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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 22/07/2008 : 20:29:10
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| cedro del Libano ha scritto: vai a farglialo capire agli altri. Appena la lingua sara' uniformata scomparira' nello stesso modo. I ragazzi la studieranno come materia di studio qualunque per passare l'anno,dopo diranno,meno male che la scuola è finita cosi' ce ne siamo liberati.
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Già, e chi lo capisce? Io infatti direi che il Sardo insegnato a scuola sarebbe una materia come tutte le altre, solo che darebbe più dignità al Sardo e a chi lo parla. A prescindere: tutti i ragazzi del mondo, quando la scuola finisce dicono sempre così, "meno male che la scuola è finita così ce ne siamo liberati (di tutte le materie senza distinzione, naturalmente!) Turritano
Dagli amici mi guardi Iddio che ai nemici ci penso io!
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Modificato da - Turritano in data 22/07/2008 20:30:12 |
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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vlady
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 22/07/2008 : 20:31:36
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Viene in salita confrontarsi con chi è ancora convinto di vivere non in una nazione che si chiama Italia, ma in una terra solo sua che si chiama Sardegna. Io sono sardo come spero di te, ci sono nato in sardegna, ci vivo e non faccio parte di alcuna "cricca" di Italianisti o di "sardisti". Ma sono orgoglioso di essere un Italiano, col cuore sardo. Vedi di realizzare che la Lingua Comuna toglierebbe lo spazio che merita la parlata locale. A chi serve poi parlare una lingua comuna se ne abbiamo gia una Ufficiale e nazionale? Essere sardi e difendere la propria identità non ci vieta di essere cittadini del mondo, con le nostre particolarità e le nostre unicità che sono anche quelle variegate del dialetto. Altri nel tempo hanno utilizzato la uniformità per altri scopi e motivi. Meglio stare alla larga da chi vorrebbe uniformare tutto e tutti. L'uomo e tutto quello che gli appartiene sono diversi e riconoscibili solo attraverso la diversità. Questo ci rende preziosi, non l'omologazione, fredda, burocratica, che non tiene conte di quello che ha prodotto nei tempi e nei millenni la vivacità del tuo e mio popolo. I recinti di solito vengono aperti anche con la forza pur di uscirne, ricordalo. Vlady
| Turritano ha scritto:
| vlady ha scritto:
A MIO AVVISO CREDO SIA IMPORTANTE MANTENERE LA DIVERSITA' FRA TUTTE LE PARLATE DELLA NOSTRA TERRA. NON MI PIACE ACCOMUNARE TIPOLOGIE LINGUISTICHE DIFFERENTI , SOLO PER POTER "VANTARE" UNA LINGUA COMUNA...COMUNA A CHI??? PER DIRLA BREVE..IMMAGINATE LA SFILATA DI SANT'EFISO ( 1 MAGGIO) CON UN SOLO COSTUME CHE RAPPRESENTI LA TRADIZIONE E LA CULTURA SARDA...SAREBBE UNIFORMARE LA VERA RICHEZZA DEL NOSTRO POPOLO. CHE E' DIVERSO ANCHE NELLE PARLATE E TUTTE MERITANO EGUALE RISPETTO E "PROTEZIONE". LA CUTURA, E' UNA MIA OPPINIONE, SI NUTRE PREVALEMNTEMENTE DI DIVERSITA'. QUANDO SI UNIFORMA AI VOLERI DELLA BUROCRAZIA E' UN SOTTOPRODOTTO CHE NON MERITA SPAZIO, NE ATTENZIONE. VLADY | Turritano ha scritto:
Su problema mannu est ki, cumente totu sos pobulos de su mundu, amus bisonzu de una limba ufitziale, si nono finit totu, mancari no kerimus. Turritano
