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oltre i limiti
Utente Medio
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Inserito il - 20/07/2009 : 23:17:00
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notte futura
può essere che una notte senza stelle ti faccia vedere il mare ti riporti le lucciola per aprire le pupille sino a sentire onde notte dal profumo d’amaro incenso e dal sapore di miele di corbezzolo la sebbi ni pidda l’aria e lu rispiru e tarra di sabbioni incendi e coci pa’ da saori a sudori e a occhi boni solu a figghiulà[+]
può essere che una notte senza stelle sia specchio e racconto futuro e tu lo scruti fino a incidere i polpastrelli e farli sanguinare me suredda e come mamma mea pighja li bicchi dila tuadda pa cuànni suspiri[++]
hai bisogno di un canto che vaga come cometa come lamento -chi’dd’o’ palchi seti pignendi? pelchhì lamentu e soli so la ostra compagnia..?[+++]
l’ombra dormiva, ritta,come gnomone pronto a segnare ombra
[+] la siepe toglie l’aria e il respiro mentre la terra sabbiosa e rossa incendia e fa maturare per dare sapore a sudore e a occhi capaci solo di vedere
[++] mia sorella e come mia madre piega gli angoli della tovaglia per nascondere i sospiri
[+++] -signore perche state piangendo? perché lamento e sole sono la vostra compagnia
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Modificato da - oltre i limiti in data 20/07/2009 23:23:55 |
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oltre i limiti
Utente Medio
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Inserito il - 24/07/2009 : 08:07:37
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se potessi difendere le tue idee senza condividerle
tu,
francois marie arouet nel somigliare in giovane come a dormire in parole che nel suono surrogano significati e assolvono visioni simili a passati di verità espresse in simboli nel voler offrire indice come inverso segno mostrasti limpido il pensare ma ora, se fossi qui vedresti ciò che ti attribuimmo a rimedio di coscienze assolute e munte per apparire nasi odore di fiele e odore di foglie di fico lancia, per stagioni spaccate a metà e tegola, nel coprire parte vedresti poteri in illuminate gioie e incanti in soli splendenti
tu francois non perderesti tempo a sgranocchiare semi e mondi estremi
errore fu tuo nel pensare e nel porre ponte, come scala, nel passare in note felici armonie che allettano canti di monasteri di montagna e ozi notturni francois marie, se avessi distratto la perfezione da orizzonti mostrati alti oggi noi non saluteremmo sciocchezze come poche miserie ma miserie come otri otri come campane fesse
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oltre i limiti
Utente Medio
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Inserito il - 29/07/2009 : 22:56:01
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Un gesto è mercanzia lasciata a asciugare “Vuoi vendermi un ricordo e una carezza ?“ Preambolo incantato come le case di terra dal colore di terra sventurata “No, sono cose ,qui, lasciate come recipiente sano Contenitori di ricordi, un sasso, luogo santo in visita perpetua” Andava avanti a raccontare ma puntualmente alle quattro Un colpo di cannone Quindi… “Non c’è più tempo e non c’è la morte a convincermi Puoi andare per la tua strada, se non credi, altrimenti mostra all’acqua il tuo sangue e mondalo dai peccati …del mondo” Un canto cola in canto per mostrare l’infinito piccolo al dio mostrato crudeltà come strappo che partorisce abbandonando acqua e sorgenti
AFGHANISTAN
[vorrei tenere i segreti per crescere vorrei la tua vita mentre la paura pone orizzonti insoluti chiami limite ciò che io imploro come ora e chiami forza quando la pioggia sovrasta ogni rumore]
non ho un passo da vivere solo universo e spendere materia per ciò che è scambiato in deiezione
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oltre i limiti
Utente Medio
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Inserito il - 04/08/2009 : 20:28:32
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Mediterranea....isola
vorrei andare per mare e tagliare dell’onda il sapere e come indice puntato opposti orizzonti toccare nei dubbi stemperati in indaco
isola è proscenio
in mare aperto è cuore lasciato in secca a aspettare
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Modificato da - oltre i limiti in data 04/08/2009 20:29:15 |
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 05/08/2009 : 13:27:48
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leggo ora,, ero distratto da filologie costumistiche , forse un po' onanistiche, scusate ed amenità varie.. ah! finalmente su questo forum una sequenza di componimenti diversi .. come una boccata d'aria in una cantina stantia!!! Grazie, oltre, facci altri di questi regali..
