Forum Sardegna - Nuraghi : come e perché furono costruiti ?
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Nota Bene: In alcuni paesi dell'OGLIASTRA , in un passato non tanto lontano, si confezionava e mangiava un raro PANE DI GHIANDE.
Le ghiande, opportunamente tostate e macinate, erano mescolate con argille, che ne moderavano l'acidità ed il sapore allappante. Questo tipo di pane viene collegato da alcuni studiosi a riti magico-propiziatori che prevedevano la "geofagia", ovvero l'ingerimento di terra, ma e' stato probabilmente conservato anche per l'atavica penuria alimentare che affliggeva i poveri delle popolazioni dell'Interno.



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alfonso

Utente Medio


Inserito il - 02/08/2007 : 12:38:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di alfonso Invia a alfonso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mi stupisce che il mio intervento possa essere stato preso per un insulto, visto che non lo era; capisco che interpretare gli interventi come insulti serva per sviare il discorso e non affrontare i nodi, però c’è modo e modo.
Cerco di tornare ai punti toccati senza alcuna volontà di insulto (molto lontana dal mio modo di operare).
In primo luogo vorrei ribadire che l’archeologo è uno storico, dotato di studi classici, che ha la particolarità di non utilizzare solo le fonti scritte ma anche tutte le altre, qualsiasi natura e origine abbiano. A differenza degli altri storici, cioè, l’archeologo ha la capacità di leggere il terreno, le strutture, gli oggetti e di metterli in relazione con gli altri tipi di fonte. L’archeologo sta riuscendo a far parlare, ad esempio, tutti quei popoli privi di scrittura o dei quali comunque non ci è pervenuto niente di scritto, che la storia tradizionale ha sempre trascurato o addirittura cancellato. Infine, l’archeologia ha ben più di 50 anni, solo in Sardegna posso citare gli scavi scientificamente esemplari (per l’epoca) che il cagliaritano Pier Francesco Elena fece e pubblico nel 1868 nella necropoli di Tuvixeddu per non citarti le numerosissime ricerche che si sono compiute e si compiono da allora.
Secondo, esiste una precisa distinzione tra dilettanti o appassionati (non sono insulti, ma semplici constatazioni) e archeologi: l’utilizzo del metodo scientifico che presuppone profonda conoscenza dei dati aggiornati, profonda conoscenza delle fonti e capacità di critica delle stessa, capacità di ancorare ogni dato a un luogo preciso e a un tempo preciso, utilizzo della comparazione solo ed esclusivamente sulla base di questi principi, chiarezza espositiva soprattutto nel fornire all’interlocutore i riferimenti per la verifica dei dati. Quello che contraddistingue normalmente la massa di libri di appassionati sulla Sardegna e, soprattutto, sull’oriente è proprio la totale assenza di questo metodo. Poi ognuno è libero di scrivere quello che vuole ma non può pretendere che venga riconosciuto come un lavoro storico.
Se rileggete il mio precedente post noterete come la mia critica era rivolta anche ad archeologi che non avendo molte competenze sul vicino oriente si sono avventurati in confronti improponibili.
Confesso tutto il mio stupore per l’intervento di Francesco7 col quale stavamo, mi sembra, portando avanti un confronto pacato e non capisco in che cosa ti sia sentito offeso.
Venendo ai nuraghi nella prima risposta se ricordi avevo detto che, come affermato dalla Lo Schiavo, allo stato attuale delle conoscenze è più facile dire cosa un nuraghe non è. Più difficile capire cos’è e non per vaghezza ma per la necessità di ancorarsi ai dati scientifici; si può provare a ipotizzare, ovviamente, e lo si fa, ma le ipotesi devono comunque basarsi su dati scientifici, non è che uno si sveglia la mattina e dice “il nuraghe potrebbe servire a questo, chissà”: questa non è un’ipotesi, per trasformarsi in ipotesi va approfondito con i dati scientifici. In questo senso è più semplice escludere una funzione che non proporne una. Sull’uso come abitazione ripeto che non credo, e non abbiamo dati per crederlo, sia l’uso dei nuraghi, salvo in particolari casi: l’abitazione dei nuragici dell’età dei nuraghi erano le capanne. Sull’uso per protezione dal fuoco francamente mi sembra difficile, ma soprattutto non abbiamo dati per pensare che il flagello degli incendi, dovuti pressochè esclusivamente ad attività criminali, colpisse in questo modo anche i nuragici.
Spero di non aver offeso nessuno.
alfonso
alfonsostiglitz@libero.it




