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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 13/01/2010 : 21:11:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Nel 400 a.C la Magna Grecia aveva una popolazione (prevalentemente, se non esclusivamente, costiera!)
........
MF

La Magna Grecia comprendeva non solo la Calabria, ma anche le regioni confinanti. Aveva una densità di popolazione molto elevata. D’accordo. Dici anche che era “prevalentemente, se non esclusivamente, costiera”. Bene. Non ne è rimasto molto. OK.
Sull’ultimo punto mi sembra che qualcuno ti abbia già risposto. Del resto rimane ben poco anche di Turris Lybissonis e di Karalis. Bisogna dire però, per essere più precisi, ogni volta che si fa uno scavo a Porto Torres, saltano fuori antichi resti “romani” molto indicativi, come la statua di Ercole recentemente rinvenuta.
Sugli altri punti bisogna intendersi. Io citando la Magna Grecia, volevo dire che, nelle regioni interessate, non c’erano solo le popolazioni delle colonie greche, ma anche (specialmente all’interno), le popolazioni “autoctone”. È proprio a queste che volevo arrivare: che tracce hanno lasciato? Poco o nulla. La stessa cosa, evidentemente non si può dire della nostra Civiltà Nuragica.
Ritornando alla popolazione “nuragica”, confermando che sono più o meno d’accordo con te sul numero (200, forse 300 mila), ribadisco però che, pur non trattandosi di cifre esorbitanti ma realistiche, per il periodo erano numeri considerevoli, importanti.
Per quanto riguarda la provenienza delle antiche popolazioni sarde, in parte concordi con me e dici: “ L'arrivo dal Medio Oriente mi vede d'accordo (meno quello dall'Africa, escluso il "recente" episodio dell'introduzione di Mauritani/Maureddinos), ma sempre attraverso il lento percorso descritto dai reperti” . Ecco, sulla provenienza dall’Africa divergiamo. Io non vedo nulla di strano nell’ipotesi della provenienza spontanea di popolazioni dell’Africa del Nord, anche non prendendo in considerazione la deportazione in Sardegna dei Maureddinos. Infatti l’Africa non è poi tanto lontana, se arrivavano genti dal Medio Oriente, perché non potevano arrivare anche dall’Africa in periodo prepunico? Sappiamo che la Sardegna, prima, durante (forse) e dopo la dominazione romana, aveva maggiori rapporti culturali e commerciali con l’Africa piuttosto che con l’Europa.
Anche sul numero dei nuraghi censiti siamo d’accordo: 7/8mila in tutta la Sardegna. Il numero di quelli censiti, però, certamente non corrisponde a quelli realmente prodotti nel’epoca nuragica: sai di quanti nuraghi esiste il toponimo, ma della costruzione non resta più neanche la più piccola traccia. Sai quante chiese e villaggi sono stati costruiti su antichi nuraghi o villaggi nuragici, che ancora oggi scavando, casualmente ne spuntano le tracce? Posso dire che, solo per mia conoscenza personale, questi cosi non sono pochi e, comunque, sempre molto indicativi.
Per chiudere il cerchio e tornando al punto di partenza: “Quanti erano i Sardi Nuragici”, ribadisco ancora una volta che sono quasi d’accordo sulla cifra da te indicata: 200 mila, anche se io sarei propenso ad avvicinarmi di più ai 300 mila.
Cari saluti
Turritano








Modificato da - Turritano in data 13/01/2010 21:16:54

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 13/01/2010 : 23:09:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ma che fossero 200.000 o 300.000 a noi cosa cambia?

Ecco, sulla provenienza dall’Africa divergiamo. Io non vedo nulla di strano nell’ipotesi della provenienza spontanea di popolazioni dell’Africa del Nord

qualcuno sarà arrivato...chissà però cosa ne è stato...
se è per questo...qualcuno arrivò anche dall ìitalia e sopratutto dalla provenza ...ma mi domando se la genetica possa registrare questi ingressi... anche perchè, non sappiamo chi allora abitavan in Italia o in provenza...

per l'Italia ad sempio, so che si fa una gran fatica a inquadrare gli etruschi...si trattta di zone in cui la storia passa come un rullo compressore..

se ben ricordo cmq era stata esclusa qualsiasi parentela sardo-berbera.









