Forum Sardegna - Esami ancillari dell'Archeologia
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Nota Bene: Il dolmen Sa Coveccada di Mores (Sassari) e' il più imponente dell'intero mediterraneo:
Il monumento conserva tre enormi lastre fitte a coltello ed una grande lastra di copertura. La lastra che ne costituisce la facciata presenta un piccolo portello ben ritagliato nel masso: La maggior parte degli studiosi ascrive l struttura all'Eneolitico.



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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 19/11/2011 : 12:52:40  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Tanto per curiosità, cito l'elenco , forse un po' entusiastico, ma sicuramente non troppo ottimistico, circa i quesiti che la Genetica di Popolazioni sarà in grado di dirimere nei prossimi anni:

- quante ondate migratorie vi furono verso le Americhe e se una delle più antiche fu lungo la costa Ovest.
- è possibile che gli europei vi siano migrati migliaia di anni fa?)
- esiste un segnale di espasnsione dell'agricoltura indigena americana?
- vi furono megrazioni in sud america, provenienti dal pacifico?
- come giustifichiamo la straordinaria diversità linguistica del sud america? Per quanto tempo sono state separate le popolazioni?
- possiamo riconoscere nelle popolazioni miste di oggi la presenza di segni genetici risalenti a gruppi estinti, come ad esempio gli Arawak dei Caraibi?
- vi fu una commistione genetica tra umani moderni e Neandertaliani nel Paleolitico Superiore (questa è un delle risposte più imminenti, che in parte Svante Paabo ha fornito già, con il suo sì)?
- che percorso seguirono gli uomini moderni nel loro stanziamento in europa?
- l'espansione celtica della metà del primo millennio a.C. lasciò tracce genetiche?
- riusciamo a riconoscere tracce genetiche di migrazioni avvenute negli ultimi 2000 anni, nelle popolazioni europee di oggi (Normnni in Sicilia, Parlanti Ugro Finnico in europa orientale etc)?
- le conquiste imperiali (ad esempio: alessandro Magno) lasciarono tracce genetiche mutando il paesaggio delle regioni conquistate?
- dove hanno avuto origine le lingue Afro-Asiatiche, incluso l'Arabo e l'Ebreo?
- chi furono gli aborigeni africani? E i Berberi sono i loro discendenti?
- quanto grande è stato lo scambio genetico attraverso il Sahara?
- quale popolazione africana ospita oggi la linea filogenetica più antica, suggerendoci la sede d'origine dell'uomo moderno?
- come ha interagito il colonialismo euorpeo con le linee genetiche africane?
- possiamo determinare l'orgine dei Bantu e tracciare la loro espansione in Africa?
- avvenne unaddomesticamento separato di animali in Africa? E questo determinò un'espansione della popolazione?
- dove hanno avuto origine i popoli parlanti il Dravidico? Furono loro i primi indiani?
- qual'è stato il ruolo delle caste indiane nel determinare le linee filogenetiche locali?
- dove ebbero origine gli indoeuropeo parlanti e quale linguaggio si parlava prima?
- dove e quando uomo moderno colonizzò l'artico, inizialmente?
- chi erano i primi abitanti del Caucaso e perché vi esiste una così grande diversità linguistica?
- che ruolo ebbe la Via della Seta nel disperdere le linee genetiche?
- chi erano gli abitanti aborigeni dell'Indonesia?
- vi fu commistione tra H Erectus e uomo moderno nel sud est dell'Asia?
- quali sono gli schemi di variazione e diffusione nella Nuova Guinea e perché ospita una così grande diversità linguistica?
-esiste una concordanza tra le linee filogenetiche aborigene australiane e le loro tradizioni orali cantate?
- possiamo usare la genetica per seguire l'espansione da isola ad isola dei polinesiani nel Pacifico?
- è possibile ottenere Dna intatto da resti di H Erectus e da altri ominidi, per chiarire aspetti ancora oscuri della nostra storia?
- può essere usato Dna antico, per confrontare i cambiamenti nel tempo della composizione genica di una popolazione?

