Forum Sardegna - I Fenici son realmente esistiti?
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Autore Discussione
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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 22/05/2009 : 10:22:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
O accettiamo la tradizione letteraria che menziona la località come famosa, florida, abitata da genti acculturate tanto quanto le genti orientali in diversi campi (navigazione ed estrazione dei minerali), conosciuta in tutto il mediterraneo e quindi capace di INFLUENZARE vasti territori, oppure non parliamo di Tartesso e facciamo anche di questa una fantasia degli antichi, un'Utopia, un luogo dei desideri!
Ciao a tutti

ho anche io a cuore il problema di Tartesso:

1) Si basa la teoria del tophet in fenicia, no su ritrovamenti archeologici ma su di un passo veterotestamentale. la stessa Bibbia, afferma però che Tarshish è la madre di di tiro e non viceversa. Nella discussione in questo forum su Tartesso però è risultato che tale passo non avrebbe alcun fondamento, malgrado Mons. Rovati si spinga a ipotizzare che Tartesso potesse essere una realtà sarda, o spagnola. Perchè al passo sul tophet si è dato ampissimo credito, mentre a quello su Tarshish nessuno? Mi pare tutto arbitrario arbitrario.

2) il problema di Tartesso è il problema del commercio dei metalli. Cosa che npon può non riguardare anche la Sardegna. Chi gestiva il commercio dei metalli in occidente e faceva affluire argento, oro stagno, ferro in oriente prima dell'arrivo dei fenici?e come accadde che i fenici da una parte e gli etruschi dall'altra finirono per subentrare in questi commerci? Prima dei fenici, senz'altro, chi commerciava metalli sopratutto in etruria erano i sardi. Non si spiega altrimenti la loro presenza in toscana. e vorrei osservare come contemporaneamente i Filistei avessero il monopolio del ferro in oriente (stando sempre alla bibbia)

Mi vengono in mente quei poveri etruschi, per tanto tempo considerati figli di una civiltà posizionata a oriente non meglio definita, oggi riconosciuti quali figli soprattutto di un'evoluzione in loco ... ma se questa visione è ammessa per l'Etruria perchè è improponibile per altre terre vicine dell'occidente?

avevamo discusso anche di questo. La risposta fu che, mentre gli etruschi e gli iberici di tartesso, riuscirono ad evolvere verso le città i nuragici-sardi non ci riuscirono.

Questa soluzione sembrerebbe confermata giada alcune fonti secondo cui, gli indigeni di sardegna non ebbero mai la forza di creare città. Ma andrebbe anche aggiunto che alcuni eroi eponimi tra cui Jolao e Norax, sono i protagonisti e fondatori di città e istituzioni.
a loro volta questi eroi sono ipostasi del Sardus Pater.
archeologicamente parlando a parte alcuni templi arcaici, e i tophet strutture cittadine o porti 8fondamentali per i fenici) non se ne trovano, quello di tharros mi pare sia tempio punico
http://www.gentedisardegna.it/topic...&whichpage=2