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: cagliari  ~  Messaggi: 291  ~  Membro dal: 07/01/2007  ~  Ultima visita: 20/07/2013 Torna all'inizio della Pagina

EdoSardo

Utente Medio


Inserito il - 02/08/2007 : 19:29:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di EdoSardo Invia a EdoSardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Carissimo Francesco7, cado dalle nuvole...abbiamo chiacchierato tranquillamente, non capisco veramente questo sfogo! Dico sempre la mia, ma sinceramente non mi pare assolutamente di averti "archeoinsultato"! Inoltre Alfonso non è mio complice a priori, lo è dal momento che scrive cose sulle quali sono d' accordo, e sono tante forse perchè semplicemente corrispondono a realtà. La mia linea di pensiero, che credo sia intellettualmente onesta, è questa: leggiamo le pubblicazioni e leggiamole criticamente, non importa il titolo di chi pubblica, perchè sia archeologi che appassionati sbagliano. Io stesso ho trovato interessantissime osservazioni, ad esempio, ne "La Sardegna Nuragica" di Pittau, uscito ormai nel lontano 1978(se non erro). Osservazioni passate in sordina e tacciate di "archeopazzia" dall' archeologia militante Lilliu-dipendente (ci credo, se si voleva lavorare e non essere fatti fuori bisognava e bisogna tutt' ora non rompere tanto le scatole al professore o al soprintendente di turno, almeno in pubblico...) e poi magari ritirate fuori a distanza di anni dalla stessa archeologia militante senza citare lo stesso Pittau...purtroppo lo stesso studioso è un linguista, e per ogni osservazione interessante ce ne sono 10 totalmente errate!
Ripeto e ribadisco che non si può scrivere o fare ipotesi in Archeologia senza una approfondita conoscenza della stratigrafia, della tipologia, dell' architettura, della cultura materiale etc.; queste sono le basi, altrimenti tutti possono dire tutto di tutto, e così non è. Se poi anche chi è titolato non ha tali conoscenze affari suoi. Preferisco comunque una pubblicazione di un qualsiasi archeologo che altre di "appassionati" dove non si salva assolutamente niente. Ci sono appassionati e appassionati, come ci sono archeologi ed archeologi...bisogna sempre fare un distinguo, il problema è solo questo.




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~  Messaggi: 371  ~  Membro dal: 28/12/2006  ~  Ultima visita: 02/03/2011 Torna all'inizio della Pagina

shardanaleo

Utente Attivo



Inserito il - 02/08/2007 : 19:44:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di shardanaleo Invia a shardanaleo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Credo sia meglio chiarire il senso dle mio intervento. Anche per le precisazioni di francesco e di qualche messaggio amico arrivato in privato. No, io non me la sono presa perchè pensavo che il termine dilettante fosse rivolto a me. magari lo era anche, ma non mi importa un fico secco. Sono abituato a ben altri insulti da parte dei "Signori dell'archeologia"... ora anche il bonario termine ARCHEOBUONI è preso a scusante per ribattere con epiteti poco eleganti. Io mi riferivo a una situazione creatasi in Sardinia da 50 anni a questa parte. periodo in cui, l'Archeologia ha assunto un ruolo dominte nell'informazione storica sarda, grazie alle Sovrintendenze (due, ma una si sta già "sciogliendo"... chissa perchè?)... Forse anche grazie al gran clamore sucitato dalla scoperta di Barumini da parte di Babai Lilliu.
Cosa è accaduto in questi 50 anni? Forti di investiture da parte dello Stato e di cattedre in luoghi strategicamente importanti, i nostri ARCHEOGIUSTI hanno cominciato a isolare e demonizzare chiunque tentasse di occuparsi di Storia Sarda fuori dal loro campo di controllo.
- CARTA RASPI: ebbe il coraggio di ri- prendere il discorso SHARDANA=SARDI già discusso ampiamente da studiosi oltremare e oltralpe. Fu isolato e contestato aspramente.
- BRUNO VACCA: osò pubblicare un libro sulle navicelle shardana in bronzo in cui si dichiarava che i sardi navigavano. il suo libro fu SEQUESTRATO dietro precisa richiesta di un ARCHEOBUONO.
- MELIS e FRAU uscirono nel 2002 con due libri rivoluzionari (si, perchè se stiamo discutendo animatamente è proprio anche a causa di questi due)... altri oggi scrivono sull'argomento. Apriti cielo! Frau fu subito condannato al rogo! UN DOCUMENTO con 250 firme tra ARCHEOGRANDI, ARCHEODISCEPOLI e qualche volontario che non vedeva l'ora di aggiungersi all'ESTABLISHEMENT per riceverne magari le benedizioni. Nel 2007 toccò a Melis, estromesso per precisa richiesta di un ARCHEOBUONO da una conferenza riguardante una scoperta sua e di un amico di Pescara.
con questi atteggiamenti è comprensibile la reazione da parte delle persone che sono IMPEDITE (o almeno ci provano) da parte di chi ancora oggi gestisce un potere che gli consente queste prepotenze e si permette di nascondere ai sardi la VERITA' SULLA LORO STORIA.
MONTI PRAMA docet.
Senza rancori... ma deciso a difendere la libertà di espressione, di pensiero e di scritto.
Shard...

