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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 10/08/2008 : 16:33:27
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| PlatinozkoSudurrak ha scritto:
| alepazzi ha scritto:
| Albertina ha scritto:
| alepazzi ha scritto:
| Albertina ha scritto:
Io faccio un po' di differenza, nel senso che la lingua inglese è indispensabile per la comunicazione tra persone di nazioni diverse; mentre la lingua sarda è indispensabile per il recupero della memoria storica. Da queste differenze scaturiscono differenti forme di insegnamento.
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sono pienamente d'accordo con te abertina! ci dovrebbero essere più insegnanti come te...
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Ale, non stiamo discutendo sulla bravura di un insegnante, ma sul modo di insegnare la lingua e la cultura sarda. Io vedo la lingua sarda strettamente connessa con la storia, la geografia, la ricerca sul territorio, le espressioni poetiche, il teatro popolare e via dicendo, più che un arido insegnamento di regole rigide sul modo di scrivere unico delle infinite varianti.
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sono sempre più d'accordo con te, all'inizio avevo scritto che in tutte le scuole (italiane) ci dovrebbero essere delle ore dedicate all'nsegnamento delle tradizioni e del dialetto locale. per insegnare la lingua sarda nelle scuole, ogni paese/citta' dovrebbe insegnare il proprio dialetto, non si puo' fare di tutta l'erba un fascio, perche' moltissime tradizioni andrebbero perse...ci vuole una certa elasticita' per portare avanti questo progetto, e soprattutto tanta passione da trasmettere ai giovani....viviamo in una terra ricchissima di storia e tradizioni, perche' perderne una gran parte solo per avere delle regole comuni...?
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Per poter utilizzare una lingua nelle scuole, per poter scrivere quotidiani, per poter presentare dei telegiornali in questa lingua bisogna che ci siano delle regole comuni. Al contrario il sardo rimarrà per sempre vista come la parlata degli ignoranti e legata esclusivamente al folklore. L'insegnamento delle tradizioni a scuola, per come la vedo io, non ci dovrebbe essere. Non serve a niente, a scuola si va per imparare altro. Le tradizioni non si insegnano.
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il sardo non è la lingua degli ignoranti ma la lingua dei Sardi. Le tradizioni passano di padre in figlio per insegnamente e corrispondente apprendimento. La lingua non è una tradizione ma il mezzo di espressione di ogni essere parlante,solo i pregiudizi pesano e misurano le espressioni,gli esseri intelligenti si esprimono e basta.
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Donovan
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 10/08/2008 : 16:34:07
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Caro signor Gio, lei parte da due presupposti fondamentalmente errati:
1) L' insegnamento scolastico del sardo con l' indipendenza della Sardegna non c'entra assolutamente nulla.
2) Il fatto di avere il sardo come lingua ufficiale non significa che l' italiano non debba più esserlo.
Ciò che mi lascia più basito è il fatto che lei viva in uno Stato nel quale sono presenti non due, ma ben tre lingue ufficiali e perciò questa situazione non dovrebbe essere così assurda come lei la dipinge.
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"I sardi a mio parere deciderebbero meglio se fossero indipendenti all'interno di una comunità europea ma anche mediterranea"
Fabrizio De Andrè |
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 10/08/2008 : 16:36:23
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| Gio ha scritto:
La storia locale di ogni regione credo sia insegnata, almeno alle elementari. Quanto alla lingua locale per quei tre o quattro gatti a cui interessa se la possono coltivare da soli questa loro passione. Anche il sardo, seppure riconosciuto come lingua, non interessa apprenderlo da quasi nessun studente. Uno, nella cui famiglia i genitori lo parlano, lo saprà ma tutto rimane confinato in quell'ambito in quanto anche con gli amici sarà costretto a parlare in italiano.
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perchè è costretto a parlare l'italiano? Ne conosci i motivi? perché non ce li esponi?
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 10/08/2008 : 16:40:52
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| Donovan ha scritto:
Caro signor Gio, lei parte da due presupposti fondamentalmente errati:
1) L' insegnamento scolastico del sardo con l' indipendenza della Sardegna non c'entra assolutamente nulla.
2) Il fatto di avere il sardo come lingua ufficiale non significa che l' italiano non debba più esserlo.
Ciò che mi lascia più basito è il fatto che lei viva in uno Stato nel quale sono presenti non due, ma ben tre lingue ufficiali e perciò questa situazione non dovrebbe essere così assurda come lei la dipinge.