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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 22/05/2009 : 19:02:41  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Mi sembra di potere concludere, dagli ultimi due interventi che anche i loro autori credono nell'esistenza dei Fenici e credo sia importante rimarcarlo, dato che questo è il tema. Anche se poi si dichiarano maggiormente attratti dagli aspetti oscuri e "misteriosi" di alcune questioni ancora non risolte come la sede (forse in Spagna, forse no: ma si tratta di un dubbio che non sottomina in alcun modo l'Esistenza dei Fenici) ed il significato di Tarshish, di cui abbiamo poche notizie (mi sembra che due passi del profeta Ezechiele, attribuiti al primo terzo del VI secolo avanti Cristo ne parlino).
Le "navi di Tarshish" (sembra che per estensione fossero le navi d'altura) provvedevano al commercio attraverso il mare, forse appunto con Tarshish, da cui il secondo passo di Ezechiele riferisce arrivassero, appunto, i metalli.
Le prime notizie di scambi da centri Fenici con l'esterno vengono però da molto prima (vedi il racconto Egiziano di Wenamon, riferito al XI secolo avanti Cristo), in cui si parla della fornitura di legname da Tiro ad Israele. (Qui è importante notare che esistono ormai flotte che agiscono in concorrenza tra loro; non c'è più, come prima, un potere unico centrale che ha in mano tutto il commercio).
In seguito, (X secolo) sempre dalla Bibbia Ebraica, si hanno notizie delle spedizioni congiunte di Hiram re di Tiro e di Salomone, nel paese di Ofir (forse la Somalia, forse la Nubia: come si vede le incertezze non riguardano solo Tarshish).
Necao, Annone ed Imilcone (e le loro imprese) possono essere discussi finché si vuole, come pure il racconto omerico del servo di Ulisse Eumeo, ma non le loro frequentazioni (da Marzo ad Ottobre, utilizzando prevalentemente un cabotaggio diurno, con tappe di 25/30 miglia) di Cipro, dell'Egeo, di Malta, delle isole Italiane, dell'Africa settentrionale e della Spagna. Né il fatto che l'Orsa Minore era detta nell'antichità "Stella Fenicia" e la nave commerciale (20/30 metri per 6/7 metri, per 20 persone d'equipaggio) si chiamava "gaulos" con un termine appunto fenicio.
I testi di Ras Shamra - Ugarit ci testimoniano un'attività porporaria esistente già dal XIV - XIII secolo (quindi in epoca di poco anteriore ai Fenici): la gamma cromatica varia dal "lapislazzuli" (azzurro violetto, che in sardo molto dopo si chiamerà meskrinu), fino a varie sfumature di rosso, tra cui il rosso-porpora ("carbone ardente" o "brace").
Ma i resoconti della gamma dei colori con i quali i Fenici coloravano i loro prodotti (tessuti di lana, di lino o di bisso, pelli di animali), fatti anche da altri autori (vedi Strabone) e del fatto che a Tiro e a Sidone era sgradevole risiedere per via del cattivo odore (dovuto alla lavorazione dei molluschi di Murex), trovano ancora oggi prova tangibile nei mucchi di conchiglie frantumate visibili a Sidone, a Tiro, a Sarepta e anche in vari punti dell'Africa settentrionale (Djerba, Kerkouane, in Tunisia).
Il mito (Nonno di Panopoli, Achille Tazio, Gregorio Nazareno) entra come sempre a mescolarsi con la realtà: sulle monete tirie compare sia il murex che il cane che fece scoprire ad un pastore le proprietà tintorie del murex, mordendolo e tingendosi il muso di rosso. Secondo altri racconti, un saggio tirio (di nome Eracle, guarda un po') avrebbe portato la lana tinta di rosso ad un re di tiro dal nome emblematico di Phoinix.
Libri sono stati scritti su tutto questo e molto altro, che riguarda la piccola, varia, disunita popolazione dei Fenici.
Non se ne può in alcun modo negare l'esistenza. E non si deve comperare un libro che afferma una tesi apocrifa e falsa.
Maurizio Feo





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gallosu

Utente Attivo


Inserito il - 22/05/2009 : 19:31:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gallosu Invia a gallosu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Caro Maurizio non prendertela.
Era chiaro già dalla risposta che aveva dato a me:
"- per gallosu del 5.5.09 - 10,27
non mi è possibile anticipare di più entrando nei particolari: essi sono esaustivamente evidenziati nelle cinquanta pagine iniziali del mio prossimo libro, ma privatamente, per telefono potrei darti qualche più mirata indicazione."

Se una persona fa delle pubbliche affermazioni che ritiene rivoluzionarie e dirompenti dovrebbe come minimo argomentarle in pubblico che bisogno c'è di farlo in privato.

L'obbiettivo invece era chiaramente quello di buttare l'esca e cercare di suscitare curiosità sul suo prossimo libro.

