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Fabius
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 16/02/2009 : 21:32:18
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Ho evidenziato nell'ultima foto,visto che non è delle migliori,il crollo in giallo e la grossa quantità di mondezza,che in realta ostruisce per intero lo scorrere dell'acqua! Se una la combina grossa la farcisce pure con qualche sacco...perchè no
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Aschy
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 16/02/2009 : 21:42:19
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| Fabius ha scritto:
Ho visto ora che siete passati all'accessibilità dei siti archeologici,ma ci tenevo a segnalarvi anche questo!Chiedo scusa per il ritardo
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non preoccuparti avevo detto che si può tranquillamente integrare le discussioni che abbiamo già affrontato.. il problema risiede nel proporre nuove e tante discussioni...
Per quanto riguarda il ponte è ricollegabile anche con quanto diceva prima Gallosu sul fatto che negli ultimi 50 anni abbiamo fatto più danni che nei 1500 anni precedenti...
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c'è ancora molto da fare per valorizzare la Sardegna in tutti i suoi aspetti.. |
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Lessa
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 16/02/2009 : 21:49:14
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@neroargento centro Sardegna!
Fabius dove hai preso quel picchetto rosso e bianco? Dove si comprano?
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Fabius
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 16/02/2009 : 22:03:51
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| Lessa ha scritto:
@neroargento centro Sardegna!
Fabius dove hai preso quel picchetto rosso e bianco? Dove si comprano?
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Intendi la palinaPuoi tranquillamente trovarla nei negozi che trattano articoli per l'edilizia,oppure in qualche ferramenta
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Lessa
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 16/02/2009 : 23:11:58
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Grazie mille! Servirà per foto più accurate!
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gallosu
Utente Attivo
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Inserito il - 17/02/2009 : 10:08:43
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Arrivo in ritardo perchè queste foto le ho fatte stamattina mentre andavo al lavoro. Scusate se qualità non è eccelsa ma avevo fretta e non potevo sporcarmi di fango. Quella che segue è ciò che resta di una tomba di giganti situata lungo la provinciale Guasila - Pimentel, un'altra posizionata a qualche metro di distanza è stata distrutta quando hanno realizzato la strada. Da una decina d'anni (quando ero piccolo era incolto e andavo sempre in quella zona a cercare punghi o lumache) il terreno è stato utilizzato a fini agricoli e le pietre ammassate in grossi mucchi.
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Contrariamente al resto del territorio, che in genere è abbastanza profondo e fertile, questa collinetta è in arenaria ricoperta da un piccolo strato di terreno di max 4-5 cm e, come potete vedere la rcoccia è affiorante.
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Mi domando c'era tutta questa esigenza di arare anche questo piccolo appezzamento? Quale può essere il ricavato se poi in genere in quel punto il grano non viene mietuto perchè non riesce a matutare? La risposta è presto data, per il grano davano gli incentivi in base alla superfice seminata anche se poi il terreno non riusciva a produrre.
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gallosu
Utente Attivo
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Inserito il - 17/02/2009 : 10:10:59
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Questa è per Aschy. La domus che non trovavi posta a qualche metro di distanza. L'avevi poi individuata?
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gallosu
Utente Attivo
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Inserito il - 17/02/2009 : 10:18:13
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A qualche centinaio di metri di distanza c'è invece un esempio di quello che potrebbe essere la recinzione per evitare che succeda quanto abbiamo visto in precedenza. Detta recinzione tutela un'altra tomba di giganti. Come sempre c'è però un ma!
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gallosu
Utente Attivo
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Inserito il - 17/02/2009 : 10:20:27
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Scusate mi era scappato l'invio, ecco la foto.
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gallosu
Utente Attivo
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Inserito il - 17/02/2009 : 10:28:59
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Il piccolo problema deriva dal fatto che le tombe sono due. Una è stata protetta mentre l'altra, posta ad appena 3-4 metri è fuori dalla recinzione. E dire che sono entrambe note e catalogate. Il terreno attualmente per fortuna non è coltivato in quanto si tratta di un appezzamento residuale posto tra la vecchia strada (probabilmente di origine romana) e la nuova arteria stradale. E' frutto di errore degli operai? La soprintendenza non è stata vigile (e qui il capitolo che si potrebbe aprire è senz'altro interessante e forse ne parleremo)? Chi lo sa, sono i misteri gloriosi.
