Forum Sardegna - Nucleare Si o No? Esperti a confronto
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Nota Bene: Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde - Fu costituita a Londra il 2 Giugno 1863 per l’esecuzione della legge 4 gennaio 1863 n. 1105 che prevedeva la costruzione di 122 miglia di strade ferrate nell’isola da parte della Società Smith, Knight & C. per diversi motivi, nel 1874 furono ultimate solo le linee Cagliari - Oristano, Decimo - Iglesias, Porto Torres – Sassari –Ozieri . Comunque, a fine secolo erano in esercizio 422 chilometri di linee principali e 560 chilometri di linee secondarie.



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 Nucleare Si o No? Esperti a confronto
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Autore Discussione
Pagina: di 21

jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 15/03/2011 : 16:34:59  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cari amici,
ho aperto una nuova discussione sul nucleare, non per creare un doppione, ma per ricominciare da capo a trattare un argomento, che spesso è sfociato in schermaglie inutili, fini a se stesse, che non fanno informazione e non aiutano a capire.

Mi piacerebbe quindi che, invece di inquinare il confronto con giudizi personali preconcetti, ognuno di noi riportasse su questo spazio le idee degli addetti ai lavori, degli esperti, contrari e favorevoli.

Come dire, invece di pasticciare il muro con slogan e insulti, appendiamoci i quadri dei nostri pittori preferiti, prendiamo gli interventi più interessanti dal web e confrontiamo le tesi, senza abbaiare o mordere.

Sarebbe un ottimo risultato creare una discussione in cui si intervallino tanti documenti, tante posizioni, proposti per l'autorevolezza degli autori.

Cerchiamo di capire cos'è l'energia nucleare, perché nessuno nel G8 ne fa a meno, come sono le centrali di terza generazione, quali sono i rischi, quali i vantaggi, ecc.

Cerchiamo quindi di conoscere, di imparare dal contributo di un esperto scelto da ognuno di noi, di cosa stiamo parlando, senza cedere alla paura irrazionale e al pregiudizio.

Per una volta cerchiamo di usare internet per capire noi stessi, non per convincere qualcuno, perché il primo tassello e riconoscere agli altri cittadinanza, diritto di sostenere un'altra tesi.

Fuggiamo dall'idea che chi è favorevole è un criminale e chi è contrario è un troglodita. Non è vera nessuna delle due cose. Chi è favorevole ha tutto il diritto di esserlo come chi è contrario.

Al referendum non verranno ammessi solo i contrari o i favorevoli, verranno ammessi tutti gli aventi diritto, quindi non bisogna scegliere una categoria per forza, bisogna scegliere quella che ci ha convinto di più, sulla base di quanto abbiamo appreso sull'argomento.

Provo a lanciare questo esperimento e vediamo cosa ne viene fuori.

Un saluto a tutti.









 Firma di jomaru 
Il mare l'abbraccia divina impronta del regale sandalo...

 Regione Marche  ~ Prov.: Pesaro-Urbino  ~ Città: Fano  ~  Messaggi: 536  ~  Membro dal: 09/03/2011  ~  Ultima visita: 28/05/2012

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jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 15/03/2011 : 17:35:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Intervista allo scienziato Antonino Zichichi

http://www.forumnucleare.it/index.p...ino-zichichi










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milly73
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 15/03/2011 : 17:57:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di milly73 Invia a milly73 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
in primis mi auguro con questa discussione di chiarirmi le idee io stessa, non ho problemi ad ammettere che ho pensato di astenermi dall'andare a votare.
Il primo insulto che leggo divento un

Non vogliamo il nucleare, non vogliamo le pale eoliche ma anche qui metto un però mi chiedo dobbiamo continuare a pagare salassi per l'energia elettrica proveniente da altri paesi? Almeno questo è quel che ho capito io, se per caso ho frainteso accetto volentieri i chiarimenti nei dovuti modi, specifico meglio...con educazione...senza offendere...nessuno è ignorante insieme impariamo tante cose
Oggi ho ascoltato attentamente l'intervista al ministro Prestigiacomo.

Nucleare, : «Dal Governo mai decisioni che possano mettere a rischio salute e sicurezza dei cittadini»

A noi sta a cuore l’indipendenza energetica dell’Italia, ma prima e di più sta a cuore la salute e la sicurezza dei cittadini e non sarà mai assunta alcuna decisione che la possa metterle a rischio. Il Governo non è né cieco né sordo rispetto alle notizie che giungono da Tokio, ed è evidente che la nostra scelta di rientrare nel nucleare ci induce ulteriore attenzione, assieme all’esigenza di una piena trasparenza su quanto sta accadendo. L’incidente nella centrale giapponese, che seguiamo con preoccupazione, ci spingerà ad approfondire ulteriormente i temi della sicurezza, e i problemi di sismicità dei siti. Il nucleare è una opzione che esiste in tutti i paesi industrializzati del mondo. E’ ora in corso una seria riflessione sugli standard di sicurezza negli impianti europei. L’Italia è a quel tavolo e darà il suo contributo. Noi, a differenza di altri paesi UE non abbiamo centrali nucleari e quindi affrontiamo problematiche diverse da quanti hanno centrali di II generazione in funzione. Quanto sta accadendo in Giappone sarà assolutamente tenuto in considerazione nelle scelte che saranno adottate e sono certa che contribuirà ad aumentare la sicurezza delle centrali».

E come al solito i giornalisti hanno modificato l'intervista perchè ha aggiunto che non cambieranno le decisioni già prese quindi l'Italia avrà le sue centrali nucleari







Modificato da - milly73 in data 15/03/2011 17:58:30

  Firma di milly73 
Pro tue fortuna
chi onzi notte t'isplenda sa luna,
chi no appa mai dolore,
onzi die t'illumine su sole...