  Firma di DedaloNur 
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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 14/01/2010 : 08:05:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DedaloNur ha scritto:

ma che fossero 200.000 o 300.000 a noi cosa cambia?

Ecco, sulla provenienza dall’Africa divergiamo. Io non vedo nulla di strano nell’ipotesi della provenienza spontanea di popolazioni dell’Africa del Nord

qualcuno sarà arrivato...chissà però cosa ne è stato...
se è per questo...qualcuno arrivò anche dall ìitalia e sopratutto dalla provenza ...ma mi domando se la genetica possa registrare questi ingressi... anche perchè, non sappiamo chi allora abitavan in Italia o in provenza...

per l'Italia ad sempio, so che si fa una gran fatica a inquadrare gli etruschi...si trattta di zone in cui la storia passa come un rullo compressore..

se ben ricordo cmq era stata esclusa qualsiasi parentela sardo-berbera.


non credo cambi molto, anche perchè, per come andava la vita allora, oggi siamo 300.000 dopo qualche settimana 200.000 perchè nel frattempo c'è stata una siccità, seguita da un'epidemia e magari dall'attacco di pirati corsi o siculi più affamati di noi.....
non ha molto senso per quei tempi fare stime troppo precise.








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 14/01/2010 : 12:06:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non ci cambia la vita . Come non cambia se fossimo stati 100 individui o un milione. Sono comunque domande interessanti per noi, come tutte quelle che riguardano il nostro passato, a cui è difficile dare risposte precise e si cerca di rispondere con quello che abbiamo a disposizione, fra cui, ovviamente, il numero dei nuraghi, anche se non necessariamente erano in uso tutti in uno stesso periodo.
Per quanto riguarda le oscillazioni di una popolazione (sarda o di qualunque altra parte del mondo) penso, Robur, che tu stia esagerando di proposito, tanto per ridere, insomma, una battuta
Siccome qualcuno che legge senza partecipare alla discussione, potrebbe prenderti in parola , bisogna precisare.
Tutte le civiltà antiche erano in equilibrio più o meno precario. La stabilità o un aumento regolare della popolazione era (ed è) un fattore di stabilità. Se nel giro di una settimana, ma anche di qualche anno, si perde un terzo della popolazione, non è roba da nulla: è una catastrofe, che può portare alla scomparsa di quella civiltà.
Le "epidemie" al tempo non erano affatto frequenti: sono comparse, credo, nel medioevo.
La siccità: in una popolazione di 2/300mila abitanti sparsi in 24mila kmq, non credo che potesse avere effetti così devastanti: non c'erano allora grandi monoculture, estese per centinaia o migliaia di ettari contigui. Sicuramente potevano rallentare la crescita demografica, rendere difficile la vita alla popolazione, ma non decimarla o, tantomeno, falcidiarla di un terzo.
Neanche un attacco congiunto di pirati corsi, siculi e, magari somali, poteva fare un danno così rilevante ad una popolazione che, certamente, non viveva tutta in pochi, piccoli, indifesi villaggi costieri.
A proposito di carestie: quello poteva essere uno dei motivi che inducevano i Nuragici ad incrementare "l'industria della pirateria", non certo a subirla
Rapporti fra sardi e berberi. Io ci andrei piano nell'escludere qualsiasi parentela fra le due popolazioni. E' dimostrata o non è dimostrata da ricerche apposite serie e inconfutabili, come ad esempio con il DNA? No, non è dimostrata, ma solo perché, per quanto ne so io, questo confronto non è mai stato fatto. Quindi l'ipotesi resta in piedi, non è peregrina, vista la "vicinanza" e frequenti contatti fra essi. Naturalmente si tratta di spostamenti di popolazioni avvenuta eventualmente in tempi preistorici, quindi estremamente difficile da dimostrare, ma che ha una sua logica. Del resto la somiglianza fisica fra i berberi (non arabi!) dell'Algeria e della Tunisia con i sardi (di tutta la Sardegna, non solo di quella meridionale) è rilevante. Io stesso, negli anni in cui ho vissuto fuori della Sardegna, venivo scambiato spesso per un berbero. Eppure il mio aspetto è quello del normale "tipo sardo" Non ho niente di esotico. Come me, ce ne sono tanti a Sassari, nei paesi del circondario come in tutta la Sardegna. Qualcosa vorrà pur dire ...
Turritano








Modificato da - Turritano in data 14/01/2010 12:13:04

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pegaso

Nuovo Utente


Inserito il - 14/01/2010 : 12:51:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pegaso Invia a pegaso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
SuEntu ha scritto:

Da qualche parte ho letto che la civiltà nuragica ha eretto circa 8000 torri, e che attorno ad ognuna vi fosse un clan di circa 30 persone, approssimata per difetto, quindi 8000 x 30 = 240.000, se per inciso attorno alle torri gravitassero più persone, come sembrerebbe più logico, la cifra finale risulta molto più alta, 40 abitanti per 8000 = 320.000.



