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lucio
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 15/12/2007 : 23:01:52
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Ciao! Qualcuno mi sa dare più delucidazioni sull'ipotesi che i nuraghi fossero intonacati all'interno e sul fatto che in diversi muri si può rintracciare l'uso di malta?
L. C.
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Muddy Waters
Nuovo Utente
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Inserito il - 15/12/2007 : 23:16:39
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Sarò pure ignorante, ma è la prima volta in assoluto che sento parlare di nuraghi "intonacati". Salvo non si vogliano intendere eventuali interventi "moderni" per rendere "abitabile" il nuraghe... Mi risulta che una bella volta a tholos, del tutto integra, venne per maggior sicurezza "cementata" dal contadino che aveva il nuraghe nel campo e che così, con quel bel tappo di cemento sul tetto, poté dormire all'asciutto e senza spifferi. Mah?
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lucio
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 15/12/2007 : 23:25:16
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Questa affermzione l'ho letta in uno di questi forum, se non sbalio da edosardo., e mi ha incuriosito molto. Vorrei chiedere ad edo quali sono le prove che avvalorano questa sua affermazione, grazie!
L. C.
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francesco7
Utente Medio
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Inserito il - 16/12/2007 : 08:44:50
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Tutti i nuraghi hanno gli interstizi, tra le pietre a secco, riempiti di terra. ( Questo spiega anche la collina di terra che si è formata intorno ai nuraghi crollati. Nei nuraghi polilobati, sono migliaia di metri cubi : niente tsunami , quindi !). Poteva essere usata anche terra mescolata con un po' d'acqua, a formare una specie di “malta” ( come quella per i mattoni del Campidano, o per i vasi ). Serviva, probabilmente, oltre ad evitare gli spifferi, a impedire l'accesso a topi, formiche, o altro. In molti nuraghi, evidentemente meglio conservati ( come il S. Antine ), si trovano tracce di “malta di terra” sporgente dalle pietre, come a formare un intonaco. Non ho visitato moltissimi nuraghi, e all'inizio, non ci avevo mai badato : perciò non saprei indicarvi quelli con più resti.
In ogni caso, se fossi stato io a costruirli, avrei fatto un bell'intonaco ( nel senso di sigillare bene gli interstizi tra le pietre ) e poi avrei acceso un enorme falò, nelle camere, per indurirlo come per i vasi. Quasi sicuramente erano sigillate anche le pietre esterne, dove però la terra è stata asportata dagli agenti atmosferici e dalle ingiurie del tempo.
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lucio
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 16/12/2007 : 09:20:20
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Grazie francesco. Le tue spiegazioni mi sembrano molto plausibili! Chissà se hanno avuto conferma nelle ricerche ufficiali.
L. C.
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EdoSardo
Utente Medio
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Inserito il - 16/12/2007 : 13:03:31
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Sì i dati sono ufficiali, nel senso che alcuni nuraghi hanno restituito, durante lo scavo o ancora in situ, tracce di malta di fango negli interstizi tra le pietre delle camere delle torri, all' interno delle stesse. Il tutto per diversi motivi, cioè quello di evitare spifferi (anche se va detto che questi dovevano essere evitati già dalla struttura delle murature dei nuraghi, che non erano costruiti "a secco" come ancora oggi si legge in alcune pubblicazioni specialistiche, ma più che altro "a sacco", cioè con due giri di pietre sovrapposte "legate" con pietre piccole e terra nel mezzo, un atecnica che, su un altro piano, è ancora utilizzata), ma credo anche per motivi estetici.
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lucio
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 16/12/2007 : 22:44:56
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Grazie a tutti! Per un momento ho pensato che la notizia alludesse alla malta intesa nel senso più comune, cioè a un miscuglio di sabbia con calce... Questo modo di costruire, se non ho capito male, richiama in qualche modo i muri romani, che avevano in mezzo una colata di malta e ghiaia (sistema "a sacco"). Ma il muro a due giri di pietre, non era più debole? E dov'era poi la nota estetica?
L. C.
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francesco7
Utente Medio
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Inserito il - 17/12/2007 : 16:46:17
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A Lucio. Ti ho risposto nell'altra discussione, che mi sembra più attinente all'argomento trattato. Ciao.
