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quattromori
Utente Master
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Inserito il - 15/02/2008 : 11:50:57
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grazie ai bronzetti conosciamo in quali classi era suddiviso il popolo nuragico e come era il tipo di vestiario e d'armamentario. conoscete qualcuno che sia in grado di riprodurre in maniera fedele e a grandezza naturale, queste caratteristiche?
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Modificato da - Agresti in Data 21/02/2008 13:47:16
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lucio
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 15/02/2008 : 12:39:48
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Ricordo che su videolina, in una trasmissione di archeologìa (La porta sull'infinito) una ragazza aveva presentato dei disegni sull'abbigliamento nuragico. Potresti chiedere dettagli alla direzione
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L. |
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 15/02/2008 : 13:09:29
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| Messaggio di quattromori
grazie ai bronzetti conosciamo in quali classi era suddiviso il popolo nuragico e come era il tipo di vestiario e d'armamentario. conoscete qualcuno che sia in grado di riprodurre in maniera fedele e a grandezza naturale, queste caratteristiche?
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In quali classi era diviso? E come fai a sapere che i bronzetti raffigurano i nuragici? MF
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shardanaleo
Utente Attivo
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Inserito il - 15/02/2008 : 18:10:54
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| maurizio feo ha scritto:
| Messaggio di quattromori
grazie ai bronzetti conosciamo in quali classi era suddiviso il popolo nuragico e come era il tipo di vestiario e d'armamentario. conoscete qualcuno che sia in grado di riprodurre in maniera fedele e a grandezza naturale, queste caratteristiche?
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In quali classi era diviso? E come fai a sapere che i bronzetti raffigurano i nuragici? MF
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toh! Finalmente qualcuno che ha i miei stessi dubbi... shar
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quattromori
Utente Master
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Inserito il - 20/02/2008 : 11:31:02
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grazie mille lucio, forse ho capito a chi ti riferisci. si chiama demontis ed ha scritto il libro dal titolo un popolo di bronzo, descrivendo l'abbigliamento e l'armamentario dei bronzetti. se conoscete qualcuno di voi disponibile a lavorare per riprodurlo fedelmente, ve ne sarei molto grato. tutti gli altri commenti sono indesiderati, c'è poco da discutere con me
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Modificato da - quattromori in data 20/02/2008 11:59:24 |
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MirkoZaru
Utente Senior
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Inserito il - 21/02/2008 : 13:46:58
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Cosa pensate che io indossi nel mio avatar?
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quattromori
Utente Master
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Inserito il - 22/02/2008 : 11:29:12
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mirko, fammi sapere se potresti collaborare al mio progetto, per favore
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MirkoZaru
Utente Senior
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Inserito il - 22/02/2008 : 11:35:42
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Dipende qual'è il tuo progetto, possiamo parlarne!
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 25/02/2008 : 19:12:53
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| quattromori ha scritto: tutti gli altri commenti sono indesiderati, c'è poco da discutere con me
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Speravo soltanto che tu sapessi qualche cosa che io non so. MF
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MirkoZaru
Utente Senior
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Inserito il - 25/02/2008 : 19:25:48
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| maurizio feo ha scritto:
| quattromori ha scritto: tutti gli altri commenti sono indesiderati, c'è poco da discutere con me
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Speravo soltanto che tu sapessi qualche cosa che io non so. MF
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Ehi, Maurizio, ho ricevuto la tua mail? (ora non ricordo se era una mail o un messaggio privato) Appena ho un pò di tempo ti risponderò volentieri!
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quattromori
Utente Master
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Inserito il - 27/02/2008 : 11:40:59
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scusa feo e chiedo scusa anche all'amico leo. purtroppo non so più di quello che possano sapere gli altri ed è per questo che chiedo la colaborazione di chiunque possa aiutarmi in questo progetto. mirko, aspetto tue notizie!
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 27/02/2008 : 21:14:13
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| quattromori ha scritto:
chiedo la collaborazione di chiunque possa aiutarmi in questo progetto.
