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Nugoresu
Utente Attivo
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Inserito il - 03/09/2010 : 13:14:10
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| Messaggio di Giovi
Ciao a tutti, volevo chiedervi un'aiuto!!! Io non sono Sarda, ma mi piacerebbe tanto imparare almeno un pò la vostra lingua. Molto spesso , alla fine dei messaggi, trovo scritto: A SI BIRI, oppure A SI LIGI ( O LIGGI,non ricordo!!). Potreste dirmi cosa vuol dire?? Grazie!!!
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Ciao Giovi se vuoi imparare la nostra lingua innanzitutto devi decidere quale variante vorresti imparare tra: il gallurese il logudorese il nuorese il campidanese altrimenti tra chi ti risponde potrebbero esserci tante di quelle interferenze sia lessicali grammaticali etcc che non ci capiresti un accidente e ne risulterebbe un sardo minestronico
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 03/09/2010 : 16:32:06
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| Donovan ha scritto:
| robur.q ha scritto:
ci credo, ci credo è evidente che, senza l'aiuto del contesto, i due verbi sarebbero stati facilmente confusi. Puddu è un buon lessicografo, la varietà "biere" x vedere non se la sarà inventata: probabilmente è del Logudorese meridionale; la "legge fonetica" del dileguo di B-D-G etimologiche intervocaliche è diffusa in quasi tutte le varietà del sardo (escluse le varietà Nuoresi), ma ci sono le eccezioni evidentemente.
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Posso garantire che Mario Puddu non sbaglia, la pronuncia "Bìere" esiste, dato che è la mia
Il problema sta a monte, ovvero nell' accorpamento forzoso di questa pronuncia all' interno del gruppo Logudorese, è ovvio che chi vive nel Logudoro vero abbia qualcosa da ridire...
Anche la catalogazione "Logudorese meridionale" in questo caso specifico lascia il tempo che trova: se la pronuncia nel mio dialetto (Bolotana) è "Biere" a soli 10 km (Silanus) è rimasta "Bìdere".
Insomma, sono le semplificazioni fatte troppo alla leggera a creare confusione e incomprensioni, la realtà è infinitamente più complessa dei confini basati sulle principali isoglosse.
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sono assolutamente d'accordo a parte le difficoltà di tracciare dei confini linguistici, che comunque sono utili per semplificare e meglio comprendere, l'abitudine di definire Logudorese tutte le varietà del nord-Sardegna e Campidanese tutte quelle del sud è storicamente e geograficamente inesatto; Logudorese e Campidanese sono due varietà illustri che fanno riferimento rispettivamente al Sardo settentrionale e a quello meridionale; io preferisco identificare i due macrogruppi (che esistono effettivamente) appunto Sardo settentrionale e Sardo meridionale; resta poi la fascia centrale che non si lascia inserire facilmente nè nell'uno nè nell'altro gruppo, e che, giustamente ha spinto molti studiosi a identificare un terzo macrogruppo; purtroppo, dopo la caduta del Giudicato di Arborea, questa varietà non è stata rappresentata da un centro urbano o un gruppo sociale consistente, e non ha prodotto una varietà illustre nei secoli successivi; questo oggi può essere una carta neutrale e vincente, anche se mi pare che la questione linguistica interessi sempre a meno gente.......
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 04/09/2010 : 13:57:12
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| Nugoresu ha scritto:
Ciao Giovi se vuoi imparare la nostra lingua innanzitutto devi decidere quale variante vorresti imparare tra: il gallurese il logudorese il nuorese il campidanese .......