Quello che mi dà fastidio sono però le accuse lanciate in merito alla censura e boicottaggio. Come se fosse sparita solo quella determinata affermazione e non quattro o cinque mesi di discussioni. Ma tant'è !!
Un saluto




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Gallosu
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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 22/05/2009 : 20:19:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Mi sembra di potere concludere, dagli ultimi due interventi che anche i loro autori credono nell'esistenza dei Fenici e credo sia importante rimarcarlo, dato che questo è il tema. Anche se poi si dichiarano maggiormente attratti dagli aspetti oscuri e "misteriosi" di alcune questioni ancora non risolte come la sede (forse in Spagna, forse no: ma si tratta di un dubbio che non sottomina in alcun modo l'Esistenza dei Fenici) ed il significato di Tarshish, di cui abbiamo poche notizie (mi sembra che due passi del profeta Ezechiele, attribuiti al primo terzo del VI secolo avanti Cristo ne parlino).

Ciao Maurì. certo! secondo me il titolo della discussione ha poco senso.naturalmente se poi qualcuno irrompe in un forum asserendo che i fenici non siano mai esistiti, l'interesse sale e ci si chiede: com'è possibile? mettici poi il fatto della mia recente scoperta che i tophet sempre definiti fenici....in fenicia ed in spagna non ci sono.....

per un attimo ho immaginato che l'affermazione "i fenici non esistono" andasse nel medesimo senso de =i popoli del mare" non esistono..ma mi sbagliavo.

l'interesse per Tartesso è douto alla fine solo a questo: le fonti ci parlano di una città/civiltà anteriore ai fenici. per capire i fenici è necessario capire gli antefatti d'oriente e d'occidente. Eccco che per interpretare i fenici (secondo me) è necessario capire Tartesso (occidente) popoli del mare (oriente).

sarà bislacco e contorto come modo di ragionare... ma almeno mi vieta di immaginare il mondo sardo-fenicio come se prima, nulla fosse accaduto......... e parlare di tophet fenici del VIII sec. a.c senza aver trovato quelli libanesi del IX, X ,XI sec. a.c.





Modificato da - DedaloNur in data 22/05/2009 20:25:14

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Acab

Utente Normale


Inserito il - 23/05/2009 : 23:57:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Acab Invia a Acab un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Caro Maurizio, credo che continuerò a comprare e leggere molti dei libri che tu sconsigli vivamente soprattutto perchè ritengo che la maggior parte di essi siano il frutto di studi appassionati e onesti e il cui risultato contenga sicuramente teorie inverosimili ma anche interpretazioni dei fatti che potrebbero (fino a prova contraria) essere più vicine alla realtà di quanto non lo siano le ricostruzioni "ufficiali". I libri da acquistare mi pare di capire siano esclusivamente quelli scritti dai "professionisti" del settore: peccato che anche di quelli dovrei oggi buttarne diversi, visti i cambi di direzione riscontrati in appena qualche decennio. Per non parlare del fatto che le interpretazioni dei diversi studiosi siano in alcuni casi talmente diverse che chi mi dice quale sia la corretta e quale la falsa? Meritano tutti attenzione e tutti sono motivo di interesse e di svago più o meno serio. Trovo che queste discussioni affrontate alla tua maniera siano abbastanza vuote ... l'archeologia ufficiale ha già dato le risposte giuste a tutti questi nostri problemi ... fine!!... ci accontentiamo davvero di quello che ci racconta l'archeologia ufficiale su tartesso? anche diversi autori greci ne parlano e ciò che dice Erodoto ad es. non mi pare si possa liquidare in quasi niente ... parliamo di un altro popolo dell'occidente (rispetto alla terra fenicia) sempre ignorato? Quei Lebu, libici non meglio identificati che riuscirono intorno all'VIII sec., mi pare, ad insediarsi nel trono d'Egitto. E' possibile che tutto il nord africa oltre l'egitto nella prima metà del I millennio a.C. fosse una terra di barbari all'età della pietra che non aspettavano altro che la civilizzazione fenicia o greca? Riusciamo a fare una stima, in base alle colonie fenicie accertate dall'archeologia ufficiale (500-1000), delle persone che avrebbero dovuto lasciare il medioriente e insediarsi in occidente fra il IX e il VI sec. a.C.??