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Eccone un altro. Ma perché mi fai dire cose che io non penso nemmeno? Traduco in italiano ciò che ho scritto in Logudorese (e poi non ci vorrebbe una LSC, oppure e meglio una lingua estranea come stiamo facendo ora?): “Il problema grosso è che, come tutti i popoli del mondo, abbiamo bisogno (noi Sardi) di una lingua ufficiale, se no finisce tutto, anche se non vogliamo!” Adesso che ho tradotto le parole, traduco anche il senso del discorso, non si sa mai! L’avere una lingua ufficiale, ci permetterebbe di comunicare fra noi e di valorizzarla in tutte le sue espressioni. Dove hai trovato, in quella mia frase, che non sia importante mantenere la “diversità fra tutte le parlate della nostra terra”? e aggiungi allegramente: “solo per poter vantare una lingua Comuna… Comuna a chi?” Sa Limba Comuna, non serve per” vantarci” di qualcosa, quello sarebbe, tuttalpiù, l’ultimo dei motivi. I vantaggi che ne avremmo sarebbero altri e ben maggiori, come hanno capito tutti i popoli della terra che hanno avuto la forza di non scomparire nel nulla. Comuna a chi? a tutta la Sardegna naturalmente, in modo che ci permetta di esprimerci tutti nella stessa lingua Sarda, anziché con una straniera. Come mai una lingua Sarda ufficiale dovrebbe uccidere inesorabilmente le varie parlate locali, mentre una straniera no? è sotto gli occhi di tutti ciò che sta accadendo: lingua comune sì / lingua comune no! e tutte le parlate della lingua sarda si stanno estinguendo ogni anno di più: Come le salvi, con l’italiano o con la bacchetta magica? Per dirla in breve… la similitudine con la sfilata di Sant’Efisio non calza per niente. Anzi, se vogliamo rendere l’idea, facciamo così: tu te l’immagini, una “Cavalcata Sarda” una sfilata di S.Efisio e via dicendo, con unico costume, ma non sardo… italiano, che ne so, magari romano o toscano, tanto per non fare le parti a nessuno, rappresenterebbe meglio l’ attuale situazione linguistica in Sardegna, non ti pare? Ma lasciamo perdere … Sintetizzando: con una lingua Sarda ufficiale i vantaggi sarebbero enormi (e non un inutile pavoneggiarsi), non sarebbe la fine delle differenze varietali in Sardegna (tutte degne del massimo rispetto e protezione), se mai il contrario: verrebbero tutte incentivate, cosa che certamente non avviene oggi. Ci sarebbe da precisare anche altro, ma tempo al tempo. Sempre a tua disposizione e della solita cricchetta italianista Alla prossima Turritano
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Modificato da - vlady in data 22/07/2008 20:34:55 |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 22/07/2008 : 20:36:23
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x Vlady Avevo ragione c'è bisogno di dire ancora molto, non fa niente se sono cose dette e stradette, ma non adesso. A presto Turritano
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 22/07/2008 : 20:58:52
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| vlady ha scritto:
Viene in salita confrontarsi con chi è ancora convinto di vivere non in una nazione che si chiama Italia, ma in una terra solo sua che si chiama Sardegna. Io sono sardo come spero di te, ci sono nato in sardegna, ci vivo e non faccio parte di alcuna "cricca" di Italianisti o di "sardisti". Ma sono orgoglioso di essere un Italiano, col cuore sardo. Vedi di realizzare che la Lingua Comuna toglierebbe lo spazio che merita la parlata locale. A chi serve poi parlare una lingua comuna se ne abbiamo gia una Ufficiale e nazionale? Essere sardi e difendere la propria identità non ci vieta di essere cittadini del mondo, con le nostre particolarità e le nostre unicità che sono anche quelle variegate del dialetto. Altri nel tempo hanno utilizzato la uniformità per altri scopi e motivi. Meglio stare alla larga da chi vorrebbe uniformare tutto e tutti. L'uomo e tutto quello che gli appartiene sono diversi e riconoscibili solo attraverso la diversità. Questo ci rende preziosi, non l'omologazione, fredda, burocratica, che non tiene conte di quello che ha prodotto nei tempi e nei millenni la vivacità del tuo e mio popolo. I recinti di solito vengono aperti anche con la forza pur di uscirne, ricordalo. Vlady
