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Trambuccone
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 19/06/2011 : 14:46:02
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Quindi, visto che nessuno qui ha le conoscenze specialistiche adeguate, cosa si vuole "vagliare" e con quali strumenti?
T.
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Modificato da - Trambuccone in data 19/06/2011 14:47:51 |
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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum. |
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MirkoZaru
Utente Senior
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Inserito il - 19/06/2011 : 16:53:42
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| DedaloNur ha scritto:
Ok, cmq dovrebbe essere facile riuscire procurarsi quel tomo di Moscati, l'ho aperto varie volte in biblio.
In ogni caso, gli alcuni per più di una fondata ragione, ritengono che l'impostazione "tutto è falso sino a prova contraria" sia già stata applicata dai signori testè nominati, in modo rigoroso, facendo uso delle loro conoscenze specialistiche (cosa che noi non possiamo fare..insisto).
adesso -per dimostrare la falsità della stele - bsognerebbe passare ad uno step successivo, ossia, portare ragioni e prove del fatto che tutti i suddetti signori abbian preso un abbaglio.
L'esame sulla falsità-autenticità del reperto è gia stata fatta. Ora occorre vagliare tali studi
Non siamo ai primordi degli studi sulla Stele. Gli studi ci sono. è questo che alcuni -pare - vorrebbero equivocare.
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E i risultati degli esami sull' autenticità dove sono stati pubblicati? ... tra l'altro mi piacerebbe conoscere il metodo utilizzato! Sopratutto, i test quante volte sono stati ripetuti?
Sembra che almeno da 300 anni a questa parte, falsi ne sono stati creati tantissimi... ancora oggi questo fenomeno, come restituiscono le ultime vicende, sembra in crescita ... altro che stare allegri!
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Modificato da - MirkoZaru in data 19/06/2011 16:56:37 |
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Nulla è più pericoloso di un uomo con un idea, se è l'unica che riesce a concepire. |
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.machiavelli.
Utente Senior
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Inserito il - 19/06/2011 : 22:10:43
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Accidenti, pensavo che qualcuno mi convincesse che è autentica e, al contrario, più andiamo avanti più crescono i miei sospetti. Il mio parere, al momento, è che il testo (se fosse autentico) è scritto in fenicio arcaico, visto che le lettere sono leggermente piegate. Purtroppo sono ignorante per ciò che riguarda la scrittura, e le mie considerazioni valgono zero, ma chiedo: "esiste uno specialista affidabile che ci illumini sulla possibilità che le lettere siano state incise da un falsario?" Oppure: "esiste uno specialista affidabile che ci illumini sulla possibilità che le lettere siano autentiche?" Visto che la datazione della stele è affidata allo stile della scrittura, dobbiamo accertare anzitutto l'originalità delle varie lettere.
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 20/06/2011 : 18:07:20
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Però, c'è da dire che tutti gli studiosi - fino qui, almeno quelli che io conosco - l'hanno presa abbastanza sul serio.
Prendo ad utile esempio, Frank Moore Cross, Jr. che è "Professor Emeritus of the Harvard Divinity School" , stimato sia per l'interpretazione dei "Rotoli di Qumran", sia per la relazione analitica sulla storia del Deuteronomio.
Cross ha interpretato la stele di Nora (che considera, senza scomporsi, Fenicia a tutti gli effetti):
[a. He fought (?)] [Egli combattè]
[b. with the Sardinians (?)] [contro i Sardi]
1. at Tarshish a Trss
2. and he drove them out. E li scacciò.
3. Among the Sardinians Tra i Sardi
4. he is [now] at peace, Egli è (adesso) in pace,
5. (and) his army is at peace: Il suo esercito è in pace:
6. Milkaton son of Milkaton, figlio di
7. Shubna (Shebna), general Shubna, generale
8. of (king) Pummay. Di Pumay (Pigmalione)
Cross afferma di avere dato una sua versione di due prime righe mancanti nella stele, basandosi sul contenuto di quelle che ci sono rimaste. Cross non pensa alla Tarshish biblica (che sarebbe stata localizzata in India), né alla Tarshish spagnola. Pensa in realtà che il nome sia qui attribuito all'antica Nora, presso l'odierna Pula, oppure un posto non lontano da essa... Tra l'altro, sarebbe proprio il riferimento a Pumay che permette di ricavare una datazione della pietra.
