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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 07/01/2011 : 07:36:37
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Percorro un tratto di strada fatto anche ieri ma poi devio verso Macchiareddu. Sono tutti al mare, pochissimo traffico anche sulla Sulcitana sia prima che dopo Sarroch. Arrivo a Nora, antica città Punico/Romana. Poche sono le testimonianze su questo sito. Probabilmente fu abitato dai nuragici. Resti ceramici di quell’ epoca sono stati trovati sia qui che nei dintorni, come i resti di un nuraghe che conferma in parte questa tesi. Forse quando arrivarono i Fenici il sito era gia stato abbandonato. Diversa e più cospicua la documentazione del periodo Fenicio a Nora. Ne parlano diversi storici, il greco Tucidide, Pausania e altri. Si parla di Nora già dal VII e VI secolo A.C. Forse non era, allora una vera città. Della presenza Punica ci sono solo reperti materiali, si sa però che nel V° e IV° secolo la città era molto fiorente. Sono state rilevate tracce del Tempio di Tanit e anche di una fonderia. Nelle tombe furono trovati reperti particolarmente ricchi: manufatti in ceramica, gioielli in materiali preziosi, amuleti. Se ne deduce che i commerci, anche con Roma stessa, erano rilevanti e che Nora fu importante in quel periodo. Nel 238 a.C. inizia la dominazione Romana. Le ville di gran pregio, le necropoli e i villaggi dei dintorni indicano una grande vitalità che ebbe il suo massimo fra il II° e il III° secolo d.C. I traffici di Nora arrivavano fino alla Spagna, alla Grecia, alla Gallia e all’Africa mentre merci di quelle regioni provenivano a Nora e tra queste: olio, vino e ceramiche particolarmente pregiate. Nel 450 d.C. Nora fu abbandonata a causa dei vandali che percorrevano la Sardegna e ai pirati che assalivano con frequenza i villaggi costieri. Essa rimase in vita fino al VII° secolo d.C. probabilmente come fortezza ma fu abbandonata all’ inizio dell’ VIII secolo a causa delle scorrerie dei pirati arabi. Nel 1089 circa, fu costruita la chiesa di S. Efisio dai frati Vittorini di Marsiglia. Il culto del Santo è ancora vivissimo ai giorni nostri ed ha il suo apice il giorno della sua ricorrenza nella quale i fedeli percorrono a piedi la distanza fra Cagliari e la chiesa a lui dedicata. Dopo essermi aggirato per un ora buona tra le rovine parto per Cagliari. Incontro gli amici a Marina Piccola e ci avviamo, dopo esserci salutati verso un ristorante sulla spiaggia dei quali il Poetto è molto ricco. La serata è stata assai divertente e piacevole, trascorsa in modo simpatico e leggero. Devo dire però che ho sentito fare dei racconti che mi hanno lasciato molto perplesso per il fatto che mi parevano assai fantasiosi, e forse lo erano. Per esempio mi hanno raccontato che nei pressi della Sella del Diavolo sono spariti alcuni pescatori a causa della presenza di una base americana di sommergibili e il fatto che la tecnologia aiuta molto la pastorizia. Ormai i pastori usano anche internet ed il computer nelle loro transumanze. Poi ho capito il perché di quell’asserzione, giorni dopo quando mi trovai a passare per Villaputzu…. Verso le 22.30 ci siamo separati, loro dovevano lavorare il giorno dopo, ma con la promessa che ci saremmo rivisti prima della partenza. Purtroppo non è stato possibile a causa di alcuni fatti personali che li hanno coinvolti. Ma di questo venni a conoscenza tempo dopo. Vado a dormire qui vicino. In una piazzola subito dopo Quartu S. Elena., nella località chiamata Margine Rosso; il solito posto è libero da auto. Parcheggio e, prima di andare a dormire, faccio due passi sulla spiaggia dove alcuni pescatori hanno gettato le loro lenze e, seduti su delle sedie da campeggio attendono pazienti che qualcosa abbocchi. Hanno applicato sulla punta delle canne delle