| Turritano ha scritto:
| vlady ha scritto:
A MIO AVVISO CREDO SIA IMPORTANTE MANTENERE LA DIVERSITA' FRA TUTTE LE PARLATE DELLA NOSTRA TERRA. NON MI PIACE ACCOMUNARE TIPOLOGIE LINGUISTICHE DIFFERENTI , SOLO PER POTER "VANTARE" UNA LINGUA COMUNA...COMUNA A CHI??? PER DIRLA BREVE..IMMAGINATE LA SFILATA DI SANT'EFISO ( 1 MAGGIO) CON UN SOLO COSTUME CHE RAPPRESENTI LA TRADIZIONE E LA CULTURA SARDA...SAREBBE UNIFORMARE LA VERA RICHEZZA DEL NOSTRO POPOLO. CHE E' DIVERSO ANCHE NELLE PARLATE E TUTTE MERITANO EGUALE RISPETTO E "PROTEZIONE". LA CUTURA, E' UNA MIA OPPINIONE, SI NUTRE PREVALEMNTEMENTE DI DIVERSITA'. QUANDO SI UNIFORMA AI VOLERI DELLA BUROCRAZIA E' UN SOTTOPRODOTTO CHE NON MERITA SPAZIO, NE ATTENZIONE. VLADY | Turritano ha scritto:
Su problema mannu est ki, cumente totu sos pobulos de su mundu, amus bisonzu de una limba ufitziale, si nono finit totu, mancari no kerimus. Turritano
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Eccone un altro. Ma perché mi fai dire cose che io non penso nemmeno? Traduco in italiano ciò che ho scritto in Logudorese (e poi non ci vorrebbe una LSC, oppure e meglio una lingua estranea come stiamo facendo ora?): “Il problema grosso è che, come tutti i popoli del mondo, abbiamo bisogno (noi Sardi) di una lingua ufficiale, se no finisce tutto, anche se non vogliamo!” Adesso che ho tradotto le parole, traduco anche il senso del discorso, non si sa mai! L’avere una lingua ufficiale, ci permetterebbe di comunicare fra noi e di valorizzarla in tutte le sue espressioni. Dove hai trovato, in quella mia frase, che non sia importante mantenere la “diversità fra tutte le parlate della nostra terra”? e aggiungi allegramente: “solo per poter vantare una lingua Comuna… Comuna a chi?” Sa Limba Comuna, non serve per” vantarci” di qualcosa, quello sarebbe, tuttalpiù, l’ultimo dei motivi. I vantaggi che ne avremmo sarebbero altri e ben maggiori, come hanno capito tutti i popoli della terra che hanno avuto la forza di non scomparire nel nulla. Comuna a chi? a tutta la Sardegna naturalmente, in modo che ci permetta di esprimerci tutti nella stessa lingua Sarda, anziché con una straniera. Come mai una lingua Sarda ufficiale dovrebbe uccidere inesorabilmente le varie parlate locali, mentre una straniera no? è sotto gli occhi di tutti ciò che sta accadendo: lingua comune sì / lingua comune no! e tutte le parlate della lingua sarda si stanno estinguendo ogni anno di più: Come le salvi, con l’italiano o con la bacchetta magica? Per dirla in breve… la similitudine con la sfilata di Sant’Efisio non calza per niente. Anzi, se vogliamo rendere l’idea, facciamo così: tu te l’immagini, una “Cavalcata Sarda” una sfilata di S.Efisio e via dicendo, con unico costume, ma non sardo… italiano, che ne so, magari romano o toscano, tanto per non fare le parti a nessuno, rappresenterebbe meglio l’ attuale situazione linguistica in Sardegna, non ti pare? Ma lasciamo perdere … Sintetizzando: con una lingua Sarda ufficiale i vantaggi sarebbero enormi (e non un inutile pavoneggiarsi), non sarebbe la fine delle differenze varietali in Sardegna (tutte degne del massimo rispetto e protezione), se mai il contrario: verrebbero tutte incentivate, cosa che certamente non avviene oggi. Ci sarebbe da precisare anche altro, ma tempo al tempo. Sempre a tua disposizione e della solita cricchetta italianista Alla prossima Turritano
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vengono rotte anche le catene se messe con la forza. è molto piu' facile non far morire le cose se scaturite dall'amore. La lingua sarda non morira' solo per l'amore dei Sardi per la loro lingua ,tutto l'altro sara' superfluo compresa l'imposizione.