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le lingue ufficiali sono 4 anche il romancio,piu' i rispettivi dialetti nella svizzera tedesca usati anche a scuola per 34 anni. Fallito l'esperimente ora nelle scuole verra' usato nuovamente hoc deutsch o vero tedesco.
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Donovan
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 10/08/2008 : 16:53:47
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| PlatinozkoSudurrak ha scritto:
| alepazzi ha scritto:
| Albertina ha scritto:
| alepazzi ha scritto:
| Albertina ha scritto:
Io faccio un po' di differenza, nel senso che la lingua inglese è indispensabile per la comunicazione tra persone di nazioni diverse; mentre la lingua sarda è indispensabile per il recupero della memoria storica. Da queste differenze scaturiscono differenti forme di insegnamento.
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sono pienamente d'accordo con te abertina! ci dovrebbero essere più insegnanti come te...
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Ale, non stiamo discutendo sulla bravura di un insegnante, ma sul modo di insegnare la lingua e la cultura sarda. Io vedo la lingua sarda strettamente connessa con la storia, la geografia, la ricerca sul territorio, le espressioni poetiche, il teatro popolare e via dicendo, più che un arido insegnamento di regole rigide sul modo di scrivere unico delle infinite varianti.
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sono sempre più d'accordo con te, all'inizio avevo scritto che in tutte le scuole (italiane) ci dovrebbero essere delle ore dedicate all'nsegnamento delle tradizioni e del dialetto locale. per insegnare la lingua sarda nelle scuole, ogni paese/citta' dovrebbe insegnare il proprio dialetto, non si puo' fare di tutta l'erba un fascio, perche' moltissime tradizioni andrebbero perse...ci vuole una certa elasticita' per portare avanti questo progetto, e soprattutto tanta passione da trasmettere ai giovani....viviamo in una terra ricchissima di storia e tradizioni, perche' perderne una gran parte solo per avere delle regole comuni...?
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Per poter utilizzare una lingua nelle scuole, per poter scrivere quotidiani, per poter presentare dei telegiornali in questa lingua bisogna che ci siano delle regole comuni. Al contrario il sardo rimarrà per sempre vista come la parlata degli ignoranti e legata esclusivamente al folklore. L'insegnamento delle tradizioni a scuola, per come la vedo io, non ci dovrebbe essere. Non serve a niente, a scuola si va per imparare altro. Le tradizioni non si insegnano.
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Pienamente d' accordo, tanto più che le tradizioni ed il folk in Sardegna godono di ottima salute a differenza della lingua, proprio perchè ad esse non è stata sovrapposta una tradizione esterna da imparare obbligatoriamente.
Se ad esempio nelle scuole sarde fosse stata insegnata obbligatoriamente la tarantella reprimendo chiunque volesse ballare il ballo sardo semplicemente perchè sbagliato a quel punto ce ne sarebbe bisogno. Ora no, la tradizione continua a trasmettersi pressochè ovunque ed ha numerosi spazi garantiti a livello mediatico.
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Gio
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 10/08/2008 : 18:33:24
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Qui nessuno e tantomeno il sottoscritto (che fa parte di una nazione plurilinguistica) mette in dubbio l'importanza della lingua sarda con le sue varianti. Quello che a mio parere voglio far risaltare è che ormai è persa la possibilità di farla diventare (con l'italiano) lingua ufficiale della Regione Sardegna. Se non si è stati capaci di introdurla al momento della costituzione della Autonomia sarda ormai il treno è perso anche se trovo lodevole il tentativo di non farla sparire del tutto.
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PlatinozkoSudurrak
Utente Normale
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Inserito il - 10/08/2008 : 20:07:56
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| Gio ha scritto:
Vero, non sono sardo, però forse guardando dal di fuori vedo le cose con maggior lucidità perchè non offuscate dall'illusione. Illusione di avere una Sardegna nazione con il sardo come unica lingua ufficiale....ma se già tra questi sostenitori c'è battaglia su quale variante adottare... La Sardegna è una regione della nazione Italia e l'italiano è la sua lingua ufficiale. Il sardo non siete riusciti a farlo prevalere come lingua della regione autonoma ( come è avvenuto in Alto Adige per es.) e ormai è troppo tardi. Televisioni, giornali, burocrazia, ecc. tutto è in italiano e se tante persone tra loro parlano in sardo non vuol dire niente. In ogni regione trovi gente ( di solito persone anziane) che si esprime nella parlata locale. Questa è la realtà, tutto il resto è solo una pia illusione.