Concordo.
Probabilmente, e ci son riscontri, la Sardegna era moolto più abitata di quanto immaginiamo.








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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 14/01/2010 : 13:06:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Pur ammettendo che la Sardegna fosse più abitata di quanto comunemente si pensi, questo calcolo non mi convince. E' troppo semplicistico
La costruzione dei Nuraghi (torri nuragiche), e il loro utilizzo, era diversificato. Cioè non tutti i nuraghi erano stati costruiti per lo steso uso. C'è differenza, come c'e differenza fra castelli e le torri di guardia ai confini.
Cioè sembra chiaro che non tutti i nuraghi avevano un villaggio attorno: la maggior parte, presumibilmente, erano appunto piccole fortezze ai confini dei vari "cantoni" e serviva da alloggio e fortezza per piccole guarnigioni di guardia.
Turritano








Modificato da - Turritano in data 14/01/2010 13:07:34

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Lessa
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 14/01/2010 : 13:43:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lessa Invia a Lessa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sempre se fossero state fortezze....


comunque neanche a me convince questo calcolo.... è come stimare l'attuale popolazione Sarda conteggiando un certo numero di persone che gravitano attorno ad un edificio pubblico (scuole, ecc)









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"La storia scritta dai vincitori non può dire cose giuste"

Il mio Blog sulla rievocazione storica, il combattimento, e la ricostruzione Nuragica: http://sardinianwarrior.blogspot.com

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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 14/01/2010 : 13:48:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Le epidemie sono antiche quanto le prime grosse concentrazioni di esseri umani: famosissima è quella di Atene del 430 a.c., ma raccontano di un epidemia anche Omero nonchè la Bibbia; quindi non erano affatto rare, e maggiori erano le concentrazioni demografiche, peggiori erano gli effetti sia in termini di numeri, sia per gli effetti di disarticolazione della compagine sociale;
Spesso bastava una carestia dovuta ad un raccolto scarso: da noi si ricorda ancora su famini de s'annu doxi, il 1812 credo, l'anno senza estate, con morti per fame in mezza Europa Sardegna compresa.
Quindi la popolazione di un qualsiasi territorio fin dal neolitico era esposta a catastrofi di questo tipo, più era densa maggiore la virulenza (ho fatto anche rima);
certamente in situazione come queste la pirateria si diffonde ovunque e non escluderei che i nuragici ne fossero attori sia attivi che passivi;
le conseguenze in termini numerici di eventi come questi, che spesso si susseguono uno all'altro, sono spaventose, fino a ridurre anche il 50% della popolazione nelle zone più colpite!
Pensiamo quanto sta succedendo ad Haiti: se non ci fossero le organizzazioni internazionali, ad un terremoto così catastrofico, seguirebbe l'impossibilità di proteggere i sopravvissuti dalle epidemie, sviluppatesi a causa della sporcizia e dei cadaveri non sepolti, la gente non sarebbe in grado di trovare da mangiare e si ammazzerebbe l'un con l'altro; queste cose nella storia sono capitate un numero incredibile di volte, ed è un vero miracolo biologico se l'uomo è riuscito a sopravvivere.








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tholoi
Salottino
Moderatore



Inserito il - 14/01/2010 : 15:38:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di tholoi Invia a tholoi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tornando al discorso del clan di 30 persone attorno al nuraghe, se ho ben capito parliamo di tutti gli individui che non necessariamente sono quelli utili alla sua edificazione. Sulla edificazione infatti vorrei sottolineare il fatto che molte torri presentano le medesime caratteristiche, direi quasi ripetute "a memoria". Inoltre vi è una buona parte di nuraghi dal centro-nord Sardegna, si vedano gli studi di Graziano Dore, con la caratteristica del vano servito da scala sussidiaria. Questo aspetto mi orienta di più verso maestranze che in qualche modo avevano a che fare con la costruzione di più torri, o almeno mi sembra più plausibile questa ipotesi rispetto al solo tramandare oralmente la tecnica, fermo restando poi che in linea generale le caratteristiche restano comunque comuni in tutta l'isola.