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 22/07/2008 : 21:08:15
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| cedro del Libano ha scritto: vengono rotte anche le catene se messe con la forza. è molto piu' facile non far morire le cose se scaturite dall'amore. La lingua sarda non morira' solo per l'amore dei Sardi per la loro lingua ,tutto l'altro sara' superfluo compresa l'imposizione.
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A te no! Turritano
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 22/07/2008 : 21:09:47
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| vlady ha scritto:
Viene in salita confrontarsi con chi è ancora convinto di vivere non in una nazione che si chiama Italia, ma in una terra solo sua che si chiama Sardegna. Io sono sardo come spero di te, ci sono nato in sardegna, ci vivo e non faccio parte di alcuna "cricca" di Italianisti o di "sardisti". Ma sono orgoglioso di essere un Italiano, col cuore sardo. Vedi di realizzare che la Lingua Comuna toglierebbe lo spazio che merita la parlata locale. A chi serve poi parlare una lingua comuna se ne abbiamo gia una Ufficiale e nazionale? Essere sardi e difendere la propria identità non ci vieta di essere cittadini del mondo, con le nostre particolarità e le nostre unicità che sono anche quelle variegate del dialetto. Altri nel tempo hanno utilizzato la uniformità per altri scopi e motivi. Meglio stare alla larga da chi vorrebbe uniformare tutto e tutti. L'uomo e tutto quello che gli appartiene sono diversi e riconoscibili solo attraverso la diversità. Questo ci rende preziosi, non l'omologazione, fredda, burocratica, che non tiene conte di quello che ha prodotto nei tempi e nei millenni la vivacità del tuo e mio popolo. I recinti di solito vengono aperti anche con la forza pur di uscirne, ricordalo. Vlady
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E che salita ! Ancora c’è chi confonde la Nazione con lo Stato… pensa che a me l’hanno insegnato in 1^ Media! Tu sei nato in Sardegna? Anche io, e non solo io, ma anche mio padre mia madre i miei nonni (che Dio gli abbia in Gloria), i miei bisnonni e così via, quindi, conoscendo la differenza fra Nazione e Stato so di essere italiano solo per la carta d’identità, ma di far parte della Nazione Sarda, quindi non posso essere orgoglioso di una cosa che non mi appartiene. Abbiamo una lingua “ufficiale nazionale” è vero, ma della nazione attualmente egemone in Sardegna, quella italiana! Eh, che confusione quando non si conosce il significato dei termini che si usano! Ma chi ti vieta di sentirti “cittadino del mondo”? saranno affari tuoi non miei. “Noto con piacere che scrivi su una tastiera di computer e non sul ganito come gli antichi uomini.” An sì? Si vede che non mi conosci: io sono un omaccio peloso e vestito di pelli, che parla un linguaggio gutturale e triplica tutte le consonanti, inoltre la tastiera del mio P.C. è fatta del calcare bianco naturale su cui poggia Sassari, è una comodità: più ergonomica e più morbida del granito. “L'uomo e tutto quello che gli appartiene sono diversi e riconoscibili solo attraverso la diversità. Questo ci rende preziosi, non l'omologazione, fredda, burocratica, che non tiene conte di quello che ha prodotto nei tempi e nei millenni la vivacità del tuo e mio popolo.” Vedo che ti contraddici un pochino, o forse non hai ancora notato che l’omologazione peggiore è quella che ci viene da fuori. E ricorda che un popolo libero non ha recinti, i recinti li portano i dominatori, ne hanno tutta la convenienza! Così è successo in Sardegna: prima gli spagnoli e poi gli italiani e noi sempre i soliti “pocos, locos y malunidos”! Turritano
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Modificato da - Turritano in data 22/07/2008 21:22:40 |
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Donovan
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 22/07/2008 : 21:30:31
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| vlady ha scritto:
[b][brown]non sono molto avezzo ai forum, e quindi mi scuso Albertina, se ho usato la maiucola impropriamente. Ma per tornare a noi...certo Donovan, sarebbe economico e probabilmente "massivo" uniformare la parlata sarda. Credo che comunque esistano ancora tantissime persone che parlano bene il loro dialetto. Perchè non sfruttare didaticamente queste preziose opportunità? La lingua, qualunque essa sia verrà sempre inflazionata dal momento che si vive, per me sarebbe importante e fondamentale che i giovani, specie i più piccoli, imparassero da subito, magari alla scuola elemetare, quei vocaboli che saranno preziosi per la conservazione di una parlata..si di una parlata..io non sono d'accordo con chi definisce il sardo una lingua. Propendo per un insieme di parlate che sono, come dicevo prima il vero forziere da non scardinare. Il prezzo da pagare sarebbe troppo alto. Pensa Donovan se imnprovisamente tutti i sardi parlassero una sola lingua....non ci riconosceremo più nella nostra unicità, anche di campanile culturale. Vanno conservate tutte. Quindi le forze dedichiamole alla tutele di queste Vladi
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Pienamente d' accordo su questo: vanno preservate le varianti locali, che sono il sardo reale e non certo la LSC o il "Logudorese" ed il "Campidanese" che sono sistemi grafici. Il problema è come farlo, di certo restando nella situazione attuale nel volgere di qualche decennio sarà difficile recuperare. Va benissimo il contributo dei madrelingua, è un ottimo sistema per preservare le diverse varianti, ma non è sufficiente: anche se i bambini imparassero perfettamente la propria variante, a cosa gli servirebbe? Mio padre e mia madre sono madrelingue, ma la conoscenza del sardo nella loro vita non è servita a nulla perchè socialmente quella conoscenza non veniva riconosciuta e per il mio bene hanno optato per il fatto che io imparassi l' italiano. In pratica, con l' insegnamento degli anziani stai solo rimandando il problema di una generazione: fuori dal proprio paese qual sardo non serve più. Se invece la conoscenza del sardo servisse per i concorsi, per l' insegnamento, per scrivere un giornale che tutti capiscono agevolmente per tradurre tutto ciò di cui parlavo prima e che non rimane chiuso in un paesino allora conoscere il sardo serve ed è anche remunerativo!
Se l' argomento ti interessa, questo è un convegno nel quale si chiariscono alcuni dubbi. Ci sono diversi docenti universitari tra cui Roberto Bolognesi (Gresienti che a tui)
http://www.sotziulimbasarda.net/Tel..._01_1_4.html
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"I sardi a mio parere deciderebbero meglio se fossero indipendenti all'interno di una comunità europea ma anche mediterranea"
Fabrizio De Andrè |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 22/07/2008 : 22:55:22
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| Donovan ha scritto:
.....Il problema è come farlo, di certo restando nella situazione attuale nel volgere di qualche decennio sarà difficile recuperare. Va benissimo il contributo dei madrelingua, è un ottimo sistema per preservare le diverse varianti, ma non è sufficiente: anche se i bambini imparassero perfettamente la propria variante, a cosa gli servirebbe? Mio padre e mia madre sono madrelingue, ma la conoscenza del sardo nella loro vita non è servita a nulla perchè socialmente quella conoscenza non veniva riconosciuta e per il mio bene hanno optato per il fatto che io imparassi l' italiano. In pratica, con l' insegnamento degli anziani stai solo rimandando il problema di una generazione: fuori dal proprio paese qual sardo non serve più. Se invece la conoscenza del sardo servisse per i concorsi, per l' insegnamento, per scrivere un giornale che tutti capiscono agevolmente per tradurre tutto ciò di cui parlavo prima e che non rimane chiuso in un paesino allora conoscere il sardo serve ed è anche remunerativo!
