Forum Sardegna - Insegnare a scuola storia e cultura sarda
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Nota Bene: Seulo - Stampu Erdi. Si apre in un caratteristico canalone con due ingressi dai quali fanno capolino rigogliose felci che hanno suggerito il nome da attribuire alla cavità.



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Autore Discussione
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 09/10/2008 : 11:50:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di cedro del Libano Invia a cedro del Libano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
scusate credo di essere stata fraintesa,io parlavo della lingua sarda come è sempre stata non della Lsc.,che non approvo

per gli stessi motivi estesi da Albertina.









  Firma di cedro del Libano 
____________


«Occhio per occhio... e il mondo diventa cieco.» (Ghandi)



 Regione Estero  ~ Città: l'isola che non c'è  ~  Messaggi: 3587  ~  Membro dal: 17/10/2006  ~  Ultima visita: 14/11/2009 Torna all'inizio della Pagina

Albertina
Salottino
Utente Mentor


Poetessa Paradisolana


Inserito il - 09/10/2008 : 12:46:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Albertina Invia a Albertina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
cedro del Libano ha scritto:

scusate credo di essere stata fraintesa,io parlavo della lingua sarda come è sempre stata non della Lsc.,che non approvo

per gli stessi motivi estesi da Albertina.



E cumenti appa fai
a ddis fai sa cantada,
scriendu a modu insoru
no mi essidi sa torrada!









 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Villamar  ~  Messaggi: 3638  ~  Membro dal: 29/06/2006  ~  Ultima visita: 31/07/2012 Torna all'inizio della Pagina

Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 09/10/2008 : 13:30:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Petru2007 ha scritto:

Cedro, il latino era la lingua dei romani perché loro la parlavano e la scrivevano correntemente...

Una lingua costruita a tavolino da pochi individui, dei quali nessuno di loro la parla e la scrive, non può essere definita la lingua di un popolo, in nessuna parte del mondo e, di conseguenza, anche in Sardegna...




Petru mi auguro che tu stia scherzando come tuo solito... dato che appena scritto in un sistema partorito dal tavolino di questo simpatico signore...

http://www.liberliber.it/biblioteca...bo/index.htm










  Firma di Donovan 
"I sardi a mio parere deciderebbero meglio
se fossero indipendenti all'interno di una comunità
europea ma anche mediterranea"

Fabrizio De Andrè

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 362  ~  Membro dal: 10/11/2007  ~  Ultima visita: 24/02/2011 Torna all'inizio della Pagina

santobevitore

Utente Medio


Inserito il - 09/10/2008 : 18:30:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di santobevitore Invia a santobevitore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Leggendo questi commenti mi è venuto da pensare al confronto tra la LSC e la lingua italiana: è vero, Dante, Bembo, Manzoni hanno fissato i parametri alla base dell'italiano ma, ci siamo mai chiesti quanto questa lingua "ufficiale"fosse realmente utilizzata? Sicuramente per la produzione scritta ma quanti la parlavano correntemente in famiglia? Non dimentichiamo che il fattore che ha creato il progressivo indebolimento dei dialetti -e anche della lingua sarda- non è stata tanto l'istruzione obbligatoria quanto l'avvento della televisione. Fino agli anni '50 insomma erano una minoranza quelli che sentivano l'italiano, lingua che aveva già diversi secoli alle spalle, come la loro lingua naturale e la parlavano quotidianamente. Più una lingua la si sente, più si è portati a parlarla secondo me. L'uso in famiglia è la prima cosa anche se penso che in molte famiglie sarde si preferisca oggi un italiano mediocre, magari pure un pò televisivo, anzichè una più che dignitosa lingua sarda.
Quello che mi preoccupa è la perdita delle parole,riscontrabile tra i ragazzi soprattutto; molti di loro hanno un lessico sardo ridotto ormai a poche parole banali e alle parolacce. La scomparsa di termini un tempo frequenti, sostituiti dalle forme italiane, è un fenomeno in crescita, mi sembra. E insarasa? Eitta toccada a fai?