"SOS SHARDANA RIBELLES KI NEMOS PODET BINKERE" (RAMESSU II)
www.shardana.org




Modificato da - shardanaleo in data 02/08/2007 19:51:06

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EdoSardo

Utente Medio


Inserito il - 02/08/2007 : 20:19:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di EdoSardo Invia a EdoSardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Qualcosa dei libri di Frau lo salvo, lui non lo sopporto, perchè quando un archeologo titolato va contro le sue ipotesi (che a volte sue non sono ma provengono da archeologi, tra l' altro) è un corrotto. Se invece un titolato lo sostiene il discorso cambia ed essere titolati è un pregio...sul post di Monti Pramma ho già scritto, inoltre, che le statue non sono mai state nascoste ai Sardi. Sono i sardi che sono stati ciechi. Gli archeologi e gli appassionati (compresi i liberi ricercatori) conoscevano bene le statue di Monti Pramma. Oggi che è di moda il sardismo e la riscoperta delle proprie radici, a causa della globalizzazione che tutto omologa, si grida allo scandalo. Basta con questa storia. Le statue sono esposte da decine d' anni e i sardi sono stati indifferenti, lo scandalo è questo. Basta leggere "La civiltà dei sardi" di Lilliu e ci sono diverse pagine sulle statue di Monti Pramma. Leo non puoi dire che è un testo specialistico perchè si trova in una qualsiasi libreria da 20 anni (l' ultima edizione almeno). Se tu non l' hai letta, è un problema tuo. Non sono gli archeologi che hanno nascosto Monti Pramma.



