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pollo mannaro
Utente Medio
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Inserito il - 14/10/2011 : 20:51:09
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Esistono culture/civiltà che hanno espresso poco interesse per il sacro? Sì. Ad esempio le civiltà urbane della valle dell’Indo (Harappa e Mohenjo Daro). Si esaurirono all’inizio del secondo millennio sviluppando una civiltà complessa con strutture urbane e un sistema di scrittura, eppure lasciarono al sacro uno spazio trascurabile rispetto alle coeve civiltà della Mesopotamia e dell’Egitto. Per certi aspetti, anche la civiltà Micenea è simile a quelle dell’Indo, dedicando al sacro appena qualche struttura templare, tra l’altro di evidente scarsa importanza. La cultura nuragica del Bronzo Medio, sebbene non abbia sviluppato una struttura urbana (né scrittura), mostra una simile disattenzione al sacro, né le precedenti culture prenuragiche paiono differenziarsi (se si eccettua, forse, la struttura di Monte d’Accoddi). Perché?
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 14/10/2011 : 21:21:13
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Non avevo mai considerato le cose in questo modo. Ho bisogno di un po' di tempo per riprendere l'equilibrio: confesso che non so molto - anzi quasi nulla - di Mohenjo Daro e di Harappa ed ho sempre considerato Monte d'Accoddi un unicum occasionale, forse addirittura frutto di un "Incidentaloma" nella Storia Sarda. Ma non ho mai guardato al Bronzo Medio sardo come ad una Civiltà con scarso interesse per il sacro.
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.machiavelli.
Utente Senior
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Inserito il - 14/10/2011 : 21:59:29
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Mi pare che la civiltà micenea abbia espresso qualcosa di interessante, o il culto degli antenati morti non conta? Stesso discorso potremo fare per i "sardi"...con qualche domus quantomeno appariscente.
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Trambuccone
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 14/10/2011 : 22:55:03
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...Sommessamente, una cosa è il culto/onori/pietas tributati ai trapassati, altro è il culto dedicato ad entità astratte. Le divinità.
T.
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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum. |
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.machiavelli.
Utente Senior
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Inserito il - 14/10/2011 : 23:12:26
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La differenza sostanziale (e in archeologia conta al 99%) è che i trapassati ci sono...le entità astratte sono frutto di immaginazione. Con ciò non voglio dire che l'immaginazione sia fantasia...
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MirkoZaru
Utente Senior
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Inserito il - 15/10/2011 : 09:43:47
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| Messaggio di pollo mannaro
Esistono culture/civiltà che hanno espresso poco interesse per il sacro? Sì. Ad esempio le civiltà urbane della valle dell’Indo (Harappa e Mohenjo Daro). Si esaurirono all’inizio del secondo millennio sviluppando una civiltà complessa con strutture urbane e un sistema di scrittura, eppure lasciarono al sacro uno spazio trascurabile rispetto alle coeve civiltà della Mesopotamia e dell’Egitto. Per certi aspetti, anche la civiltà Micenea è simile a quelle dell’Indo, dedicando al sacro appena qualche struttura templare, tra l’altro di evidente scarsa importanza. La cultura nuragica del Bronzo Medio, sebbene non abbia sviluppato una struttura urbana (né scrittura), mostra una simile disattenzione al sacro, né le precedenti culture prenuragiche paiono differenziarsi (se si eccettua, forse, la struttura di Monte d’Accoddi). Perché?
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Secondo me le tombe dei giganti possono essere già considerate edifici a carattere cultuale (sacre). Per il prenuragico: le grandi muraglie?
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Modificato da - MirkoZaru in data 15/10/2011 09:44:40 |
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Nulla è più pericoloso di un uomo con un idea, se è l'unica che riesce a concepire. |
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pollo mannaro
Utente Medio
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Inserito il - 15/10/2011 : 10:05:04
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| maurizio feo ha scritto: Ma non ho mai guardato al Bronzo Medio sardo come ad una Civiltà con scarso interesse per il sacro.
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Già: dove sono i templi? O in alternativa: dove sono le costruzioni comunitarie in grado di cementare un concetto di appartenenza etnica (come ad esempio i grandi lavori collettivi: cairns, Silbury Hill, l’immenso bastione di Avebury)?
| Trambuccone ha scritto:
una cosa è il culto/onori/pietas tributati ai trapassati, altro è il culto dedicato ad entità astratte. Le divinità. T.
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Esatto: stiamo parlando di cose differenti (per rispondere a Machiavelli e, in parte, a Zaru)). Anche Harappa ha i suoi cimiteri e chiari segni di riti funerari, ma non templi appariscenti come in Mesopotamia ed Egitto.
| MirkoZaru ha scritto: Secondo me le tombe dei giganti possono essere già considerate edifici a carattere cultuale (sacre). Per il prenuragico: le grandi muraglie?