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Nostalgia

Utente bloccato


Inserito il - 15/03/2011 : 18:15:38  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Ooopppsss.... cos'ho trovato di bello...

ENERGIA: SPACCA, NELLE MARCHE NO IL NUCLEARE SI' LE RINNOVABILI,EfficienzaEnergetica

venerdì 26 febbraio 2010 11.41

(AGI) - Roma, 26 feb. - No al nulceare e al turbogas, si' alle fonti di
energia rinnovabile nelle Marche.
Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche e candidato per un
secondo mandato alle elezioni del prossimo 28 marzo, risponde con queste
parole al Ducato, periodico dell'Istituto per la formazione al
giornalismo di Urbino. "Il profilo idrogeologico delle regione - dice
Spacca - non consente che ci siano centrali nucleari. Il territorio
marchigiano e' vulnerabile e in testa tra le regioni per fragilita' del
territorio, per caratteristiche morfologiche e idrogeologiche". Spacca
si dice contrario anche alle centrali turbogas, specificando che "la
nostra scelta va verso le energie rinnovabili". (AGI) Red


Alto rischio di rimanere senza lavoro ??

Gli esperti... decidano di mettere la centrale a casa loro se gli riesce ! (ne dubito) e sopratutto vadano a visitare Fukushima prima !!









 Regione Piemonte  ~ Città: Torino  ~  Messaggi: 661  ~  Membro dal: 22/11/2010  ~  Ultima visita: 24/04/2011 Torna all'inizio della Pagina

jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 15/03/2011 : 18:21:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Amici chiedo scusa da parte di chi evidentemente non ha capito il senso della discussione nata appunto per parlare seriamente e serenamente.

Invito tutti voi, comunque la pensiate, a isolare questi tentativi provocatori e a non alimentare polemiche che ci distolgono dall'obiettivo di voler capire il tema in esame.

Grazie a tutti.







  Firma di jomaru 
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jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 15/03/2011 : 18:55:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Dispiace che si cerchi di sporcare anche questa discussione per snaturarne lo spirito.

Io non risponderò a nessuna provocazione e cercherò di trovare contributi importanti da sottoporvi.

Spero voi facciate altrettanto senza cadere nelle trappole







  Firma di jomaru 
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jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 15/03/2011 : 19:01:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
milly73 ha scritto:

in primis mi auguro con questa discussione di chiarirmi le idee io stessa, non ho problemi ad ammettere che ho pensato di astenermi dall'andare a votare.
Il primo insulto che leggo divento un

Non vogliamo il nucleare, non vogliamo le pale eoliche ma anche qui metto un però mi chiedo dobbiamo continuare a pagare salassi per l'energia elettrica proveniente da altri paesi? Almeno questo è quel che ho capito io, se per caso ho frainteso accetto volentieri i chiarimenti nei dovuti modi, specifico meglio...con educazione...senza offendere...nessuno è ignorante insieme impariamo tante cose
Oggi ho ascoltato attentamente l'intervista al ministro Prestigiacomo.

Nucleare, : «Dal Governo mai decisioni che possano mettere a rischio salute e sicurezza dei cittadini»

A noi sta a cuore l’indipendenza energetica dell’Italia, ma prima e di più sta a cuore la salute e la sicurezza dei cittadini e non sarà mai assunta alcuna decisione che la possa metterle a rischio. Il Governo non è né cieco né sordo rispetto alle notizie che giungono da Tokio, ed è evidente che la nostra scelta di rientrare nel nucleare ci induce ulteriore attenzione, assieme all’esigenza di una piena trasparenza su quanto sta accadendo. L’incidente nella centrale giapponese, che seguiamo con preoccupazione, ci spingerà ad approfondire ulteriormente i temi della sicurezza, e i problemi di sismicità dei siti. Il nucleare è una opzione che esiste in tutti i paesi industrializzati del mondo. E’ ora in corso una seria riflessione sugli standard di sicurezza negli impianti europei. L’Italia è a quel tavolo e darà il suo contributo. Noi, a differenza di altri paesi UE non abbiamo centrali nucleari e quindi affrontiamo problematiche diverse da quanti hanno centrali di II generazione in funzione. Quanto sta accadendo in Giappone sarà assolutamente tenuto in considerazione nelle scelte che saranno adottate e sono certa che contribuirà ad aumentare la sicurezza delle centrali».

E come al solito i giornalisti hanno modificato l'intervista perchè ha aggiunto che non cambieranno le decisioni già prese quindi l'Italia avrà le sue centrali nucleari


Milly, quanto dici ti fa onore. Riporto quanto segue per un altro spunto.

Mark Lynas: l’opzione migliore per salvaguardare il clima
Lynas, perché dobbiamo credere che i rischi dei cambiamenti climatici siano maggiori di quelli posti dall’energia nucleare?

I cambiamenti climatici sono incomparabilmente più pericolosi dei rischi dell’energia nucleare: sono una minaccia per l’intera biosfera, distruggono gli habitat naturali, causano l’innalzamento del livello del mare e alterano il ciclo del’acqua in tutto il pianeta. In confronto i rischi del nucleare sono locali e facilmente gestibili: basta assicurarsi che l’attività delle centrali sia schermata verso l’esterno e che i rifiuti siano conservati in sicurezza. Non è mica fantascienza.

