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Discussione |
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Albertina
Salottino
Utente Mentor
Poetessa Paradisolana
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 Inserito il - 05/01/2007 : 22:10:29
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Grazie Bea,
come puoi ben comprendere, ho gradito tantissimo il tuo messaggio.
Ti ringrazio e...visto che questa notte passa la Befana, chiederò che porti tantissimi doni. A te e a tutti gli amici del forum.
Va bene?
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Nuragica
Moderatore
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Inserito il - 05/01/2007 : 23:37:13
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| Albertina ha scritto:
Grazie Bea,
come puoi ben comprendere, ho gradito tantissimo il tuo messaggio.
Ti ringrazio e...visto che questa notte passa la Befana, chiederò che porti tantissimi doni. A te e a tutti gli amici del forum.
Va bene?
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 ... vegno del loco ove tornar disio
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Ela
Moderatore
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Inserito il - 05/01/2007 : 23:42:48
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Cara Albertina...innanzi tutto buon 2007 e ...bentornata tra noi...Mi piace molto la tua poesia sul vento....Io amo il vento e con le tue parole lo sentivo tra i capelli....Sai il 2, mi pare, in sardegna , come saprai c'era il vento...tanto vento.Io invece di stare dentro casa mi sono messa a tosare il prato di mia sorella....il vento mi spingeva e mi faceva sbattere i capelli sul viso....che bellezza!!!!Mi sono riempita di quella sensazione meravigliosa che mi lascia addosso questo elemento della natura .....poi la sera a letto mi faceva da sonnifero!!!
La tua poesia mi ha ricordato tutto questo....
Mezus terra senza pane, que terra senza justitia 
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Adelasia
Moderatore
Penna d'oro
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Inserito il - 06/01/2007 : 00:11:55
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Ciao Ela, bentrovata, rientrata alla base? Scopro che apparteniamo alla stessa categoria di pazze furiose alle quali il vento, lungi dall'innervosire, fa star bene... Io lo detesto solo d'estate, perchè lo collego ai giorni nei quali i piromani entrano in azione...
Non è però solo per questo motivo che mi è piaciuta particolarmente la poesia "Il signore del viale", che ho già annoverato tra le 10 più belle poesie di Albertina. Davvero una veloce ma intensa fotografia di pochi, ma eloquenti istanti.
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Modificato da - Adelasia in data 06/01/2007 00:14:40 |
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Agresti
Moderatore
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Inserito il - 06/01/2007 : 00:48:13
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Bellissima Fiore di campo...
questa l'adoro!! La primavera scorsa sono stata
in mezzo ai fiori e alle più piccole e insignificanti,
si fa per dire, piantine della campagna per fare foto,
per poter imparare i loro nomi e nello stesso tempo
ammirarli nella loro semplicità..
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Pro s' annu novu ti cherjo augurare chi mai ti tocchete perunu male.
t'isplendana sempere
su sole ei sa luna e t'accumpanzete
sa bona vortuna. Buon 2007.
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Albertina
Salottino
Utente Mentor
Poetessa Paradisolana
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Inserito il - 06/01/2007 : 11:06:06
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Carissime amiche del forum,
il signore del viale è un tipo eternamente innamorato che, a differenza dell’uomo in frak col cilindro per cappello, due diamanti per gemelli, il bastone di cristallo e la gardenia all’occhiello, non ha mai attimi di scoraggiamento e non demorde mai. E a dispetto dei tempi, è fermamente convinto che le donne si possano conquistare più con un bocciolo di rosa e con fiori di campo, che con una macchina di grossa cilindrata o con un conto in banca da capogiro. Attente, potreste trovarvelo sotto la finestra della vostra casa a cantarvi la serenata.
Agresti, ho visto le acetoselle sfilare lungo i bordi delle strade di campagna ieri pomeriggio. Sono i primi fiori che sbocciano nella nostra campagna. Sono i primi che il signore del viale coglierà in quest’inverno freddo e ventilato.
Spero solamente che i vostri fidanzati o mariti non siano gelosi del signore del viale.