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Per la prima parte ha risposto Trambuccone. Per la seconda, mi pare un’osservazione davvero intrigante: e se davvero le muraglie fossero legate al sacro? Di certo sono “lavori collettivi” che rafforzano il concetto di comunità in senso etnico. 1) Ci sono segni che possano far pensare ad una sorta di “culto” legato alle (pochissimo studiate) muraglie? 2) Perché non hanno avuto un seguito? (Se “il seguito” fossero i nuraghi, perché in essi non c’è segno di culto?)
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 15/10/2011 : 11:21:52
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L'idea di un Mondo Superiore Immortale, (contrapposto e dominante su quello umano e mortale) popolato da Divinità le più varie, più o meno elusive, è indotto più o meno direttamente dalle considerazioni effettuate a partire dal fenomeno della fragilità biologica dell'uomo. Il che equivale a dire che certamente il concetto di Tempio/Casa della Divinità passa e si evolve - nella mente umana - proprio attraverso il superamento del concetto di Edificio Tombale.
La non-accettazione della morte biologica produce l'idea di un altro mondo successivo e possibilmente migliore di quello biologico mortale, nel quale la vita eterna e spirituale sia non solo possibile, ma anche eterna, e permetta la comunanza insieme ad entità, più spesso benevole, che abitavano questo mondo da sempre e che hanno dato origine a quello terrestre. La stratificazione produce la separazione del culto dei morti dal culto degli dei, ma una certa commistione esisterà sempre, anche in epoca tarda: non si dimentichino a solo titolo d'esempio, i Lari ed i Penati d'epoca Romana...
Per questi motivi (che reputo inoppugnabili) sono a favore di quanto detto brevemente da Mirko: la parte anteriore delle TdG potrebbero già essere identificate come Templi, anche se ancora strettamente collegati con il Culto dei Morti. Inoltre, (provocatoriamente, lo so!) se ancora in periodo già storico ed in verità molto tardo abbiamo la testimonianza della litolatria e della dendrolatria dei sardi, (da un ammonimento papale scritto, addirittura), chi ci dice che i loro templi non fossero semplicemente "Zone sacre" all'aperto, tra i boschi (come il "Lucus" Latino ed Etrusco, ad esempio, per non andare troppo lontano: ma i Celti ne offrono abbondantissimi esempi in tutte le loro aree di diffusione) e quindi altrettanto deperibili ed archeologicamente invisibili quanto i vegetali? Vi risparmio il lunghissimo (ma affascinante) elenco dei rapporti tra vegetali e divinità (me lo tengo da parte, come minaccia in caso vi opponiate a questo mio intervento)...
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Modificato da - maurizio feo in data 15/10/2011 11:24:14 |
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pollo mannaro
Utente Medio
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Inserito il - 15/10/2011 : 11:38:57
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Cerco di dire meglio ciò che intendo, proprio con il caso sardo. Prova a fare un parallelo tra il Bronzo Medio e quello finale/ferro. Non è forse vero che le strutture templari le trovi nel secondo ma non nel primo? Non è forse vero che il culto dell’acqua e tutte le espressioni templari sono pertinenza del secondo? Ecco, intendo questo: sembra quasi che nel periodo delle torri pregassero ciascuno per conto proprio e da un certo punto in poi abbiano cominciato a pregare assieme. Il fatto che concepissero (e condividessero) determinate credenze è un discorso parallelo (e nello specifico ti dò ragione) ma non in strutture templari. Considerata la perizia tecnica e l’evidente possibilità di realizzare strutture comunitarie dedicate al sacro, non lo fecero. Bada bene che se anche l’area antistante le tombe fosse stata destinata al culto (ne dubito, non ci sono segni di culto nel senso inteso sopra) si tratterebbe per l’appunto di un’evidente disparità di interesse (per questo ho segnalato il caso di Harappa, dove avvenne esattamente lo stesso, così come a MIcene). Tieni anche conto che i riti funerari ci sono sempre, i templi no. Invece, e lo ridico, trovo intrigante l’osservazione di Mirko: mi sono sempre domandato a che diamine servissero le muraglie, e anch’io le ho ritenute di elevato valore simbolico. Per chiudere con una battuta: visto come stiamo conciando la Sardegna al giorno d’oggi, non mi stupirebbe se ci fosse un “culto del muro” sopravvissuto fin dalla preistoria!
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santa mariedda
Nuovo Utente
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Inserito il - 15/10/2011 : 11:46:49
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| MirkoZaru ha scritto: Secondo me le tombe dei giganti possono essere già considerate edifici a carattere cultuale (sacre). Per il prenuragico: le grandi muraglie?