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tholoi - neroargento.com

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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 14/01/2010 : 15:58:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
tholoi ha scritto:

Tornando al discorso del clan di 30 persone attorno al nuraghe, se ho ben capito parliamo di tutti gli individui che non necessariamente sono quelli utili alla sua edificazione. Sulla edificazione infatti vorrei sottolineare il fatto che molte torri presentano le medesime caratteristiche, direi quasi ripetute "a memoria". Inoltre vi è una buona parte di nuraghi dal centro-nord Sardegna, si vedano gli studi di Graziano Dore, con la caratteristica del vano servito da scala sussidiaria. Questo aspetto mi orienta di più verso maestranze che in qualche modo avevano a che fare con la costruzione di più torri, o almeno mi sembra più plausibile questa ipotesi rispetto al solo tramandare oralmente la tecnica, fermo restando poi che in linea generale le caratteristiche restano comunque comuni in tutta l'isola.

concordo, ci dovevano essere maestranze professionali, solo così si spiega la ripetitività del progetto, migliaia di volte.








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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 14/01/2010 : 19:09:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:

Le epidemie sono antiche quanto le prime grosse concentrazioni di esseri umani: famosissima è quella di Atene del 430 a.c., ma raccontano di un epidemia anche Omero nonchè la Bibbia ......

Ecco. Torniamo direttamente in tema: “Quanti erano i Nuragici”
1 Nella Sardegna Nuragica, la densità della popolazione per km quadrato non doveva essere particolarmente scarsa, ma non era certo paragonabile a quella odierna, poteva essere nella media (o poco più) di territori con caratteristiche più o meno simili. Infatti in quei tempi non esistevano grosse concentrazioni umane, se non in territori eccezionalmente “fortunati” per l’abbondanza continua di acqua, estesi terreni fertili come in Mesopotamia ed Egitto o, relativamente, ma in tempi più recenti, nelle città della Grecia antica.
Tuttavia, anche in quelle zone, le epidemie erano eccezionali, come dimostrano le notizie tratte dalle fonti antiche. Comunque, la Civiltà Nuragica era di tipo "agropastorale", non si è mai evoluta in "civiltà urbana" ma è arrivata soltanto allo stadio "preurbano" (Barumini)
2 Siccome le comunicazioni via mare erano molto più lente di quelle moderne, la lontananza da altre terre era come una …. quarantena naturale.
3 “Sa famini de s’annu doxi”, carestia che ha messo in ginocchio la popolazione, sofferenze, rallentamento demografico e mortalità aumentata, specialmente di vecchi e bambini, ma non ha certo ridotto la popolazione di un terzo.
4 Maggiore densità di popolazione, maggior virulenza. Giust'appunto!
5 La pirateria: in Sardegna si è fatta sentire, sistematicamente, solo con la conquista Araba della parte occidentale dell’ Africa mediterranea (Magrheb) e, sopratutto, della Spagna. I Nuragici verosimilmente, la praticavano, non la subivano. Nessuno, al tempo dei Vikinghi, si sognava di andare a fare razzie nelle coste scandinave. Comunque sia, la pirateria non poteva essere causa di un rapido, drammatico calo della popolazione Nuragica.
6 “...colpire il 50% della popolazione”: una catastrofe di quelle dimensioni avrebbe messo in forte crisi qualunque civiltà, fino a farla scomparire, il che, per i motivi su esposti, non poteva accadere nella Sardegna Nuragica, infatti non è successo

Per concludere, il numero dei Nuragici, non può mai aver oscillato drasticamente all’improvviso, tanto da far scomparire la loro civiltà, che è scomparsa come sappiamo, per ben altri motivi
Turritano