Se ne deduce che, se la traduzione di Cross è errata, tale datazione può essere discussa. Non mi risulta che vi siano altri elementi per datarla.
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Modificato da - maurizio feo in data 20/06/2011 18:08:44 |
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 21/06/2011 : 09:31:18
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| .machiavelli. ha scritto:
Accidenti, pensavo che qualcuno mi convincesse che è autentica e, al contrario, più andiamo avanti più crescono i miei sospetti.
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Senza offesa, convincere chi è totalmente persuaso da sospetti infondati ( ancora non li hai motivati) è impresa disperata; l'ho detto dall'inizio. Infatti nonostante ti abbia citato l'Albright, stai continuando ad andare per la tua strada, ribadendo semplicemente che i sospetti si accrescono, ma, neppure in questo caso, spiegandone il motivo.
insomma non sto qui per convincere nessuno, tanto meno te.
Ma altri potrebbero a loro volta persuadersi della fondatezza di tali sospetti, se nessuno li contraddice: questo Forum è molto letto e fa informazione. E dunque riporto quanto so e propongo le idee che mi paiono sensate.
allora, per esser veloci e tagliare la testa al toro, ti cito un passo de I Fenici e i cartaginesi in Sardegna, sempre del Moscati:
| L’iscrizione è di decisiva importanza dal punto di vista epigrafico (fig. 2), e si deve all’Albright un ampio studio al riguardo:34 sulla base di numerosi raffronti, lo studioso americano ha datato i caratteri nella prima metà del IX secolo a.C., con limiti estremi dal 925 all’825 a.C. Lo stesso giudizio è stato espresso dall’Albright per un frammento minore sempre da Nora, nonché per un altro da Bosa sul quale torneremo in seguito. Il successivo sviluppo degli studi sull’iscrizione maggiore di Nora ha confermato, nelle grandi linee, il giudizio dello studioso americano: il IX secolo è indicato abitualmente come data dell’iscrizione, e questo punto sembra permanere malgrado il forte evolversi dell’interpretazione.35 Se poi l’iscrizione sia esattamente contemporanea agl’inizi della colonia fenicia, come sembra a taluno,36 o se dietro di essa possano supporsi almeno alcuni decenni di vita dell’insediamento, come è indubbiamente possibile, resta un problema aperto, del quale si tratterà ancora a proposito dei tempi della diffusione fenicia nel Mediterraneo. Se dall’iscrizione, o meglio dalle due iscrizioni, ci viene un’indicazione sull’arcaicità dell’insediamento di Nora, non si può nascondere il fatto che la relativa scarsezza del materiale epigrafico semitico per la fase più antica e la possibilità teoricamente esistente di attardamenti di caratteri in area periferica non consentono, su basi epigrafiche, una certezza assoluta.37 Tanto più, dunque, occorre passare all’esame del materiale archeologico, il quale, nel giudizio di chi ha scavato più recentemente a Nora, può farsi risalire almeno al 700 a.C.38 Il giudizio si fonda in particolare sui pavimenti in battuto d’argilla delle case di Nora I, ed in specie sugli ambienti 57, 58 e 59, che recano ancora i fori nei quali si infilavano i puntali delle anfore; al medesimo livello sono stati infatti trovati frammenti di ceramica protocorinzia e rodia databili al VII secolo |
lo studio a cui S. Moscati si riferisce, è: W.F. Albright, “New Light on the Early History of Phoenician Colonization”, in Bulletin of the American Schools of Oriental Research, LXXXIII (1941), pp. 14-22.
così adesso non dovresti avere altri motivi per introdurre le domande seguenti:
| "esiste uno specialista affidabile che ci illumini sulla possibilità che le lettere siano state incise da un falsario?" Oppure: "esiste uno specialista affidabile che ci illumini sulla possibilità che le lettere siano autentiche?" Visto che la datazione della stele è affidata allo stile della scrittura, dobbiamo accertare anzitutto l'originalità delle varie lettere.
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tu parli, come se nessuno ci avesse, finora, studiato sopra.
