Forum Sardegna - Secondo voi che sardo è?
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Nota Bene: L'unico capo del costume sardo confezionato con seta non importata dal continente e' la benda della veste femminile di gala di Orgosolo, detta " su lionzu".
Ancor oggi alcune donne si dedicano all'allevamento del baco da seta , che appartiene ad una varietà speciale, detta "Orgosolo" , i fili vengono tinti in trama con lo zafferano, che conferisce un bellissimo colore giallo ocra al caratteristico indumento.



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 Secondo voi che sardo è?
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drFolk
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 02/07/2008 : 16:41:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato
Il discorso è logico, e non mi pare incomprensibile. La LSC è un'operazione di facciata, un contentino dato agli elettori sardi per farsi passare come paladini della Sardità, un tentativo per mitigare la rabbia di chi non sogna altro, da una vita, l'indipendenza e il separatismo nel nome degli antichi Nuragici.

Son pronto a scommettere che esso ammazzerà quanto ancora resta del sardo dei paesi.










Modificato da - drFolk in data 02/07/2008 16:54:08

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Lollove

Nuoro

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 02/07/2008 : 16:55:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato
dr folk ha scritto:

Il discorso è logico, e non mi pare incomprensibile. La LSC è un'operazione di facciata, un contentino dato agli elettori sardi per farsi passare come paladini della Sardità, un tentativo per mitigare la rabbia di chi non sogna altro, da una vita, l'indipendenza e il separatismo nel nome degli antichi Nuragici.


Ma, sarà come dici tu, ma proprio logico non mi è sembrato. Comunque:
Ben vengano finalmente questi “contentini” (non di “facciata” ma di “sostanza”) Inoltre, se l’hanno fatto per fini elettorali, cioè per prendere più voti, vuol dire che i Sardi che finalmente vogliono emanciparsi dall’egemonia dell’italiano, sono la maggioranza, non ti pare?
Ma perché i nazionalisti e gli indipendentisti, dovrebbero, secondo voi razionalisti che sapete tutto, dovrebbero farlo in nome “degli antichi Nuragici?? Ma lo dite voi, o ve l’hanno detto loro? A me non me l’ha mai chiesto nessuno, ma ti dirò che se i Nuragici fanno parte delle nostre radici, c’e anche altro, eccome se ce n’è!
Un saluto
Turritano
PS: "Son pronto a scommettere che esso ammazzerà quanto ancora resta del sardo dei paesi", quello lo sta faccendo benissimo l'italiano: ha quasi finito di completare il lavoro!








Modificato da - Turritano in data 02/07/2008 17:07:25

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Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

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drFolk
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 02/07/2008 : 17:07:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato
Turrità, un amico mi ha fatto ascoltare il comizio pubblico di un leader separatista... parlava dei Nuragici, dei meravigliosi Nuraghi che svettavano fino al cielo alti ben tre piani. E tutti ad applaudire "La New York degli Shardana (sic)". Se il mio discorso non è logico, questo che riporto è delirio puro: e su questo discorso ci hanno costruito voti e programmi politici.
Io in sostanza, vedo che la LSC è una koiné, ripeto, di facciata, molto simile a quella che venne creata nella Grecia Classica. Un finto greco comprensibile per tutti, e che nessuno in madrepatria si sarebbe sognato di parlare (sono parole di Valerio Massimo Manfredi, uno scrittore straniero).

Mi scuso ancora per i miei discorsi illogici: ero convinto che qui si parlasse di lingua e, per riflesso, di letteratura: invece l'egemonia che si contesta fra le righe non è quella del Devoto-Oli.

Procurade 'e moderare,
Barones, sa tirannia... De su connottu!









Modificato da - drFolk in data 02/07/2008 17:08:46

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Lollove

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Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 02/07/2008 : 18:32:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato
dr folk ha scritto:

Il discorso è logico, e non mi pare incomprensibile. La LSC è un'operazione di facciata, un contentino dato agli elettori sardi per farsi passare come paladini della Sardità, un tentativo per mitigare la rabbia di chi non sogna altro, da una vita, l'indipendenza e il separatismo nel nome degli antichi Nuragici.

Son pronto a scommettere che esso ammazzerà quanto ancora resta del sardo dei paesi.




Accetto la scommessa. Secondo te quando tempo ci metterà ad ammazzare i dialetti dei vari paesi? Quanto vuoi scommettere?

(Premetto che, LSC o non LSC io continuerò a parlare il sardo del mio paese e lo insegnerò ai miei eventuali figli, perciò prima di 70-80 anni, salvo disgrazie, questo non dovrebbe accadere...).