piccole lampadine, chi verdi chi blu; sembrano tante stelline colorate, quasi immobili. Fino a quando non sono vicino in questo buio non riesco quasi a vederli. Ogni tanto si accende la luce di una pila e scorgo qualcuno che si muove, sembrano tutti dei fantasmi. La sabbia è fresca sotto i piedi nudi. E’ ora di riposarmi. Ho deciso di andare verso nord domani. Vorrei, nei prossimi giorni andare fino alla Perda Lliana, nella Barbagia di Seulo. Qualche volta la sera, mi vengono in mente cose del passato, esperienze che ora mi fanno sorridere ripensandoci. Come, ad esempio, quella volta che prenotai due settimane di ferie in un villaggio a Stintino. Fosse stato per me non ci sarei mai andato, ma la mia compagna d’allora non aveva idee avventurose e io volevo cambiare posto. Per otto anni le ferie sono state “consumate” sulle spiagge della costiera romagnola. Io ci andai per due anni, poi convinsi la compagna ad andarci da sola, io mi limitavo a portarla e riprenderla. Sono arrivato, dopo quei due anni a Bellaria, a rendermi conto quanto fossero inutili quei giorni. Gli orari dell’albergo, cambiarsi per il pranzo, la serata passata fra le vie del centro in una confusione indescrivibile. Poi, per otto anni solito paese, solito albergo e solita gente. E come se non bastasse intorno c’erano le stesse persone che vedevo durante il resto dell’anno. Così la convinsi a cambiare e andammo in Sardegna e, come compromesso per le nostre diverse visioni delle ferie, prenotai nel villaggio. Arrivammo ad Olbia verso le otto di sera e dovemmo attraversare l’ Isola per arrivare a Stintino, dovevo avevo prenotato. Ci arrivammo che era quasi mezza notte, gli uffici sembravano vuoti e, in effetti, lo erano, così passammo un’altra notte in auto aspettando il mattino che aprissero. Quando mi trovai di fronte all’impiegata e le consegnai tutti i documenti, convinto che fosse tutto a posto la sentii dire: “ Ci sono 260.000 lire da pagare” E perché, chiesi, io ho fatto tutto con l’agenzia.. e lei imperterrita “ 80.000 sono per le pulizie, 80.000 sono per asciugamani e lenzuola 100.000 sono per la tessera Club obbligatoria.” Ecco fatto, gia comincia male, pagai e me la misi in saccoccia. Arrivai alla casetta che ci avevano assegnato, non è male. Era pulita, ho pagato, pensai, vorrei ben vedere. Disfammo i bagagli, stavo gia sudando e mi resi conto che tutta quella roba non l’avrei mai usata. Passai il giorno ad esplorare i dintorni, la spiaggia che si chiama La Pelosa; pensai alla mia compagna ed alla sua ceretta due volte al mese.. C’erano campi da tennis e piscine, la spiaggia era privata, mi informai per l’ombrellone ma capisco che è una salassata e rinunciai. Mi sentivo stanco, due notti passate in macchina non furono riposanti. Il letto era abbastanza comodo, dormii bene e la mattina mi alzai bello riposato e con ottime prospettive per il giorno e l’animo molto più ben disposto. Pensai di preparare una bella colazione per me e la compagna. Preparai la moka per il caffè, poi aprii lo sportello del mobiletto, dove avevamo messo tutta la roba da mangiare. Come lo aprii vidi qualcosa che mi lasciò di sasso. Un topo si stava mangiando le brioches confezionate. Buon appetito al sorcio e…benvenuti in Sardegna!!!! Questo, parecchi anni fa, fu il mio impatto con questa meravigliosa isola. Ci cambiarono casa, dandocene una molto più bella ed esente da topi, ma questo fatto e altri che seguirono nei giorni seguenti, mi portarono a capire che restare aggrappato ad un villaggio è un errore grossolano. Infatti, quello fu l’unico anno che ebbi “fissa dimora”. Quanto sopra e altro ancora mi hanno portato a conoscere posti straordinari di quest’isola che fu per centinaia di anni al centro del mediterraneo e della sua storia. Ed ad apprezzare cose che, come stasera, valgono da sole un viaggio.