Inoltre avvertirei, che le interpretazioni di questi studiosi se sono univoche ( e dunque attendibili) sull'autenticità della stele, vanno prese con le molle per le loro interpretazioni. Quando p.e. parlan di colonialismo-pre colonialismo adottano un approccio alquanto antiquato (e oggi superato, da quanto ho letto) di cui le loro interpretazioni risentono.
Quindi in sostanza, possono esser stati indotti a tradurre in un certo modo, spinti o influenzati, dallo schema del precoloniasmo-colonialismo. l'Albright scriveva nel 1940. Da allora, come dice il Moscati, l'arcaicità della stele di nora ha ricevuto conferme (va al riguardo ricordato che il Cross data il frammento di Nora al XII-XIII secolo a.C.), mentre la realtà archeologica - come infatti, già accennava il Moscati - non supporta il quadro delineato da certe traduzioni: sopprattuto tutta la questione del precolonialismo è attualmente messa sotto torchio. e in sardegna, lo stesso concetto di "colonie fenice", inizia ad esser rivista.
Peccato inoltre che nessuno (se ricordo bene il Lipinski fà solo qualche accenno alla questione..) confronti i termini della stele di nora con i sostrati toponomastici sardi;
magari tale indagine, sarebbe stata dirimente proprio per il termine TRSS (tradotto con tarshish) . Lipinski si limita a ricollegare il termine in qualche modo a Tartesso, per via dei contatti tra la Sardegna e l'Iberia. l'Albright parla di un termine generale atto ad indicare le Miniere, altri traducono direttamente con Tartesso, identificandola con la città raccontata da Erodoto.
Ma sarebbe interessante una ricerca che tenga conto di toponimi analoghi o similari sparsi un po in tutta la sardegna, per saper se si tratta di traduzioni sensate in rapporto alla Sardegna.
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Modificato da - DedaloNur in data 21/06/2011 09:36:53 |
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
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.machiavelli.
Utente Senior
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Inserito il - 21/06/2011 : 12:48:52
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| DedaloNur ha scritto: Le interpretazioni di questi studiosi vanno prese con le molle per le loro interpretazioni. Quando p.e. parlano di colonialismo-pre colonialismo adottano un approccio alquanto antiquato (e oggi superato, da quanto ho letto) di cui le loro interpretazioni risentono. Quindi in sostanza, possono esser stati indotti a tradurre in un certo modo, spinti o influenzati, dallo schema del precoloniasmo-colonialismo. l'Albright scriveva nel 1940. Da allora, come dice il Moscati, l'arcaicità della stele di Nora ha ricevuto conferme (va al riguardo ricordato che il Cross data il frammento di Nora al XII-XIII secolo a.C.), mentre la realtà archeologica - come infatti, già accennava il Moscati - non supporta il quadro delineato da certe traduzioni: soprattutto tutta la questione del precolonialismo è attualmente messa sotto torchio. e in Sardegna, lo stesso concetto di "colonie fenice", inizia ad esser rivista.
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Quindi gli esperti affermano di conoscere bene lo stile ma non riescono a produrre una traduzione univoca. Inoltre l'archeologia non concorda con le traduzioni degli specialisti. Mi sa che continuerò ad avere dubbi, e crescono ad ogni post. Non sono certo io a dover dimostrare l'autenticità del reperto (non sono all'altezza), ma in questo caso siamo di fronte a traduttori che sono smentiti dai ritrovamenti archeologici. I motivi che mi hanno spinto a ritenere dubbia l'autenticità della stele di Nora sono proprio le discordanze fra epigrafisti, archeologi e metodo scientifico. Aver trovato il manufatto fuori contesto fa nascere i dubbi...che accrescono con la evidente incapacità di mettersi d'accordo con la traduzione. Il periodo di ritrovamento, inoltre, è contaminato da molti furbi che raggranellavano denaro e fama creando ad hoc reperti interessanti. Vorrei che anche altri si esprimessero sui dati di Dedalo. Naturalmente spero con tutto il cuore che questo mio dubbio sia totalmente infondato.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 21/06/2011 : 14:11:29
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| I motivi che mi hanno spinto a ritenere dubbia l'autenticità della stele di Nora sono proprio le discordanze fra epigrafisti, archeologi e metodo scientifico. |
beh è un tuo esclusivo problema.