Modificato da - Donovan in data 02/07/2008 18:34:53

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"I sardi a mio parere deciderebbero meglio
se fossero indipendenti all'interno di una comunità
europea ma anche mediterranea"

Fabrizio De Andrè

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drFolk
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 02/07/2008 : 18:46:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato
Donovan ha scritto:
Accetto la scommessa. Secondo te quando tempo ci metterà ad ammazzare i dialetti dei vari paesi? Quanto vuoi scommettere?

(Premetto che, LSC o non LSC io continuerò a parlare il sardo del mio paese e lo insegnerò ai miei eventuali figli, perciò prima di 70-80 anni, salvo disgrazie, questo non dovrebbe accadere...).


se faranno tutti come te, e come me, ci vorranno almeno tre secoli. Mi preoccupano i ragazzini in vena di sardismi fast food, quelli fatti e lasciati che non capiscono alcuna lingua pur parlandole tutte.









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Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 02/07/2008 : 18:59:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato
dr folk ha scritto:

Donovan ha scritto:
Accetto la scommessa. Secondo te quando tempo ci metterà ad ammazzare i dialetti dei vari paesi? Quanto vuoi scommettere?

(Premetto che, LSC o non LSC io continuerò a parlare il sardo del mio paese e lo insegnerò ai miei eventuali figli, perciò prima di 70-80 anni, salvo disgrazie, questo non dovrebbe accadere...).


se faranno tutti come te, e come me, ci vorranno almeno tre secoli. Mi preoccupano i ragazzini in vena di sardismi fast food, quelli fatti e lasciati che non capiscono alcuna lingua pur parlandole tutte.


Bene, quello che ti sfugge è che l' adozione di uno standard unico stimolerebbe tanti altri genitori a fare lo stesso. E' semplicemente logico, chiaramente avviene in un orizzonte di lungo termine e non in 2-3 anni.









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drFolk
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 02/07/2008 : 19:13:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato
Non insegnerei mai un ibrido creato a tavolino da una cricca di 8+2 esperti, questo è sicuro.








Modificato da - drFolk in data 02/07/2008 19:13:47

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Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 02/07/2008 : 19:31:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato
dr folk ha scritto:

Non insegnerei mai un ibrido creato a tavolino da una cricca di 8+2 esperti, questo è sicuro.


Ah, ma questo nemmeno io! Io, tu e tutti gli altri genitori sardi in questo caso insegneranno la propria variante. La scuola poi insegnerà loro come RAPPRESENTARLA GRAFICAMENTE, apportando quelle 2, 3, 4, 5 modifiche rispetto a come le rappresenterebbe secondo il sistema grafico dell' italiano. Nulla di nuovo per i sardi: mio nonno nato nel 1907 ha sempre pronunciato "zoza" ma scriveva "giogia" nelle sue poesie per uniformarsi ai poeti logudoresi e facilitare così lettura e comprensione.

E, comunque tu stai già utilizzando uno standard grafico artificiale: l' italiano.









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Fabrizio De Andrè

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drFolk
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 02/07/2008 : 19:37:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato
E allora? Se già Barore Sini, Remundu Piras e Diegu Mele (Pipinu Mereu mi piace di meno, ma ce lo metto) hanno codificato uno standard linguistico per le varianti scritte, cui i nostri nonni si sono adattati senza problemi... Perchè crearne un'altra, anzichè rafforzare quella esistente? Non conosco i poeti campidanesi ma credo il discorso sia simile.

E per dirla con mio nonno: a lu vides chi torras a sa mea?









Modificato da - drFolk in data 02/07/2008 19:38:10

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Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 02/07/2008 : 19:59:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato
dr folk ha scritto:

E allora? Se già Barore Sini, Remundu Piras e Diegu Mele (Pipinu Mereu mi piace di meno, ma ce lo metto) hanno codificato uno standard linguistico per le varianti scritte, cui i nostri nonni si sono adattati senza problemi... Perchè crearne un'altra, anzichè rafforzare quella esistente? Non conosco i poeti campidanesi ma credo il discorso sia simile.

E per dirla con mio nonno: a lu vides chi torras a sa mea?



C'è anche chi la pensa così, chi vorrebbe il cosiddetto "Logudorese illustre" per tutti, non è sbagliato in sè Il problema è che così facendo tagli fuori tutta la parte meridionale dell' isola, che giustamente avrebbe delle rivendicazioni da fare.
Per risolvere questo problema si potrebbe utilizzare al sud il "Campidanese letterario" e c'è infatti chi la pensa così: dividere il sardo in due norme.