Come si vede, poche di queste ricerche (attualmente in atto in tutto il mondo) possono soddisfacentemente applicarsi anche alla Sardgna (dove sono però in corso ricerche genetiche, seppure di minore pretese): ma non v'è da dubitare che ogni passo avanti, per quanto apparentemente non correlato, farà del bene anche alla conoscenza del passato lontano di quest'isola...
-







  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

 Regione Emilia Romagna  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2962  ~  Membro dal: 11/01/2008  ~  Ultima visita: 23/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 19/11/2011 : 14:30:34  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Il caso più eclatante di partecipazione della Genetica allo sviluppo degli studi archeologici è dato da proprio dalla cosddetta teoria "Fuori dall'Africa", che vede l'uomo originario dell'Africa evolversi prima lì e poi spostarsi al di fuori di essa.
L'ipotesi che si contrappone ad essa è la cosiddetta ipotesi multiregionale, che sostiene l'evoluzione separata in umani di differenti famiglie proto umane in posti differenti e indipendenti.
In realtà, i fossili (cioé l'archeologia) hanno sempre indicato come corretta la prima teoria (salvo un clamoroso falso: l'uomo di Piltdown, di cui si è parlato in altre pagine del Forum).

Ma è stata la Genetica a fornire le prove decisive.

I due tipi di Dna non ricombinante (mtDna e Y, per ricordarlo) vengono trasmessi intatti e variano unicamente con le mutazioni spontanee. Data l'uniformità del ritmo di con cui si verificano queste mutazioni, il Dna di popolazioni viventi oggi può essere usato per risalire ai loro antenati, come si è spiegato prima...

Ma vi sono anche altre prove che rimando a dopo.-..








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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/11/2011 : 08:41:02  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Quello che non deve sfuggire assolutamente è l'enorme importanza dell' "orologio molecolare": un meccanismo potente e valido, di importanza assoluta ed irrinunciabile. Grazie ad esso, si sono potute disegnare le mappe della diffusione dei maggiori eventi che hanno riguardato la nostra specie (e non solo la nostra). Grazie ad esso abbiamo ide di come sia avvenuta la neolitizzazione, la diffusione degli agricoltori, come gli Etruschi siano veramente originari dell'anatolia (proprio come diceva Erodoto).
In realtà, spesso la genetica offre solamente una conferma definitiva ad ipotesi che già appartenevano all'Archeologia, oppure alla linguistica. Ma sono conferme definitive, che dirimono ogni dubbio, quando arrivano.

Le favole non hanno più spazio: se i lettori si dedicassero di più a leggere i resoconti che queste ricerche di genetica di popolazioni forniscono, a certi autori "fantasiosi" resterebbero solamente le collane di favole per bambini.

Le capacità della nostra specie sono davvero incredibilmente ammirevoli, talvolta, ma contemporaneamente non sono mai magia, bensì il risultato dello studio e dell'applicazione del pensiero astratto. Proprio come una tavoletta babilonese (di 4 cm per 4), che risale a 1200 anni prima di Pitagora, e riporta un quadrato e la sua diagonale, con le relative misure scritte in cuneiforme: un pro-memoria d'uso quotidiano, con la "dimostrazione" pratica del teorema di Pitagora.









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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/11/2011 : 09:03:45  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
La Diversità Genetica umana conferma ulteriormente (ove ce ne fosse bisogno) la teoria Fuori dall'Africa": sappiamo che alcune migliaia di individui lasciarono l'Africa in varie ondate. Abbiamo addirittura potuto ricostruire l'entità dal più antico gruppo di colonizzatori (circa 150 persone!) .
Man mano che ci si allontana dall'Africa, la variabilità genetica diminuisce.
Infatti, gli aborigeni australiani ed i nativi americani sono coloro che mostrano - al loro interno - la minore diversità.

Questo si è verificato, perché la popolazione africana discende da una popolazione molto più estesa già in partenza, mentre tutti gli altri discendono da piccoli gruppi, poco numerosi e quindi meno vari.