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Non conosco il tuo progetto, perché non lo hai spiegato per esteso. So dell'esistenza di un libro con molti bei disegni, autore una donna, ma non ne ricordo il titolo. Ricordo di non averlo acquistato perché il prezzo superava la spinta della mia curiosità.
Io credo - però - che i bronzetti non appartengano al periodo più propriamente nuragico (vogliamo più semplicemente dire che non sono coevi dei nuraghi, ma successivi?). Credo che siano un'arte minore, con tutte le limitazioni e le approssimazioni - e le licenze poetiche - che questo fatto comporta. Credo che fossero fusi e rifusi più volte presso i luoghi sacri, dietro pagamento di offerte alla "chiesa" ed ai suoi sacerdoti. Credo, pertanto, che non rappresentino affatto i "nuragici", né tanto meno che diano fedeli ritratti di coloro che li hanno prodotti. D'altro canto - anche ove essi non fossero un'espressione artistica minore - anche l'arte maggiore idealizza i propri soggetti e spesso s'ispira a periodi nient'affatto coevi all'artista. Naturalmente, posso sbagliarmi nel formulare queste ipotesi. Per quanto riguarda la divisione in "classi" dei nuragici, credo che entriamo nella speculazione. Rifacendomi a studi antropologici, so che gli stadi di sviluppo sociale dell'uomo sono quelli di: 1 - banda (cioé piccoli gruppi, come le scimmie antropomorfe ancora oggi, in una scala gerarchica dettata dalla forza); 2 - tribù (che è l'unico stadio evolutivo concesso ai nuragici dalla maggior parte degli autori: un gruppo di poco più di uno o due centinaia d'individui, che si conoscono tutti personalmente e sono tutti imparentati tra loro); 3 - chiefdom (o chefferie, cioé "capitanato", che già prelude allo Stato, pur non possedendo ancora i ruoli non produttivi che necessariamente compaiono numerosi in quest'ultimo): in essa, molto più estesa territorialmente e numericamente della tribù, compaiono di necessità i simboli del potere politico e religioso, che sono necessari perché gli appartenenti si ricordino chi comanda e si riconoscano tra loro come amici (senza aggredirsi). Alcuni degli orpelli dei bronzetti già potrebbero essere quei simboli. Ad esempio, il pugnale gammato, per dirne uno. 4 - Stato (come noi lo definiamo).
Io credo che i protosardi - che all'inizio erano divisi in tribù divise e scrivevano la loro lingua comune con alfabeti differenti (iberico, fenicio, greco etc) avessero infine raggiunto lo stadio coesivo di Chiefdom e che gli aggressori (Cartaginesi e Romani) meglio organizzati ne abbiano impedito la definitiva trasformazione in Stato. Credo che i bronzetti rappresentino questo stadio e questo tipo di società. Forse quello che intendi per classi sono i ruoli produttivi di pastori agricoltori ed artigiani commercianti e quelli non produttivi di sacerdoti e militari, oltre ai pochissimi amministrativi. Vuoi riprodurli dal vero in tre dimensioni o graficamente a colori?
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kilivru
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Inserito il - 28/02/2008 : 09:21:24
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Salute a tottus.
"3 - chiefdom (o chefferie, cioé "capitanato", che già prelude allo Stato, pur non possedendo ancora i ruoli non produttivi che necessariamente compaiono numerosi in quest'ultimo): in essa, molto più estesa territorialmente e numericamente della tribù, compaiono di necessità i simboli del potere politico e religioso, che sono necessari perché gli appartenenti si ricordino chi comanda e si riconoscano tra loro come amici (senza aggredirsi). Alcuni degli orpelli dei bronzetti già potrebbero essere quei simboli. Ad esempio, il pugnale gammato, per dirne uno. 4 - Stato (come noi lo definiamo)."
Quale elemento, inteso eventualmente come "processo/evoluzione sociale", determina il passaggio da una chiefdom ad uno stato? Ha senso parlare di "stato" in epoche, periodi storici differenti?
k
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maurizio feo
Salottino
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maurizio feo
Salottino
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Inserito il - 28/02/2008 : 09:34:32
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| kilivru ha scritto:
Quale elemento, inteso eventualmente come "processo/evoluzione sociale", determina il passaggio da una chiefdom ad uno stato? Ha senso parlare di "stato" in epoche, periodi storici differenti?