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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 24/05/2009 : 11:00:52  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Per Acab:
Naturalmente, siamo liberi di errare, e di continuare a farlo malgrado i proverbi popolari.
Ma gli studi appassionati e onesti è meglio pubblicizzarli con metodi altrettanto appassionati ed onesti, non tacciando di pirateria informatica persone innocenti, tanto per dirne una (non cito il resto, per non ripetermi ed annoiare)...
Nessuno, poi, afferma che coloro che tu chiami "professionisti" non commettano errori, le vecchie teorie possono sicuramente essere dimostrate errate da nuove scoperte, nuovi ritrovati e nuove teorie: è la stessa evoluzione, non solo la storia dell'uomo che procede per "tentativo ed errore".
Ma ci sono dei limiti, che non è lecito superare e che non puoi non vedere, né fingere di non vedere.
Esistono teorie diverse e la cosa può confondere: ad esempio, esistono almeno 22 ipotetiche localizzazioni differenti per la terra d'origine delle popolazioni Indoeuropeo parlanti. Ma - da parte mia - se posso prendere in considerazione tutte queste ultime, anche quelle francamente errate a prima vista, mi rifiuto di prendere in considerazione quelle di coloro che parlano di Indoeuropei come se fossero una popolazione: perché non sono, né sono mai stati una popolazione. Perché, a differenza di ciò che tu affermi, queste persone sono in difetto per ignoranza di fatti scientifici e non "meritano tutti attenzione e tutti sono motivo di interesse e di svago più o meno serio". Ti ringrazio per aver gentilmente definito "vuote" le discussioni che ho introdotto: mi sembrava di avere meritato maggiore delicatezza e discrezione, con la mia nota privata al tuo precedente intervento...
Un caro saluto,
Maurizio Feo





Modificato da - maurizio feo in data 24/05/2009 11:04:58

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Acab

Utente Normale


Inserito il - 24/05/2009 : 22:42:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Acab Invia a Acab un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Caro Maurizio
Non era mia intenzione essere offensivo e avrò modo di chiarirmi con un messaggio privato. E' un fatto che questa discussione e molte altre come questa, se dovessimo seguire il tuo pensiero, sarebbe del tutto inutile, dal momento che la maggior parte di noi, mi pare di capire, non essendo dei professionisti in campo storico-archeologico, non può aggiungere nulla a quanto già non sia stato divulgato come verità ufficialmente riconosciuta. Forse hai ragione tu, e forse molti come me stanno a rincorrere inutili fantasie. Inutili soprattutto perchè finiranno per essere inascoltati anche quando propongono teorie verosimili. Il contrario comunque è successo già in passato ad esempio a proposito dell'interpretazione delle navicelle nuragiche: anche il più famoso archeologo sardo vivente oggi ammette la possibilità che i nuragici fossero dotati di una efficiente marineria, attiva fino al VI sec. a.C. ... molti feniciologi (tutti?), sostengono ancora il contrario: è vero che non è stato ritrovato alcun relitto di nave nuragica (pare ne sia stato trovato il carico al largo delle coste di Arbus), ma se accettiamo la possibilità che i nuragici non solo navigassero, ma che praticassero il commercio verso le terre circostanti fino all'arrivo dei fenici, come hanno questi convinto i sardi a lasciar loro campo libero?




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gina

Utente Medio


Inserito il - 25/05/2009 : 00:48:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gina Invia a gina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Una curiosità: a che periodo risale la nave più antica finora ritrovata?
Gina




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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 25/05/2009 : 10:23:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ma che praticassero il commercio verso le terre circostanti fino all'arrivo dei fenici, come hanno questi convinto i sardi a lasciar loro campo libero?


Acab. non ti risponderanno ahimè. è una domanda che a più riprese ho formulato anche io, sopratutto quando ho scambiato qualche messaggio con Alfonso su questo forum.

com'è possibile?





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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 25/05/2009 : 15:36:28  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Il più antico documento archeologico, che dimostri la capacità umana di costruire natanti, risale al Paleolitico Superiore, prima di 8000 a. C. E non appartiene al Mediterraneo...
Consiste in una costa (per una barca fatta di pelli), intagliata in corno di renna, rinvenuta a Husum, sul Mare del Nord, non lontano dalla foce dell’Elba.