tu continui a confondere il problema dell'autenticità con i problemi di datazione e interpretazione in modo da giustificare con gli ultimi i sospetti sull'autenticità del documento. Non si fa così...
sarebbe un segno di onestà intellettuale riconoscere che le questioni sorte sui contenuti e sulla cronologia non hanno nulla a che spartire con il problema dell'auenticità...
tanto che, mentre le problematiche circa datazione e traduzione non sono risolvibili dalla paleografia, la questione dell'autentictà della stele sì, e all'unanimità: nessuno nutre sospetti sul fatto che la S.Nora sia un falso. solo tu.
I tuoi insomma sono ragionamenti circolari (giustifichi un problema con altri problemi che però non c'entrano nulla) e sospetti gratuiti dato che non argomenti con alcunchè di oggettivo, manco con un minimo di indizio..
[b]per te pazienza...ma spero che gli altri lettori riconoscano la natura delle tue affermazioni
questa discussione per me non ha senso. buon proseguo a tutti gli altri.
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Modificato da - DedaloNur in data 21/06/2011 14:14:14 |
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.machiavelli.
Utente Senior
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Inserito il - 21/06/2011 : 18:39:08
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La circolarità delle mia proposta ha un senso: Essendo un reperto trovato fuori contesto, l'unico appiglio utilizzato dagli esperti per giustificarne l'autenticità è lo stile del testo. C'è un secondo dato di fatto: anche la datazione è stata ipotizzata in base allo stile testo. Ma visto che il testo non è interpretabile (abbiamo stabilito che se fosse fenicio sarebbe stato tradotto facilmente) ne segue che la datazione non è affidabile. Questo insegna l'archeologia (non io) e questo bisogna applicare. Quando troveremo un testo con caratteri simili in un contesto stratigrafico, ossia in uno scavo che attesti la cronologia in maniera scientifica, potremo, per comparazione, sbilanciarci in ipotesi verosimili. Fino a quel momento si tratta di ipotesi non suffragate da metodo scientifico.
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 21/06/2011 : 19:59:13
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Baal-Eser II (Ba‘l-mazzer II) 846-841 aC Mattan I 840-832 aC 831 aC: inizia il regno di PMY (Pygmalione, nella versione greca) 825 aC: Didone fugge da Tiro, nel settimo anno di regno di PMY 825 aC e alcuni anni seguenti: Didone e compagni sono a Cipro Tra 825 aC e 814 aC: I Tiri costruiscono un fondaco nell'isola di Cothon 814 aC: Didone fonda Cartagine sulla terraferma 785 aC: Morte di Pigmalione. Il testo di Frank Moore Cross, pertanto, [se anche fosse veritiero] daterebbe la stele all'ottavo/nono secolo aC., e non prima.
(Dating of Pygmalion
Pygmalion’s dates are derived from Josephus’s Against Apion i.18, where Josephus quotes the Phoenician historian Menander as follows: Pygmalion . . . lived fifty-six years, and reigned forty-seven years. Now, in the seventh year of his reign, his sister fled away from him, and built the city of Carthage in Libya. Pygmalion’s dates, if this citation is to be trusted, are thus dependent on the date of the founding of Carthage. Here ancient classical sources given two possibilities: 825 BC or 814 BC. The 814 date is derived from the Greek historian Timaeus (c. 345-260 BC), and is the more commonly accepted year. The 825 date is taken from the writings of Pompeius Trogus (1st century BC), whose forty-four book Philippic History survives only in abridged form in the works of the Roman historian Justin. In a 1951 article, J. Liver argued that the 825 date has some credibility because, with it, the elapsed time between that date and the start of building of Solomon’s Temple, given as 143 years and 8 months in Menander/Josephus, agrees very closely with the date of approximately 967 BC for the start of Temple construction as derived from 1 Kings 6:1 (fourth year of Solomon) and the date given by most historians for the end of Solomon’s forty-year reign, i.e. 932 or 931 BC.[12] If, however, the starting place is 814 BC, measuring back 143 or 144 years does not agree with this Biblical date.