Buonanotte
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Modificato da - Tharros in data 07/01/2011 07:42:37 |
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E' sempre meglio sembrare stupidi tacendo invece di darne la conferma parlando!! |
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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 07/01/2011 : 07:50:11
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Da Torre Budello A Cagliari KM percorsi 188
Tappa precedente, non so perchè non mi è uscito all'inizio...
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Modificato da - Tharros in data 07/01/2011 07:51:08 |
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maria
Salottino
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Inserito il - 07/01/2011 : 15:57:37
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Superbe tour turistique Tharros
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Redentore - Monte Ortobene
Nuoro
..un altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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Tharros
Salottino
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Inserito il - 08/01/2011 : 09:53:51
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Grazie maria...
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Tharros
Salottino
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Inserito il - 20/01/2011 : 20:20:37
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Domani vado avanti...
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maria
Salottino
Utente Maestro
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Inserito il - 20/01/2011 : 21:22:39
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| Tharros ha scritto:
Domani vado avanti...
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E arrivi a Nuoro
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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 21/01/2011 : 11:38:15
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No è ancora lughetta per Nuoro!!
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Tharros
Salottino
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Inserito il - 21/01/2011 : 11:41:51
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Da Cagliari a Pedra Longa
Km 207
Ieri non ho mosso il van da dov’ era. Prima giornata senza strade da percorrere. Ho girato qui intorno usando i mezzi pubblici. Sono stato alle “Vele” il centro commerciale di Quartucciu; ho fatto una visita agli stagni di Molentargius; sono rimasto per il resto del tempo al Poetto leggendo un libro fra un bagno e l’altro. Il pranzo in uno dei baretti. Una giornata piena di un nulla straordinario. Nel pomeriggio inoltrato due passi nel centro d’una Cagliari affollata di persone che camminavano in tutte le direzioni senza, sembrava, avere una meta precisa. Nella parte vecchia, fra i vicoli del rione Casteddu altra folla nella quale molti turisti, forse solo quelli. I bar con i tavolini all’esterno erano affollatissimi. In alcune piazzette piccoli gruppi musicali che suonavano motivi sardi. Sui bastioni sembrava che arrivasse un temporale da un momento all’altro a causa di fotografi che immortalavano tutto e tutti con i flash a pieno regime. Sotto i tetti delle case inframmezzati dalle luci dei lampioni lungo le strade e più lontano il porto con i piccoli fari che ammiccavano. Capo S. Elia visibile in una luce soffusa dovuta alle luci sottostanti e il castello di S. Michele anch’egli illuminato. Poi, ridisceso fino a Marina Piccola le cui strade erano anche qui gremite da auto e persone, mi lasciai tutto quel movimento alle spalle incamminandomi lungo la spiaggia trovando di tanto in tanto delle coppiette infrattate nel buio alle quali dovevo mettere particolare attenzione per non finirci addosso; per evitare ulteriori imbarazzi mi sono portato sulla battigia dove invece trovai altri possibili incontri, ma in questo caso per nulla imbarazzanti, nei pescatori. Una bella camminata, più o meno 16 km circa, di quasi quattro ore nella maggior parte lungo la spiaggia fino a dove avevo parcheggiato la macchina.
