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carusoandfriends
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 10/01/2008 : 22:40:47
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Certo che in Francia ...é meglio chiamarsi Caruso...o...Piga.......che Ben....machin.........per potere trovare lavoro e integrarsi a dovere.......il fatto che questa terza generazione di magrebini non puo integrarsi é perché ...come ha ben detto Agip...ha scarsa cultura e un livello scolare molto basso. Ora con la mondializzazione industriale...piu nessun imprenditore ha bisogno di....manovali ........bensi di operai specializzati... .....comunque per rivenire al tema.....io mi sento "très bien"...integrato...socialmente.....ma mi sentiro sempre Emigrato mio malgrado.......molto di piu emigrato di un Sardo....ho cugini a Milano...Genova...in Italia!!!!!...c'é una Grandissima differenza!!!!!!
carusoandfriends
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agip
Utente Attivo
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Inserito il - 11/01/2008 : 09:42:34
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Io mi presento sempre (anche se son 100% integrato) come immigrato Sardo é figlio d'immigrato.Son molto orgoglioso di questo fatto perché dimostro in più d' ella cultura francesa la mia cultura sarda. Non vi potette immaginareil quante persone faccio venire in ferié in Sardegana solo parlando della nostra Isola. Capisco finalmente che per noi Isolani lasciare la Sardegna è come l'asciare la nostra Patria, per quello accettiamo di essere chiamati immigrati anche se viviamo in Italia.
Salvatore le Sarde
Celui qui aime et connait profondément ses racines pourra suivre sa route en toute sérénité. s.p.
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ziama
Salottino
Utente Maestro
AmBASCIUatrice in USA
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Inserito il - 11/01/2008 : 15:51:59
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Io invece non mi sono mai considerata una "emigrante" e neppure "immigrante"... Ho semplicemente scelto in posto in cui vivere... La parola "immigrante" sta ad indicare qualcuno lontano da casa, che non vive nel suo paese.. Io ho scelto di vivere qui, ho fatto di questa citta' la mia casa e in quanto tale, ne sono parte integrante!
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 11/01/2008 : 18:33:11
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| Gio ha scritto:
Cedro d. L.....non mi dirai che hai la targa ZH perchè se arrivi in Ticino ti tratto da Krucca.
Comunque è vero che i sardi sono molto disponibili.
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Ed io ti tiro le uova in testa. Non chiedermi il soldi della lavanderia perché non te li do anche se ti inginocchi.
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 11/01/2008 : 18:39:04
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| agip ha scritto:
Io mi presento sempre (anche se son 100% integrato) come immigrato Sardo é figlio d'immigrato.Son molto orgoglioso di questo fatto perché dimostro in più d' ella cultura francesa la mia cultura sarda. Non vi potette immaginareil quante persone faccio venire in ferié in Sardegana solo parlando della nostra Isola. Capisco finalmente che per noi Isolani lasciare la Sardegna è come l'asciare la nostra Patria, per quello accettiamo di essere chiamati immigrati anche se viviamo in Italia.
Salvatore le Sarde
io se devo dire il vero mi sento una viaggiatrice,perchè dirette voi.
perché in qualunque parte dove io vada so che ho dei diritti e dei doveri che voglio rispettare perché tutto cio' che avro' dipendera' solo dalla mia capacita' di salire sul treno giusto e valorizzare la mia scelta senza pretese che siano gli altri ad accollarsi le mie responsbilita' di vita sociale.
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mauro48
Nuovo Utente
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Inserito il - 12/01/2008 : 19:36:39
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| cedro del Libano ha scritto:
se ci rifacciamo all'ecologia si,uno che si sposta da un ambiente all'altro puo' essere considerato un emigrato ed un immigrato
perche' abbandona il suo dominio naturale dove esiste un particolare ecosistema che favorisce endemismi unici
non riscontrabili in nessun altro luogo.
L'Italia e' una stessa nazione solo geograficamente e politicamente,ma se analizzi le varie regioni potrai notare che la popolazione
è molto variabile sia nell'aspetto morfologico che in quello genetico,
La genetica è molto importante per l' adattamento in un luogo.