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Più che giusto, con qualche precisazione: 1- Il Gallurese ? e il Sassarese a chi lo lasci? 2- Il Nuorese (ma quale "Nuorese"? il dialetto di Nuoro o quello di Oliena, de 'Onne, di Orgosolo e via dicendo? sono tutte sotto-sottovarianti del Logudorese, dal punto di vista grammaticale e lessicale. Ovviamente ci sono delle distinzioni (succede intutte le lingue) fra paese e paese, così come nelle altre sottovarianti del Logudorese e del Campidanese In altre parole, la Lingua Sarda è composta da tre varianti: 1- Logudorese (Settentrionale) 2-Campidanese (Meridionale) Fra le due c'è il "cuscinetto" della "lingua di Mesanìa" (che sarebbe esagerato definirlo una terza macro-variante perché è un pò una "koiné" fra le altre due, avendo un pò dell'una e un po' dell'altra) 3- Sassarese/Gallurese più o meno circoscritte nelle rispettive zone e, naturalmente, numerose sottovarianti e un'infinità di microvarianti Turritano
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Modificato da - Turritano in data 04/09/2010 14:09:36 |
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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trifola
Utente Attivo
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Inserito il - 04/09/2010 : 18:55:21
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Toc, toc, toc, posso intervenire esponendo il mio pensiero senza la pretesa che sia il "verbo" del sapere? Secondo il mio punto di vista, qui non si tratta di riconoscere chi ha ragione oppure no. Si tratta di abbassare un pò le ali della supponenza, discutere, ragionare, ma mai pretendere di aver ragione a tutti i costi, solo così si potrà dare un futuro alla nostra Isola. I politici ci marciano su queste indisposizioni, a Voi la scelta: mettervi d'accordo o lasciare che il passato faccia ancora lezione.
a si biri trifola
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 04/09/2010 : 22:05:35
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| trifola ha scritto:
Toc, toc, toc, posso intervenire esponendo il mio pensiero senza la pretesa che sia il "verbo" del sapere? Secondo il mio punto di vista, qui non si tratta di riconoscere chi ha ragione oppure no. Si tratta di abbassare un pò le ali della supponenza, discutere, ragionare, ma mai pretendere di aver ragione a tutti i costi, solo così si potrà dare un futuro alla nostra Isola. I politici ci marciano su queste indisposizioni, a Voi la scelta: mettervi d'accordo o lasciare che il passato faccia ancora lezione.
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colgo il tuo invito all'unità, ma temo che, anche se noi ci mettessimo d'accordo, poco importerebbe al mondo politico: la questione linguistica, l'altra faccia dell'autonomia politica della Sardegna, attira pochi voti; sembra che la politica sia solo "spendere soldi pubblici" che ci siano o meno idee concrete e di lungo respiro per il nostro futuro. E poi, Trifola, mica ci stavamo accapigliando: ogni tanto c'è qualche cresta sollevata (compresa la mia), ma nulla più come tutti i sistemi linguistici privi di uno standard storico, il sardo è piuttosto differenziato al suo interno e creare un modello unitario è estremamente difficile: nessuno vuol cedere terreno; d'altronde, come sardo del sud non posso dimenticare facilmente il tentativo maldestro di imporre il Logudorese a tutti i sardi con la famigerata LSU, il tentativo altrettanto maldestro di riproporlo imbellettato con la LSC; per questo, anche se razionalmente non approvo la scelta della Provincia di Cagliari di usare il campidanese letterario, in fondo al cuore la considero un'ovvia reazione ad un prepotente tentativo di eleggere il "vero sardo" nel cabisusesu versione brabaraxinu di Nuoro e dintorni! Poi, come vedi anche da Turritano ( ), ci sono controversie perfino sull'individuazione delle varietà del sardo poichè, dai più, Sassarese e Gallurese non sono considerati varietà del sistema linguistico sardo, con il quale hanno però strettissimi legami lessicali, fonetici e sintattici dovuti a secoli (millenni secondo Alinei) di convivenza uno accanto agli altri. E stiamo parlando della lingua della seconda città dell'isola, non di un paesino isolato La strada insomma è ancora molto lunga
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Modificato da - robur.q in data 04/09/2010 22:08:09 |
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Su foristeri
Utente Medio
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Inserito il - 11/09/2010 : 21:34:15
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| robur.q ha scritto:
| trifola ha scritto:
Toc, toc, toc, posso intervenire esponendo il mio pensiero senza la pretesa che sia il "verbo" del sapere? Secondo il mio punto di vista, qui non si tratta di riconoscere chi ha ragione oppure no. Si tratta di abbassare un pò le ali della supponenza, discutere, ragionare, ma mai pretendere di aver ragione a tutti i costi, solo così si potrà dare un futuro alla nostra Isola. I politici ci marciano su queste indisposizioni, a Voi la scelta: mettervi d'accordo o lasciare che il passato faccia ancora lezione.
