Nota Bene: Nel castello giudicale di Sanluri è ospitato il Museo Risorgimentale “Duca d’Aosta”. Nelle varie sale sono esposti numerosi cimeli sia del periodo risorgimentale che dei due conflitti mondiali. E’ inoltre presente una collezione di ceroplastiche riproducenti cammei, medaglioni in cera d’api che viene ritenuta una delle più importanti e pregiate d’Europa.
be...inizia a vedere qualke video su You Tube, relativo alla precedente edizione (itinerante) cerca sotto la voce Giudicato di Torres o Il Sogno di Comita...così ti fai una prima idea..poi appena possiamo inseriamo qualcosa di questa rappresentazione..
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iniziamo a postare qualche foto per l'impaziente Mc...al quale chiedo per favore di avere pietà per la qualità delle foto.. io ho fatto del mio meglio, ma nn sono eccellenti
vorrei iniziare col farvi vedere cosa mi sono trovata d'avanti appena arrivata alla basilica
il racconto suggestivo del martirio dei santi, accompagnato dalle voci soavi del coro però io vorrei da ora solo postare le foto, i commenti li lascerei a Preziosa...che dici?
... non so perchè ma, la "deturpazione elettrica" sulla porta da cui escono i frati mi irrita non poco ..... ... i grandi "monumenti" andrebbero trattati con più rispetto!
Firma di McCurry
Gli specchi farebbero bene a riflettere prima di rimandarci la nostra immagine. (Anonimo)
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Nelle immagini inserite da acquarius potete ammirare alcune scene della ricostruzione della vita del monastero di Clairveaux, dove, con tutta probabilità, tra XI e XII secolo venne redatta la Passio dei Santi Martiri Gavino, Proto e Gianuario. Tutt'ora quell'edizione dedicata ai martiri turritani è custodita in Francia. Si è tentato pertanto di rappresentare la scrittura del codice miniato e la sua rilegatura, soffermandoci sui particolari più importanti della narrazione che sono stati teatralizzati e accompagnati dai canti gregoriani tipici di quel tempo.. Per evitare confusione e anacronismi specifico che il martirio è del 303 d.C. , ma noi abbiamo rappresentato il monastero nel periodo in cui l'edizione venne "riscritta", cioè nel medioevo, abbiamo citazioni di San Gavino in martirologi decisamente più antichi.
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La scena in cui Fabius scambia il fazzoletto con Gianni, un nostro socio, rappresenta simbolicamente il momento in cui San Gavino va al martirio. Una donna, Calpurnia, aveva donato a San Gavino un fazzoletto, affinchè si coprisse gli occhi nel momento della decapitazione.
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