Ti faccio un esempio:se io nasco a livello del mare sentiro' una minore pressione atmosferica e quindi il mio organismo sviluppa delle caratteristiche anatomiche
e fisiologiche adatte solo a quell'ambiente,se mi sposto in alta montagna dove esiste una maggiore pressione atmosferisca e una maggiore rarefazione dell'aria
il mio organismo non riesce ad adattarsi perche' privo dei sistemi fisiologici che la possano favorire se non in tempi molto lunghi
Da un malessere fisico deriva il malessere psicologico che è la prima causa per cui un individuo puo' sentirsi emigrato. BOH? rileggendo non so se mi sono convinta che sia tutto vero quello che ho scritto.
Pero',la domanda che tu ti poni non dovrebbe essere strana se riscontro che chi abita in Svizzera è considerato emigrato chi si trasferisce da un paese
all'altro, addirittura chi cambia casa nello stesso paese.Ti assicuro che é vero,.Mi fanno persino pagare la tassa di emigrazione. almeno nella svizzera tedesca e'cosi'
___scusa ma la pressione atmosferica decresce con l’aumentare dell’altezza sul livello del mare. cosi per la precisione saluti forza paris________
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mauro
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 12/01/2008 : 20:32:30
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hai ragione,piccola svista hai fatto bene a correggere
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gianni54
Salottino
Utente Normale
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Inserito il - 23/01/2008 : 17:44:22
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Io mi trovo fuori Sardegna da una vita..tutta Europa un po' d'Africa, America del Nord. America del Sud, non mi sento nessun immigrato..sempre mi son sentito a casa mia...strano ma vero!! gianni54
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agip
Utente Attivo
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Inserito il - 23/01/2008 : 18:26:37
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Ciao Gianni 54 abbiamo molta cosa in comune,perche anche io ho passato la piu grande parte della mi vita fuori della Francia (son Sardo ma di cultura francesa) lavorando in: Africa Nera,Argelia,Tunisia,Marocco ,Canada,Brasile,colombia,Venezuela. anche in Europa: Belgio,Espagna,Portugallo,Norde Italia,anche in Sardegna. Non mi so mai sentito emigrato, ma una persona che portava un aiuto è un sapere agli altri.Mi sono sempre presentato come un Sardo/Francese.
Salvatore le Sarde
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stefano2165
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 23/01/2008 : 18:48:48
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allora quando dico che i sardi e la sardegna sono unici, ovunque ci si trovi,e sentendo queste discussioni penso di essere nel giusto. io sono andato via x lavoro a 18 anni, e dovunque sono stato ho notato che in italia ci si sente emigrati xche' da una regione alla altra ci si prende in giro a volte anche in maniera dispreggiativa. come diceva qualcuno ancora in sardegna e rimasta la regola della ospitalita,e del buon convivere con tutti, specie con i continentali che vengono a flotta in estate. se qualcuno poi si e trovato male dipende sicuramente dall'ospite e non dagli ospittanti i quali x mettere a proprio agio i visitatori fanno di tutto.
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Ichnos
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 24/01/2008 : 14:18:35
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Per dire la verità la parola emigrato a me personalmente fa ridere,sentirsi emigrato xchè? chiediamocelo un po tutti casomai, secondo me uno si sente tale se non riesce ad inserirsi nella società in cui vive,ma allora è emigrato anche nel suo stesso paese di nascita,es.un delinquente viene emarginato anche dai vicini di casa,ma poi in un europa globalizzata non possiamo più parlare di queste cose,.....un europa senza confini che ci dice...sei a casa tua,inseriscito tra noi,rispettaci e sarai rispettato hai un intelligenza,una forza di volontà,insegna anche a noi,facci vedere le tue capacità,saremo fieri di te come tu sarai fiero di noi da 30 anni che risiedo a berlino ma mai,dico mai mi sono sentito emigrato e tantomeno emarginato,sono felice di appartenere a questa europa libera mario vacca
Si fidi a modu de ti ke furare komente Paride a s ermosa Elena http://img172.imageshack.us/img172/...chnosep1.jpg
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asia
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 24/01/2008 : 16:13:48
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| ziama ha scritto:
Io invece non mi sono mai considerata una "emigrante" e neppure "immigrante"... Ho semplicemente scelto in posto in cui vivere... La parola "immigrante" sta ad indicare qualcuno lontano da casa, che non vive nel suo paese.. Io ho scelto di vivere qui, ho fatto di questa citta' la mia casa e in quanto tale, ne sono parte integrante! |
Trovo saggia e molto pertinente la considerazione di Ziama. In un'epoca come la nostra, specie quella più recente, in cui si parla di flussi, di scambi interculturali, di globalizzazione... è quasi assurdo spostarsi in un altro paese sentendosi emigrato.