a si biri trifola
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colgo il tuo invito all'unità, ma temo che, anche se noi ci mettessimo d'accordo, poco importerebbe al mondo politico: la questione linguistica, l'altra faccia dell'autonomia politica della Sardegna, attira pochi voti; sembra che la politica sia solo "spendere soldi pubblici" che ci siano o meno idee concrete e di lungo respiro per il nostro futuro. E poi, Trifola, mica ci stavamo accapigliando: ogni tanto c'è qualche cresta sollevata (compresa la mia), ma nulla più come tutti i sistemi linguistici privi di uno standard storico, il sardo è piuttosto differenziato al suo interno e creare un modello unitario è estremamente difficile: nessuno vuol cedere terreno; d'altronde, come sardo del sud non posso dimenticare facilmente il tentativo maldestro di imporre il Logudorese a tutti i sardi con la famigerata LSU, il tentativo altrettanto maldestro di riproporlo imbellettato con la LSC; per questo, anche se razionalmente non approvo la scelta della Provincia di Cagliari di usare il campidanese letterario, in fondo al cuore la considero un'ovvia reazione ad un prepotente tentativo di eleggere il "vero sardo" nel cabisusesu versione brabaraxinu di Nuoro e dintorni! Poi, come vedi anche da Turritano ( ), ci sono controversie perfino sull'individuazione delle varietà del sardo poichè, dai più, Sassarese e Gallurese non sono considerati varietà del sistema linguistico sardo, con il quale hanno però strettissimi legami lessicali, fonetici e sintattici dovuti a secoli (millenni secondo Alinei) di convivenza uno accanto agli altri. E stiamo parlando della lingua della seconda città dell'isola, non di un paesino isolato La strada insomma è ancora molto lunga
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1- A Sassari, c'è anche un tasso molto importante di sardofoni (forse almeno 30% della popolazione) come c'è un tasso importante di sardofoni ad Alghero.
D'altronde, ad Olbia, i sardofoni sono più numerosi dei "corsofoni".
No so cosa ne pensa Turritano.
2- Robur, scusa ma per mè, la LSC non corrisponde al "brabaraxinu di Nuoro e dintorni".
Come dice spesso Turritano, il Nuorese è una sottovariante del Logudorese dunque non è per niente LSC.
Unu saludu mannu.
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Modificato da - Su foristeri in data 11/09/2010 21:45:29 |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 11/09/2010 : 22:33:17
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certo a Sassari ci sono numerosissimi sardofoni ma, come credo dicano da quelle parti, sono "di li biddi" La LSC non è nuorese, ma la LSU quasi si, appena addolcita! La LSC, come ho già scritto, è appena imbellettata, con qualche contentino per i riottosi sardi del sud; ma la gente (ed in particolare gli "estremisti campidanesi") non ha l'anello al naso. E' sempre il pregiudizio del "vero sardo", di cui stiamo amabilmente chiaccherando in altro tread, applicato in campo linguistico, col nobile patrocinio di M.L. Wagner, insigne linguista nato nell'OTTOCENTO!!
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Turritano
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Inserito il - 12/09/2010 : 15:46:11
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Esempio chiarissimo di un robustissimo campanilismo A parte questo, veniamo al dunque e mettiamo qualche puntino sulle “i” Che i “sardofoni” a Sassari siano chiamati (da qualcuno) “di ri biddi” non significa niente. Di fatto a Sassari si svolgono diverse manifestazioni, corsi in Logudorese nelle scuole pubbliche e, udite udite, persino di LSC Molti sassaresi sono convinti che il logudorese dei paesi vicini sia la vera lingua Sarda e ne conosco diversi che si dolgono di non saperlo parlare La LSC non è né “nuorese” (?), né nessuna altra variante del Logudorese e nemmeno nessuna delle varianti campidanesi. Assomiglia molto al Sardo di Mesania (cerniera fra Logudorese e campidanese) sul quale si basa. È semplicemente un lodevole “progetto sperimentale” regionale per avere una lingua ufficiale in tutta