Secondo me l’energia nucleare è una delle tecnologie più pulite fra le fonti di energia a basse emissioni di anidride carbonica: con le rinnovabili bisogna invece affrontare questioni come l’uso del territorio e altri impatti sulla biodiversità. Nel caso del nucleare abbiamo ben presente lo scenario peggiore possibile perché si è verificato a Cernobyl. Le probabilità di un’altra Cernobyl sono infinitesime, anche se il ricorso all’energia nucleare dovesse aumentare in tutto il mondo: le centrali sovietiche erano intrinsecamente insicure, e nessuna di quel tipo è mai stata costruita in Occidente.

Come opinionista ambientalista, perché non è d’accordo con la maggior parte dei movimenti e partiti verdi in tutto il mondo, che appoggiano solo le energie rinnovabili?

Correremmo un grande rischio se, come fanno la maggior parte dei movimenti ambientalisti, volessimo puntare solo sulle fonti rinnovabili per ridurre il ricorso ai combustibili fossili, perché probabilmente non è quello che succederà. Le fonti rinnovabili saranno importanti, e in futuro potranno fornire energia alla maggior parte dei Paesi, ma non possiamo effettuare questa transizione senza nucleare.

In passato, dire no al nucleare voleva dire più carbone: è quello che è successo fra gli anni Settanta e Ottanta negli Stati Uniti e in Europa, nel periodo in cui l’antinuclearismo era più forte. Storicamente, gli ecologisti sono involontariamente responsabili dell’emissione di almeno un miliardo di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera, come conseguenza dell’attivismo antinucleare. In molti Paesi le centrali nucleari sono state semplicemente sostituite o trasformate in centrali a carbone. Credo che non dovremmo ripetere lo stesso errore, il cui prezzo lo sta pagando adesso il clima. Dobbiamo usare ogni tecnologia disponibile a basse emissioni di anidride carbonica: la priorità numero uno è eliminare il carbone dalla generazione elettrica in ogni Paese del mondo. A ben vedere il nucleare, in Cina come in Germania, sarà probabilmente una delle opzioni migliori per farlo.

Lei ha detto: “Più conosci l’energia nucleare, meno ne hai paura”. Che cosa ha imparato che le ha fatto cambiare idea?

Quello che mi ha fatto cambiare idea sul nucleare è stata la scoperta graduale che la maggior parte delle “verità” che avevo sempre saputo sull’energia nucleare sono in realtà poco più che leggende metropolitane. Le scorie non sono un “problema irrisolto”. L’energia nucleare non causa forti emissioni di anidride carbonica. È molto più sicura di quanto la gente non immagini. Non è più costosa di altre tecnologie. Non ci sarà carenza di combustibile nucleare nel prossimo futuro. E così via. Quasi tutte le obiezioni sollevate dai verdi possono essere facilmente smontate, ma il movimento ambientalista non riesce a schiodarsi da una posizione su cui si è mantenuto per decenni. Secondo me questo mina la credibilità dell’ambientalismo come visione scientifica del mondo: chi ha a cuore il futuro del pianeta dovrebbe essere più razionale e farsi convincere più dai fatti che dalle emozioni.


--------------------------------------------------------------------------------
Mark Lynas è un noto ambientalista e opinion leader britannico. Scrittore e giornalista, in Italia è conosciuto soprattutto per aver pubblicato Notizie da un pianeta rovente (Longanesi, 2005) e 6 gradi: la sconvolgente verità sul riscaldamento globale (Fazi, 2008).







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jomaru
Salottino
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Inserito il - 15/03/2011 : 19:23:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Perchè il nucleare può essere la fonte più economica? A questa domanda risponde il professor Giuseppe Zollino, docente di Impianti nucleari e tecnica ed economia delle fonti di energia all’Università di Padova

http://www.forumnucleare.it/index.p...eppe-zollino







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jomaru
Salottino
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Inserito il - 15/03/2011 : 19:54:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Le centrali nucleari di ultima generazione, servizio tratto da Superquark di Piero Angela

http://www.youtube.com/watch?v=3EA7j91Wrig







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milly73
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 15/03/2011 : 20:21:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di milly73 Invia a milly73 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
jomaru ha scritto:

Intervista allo scienziato Antonino Zichichi

http://www.forumnucleare.it/index.p...ino-zichichi






nel sito da te citato ho trovato le obiezioni poste da molti cittadini
OBIEZIONE 1

In tutto il mondo non esiste un deposito sicuro per le scorie

Le scorie sono un problema serio, ma questa obiezione si scontra con alcuni dati di fatti inoppugnabili: negli ultimi cinquant’anni le scorie prodotte da diverse centinaia di reattori nucleari attivi nel mondo non hanno mai provocato incidenti di rilievo, né danni accertati alla salute dei cittadini. Alcuni paesi (Stati Uniti) sembrano orientati a mantenere le scorie in superficie. Altri (Finlandia, Svezia) puntano sulla costruzione di depositi geologici sotterranei. Altri ancora (Francia, Germania, Cina…) hanno scelto la strada del “riprocessamento, cioè della separazione chimica degli elementi contenuti nel combustibile esausto. Queste procedure tecniche fino a oggi sono state effettuate in piena sicurezza, senza rischi per le popolazioni.

OBIEZIONE 2

Le scorie restano altamente radioattive per migliaia di anni

È vero. Ma le scorie radioattive che hanno un vita così lunga sono in quantità così piccole da essere perfettamente gestibili. In Italia ogni reattore previsto dal piano del governo produrrebbe appena otto-nove metri cubi di scorie di questo tipo ogni anno. Ogni anno l’industria italiana produce diversi milioni di tonnellate di rifiuti tossici e nocivi che spesso hanno una pericolosità analoga alle scorie nucleari ma vengono smaltite senza alcuna consapevolezza del rischio da parte dell’opinione pubblica. Al contrario, in tutto il mondo occidentale le scorie nucleari vengono gestite in modo del tutto trasparente all’interno di impianti completamente sicuri, nell’ambito di programmi gestiti da enti di controllo nazionali e internazionali.