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Aschy
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 17/02/2009 : 10:45:00
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| gallosu ha scritto:
Il piccolo problema deriva dal fatto che le tombe sono due. Una è stata protetta mentre l'altra, posta ad appena 3-4 metri è fuori dalla recinzione. E dire che sono entrambe note e catalogate. Il terreno attualmente per fortuna non è coltivato in quanto si tratta di un appezzamento residuale posto tra la vecchia strada (probabilmente di origine romana) e la nuova arteria stradale. E' frutto di errore degli operai? La soprintendenza non è stata vigile (e qui il capitolo che si potrebbe aprire è senz'altro interessante e forse ne parleremo)? Chi lo sa, sono i misteri gloriosi.
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Anche nell'area archeologica di Matzanni (Vallermosa) ho notato una cosa assai strana in tal merito.. infatti alcune capanne dell'insediamento nuragico (riutilizzato in ambito punico) si trovano al di fuori della recinzione che in quel caso racchiude un terreno molto ampio... magari sono state scoperte in un secondo momento? Da quel che ho visto le capanne sembravano essere presenti da molto tempo...
Per quanto riguarda la domus de janas se riesci ad individuarla su wikimapia o se mi dai le coordinate in privato, così la prossima volta che passo in quella strada che ormai conosco a memoria ci faccio una capatina (fango o non fango )
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Aschy
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 17/02/2009 : 11:12:51
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| Aschy ha scritto:
| gallosu ha scritto:
| Verosardo ha scritto: Grazie Fabius per aver colto il mio invito, io a mia volta raccolgo quello di Aschy che ci invita ad affrontare un tema per volta e momentaneamente potremmo accantonare il tema. Invito però Ascaniio (di fatto il nostro rappresentante per i beni archeologici, boh! ma in Giunta di Paradisola che incarico hai no tengu gana de castiai ...) al termine di questa discussione sui vandali, a riprendere gli il tema dei cartelli e magari altri che ne stanno emergendo. Per poi, dopo che ci siamo contati, vedere se si può attivare un'iniziativa di GdS in tal senso. Io avrei anche una idea piccola piccola ... .
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Verosardo avevi lasciato qualcos in sospeso. Qual'era la tua idea?
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Come giustamente e tempestivamente ha ricordato Gallosu, ora possiamo continuare e cercare di parlare di un nuovo argomento, fermo restando ovviamente che chi volesse rispondere ai quesiti precedentemente posti o integrarli con i nuovi è liberissimo di farlo (anche se non lo scrivessi io.. ) A grande richiesta propongo di passare all'argomento sull'ACCESSIBILITA' DEI SITI ARCHEOLOGICI.. Con particolare riguardo alle indicazioni stradali.. appena Verosardo termina la sua giusta pausa elettorale (che ho carpito dal concorso passa la foto) ci illustrerà la sua proposta!!
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Aspettando intrepidi la proposta di Verosardo, iniziamo la nuova discussione con un caso emblematico:
Siamo ad Esterzili, il turista rimane disorientato perchè non sa dove dirigersi per trovare il famoso tempio nuragico.. Per la verità rimane stupito perchè magari vuole comprare un "arma" e invece si accorge che al massimo può prendere un'aspirina o un termometro .. Inoltre si aspetta di incontrare uomini religiosi ebraici poco credenti ("rabini" senza una b) invece della benemerita...
Comunque se fate come feci io a suo tempo e chiedete informazioni almeno dal punto di vista archeologico svelate subito l'arcano: ebbene è possibile raggiungere l'area archeologica da due diverse direzioni.. Quella a sinistra passa per l'abitato di Esterzili e dicono sia più ripida.. mentre quella a destra passa invece fuori dell'abitato di Esterzili..