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alfonso

Utente Medio


Inserito il - 03/08/2007 : 14:02:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di alfonso Invia a alfonso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Credo siano necessarie alcune risposte:
Edosardo scrive:
“Osservazioni passate in sordina e tacciate di "archeopazzia" dall' archeologia militante Lilliu-dipendente (ci credo, se si voleva lavorare e non essere fatti fuori bisognava e bisogna tutt' ora non rompere tanto le scatole al professore o al soprintendente di turno, almeno in pubblico...)”
Su questo permettimi di dissentire, sia perché sono uno che ha rotto e rompe le scatole in pubblico, anche ai soprintendenti di turno; ho anche presentato in autorevoli e accademici convegni dei testi in contrasto con le tesi di Lilliu e di altri. Tutto ciò non ha impedito che continuassi a scavare. Il mondo dell’archeologia ufficiale non è un esercito militare al comando di uno solo, ma una galassia di gruppi e scuole, il che, pur con tutti i difetti (presenti anche negli altri ambiti scientifici), permette la libertà di espressione.
Su quello che scrive Shardanaleo voglio essere preciso anche a rischio di pedanteria, anche per spazzare via alcune leggende metropolitane:
1. L’archeologia non ha un ruolo dominante, ma è parte integrante della ricerca e del dibattito storico sulla Sardegna, soprattutto per le epoche antiche. Gli archeologi non svolgono un ruolo poliziesco, ma fanno ricerca scientifica e sottopongono le proprie ipotesi alla critica. Mi rendo conto che ancorare i dati storici a precisi parametri scientifici renda difficile lavorare con la fantasia, ma la storia si fa con quelli sia che si tratti di archeologia sia che si tratti di altre discipline storiche. Un coccio o un papiro sono fonti da analizzare, interpretare e criticare allo stesso modo.
2. nessuno scioglimento di soprintendenza, semplicemente il ministero vuole risparmiare è sta accorpando le soprintendenze. Un fatto gravissimo sul quale si sta cercando di avviare una battaglia, perché l’accorpamento significa ridurre le capacità di tutela dei beni culturali.
3. Carta Raspi non venne demonizzato, ma criticato come è normale nel campo scientifico. Non aveva alcuna competenza della storia antica e si lasciò andare a ricostruzioni assolutamente inattendibili e prive di riscontri. Purtroppo si lasciò guidare la mano da una lettura molto ideologica della storia, rendendo un cattivo servizio alle sue capacità e doti, e trasformando il suo testo in un’opera poco utile per la discussione sulla storia sarda e sulla sua originalità.
4. Bruno Vacca non fu censurato, tanto meno per aver affermato che i Sardi navigavano, non siamo ridicoli. I suoi testi, con tutto il rispetto per la persona non hanno mai sconvolto nessuno. Nessun libro è stato ritirato per ordine degli archeologi. Se non ricordo male (ma dovrei andare a ricontrollarmi gli articoli dell’epoca) la vicenda riguardava delle espressioni ritenute diffamatorie contenute nel testo e fu un processo richiesto dagli eredi di Pesce a tutela del padre.
5. Frau non è stato condannato a nessun rogo, semmai è lui ad aver coperto di pesantissimi insulti chiunque dissentisse e ad aver tentato di fermare gli scavi. Il documento nasceva dal fatto che in nessun organo di stampa (nei quali c’era un alluvione di testi di e su Frau) si riusciva a far sentire le opinioni di chi studia la storia della Sardegna antica, una vera e propria censura. Con quel documento si sono semplicemente date una serie di risposte ai cosiddetti dubbi di Frau. Basta leggerlo e ci si rende conto di questo: sfido a indicarmi una qualche frase di censura in quel documento. Frau cosa ha fatto? ha risposto ai dati riportati in quel documento? No, un’altra sequela di insulti, perché? semplice, quei dati l’hanno messo in difficoltà. E allora insulti, così non si discute.
alfonso
alfonsostiglitz@libero.it




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francesco7

Utente Medio


Inserito il - 03/08/2007 : 16:21:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di francesco7 Invia a francesco7 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


Scusate se torno un po’ indietro, ma vorrei chiudere la mia questione.
Caro Alfonso.
Lo stupore è stato mio, quando ho letto l’intervento di Edo e poi il tuo.
Prima ho pensato di essermi perso una settimana di post, perché non capivo da dove spuntava il vostro discorso.
Per di più, non conoscevo il significato di “orientalismo”.
Poi, su internet, ho trovato un estratto del libro di Said e ho cominciato a capire.
Non me lo sarei mai aspettato, né da Edo, ma soprattutto da te.
Prendo atto che “forse” si è trattato di un equivoco, e, siccome non serbo rancore e non mi piace litigare, preferisco anch’io che la cosa finisca qui.

Io credo che ognuno, appunto perché possiede esperienze e formazione diverse, possa portare il suo contributo alla discussione.
E credo anche che si possa partire, per una ricerca, da basi diverse da quelle strettamente archeologiche. Non essendo archeologo, è questa la cosa che ho fatto.
Amici come prima.




 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 184  ~  Membro dal: 03/07/2007  ~  Ultima visita: 15/12/2012 Torna all'inizio della Pagina

shardanaleo

Utente Attivo



Inserito il - 03/08/2007 : 18:55:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di shardanaleo Invia a shardanaleo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
http://ancienthistory.about.com/od/...eapeople.htm

http://www.courses.psu.edu/cams/cam...shardana.htm

http://www.second-congress-matriarc...irnbaum.html

Ci sono CENTINAIA di pubblicazioni di studiosi di tutto il mondo su questo generee tutti ipotizano la stessa cosa: SHARDANA= SARDI... Sta a vedere che la sardegna ha questo singolare primato di essere l'unica terra a negare tale realtà... mna quanto sono ignoranti questi studiosi stranieri! (Archeologi compresi!) Come siamo fortunati noi sardi!
Basta andare su un motore di ricerca e difgitare SEA PEOPLES - PEUPLES DE LA MER - LOS PUEBLOS DEL MAR... SHARDANA.... e si trovano montagne di documenti di fior di STUDIOSI, STORICI E ARCHEO... Persino la ENCIPLOPEDIA DE AGOSTINI. nell'edizone 2007 alla voce Popoli del Mare o a quella di shardana, cita i SHARDANA=SARDI...
SHAR