PS: dal medioevo in poi, la Sardegna è stata oggetto di innumerevoli, disastrose epidemie. Due delle quali hanno eliminato prima Mariano II°, e poi Eleonora D'Arborea che gli era succeduta alla guida del Giudicato. Da notare che, in entrambi i casi, l'epidemia a rovesciato le sorti della guerra contro gli Aragonesi. Infatti, in entrambi i casi, le morti sono avvenute sotto i bastioni di Cagliari assediata dai Sardi, quando già tutta la Sardegna (esclusa Alghero) era stata liberata e gli Aragonesi erano sul punto di abbandonare l'Isola.
Un anedotto: nel 1800, in una delle ricorrenti epidemie, il sindaco di Sassari rincuorò i Sassaresi pregandoli di mantenere il sangue freddo e di non abbandonare la città. Il giorno dopo si seppe che lui intanto, con tutta la famiglia, era fuggito al sicuro in un suo predio nella Nurra ...
Turritano








Modificato da - Turritano in data 14/01/2010 19:17:28

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Lessa
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 14/01/2010 : 19:42:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lessa Invia a Lessa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:

Le epidemie sono antiche quanto le prime grosse concentrazioni di esseri umani: famosissima è quella di Atene del 430 a.c., ma raccontano di un epidemia anche Omero nonchè la Bibbia; quindi non erano affatto rare, e maggiori erano le concentrazioni demografiche, peggiori erano gli effetti sia in termini di numeri, sia per gli effetti di disarticolazione della compagine sociale;
Spesso bastava una carestia dovuta ad un raccolto scarso: da noi si ricorda ancora su famini de s'annu doxi, il 1812 credo, l'anno senza estate, con morti per fame in mezza Europa Sardegna compresa.
Quindi la popolazione di un qualsiasi territorio fin dal neolitico era esposta a catastrofi di questo tipo, più era densa maggiore la virulenza (ho fatto anche rima);
certamente in situazione come queste la pirateria si diffonde ovunque e non escluderei che i nuragici ne fossero attori sia attivi che passivi;
le conseguenze in termini numerici di eventi come questi, che spesso si susseguono uno all'altro, sono spaventose, fino a ridurre anche il 50% della popolazione nelle zone più colpite!
Pensiamo quanto sta succedendo ad Haiti: se non ci fossero le organizzazioni internazionali, ad un terremoto così catastrofico, seguirebbe l'impossibilità di proteggere i sopravvissuti dalle epidemie, sviluppatesi a causa della sporcizia e dei cadaveri non sepolti, la gente non sarebbe in grado di trovare da mangiare e si ammazzerebbe l'un con l'altro; queste cose nella storia sono capitate un numero incredibile di volte, ed è un vero miracolo biologico se l'uomo è riuscito a sopravvivere.

Mi sento di quotare Robur perchè in questo post ha elencato una serie di fattori che nei post precedenti sono stati minimizzati.

Le malattie sono presenti sin dall'origine della vita.
Le epidemie si sviluppano in particolari condizioni di degrado, ma sono sicuro che Maurizio ci potrà esporre un quadro assai più ricco di dettagli di quanto possiam fare noi -non medici-.

Le carestie ci son sempre state sin da quando l'uomo ha abbandonato la raccolta del cibo e ha iniziato a solcare la terra per piantarci qualcosa. Quando si sviluppa un organismo che è capace di aggredire un determinato vegetale, è quasi automatico che la gran parte degli altri vegetali affini verrà attaccata, con gravi conseguenze. Alcuni vegetali (pochi tutto sommato), con particolari geni, potranno cavarsela. Questo è il della diversità di ogni individuo.
Ciononostante, il prodotto diminuisce considerevolmente, e quindi se la base della piramide alimentare si rimpicciolisce, anche i consumatori sono obbligati a diminuire.
La natura ha delle leggi ferree:
o ti adatti, o crepi.
L'uomo ha sviluppato attitudini non riscontrabili negli altri animali, ovvero di creare delle invenzioni sempre più complesse da altre invenzioni più semplici. Questo gli ha permesso di cavarsela in molte situazioni, ma se le condizioni sono particolarmente critiche non fa eccezione rispetto agli altri animali. (tantè che si presuppone che l'espansione degli early-homo in asia europa non sia stata possibile per via dell'uso del fuoco per scaldarsi, ma per il fatto che tutto il supercontinente al tempo fosse una gigantesca savana)

La coltivazione delle monoculture ha legato ancor più strettamen l'uomo ai capricci della natura. SE prima poteva cavarsela raccogliendo semi e piccoli animali per qualche ora al giorno, con un buon ritorno lavoro/prodotto, ora il lavoro è aumentato esponenzialmente, con una diminuizione del prodotto.
Non a caso la maggior parte della popolazione mondiale sono produttori (e fanno la fame) mentre una "ristretta" elite di parecchi milioni di persone sono dei "non produttori" assolutamente inutili in termini di "produzione alimentare". Il sottoscritto e la maggior parte di voi inclusi.