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La Chefferie conta già migliaia (o decine di migliaia) d’individui, più villaggi (di cui uno è il più importante) e relazioni interpersonali basate su classe sociale e residenza. Essa rappresenta un mutamento enorme dalla tribù. Affida i processi decisionali ad un’autorità centrale, la sola che possa usare la forza. Possiede qualche livello di burocrazia. La religione ha già il ruolo di giustificare la cleptocrazia: anzi si crea un’ideologia istituzionalizzata, che rafforza l’autorità del capo. Ogni individuo accetta l’obbligo dei tributi per costruire templi (che ricordano l’esistenza del potere centrale). In cambio, avrà stabilità, la sicurezza che gli altri membri, pur non conoscendolo, non lo uccideranno, per l’appartenenza alla stessa etnia, con la stessa lingua, gli stessi ideali, la stessa religione, lo stesso capo. Le eccedenze servono a mantenere i ruoli non produttivi. L’agricoltura e l’allevamento si fanno intensivi. Compaiono stratificazioni sociali e divisione del lavoro. Compaiono beni di lusso per l’elite: il capo deve essere immediatamente riconoscibile. Nascono forme ritualizzate esteriori di rispetto religioso e sociale (ad esempio: l’inchino). Fa la sua comparsa la schiavitù. Le prime Chefferie comparvero nella Mezzaluna Fertile attorno al 5500 a. C. mentre l’america centrale dovette attendere fino al 1000 a. C. Nella Chefferie si realizzano opere sociali che sarebbero onerose per iniziative singole, s’edificano edifici monumentali. Il baratto perdura, ma l’economia s’affida anche al sistema di raccolta centrale e redistribuzione, che prefigura le moderne imposte. In genere, le Chefferie non hanno mai prodotto documenti scritti. Lo Stato è la forma d’aggregazione che necessita di meno descrizioni. Sappiamo che i primi stati mesopotamici possedevano un controllo centrale dell’economia. Quattro erano le categorie di produttori di cibo: ortofrutticoltori, pastori, pescatori, coltivatori di cereali. L’autorità centrale riceveva i loro tributi e forniva in cambio attrezzi, semi e cibo. Lo stato manteneva anche gli operai necessari per le opere pubbliche. Nei primi stati, lo schiavismo s’applica su larga scala, compaiono capitali grandi e fastose, i ruoli non produttivi s’articolano e si differenziano seguendo le crescenti necessità della burocrazia. L’ideologia si fa più insistita: non esiste un esercito, che non abbia un Dio dietro di sé. Tra i soldati figurano potenziali eroi e martiri della Patria. Va notato che questo modo di pensare è del tutto inesistente, nella banda o nella tribù: in esse esistono la guerra e la possibilità di morire, ma si sferra un attacco solo se si ha una schiacciante superiorità, che assicura la vittoria. Si combatte solo per la preda, per il cibo, per qualche cosa, d’immediato e concreto, che gli altri possiedono. Non si combatte per la comunità, per la sicurezza, o per un futuro sereno. Fino a 6000 anni fa, ogni fanatismo religioso e politico era del tutto sconosciuto, nel mondo.
E, sì: ha senso parlare di Stato in periodi differenti, perché è proprio in periodi differenti che le fortune biologiche e geografiche (assolutamente non "razziali"!) hanno fatto fiorire gli Stati in luoghi e tempi diversi. Ciao, MF
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kilivru
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Inserito il - 28/02/2008 : 09:48:14
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grazie maurizio.
ho letto con piacere il tuo post. poco tempo fa lessi "Armi, acciao e malattie" di Jared Diamond, che spiega sopratutto:
"perché è proprio in periodi differenti che le fortune biologiche e geografiche (assolutamente non "razziali"!) hanno fatto fiorire gli Stati in luoghi e tempi diversi."
"...In genere, le Chefferie non hanno mai prodotto documenti scritti." : la scrittura come passaggio culturale e sociale da chiefdom a stato?
k
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