Io non sono d' accordo su questo non perchè ci tenga ad avere una norma artificiale, ma perchè una norma unica è molto più efficiente sia dal punto di vista della conservazione dei dialetti esistenti attualmente sia dal punto di vista dello sviluppo linguistico.

Un' esempio su tutti: considerando l' esistenza e la supremazia dell' italiano in Sardegna un editore preferirebbe investire su un giornale che viene letto senza problemi sia al nord che al sud dell' isola, oppure investire su un giornale che viene letto senza problemi solo in metà dell' isola? Risultato: l' editore preferirà investire su un quotidiano scritto interamente in italiano! E' anche una questione di mercato...









Modificato da - Donovan in data 02/07/2008 20:01:51

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 02/07/2008 : 21:48:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato
dr folk ha scritto:

Non insegnerei mai un ibrido creato a tavolino da una cricca di 8+2 esperti, questo è sicuro.

A me invece, per via dei campalinismi, mi sembra la cosa più pratica da fare (e molti popoli con i nostri stessi problemi l'hanno fatto), se vogliamo avere un Lingua Ufficiale, se vogliamo che il Sardo non muoia. Che cosa c'è di più incentivante che darle prestigio e dignità nell'uso comune (Scuole e tutti gli Uffici). In questo modo i genitori sarebbero incoraggiati ad usare la loro variante. Mentre l'italiano sta soffocando tutto, noi z'affarremmu!
Per i Nuragici, ti ho già risposto. C'è chi calca di più quel tasto e chi di meno, ma certamente di tasti ce ne sono tanti e poi tanti...
Turritano








Modificato da - Turritano in data 02/07/2008 21:51:02

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ziama
Salottino
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Inserito il - 02/07/2008 : 21:59:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ziama Invia a ziama un Messaggio Privato
CHE ARTICOLO INTERESSANTE.....

La lingua unificata che porta divisioni
e consumerà risorse ingenti
non può essere una decisione di pochi
di Cristian Ribichesu

Domenica 27 maggio 2007, sulla “Nuova”, la professoressa Eugenia Tognotti criticava la Lingua Sarda Comune paragonandola ad una sorta di mostro, proprio come quello creato dal dottor Victor von Frankenstein nel famoso romanzo di Mary Shelley. Sicuramente la scelta regionale di adottare una lingua comune ufficiale per la Sardegna non incute la stessa paura del mostro, ma probabilmente crea preoccupazioni e indubbiamente divide i sardi su una tematica complementare della tradizione regionale.

Senza voler “indossare il camice del dottore”, e lasciando al linguista il suo ruolo, che mi pare non sia stato rispettato per la decisione finale in merito alla suddetta adozione linguistica, penso sia opportuno intervenire contribuendo con alcune riflessioni critiche.

Indubbiamente, tutte le realtà linguistiche locali della nostra isola soffrono il rischio di estinzione, anche per il fenomeno della globalizzazione. Ma oltre a questo pericolo, adesso potrebbero sorgere i problemi derivanti dall'adozione della Lingua Sarda Comune, paragonabile ad una “globalizzazione secondaria”, causata, appunto, dalle scelte politiche regionali. Infatti, queste hanno richiesto l'individuazione di una lingua sarda che possa essere utilizzata per la registrazione di atti pubblici, oltre che come seconda lingua nell'insegnamento scolastico, o lingua da adottare per alcune trasmissioni di enti televisive o radiofoniche locali.

Però il problema è che non si possono snaturare delle realtà linguistiche per andare incontro a qualsiasi tipo di volere imposto dall'alto, in questo caso un volere con intento “unificatore”, ma in realtà fortemente disgregante.

Certo, se proprio si volesse identificare un tipo di sardo standard, credo sarebbe giusto ricorrere alla variante culturalmente più prestigiosa e maggiormente rappresentata in letteratura, ovvero il sardo logudorese, e magari abbinando una forma grafica uguale per tutti, anche perché, col riconoscimento di questa koinè linguistica sarda bisognerà insegnare questa lingua artificiale, sia a scuola che in numerosi corsi appositi per funzionari pubblici, producendo tutta una letteratura che non esiste.