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shardanaleo

Utente Attivo



Inserito il - 03/08/2007 : 19:04:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di shardanaleo Invia a shardanaleo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
cito un estratto ...per chi mastica un pco di inglese...
da: http://www.second-congress-matriarc...irnbaum.html

Societes of Peace: 2nd World Congress on Matriarchal Studies
Lucia Chiavola Birnbaum

---
Dark Mother, Dark Others, and a new World Case of Sardinia
Semitic Shardana, "peoples of the sea"
The people who created the thousands of nuraghi, cone shaped structures that have become the symbol of Sardinia, have been the subject of a good deal of speculation. A book recommended to me by sardinian scholars, Leonardo Melis, Shardana. I Popoli del Mare, has been helpful because of its extensive documentation. The people known as "peoples of the sea", according to Melis, are the shardana,, who gave Sardinia its name. The shardana were semites, whom Melis identifies as the lost tribe of Dan, a semitic tribe who venerated a dark mother. Fleeing a three hundred year famine in Ur (Mesopotamia) the shardana expanded after 2300-2000 BCE into the anatolian peninsula, then into central and northern Europe, leaving clues to their presence in names; e.g., along the Danube (Dan) and the Dnieper (Dn) rivers, into the Baltic and Scandinavia, and into Ireland ("Danny Boy"). Another group of these semitic shardana went south to Syria and the Dead Sea, then into Greece, Crete, Sicily, Corsica, and Sardinia (where they settled). and thence, in a reprise of early african migrations , to the northern coast of Africa. ------------------------- According to Melis, the shardana arrived in Sardinia 2300 – 2000 BCE, about the same time they arrived in Tuscany and Latium on the mainland of Italy, as well as on the Balearic islands off Spain, and on Crete and Cyprus. For this essay, it is sufficient to note that these semites, like everyone else, were african in origin, and revered a woman divinity. The woman divinity of the shardana is glimpsed in bronze age cruciform figurines of a female and in many statuettes offering her nurturing breasts- - figurines very similar to those on other african migration paths in Europe. The "peoples of the sea"/shardana have been described as violent; but this is unclear because the 7000 bee-hive shaped megalithic structures (nuraghi) associated with shardana settlements have no evidence of weapons. The shardana are enigmatic; their warrior shields resemble women's breasts, with nipples. Icons of shardana warriors feature four eyes; Dianne Jenett pointed out to me that four eyes are characteristic of the earlier eye goddess of Tell Brak of Iraq (ca. 3000 BCE)(3) The point at hand for mediterranean, sardinian, sicilian, italian , and world history, is that the shardana, in Sardinia, an island which archeologists regard as a museum of the prehistory of Europe, venerated a dark mother, whom Melis calls Mater Mediterranea. The connection with african beliefs is suggested in that menhirs and dolmens were central icons of nuragic communities. Figurines of women in nuragic communities hold the solar disk, symbol of african veneration of the sun; hold their breasts in an african nurturant gesture, and there is evidence that they engaged in african water rituals. . Nuraghi of Sardinia resemble sanctuaries in Zimbabwe in Africa. In Sardinia, the belief in the dark mother and her values appears to be continuous from prehistory to the present. Ancient caves where early african migrants lived were later called domus de Janus by the romans; today these caves are popularly considered dwellings of women with supernatural powers. In Sardinia the early christian church at Saccargia was originally megalith in form . Inside the church at Saccargia (rebuilt in the middle ages),we saw two black madonnas.
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San Marcos and Austin, Tezas (USA) - September 29/30 - ½ Otctober 2005


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kigula

Moderatore



Inserito il - 03/08/2007 : 21:17:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Su signori non prendete la questione sul personale. Confronto di opinioni si, ma senza uscire troppo dal seminato...