OBIEZIONE 3

In Italia le scorie sarebbero gestite come i rifiuti in Campania

È vero il contrario. Decenni di ricerca avanzata nel settore nucleare hanno prodotto una cultura della sicurezza che non esiste in nessun altro settore industriale. E questa cultura, nei paesi che ospitano reattori nucleari, è servita a far crescere gli standard di qualità anche degli altri settori industriali che presentano rischi per i cittadini e l’ambiente. Non bisogna dimenticare che lo sviluppo di un settore industriale come quello nucleare ha una molteplicità di effetti positivi sull’intero sistema .

OBIEZIONE 4

Le riserve di uranio sono circoscritte e l’Italia sarebbe comunque dipendente dall’estero sia per il minerale grezzo che per l’arricchimento del combustibile

I giacimenti di uranio sono diffusi in tutto il mondo. Tra i principali produttori ci sono paesi come Australia, Canada, Sudafrica, Brasile, Stati Uniti. La dipendenza dall’estero resterà perché l’Italia è un paese povero di risorse energetiche primarie, ma l’uranio incide solo per circa il 3% sul prezzo dell’energia elettrica prodotta dagli impianti nucleari, al contrario di combustibili come gas, carbone, olio combustibile, che arrivano a incidere fino all’80%. Certo, l’Italia continuerà a dipendere da pesi stranieri, ma nel caso del nucleare si tratta di paesi politicamente più stabili di quelli (Iran, Libia, Russia…) dai quali importiamo gran parte dei combustibili fossili.

OBIEZIONE 5

Non ha senso iniziare oggi a costruire centrali nucleari che saranno operative fra 20 anni quando l’uranio sarà in esaurimento e il suo prezzo aumentato significativamente.

Non è vero. Le centrali saranno operative a cinque-sei anni dall’inizio dei lavori. Inoltre secondo l’OCSE le riserve di uranio sono in continuo aumento. Quelle accertate (e commercializzabili a prezzi di mercato) potrebbero bastare per 80 anni (ai tassi di sviluppo previsti per il nucleare). Gli anni diventano 160 considerando le miniere oggi non economiche. Aggiungendo i giacimenti “non convenzionali” (depositi di fosforo e fosforite) le riserve triplicano e sarebbero sufficienti per centinaia d’anni.

OBIEZIONE 6

I vantaggi economici del nucleare si percepiranno solo fra anni, mentre i costi verranno pagati da subito

È vero il contrario. I vantaggi immediati del nucleare saranno percepiti in termini di posti di lavoro e di un rafforzamento del tessuto industriale del paese. I costi degli investimenti non peseranno sui cittadini. Si tratta di investimenti privati con ritorno a lu.nga scadenza che offriranno una boccata di ossigeno a tutta l’industria nazionale.

OBIEZIONE 7

Nei pressi delle centrali la radioattività è maggiore e crea conseguenze sulla salute. Come dimostra lo studio tedesco KiKK.

Dagli anni Ottanta a oggi sono stati effettuati e pubblicati oltre cinquanta studi pubblicati in almeno sei paesi (Francia, Stati Uniti, Germania, Giappone, Svezia e Israele) che non hanno riscontrato un aumento di malattie per effetto dell’attività delle centrali. Fa eccezione il Rapporto tedesco KiKK, pubblicato nel 2007, che rileva un aumento delle leucemie tra i bambini con meno di cinque anni nei pressi di alcune centrali in Germania. Ma un’indagine commissionata dal ministero dell’Ambiente tedesco, pubblicata nel 2008, contraddice il Rapporto Kikk affermando che non è mai stato dimostrato alcun rapporto causa-effetto tra le emissioni radioattive delle centrali e l’aumento del rischio di contrarre leucemie. Un recente documento del ministero della Sanità tedesco ribadisce analoghe argomentazioni.

OBIEZIONE 8

Anche se le centrali oggi sono più sicure, l’errore umano è sempre possibile (vedi Chernobyl)

Quello di Chernobyl è stato l’unico incidente catastrofico nella storia del nucleare civile. Le cause di quella tragedia sono il frutto di una società in disfacimento (l’URSS) e sono irripetibili in un paese occidentale. Infatti nel mondo occidentale, dove le centrali sono state costruite con criteri molto diferenti, il nucleare non ha mai prodotto né vittime né incidenti gravi in oltre 50 anni. Le centrali costruite negli anni Settanta sono considerate così sicure che la vita operativa di molte di esse è stata recentemente allungata oltre i 40 anni previsti, fino a 60 anni. Le centrali di nuova costruzione si basano su tecnologie ancora più sicure, frutto delle ricerche più recenti, basate su criteri di sicurezza intrinseca che dipendono dalle leggi della fisica, e non solo dai sistemi di controllo.

OBIEZIONE 9

Le fonti rinnovabili non inquinano. Sole e vento sono abbondanti in natura.

Sole e vento non sono un’alternativa al nucleare per diverse ragioni. Per prima cosa, producono energia in modo discontinuo. Un impianto solare non produce energia di notte, uno eolico si spegne quando cala il vento. E in Italia, mentre c’è parecchio sole, il vento non è abbondante come nei paesi del Nord Europa.