Ma la navigazione più antica al mondo è molto più antica: 35.000 anni fa è la data approssimativa. La zona geografica è quella delle acque del Pacifico, teatro della prima colonizzazione umana a mezzo natanti d'altura (Indonesia, Micronesia e Macronesia). La prova è solo deduttiva, perché non esistono resti archeologici...
Si deduce che fosse arrivato l'uomo in isole lontanissime dalle terre continentali, dalla improvvisa scomparsa della megafauna (animali enormi, carnivori, pericolosi anche per l'uomo: sono appunto i primissimi di cui l'uomo ha determinato l'estinzione).

E guarda caso, qui nessuno in genere ha da eccepire, in quanto non si urtano le suscettibilità nazionaliste o protonazionaliste di chicchessia.

Nel ringraziare Acab per i suoi messaggi distensivi (forse lui non ha seguito la rissa "di principio" sul blog di gianfrancopintore e questo è il motivo per cui non sapeva quanti gli animi fossero tesi), vorrei provare a dire solo due parole sui rapporti tra "Nuragici" e "Fenici" e su come questi ultimi "convinsero i primi a lasciargli campo libero", per usare le parole di Acab...
Senza pretendere di dire chissà quali verità, naturalmente.

I detrattori della capacità nuragica di navigare hanno vita più facile, in questo caso: la negano e basta. Si fa più presto, così...

Io ho un punto di vista un poco più articolato.
Non diversamente da come l'arco architettonico a tutto sesto si definisce "romano", pur non essendone i Romani gli inventori (si tratta di un espediente architettonico, l'arco, che è stato variamente interpretato, inventato, dimenticato e reinventato più volte ed in tempi differenti nel mondo, trovandosene i primi esempi esistenti in alcune piramidi egizie); non diversamente da come il "coppo romano" si chiama invece "coppo spagnolo" nel Nord America, in quanto vi sarebbe stato introdotto con la costruzione delle missioni spagnole; le attribuzioni di merito, possesso e priorità variano col tempo e con i successi umani nelle diverse epoche.

Esistono prove archeologiche indirette della navigazione "Nuragica", anche se permangono interpretazioni diverse circa il volume di traffici sviluppato da quest'ultima.
Il motivo per cui sembra subentrare alla navigazione Nuragica quella Fenicia, anche nel Mediterraneo Occidentale, potrebbe forse (spero di non essere subito condannato senza appello per lesa maestà) riconoscersi nel fatto che i Fenici garantivano una più sicura navigazione, attuata con tecniche di costruzione migliori dei loro navigli - ad esempio - ma si potrebbero formulare molte altre ipotesi similari, tutte basate su una qualche superiorità della marineria Fenicia: viaggi più frequenti, maggiore organizzazione, fondi molto più abbondanti dovuti al ricavato del commercio in beni di lusso richiestissimi, migliori contatti con le zone bersaglio dei commerci stessi, etc....
Posti di fronte a risultati migliori, il prodotto meno evoluto tecnicamente sarà stato probabilmente abbandonato anche dai suoi stessi ideatori, i Nuragici. E' - naturalmente - solo un'idea, una provocazione su cui soffermarsi: non c'è assolutamente alcunché a dimostrarlo e sono io il primo ad ammetterlo...

Non mi sembra una tesi "disonorevole" per i Nuragici: anzi, da parte loro accettare apertamente una tecnica nuova e migliore riconoscendone i vantaggi è indice di intelligenza. E la eventuale "superiorità" tecnica di una marineria Fenicia su quella Nuragica non equivale certo ad una pretesa superiorità "etnica" o "razziale" (orrore!): è semplicemente il risultato della maggiore frequenza di contatti e scambi di una popolazione rispetto ad un'altra, che ha permesso alla prima di acquisire maggiori esperienze da un orizzonte più vasto.

Non c'è nulla di archeologico, in questo; non ci si deve stupire se gli archeologi non entrano nel merito. Forse c'è un po' di logica e di antropologia, oltre a molta immaginazione.
Quindi c'è spazio per tutte le critiche che si vogliono.
M.