Un abbraccio a tutte
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Albertina
Salottino
Utente Mentor
Poetessa Paradisolana
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Inserito il - 07/01/2007 : 12:19:34
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Risveglio invernale
Lontani i monti
incorniciavano la valle.
Mute le case
ad occhi chiusi
ancora sonnecchiavano.
Dai comignoli
fili di fumo si levavano
e fasci di luce proiettavano
i fanali
nelle strade silenziose.
Sempre più chiare le nuvole
si distanziavano liberando l’azzurro
ed il sole, ancor prima di levarsi
annunciava
una nuova vittoria sulle tenebre.
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Albertina
Salottino
Utente Mentor
Poetessa Paradisolana
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Inserito il - 08/01/2007 : 20:16:51
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In cima al più alto ramo
l’ultima foglia del pioppo
si staccava
ricamando in cielo
dolci parabole.
Spettatori tre passeri
in un’antenna televisiva
assistevano stupefatti.
Un passerò avanzò appena
verso i compagni sull’antenna,
ma quelli spiccarono il volo.
Rimasto solo,
il passero arruffò le piume,
tornò a mirare
il paesaggio,
incontrastato signore
di quel silenzio invernale.
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cisto
Utente Senior
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Inserito il - 09/01/2007 : 00:55:55
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A me è piaciuta molto "Fiore di Campo" e hai trovato perfino un' immagine che mi torna sempre in mente ogni volta che penso a mia madre, mi viene sempre da pensare a un pezzetto della mia vita da bambino e mi è rimasta talmente in mente che se hai pazienza di leggere te la racconto, era un pomeriggio primaverile anche un po troppo assolato, però era una festa della mamma, io ed un mio amico, probabilmente anzi certamente coetaneo, potevo avere da 7 a 10 anni girovagavamo un po per le strade e passando per un campo del tutto simile a quello della tua foto mi balena un' idea strepitosa, e siccome di soldi non ce ne era neppure l' ombra ed essendo la festività così come detto prima, abbiamo pensato bene di raccogliere un bellissimo mazzo di margherittoni gialli da portare a casa e dopo averne fatto un bel mazzetto con piglio spedito ci avviamo verso casa felici e già pregustando la bella figura che avremmo fatto al momento della consegna. Con il mio compagno di raccolta ci lasciammo a pochi passi dall' ingresso, perchè eravamo vicini di casa, una volta entrato, richiamo l' attenzione di mia madre che era intenta a preparare il pranzo, faccio per porgere il prezioso mazzo, mia madre si gira e scorgendone il mazzetto esclama, "Ma ci du fuliasa qussu careganzu!!!!, mi è venuto un colpo non sapevo che quei margheritoni gialli fossero "careganzu", subito naturalmente si accorse di quanto ci fossi rimasto male e correndo ai ripari, li prese in mano dandomi un sonoro e rassicurante bacio.
Non so perchè ma la tua poesia che trovo molto bella e me la riccorda moltissimo. Grazie
Fiore di campo,
quante cose sai dire
a chi ti sa guardare!
Quante cose sai trasmettere al cuore
di chi ti sa ascoltare!
Quanti messaggi
giungono alla mente
di chi ti sa amare!
…Ma no… io
non ti strapperò
dalla tua terra
per stringerti a me.
Da’ pure agli altri
come hai dato a me
ricordi da conservare
per i giorni di solitudine,
dolce tenerezza
da custodire
nelle notti di pianto.
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Modificato da - cisto in data 09/01/2007 01:05:30 |
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 09/01/2007 : 07:20:34
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Hai una mamma dolcissima.