Buona Notte
Oggi
Questa notte ho lasciato in fretta il posto dov’ ero. Si è verificato purtroppo un incidente. Alcune macchine hanno pensato bene di fare una carambola e c’è stato un discreto casino. Mi sono reso conto subito che le cose sarebbero andate per le lunghe e così la decisione di spostarmi anche se ieri sera erano quasi le tre quando sono andato a dormire. Ho percorso un po’ di strada in direzione di Villasimius. Sono quasi le 5 e di dormire ancora sarebbe impossibile e anche una perdita di tempo. Mi fermo all’altezza di Capo Boi e percorro la strada sterrata che gira intorno alla collinetta aspettando l’alba, L’immancabile tazza del caffè in mano e i biscotti nel taschino della camicia. Il cielo è velato con qualche nuvola sparsa qui e là. Sotto le luci del paese di Solanas, sulla strada transita qualche rara automobile. Vedo la luce del faro di Capo Carbonara e riesco a distinguere il basso profilo dell’Isola dei Cavoli. Mentre il sole fa capolino all’orizzonte percorro la strada costiera facendo qualche breve fermata per osservare meglio la costa. Ci sono diverse spiagge prima di arrivare a Villasimius, sto andando verso Punta Molentis. - Ci sono gia stato diverse volte, anche a dormire. Una volta venni e per quasi tutta la notte gruppi di giovani fecero festa fino a mattina e, quella stessa mattina, andai via verso le 10 perché l’affollamento era tale da dover passare sopra qualcuno in qualsiasi direzione andassi. Non avevo pensato che era il giorno di Ferragosto e l’aver trovato un parcheggio, anche se ci arrivai in tarda serata, aveva del miracoloso.- Metto il van in una piazzola, nei pressi della collina che sovrasta Punta Molentis. Salgo lungo il pendio, in mezzo ai rovi, e arrivo sulla sommità da dove si vede per intero la “punta degli asini”, questa la traduzione dalla Limba. Alle volte, la traduzione di un nome che sembra tanto esotico, lascia un po’ sorpresi. Dopo essermi fermato per alcuni minuti scendo dal cocuzzolo cercando di evitare accuratamente di rimetterci qualche striscia di pelle passando in mezzo ai cespugli spinosi, con scarso successo, in verità. Ripreso il van ritorno indietro e arrivo a Capo Carbonara. E’ una spiaggia sassosa, vicino ci sono i ruderi di una casa che serviva da riparo agli operai che lavoravano il granito. Restano molte tracce della loro opera costituite anche da blocchi di granito in parte lavorati e sgrezzati. Parcheggio il van sotto degli eucalipti e vado a fare due passi lungo il breve tratto di costa che rimane dopo la vecchia costruzione. Ci sono gia diverse persone che hanno preso posto fra i grandi massi di pietra stendendo gli asciugamani su quelli meno inclinati. Proseguo poi passando da un masso all’altro fino alla punta, mettendoci molta attenzione per non rimetterci una caviglia. Da qui posso vedere quello che sta intorno. A sinistra la spiaggia di Porto Giunco con dietro lo stagno di Notteri; al largo, sul mare, l’Isola Serpentara e più a destra l’Isola dei Cavoli. La propaggine di Capo Carbonara e il faro che funge anche da punto trigonometrico nella zona.
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Modificato da - Tharros in data 21/01/2011 11:55:41 |
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Tharros
Salottino
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Inserito il - 21/01/2011 : 11:57:12
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Ritorno sui miei passi e, preso il van, riprendo la strada verso Costa Rei. Una pausa a Cala Sinzias. Spiaggia bianca, circondata da macchia mediterranea, come si fa a non fermarsi per un bagno ( Cala Sinzias, altro nome molto esotico che nella traduzione di esotico ha ben poco, Cala Gengiva, forse ci vengono solo i dentisti!) Mi rimetto in viaggio verso Capo Ferrato e risalgo un‘ altra collina, prima del Capo, per avere una panoramica della costa. Da una parte, la lunga spiaggia di costa Rei “Sa Iba de tziu Francescu, la parte più vicina, poi la spiaggia continua fino alla Punta di S. Giusta con le spiagge di Piscina Rei, Su Cannisoni e S.Giusta, dall’altra, verso Nord, la piccola cala di Porto Pirastu. Se non fosse per il caldo sarebbe anche piacevole salire queste collinette ma, percorsi di 10 minuti, arrivo in “cima” grondante di sudore. Naturalmente quando poi scendo devo rinfrescarmi con un bagno. Ripreso il van proseguo verso Torre Salinas, con la bella spiaggia di sabbia grigia scura che da un contrasto notevole con l’acqua di cristallo. Ovviamente non posso rinunciare ad un tuffo e poi mi trattengo anche per il pranzo accanto un boschetto di eucalipti, sotto alla Torre. C’è un po’ d’ombra, spira una leggera brezza dal mare