Un unico appunto da muovere per quanto riguarda Esterzili è la mancanza di indicazioni relative all'insediamento nuragico che si trova nei pressi del monte Santa Vittoria, e le indicazioni relative alla fonte nuragica che si trova nei pressi di uno sgargiante edificio (probabilmente una colonia).
Il tempio nuragico invece viene puntualmente indicato dai cartelli stradali disseminati in più punti di una delle più suggestive strade del centro Sardegna...
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Verosardo
Salottino
Moderatore
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Inserito il - 17/02/2009 : 14:30:56
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Allora siamo giunti al punto: la segnaletica. La mia idea è piuttosto semplice ma per essere realizzata occorrono fondamentalmente due cose: - un esperto di archeologia e di topografia (o anche non proprio esperto ma capace); - una amministrazione comunale che abbia voglia e qualche (piccola) risorsa economica da investire (a questo proposito potrebbe sicuramente fare ricorso ai tanti finanziamenti in materia).
Molto semplicemente si tratta di: 1) monitorare il territorio, individuando i siti archeologici, censirli e (più o meno esaustivamente) farne una descrizione; 2) redigere una carta topografica a definizione "essenziale" ossia non complicata per un turista/viaggiatore non esperto di topografia/cartografia; 3) in questa carta indicare il tempo/distanza tra un sito e l'altro ovvero tra un bivio e il sito; 4) l'amministrazione comunale, sotto indicazioni dell'esperto provvederà a sistemare la segnaletica verticale (cartelli) laddove verrà indicato dall'archeologo/topografo con la medesima indicazione che il visitatore troverà nella mappa; 5) la mappa di cui al punto 4) dovrà essere stampata in un pieghevole (dove appariranno delle piccole immagini dei siti) da distribuire ai visitatori tramite le attività commerciali/turistiche esistenti nel territorio.
Questo in pillole, poi si potrebbe (come hanno fatto altri comuni) abbinare al cartello di ingresso del paese una mappa dei siti che opportunamente numerati siano riscontrabili con i medesimi numeri nel pieghevole da distribuire.
Ma anche altre idee come l'inserimento di queste mappe nei siti istituzionali, delle pro loco o gruppi folk del paese ovvero dovunque sia sufficientemente visibile. Naturalmente il pieghevole riporterà le informazioni scientifiche redatte in termini divulgativi rimandando il visitatore più interessato/esperto al sito istituzionale laddove le notizie dovranno avere un carattere più prettamente scientifico e documentato.
Questo è quanto un viaggiatore abituale della Sardegna, come me, avrebbe voluto trovare visitando un paese con siti archeologici interessanti e che, quasi, mai ho trovato. Ma sono riflessioni individuali e come tali certamente carenti, ma col contributo di tutti voi, altrettanto appassionati e certamente più competenti, si sarà in grado di implementare. Sarebbe una bella soddisfazione che anche UN SOLO COMUNE, tanto per iniziare, prendesse spunto da una nostra iniziativa. Scusate se mi sono dilungato, ma ho voluto essere sintetico ma il + possibile comprensibile. ... a voi la parola!!
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Rocce Rosse - Arbatax
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..un altro meraviglioso angolo di Sardegna
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Aschy
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 17/02/2009 : 15:23:33
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Mi piace questa idea anche se ci sono punti che vanno sviluppati..
Un primo problema è il fatto che alcuni siti archeologici si trovano all'interno di proprietà private e che sono teoricamente inaccessibili.. quindi nasce l'esigenza che il Comune acquisisca l'area, cosa che di solito implica tempi biblici.. Un alternativa sarebbe quella di realizzare dei cancelletti che si possano richiudere, ma di solito queste soluzioni sono osteggiate dai proprietari dei terreni che non gradiscono comunque la presenza di estranei nei loro terreni..
Ragione per cui l'iniziativa dovrebbe coinvolgere solo i siti archeologici che si trovano in terreni acquisiti dal comune.. a meno che il comune non faccia un accordo specifico con gli stessi proprietari terrieri (concedendo agevolazioni varie o nel caso permuta di terreni ecc..)