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Cabras  ~  Messaggi: 443  ~  Membro dal: 25/08/2008  ~  Ultima visita: 20/07/2012 Torna all'inizio della Pagina

Albertina
Salottino
Utente Mentor


Poetessa Paradisolana


Inserito il - 09/10/2008 : 19:04:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Albertina Invia a Albertina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
santobevitore ha scritto:


Leggendo questi commenti mi è venuto da pensare al confronto tra la LSC e la lingua italiana: è vero, Dante, Bembo, Manzoni hanno fissato i parametri alla base dell'italiano ma, ci siamo mai chiesti quanto questa lingua "ufficiale"fosse realmente utilizzata? Sicuramente per la produzione scritta ma quanti la parlavano correntemente in famiglia? Non dimentichiamo che il fattore che ha creato il progressivo indebolimento dei dialetti -e anche della lingua sarda- non è stata tanto l'istruzione obbligatoria quanto l'avvento della televisione. Fino agli anni '50 insomma erano una minoranza quelli che sentivano l'italiano, lingua che aveva già diversi secoli alle spalle, come la loro lingua naturale e la parlavano quotidianamente. Più una lingua la si sente, più si è portati a parlarla secondo me. L'uso in famiglia è la prima cosa anche se penso che in molte famiglie sarde si preferisca oggi un italiano mediocre, magari pure un pò televisivo, anzichè una più che dignitosa lingua sarda.
Quello che mi preoccupa è la perdita delle parole,riscontrabile tra i ragazzi soprattutto; molti di loro hanno un lessico sardo ridotto ormai a poche parole banali e alle parolacce. La scomparsa di termini un tempo frequenti, sostituiti dalle forme italiane, è un fenomeno in crescita, mi sembra. E insarasa? Eitta toccada a fai?


Sono d'accordo con te. Il problema non è quello di tradurre in sardo quello che si può dire benissimo in italiano, il problema è salvare la lingua che parlavano i nostri nonni. Non la si salva imponendo una nuova lingua, perché sempre un'imposizione è. La si salva facendo gustare la piacevolezza dei detti, delle batture, delle rime, delle preghiere, delle filastrocche, soprattutto quelle senza senso che si fondano sulla musicalità e fanno nascere il sorriso.
Io come insegnante elementare le mie proposte le ho fatte, ma nessuno sembra mi abbia voluto ascoltare. Pur senza avvalermi della lingua fatta a tavolino, i miei alunni hanno recitato per la festa richiamando in piazza una marea di persone che hanno apprezzato le genuine espressioni che sembravano uscite dalla bocca degli antenati.
Cosa voglio dire? Voglio dire che la salvezza della lingua può avvenire solo dalla base e da chi si mette al servizio di chi " ha vissuto" la lingua, non da chi pretende di insegnare una lingua che non è mai esistita.









 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Villamar  ~  Messaggi: 3638  ~  Membro dal: 29/06/2006  ~  Ultima visita: 31/07/2012 Torna all'inizio della Pagina

tota76

Nuovo Utente



Inserito il - 09/10/2008 : 19:30:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di tota76 Invia a tota76 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
albertina, e giusto quello che dici...

pero visto che sei insegnante, secondo te come sarebbe l'italiano se non fosse obbligatorio studiarlo a scuola?
pensi che ci sarebbe un tasso di analfabetismo più alto?
non credi che lo stesso accada per il sardo?

io ho visto il pdf dellla regione sulla lingua sarda....
non mi sembra un sardo non utilizzato, qualche parola mi è nuova ma la maggior parte sono parole comuni che si usano tutti i giorni anche i verbi....








 Regione Sardegna  ~ Città: Logudoro - Mejlogu  ~  Messaggi: 34  ~  Membro dal: 05/10/2008  ~  Ultima visita: 27/10/2008 Torna all'inizio della Pagina

tota76

Nuovo Utente



Inserito il - 09/10/2008 : 19:33:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di tota76 Invia a tota76 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
non capisco perché dici imposizione della lingua,
in che senso imposizione?
oggi c'è l'imposizione dell'italiano?
ci stanno imponendo l'inglese?