la Sardegna con la quale redare i documenti della Regione autonoma della Sardegna. È in fase sperimentale, non è rigidamente codificata ed è aperta a tutte le osservazioni e proposte di modifica di tutti gli interessati. Non è affatto “imbellettata con qualche contentino per i riottosi sardi del sud”. Anzi a noi sembrerebbe il contrario. L’anello al naso ce l’abbiamo, e ce l’avremo tutti, finche non si raggiungerà, finalmente, un forte senso di unità. Il pregiudizio del “Vero sardo” ? non ho capito, ma detto così, mi sembra alquanto fuori luogo, se non ridicolo …. frutto di chi a paura di essere se stesso, di chi guarda solo al suo orticello … Turritano
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 13/09/2010 : 13:27:43
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| Turritano ha scritto:
Esempio chiarissimo di un robustissimo campanilismo A parte questo, veniamo al dunque e mettiamo qualche puntino sulle “i” Che i “sardofoni” a Sassari siano chiamati (da qualcuno) “di ri biddi” non significa niente. Di fatto a Sassari si svolgono diverse manifestazioni, corsi in Logudorese nelle scuole pubbliche e, udite udite, persino di LSC Molti sassaresi sono convinti che il logudorese dei paesi vicini sia la vera lingua Sarda e ne conosco diversi che si dolgono di non saperlo parlare La LSC non è né “nuorese” (?), né nessuna altra variante del Logudorese e nemmeno nessuna delle varianti campidanesi. Assomiglia molto al Sardo di Mesania (cerniera fra Logudorese e campidanese) sul quale si basa. È semplicemente un lodevole “progetto sperimentale” regionale per avere una lingua ufficiale in tutta la Sardegna con la quale redare i documenti della Regione autonoma della Sardegna. È in fase sperimentale, non è rigidamente codificata ed è aperta a tutte le osservazioni e proposte di modifica di tutti gli interessati. Non è affatto “imbellettata con qualche contentino per i riottosi sardi del sud”. Anzi a noi sembrerebbe il contrario. L’anello al naso ce l’abbiamo, e ce l’avremo tutti, finche non si raggiungerà, finalmente, un forte senso di unità. Il pregiudizio del “Vero sardo” ? non ho capito, ma detto così, mi sembra alquanto fuori luogo, se non ridicolo …. frutto di chi a paura di essere se stesso, di chi guarda solo al suo orticello … Turritano
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Io non mi vergogno di niente, caro Turri, ma semplicemente non mi riconosco nel modello del "vero sardo", sia linguisticamente sia culturalmente, sia antropologicamente; non mi riconosco nella lingua logudorese o nuorese che sia, non mi riconosco nel canto a tenore, non mi riconosco nella morra, sono totalmente estraneo alla civiltà pastorale, al codice barbaricino, a su tzilleri, a s'Ardia ecc. ecc.; e non mi ci riconosco non perchè mi vergogno come sostieni tu, ma semplicemente perchè mi riconosco in un altro modello culturale, che è quello linguistico campidanese, sociale urbano cagliaritano, culturale della Sardegna agricola, peschereccia, commerciale, mineraria del sud. Credo nell'unità politica di tutti i sardi, perchè stiamo sulla stessa barca, ma non a costo di farmi imporre un riferimento culturale che vedo come estraneo. Se non si riconosce la diversità non ci sarà mai unità: se si continua a vedere nei sardi del sud dei mezzo-sardi "contaminati" come dice qualcuno, da rieducare alla vera sardità (quella del capo di sopra), non si va da nessuna parte, anche perchè è un'ideologia anti-moderna; il concetto di "etnia" è un concetto antropologico che non si adatta ad una società moderna quale è quella della Sardegna. Il fatto che tu poi non riesca a vedere che la LSC è fortemente sbilanciata, mi rincresce molto, ma significa che anche tu sei ancora in debito con l'ideale del vero sardo, da cui non puoi tollerare di allontanarti troppo. Ecco perchè poi gli estremisti campidanesi hanno la strada spianata.
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 13/09/2010 : 16:05:43
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| [red]robur.q ha scritto:
Io non mi vergogno di niente, caro Turri, ........