Secondo: questi impianti richiedono larghe estensioni di territorio, e questo è un problema in un paese come l’Italia, dove il territorio è una risorsa scarsa. È sufficiente un semplice paragone per capire i termini della questione. Una centrale nucleare da 1600 MW occupa un’area pari a un quadrato di sette-ottocento metri di lato. Per generare (pur in modo discontinuo) la stessa energia che produrrebbe in un anno una centrale nucleare di questa potenza, un parco eolico richiederebbe una superficie pari a circa 500 chilometri quadrati. Un impianto solare fotovoltaico avrebbe invece bisogno di 140 chilometri quadrati. Supponiamo di voler soddisfare con l’energia eolica la produzione energetica garantita dagli otto reattori nucleari previsti dal piano del governo. Sarebbero necessari 4000 chilometri quadrati. Cioè un quadrato con un lato pari a 62-63 chilometri. È realistico, in Italia, pensare di dedicare aree così vaste per costruire enormi impianti solari ed eolici che già oggi incontrano l’opposizione dei movimenti locali?

Terzo: L’energia elettrica prodotta con solare ed eolico è ancora molto costosa, fino a quattro-cinque volte il costo dell’energia prodotta con il gas e quello previsto per l’energia da nucleare.

OBIEZIONE 10

Il nucleare è un affare per pochi

Il nucleare non è un affare per pochi. Costruire un’industria high tech forte e competitiva sui mercati internazionali è una grande ricchezza per l’intero Sistema paese. Per competere a livello internazionale occorre eccellere in un numero qualificato di settori strategici. Il nucleare è uno di questi. Il mercato mondiale del nucleare è oggi valutato in 400-500 miliardi di dollari. Le 600 aziende italiane che hanno chiesto di partecipare alla costruzione dei nuovi reattori possono crescere, imporsi a livello internazionale, offrire migliaia di posti di lavoro a laureati e diplomati italiani.

OBIEZIONE 11

Gli appalti per la realizzazione degli impianti e la gestione delle scorie è un business per la criminalità organizzata

Non è vero. Non esiste settore industriale dove il controllo di qualità venga effettuato con altrettanto rigore. La necessità di raggiungere standard di assoluta eccellenza esclude a priori la partecipazione alle gare aziende che non diano garanzie di eccellenza.

OBIEZIONE 12

Il sistema Italia non dà alcuna garanzia sull’adeguatezza e la sicurezza dei controlli durante tutto il processo (costruzione, gestione, decommissioning, gestione rifiuti)

Questa obiezione è stata posta con frequenza dai lettori e mostra una sfiducia diffusa nei confronti del Sistema paese. Si tratta di un atteggiamento pessimista e ingiustificato che va combattuto. L’Italia è il secondo paese manifatturiero in Europa, dopo la Germania. Ha università di eccellenza, vanta primati mondiali in settori avanzati come l’aeronautica, la microelettronica, la robotica… In questa fase di cambiamento dell’economia mondiale, mentre i settori a basso contenuto tecnologico vengono trasferiti verso i paesi in via di sviluppo, l’Italia ha bisogno di impegnarsi più a fondo nei settori più avanzati, a più alto contenuto di tecnologie e di ricerca. Rinunciare a un settore come il nucleare significa rinunciare a un pezzetto del proprio futuro.







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Nostalgia

Utente bloccato


Inserito il - 15/03/2011 : 22:53:33  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Dove sono finiti i miei esperti ???




http://www.ilquotidianoitaliano.it/...i-67185.html

Nucleare, Germania annuncia chiusura 7 centrali

La catastrofe atomica che ha colpito il Giappone dopo il devastante terremoto sta portando diversi Paesi a rivedere la propria strategia sul nucleare e la Germania è sicuramente tra i primi a prendere provvedimenti a riguardo.
merkel_chiusura_centrali

Nella giornata di martedì il cancelliere tedesco Angela Merkel ha annunciato la chiusura provvisoria di sette vecchi reattori, tutti entrati in servizio prima della fine del 1980. Solo 24 ore prima era stata, invece, ordinata la chiusura degli impianti di Biblis A in Assia e di Neckarwestheim I nella regione di Baden-Wuettemberg, che erano ancora aperti solo grazie alla decisione di allungare la vita di tutte le centrali.

Decisione, questa, presa appena un anno fa dal Parlamento attraverso l’approvazione del piano energetico per la Germania, che di fatto aveva annullato il provvedimento di chiusura di tutte le 17 centrali tedesche entro il 2022, adottato nel 2001 dalla coalizione di centrosinistra guidata dall’allora cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder.

Il pacchetto prevede di tenere in vita gli impianti per una media di 12 anni in più, spostando il previsto abbandono del nucleare al 2035, che andrebbe ad aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili dal 16% all’80% del fabbisogno entro il 2050.

Nei prossimi tre mesi una task force di esperti esaminerà la sicurezza delle centrali, ma ora in Germania l’opinione pubblica si interroga sulla reale possibilità di una marcia indietro sul nucleare, visto che allo stato dei fatti non è stata ancora formalizzata alcuna modifica legislativa.