Io proporrei in alcune aree del comune scelto dei pannelli riepilogativi con mappa dei siti archeologici ma anche la presenza di bellezze naturali o storiche importanti (ad esempio chiese o edifici importanti).. in ciascuno di questi pannelli si potrebbe anche reclamizzare la presenza delle strutture ricettive-turistiche (bar,alberghi, bad & breakfast, centri commerciali ecc..) dove sono a disposizione le mappe dei siti. Quest'ultime strutture ricettive dovrebbero aiutare a sostenere il costo dell'iniziativa che così non sarebbe solo di competenza dell'amministrazione comunale...
In un secondo momento se l'iniziativa dovesse dar buoni frutti in dei comuni limitrofi, questi ultimi dovrebbero cercare di lavorare congiuntamente specie per quei siti archeologici che si trovano nel confine dei territori comunali, o più vicino ad un comune rispetto a quello in cui appartiene dal punto di vista amministrativo..
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Verosardo
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Inserito il - 17/02/2009 : 15:37:37
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Ok...Ok... vedo che Aschy è già partito con osservazioni assolutamente degne di nota ...
| Aschy ha scritto:
Mi piace questa idea anche se ci sono punti che vanno sviluppati..
Un primo problema è il fatto che alcuni siti archeologici si trovano all'interno di proprietà private e che sono teoricamente inaccessibili.. quindi nasce l'esigenza che il Comune acquisisca l'area, cosa che di solito implica tempi biblici.. Un alternativa sarebbe quella di realizzare dei cancelletti che si possano richiudere, ma di solito queste soluzioni sono osteggiate dai proprietari dei terreni che non gradiscono comunque la presenza di estranei nei loro terreni..
Ragione per cui l'iniziativa dovrebbe coinvolgere solo i siti archeologici che si trovano in terreni acquisiti dal comune.. a meno che il comune non faccia un accordo specifico con gli stessi proprietari terrieri (concedendo agevolazioni varie o nel caso permuta di terreni ecc..) |
L'accessibilità e la divulgazione della presenza del sito, secondo me, sono due problemi distinti: io ho parlato di divulgazione, ovviamente il visitatore lo vorrebbe - appunto - visitare, ma su questo punto credo non convenga avventurarsi, tali e tante sono le implicazioni. Credo però che se un Comune si mette in quest'ordine di idee ... potrà utilizzare vari sistemi compresi quelli indicati da te.
| Aschy ha scritto:
Io proporrei in alcune aree del comune scelto dei pannelli riepilogativi con mappa dei siti archeologici ma anche la presenza di bellezze naturali o storiche importanti (ad esempio chiese o edifici importanti).. in ciascuno di questi pannelli si potrebbe anche reclamizzare la presenza delle strutture ricettive-turistiche (bar,alberghi, bad & breakfast, centri commerciali ecc..) dove sono a disposizione le mappe dei siti. Quest'ultime strutture ricettive dovrebbero aiutare a sostenere il costo dell'iniziativa che così non sarebbe solo di competenza dell'amministrazione comunale... |
Eccellente!!!
| Aschy ha scritto:
In un secondo momento se l'iniziativa dovesse dar buoni frutti in dei comuni limitrofi, questi ultimi dovrebbero cercare di lavorare congiuntamente specie per quei siti archeologici che si trovano nel confine dei territori comunali, o più vicino ad un comune rispetto a quello in cui appartiene dal punto di vista amministrativo..
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e questo è l'auspicio, quello di creare un circolo virtuoso che per tutta una serie di ragioni, fossero anche di campanile!!! , portino all'emulazione di progetti dei paesi vicini.
... avanti gli altri ... magari qualche imprenditore ... un P.R.? ... un giornalista ... o chessòio??? (oh sia chiaro ... un'idea è e rimane tale ma sentire anche gli altri che hanno già partecipato a questo topic mi piace ... )
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