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Forse è colpa mia: non mi sono spiegato bene. Infatti non vedo dove io ho parlato di che cosa dovresti “vergognarti”, anzi, mi sembra di non avere usato per niente la parola “vergogna”. Non ho detto, né pensato, né scritto da nessuna parte che dovresti riconoscerti in uno delle tante varianti del Logudorese (Nuorese compreso), nel “canto a tenores”, nella morra (?), che devi essere partecipe e immerso nella “civiltà pastorale”, che debba riconoscere ed applicare il “codice barbaricino”, devi frequentare “su tzilleri”, e “S’Ardia” ecc ecc. Non l’ho mai detto né pensato. Anzi, sai una cosa? Sono tutte cose alle quali sono completamente estraneo anch’io. Ciò non significa però che chi è appassionato a qualcuna o a tutte queste manifestazioni, chi vive nel mondo della pastorizia debba vergognarsi del suo sentire e delle sue tradizioni. È un modo di pensare e di vivere, è un Mondo che, ci piaccia no, appartiene alla Sardegna e perciò, in qualche modo, anche senza condividerlo, dobbiamo rispettare. Non c’ è bisogno di spiegare che appartieni ad un altro modello culturale, questo lo so bene e vale non sol per te ma anche per molti altri, Turritano compreso. Ma tu esplicitamente dici che ti riconosci solo nel modello “ linguistico campidanese, sociale urbano cagliaritano, culturale della Sardegna agricola, peschereccia, commerciale, mineraria del sud”. Ecco, appunto, tu guardi al tuo orticello infischiandotene di tutti gli altri, quindi le nostre “affinità” finiscono qui. Io invece ho un modo di vedere le cose sarde diversamente: apprezzo tutto ciò che di buono c’è in Sardegna, in tutta la Sardegna, rispetto chi ha una sua cultura e una sua mentalità anche se non mi appartiene e non la condivido. Non vedo come possa esserci una unità politica di “tutti i Sardi”, se non c’è rispetto e comprensione fra di noi. Ma tu dici: “Siamo tutti sulla stessa barca … Se non si riconosce la diversità non ci sarà mai unità”, e allora ritorniamo in sintonia, anche se c’è (mi sembra) un po’ di contraddizione con le tue asserzioni precedenti. Io personalmente (e moltissimi altri, direi la totalità delle persone serie del Capo di Sopra) non credo che quelli del Sud siano (tutti?) “dei mezzo-sardi "contaminati". Comunque chi lo dice avrà pure le sue motivazioni e sarebbe interessante conoscerle e discuterne. Non sono neanche un fanatico della “modernità”, la quale è una cosa ineluttabile, con la quale tutti dobbiamo fare i conti, non ci vedo in essa né un bene né un male, ma qualcosa da soppesare e giudicare, punto per punto e non approvare o respingere in toto. Infine, la LSC, io credo di essere imparziale, o almeno ci tento: mi sembra abbastanza equilibrata, mi sembra un serio tentativo di creare in concreto qualcosa che finalmente unisca tutti i Sardi. Ripeto e lo dico con cognizione di causa, che è solo un embrione, qualcosa di ancora “in fieri”, in movimento, in evoluzione. Se poi alla fine si avrà un tantino in più di Campidanese o di Logudorese, pococo male. L’importante e che si facciano le cose seriamente e con equilibrio. Comunque ti invito a parlare di questo e di etnia su discussioni più appropriate Tuttitano PS: mi scuso per la lunghezza del mio post, ma erano tutte cose da chiarire
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 13/09/2010 : 16:41:56
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| Turritano ha scritto:
| [red]robur.q ha scritto:
Io non mi vergogno di niente, caro Turri, ........