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Chi è che vuole la Sardegna con una unica lingua ufficiale? Fosse per me non dovrebbe nemmeno esistere una lingua ufficiale, ogni individuo ha diritto di esprimersi come più gli aggrada a condizione che gli altri capiscano. Se uno si vuole esprimere in sardo ha diritto a farlo, lo stesso se vuole farlo in italiano. Il sardo è stato relegato alle relazioni informali dagli anni '60 in poi con tutta la cultura sarda perchè veniva vista culturalmente inferiore. Oggi per fortuna le cose stanno cambiando, il recupero, la valorizzazione del sardo e di conseguenza farlo uscire dal ghetto in cui è stato relegato sono cose importanti per rafforzare il proprio senso di appartenenza al popolo sardo. Inoltre: la Sardegna dal punto di vista istituzionale è una regione dello stato italiano ma al contempo è una nazione, termine che non è sinonimo di stato. Il sardo è in una posizione diversa rispetto al resto delle parlate locali della penisola. E' molto più parlato e non è fatto dai soli vecchi. potrai trovare migliaia di bambini madrelingua sarda e loro hanno tutto il diritto di poter utilizzare la lingua della loro terra nelle scuole e nelle istituzioni. Per quanto riguarda l'illusione... ipotizziamo che sia anche così ma tu non sei sardo e non vivi in Sardegna. Ti tocca se i sardi vorrebbero inserire ugualmente il sardo come materia di insegnamento e come lingua per l'insegnamento di parte delle materie scolastiche?
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Gio
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 10/08/2008 : 21:13:59
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Non è che mi tocca....ma non interessa nemmeno ad un ragazzo sardo. Ormai i genitori hanno e allevano i figli con l'italiano che è la loro lingua madre. E poi quante lingue dovrebbero imparare per comprendersi da Cagliari a Sassari...da Alghero a Carloforte?
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 11/08/2008 : 00:11:29
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| Gio ha scritto:
Vero, non sono sardo, però forse guardando dal di fuori vedo le cose con maggior lucidità perchè non offuscate dall'illusione. Illusione di avere una Sardegna nazione con il sardo come unica lingua ufficiale....ma se già tra questi sostenitori c'è battaglia su quale variante adottare... La Sardegna è una regione della nazione Italia e l'italiano è la sua lingua ufficiale. Il sardo non siete riusciti a farlo prevalere come lingua della regione autonoma ( come è avvenuto in Alto Adige per es.) e ormai è troppo tardi. Televisioni, giornali, burocrazia, ecc. tutto è in italiano e se tante persone tra loro parlano in sardo non vuol dire niente. In ogni regione trovi gente ( di solito persone anziane) che si esprime nella parlata locale. Questa è la realtà, tutto il resto è solo una pia illusione.
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Non sei Sardo e si vede. Ma non capisco come mai, guardando le cose dal di fuori senza avere la minima esperienza della mentalità Sarda o conoscenza della sua Storia con tutto ciò che implica, dovresti vedere le cose con maggior lucidità. Dovrebbe essere esattamente il contrario, ma è vero che alla presunzione non c’è limite. Come io, dal di fuori, dovessi esprimere un parere su qualcosa che riguarda la Svizzera, la sua storia, la sua politica. Ma me ne guardo bene… non è nel mio carattere immischiarmi nei fatti degli altri e, tantomeno di avere la presunzione di vedere le loro cose, dal di fuori, meglio di loro. Ma voi svizzeri dovette essere speciali. Ti voglio raccontare un episodio personale, quando ero ragazzo, ho fatto una “stagione” in Svizzera (Lugano) come cameriere. Appena arrivato, il capo cameriere (svizzero) mi ha fatto una domanda con tono strafottente: “e tu da dove vieni ?”