Josephus
A year of 967bc has NEVER been Josephus for the temple. Though Eusebius gives 1033bc for a temple of Solomon (ruling 40 years), Josephus gives 1073bc for a temple of Solomon (ruling 80 years), both ending in 997bc as division. The founding of Carthage as 143.8 years is thus 890bc, though modern scholars shift all Assyrian chronology 54 years (836bc Carthage) due to accepting Shalmaneser as Samaritan 722bc Era instead of Greek 776bc Era. [776-720bc as 834bc Carthage if you use 56-year lunar dates for Venus; interesting mixup Jewish Seder Olam Rabbah has 834bc Solomon temple same year as Carthage, no 143 years). Support for 890bc is the Sothic nature of the flight of Pygmalion's sister. Though Carthage was built by her in 143 years (1034-890bc, it is Pygmalion's 25th year, 891-890bc; significantly 120 years 30 leap days to his 1st year 915-914bc); and thus 18 years earlier in his 7th year that she flees (909-908bc). Thus it cannot be denied that she fled Tyre to Carthage (125y 8m) 18 years before building it (143y 8m). Ignore if you wish that it is Sothic 1460 years back to the Hebrew Flood(2369bc, WatchTower), but the Armenians recognize 1460 years of Carthage (her flight) by their Armenian Era 552ad. Liver advanced a second reason to favor the 825 date, related to the inscription of Shalmaneser III, king of Assyria, mentioned above, where it was mentioned that philological studies have equated this Ba’li-manzer with Balazeros (Baal-Eser II), grandfather of Pygmalion. The best texts of Menander/Josephus give six years for Balazeros, followed by nine years for his son and successor Mattenos (Mattan I), making 22 years between the start of Balazeros’s reign and the seventh year of Pygmalion. If these 22 years are measured back from 814 BC, they fall short of the 841 date required for Balazeros’s tribute to Shalmaneser. With the 825 date, however, Balazeros’s last year would be approximately 841 BC, the time of the tribute to Shalmaneser. These two agreements, one with an Assyrian inscription and the other with a Biblical datum, have proved quite convincing to scholars such as J. M. Peñuela, F. M. Cross., and William H. Barnes. Peñuela points out that the following consideration reconciles the two dates for Carthage derived from classical authors: 825 BC was the year that Dido fled Tyre, and she did not found Carthage until 11 years later, in 814 BC. Josephus, citing Menander, says that “in the seventh year of [Pygmalion’s] reign, his sister fled away from him, and built the city of Carthage in Libya” (Against Apion i:18). There are two events mentioned here: the flight from Tyre and the founding of Carthage. The language used would suggest that it was the first of these events, Dido’s flight, that took place in Pygmalion’s seventh year. Between the two events the following took place: Dido and her ships sailed to Cyprus, where about 80 of the men with her took wives. Eventually the Tyrians arrived on the north coast of Africa, where they received permission to build on an island in the harbor of the place where Carthage was eventually to be built. Peñuela quotes Strabo to show that some time then elapsed before the founding of Carthage: “Carthage was not founded immediately. Indeed, a small island having been captured previously in the Carthaginian harbor, Dido settled there. She fortified the place, which she used as a citadel of war against the Africans, who kept her from the shore.” Justin (18:5 10-17) also mentions the time on this island, which he names as Cothon, and says that Dido and her company built a circle of houses there. Eventually peace was made with the inhabitants on the mainland, and the Tyrians were given permission to build a city. Peñuela maintained that these various events between the departure from Tyre and the eventual rapprochement with the inhabitants on the mainland explain the eleven-year difference between Pompeius Trogus’s date of 825 BC and the 814 date derived from other classical authors for Carthage’s founding. This understanding of the chronology related to Dido and her company resulted in the following dates for Pygmalion, Dido, and their immediate relations, as derived from F. M. Cross and Wm. H. Barnes:).
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Modificato da - maurizio feo in data 21/06/2011 20:00:03 |
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DedaloNur
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Inserito il - 22/06/2011 : 01:08:56
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| .machiavelli. ha scritto:
La circolarità delle mia proposta ha un senso: Essendo un reperto trovato fuori contesto, l'unico appiglio utilizzato dagli esperti per giustificarne l'autenticità è lo stile del testo. (...) Fino a quel momento si tratta di ipotesi non suffragate da metodo scientifico.