Nicola de Mola



http://www.corriere.it/esteri/11_ma...704513.shtml


Nuove esplosioni a Fukushima
La Francia: livello di rischio sottostimato
Le autorità di Parigi: raggiunta quota 5 o 6 su scala di 7 Le navi Usa se ne vanno. La Borsa di Tokyo cede il 6%


MILANO - Il ministro per la Strategia nazionale giapponese, Koichiro Genba, assicura che «non c'è assolutamente alcun rischio Chernobyl». Ma le attenzioni del mondo intero sono puntate sul Giappone e sui rischi di una contaminazione radioattiva su vasta scala: verso le 22,30 ora italiana una terza esplosione è stata udita nel reattore 2 della centrale di Fukushima. Le stesse autorità nipponiche, secondo la Bbc, hanno chiesto ufficialmente aiuto agli esperti dell'Aiea, l'agenzia atomica internazionale, per fronteggiare la crisi nucleare. Non solo: la Nuclear Regulatory Commission americana ha fatto sapere che il governo di Tokyo ha chiesto formalmente anche l'aiuto degli Stati Uniti per raffreddare i reattori nucleari danneggiati. L'Nrc dice che sta rispondendo alla richiesta e sta pensando di fornire al Giappone consigli tecnici. Dalla Francia, invece, l'Autorità per la sicurezza nucleare fa sapere che gli incidenti ai reattori nucleari giapponesi dovrebbero essere classificati ad un livello di 5 o di 6 sulla scala internazionale di riferimento che arriva a quota sette e non solo a 4, come le stime giapponesi facevano supporre. Insomma, la realtà sarebbe ben più grave di quanto viene dato ad intendere.

I soccorsi

BARRE SCOPERTE - Il ministro Koichiro ha cercato di tranquillizzare circa le condizioni della centrale di Fukushima 1, dopo le esplosioni avvenute al reattore 3. Tuttavia, le barre di combustibile sono rimaste scoperte dall'acqua di raffreddamento in tutti e tre i reattori della centrale. I primi scoppi, avvenuti alle 11 (le 3 in Italia) sono stati provocati dall'idrogeno e hanno provocato undici feriti, ha reso noto la Tepco (Tokyo Electric Power), la società che gestisce l'impianto, secondo la quale il livello di radiazioni nell'unità 3 si attestava a 10,65 microsievert (#956;Sv), sotto il limite di 500 #956;Sv (o,5 millisievert-mSv) per i quali per legge il gestore è obbligato a riferire al governo. Però almeno uno dei feriti, un tecnico 23enne, è risultato contaminato da radiazioni. Secondo il dottor Luigi Solbiati, responsabile dell'Unità di radiologia interventistica dell'ospedale di Busto Arsizio (Va) - sentito da Corriere.it - una dose di 5-8 mSv equivale a quella assorbita durante una Tac. Un terzo scoppio, verso le 22,30 italiane, è stato udito nel reattore 2: a dare l'annuncio dell'esplosione è stato il governo nipponico, citato dai mezzi d'informazione. Poco prima sempre il governo aveva annunciato che era stata danneggiata la struttura di contenimento del reattore n.2 della centrale Fukushima 1. Il portavoce dell'esecutivo Yukio Edani, aveva parlato di «possibili danni nella vasca di condensazione», che serve a raffreddare il reattore e a controllare la pressione all'interno.

«GLI ITALIANI STANNO BENE»#8195;- Nel frattempo, l'ambasciatore italiano a Tokyo, Vincenzo Petrone, intervenendo telefonicamente a SkyTg24 ha spiegato che «i 29 italiani che avevamo nell'area colpita dallo tsunami sono stati identificati e stanno tutti bene e al sicuro». Fino a poche ore fa all'appello mancavano solamente due connazionali.

BARRE ESPOSTE - Tornando alla situazione dei siti nucleari, nelle altre due centrali che domenica destavano preoccupazione, Onagawa e Tokai, sono stati rimessi in funzione gli impianti di raffreddamento. E, secondo la Tepco, anche i reattori 1 e 2 di Fukushima sono fuori pericolo ma, poco dopo la stessa Tepco ha detto che le barre di uranio al reattore 2 sono rimaste totalmente esposte per due ore e mezza e quindi con ogni probabilità è avvenuta la fusione del nucleo del reattore. Tepco ha spiegato che in seguito il livello dell'acqua è tornato a coprire la parte inferiore delle barre di combustibile per 30 centimetri. Per evitare l'esplosione di idrogeno, Tepco ha annunciato che cercherà di praticare un foro nel muro dell'edificio che ospita il reattore per far fuoriuscire l'idrogeno; la società ha anche iniziato a depressurizzare la vasca di contenimento del reattore 2, facendo fuoriuscire vapore radioattivo.

TIMORI SULLA «REAGAN» - L'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea) ha ricevuto notizie dalle autorità nipponiche che le strutture di contenimento del reattore 3 non sono state danneggiate. Le esplosioni - sentite fino a 40 km di distanza - sono state simili a quella che si era verificata sabato nel reattore 1. Secondo le autorità giapponesi le possibilità di un'estesa fuga di gas radioattivo dalla centrale sono attualmente «molto basse». Ma la Settima Flotta americana ha fatto allontanare le proprie navi dopo che gli strumenti a bordo hanno riscontrato un aumento della radioattività. Diciassette marinai a bordo della portaerei americana «Ronald Reagan» sono infatti stati colpiti in modo lieve da radiazioni nucleari. La Reagan è stata la prima imbarcazione Usa a partire per offrire aiuto alle popolazioni civili colpite dal terremoto e dallo tsunami che ha sconvolto quelle zone. La radioattività è stata captata al termine delle missioni che questi militari stanno svolgendo a bordo di tre elicotteri. Tutti loro sono stati immediatamente soccorsi, si sono lavati a fondo e le loro divise sono state distrutte. Anche gli elicotteri sono stati de-contaminati.