. Io ho risposto tranquillamente: “da Sassari, in Sardegna” e lui: “Sardegna… Sardegna…. Ah dall’Africa!” Io ho risposto per le rime e quasi venivamo alle mani. Comunque gli ho detto:”ride bene chi ride ultimo” Non ti dico come loro (svizzeri) erano sfruttatori e “mafiosetti”. Ma, da buon Sassarese, non mi son fatto fregare certo da loro, e alla fine, per ultimo ho riso io e si sono accorti che, essere Sardi non significa essere fessi. Tornando a noi, cioè alle cose nostre (Sarde, non svizzere), nessuno ha detto che il Sardo deve essere “l’unica Lingua Ufficiale”, questo te lo sei pensato tu che da lontano vedi le cose con maggior chiarezza. E di quale illusione parli, di quella che avevano gli svizzeri di Guglielmo Tell di liberarsi dal giogo Austriaco, pur parlando un’unica lingua? Non sai neanche la differenza fra Stato e Nazione. Anche allora, non tutti gli svizzeri erano d’accordo sull’indipendenza dall’Austria, come pretendi che siamo tutti d’accordo in Sardegna? E poi chi ti ha detto che c'è disaccordo fra i sostenitori di una Lingua Sarda Ufficiale? il disaccordo semmai è tra chi la vuole e chi non la vuole, tra che ne vede la necessità e chi non la vede. Ma tu, con tutta la tua lucidità, nonostante stai più lontano e in alto di noi, queste cose non riesci a distinguerle bene. E chi lo dice che “ormai è troppo tardi”, uno svizzero? Leggiti la Costituzione Italiana, se voi ti scrivo alla lettera una recentissima Circolare Ministeriale del Governo Italiano, a proposito delle Lingue Minoritarie, guarda un po’ la storia recente dei Popoli Catalani e Baschi e poi mi dirai se è troppo tardi. E confondi sempre la differenza fra Lingua e “parlata locale”, anche se sei svizzero (italiano) procurati un buon dizionario, e guardati bene che differenza c’è fra Stato e Nazione (hai mai sentito parlare di “Nazioni senza stato”?), fra Lingua e dialetto. Dopo di che studiati bene ed obiettivamente la Storia Sarda. Infine quando avrai fatto tutto ciò, vieni per qualche anno in Sardegna e guarda bene la nostra realtà. Forse allora, grazie alla tua superiore lucidità svizzera, capirai che non e il caso di immischiarti nelle cose altrui. Turritano
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Modificato da - Turritano in data 11/08/2008 00:22:53 |
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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PlatinozkoSudurrak
Utente Normale
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Inserito il - 11/08/2008 : 00:45:33
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| Gio ha scritto:
Non è che mi tocca....ma non interessa nemmeno ad un ragazzo sardo. Ormai i genitori hanno e allevano i figli con l'italiano che è la loro lingua madre. E poi quante lingue dovrebbero imparare per comprendersi da Cagliari a Sassari...da Alghero a Carloforte?
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Scusa ma allora non hai letto quello che ho scritto. C'è chi alleva i figli parlandogli in sardo e c'è chi lo fa parlandogli in italiano. Perchè i sardofoni non possono esprimersi in sardo a scuola, al comune o alle poste, volendo? Ma poi chi te l'ha detto che non interessa nemmeno a un ragazzo sardo? Comunque secondo me bisognerebbe adottare un sistema sul modello basco dove le varie materie vengono insegnate in tre modi differenti usando spagnolo e basco. Per quanto sia composto da vari dialetti questi fanno parte dello stesso sistema linguistico per cui non ci sono problemi nella comprensione, delle difficoltà possono sorgere tra due sardofoni appartenti a ognuna delle due macroaree. Comunque a Sassari c'è il sassarese, ad Alghero il catalano e a Carloforte il tabarchino che sono in una posizione differente rispetto al sardo propriamente detto, se vogliono mettere la loro lingua possono farlo, se non vogliono pazienza.
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meringa
Salottino
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Inserito il - 11/08/2008 : 00:57:26
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Piccola intromessione in una lunga e spinosa discussione: Devo dire di essere rimasta positivamente MOLTO stupita nel constatare QUANTI parlino il sardo correntemente! E non solo i ... vecchietti! ;) L'anno scorso sono stata in Bretagna - lì sì che il bretone sta tirando le cuoia non sanno più come fare per ridargli vita ... bombole di ossigeno a tutto spiano (radio, festival, letteratura, concorsi ...) e nonostante tutti gli sforzi non ho incontrato NESSUNO che lo parlasse, così, per strada, nei negozi, molto semplicemente... In Sardegna le cose stanno, per fortuna, moooolto meglio!