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Quoto su questo. In ogni modo il problema si risolve come hanno fatto tutti i popoli del mondo ancora esistenti: con una lingua Comune (quale che sia) non con una lingua straniera o con la bacchetta magica, con una decisione presa di comune accordo o di autorità. Ma mi rendo conto che ciò è difficile da capire quando si fa confusione fra Stato e Nazione! Turritano
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antas
Salottino
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Inserito il - 22/07/2008 : 23:41:25
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| vlady ha scritto:
...........................per la conservazione di una parlata..si di una parlata..io non sono d'accordo con chi definisce il sardo una lingua. Propendo per un insieme di parlate che sono, come dicevo prima il vero forziere da non scardinare..................
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[/quote]
Quindi per te il sardo non è una lingua!!!!!!! Qualche secolo prima che dante tirasse fuori dal cassetto l'italiano, In sardo si scrivevano gli atti pubblici; E il sardo non sarebbe una lingua???? Glottologi di tutta europa studiano il sardo come la più conservativa delle lingue neolatine, e mi arriva il sardo di turno che mi dice che non è una lingua. Scusami il tono vlady ma ciò quanto meno mi sconvolge.
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Modificato da - antas in data 22/07/2008 23:42:49 |
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In donzi sardu chi si oltat cont'a calesisiat podere b'est s'antigu disigiu de libertade de su populu de sos NURAGHES |
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vlady
Salottino
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Inserito il - 23/07/2008 : 14:20:53
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La cosidetta lingua sarda, altro non è che l'insieme delle parlate di cui ho detto precedentemente. Mi vuoi spiegare a quale di queste ti riferisci quando intendi sottolineare che è una lingua. Una significa una sola. Per me il sardo è un insieme di dialetti. E non mi va che oggi, per motivi a me ignoti, si voglia omologare una sola, sottolineo, sola parlata o lingua. Per il resto rispetto le opinioni di ciascuno che sono tutte rispettabili e degne della massima attenzione. Rispetto chiunque, nel nome della nostra terra, argomenti le proprie ragioni. Io sono fortemente ancorato alla tradizione, e non agli slogan (pocos, locos ecct.) che sono solo pane per chi vuole costantemente restare "fermo" per sottolineare la propria sardità. E non si dica che la lingua comuna significa amodernare la nostra terra, renderla unita almeno sotto l'aspetto lingusitico-burocratico. Sarebbe il sarcofago dentro al quale seppellire i dialetti di ciascuna realtà territoriale. La nostra modernità, paradossalmente è nella conservazione de "su connottu" Resto dell'avviso che il sardo pellito, sotto certi aspetti esista ancora, ma è un dinosauro da baraccone. Vlady
| antas ha scritto:
| vlady ha scritto:
...........................per la conservazione di una parlata..si di una parlata..io non sono d'accordo con chi definisce il sardo una lingua. Propendo per un insieme di parlate che sono, come dicevo prima il vero forziere da non scardinare..................