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Forse è colpa mia: non mi sono spiegato bene. Infatti non vedo dove io ho parlato di che cosa dovresti “vergognarti”, anzi, mi sembra di non avere usato per niente la parola “vergogna”. Non ho detto, né pensato, né scritto da nessuna parte che dovresti riconoscerti in uno delle tante varianti del Logudorese (Nuorese compreso), nel “canto a tenores”, nella morra (?), che devi essere partecipe e immerso nella “civiltà pastorale”, che debba riconoscere ed applicare il “codice barbaricino”, devi frequentare “su tzilleri”, e “S’Ardia” ecc ecc. Non l’ho mai detto né pensato. Anzi, sai una cosa? Sono tutte cose alle quali sono completamente estraneo anch’io. Ciò non significa però che chi è appassionato a qualcuna o a tutte queste manifestazioni, chi vive nel mondo della pastorizia debba vergognarsi del suo sentire e delle sue tradizioni. È un modo di pensare e di vivere, è un Mondo che, ci piaccia no, appartiene alla Sardegna e perciò, in qualche modo, anche senza condividerlo, dobbiamo rispettare. Non c’ è bisogno di spiegare che appartieni ad un altro modello culturale, questo lo so bene e vale non sol per te ma anche per molti altri, Turritano compreso. Ma tu esplicitamente dici che ti riconosci solo nel modello “ linguistico campidanese, sociale urbano cagliaritano, culturale della Sardegna agricola, peschereccia, commerciale, mineraria del sud”. Ecco, appunto, tu guardi al tuo orticello infischiandotene di tutti gli altri, quindi le nostre “affinità” finiscono qui. Io invece ho un modo di vedere le cose sarde diversamente: apprezzo tutto ciò che di buono c’è in Sardegna, in tutta la Sardegna, rispetto chi ha una sua cultura e una sua mentalità anche se non mi appartiene e non la condivido. Non vedo come possa esserci una unità politica di “tutti i Sardi”, se non c’è rispetto e comprensione fra di noi. Ma tu dici: “Siamo tutti sulla stessa barca … Se non si riconosce la diversità non ci sarà mai unità”, e allora ritorniamo in sintonia, anche se c’è (mi sembra) un po’ di contraddizione con le tue asserzioni precedenti. Io personalmente (e moltissimi altri, direi la totalità delle persone serie del Capo di Sopra) non credo che quelli del Sud siano (tutti?) “dei mezzo-sardi "contaminati". Comunque chi lo dice avrà pure le sue motivazioni e sarebbe interessante conoscerle e discuterne. Non sono neanche un fanatico della “modernità”, la quale è una cosa ineluttabile, con la quale tutti dobbiamo fare i conti, non ci vedo in essa né un bene né un male, ma qualcosa da soppesare e giudicare, punto per punto e non approvare o respingere in toto. Infine, la LSC, io credo di essere imparziale, o almeno ci tento: mi sembra abbastanza equilibrata, mi sembra un serio tentativo di creare in concreto qualcosa che finalmente unisca tutti i Sardi. Ripeto e lo dico con cognizione di causa, che è solo un embrione, qualcosa di ancora “in fieri”, in movimento, in evoluzione. Se poi alla fine si avrà un tantino in più di Campidanese o di Logudorese, pococo male. L’importante e che si facciano le cose seriamente e con equilibrio. Comunque ti invito a parlare di questo e di etnia su discussioni più appropriate Tuttitano PS: mi scuso per la lunghezza del mio post, ma erano tutte cose da chiarire
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non c'è niente da discutere sull'idea dei sardi contaminati, o veri o puri: è un'idiozia pericolosa! per chi la coltiva c'è un solo posto: Norimberga in quanto al mio orticello, ho solo 3000 mq, mi sono sufficienti ma seriamente, pensi davvero che la differenza tra me e te e che io sono "robustamente" campanilista mentre tu sei angelicamente altruista? E che per questo sostieni ardentemente una LSC che, guardacaso, ha un tantino in più di Logudorese? Amico Turri, ma fai molto torto p.s. sposta pure la nostra discussione dove ritieni più opportuno: io non lo so fare
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Modificato da - robur.q in data 13/09/2010 16:44:03 |
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Gianni_g
Utente Medio
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Inserito il - 14/09/2010 : 09:47:59
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| robur.q ha scritto:
e non mi ci riconosco non perchè mi vergogno come sostieni tu, ma semplicemente perchè mi riconosco in un altro modello culturale, che è quello linguistico campidanese, sociale urbano cagliaritano, culturale della Sardegna agricola, peschereccia, commerciale, mineraria del sud. Credo nell'unità politica di tutti i sardi, perchè stiamo sulla stessa barca, ma non a costo di farmi imporre un riferimento culturale che vedo come estraneo. Se non si riconosce la diversità non ci sarà mai unità: se si continua a vedere nei sardi del sud dei mezzo-sardi "contaminati" come dice qualcuno, da rieducare alla vera sardità (quella del capo di sopra), non si va da nessuna parte, anche perchè è un'ideologia anti-moderna; il concetto di "etnia" è un concetto antropologico che non si adatta ad una società moderna quale è quella della Sardegna. Il fatto che tu poi non riesca a vedere che la LSC è fortemente sbilanciata, mi rincresce molto, ma significa che anche tu sei ancora in debito con l'ideale del vero sardo, da cui non puoi tollerare di allontanarti troppo.Ecco perchè poi gli estremisti campidanesi hanno la strada spianata. |
mi inserisco....secondo me, se ci legge un continentale che non conosce il problema ci prende tutti per matti ! Tanto per cominciare, nessuno che abbia il bene dell'intelletto considera i campidanesi dei mezzi-sardi. Il cagliaritano è Sardegna come ogni altra parte dell'Isola, e se verificate le tradizioni di Teulada ci troverete molta più sardità di altri luoghi. Secondo me, qui si confondono 2 piani: quello della cultura sarda, che è assolutamente unitaria, salvo alcune varianti, e quello della lingua, ben diversa al Sud e al Nord a causa delle storiche influenze linguistiche. Infatti, i dialetti sassaresi e galluresi sono di origine italica, esattamente come il còrso. Altrimenti non si spiegherebbe come mai noi riusciamo a farci capire a Bonifacio o a Corte, fabiddendi nella matessi manera , atteso che i corsi parlano una lingua di origine toscana incrostata nei secoli di sardo, genovese, ecc. Quello che chiamiamo logudorese deriva dal sardo romanico, incrostato nei secoli dal catalano (la zona di influenza della Corona catalano-aragonese era il nord, mentre nel sud prevalse il castigliano). Mi spiace dire queste cose ovvie e risapute, ma occorre stabilire delle basi condivise prima di intavolare la discussione. Se si fa uno sforzo, e soprattutto se si conosce il sardo (il logudorese!), perché moltissimi qui a Sassari il sardo lo capiscono (salvo che nei quartieri più vecchi, rigidamente legati alla Sassari cionfraiola e zappadorina, al mito degli "accudiddi" e a storie di questo genere), è possibile comprendere anche il campidanese. Prova ne sia il successo qui in città dei La Pola, gruppo cagliaritano di cabaret che recita in "casteddaio": se si presta attenzione, soprattutto nell'intercalare, è possibile cogliere il senso delle frasi. Anche se indubbiamente le differenze rimangono. Poi ci sono le isole linguistiche, come Alghero e Carloforte: qui incontrerei dei problemi a meno che non sia un esperto di catalano o genovese, ma se vado a Tortolì o ad Teulada capisco ciò che stanno dicendo. Per chiudere sulla cultura sarda: ho la sensazione che vi sia una netta differenza tra "sardi dei paesi" e cittadini, "sardi dell'interno" e "sardi delle coste"; ritengo che le tradizioni e l'antica cultura sarda (= società agro-pastorale di cui avete già accennato) siano conservate soprattutto nelle Barbagie, in Ogliastra e in certe zone della provincia di Sassari (Goceano). Lì troviamo il sardo schietto e legato alle tradizioni, ma tutto questo non vuol dire che nel resto dell'Isola non vi sia la sardità, anzi! Provate ad andare a Burcei, che non è molto lontano dalla Cagliari metroplitana. E per rispondere a ROBUR, anche nel nord della Sardegna vi è un'economia basata sulla pesca (Stintino, Alghero, Santa Teresa, Castelsardo), commerciale (il vecchio tessuto economico di Sassari), con tracce e reminiscenze minerarie (bauxite, argentiera ecc.). Come vedi, quel nucleo economico non vi caratterizza affatto, se non per la lingua ben distinta dalla nostra....quindi, ognuno parli la sua ! Siamo tutti sardi e benennidos in domo nostra !
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Modificato da - Gianni_g in data 14/09/2010 09:56:59 |
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Siamo sardi Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare. Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. Noi siamo sardi. Grazia Deledda.