e tutto sommato non sto poi male. Sopra la testa sta girando un uccello forse un astore od un falco emettendo ogni tanto qualche verso stridulo e fa da accompagnamento a quello delle cicale. Dopo pranzo una passeggiata fino alla Torre percorrendo una breve strada sterrata in salita. Il panorama arriva fino a Capo Ferrato ad occhio circa tre chilometri, più o meno. Ma un ho altro panorama sotto gli occhi. La fascia costiera, che va verso Muravera, porta evidenti tracce d’incendi recenti. Un tuffo in questo bellissimo mare e poi proseguo entrando nella SS125 a S Priamo con una breve deviazione fino al Nuraghe Asoru. – Il Nuraghe in se non è straordinari ma, alcuni anni fa venni da queste parti con alcuni amici di Cagliari e mi dissero che questo Nuraghe fu costruito in fretta e furia dai residenti. Il motivo sta nel fatto che Mussolini aveva espresso il desiderio di vederne uno al suo passaggio e per evitare che girasse troppo intorno gli fecero trovare questo lungo la strada. Ovviamente è solo una leggenda ma è simpatica
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Modificato da - Tharros in data 21/01/2011 12:02:23 |
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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 21/01/2011 : 12:03:03
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Arrivo a Muravera, proseguo verso Villaputzu e raggiungo Porto Corallo. Da Villasimius a Porto Corallo ci sono diversi stagni: lo stagno di Feraxi e quello di Colostrai all’altezza di Torre Salinas, dopo Muravera lo stagno di Prasa ma mi accontento di uno. Mentre faccio il bagno a Porto Corallo ho un incontro ravvicinato con una piccola medusa, quasi deceduta forse, considerato che non ha fatto molti danni e ne risento solo per qualche ora. Riprendo la strada, sono sempre sulla SS 125 e mi fermo poi a Marina di Gairo, alla quale si arriva facendo una breve deviazione a destra più o meno all’altezza di Tertenia. Qui c’è una spiaggia famosa, quella di Coccorocci chiamata così perché le onde che arrivano smuovono i ciottoli provocando un rumore quasi musicale e in questo caso onomatopeico. La costa è cosparsa di scogli di roccia rossa. Ormai è pomeriggio inoltrato e forse è ora di prendere qualche decisione sul dove passare la notte. Ho diverse alternative: posso andare a Jerzu e proseguire verso Perdasdefogu. (si pronuncia Perdasdevogu) Proseguire e arrivare a Torre di Barì, o ritornare qualche chilometro indietro fino a Villaputzu e prendere verso Ballao, dove comunque ci sono passato l’anno scorso per una vista del tempio a pozzo Fontana Cuberta. Però avrei piacere di andare fino al Monte Vittoria, sopra Esterzili, perché un tipo incontrato ieri in un bar mi ha detto che hanno rimesso a nuovo il tempio a Megaron; in qualsiasi caso vale la pena arrivare fino lassù, se non altro per il panorama. Per ora verso Barìsardo. Prima alla spiaggia di Cea. Un giretto in canoa fra gli scogli che la fronteggiano, e una piccola arrampicata su delle rocce per avere una vista più ampia. Poi Torre di Bari, qui mi fermo per fare bagnetto serale, la cena e tutto ciò che chiude la giornata. Ma... C’è un bel po’ di gente che sta festeggiando e sembra che tirino mattina. Dormire qui diventa difficile, Volevo andare a dormire a Pedra Longa, uno di questi giorni e considerato come si sta mettendo la serata è il caso che ci vada questa sera, non è molto lontana, in circa 45 minuti ci arrivo e sono sicuro che troverò la quiete che mi piace tanto a fine giornata. All’arrivo vedo subito che il parcheggio vuoto e come previsto è tutto pace e silenzio. Il piccolo bar ha una luce esterna accesa. Dormire qui mi piace moltissimo. Da una parte la montagna dall’altra il mare. Non sono riuscito a prendere sonno subito, sarà forse il fatto di aver lasciato Barìsardo per arrivare qui, ma anche perché per me dormire è come perdere tempo, non poter gustare del tutto quello che mi sta intorno. O forse stavo solo rivedendo con la memoria lo spettacolo della costa di Muravera devastata. Mi creano un grande disagio, questi accadimenti; mi è successo molte volte di vedere distruzioni simili. Ricordo che un giorno ero a Capo Caccia dove ho trovato parcheggiato un mezzo della forestale Si vedeva del fumo, in abbondanza, dalle montagne dietro ad Alghero, sul monte Majore versante sud. Mi dissero che non potevano intervenire perché avevano bisogno del benestare da Roma ma che questo benestare non arrivava. Ho ancora negli occhi la distruzione che vidi passando fra Osilo e Chiaramonti. Sia a destra che a sinistra della strada per qualche chilometro un territorio arso dal fuoco, tronchi e rami dai quali si alzavano