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Quindi per te il sardo non è una lingua!!!!!!! Qualche secolo prima che dante tirasse fuori dal cassetto l'italiano, In sardo si scrivevano gli atti pubblici; E il sardo non sarebbe una lingua???? Glottologi di tutta europa studiano il sardo come la più conservativa delle lingue neolatine, e mi arriva il sardo di turno che mi dice che non è una lingua. Scusami il tono vlady ma ciò quanto meno mi sconvolge.
[/quote]
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antas
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 23/07/2008 : 17:20:09
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Chi l'ha detto che una lingua è costitutita da una parlata unica e non da un'insieme di dialetti? ( vedi: Cardona ETNOLINGUISTICA) Sul resto si è gia detto abbastanza, bisogna solo documentarsi. Per quanto riguarda l'attaccamento alla tradizione sono d'accordo; difatti sono anche schifato da tutti coloro che mercificano tradizioni fasulle, balletti folk mai esistiti, costumi di fantasia e manifestazioni medievali classe 2000. Questo uccide la nostra tradizione, e ci si scandalizza per una norma grafica, "attento norma grafica, non lingua", comune. Le varianti locali si conservano parlando, prova a constatare quanti bambini e giovani a Iglesias conversano in sardo. (Escludendo i Desulesi). E colpa della LSC?
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Modificato da - antas in data 23/07/2008 17:24:44 |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 23/07/2008 : 18:12:00
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Scusa Antas, se rispondo anch'io. Allora mio caro vlady, me l’immaginavo: oltre a non sapere la differenza fra Stato e Nazione non conosci nemmeno la differenza fra Lingua e Dialetto. Evidentemente non sai che tutte (TUTTE!) le lingue sono formate da un’insieme di parlate locali che hanno, nella loro differenza, molto in comune. Questo vale anche per le lingue neolatine (o “romanze”) Tutte le Nazioni hanno avuto, ovviamente, il problema di scegliere quale dovesse assumere il rango di lingua ufficiale e tutte, in un modo o nell’altro, lo hanno risolto. Detto brevemente, in alcune nazioni si è affermata quella scelta da scrittori e poeti come la più elegante e/o rappresentativa. In Italia, per esempio, ha prevalso(sino a un certo punto) il toscano per tacito accordo fra i letterati. In Francia la “lingua d’oil” sulla “lingua d’oc’ per ragioni politiche e in Spagna, più o meno per lo stesso motivo, il Castigliano (quest’ultimo ha prevalso non solo sui dialetti della stessa lingua, ma anche su lingue diverse (come il catalano e il Basco) che adesso però si stanno prendendo la loro brava rivincita, dopo aver superato anche loro il problema su quale impiegare come lingua ufficiale. In altre nazioni nessun dialetto è riuscito ad imporsi sugli altri, e allora hanno brillantemente risolto il problema con riunioni di esperti rappresentanti tutte le varianti e confezionando a “tavolino” la lingua ufficiale. Né più né meno che una loro Limba Comuna, che funziona egregiamente.. Che il “Sardo” non sia un dialetto ma una lingua, non lo diciamo noi, poveri provincialotti e trogloditi di “sardi pelliti”, ma lo dicono tutti gli studiosi di lingue romanze, mettendolo alla pari con tutte le altre Lingue Neolatine (se voi ti consiglio qualche testo universitario). Ognuno la pensa come vuole, perfettamente d’accordo, ma quanto detto è incontrovertibile. Il “sarcofago” dentro il quale sta precipitando senza scampo il Sardo in tutte le sue varianti, esiste già, non è certo una futura Limba Comuna, ma è una lingua del tutto estranea: l’ITALIANO! “Pocos, locos e malunidos” non è proprio uno slogan, ma un’espressione coniata dagli spagnoli. all’epoca della conquista, che avevano scoperto i nostri punti deboli, perfettamente validi, purtroppo, ancora ai nostri giorni. Sì, siamo sempre i soliti “pocos, locos y malunidos”...o no?! Turritano
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Modificato da - Turritano in data 23/07/2008 18:26:34 |
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PlatinozkoSudurrak
Utente Normale