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robur.q
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Inserito il - 14/09/2010 : 22:45:29
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Gianni, ciò che hai scritto è condivisibile dalla prima all'ultima riga!! Ciò che io volevo contestare è quella pseudo-cultura che vede una sardità vera, autentica, ed una sardità non vera, mentre sono solo sardità diverse da sempre, più o meno coinvolte nella modernizzazione o comunque in una economia e società aperte. Questa pseudo-cultura è dominante a livello "nazional-popolare", ha le sue radici nelle ideologie nazionalistiche e romantiche dell'ottocento che, come sai, hanno portato a tragedie inenarrabili ancora pochi anni fa (vedi ex-yugoslavia). Nel nostro piccolo abbiamo anche noi, nella nostra società, dei nuclei nazionalistici che, spesso e volentieri, esprimono aberrazioni come quelle del "vero sardo", de "i cagliaritani sono sardi?" (tutti argomenti di questo forum), di un'interpretazioni della storia basata su orrende "dominazioni straniere", omettendo la complessità dei rapporti storici e istituzionali tra territori, popoli, comunità, classi sociali ecc.. Stiamo parlando di una sardità escludente (c'è perfino chi ha detto che Capellacci non aveva cognome sardo e pertanto non era degno di governare l'isola: non è questo il suo problema), con il mito della costante resistenziale (mai cavolata più grande fu detta e scritta) della Sardegna interna; basta leggere le righe di un (giovane) Max Leopold Wagner, di Giovanni Lilliu, di Antonio Pigliaru e di vari altri "intellettuali", cui dobbiamo molto sia in termini scientifici che in termini di pregiudizi pre-scientifici che ancora pesano molto. In argomento linguistico hanno partorito la LSU (di cui non si parla più, chi l'ha firmata ora se ne vergogna), la LSC, nobile tentativo di mediazione nelle intenzioni, approdato in un brutto prodotto cui è stata fatta una bella campagna propagandistica. Sai che dicevano i linguisti più seri ed equilibrati? che "si, la LSU è una presa per i fondelli ma in queste condizioni politiche non si poteva ottenere di più!" questo è: di fatto la LSC è fallita come la LSU, alla Regione (giunta e consiglio) non gliene importa niente, la provincia di Cagliari va per conto suo, le altre province meridionali seguiranno a ruota, quelle di Sassari e Gallura sono poco interessate; cosa rimane? la costante resistenziale
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 14/09/2010 : 23:09:28
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p.s non ti preoccupare dei continentali; chi segue le vicende politiche (e di ordine pubblico) del "continente", sa che le nostre sono ben pacate discussioni rispetto alla guerra civile nei Paesi Baschi, in Irlanda e in Corsica, ed alla situazione di pre-guerra in Catalogna. Qualcuno dei nostri nazionalitari sogna di trasformare Cagliari o Sassari in Belfast, ma grazie a Dio, il popolo sardo è assai individualista e poco manovrabile da teste calde.
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Gianni_g
Utente Medio
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Inserito il - 15/09/2010 : 10:00:44
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| robur.q ha scritto:
p.s non ti preoccupare dei continentali; chi segue le vicende politiche (e di ordine pubblico) del "continente", sa che le nostre sono ben pacate discussioni rispetto alla guerra civile nei Paesi Baschi, in Irlanda e in Corsica, ed alla situazione di pre-guerra in Catalogna. Qualcuno dei nostri nazionalitari sogna di trasformare Cagliari o Sassari in Belfast, ma grazie a Dio, il popolo sardo è assai individualista e poco manovrabile da teste calde.
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sì, indubbiamente il fatto che da noi abbiano poco attecchito le idee indipendentiste (comunque è una componente da non sottovalutare, perché I.R.S. ha vinto al comune di Perfugas), è una cosa che ci deve far riflettere. Sinceramente non so spiegarmi perché IRS e Sardegna Nazione raccolgano pochi voti, insufficienti per eleggere un solo consigliere regionale. Probabilmente i sardi, pur nella loro identità che è comune a tutti, si sentono italiani, e magari si rendono conto che ben poco potrebbero ottenere da una deriva separatista. A parte il PSDAZ che proclama l'idea di nazione sarda fin nel suo statuto, un movimento indipendentista paragonabile a quello còrso o a quello (imponente!) di Catalogna, non c'è mai stata qui da noi. Non confonderei, peraltro, diversi concetti, come "indipendentismo" (che può sfociare nella lotta armata ma può avere esiti pacifici come è avvenuto in Slovacchia), "autonomismo" e "questione identitaria". Altra faccenda che deve far riflettere, e che ritengo assolutamente positiva, è il fatto che qui da noi il leghismo non abbia attecchito. Ed è facile comprenderlo, per chi conosce bene la Sardegna e i sardi.
Infine, hai parlato di orrende "dominazioni": ammetterai che i romani, oltre a costruire ponti strade palazzi e ville, si comportarono da dominatori in Barbarìa. E aragonesi, catalani, spagnoli non hanno forse lasciato l'Isola in una penosa condizione post-feudale alle soglie dell'800 (cioè fino all'arrivo dei piemontesi) ? Comunque io tifo per i Shardana....il popolo del mare che seppe fondersi con i locali dell'interno...al pari dei fenici che qui commerciarono, si fusero con i proto-sardi....dalla commistione dei popoli non può che nascere qualcosa di buono ciao
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Siamo sardi Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare. Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. Noi siamo sardi. Grazia Deledda.
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