgiche gratuite e di qualità alle tante vittime di guerra.

Come sapete, i nostri tre colleghi italiani sono stati rilasciati con tante scuse. Un rilascio, come hanno detto gli stessi servizi di sicurezza afgani, frutto non di pressioni di sorta ma dovuto a una semplice, banale verità: sono innocenti. L’avevamo detto fin dal primo, durissimo giorno, e voi con noi. Dei sei collaboratori afgani che erano stati prelevati insieme agli italiani, cinque sono stati rilasciati il 28 aprile; sul sesto stanno proseguendo le indagini. I nostri avvocati e il nostro personale a Kabul continuano naturalmente a monitorare la situazione.

Stiamo già lavorando per la riapertura dell’ospedale di Lashkar-gah: continuare ad assicurare assistenza alle vittime di guerra – per il 40 percento bambini – è la nostra priorità, come lo è stata per i quindici anni della nostra storia.

Siamo riusciti ad affrontare a testa alta questi giorni durissimi grazie a due fattori. Il primo, naturalmente, era la consapevolezza che i nostri fossero innocenti. Ma l’altro ingrediente fondamentale siete stati voi: il vostro sostegno, le mail e le telefonate, la presenza a piazza San Giovanni (con il corpo o con lo spirito), le quattrocentomila firme in quattro giorni. Di tutto questo, non sappiamo come ringraziarvi. Anzi, lo sappiamo: continuando a fare sempre di più e sempre meglio il nostro lavoro, curando chiunque ne abbia bisogno. E siamo sicuri che voi non ci farete mancare il vostro sostegno in futuro, anche con un gesto che a voi non costa nulla, come la devoluzione del 5 per mille per gli ospedali di Emergency.

Ancora una volta, grazie di cuore. A presto,



Cecilia Strada
Presidente di Emergency

IL TUO 5 PER MILLE PER GLI OSPEDALI DI EMERGENCY
codice fiscale 971 471 101 55









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Flore
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Inserito il - 24/06/2010 : 17:29:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Flore Invia a Flore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho trascurato per un po' di tempo questa discussione, riprendo a fornirvi gli aggiornamenti e le iniziative

Emergency aderisce a "Lo sbarco - la nave dei diritti"

La Nave dei diritti è un'imbarcazione che trasporterà in Italia mille italiani espatriati, con l'intenzione di denunciare la situazione attuale del nostro paese, una situazione particolare soprattutto sul lato culturale, umano, relazionale. Crescono il razzismo, l'arroganza, la prepotenza, la repressione, il malaffare, il maschilismo, la diffusa cultura mafiosa, la mancanza di risposte per il mondo del lavoro.

La nave partirà da Barcellona il 25 giugno e arriverà il giorno successivo a Genova. Emergency sostiene la Nave dei diritti e aderisce al suo manifesto.

Per saperne di più su questa iniziativa, leggi l'articolo su PeaceReporter e consulta il sito www.losbarco.org.

http://www.losbarco.org/lang/it/e-la-nave-va/

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Se qualcuno di voi sta dalle parti di Venezia:

Patti Smith in piazza San Marco per Emergency - 1 agosto 2010

Patti Smith sarà a Venezia l'1 agosto per un concerto dedicato ad Emergency, una data speciale del suo tour We Shall Live Again. Il concerto acustico della sacerdotessa del rock sarà ambientato nella cornice eccezionale di piazza San Marco.

Il ricavato del concerto verrà devoluto a Emergency.

I biglietti sono in vendita online sul circuito Ticketone.

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Incontri con Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani

Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani, i tre operatori di Emergency prelevati a Lashkar-gah dalle autorità afgane lo scorso aprile, parteciperanno nei prossimi giorni a incontri nei quali racconteranno la loro storia e l'impegno di Emergency in Afganistan.

I tre saranno a Grosseto, venerdì 25 giugno (Aula Magna del Polo Universitario Grossetano, Via Ginori 41, ore 17.30) e a Piombino, sabato 26 (Piazza Verdi, ore 18).

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Fonte: Nicola Pisu

Serrenti (CA)
Banchetti
Banchetto dai giocolieri a Cagliari
Sabato 26 giugno dalle ore 20 in poi, il gruppo Emergency di Serrenti sarà presente con un banchetto informazioni e gadget alla II Convention di Giocoleria che si terrà a Cagliari -Calamosca nell'area dell'Associazione Nazionale Alpini.

I fondi raccolti andranno a sostegno delle attività del Centro pediatrico di Bangui in Repubblica Centrafricana.

Le altre iniziative:

http://www.emergency.it/news?ref=nl_emr

Grazie a voi dell'attenzione e buon fine settimana a tutti









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Flore
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Inserito il - 02/07/2010 : 09:29:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Flore Invia a Flore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Buongiorno. Un libro per Emergency:

MADE IN AFRICA. Tra modernizzazione e modernità. Un libro di Raul Pantaleo

L'Africa cambia, corre, e non sempre gioca alle regole che vorremmo imporle. Pur restando in bilico tra modernità e catastrofe, non ci sta a farsi rappresentare sempre dalle parole degli altri. E questa voglia di costruirsi un proprio futuro, che non necessariamente coincide con i progetti delle organizzazioni umanitarie, ce la racconta bene Raul Pantaleo, architetto di Emergency che percorre l'Africa da un cantiere all'altro.

I diritti d'autore di questo libro sono destinati a Emergency.


e le iniziative della settimana:

http://www.emergency.it/news?ref=nl_emr


Grazie per l'attenzione









Modificato da - Monteferru in data 02/07/2010 10:01:08

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