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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 25/05/2009 : 15:57:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Maurizio sembra quasi che tu abbia timore nell'offendere.i sentimenti patriottici sardi. Se è così ti capisco certe volte ho anche io ho difficoltà a ragionare a freddo. Posso surriscaldarmi ho trovare qualcuno che ha certe corde troppo tese.

cmq tanto per "rassicurare", questa soluzione l'avevo ipotizzata anche io (pensa un po!). Ero partito dalla considerazione che i fenici usassero per le chiglie il famoso cedro di cui la Sardegna è sprovvista. Però, come osservi anche tu prove, non vene sono, sopratutto non sappiamo come e se i nuragici sapessero ovviare a certi incovenienti. Non dobbiamo permetterci di sopravalutare i nuragici con viaggi via mare "impossibili" ma neppure possiamo permetterci di sottovalutarli: se la marineria sarda è esistita ,fu certo di antichissima tradizione. M non sappiamo di quanto moderna concezione. Pisu per es. ha ipotizzato sulla base di certe proporzioni..scafi lunghi persino 40 metri, se ricordo bene ciò che ho letto in un forum.

dall'altro lato io ho ben presente quanto sia fragile la potenza navale. La storia militare è piena zeppa di esempi di talassocrazie all'apparenza invincibili, e poi spazzate via nell'arco di una giornata da una tempesta o da una battaglia. Forse fu questo il caso minoico.
http://www.friesian.com/thalasso.htm

del resto come dicevo a Mikkeli (anche se ha negato) i romani persero duramente contro i punici alle Lipari, per poi risollevarsi grazie alla cattura di alcune navi puniche che furon abilmente copiate...la storia poi sappiamo come andò. dopo un paio di battaglie la potenza punica nel mare fu un ricordo. Annibale perse a causa di questo "ricordo".





Modificato da - DedaloNur in data 25/05/2009 16:02:06

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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 27/05/2009 : 09:53:37  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Vorrei ricordare al sig M. Tzoroddu che sto ancora attendendo chiarimenti, su due argomenti in particolare:
1) Il fatto che io sarei un "hacker" e avrei cancellato intenzionalmente i suoi scritti da questo Forum, come ha confermato sul blog "gianfrancopintore".
2) Prove dell'inesistenza dei Fenici.
Attendo ancora, con pazienza. Ma desidero chiarirgli che, mentre sono piuttosto possibilista sul secondo punto, credo invece che un suo chiarimento sul primo sia assolutamente dovuto.
Anche l'amico gianfrancopintore, che tanto cortesemente lo ha ospitato nel proprio Blog, ha finito per dovere ammettere (suo malgrado e solo dopo mie insistenze) come tale sua dichiarazione sia totalmente ingiustificata.

Vorrei aggiungere che mi sembra sia stato trascurato anche e soprattutto dall'interessato Tzoroddu il fatto che lo spostamento su un nuovo tema della questione che pare avesse sollevato fuori tema (spostamento operato dal moderatore, Kigula) non configura affatto una censura, ma anzi conferisce maggiore spazio e libertà alla discussione. Quindi è un atto di democrazia, non di censura, come egli invece si è pubblicamente lamentato altrove, ad alta voce.

Mi stupisce un poco, in questo caso, il silenzio degli archeologi (che presumo sia prevalentemente dovuto alla totale mancanza di veridicità e di importanza che essi attribuiscono alla cosiddetta teoria citata dallo Tzoroddu).

Mi stupisce un poco di più, invece, la mancanza di una difesa d'ufficio da parte del gestore del Forum, a fronte di un'accusa mossa a due forumisti (Alfonso Stiglitz e me stesso) che egli indubbiamente conosce come incapaci di pirateria informatica.

Forse, di tutta la questione si può anche sorridere...