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quoto in toto e se per la muraglia hai pensato, senza scriverlo, a monte baranta con menhir a corredo, allora ti quoto anche il pensiero inespresso.
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maurizio feo
Salottino
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Inserito il - 15/10/2011 : 11:48:35
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OK: te ne dò atto. E' un idea nuova per me, ma credo apprezzabile e condivisibile. Tra l'altro, è utilizzabile come supporto per alcune teorie che personalmente condivido, riguardo la Storia delle popolazioni della Sardegna.
Per quanto riguarda i muri, che cosa si può dire di più a favore dell'ipotesi di Mirko? Che elementi abbiamo da utilizzare come prove o indizi?
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 15/10/2011 : 11:50:35
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| santa mariedda ha scritto:
| MirkoZaru ha scritto: Secondo me le tombe dei giganti possono essere già considerate edifici a carattere cultuale (sacre). Per il prenuragico: le grandi muraglie?
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quoto in toto e se per la muraglia hai pensato, senza scriverlo, a monte baranta con menhir a corredo, allora ti quoto anche il pensiero inespresso.
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Parliamone più a lungo ed in dettaglio, please!
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pollo mannaro
Utente Medio
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Inserito il - 15/10/2011 : 11:58:57
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| maurizio feo ha scritto:
OK: te ne dò atto. E' un idea nuova per me, ma credo apprezzabile e condivisibile. Tra l'altro, è utilizzabile come supporto per alcune teorie che personalmente condivido, riguardo la Storia delle popolazioni della Sardegna.
Per quanto riguarda i muri, che cosa si può dire di più a favore dell'ipotesi di Mirko? Che elementi abbiamo da utilizzare come prove o indizi?
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Effettivamente lo studio delle architetture fornisce dati di estremo interesse (se affiancati da altre evidenze). Sulle muraglie, poco ne so e poco trovo da leggere...
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pollo mannaro
Utente Medio
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Inserito il - 15/10/2011 : 12:00:00
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| maurizio feo ha scritto:
| santa mariedda ha scritto:
| MirkoZaru ha scritto: Secondo me le tombe dei giganti possono essere già considerate edifici a carattere cultuale (sacre). Per il prenuragico: le grandi muraglie?
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quoto in toto e se per la muraglia hai pensato, senza scriverlo, a monte baranta con menhir a corredo, allora ti quoto anche il pensiero inespresso.
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Parliamone più a lungo ed in dettaglio, please!
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Concordo!
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.machiavelli.
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Inserito il - 15/10/2011 : 12:13:43
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...muretti a secco giganti...ne ho accennato all'inizio della discussione. Una persistenza del culto delle pietre evidente nei due millenni precedenti? Ma così ripiombiamo nel neolitico! E perché, allora, utilizzare i menhir per i nuraghi? No, non quadra. Inoltre il culto dei morti è un culto evidente, continuativo, magnificato dalle architetture e...soprattutto...segno fortissimo di antropizzazione del territorio. Pensate alla giara di Siddi...circondata da nuraghi nel costone che collega l'altopiano alla valle circostante, e sopra...magnifica...poderosa...entusiasmante...una TdG pazzesca! Come non legarla al culto, all'antropizzazione, alle divinità, al simbolismo, alle capacità architettoniche, alla ricerca del collegamento fra mondo dei morti, mondo dei vivi, dei, terra e tutta una serie di elementi religiosi?
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pollo mannaro
Utente Medio
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Inserito il - 15/10/2011 : 12:26:53
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| .machiavelli. ha scritto:
...muretti a secco giganti...ne ho accennato all'inizio della discussione. Una persistenza del culto delle pietre evidente nei due millenni precedenti? Ma così ripiombiamo nel neolitico! E perché, allora, utilizzare i menhir per i nuraghi? No, non quadra. Inoltre il culto dei morti è un culto evidente, continuativo, magnificato dalle architetture e...soprattutto...segno fortissimo di antropizzazione del territorio. Pensate alla giara di Siddi...circondata da nuraghi nel costone che collega l'altopiano alla valle circostante, e sopra...magnifica...poderosa...entusiasmante...una TdG pazzesca! Come non legarla al culto, all'antropizzazione, alle divinità, al simbolismo, alle capacità architettoniche, alla ricerca del collegamento fra mondo dei morti, mondo dei vivi, dei, terra e tutta una serie di elementi religiosi?
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Machiavelli: le tombe ci sono sempre, come il culto dei morti ed i riti funerari. I templi no. Nel BM non ci sono in quello finale/ferro sì. Ecco il punto.
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