A meno che, a monte, non ci sia una costrizione, una scelta inesorabile perchè la propria terra non è stata in grado di accoglierci con un lavoro dignitoso. Allora il termine si colora di un'accezione peggiorativa e di una punta di rammarico. Nel termine "emigrato" si inserisce quindi una parte di colpa, attribuibile alla propria patria.
Credo comunque che il considerarsi immigrato sia un fatto legato alla nostra percezione, come hanno dimostrato gli interventi che mi hanno preceduta. Chi ha un'autostima significativa, sa di valere, sa di avere una ricchezza nelle mani e nel cuore... non cederà alla trappola dell'autorazzismo, sentendosi inferiore. Anche se qualcuno cercasse, nella nuova dimora, di farglielo credere.
Fratelli sardi che vivete all'estero...non immaginate neppure quanto io vi ammiri.
Un bacio.
C'è sempre un angolo di silenzio nelle più sincere confessioni delle donne
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Modificato da - asia in data 24/01/2008 16:14:35 |
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MARIO DEMONTIS
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Inserito il - 26/01/2008 : 03:21:30
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ciao ,agip, hai toccato un tasto, noi sardi ci sentiamo stranieri anche nel paese che stà a un km dal nostro, figurati,in francia dove stai tu, in abruzzo,dove sto io,in capo al mondo,dove stanno tanti sardi. NOI,siamo un mondo a parte. w la sardegna.
MARIODEMONTIS
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MARIO DEMONTIS
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Inserito il - 26/01/2008 : 03:26:49
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a ichnos. si l'amas a lavinia istruinnela,si ti cherer de dido innamorare.
MARIODEMONTIS
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asia
Salottino
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Inserito il - 28/01/2008 : 11:44:40
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Un amico, rientrato in Sardegna dopo una lunga storia di emigrato, ha composto recentemente questi splendidi versi che voglio condividere con voi.
Ho mangiato pane da 100 forni, mi sono saziato di kisci el kebab in cappadocia, ho lavorato duramente in quelle terre, pensando a te,isola mia. Ho assaggiato tutti i couscous, ho bevuto tè alla menta e carcadè. ho lavorato duro in quei deserti, solo col sogno di casa mia. Isola mia,ti ho sognato milleottandue volte, ti ho amata come una amante, ma ero in lavoro negli states, a mangiare quegli orribili "pudding" pensando alla mia "panada e panadeddas". Ho currachato nei barrios argentini, avevo piu' amici io,a buenos aires, quartiere palermo,che un primo ministro.
Ho mangiato pane di 100 forni, ma il civraxiu e su carasau, sono rimasti nel mio d.na. Ho ballato cielito lindo e galopera, maria dolores e la malaguena, ho imparato perfino a parlar portoghese quando mì spedi la corporation a cercare oro nel cucuracaca. la mia faccia era di meticcio,il profilo di ebreo errante, sembravo piu' che un sardo,un greco di Santorino. Ho imparato il tango,il bolero,su ballu sardu é rimasto nei ammentos. Ho passeggiato anche a madrid,roba per pochi,ho perfino mangiato alla tour rose, ho visitato il moma di new york city. Ho installato tutte le luci di brooklyn e di manhattan, ho conosciuto sirio maccioni,il re dei re dei chef sardi. Ma la mia isola era tutt'altra cosa. Dopo 10 anni,di lungo peregrinare,aver dedicato una preghiera al gesù di rio de janeiro, ho fatto spola a montreal per salutare alcuni amici,e voilà,sono sbarcato a golfo degli aranci. Ed ho viaggiato a finestrini chiusi,in attesa di assaporare tutti i gusti perduti con la mia lontananza.
Addio montevideo,addio ciudad del mexico, addio asuncion,addio alessandria d'egitto. Dalla mia sardegna,vi mando un abbraccio.
G.S.
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Modificato da - asia in data 28/01/2008 11:45:33 |
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