"....I limiti non sono soltanto i muri a secco del tempo delle chiudende e degli accordi familari che sposavano cugini, rimescolando sempre lo stesso sangue.. illudendosi di rinnovarlo ( intanto le tanche restavano intatte) e non sono neppure il campanile, il fiume, le creste delle colline che, ignari dei monti, chiamiamo monti.. e nemmeno la terra e il cielo .. e neppure il regno dei cieli e l'inferno.. Forse per un atto di superbia o di disperazione ? ( Biblicamente e puntualmente puniti) ne costruiamo altri ( steccati, fossi, trincee immateriali o meno) per superarli o per illuderci di farlo.. e sono più reali e concreti questi di quelli sempre palpabili e reali...
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 07/08/2009 : 09:44:10
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una cara, gentile ed intelligentemente amica, giustissimamente, mi ha tirato le orecchie per la mia espressione infelice ed affrettata : " cantina stantia" usata sopra... la necessità di sintetizzare un pensiero, in realtà più articolato e diverso, e , lo ripeto , la fretta ( che dovrei frenare) e l'abitudine ad enfatizzare eccessivamente ( idem) mi ha portato a scrivere un pensiero, che certamente non ho e non ho mai avuto e che si presta a travisamenti: non ho voluto dire che tutto il forum è una cantina stantia.. ci mancherebbe!!! volevo soltanto esprimere il mio personale entusiamo per componimenti freschi e nuovi, diversi da altri, più numerosi , consueti e tradizinali.. ( ma spesso , anch'essi validi e comunque rispettabili .)..fra i quali si pongonmo anche i miei... magari meno validi ... faccio ammenda della gaffe, mi scuso.. cerchero' di essere più ponderato!! ciao!!
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Inserito il - 17/08/2009 : 08:51:47
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vagare su questo----à [ma(l/ r)e]
se non stai attento un giorno v------e--------r----------r----------------à lo indicava come una strada segnata un vicolo cieco escluso a altri viaggiatori se non stai attentato… le regole ti inghiottiranno senza sciacquare la tazza della colazione s------e--------n----------z----------------a preavviso di tre settimane
la musica continuò a suonare, a segnare il passo un delitto denunciato in anticipo
se non stai attento …un giorno
ci sarà solo la tua coscienza conservata nel bitume per rendere indifferente il mare
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Modificato da - oltre i limiti in data 17/08/2009 08:53:48 |
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Inserito il - 17/08/2009 : 09:11:54
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babborcu,
"stantio"!…babborcu, io potrei risentirmi per "cantina"…che è fatta per il vino , per conservare il lavoro e il frutto della terra…l’idea, nella vinificazione, è colloquio intimo con il naturale…per la poesia no , non può essere…non é una ricerca intima con la naturalità , é al contrario un bisogno di allontanarsene, opporle razionale e comprensione. quindi a essere immaginato come un vino , tenuto li a migliorarsi invecchiando, a immaginare un futuro,é essere stappato dal presente. l io ,invece vorrei essere presente, i miei pensieri li vorrei da consumare e metabolizzare centinaia di volte e ogni volta defecato diverso come altro ma non me stesso.