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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 14/01/2010 : 20:59:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Lessa ha scritto:
Mi sento di quotare Robur perchè in questo post ha elencato una serie di fattori che nei post precedenti sono stati minimizzati.
......

Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma prima di esprimere un giudizio bisognerebbe leggere attentamente gli argomenti della contro parte.
Forse non mi sono espresso abbastanza chiaramente, per cui cercherò di spiegarmi meglio.
1 Tu dici: “Le malattie sono presenti sin dall'origine della vita”: nessuno al mondo può negarlo, infatti neanch’io ho mai detto il contrario
2 Dici anche: "Le epidemie si sviluppano in particolari condizioni di degrado, ma sono sicuro che Maurizio ci potrà esporre un quadro assai più ricco di dettagli di quanto possiam fare noi -non medici-".
Bene ma cosa ne sai tu di me e delle mie conoscenze? Posso rispondere tranquillamente anch’io, nell’attesa di Maurizio. I dettagli non contano, basta l’essenziale:
a) non confondere la “malattie” con le epidemie (anche il diabete è una malattia, ma non certo contagiosa, per cui non può provocare “epidemie”)
b) Le epidemie, per definizione, sono contagiose e si verificano quindi per stretto contatto tra un individuo e un altro, spesso (la peste) tramite vettori (per esempio pulci, pidocchi infetti, magari portati da altri vettori: i topi, da una zona contagiata ad un'altra “sana”) quando c’è una alta concentrazione di persone nello stesso luogo (=alta densità della popolazione) tramite un rapido spostamento di uomini da un territorio ad un altro
c) Ripeto che le epidemie nella antichità erano abbastanza rare, non come la peste dal medioevo sino all’800.
Le epidemie d’ “influenza” (agente virale, non batterico o altro), verosimilmente, non esistevano prima del secolo scorso (ricordiamo la famosa “spagnola")
3 Ancora: “Le carestie ci son sempre state sin da quando l'uomo ha abbandonato la raccolta del cibo e ha iniziato a solcare la terra per piantarci qualcosa …” è bene precisare che le carestie si sono sempre verificate, anche prima che l’uomo praticasse l’agricoltura: bastava un periodo di siccità, uno sciame di cavallette e non c’è gene che tenga: anche la vegetazione spontanea ne risente, quindi ne risente anche il bestiame e quindi l’uomo. Non esisteva una carestia dovuta a “epidemie” dei vegetali nei tempi antichi e sai perché, per più di un motivo. Primo per gli stessi motivi delle epidemie animali. Secondo perché, come già detto, non esistevano allora (almeno in Sardegna) le grandi “monoculture” tutte di una stessa varietà di legumi, cereali ecc, cioè tutte piante con gli stessi geni (praticamente dei “cloni”) come quelle odierne, frutto di una selezione spinta, ma esisteva nelle piante delle piccole colture dell’antichità, una grande varietà di geni.
4 Tutto il resto e talmente OT (o comunque scontato)che non occorre commentarlo
Concludendo, torniamo al succo del discorso: se all’epoca nuragica la popolazione fosse stata, all’improvviso e per qualunque causa, falcidiata di un terzo, tutta la civiltà nuragica ne avrebbe risentito sino a scomparire. Se quella antica civiltà è scomparsa all’improviso per quei motivi … ditelo voi
Ma tutto questo e solo marginale alla domanda: “Quanti erano i Nuragici”?
Turritano
PS: Maurizio, cosa ne dici?