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EdoSardo

Utente Medio


Inserito il - 03/08/2007 : 22:11:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di EdoSardo Invia a EdoSardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Alfonso il mio discorso non era riferito a nessuno in particolare, ma era una semplice constatazione dei fatti. Dal '94 ad oggi ho seguito decine di convegni e quando parlava l' ex "Signore del Cagliaritano e dell' Oristanese" si sentivano pubblicamente soltanto gli applausi a fine relazione, qualsiasi baggianata dicesse. Sottovoce tra i sedili era tutto un altro discorso, era tutto un "ma cosa cavolo sta dicendo? ahahah che ridere cita dei riferimenti bibliografici citando sè stesso ed i suoi sgherri con addirittura le pagine della pubblicazione! non parliamo di quando non si ricorda i nomi dei siti e allora chiede a Ginetto che sta seduto tra il pubblico e non è neanche laureato!" Ai convegni poi se uno fa una domanda un pò rompiscatole prima viene guardato male, poi gli si chiede che titolo ha, poi forse gli si risponde, naturalmente la prima cosa che viene in mente al relatore è che chi lo mette in difficoltà è di un' altra "parrocchia", mentre invece può essere una qualsiasi persona (archeologo o no) che vuole chiarirsi le idee. Questo in linea di massima, ma sono cose che sai bene. Se la memoria non m' inganna l' unica persona che ha alzato la voce di malomodo contro la succitata persona è Ugas al convegno di Senorbì e sappiamo come è finita. Questa è la mia esperienza, naturalmente non giudico negativamente chi non "alza la voce" pubblicamente contro il potente di turno, è il mondo che va così e l' archeologia fa parte del mondo...per dirlo alla napoletana: "ca' nisciuno è fesso"! questo naturalmente vale anche per i convegni "non ufficiali" (lo dico per par condicio), dove se qualcuno interviene e ha a che vedere con l' Università o con la Soprintendenza viene subito messo a tacere senza motivo.



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shardanaleo

Utente Attivo



Inserito il - 04/08/2007 : 09:25:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di shardanaleo Invia a shardanaleo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
L'espozizione di Edo è Purtroppo nuda e cruda realtà e devo ammettere che la cosa (per par condicio) riguarda anche i "convegni-altri". Tempo fa un conosciutissimo "eretico" che parlava di atlantidi e di colonne conferenziò nel paesello dove vivo attualmente, forse invitato dagli stessi amministratori che sono (naturalmente) in guerra con L. Melis, il quale, guarda caso, aveva una conferenza a pochi km di distanza (aritzo)... alcuni giorni dopo la conferenza laconese del "poco disponibile" relatore atlantideo ho chiesto pareri agli amici... sembra che qualcuno abbia "osato" contradire il relatore sulla questione "colonne" ... la reazione? AIH! AHI! AHI!... Fortunatamente non tutti sono così scorbutici dall'una e dall'altra parte... chissà? Forse un giorno si incontreranno quelli di "Buona Volontà" e discuteranno in modo più civile e disteso sulla nostra bellissima storia. ... che merita molto più che un continuo accapigliarsi... anche se ... forse questo ha svegliato gli animi. Mi diceva un libraio che, dopo l'uscita dei libri di Frau e Melis e degli altri del genere che stanno seguendo, la gente chiede anche i libri "Tradizionali" e "Canonici"... insomma, la "Rivolta" è servita a qualcosa... a suscitare interesse nuovo nella gente.. Teniamo conto di questo sopratutto.
SHAR

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kigula

Moderatore



Inserito il - 04/08/2007 : 18:31:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
shardanaleo ha scritto:

Forse un giorno si incontreranno quelli di "Buona Volontà" e discuteranno in modo più civile e disteso sulla nostra bellissima storia. ... che merita molto più che un continuo accapigliarsi... anche se ... forse questo ha svegliato gli animi. Mi diceva un libraio che, dopo l'uscita dei libri di Frau e Melis e degli altri del genere che stanno seguendo, la gente chiede anche i libri "Tradizionali" e "Canonici"... insomma, la "Rivolta" è servita a qualcosa... a suscitare interesse nuovo nella gente.. Teniamo conto di questo sopratutto.
SHAR



Su questo sono d'accordissimo!