Ma dobbiamo anche ricordare, ai garzoncelli scherzosi, che esiste pure un limite ai lazzi ed ai frizzi...
Saluti,
Maurizio Feo





Modificato da - maurizio feo in data 27/05/2009 10:05:48

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kigula

Moderatore



Inserito il - 28/05/2009 : 02:08:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Signori cari qui non c'è mai stata e non coi sarà (almeno per parte mia) nessuna censura.
Io continuo a non capire perchè in questa sezione le discussioni finiscano spesso per creare contrati personali, provocazioni, accuse, liti.
Ma perchè non accettiamo che la si possa pensare in maniera diversa e discutiamo civilmente senza farne ogni volta delle battaglie personali?




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Pier Paolo Saba
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 28/05/2009 : 10:40:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pier Paolo Saba Invia a Pier Paolo Saba un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DedaloNur,

...alla pag. 3 di codesto forum, dove hai inserito il seguente riferimento,
http://dbs.unica.it/congressoaai/ht...rdegna.html, (Il pc risponde: Impossibile trovare collegamento all’elemento richiesto al sito internet.. http//1.0 404 …..) :già citato da Acab.

Essendo particolarmente interessato al tema trattato ed avendo interesse a raccogliere dati precisi… Sai, al seguito del mio libro nel quale tratto l’argomento, avrei piacere di approfondire …. pertanto, se vorrai essere così gentile da volermi aggiornare… Ringraziando anticipatamente, passerei al capitolo inerente il problema(?) Fenici e genoma… Sono mai esistiti?... Per quanto se ne dica, queste genti, essendo di origine Atlantidea, tesi, questa, che espongo nel mio testo, al seguito del racconto di Solone quando recatosi a Sais, capitale amministrativa dell’Egitto, dal sacerdote Sokys e dagli altri anfitrioni che accompagnavano costui, viene a conoscenza che, Loro, gli Egizi, erano appunto i lontani pronipoti della stirpe di Atlantide, quindi…..

Riprendendo il discorso dall’origine, per il semplice fatto che quel catino d’acqua che, in proporzione è il Mediterraneo, com’è possibile dal momento che la stessa terra che l’occupava allora, la detta Tirrenide o Poseidonia come la chiamavano i Greci, potesse contenere al suo interno (il Mar Mediterraneo), anche, o diversamente la tanto favoleggiata e mitica Atlantide?
Com’è che non si è considerata l’immensità delle terre quali la Libia, e non si dimentichi che i confini di tali terre non erano certo quelli politici attuali, questa comprendeva anche l’attuale Marocco, inoltre Atlantide, era talmente grande che comprendeva anche l’Egitto e l’Asia di allora. Domanda: Il Mediterraneo, quel bacile d’acqua, in proporzione al Gran Mare Oceanico, poteva forse contenere una vastità di terra così grande?.

Com’è possibile che non si sia mai considerato codesto dettaglio tanto determinante?

Di tutto questo ne parlo nel mio testo.

Si, pongo domande alle quali attendo risposte, concrete ed attendibili, dal momento che nessuno, fin ora, si è soffermato a codeste analisi.

Atro tema spinoso che sollevo, è il fatto che di noi Sardi, si sia sempre detto che siamo un popolo senza storia “scritta”, pertanto, barbaramente ignoranti. A me non risulta, e mi irrita non poco sentire certe assurde affermazioni. Il mio impegno nella ricerca delle nostre ataviche radici plurimillenarie mi hanno portato a Glozel, in Francia, la dove ho posto in comparazione i segni scritturali li rinvenuti.
Migliaia di tavolette, sia ceramiche che in pietra, dimostrano la straordinaria identicità dei simboli graffiti, ad esempio nella detta Ciotola di Orani, e non solo. Uno Scoop. internazionale... Sicuramente.

Mi sorprende non poco, che studiosi affermati come Gigi Sanna, ancora tanto indaffarato a difendere la “scrittura” (?) raffigurata sulle tavolette di Tzricotu non si sia occupato, invece, di prendere in considerazione altri documenti (reperti) come la ciotola su descritta. Ovviamente non è l’unico reperto da considerare.
Migliaia di altri sono stati accantonati, più o meno intenzionalmente, nei magazzini dei vari Musei perché si è sempre avuto paura di perdere lo scranno tanto difficilmente conquistato, ma, e soprattutto, perché per riflesso si sarebbero ritrovati a dover riscrivere non solo dei capitoli inerenti la storia , bensì obbligati a doverla riscrivere integralmente. Un immane fatica non affrontabile.