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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/11/2011 : 09:22:20  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Anche i quotidiani hanno dato molta rilevanza al fatto che esiste una grande analogia tra il genoma dello scimpanzé e quello dell'uomo. Quello che risultò - all'inizio del computo - mortificante, fu che l'uomo avesse solo 30.00-40.000 geni (ci si aspettava che fossero almeno 10 volte tanti).
La conclusione quasi definitiva della mappatura (21500 geni) pone il numero dei geni dell'uomo al di sotto di quelli del topino. Il moscerino della frutta ne possiede 13.500 ed un verme piatto (nematode) ne contiene 19.000.
L'avventura della codificazione del genoma umano non è ancora finita: abbiamo appena imparato i segni dell'alfabeto: ora dobbiamo imparare il vocabolario, la grammatica, la sintassi. Ci vorrà ancora molto prima che si possa comporre una frase, figurarsi una poesia!
E' comunque già evidente che non è tanto il numero dei geni che conta, quanto il loro modo e la loro capacità di funzionare.
Un esempio: il gene FOXP2, il "gene del linguaggio".
Si ritrova pressoché identico nei mammiferi e negli uccelli.
Nei topi e negli scimpanzè, che possiedono un antenato in comune 75.000000 di anni fa, solo un amminoacido costituisce la differenza.
Gli esseri umani si sono separati dalla linea dello scimpanzè solo 7.000.000 di anni fa, ma la loro FOXP2 differisce per 2 amminoacidi.
Quindi: i circa un decimo di tempo evolutivo, abbiamo già il doppio delle mutazioni.
Questo è - più propriamente - il lavoro della selezione naturale, che conserva ciò che è utile, mentre trascura ciò che è inutile: in questo caso, sembra proprio che si tratti del linguaggio, un meraviglioso tratto di software dell'hardware umano.







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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/11/2011 : 09:47:43  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
La materia "Genetica di Popolazioni" (specializzazione della Genetica) è - come si intuisce più che bene vastissima, oltre che affascinante, in quanto essa avvolge tutta l'Umanità nella sua interezza e non solo la Sardegna (che però certamente non trascura).
E' dimostrato che essa può (e quindi secondo me deve) essere usata con grande vantaggio negli studi archeologici.
Quindi non dovrebbero più esistere il commento dubbio o negativo nei suoi confronti, circa l'utilità in archeologia...
Il che significa che - nella programmazione dello scavo archeologico - dovrebbe essere sempre considerata la sua possibile applicazione.
Che non deve necessariamente avvenire direttamente sul campo (anzi, nella maggior parte dei casi, non può), ma può essere benissimo utilizzata più tardi, in vari laboratori...
Tutti i resti biologici potenzialmente contenenti Dna, ad esempio (animali, umani e vegetali), non dovrebbero essere manipolati a mani nude e dovrebbero essere subito conservati al riparo sia da possibili inquinamenti con Dna moderno, sia da fattori che ledono e frazionano il Dna.
I costi non sono più elevati e non costituiscono un ostacolo.
I risultati sono spesso meravigliosamente utili.
Se - da una parte - non è sempre possibile ottenere i risultati da questo mezzo (per mancanza di materiale utilizzabile), si deve ammettere però che - in loro presenza - le costruzioni fantasiose e non scientifiche cadono come castelli di carte, definitivamente.
La Storia di certi periodi passati della Sardegna ne ha molto bisogno.







  Firma di maurizio feo 
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Sitzikid

Utente Normale


Inserito il - 20/11/2011 : 19:47:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Sitzikid Invia a Sitzikid un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Saludi e trigu a tottusu!

A conferma di quanto dice Maurizio, mi chiedo come mai vi è sfuggito l'articolo nella pagina della cultura dell'Unione Sarda di Sabato 19 Novembre 2011, riguardante due grandi e importanti scoperte: una a Nurallao e le altre a Gesico! E' una nuova pagina che si apre nell'Archeologia Sarda, con la Soprintendenza (quella di Cagliari) che aiuta ed incoraggia ad andare avanti!

A si biri mellus!






Modificato da - Sitzikid in data 20/11/2011 19:48:56

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