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gordon
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Inserito il - 15/01/2008 : 15:00:23
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Nel proto nuraghe ALBUCCIU ---Arzachena--attribuito a un nuraghe del tipo misto sono presenti alcuni grumi di intonaco con impronte staminee
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Tharros
Salottino
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Inserito il - 05/02/2008 : 12:36:22
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Non era un intonaco ma un termocappotto in mezzo a quelle pietre sai che spifferi????
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lucio
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 06/02/2008 : 09:12:04
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Ciao, tharros! Cosa intendi per termocappotto?
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L. |
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Tharros
Salottino
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Inserito il - 06/02/2008 : 18:33:23
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| lucio ha scritto:
Ciao, tharros! Cosa intendi per termocappotto?
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Il termocappotto è un calcestruzzo cellulare alleggerito con valori di U termico elevato che si applica sulle case esistenti e nuove per aumentarne la resistenza termica. Peso 110Kg mc Classe A Certificato Ecobio Traspirante
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fulca
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Inserito il - 08/02/2008 : 21:16:31
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Ci sono degli esempi evidenti a tale proposito, andate a Casa Zapata a Barumini, oppure a vedere il Nuraghe Arrubiu a Orroli. Non solo venivano intonacati ma erano costruiti su una spianata di materiale leggero macinato che permetteva agli enormi blocchi di assestarsi lentamente e di lavorare meglio nel tempo. A casa Zapata all'interno del muro è evidente la presenza di malta cementizia sicuramente derivata dalla polvere di marna, la pietra utilizzata per costruirla. Questo non toglie ma aggiunge mirabilità alle opere, se poi venissero utilizzate per diversi scopi non vi è dubbio. Agli esperti le deduzioni del caso.
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Niente è come sembra. |
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lucio
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 09/02/2008 : 06:16:14
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| Tharros ha scritto:
| lucio ha scritto:
Ciao, tharros! Cosa intendi per termocappotto?
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Il termocappotto è un calcestruzzo cellulare alleggerito con valori di U termico elevato che si applica sulle case esistenti e nuove per aumentarne la resistenza termica. Peso 110Kg mc Classe A Certificato Ecobio Traspirante
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Se volevi chiarire, apprezzo l'intenzione, ma mi pare propio che non ci sia riuscito!
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L. |
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lucio
Salottino
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Inserito il - 09/02/2008 : 06:21:36
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| fulca ha scritto:
Ci sono degli esempi evidenti a tale proposito, andate a Casa Zapata a Barumini, oppure a vedere il Nuraghe Arrubiu a Orroli. Non solo venivano intonacati ma erano costruiti su una spianata di materiale leggero macinato che permetteva agli enormi blocchi di assestarsi lentamente e di lavorare meglio nel tempo. A casa Zapata all'interno del muro è evidente la presenza di malta cementizia sicuramente derivata dalla polvere di marna, la pietra utilizzata per costruirla. Questo non toglie ma aggiunge mirabilità alle opere, se poi venissero utilizzate per diversi scopi non vi è dubbio. Agli esperti le deduzioni del caso.
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Vuoi dire che i nuragici oltre alla malta di fango usavano quella col cemento? Cosa intendi per spianata di materiale leggero? Non ho ben capito che funzione aveva!
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L. |
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fulca
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Inserito il - 09/02/2008 : 11:40:25
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per evitare che gli enormi blocchi di pietra usati per le fondazioni lavorassero male quindi potendo cedere su un lato e compromettere la stabilità della tholos veniva posto uno strato di materiale tipo sabbia. Per farti un esempio oggi noi usiamo il cemento, se noi facciamo le fondazioni di solo cemento creiamo si un buon supporto ma rigido non elastico, se si rompe il cemento la struttura cede. Se tu usi un materiale più elastico tipo il macinato calcareo le grosse pietre si adattano a esso con il doppio fine di aver isolato la struttura dalla terra viva, stesso discorso è il termocappotto alveolare, una malta cementizia con aggiunta di materiale poroso che trattiene aria, hai un guadagno di isolamento nettamente superiore, pensa solo alle case antiche che al fango ci aggiungevano la paglia, oggi in fondo molti ritornano a quelle tecniche, in fondo il cemento è più pratico ma non è il miglior sistema per costruire.
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Niente è come sembra. |
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