....babborcu grazie, con molta stima! raimondo
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Modificato da - oltre i limiti in data 17/08/2009 09:23:34 |
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oltre i limiti
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Inserito il - 20/08/2009 : 19:21:47
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1
[una morte spontanea familiare come nascere , rigurgitare per donarsi una morte inutile pronta a imbrattare le pareti bianche con i propri escrementi inconsistenti per il troppo permanere morte , giovane dalle braccia bianche vittima fra le vittime e fra i militari armati contro se stessi le proprie idee e le proprie convinzione
convinzioni della propria terra]
sciopero della fame
2
[non credo che la libertà possa essere frutto di morti di vite perse di guerre donate ai bambini come teste tenute ferme da piccozze e ramponi non credo al canto ordinato in coro, basso continuo e voce roca di dittatore visto con il sesso in mano per mostrare democrazia
non so leggere parole allineate come fatti storici e conseguenti azioni, frutti o decisioni decisioni e frammenti al vento per nascondere tracce e intenzioni
le truppe sono sempre pronte di pace o di attacco rispondono a un ordine]
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Modificato da - oltre i limiti in data 20/08/2009 19:26:22 |
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oltre i limiti
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Inserito il - 27/08/2009 : 21:38:03
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l’emozione erra e segna con cerchi rossi i pericoli per renderli evidenti e necessari
vuoto in camicia scarlatta
aveva lasciato la chiave sul davanzale
[sarebbero potuti entrare]
aveva lasciato li la sua attenzione, quel giovedì di quaresima
svolto da un predicatore, gesto automatico,
viola a chiederne passione e sofferenza
potrei dormire tutto il tempo oppure giocare
aspettare il nonno, come l’incudine lega nel battere il martello
ma il ferro preferiva il fuoco e il diventare rosso
forgiarsi nel razionale connettere forza e abilità
le vie protette da un cielo azzurro , la meta,
inverosimile nella preghiere a dichiarare la passione e il volto
insanguinato
rappresentazione
il patriarca
mostrò la morte
non come cruenta sorte o dipinta nel sangue
simile al dolore nella risposta
la mostrò cadenza regolare delle attese
nello svolgersi inossidabile di ogni gesto, nel differire l’ansia
che per distaccarsene la rapprende
come fondo di caffè o gretto argilloso
lui lo rappresentò in una piccola e apparente frase
-ti sei fatto male?
aveva lasciato la chiave sul davanzale
simile a un peso maturato, una croce di legno, un salmo
si allontanò!
[potrei parlarti nella lingua della terra e offrirti doni, ma le tue cadenze
hanno seminato la ribellione e il solco del vomere
ha scavato fino a mostrare l’osso
il mio ricordo è uno stivaletto nero e la sua facilità nel cavalcare le vie e i ricordi
ho desiderato mille volte la tua calma e il tuo mostrare il cammino,
assenza,
| bianco |
ne hai estratto sostanza senza chiedere all’acqua il riflesso
hai pregato senza distruggere,
te ne sei allontanato, senza innalzare mura o mausolei
hai costruito ponendo la mano non più alta del sorgere,
bicchiere di vino
nel momento del respiro
giovanni, ti vedo patriarca e fratello
infinitamente grande e acerbo germoglio
mi hai lasciato , qui
io
dove ti lasciai, per attraversare la strada, per allontanarmi
|per provare dolore|
fu un rumore e l’abisso
profondo
una vita futura e voglia di bestemmiare
frutto e gesto sano, ribelle
giovanni, mi cerchi ancora nelle cadute e nelle voglie
|imparai non sapendo|
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Modificato da - oltre i limiti in data 27/08/2009 21:40:59 |
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oltre i limiti
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Inserito il - 01/09/2009 : 12:09:56
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appunti di viaggio
[ buon senso
alzi la mano chi non l’ha? nessuna mano si alza nessuna a dichiarare assente, virtù così pronta e salvacondotto per ciascuna azione ...io,alzo la mano e non tanto per condizione sempre estrema e contraria, o per ribadire la mia condizionata omologazione , quanto per abiurarne uso e condizione essenziale. Si , penso che tutti noi dovremmo usare il buon senso solo per porre limite al buon senso, alla voglia autoreferenziale di mostrarsi commissario tecnico, come si dice in certi ambienti, o salutare manifesto. Senza contare poi, che alcune categorie non dovrebbero essere mai sfiorate da tale condizione. Da come viene chiamato in causa , infatti, sembrerebbe che il buon senso sia uno stato d’animo, o condizione automatica della democrazia, una posizione morale che si esprime, in qualcuno, (riferendosi alle banche): noi vi abbiamo dato i soldi , voi , mi raccomando ,spendeteli bene. [il buon senso= mi raccomando spendeteli bene].
Il buon senso é d'abolire dal nostro breviario e dalle nostre preghiere, se non per mostrasi limite. Dovrebbe abbandonare i campi di battaglia, le trincee, i confessionali, le aule di tribunali, le condanne a morte, le trattative per l’Alitalia o per la cassa integrazione. Dovrebbe essere bandita dalle cattedre e dalle materie d’insegnamento Al suo posto sarà solo la competenza, la delega intesa non come supina adorazione del potere, ma estensione delle proprie possibilità operative. Il buon senso dovrà essere cancellato dai nostri pensieri, come un dio sconosciuto, e nelle nostre azioni non sarà gravido angelo di acqua ristoratrice e generativa.