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Albertina
Salottino
Utente Mentor
Poetessa Paradisolana
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Inserito il - 09/01/2007 : 15:40:02
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| cisto ha scritto:
A me è piaciuta molto "Fiore di Campo" e hai trovato perfino un' immagine che mi torna sempre in mente ogni volta che penso a mia madre, mi viene sempre da pensare a un pezzetto della mia vita da bambino e mi è rimasta talmente in mente che se hai pazienza di leggere te la racconto, era un pomeriggio primaverile anche un po troppo assolato, però era una festa della mamma, io ed un mio amico, probabilmente anzi certamente coetaneo, potevo avere da 7 a 10 anni girovagavamo un po per le strade e passando per un campo del tutto simile a quello della tua foto mi balena un' idea strepitosa, e siccome di soldi non ce ne era neppure l' ombra ed essendo la festività così come detto prima, abbiamo pensato bene di raccogliere un bellissimo mazzo di margherittoni gialli da portare a casa e dopo averne fatto un bel mazzetto con piglio spedito ci avviamo verso casa felici e già pregustando la bella figura che avremmo fatto al momento della consegna. Con il mio compagno di raccolta ci lasciammo a pochi passi dall' ingresso, perchè eravamo vicini di casa, una volta entrato, richiamo l' attenzione di mia madre che era intenta a preparare il pranzo, faccio per porgere il prezioso mazzo, mia madre si gira e scorgendone il mazzetto esclama, "Ma ci du fuliasa qussu careganzu!!!!, mi è venuto un colpo non sapevo che quei margheritoni gialli fossero "careganzu", subito naturalmente si accorse di quanto ci fossi rimasto male e correndo ai ripari, li prese in mano dandomi un sonoro e rassicurante bacio.
Non so perchè ma la tua poesia che trovo molto bella e me la riccorda moltissimo. Grazie
Fiore di campo,
quante cose sai dire
a chi ti sa guardare!
Quante cose sai trasmettere al cuore
di chi ti sa ascoltare!
Quanti messaggi
giungono alla mente
di chi ti sa amare!
…Ma no… io
non ti strapperò
dalla tua terra
per stringerti a me.
Da’ pure agli altri
come hai dato a me
ricordi da conservare
per i giorni di solitudine,
dolce tenerezza
da custodire
nelle notti di pianto.
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Ciao, Cisto, ti ringrazio per questo tuo ricordo, che hai voluto associare alla mia poesia.
Come leggevo, mi sono ricordata che anche mio padre era solito portare mazzi di fiori di campo per regalare a mamma. Non fiori di “ caraganzu”, ma sai quei gigli rosa che assomigliano agli iris. Mamma se ne rideva della sua galanteria e babbo altrettanto della sua freddezza, però nessuno dei due cambiava atteggiamento e mamma sistemava sempre i fiori in un bel vasetto.
Beh, abbiamo messo insieme dei ricordi che ci riportano agli affetti più cari, alla nostra infanzia.
grazie ancora, ciao
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Albertina
Salottino
Utente Mentor
Poetessa Paradisolana
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Inserito il - 09/01/2007 : 16:32:45
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Come allora
Quando tu tornavi dai campi
e mi aprivi le braccia,
io ti saltavo al collo
e non avevo nulla
da chiedere alla vita.
Crescendo,
mi sentivo nascere
quella nostalgia di bambina
e ora quella stessa mi riprende,
ora che non ti ho più.
Ma io ti aspetterò, babbo,
come allora,
perché non posso credere
che quell’amore
in me
non tornerà mai più.
( 23 Febbraio 1990 )
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Modificato da - Albertina in data 09/01/2007 16:34:07 |
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Albertina
Salottino
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Inserito il - 10/01/2007 : 22:32:14
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Questa sofferenza non ha niente a che fare con la perdita di una persona cara. E' una sofferenza che annulla le risorse interiori, perché impedisce la comunicazione. Si risale, certo...però...lascia le sue tracce...
Sofferenza
E su questa sofferenza ci ritorno,
ci sguazzo dentro proprio.
E però...non devo fare così,
no, perché per questo
è vergogna soffrire.
Mettiamoci una pietra sopra
e non ne parliamo più.
Ma un'infinita pena di me
sofferente mi prende,
un'accorata nostalgia di lacrime,
bisogno di darmi conforto.
E mi immergo fino in fondo
e non ne vengo fuori
da questa umiliazione.
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Albertina
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 12/01/2007 : 20:59:20
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Triste ballata
Suona una triste ballata
il vento
e il mio cuore piange.
Piange...
e si fa prendere da quel vento
in questa triste ballata.
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Adelasia
Moderatore
Penna d'oro
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Inserito il - 13/01/2007 : 22:30:27
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Intenso coinvolgimento, stessa lunghezza d'onda e armonia con le forze della natura. Perfetta.
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