Ovviamente questo presuppone una ingente spesa per la creazione di questi testi, testi senza alcuna importanza storica, con l'adozione di una procedura contraria alle normali fasi che vedono la creazione di una lingua, perché, in questo caso, sulla base d'una grammatica artificiale si devono produrre testi letterari, mentre invece è sulla base dei testi esistenti che nascono le grammatiche. Per intenderci, Cicerone non ha seguito la grammatica latina per poter codificare il latino delle sue opere, ma è sulle sue opere che è stata codificata la grammatica latina.

Da una parte, inoltre, molte realtà locali potrebbero perdere le proprie specificità linguistiche (perché è innegabile che, tra l'uso dell'italiano ufficiale e di un sardo standard, alla fine avverrà questo livellamento), che sono legate all'antropologia, agli usi e ai costumi delle varie zone dell'isola (per fare un esempio ricordo che le comunità storiche che vivono dalla pesca sviluppano una terminologia maggiore e specializzata per quell'attività, come le comunità montane la sviluppano per l'allevamento).

Dall'altra, una Lingua Sarda Comune è inapplicabile nelle zone in cui si parla il “Sassarese” e il “Gallurese”. Infatti, per queste due specialità il discorso cambia: mentre il Sardo è una lingua unica, divisa in varianti, e comprensibile nei vari territori della Sardegna, eccezione fatta per le isole linguistiche tabarchina e catalana, il “Sassarese” e il “Gallurese” non possono essere ritenute varianti del sardo, perché hanno una grammatica e una sintassi che se ne distacca e si avvicina maggiormente ai dialetti toscani per apporto corso.

In modo particolare il “Sassarese”, nato dalle stesse matrici del logudorese, ma poi arricchito dagli influssi pisani, genovesi, catalani, castigliani e corsi, a parte le forme lessicali comuni al logudorese, ha una fortissima somiglianza col dialetto di Ajaccio, città da cui nei secoli sono provenute numerose immigrazioni.

Qui non si pensa ad un'ostinata difesa delle varietà linguistiche isolane, dato che è naturale che le lingue nascono e muoiono e ciò che ne decreta il successo è l'uso, ma soprattutto alla loro valorizzazione e al recupero della cultura e delle tradizioni ad esse legate. Tuttavia mi sembra giusto ricordare, proprio come afferma il prof. Lupinu, che il primo obiettivo d'una buona pianificazione linguistica non può essere l'imposizione d'una lingua artificiale, quanto l'uso del sardo in famiglia, ovviamente quello di appartenenza.

Comunque, se Mary Shelley voleva «criticare il delirio di onnipotenza dell'uomo, che voleva farsi simile a Dio diventando egli stesso creatore», certamente adesso non si vuole mettere in discussione il “delirio di onnipotenza” di qualcuno, quanto una scelta che potrebbe danneggiare le tradizioni della Sardegna. Detto questo, se la classe politica regionale opera in tal senso, allora spetta ai politici locali adottare misure opportune per la tutela delle diverse varietà, come del resto è doveroso per gli studiosi e per tutti in generale “alzare la voce” chiedendo una consultazione più democratica su una tematica tanto importante.

http://www.altravoce.net/2007/05/30/mostro.html









  Firma di ziama 

Santa Mariedda - Senorbi

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

Siamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
Grazia Deledda.

 Regione Estero  ~ Città: new york  ~  Messaggi: 9847  ~  Membro dal: 12/12/2006  ~  Ultima visita: 30/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

ziama
Salottino
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Inserito il - 02/07/2008 : 22:00:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ziama Invia a ziama un Messaggio Privato
Sono pronta a scommettere che anche Cristian Ribichesu sara' definito un nemico della LINGUA SARDA....o uno che non capisce nulla.....










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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 02/07/2008 : 22:58:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato
ziama ha scritto:

Sono pronta a scommettere che anche Cristian Ribichesu sara' definito un nemico della LINGUA SARDA....o uno che non capisce nulla.....



Ciao
Un articolo così pesante non si può neanche leggere... ma se il Ribichesu dice certe cose, possiamo scommettere che ha ragione lui... e Ziama! Loro sì che capiscono tutto... che invidia
Un caro saluto
Turritano








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ziama
Salottino
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Inserito il - 02/07/2008 : 23:04:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ziama Invia a ziama un Messaggio Privato
Turritano...sei talmente TURRATO che non ti sei neppure preso la briga di leggere.....solo perche' postato da qualcuno (me nella fattispecie) che la pensa diversamente da te...
Eppure in svariati punti il Ribichesu da ragione a quelli che come te, vorrebbero la LSC.....ma e' ovvio che non ti sei disturbato....

Non c'e' peggior SARDO di chi non vuol sentire!!!









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Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
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