ALLARME RADIOATTIVITA' - Le navi si trovavano a 160 km dalla centrale di Fukushima. Il livello di radioattività riscontrato è equivalente a quello che viene assorbito in un mese dal fondo radioattivo naturale. Le autorità russe delle zone orientali della Siberia di fronte alle coste del Giappone hanno invece reso noto di non avere al momento riscontrato un aumento della radioattività di fondo. Nelle Filippine panico a Manila per un falso allarme che dava notizia di radioattività proveniente dal Giappone. Un'università ha sospeso i corsi dopo che i genitori degli studenti in preda al panico hanno preso d'assalto le linee telefoniche per chiedere che i figli fossero fatti tornare a casa. Il falso allarme, attribuito alla Bbc, invitava le persone a non uscire di casa per 24 ore. Le autorità nucleari filippine hanno negato che vi fosse un rischio di contaminazione nucleare e funzionari del governo si sono affrettati a rilasciare dichiarazioni pubbliche per smentire l'autenticità del messaggio.

ACQUA DI MARE - Nei reattori di Fukushima 1 si sta pompando acqua di mare per cercare di raffreddare la temperatura ma, avverte Robert Alvarez dell'Institute for Policy Studies ed ex consigliere del dipartimento Usa per l'Energia, si tratta di «un tentativo disperato di riprendere il controllo dei reattori». Richard Meserve, ex capo della Nuclear Regulatory Commission statunitense, dice di non aver «mai sentito di qualcuno che abbia utilizzato acqua marina per raffreddare un reattore prima d'ora. Ciò lascia intendere che la società ha deciso di sacrificare tutti i reattori».

SMENTITO TSUNAMI - Smentito invece l'allarme tsunami dopo una scossa di assestamento di 5,8 gradi alle 10 del mattino (le 2 di notte in Italia). Da un elicottero dei pompieri era giunta notizia dell'avvistamento di un'onda di tre metri in arrivo, ma l'Agenzia meteorologica ha fatto sapere di non aver registrato alcun terremoto che potesse causare un nuovo tsunami. Le autorità del porto di Hachinoe hanno revocato l'ordine di evacuazione per circa 13 mila abitanti. Invece alle 16,12 (le 7,12 in Italia) è stata registrata una scossa di 6,1 che ha costretto le Ferrovie giapponesi a sospendere il traffico su tutte le linee tranne quattro, sulle quali il servizio ha funzionato con grossi intoppi. Solo il 10% dei convogli sulla tratta orientale che attraversa Tokio erano in servizio, secondo quanto riferito dalla Tv giapponese. Sospeso anche il treno che porta all'aeroporto di Narita.

IL BILANCIO DELLE VITTIME - Dopo il rinvenimento di un migliaio di corpi senza vita nella penisola di Ojika e altri mille cadaveri avvistati a Minamisanriku, dove mancano all'appello circa 10 mila persone, il bilancio ufficiale delle vittime del sisma di 9 gradi Richter di venerdì scorso è salito a 2.800 morti e 1.900 feriti mentre i dispersi sono migliaia.

BORSA IN PICCHIATA - La Borsa di Tokyo ha chiuso perdendo il 6,18%. In particolare, le azioni Tepco hanno perso il 23,57%. Intervento della Banca centrale giapponese che ha immesso liquidità a sostegno dei mercati. Il prezzo del petrolio è sceso sui mercati asiatici in quanto le tre maggiori raffinerie giapponesi sono state chiuse. Dai porti del Giappone danneggiati dal sisma e che resteranno fuori uso almeno per alcuni mesi viene esportato il 7% delle merci del Paese.

BLACK-OUT - Sono iniziati nella serata giapponese di lunedì i black-out programmati per compensare la mancanza di energia prodotta nelle centrali nucleari.

SPORT - La Federazione mondiale di pattinaggio su ghiaccio ha annullato i mondiali previsti a Tokyo dal 21 al 27 marzo e posticipato anche il Trofeo mondiale di pattinaggio artistico per squadre che avrebbe dovuto tenersi a Yokohama dal 14 al 17 aprile. Anche tutte le 41 partite del campionato di calcio previste sino alle fine del mese sono state cancellate.






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ziama
Salottino
Utente Maestro


AmBASCIUatrice in USA



Inserito il - 15/03/2011 : 23:56:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ziama Invia a ziama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io seguo da tempo la discussione sul nucleare, se pur non intervenendo perche' sono decisamente ignorante in materia.
Leggo le opinioni, sento i pro e i contro di entrambi le parti, ma per una piu facile lettura, a mio modesto parere, sarebbe meglio evitare di fare copia e incolla lunghissimi (never ending story sul serio) per agevolare sia la lettura che la comprensione.
I giornali li leggiamo tutti senza bisogno di riportare le notizie fresche di giornata nella discussione, anche perche la discussione e' nata per mettere a confronto le opinioni degli esperti e non per dirci cosa sta succedendo nel mondo (abbiamo tutti una TV e l'accesso ai quotidiani).
E sarebbe anche interessante, non soltanto leggere cio' che dicono gli esperti, a pro e contro, ma anche mettere a confronto le nostre opinioni (qualcuna piu erudita, qualcuno meno!) in maniera adulta, senza andare in escandescenze o senza faccine da comic books.

Come dicevo, e' da tempo che seguo le discussioni sul nucleare e devo dire che sono tra quelle persone che ne farebbero volentieri a meno.
Perche? Probabilmente perche non sono informata a riguardo e baso la mia decisione sulla paura della tragedia possibile/probabile/improbabile.
E' anche vero che a poche migliaia/centinaia/decine di km, a seconda della nostra posizione geografica, abbiamo altri paesi con centrali nucleari attive, che se disastro dovesse essere, le radiazioni non conoscono confini (Chernorbyl docet) e siamo pertanto comunque esposti al pericolo (se ci dovesse essere) nel caso di un malfunzionamento delle stesse.
Solo che in questa maniera non usufruiamo del vantaggio economico di produrre in casa l'energia.