Modificato da - Turritano in data 14/01/2010 21:19:19

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Lessa
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 14/01/2010 : 21:47:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lessa Invia a Lessa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano mi hai fatto un elenco di peli nell'uovo impressionante. Ovviamente non ho potuto allargarmi più di tanto per via della brevità del discorso (il tuo fazzoletto invece è stato di una noia mortale).
Visto che sei stato delicato come un incudine sui testicoli mi arrogo il diritto di risponderti per le rime.

a) non ho mai mischiato le cose. Forse l'hai fatto tu, se hai visto la necessità di puntualizzarlo.
Di contro, come si può affermare che le malattie non potrebbero mai divenentare epidemie? Alcune malattie non possono fare questo "salto". Ma altre, apparentemente note come isolate, potrebbero farlo eccome.
c)stai facendo un grosso errore nel pensare che le epidemia fossero meno frequenti nell'antichità. Semplicemente, abbiamo più fonti nel medioevo che ce lo testimoniano. Grossi centri come Roma, o le pòleis greche....finanche le prime città, come Gerico, hanno sicuramente avuto problemi di questo tipo.
Ma immagino che il tuo finissimo ragionamento ti porti a pensare che se qualcosa non ci è arrivata scritta, probabilmente non è mai accaduta.

[Ancora: “Le carestie ci son sempre state sin da quando l'uomo ha abbandonato la raccolta del cibo e ha iniziato a solcare la terra per piantarci qualcosa …” è bene precisare che le carestie si sono sempre verificate, anche prima che l’uomo praticasse l’agricoltura: bastava un periodo di siccità, uno sciame di cavallette e non c’è gene che tenga: anche la vegetazione spontanea ne risente, quindi ne risente anche il bestiame e quindi l’uomo. Non esisteva una carestia dovuta a “epidemie” dei vegetali nei tempi antichi e sai perché, per più di un motivo. Primo per gli stessi motivi delle epidemie animali. Secondo perché, come già detto, non esistevano allora (almeno in Sardegna) le grandi “monoculture” tutte di una stessa varietà di legumi, cereali ecc, cioè tutte piante con gli stessi geni (praticamente dei “cloni”) come quelle odierne, frutto di una selezione spinta, ma esisteva nelle piante delle piccole colture dell’antichità, una grande varietà di geni.]

E qui hai detto una grande sciocchezza.
Non puoi paragonare due periodi così diversi, separati da quel grande spartiacque che è stato l'invenzione dell'agricoltura.
Un periodo di siccità, di magra, o un invasione delle cavallette, non procura (ad una popolazione nomade) i danni ENORMI di un evento che accade quando una comunità NUMEROSA fa sostentamento unicamente al campo di orzo che coltiva comunitariamente.
La differenza fra questi due periodi è proprio che i gruppi di agricoltori erano STANZIALI, i raccoglitori cacciatori NO. Forse nella tua limitatezza hai pensato alla Sardegna come unico esempio, non considerando che le popolazioni del Paleolitico si spostavano anche per parecchie centinaia di km in brevissimo tempo.
E se il cibo scarseggiava semplicemente si spostavano, (O LO SEGUIVANO).

Nel tuo esempio oltretutto non capisco che BESTIAME possa patire la fame, visto che l'allevamento è andato di pari passo con la conquista dell'agricoltura.
Forse hai le idee un pò confuse.

E last but not least vorrei rispondere anche a quanto hai scritto sulle monoculture.
Il termine in sè indica che si pianta lo stesso tipo di pianta (orzo, piselli...quellochevuoi) non una serie clonata di individui identici...ovviamente! Stai ancora giudicando il passato con gli occhi dell'uomo moderno. Domandati allora perchè le piante di castagno Italiane sono messe a dura prova dall'arrivo di un insetto cinese, o perchè la peronospera causò danni ingentissimi nell'800.

Sarà che le di castagno son state tutte clonate? hoibò!
Poi la certezza che in "sardegna non esistessero grandi monoculture" non so da dove ti provenga....!


Visto che sei stato particolarmente scortese nel rispondere al mio post, non potrai biasimarmi se ti ho risposto con la stessa moneta.
Ciao.









Modificato da - Lessa in data 14/01/2010 21:52:00

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Turritano

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Inserito il - 14/01/2010 : 22:26:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Lessa ha scritto:

Turritano mi hai fatto un elenco ...

Vuoi la polemica? fattela da solo, quello che ho scritto non era per polemica o per fare i peli (nell'uovo?! ) a nessuno. Quello che ho scritto basta e avanza: se non hai niente di nuovo, io la finisco qua.
Ognuno può leggere e giudicare
Turritano








Modificato da - Turritano in data 14/01/2010 22:28:39

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