 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

SuEntu
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 04/08/2007 : 20:10:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di SuEntu Invia a SuEntu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E aggiungo: era ora!!!
Speriamo che si sveglino anche i nostri politici, e che finalmente dedichino forze e risorse necessarie alla nostra archeologia. In definitiva si tratterebbe di fare un investimento, il ritorno in profitti e indotto sarebbe garantito dalle frotte di turisti amanti della Storia.

Alberto
Costa Oristanese





 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Oristano  ~  Messaggi: 104  ~  Membro dal: 03/07/2007  ~  Ultima visita: 21/04/2024 Torna all'inizio della Pagina

EdoSardo

Utente Medio


Inserito il - 04/08/2007 : 22:42:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di EdoSardo Invia a EdoSardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il fenomeno dell' interesse per le proprie radici e per la propria cultura è un fenomeno mondiale dovuto alla globalizzazione ed al fatto che si è sempr più omologati al modello americano-occidentale. Se i sardi oggi si interessano di più di archeologia, di storia di Sardegna, di tradizioni popolari il merito non è di Leonardo Melis o di Scintu o di Frau o di chicchessia. La pubblicità va benissimo, ma la verità è che c'è modo e modo di fare pubblicità. Per avvallare le tesi di Melis si rendono note in questa sede parte degli atti di un convegno in Texas, non avevo letto il tuo post Leo. Va bene, analizziamo il testo, o almeno alcune parti che mi hanno sconvolto, riporto le parole in inglese e traduco: "The connection with african beliefs is suggested in that menhirs and dolmens were central icons of nuragic communities" - " la connessione con le credenze africane è suggerita dal fatto che menhirs e dolmens furono icone centrali delle comunità nuragiche"...ebbene menhirs e dolmens, a parte che sono delle strutture alquanto differenti per destinazione d'uso e per tipologia costruttiva, in epoca nuragica erano, come dire, alquanto "fuori moda". Questo è documentato in diversi siti dove addirittura le più recenti statue-menhir (quelle di Laconi per intenderci) vengono spezzate e riutilizzate in strutture di età nuragica, vedi i casi di Aiodda-Nurallao(tomba di giganti), N.ghe Orrubiu-Laconi, una tomba di giganti a Samugheo(ehm mi sfugge il nome, ginetto come si chiama quella tomba di Samugheo?!!! scusate è una battuta!) e via discorrendo. Dei dolmen neanche a parlarne, Leo mi ricordi qualche dolmen di età nuragica? a me sfuggono ma vorrei essere illuminato, vorrei capire.
Ma veniamo alla chiusura, al pezzo forte: "Ancient caves where early african migrants lived were later called domus de Janus by the romans" - "Le antiche grotte naturali dove i primi emigranti africani vivevano furono più tardi chiamate "domus de Janus" dai romani"...allora credo che in questo forum tutti o quasi sanno che le domus de janas (e non domus de Janus, che è un sofisma non tanto sottile mirato ad avvallare delle tesi preconcette) sono delle grotticelle artificiali, cioè scavate dall' uomo, e non sono delle abitazioni. Non vedo poi attinenza con Giano bifronte e non vedo evidenze di una emigrazione di genti africane in Sardegna in tempi antichissimi ma non ben definiti nella pubblicazione texana. Ecco credo che questo convegno in Texas e chi ha scritto quest' articolo abbia fatto una pessima pubblicità alla Sardegna e viene citato in modo da far credere che gli americani (ah se lo dicono anche gli americani allora, che bello ahahah!)credono alle tesi di Melis. Chiedo venia per le bruttissime parolacce che sto per dire, ma lo studioso(?) che ha scritto quest' articolo è un buffone con la patente. Chi dice che le domus de janas sono abitazioni e sono grotte naturali non ha la minima idea di cosa siano le antichità sarde, sono cose da pazzi. Ecco io a queste persone proibirei di fare ricerca. E qualcuno provi a dirmi "archeobuono" che non vuole il confronto oppure che sono offensivo...certe pubblicazioni e certi convegni sono offensivi, fatti ad uso e consumo degli ignoranti (in senso buono, mi dispiaccio per loro)che ci credono.




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kigula

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Inserito il - 04/08/2007 : 23:42:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Edo mi hai incuriosito e cercherò di leggere qualcosa.
In ogni caso c'è spazio per tutti...




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