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Inserito il - 23/07/2008 : 18:40:42
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| vlady ha scritto:
Viene in salita confrontarsi con chi è ancora convinto di vivere non in una nazione che si chiama Italia, ma in una terra solo sua che si chiama Sardegna. Io sono sardo come spero di te, ci sono nato in sardegna, ci vivo e non faccio parte di alcuna "cricca" di Italianisti o di "sardisti". Ma sono orgoglioso di essere un Italiano, col cuore sardo. Vedi di realizzare che la Lingua Comuna toglierebbe lo spazio che merita la parlata locale. A chi serve poi parlare una lingua comuna se ne abbiamo gia una Ufficiale e nazionale? Essere sardi e difendere la propria identità non ci vieta di essere cittadini del mondo, con le nostre particolarità e le nostre unicità che sono anche quelle variegate del dialetto. Altri nel tempo hanno utilizzato la uniformità per altri scopi e motivi. Meglio stare alla larga da chi vorrebbe uniformare tutto e tutti. L'uomo e tutto quello che gli appartiene sono diversi e riconoscibili solo attraverso la diversità. Questo ci rende preziosi, non l'omologazione, fredda, burocratica, che non tiene conte di quello che ha prodotto nei tempi e nei millenni la vivacità del tuo e mio popolo. I recinti di solito vengono aperti anche con la forza pur di uscirne, ricordalo. Vlady
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Scusate se mi intrometto ma nazione e stato sono due termini con significati differenti, ci sono nazioni che non hanno un proprio stato (Euskadi, Catalogna, Sardegna, Corsica, Scozia ecc. ecc.). Nei paesi baschi hanno regolamentato la lingua ossia l'euskera batua quando il basco era morente, i bascofoni erano veramente pochi. Dobbiamo aspettare che anche la lingua sarda muoia prima di reclamare a gran voce un sardo unificato? Poi nessuno mi vieta di continuare a parlare su sardu ki apo intesu in dommo ma una lingua unificata renderebbe le cose più facili sia dal punto di vista dello scritto che del parlato. Per l'insegnamento del sardo nelle scuole una lingua unificata è d'obbligo così come per tutto il resto, ossia un sardo comprensibile da Sassari a Cagliari. Dovremmo prendere esempio dai baschi per quanto riguarda la politica linguistica e forse anche per il loro sentimento nazionale...
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Turritano
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Inserito il - 23/07/2008 : 18:45:40
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| PlatinozkoSudurrak ha scritto:
Scusate se mi intrometto ma nazione e stato sono due termini con significati differenti, ci sono nazioni che non hanno un proprio stato (Euskadi, Catalogna, Sardegna, Corsica, Scozia ecc. ecc.). Nei paesi baschi hanno regolamentato la lingua ossia l'euskera batua quando il basco era morente, i bascofoni erano veramente pochi. Dobbiamo aspettare che anche la lingua sarda muoia prima di reclamare a gran voce un sardo unificato? Poi nessuno mi vieta di continuare a parlare su sardu ki apo intesu in dommo ma una lingua unificata renderebbe le cose più facili sia dal punto di vista dello scritto che del parlato. Per l'insegnamento del sardo nelle scuole una lingua unificata è d'obbligo così come per tutto il resto, ossia un sardo comprensibile da Sassari a Cagliari. Dovremmo prendere esempio dai baschi per quanto riguarda la politica linguistica e forse anche per il loro sentimento nazionale...
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Quoto! Naturalmente fra noi "sardi pelliti" ci si trova sempre d'accordo! Turritano
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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antas
Salottino
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Inserito il - 23/07/2008 : 18:59:30
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Quoto! Ego so de accordu matessi cun Turritano e PlatinozkoSudurrak (ongi etorri)
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In donzi sardu chi si oltat cont'a calesisiat podere b'est s'antigu disigiu de libertade de su populu de sos NURAGHES |
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