Si sa bene che si rischia di essere aggrediti dai crampi, tra l’altro estremamente dolorosi. Perché costringerli ad una simile tortura?

Consci di tutto questo, si son sempre guardati dal affrontare quest’immane fatica, naturalmente a discapito dell’affermazione delle verità tanto bramate e volutamente negate soprattutto a noi Sardi, ed al mondo intero. Quasi una sorta di complotto.

Non si dimentichi che la scrittura di Glozel, finalmente, è stata datata scientificamente ad un periodo che va oltre i trentamila anni.

Infine, un altro dettaglio: Le foglie di Coca, pianta tipicamente Sud Americana, rinvenute in alcune tombe egizie, come sono giunte li, in un mondo così lontano, e perché?
E’ ovvio che siano state importate da genti che, viaggiando, aveva degli scambi commerciali con l’Egitto di allora. Non mi si racconti che sono giunte per caso, o mi si racconti, invece, che siano ivi giunte, solo dopo la scoperta dell’America.

Ci rendiamo conto delle assurdità che ci sono state propinate volutamente?

Altri sconcertanti dettagli, sarò felice di annunciarli se avete la bontà di seguirmi ....

Pier Paolo Saba.





Modificato da - Pier Paolo Saba in data 28/05/2009 10:49:46

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gina

Utente Medio


Inserito il - 29/05/2009 : 01:05:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gina Invia a gina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Pier Paolo Saba ha scritto:

DedaloNur,


Fenici e genoma… Sono mai esistiti?... Per quanto se ne dica, queste genti, essendo di origine Atlantidea, tesi, questa, che espongo nel mio testo, al seguito del racconto di Solone quando recatosi a Sais, capitale amministrativa dell’Egitto, dal sacerdote Sokys e dagli altri anfitrioni che accompagnavano costui, viene a conoscenza che, Loro, gli Egizi, erano appunto i lontani pronipoti della stirpe di Atlantide, quindi…..

Riprendendo il discorso dall’origine, per il semplice fatto che quel catino d’acqua che, in proporzione è il Mediterraneo, com’è possibile dal momento che la stessa terra che l’occupava allora, la detta Tirrenide o Poseidonia come la chiamavano i Greci, potesse contenere al suo interno (il Mar Mediterraneo), anche, o diversamente la tanto favoleggiata e mitica Atlantide?
Com’è che non si è considerata l’immensità delle terre quali la Libia, e non si dimentichi che i confini di tali terre non erano certo quelli politici attuali, questa comprendeva anche l’attuale Marocco, inoltre Atlantide, era talmente grande che comprendeva anche l’Egitto e l’Asia di allora. Domanda: Il Mediterraneo, quel bacile d’acqua, in proporzione al Gran Mare Oceanico, poteva forse contenere una vastità di terra così grande?.

Com’è possibile che non si sia mai considerato codesto dettaglio tanto determinante?




Pier Paolo Saba.



Caro P.P.Saba
su quale Timeo O Crizia hai letto dei Fenici per poter affermare che erano di stirpe atlantidea?
Inoltre dove hai letto che gli egizi erano parenti degli Atlantidei?
Nel Timeo c'è scritto che erano gli ateniesi imparentati con gli abitanti di Sais, perchè Atena aveva fondato le due città; per la precisione Atene sarebbe stata fondata 1000 anni prima di Sais.
Terzo: Atlantide dominava sulla Libia fino all'Egitto e sull'Europa fino alla Tirrenia, ma non facevano fisicamente parte di Atlantide, e meno che mai l'Asia di allora. Il Timeo dice che Atlantide era più grande (o più potente) della Libia e dell'Asia insieme.
Il Timeo parla di "pelagous Atlantikon"e non di Okeanos Atlantikon"; quindi "mare Atlantico " e non "oceano Atlantico".
Gina




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