 Regione Sardegna  ~ Città: Logudoro - Mejlogu  ~  Messaggi: 34  ~  Membro dal: 05/10/2008  ~  Ultima visita: 27/10/2008 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 09/10/2008 : 19:41:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La mente umana è molto strana, ma perchè negare l'evidenza?
Che male farebbe, ad ogni singolo Sardo o alla Sardegna nel suo insieme, una LSC o comunque la Lingua Sarda insegnata regolarmente a Scuola? io non riesco proprio a capirlo...
Turritano








Modificato da - Turritano in data 09/10/2008 19:56:54

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Petru2007

Moderatore




Inserito il - 09/10/2008 : 20:29:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Petru2007 Invia a Petru2007 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per il singolo sardo sarebbe solo una perdita inutile di tempo, che potrebbe essere impiegato in attività più utili...
Per la Sardegna invece sarebbe solo uno spreco di risorse pubbliche che potrebbero essere impiegate anch'esse in attività più utili...








  Firma di Petru2007 

Nuraghe Succuronis

Macomer (Nu)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Città: Olbia-Tempio  ~  Messaggi: 3600  ~  Membro dal: 12/01/2007  ~  Ultima visita: 25/10/2024 Torna all'inizio della Pagina

Petru2007

Moderatore




Inserito il - 09/10/2008 : 20:42:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Petru2007 Invia a Petru2007 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Albertina ha scritto:
Sono d'accordo con te. Il problema non è quello di tradurre in sardo quello che si può dire benissimo in italiano, il problema è salvare la lingua che parlavano i nostri nonni. Non la si salva imponendo una nuova lingua, perché sempre un'imposizione è. La si salva facendo gustare la piacevolezza dei detti, delle batture, delle rime, delle preghiere, delle filastrocche, soprattutto quelle senza senso che si fondano sulla musicalità e fanno nascere il sorriso.
Io come insegnante elementare le mie proposte le ho fatte, ma nessuno sembra mi abbia voluto ascoltare. Pur senza avvalermi della lingua fatta a tavolino, i miei alunni hanno recitato per la festa richiamando in piazza una marea di persone che hanno apprezzato le genuine espressioni che sembravano uscite dalla bocca degli antenati.
Cosa voglio dire? Voglio dire che la salvezza della lingua può avvenire solo dalla base e da chi si mette al servizio di chi " ha vissuto" la lingua, non da chi pretende di insegnare una lingua che non è mai esistita.



Il grado di utilità del tuo lavoro, purtroppo, è difficilmente definibile in quanto i suoi effetti non sono immediatamente visibili... però stai tranquilla che ha avuto dei benefici notevoli sulla formazione dei bambini e (perché no?) anche sulla crescita culturale dei genitori...
in quanto coinvolgendoli non solo emotivamente e risvegliando in loro la consapevolezza della loro storia e della loro cultura, ha contribuito a dare una nuova dimensione al loro essere sardi...
dubito che si sarebbero ottenuti gli stessi risultati utilizzando una lingua sconosciuta, mai sentita ed estranea alla loro realtà locale... in quanto come conseguenza immediata ci sarebbe stata una partecipazione meno massiccia agli eventi da parte di tutti gli elementi coinvolti...








  Firma di Petru2007 

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antas
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 09/10/2008 : 21:09:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di antas Invia a antas un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Petru2007 ha scritto:

Per il singolo sardo sarebbe solo una perdita inutile di tempo, che potrebbe essere impiegato in attività più utili...
Per la Sardegna invece sarebbe solo uno spreco di risorse pubbliche che potrebbero essere impiegate anch'esse in attività più utili...


Dae comente chistionas non creo chi tue triballes in s'iscola.