Si faccia appello alla responsabilità, ma non a quella moralista o etica che ci pone come correi manifesti di errori e incompetenze, che ci pone in terra immunizzata, ma responsabilità come movimento in lucide presenze, in passaggi; responsabilità come differenza fra l’agire in un vuoto[essere qui e ora] e l’agire in un pieno dove ciò che si manifesta è potere in unica metà.]
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oltre i limiti
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Inserito il - 01/09/2009 : 21:20:56
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il tramonto chiuse un tempo rotondo e congelato in ciclo glaciale il vecchio si mostro sole nascente e impose
morte
tu decidi ogni volta il prevedibile ritorno di un giorno nuovo e lo imponi vuoto carro cigolante in valle colma di frutti e acqua io non ho utilizzato i miei talenti li ho seminati in aride virtù e li ho innaffiati con l’urina questa è quanto dicono i miei detrattori mentre le dita mie accompagnano le parole al patibolo della conoscenza. i semi anche quando ammutoliscono nella muffa a causa di un terreno privo d’aria e fagocitante fioriscono come terreno dei miracoli futuri e preziosi imprevedibili in ciò che hanno ceduto e non sottratto semi
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oltre i limiti
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Inserito il - 08/09/2009 : 16:24:12
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K come ogni mattina diresse il traffico rispecchiato in caffè nero verso un dirupo, liscio e profondo come i luoghi comuni , le voglie comuni le disaffezioni comuni e le ostriche comprate al supermercato, e non nelle bancarelle di Parigi.
[K aspetta, sottobraccio a ribellino, distrutto per il troppo capire remoto , ma dimenticato, come un libro nello scaffale della casa di villeggiatura]
[ notti magiche é aspettare; é il tentativo nel capire i materiali che compongono le scale del potere, assaggiare il caffè nella mistura preferita dagli inquisitori intuire la fine, o, meglio, i capi d’imputazione, é riconoscersi esistente e oggetto vuoto opponibile come confettura pronta per la pastorizzazione, Mai nessuno collegò l’incompiutezza con la ragione stessa della trama e della storia, vita ridotta a racconto, vita ridotta a vita, mai nessuno vide nel rincorrere l’assenza, proprio quella assenza compresa , l’efficacia dei suoi passi che ogni mattina si risolvevano obbiettivo finito, scrivania vuota e congelata senza odori di gesti conclusi K dormiva in piedi per determinarne la logica e lo stato della stabilità . K scavò nel nulla il piacere di sentirsi nulla e moltiplicatore di terre promesse. ma non pose mai il possibile: -è poi stata raggiunta la terra promessa?- si costrinse popolo a vagare inconsapevole , destino preferito del movimento , qualche volta sepolcro dell’apostasia, qualche volta innominabile segnatura.]
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Modificato da - oltre i limiti in data 08/09/2009 16:36:11 |
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oltre i limiti
Utente Medio
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Inserito il - 11/09/2009 : 12:09:05
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visibilmente simbolo/11 settembre
e io contino a scrivere di marmi,
di legni, di mobili e
di luci
che raccontano come lame taglienti
dolore
non essere
e continuo a ispessire la pelle per allontanarti dalla morte
dalla natura leggiadra e libera
continuo a innalzarti re e imperatore
invidiato e cercato
in bottiglia e bicchiere o tazzina di caffè..anche tu avrai
la tua isola
una patria e una tomba … strada e fuga di eremita
cavalcatura
per approdi
poderi dove basso continuo si infrange in accordi
l’occhio cerca e
procede come un toro inseminatore
toro che in cima a un colle ingravida giumente
e guarda il mare
giaciglio per un parto fecondo
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Modificato da - oltre i limiti in data 11/09/2009 12:13:09 |
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oltre i limiti
Utente Medio
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Inserito il - 18/09/2009 : 21:55:05
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interno - 16 settembre
è solo deserto la distanza spoglia e carne triturata
via battuta da scarpe corazzate è rimasto il credo e una pietra e tu a obbligarmi nell’usare denaro tuo e dire basta e dirlo con i tuoi morti e con i miei .............................. eroi .................................................. dimenticati mia antica pace tu sei venuta da me , insapore ancora, con le scarpe e con vestiti verdi e il suono dei tuoi racconti cieco è il mio destino, urlo di madre o di una sposa e i miei figli privi di parole
terra
............siamo
deserto
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Modificato da - oltre i limiti in data 18/09/2009 21:56:59 |
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