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ma scherzi?! allora: tu non ne sai nulla di paleografia(come non so nulla io), tu non ne sai nulla neppure delle argomentazioni dell'Albright per autenticare e datare la stele: ipotesi di lavoro che sono state tutte confermate da coloro che han studiato dopo di lui, eppure - nonostante la tua ignoranza - ti stai arrogando il diritto di dire che non si è seguito il metodo scientifico, e che il reperto, in questo caso non potrebbe essere autentico? | Ma visto che il testo non è interpretabile (abbiamo stabilito che se fosse fenicio sarebbe stato tradotto facilmente) ne segue che la datazione non è affidabile. |
no! Ma perchè hai aperto questa discussione?
la datazione non è affidabile perchè molti studiosi parlano di attardamento degli stili, ovvero, gli stili arcaici, nella periferia ( e quindi in Sardegna) potrebbero essere durati per molti secoli dopo la loro scomparsa in Libano. ma che lo stile sia autentico e dunque sia autentica anche la stele non lo nega nessuno.
questo si dice: forse non ti dovresti documentare meglio? tu nei forum asserisci di fare il divulgatore. bene un divulgatore si documenta, non inventa sospetti dal nulla, disinformando,come stai facendo tu ora.
il tuo ragionamento circolare non vale granchè. spiacente. perchè stai tentando di giustificare il mero sospetto dell'inautenticità con altre questioni scientifiche che non la riguardano minimamente.
è un po come dire: dei Buchi neri ancora non ci abbiamo capito una mazza. quindi non sono autentici. Il meccanismo di antikitera è incomprensibile: non è autentico. ma per favore...
| Il testo di Frank Moore Cross, pertanto, [se anche fosse veritiero] daterebbe la stele all'ottavo/nono secolo aC., e non prima. |
Se per puro caso, questa frase fosse rivolta a me, e al mio riferimento a Cross, si rilegga con maggiore attenzione il nome del reperto a cui mi riferivo: il frammento di nora XII-XIII secolo: Cross. grazie.
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maurizio feo
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Inserito il - 22/06/2011 : 07:59:55
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Ma si parla (magari con poca cognizione di fatto e anche abbastanza leggermente: cioé quasi a vanvera) della Stele di Nora, qui, oppure di altro?
La situazione, a questo punto, potrebbe riassumersi così:
1) Mi sembra di poter dire che - in genere - saremmo (quasi) tutti dispiaciuti, se la Stele non fosse autentica: sia coloro che sono certi delle proprie conoscenze, sia coloro che sono possibilisti. 2) Solo alcuni di noi (pochi: uno o due) appaiono sicurissimi di quel che dicono al riguardo, sostenendo l'ipotesi dell'autenticità, (oppure della non autenticità). 3) Gli studiosi che io ho avuto modo di consultare danno implicitamente per scontato che la stele sia autentica (e se lo fanno loro...). 4) Avere postato l'argomento non è - a mio personale parere, s'intende - riprovevole: costituisce anzi (e credo che proprio questo fosse almeno una, tra le intenzioni di Mack) una buona occasione per chiarisi le idee (quelli che come me non avevano mai messo a fuoco l'argomento) e per imparare o approfondire alcuni dettagli fino ad oggi trascurati. E' chiaro che coloro che sanno già tutto potranno forse anche annoiarsi, ma potranno certamente essere di aiuto agli altri, se vorranno...
Riguardo al punto (2), avrei una proposta: perché non dare gli estremi di questi lavori che infondono certezze anche agli altri? Non oso chiedere un riassunto, che forse richiederebbe troppo impegno, ma almeno un link di qualche lavoro consultabile. Proprio per il principio secondo il quale questo Forum fa informazione e - quindi - contribuisce a produrre opinioni...