  Firma di antas 
In donzi sardu chi si oltat cont'a calesisiat podere b'est s'antigu disigiu de libertade de su populu de sos NURAGHES

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Albertina
Salottino
Utente Mentor


Poetessa Paradisolana


Inserito il - 09/10/2008 : 21:14:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Albertina Invia a Albertina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Petru2007 ha scritto:

Albertina ha scritto:
Sono d'accordo con te. Il problema non è quello di tradurre in sardo quello che si può dire benissimo in italiano, il problema è salvare la lingua che parlavano i nostri nonni. Non la si salva imponendo una nuova lingua, perché sempre un'imposizione è. La si salva facendo gustare la piacevolezza dei detti, delle batture, delle rime, delle preghiere, delle filastrocche, soprattutto quelle senza senso che si fondano sulla musicalità e fanno nascere il sorriso.
Io come insegnante elementare le mie proposte le ho fatte, ma nessuno sembra mi abbia voluto ascoltare. Pur senza avvalermi della lingua fatta a tavolino, i miei alunni hanno recitato per la festa richiamando in piazza una marea di persone che hanno apprezzato le genuine espressioni che sembravano uscite dalla bocca degli antenati.
Cosa voglio dire? Voglio dire che la salvezza della lingua può avvenire solo dalla base e da chi si mette al servizio di chi " ha vissuto" la lingua, non da chi pretende di insegnare una lingua che non è mai esistita.



Il grado di utilità del tuo lavoro, purtroppo, è difficilmente definibile in quanto i suoi effetti non sono immediatamente visibili... però stai tranquilla che ha avuto dei benefici notevoli sulla formazione dei bambini e (perché no?) anche sulla crescita culturale dei genitori...
in quanto coinvolgendoli non solo emotivamente e risvegliando in loro la consapevolezza della loro storia e della loro cultura, ha contribuito a dare una nuova dimensione al loro essere sardi...
dubito che si sarebbero ottenuti gli stessi risultati utilizzando una lingua sconosciuta, mai sentita ed estranea alla loro realtà locale... in quanto come conseguenza immediata ci sarebbe stata una partecipazione meno massiccia agli eventi da parte di tutti gli elementi coinvolti...


E chi lo sa. Intanto i bambini continueranno a recitare e i genitori li sosterranno e sono sicura che continueranno a recitare anche loro. E poi non è mica sepolto quello che abbiamo fatto! Disponiamo del materiale divulgativo: foto, filmati. Voglio dare la precedenza al sito della scuola. Se la scuola non ci dà lo spazio, i genitori sono pronti a firmare per pubblicizzare in altri siti. In fondo la recita è stata presentata anche in piazza, quando le scuole erano chiuse, quindi voglio dire non è solo un lavoro scolastico.









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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 09/10/2008 : 21:45:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Petru2007 ha scritto:

Per il singolo sardo sarebbe solo una perdita inutile di tempo, che potrebbe essere impiegato in attività più utili...
Per la Sardegna invece sarebbe solo uno spreco di risorse pubbliche che potrebbero essere impiegate anch'esse in attività più utili...

Dedicarsi con in intelligenza e impegno alla propria cultura, non è mai uno spreco, ma il modo migliore di spendere i soldi. Poche cose sarebbero più utili di un impegno del genere, e poi, chi l'ha detto che non s possano fare insieme, questa ed altre cose?
Turritano








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Petru2007

Moderatore




Inserito il - 09/10/2008 : 22:27:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Petru2007 Invia a Petru2007 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Dedicarsi con in intelligenza e impegno alla propria cultura, non è mai uno spreco, ma il modo migliore di spendere i soldi.


Perfettamente d'accordo... in tutto e per tutto...








Modificato da - Petru2007 in data 09/10/2008 22:28:42

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 09/10/2008 : 22:45:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Precisazione
Per "propria cultura", intendo non non solo quella spiciola, campanilistica, ma sopratutto quella che riguarda tutta la Sardegna: Storia. Lingua, tradizioni, per non sprofondare nel globalismo o in una cultura comunque estranea.
Turritano








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