ancora spire di fumo, le foglie accartocciate e bruciate; campi anneriti e un totale silenzio perché la vita aveva lasciato quei luoghi. Questi incendi non sono solo un terribile evento per l’uomo e l’ambiente ma anche per gli animali. Molti periscono perché non riescono a fuggire ma poi, tutta la zona interessata dall’incendio, non è più adatta alla nidificazione e alla vita. Gli animali non trovano di che mangiare ed invadono, per forza di cose, altri territori entrando in concorrenza, per le risorse alimentari, con gli animali che vi si erano stanziati e quindi diminuendo le risorse stesse a disposizione. Le piante per ricrescere avranno bisogno d’anni per quanto riguarda la macchia mediterranea e di decenni per gli altofusti. Quello che si augurano tutti è che si arrivi ad avere un controllo più capillare e credo che le tecnologie ci siano per arrivarci. Bisogna solo che chi decide capisca che il costo del controllo sarà sempre inferiore al costo che un incendio provoca: in danni materiali e territoriali. Ci sono cose peggiori che gli esseri umani riescono a concepire per i loro scopi ma la questione degli incendi credo sia una delle più cattive in assoluto come crimine contro il territorio e contro la natura stessa che per millenni ha preparato ciò che noi abbiamo trovato. Scaccio questo pensiero e mi consolo pensando che tanto io posso fare poco, se non, appena vedo un incendio, chiamare subito il 115. La solita sigaretta serale fra le dita e il bicchierino di Mirto. Appoggiato alla staccionata che corre lungo la piazzola considero quanto c’è di visibile. Luci di barche sparse qua e là sul mare, in lontananza una nave o forse un traghetto che va verso la sua destinazione. Un alito di vento che muove leggermente la vegetazione produce quasi un sussurro. Le onde che s’infrangono sugli scogli, il fruscio di qualche animaletto che gira fra i cespugli e lo spettacolo del cielo. In serate come questa, non sento il bisogno di nient’ altro,mi sento appagato da questo spettacolo notturno. Guardo il cielo pieno di stelle, il fatto che il buio è pressoché totale mi da la possibilità di vedere anche qualche piccola meteora. Ci sono dei posti nei quali la mente sembra andare libera, è come se mi sentissi in comunicazione con quanto mi circonda, estraneo al tempo che sta passando e del quale non ho percezione. Sono dei momenti che, in qualche occasione, portano anche pensieri che avrei voluto lasciare a casa ma che prepotentemente prendono a volte il posto di altri. Per quanto ci provi, non è proprio possibile lasciare tutto alle spalle. Lavoro, impegni futuri non si possono cancellare come passare uno straccio sulla lavagna. Magari fosse così! Però c’è una contropartita che pareggia in qualche modo questa dicotomia mentale. Durante l’anno, momenti come questi, sembrano quasi impossibili, ma qui, in questa serenità che arriva fino all’anima, non lo sono…… Buona notte.
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Modificato da - Tharros in data 21/01/2011 12:09:07 |
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Tharros
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Inserito il - 21/01/2011 : 12:10:25
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Purtroppo alcune foto non mi sono state accettate da Image...le inserirò non appena avrò capito dove cappero sta il problema, se problema c'è!!
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maria
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Inserito il - 21/01/2011 : 14:28:16
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Superbe bellissime fantastiche Ancoraaaaaaaaaaaaaaa
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Redentore - Monte Ortobene
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Tharros
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Inserito il - 21/01/2011 : 16:22:21
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Con calma maria...con calma...
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maria
Salottino
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Inserito il - 21/01/2011 : 16:31:24
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| Tharros ha scritto:
Con calma maria...con calma...
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Ejaaaaaaaaaaaaaaaa tranquillo
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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 22/01/2011 : 08:57:00
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Altre foto della tappa...
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Modificato da - Tharros in data 22/01/2011 08:59:49 |
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