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Modificato da - maurizio feo in data 22/06/2011 08:02:25 |
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maurizio feo
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Inserito il - 22/06/2011 : 08:30:53
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Per quanto riguarda l'Albright, ciò che io ho trovato è questo (si tratta solo di riferimenti al suo lavoro, dal testo "Fenici e Cartaginesi in Sardegna", di Sabatino Moscati, a cura di Piero Bartoloni, pagg. 70-71, consultabile sull'Internet):
http://www.sardegnacultura.it/7_49_...21102802.pdf
" si deve all’Albright un ampio studio al riguardo:(Guzzo 1967, Albright 1941, pp. 14-22.) sulla base di numerosi raffronti, lo studioso americano ha datato i caratteri nella prima metà del IX secolo a.C., con limiti estremi dal 925 all’825 a.C. Lo stesso giudizio è stato espresso dall’Albright per un frammento minore sempre da Nora, nonché per un altro da Bosa sul quale torneremo in seguito".
E ancora (pgg. 81-82):
"Una località da considerare particolarmente nel quadro degli insediamenti fenicio-punici antichi è Bosa: centro romano noto finora archeologicamente soltanto come tale, ma che dové certo avere un antecedente fenicio-punico, il quale peraltro non è stato localizzato. Che tuttavia il centro fenicio- punico vi fosse, e fosse assai vasto, è indicato da un frammento di iscrizione trovato sul luogo ed ora perduto. Nel suo noto studio, l’Albright ha mostrato l’analogia di caratteri tra questa iscrizione e le due di Nora, attribuendole tutte alla stessa epoca. Se così fosse, dunque, avremmo a Bosa un insediamento fenicio assai antico, del IX secolo: il che resta plausibile, senza tuttavia che la scarsezza della documentazione consenta conclusioni sicure."
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Modificato da - maurizio feo in data 22/06/2011 08:51:02 |
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.machiavelli.
Utente Senior
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Inserito il - 22/06/2011 : 08:40:24
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Le mie osservazioni iniziali riguardano proprio il fatto che chi ha studiato la stele ha data per scontata l'autenticità. Vorrei fortemente che quella meravigliosa scritta SRDN (che tra l'altro ho utilizzato come titolo del mio primo libro) fosse stata incisa dal lapicida nel lontano 800 a.C., ma devo considerare che i testi scolpiti in quel periodo vengono tradotti dagli epigrafisti, invece la nostra stele presenta molti lati oscuri. Ho scritto (ai link che seguono tratti dal mio secondo libro) due lunghi articoli sulla stele, a dimostrazione che sarei felice se la stele fosse autentica.
http://pierluigimontalbano.blogspot...rittura.html
http://pierluigimontalbano.blogspot...rittura.html
Mi scuso con tutti quei lettori che sono certi delle proprie "certezze", ma invecchiando inizio ad avere qualche dubbio in più su ciò che leggo. Diciamo che ho aumentato (di molto) le barriere di criticità, e oggi ho meno certezze di ieri, nonostante le mie letture siano aumentate a dismisura.
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Modificato da - .machiavelli. in data 22/06/2011 08:42:48 |
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maurizio feo
Salottino
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Inserito il - 22/06/2011 : 10:42:26
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Mack, credo ci sia un errore: i due link mi risultano uguali (ambedue relativi alla I° parte dell'articolo).
Permettimi di dire che la fotografia della Stele di Nora è molto più bella... Non commento l'articolo - naturalmente - perché chiaramente "off topic", (ma tu sai come la penso io e presto ci sarà la versione con il mio punto di vista preferito di sui PdM.) Ciao. M
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Modificato da - maurizio feo in data 22/06/2011 10:44:16 |
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tregadrusu
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Inserito il - 22/06/2011 : 11:16:21
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.machiavelli. Inserito il - Oggi : 08:40:24
| Le mie osservazioni iniziali riguardano proprio il fatto che chi ha studiato la stele ha data per scontata l'autenticità. Vorrei fortemente che quella meravigliosa scritta SRDN (che tra l'altro ho utilizzato come titolo del mio primo libro) fosse stata incisa dal lapicida nel lontano 800 a.C., ma devo considerare che i testi scolpiti in quel periodo vengono tradotti dagli epigrafisti, invece la nostra stele presenta molti lati oscuri. |
Due iscrizioni rinvenute a Pula e una a a Bosa con una parte del testo (se non ricordo male) che presenta le stesse lettere... Non pensi che le difficoltà di traduzione siano dovute al fatto che i caratteri siano in fenicio arcaico e che invece la lingua sia l'antica lingua dei Sardi?
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