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PlatinozkoSudurrak
Utente Normale
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Inserito il - 11/08/2008 : 01:19:12
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Ma infatti, secondo me sarebbe meglio iniziare quando se ne ha l'opportunità che non iniziare dopo e accanirsi su un cadavere. Anche perchè quando si perde la propria lingua e la propria cultura si fa di tutto per riappropiarsene. E' fisiologico direi.
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Modificato da - Petru2007 in data 11/08/2008 06:05:19 |
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Gio
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 11/08/2008 : 12:02:06
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Per Turritano: difatti non faccio osservazioni politiche, storiche, etiche, ecc ma mi limito a considerazioni puramente pratiche dettate dalla frequentazione con sardi residenti e emigrati ( ho appena ospitato per 10 giorni un' amica campidanese). È parlando con loro che traggo le mie riflessioni confermate quando soggiorno in Sardegna. Ritengo che invece di dedicare energie per la lingua sia più urgente impegnarsi affinchè siano risolti problemi che toccano veramente la popolazione, per es. il monopolio della Tirrenia su certe tratte o gli interminabili lavori sulla 131 o ancora la rete idrica al fine di evitare il dolente tasto del razionamento dell'acqua. Questi sono alcuni dei veri problemi che la gente vorrebbe veder risolti...l'introduzione dell'insegnamento del sardo a scuola, i cartelli stradali nella lingua locale, ecc. sono problemi secondari. Questo è quanto posso constatare interessi alla gente.
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asia
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 11/08/2008 : 12:58:11
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| Gio ha scritto:
Ritengo che invece di dedicare energie per la lingua sia più urgente impegnarsi affinchè siano risolti problemi che toccano veramente la popolazione, per es. il monopolio della Tirrenia su certe tratte o gli interminabili lavori sulla 131 o ancora la rete idrica al fine di evitare il dolente tasto del razionamento dell'acqua. Questi sono alcuni dei veri problemi che la gente vorrebbe veder risolti...l'introduzione dell'insegnamento del sardo a scuola, i cartelli stradali nella lingua locale, ecc. sono problemi secondari. Questo è quanto posso constatare interessi alla gente. |
Come non darti ragione? Se pensi poi che si vuole recuperare a tavolino un idioma scartato consapevolmente dalle famiglie... è il colmo.
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Albertina
Salottino
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Poetessa Paradisolana
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Inserito il - 11/08/2008 : 13:27:27
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| Gio ha scritto:
Per Turritano: difatti non faccio osservazioni politiche, storiche, etiche, ecc ma mi limito a considerazioni puramente pratiche dettate dalla frequentazione con sardi residenti e emigrati ( ho appena ospitato per 10 giorni un' amica campidanese). È parlando con loro che traggo le mie riflessioni confermate quando soggiorno in Sardegna. Ritengo che invece di dedicare energie per la lingua sia più urgente impegnarsi affinchè siano risolti problemi che toccano veramente la popolazione, per es. il monopolio della Tirrenia su certe tratte o gli interminabili lavori sulla 131 o ancora la rete idrica al fine di evitare il dolente tasto del razionamento dell'acqua. Questi sono alcuni dei veri problemi che la gente vorrebbe veder risolti...l'introduzione dell'insegnamento del sardo a scuola, i cartelli stradali nella lingua locale, ecc. sono problemi secondari. Questo è quanto posso constatare interessi alla gente.
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La lingua e la cultura sarda si possono valorizzare nelle scuole, anche senza spendere tanti soldi. E' questione di metodo, perché se io ad esempio sto lavorando sul territorio di Villamar e trovo un colle che si chiama " Su Cuccuru de su Casteddu" e spiego ai miei alunni perché si chiama così e dico che casteddu vuol dire castello e il nome risale al periodo dei Giudicati in cui Villamar si trovava ai confini tra il giudicato di Cagliari e quello di Arborea e a motivo di ciò era stato eretto il castello sopra questo colle per il controllo territoriale...e poi sempre facendo geografia vado ad esaminare la toponomastica in cui si parla di " Serra Sinnas " - e proseguo nel mio lavoro - io non sto facendo spendere soldi allo Stato o alla Regione, mi sto solo documentando insieme agli alunni sulla storia del territorio in cui vivo ed opero insieme a loro. E' il metodo della ricerca.
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Modificato da - Albertina in data 11/08/2008 13:29:01 |
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