Certo che con gli avvenimenti del Giappone di questi ultimi giorni, il nucleare non ha certo una buona reputazione. E' anche vero pero' che quegli impianti erano obsoleti e sarebbero dovuti essere chiusi da tempo. Senza contare il fatto del pericolo sismico esistente in Giappone e del fatto che in Giappone c'e' un'altissima concentrazione di centrali nucleari in un territorio limitato (nella centrale di cui si parla questi giorni sono/erano presenti ben 7 reattori).

Dal canto mio continuero' ad informarmi per cercare di avere un'idea piu chiara possibile (anche se non potro' partecipare al voto).

Spero ancora di leggere notizie interessanti e di sentire l'opinione di tutti.








Modificato da - ziama in data 16/03/2011 00:03:37

  Firma di ziama 

Santa Mariedda - Senorbi

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

Siamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
Grazia Deledda.

 Regione Estero  ~ Città: new york  ~  Messaggi: 9847  ~  Membro dal: 12/12/2006  ~  Ultima visita: 30/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 16/03/2011 : 01:46:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Intervista a Umberto Veronesi, oncologo di fama mondiale e presidente dell'Agenzia per la sicurezza nucleare

Vista con gli occhi di Umberto Veronesi, la questione del ritorno all’atomo è estremamente semplice. «Senza il nucleare l’Italiamuore. Tra 50 anni finirà il petrolio, tra 80-100 il carbone, seguito poi dal gas. Altre fonti non saranno sufficienti a fornire l’energia di cui abbiamo bisogno. Il risultato? Non avremo la luce, non potremo far funzionare i computer o i frigoriferi e neppure far viaggiare i treni. Se lo immagina?». Se questa è la (apocalittica) premessa, non è difficile capire perché il medico più famoso d’Italia, a 85 anni, abbia deciso di abbandonare il Senato e accettare la presidenza dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. L’incarico - c’è da scommetterci - porterà con sé una cospicua dote di polemiche, ma Veronesi non ha dubbi che il piano possa realizzarsi senza pericoli per le persone e l’ambiente.

Professore, recenti sondaggi dicono che la maggioranza degli italiani è contraria al nucleare. Non la preoccupa andare controcorrente?
«No, anzi, la conflittualità mi stimola. Sono abituato ad affrontare problemi scabrosi. L’importante è essere sicuro che la scelta che faccio sia moralmente corretta».

E in questo caso lo è?
«Assolutamente sì. Come oncologo conosco molto bene le radiazioni e i modi per proteggere i pazienti.Voglio dedicare i prossimi anni ad assicurare i cittadini che non corrono rischi».

Conoscerà altrettanto bene le contestazioni mosse dal fronte degli oppositori, vero? «Guardi, ci sono essenzialmente tre problemi per quanto riguarda un reattore nucleare. Primo, garantire la sicurezza nel funzionamento ordinario, obiettivo non difficile. Poi c’è la questione delle scorie e mi creda, nessunomai almondo èmorto per inquinamento da scorie. Infine c’è il fattore umano, la possibilità di poter disporre di personale qualificato è fondamentale. Basta pensare che i due grandi incidenti nelle centrali nucleari hanno avuto una caratteristica comune: sono dipesi da errori umani. E’ stato così a Three Mile Island, negliUsa, come a Cernobil».

Quel nome, Cernobil, a distanza di 25 anni agita ancora negli italiani incubi difficili da scacciare.
«Lo so, ma so anche che Cernobil è qualcosa che non potrà più accadere. Là era tutto sbagliato. C’era una macchina vecchia, pensata per usi militari, non civili. Si decise di fare un esperimento, vera follia in una centrale. E il direttore dell’impianto non era un esperto di nucleare».

Con questo che cosa vuol dire?
«Che poiché il fattore umano è cruciale, la mia attenzione maggiore sarà formare personale adeguato dal punto di vista tecnico, scientifico,ma anche psicologico, perché sappia far fronte alla pressione».

Ma dopo un quarto di secolo lontano dal nucleare, l’Italia ha il bagaglio di conoscenze necessarie?
«Due aspettimi confortano. In primo luogo che abbiamomantenuto viva la ricerca e centri come quello di Casaccia, vicino a Frosinone, sono all’avanguardia. Poi il fatto che partire da zero ci consente di usare le tecnologie più moderne e il tempo necessario a impiantarle ci daràmodo di creare le competenze per usarle almeglio».

C’è chi sostiene che le tecnologie scelte dall’Italia per le nuove centrali rischino di risultare superate una volta che gli impianti entreranno in funzione. Come risponde? «Ma noi non abbiamo ancora fatto una scelta definitiva, per cui l’obiezione non è fondata. E poi, una centrale è studiata per durare da 60 a 100 anni. Se anche ne trascorrono 10 per averla operativa, certo non potrà essere considerata vecchia».

Torniamo al primo problema che lei ha sollevato, il funzionamento del reattore. Gli ambientalisti ripetono che, pure in condizioni di normalità di un impianto, ci sono piccole dispersioni che creano conseguenzeper la salute. E’ vero?
«E’ un’invenzione assoluta. Non esce nulla. Meglio, esce dell’acqua, che può avere minime quantità di radiazioni, ma molto inferiori anche rispetto al livello di legge. Non crea problemi».

Resta la delicatissima questione delle scorie e di come smaltirle. Quando nel 2003 il governo individuò Scanzano Jonico come sede del deposito nazionale, ci fu una sollevazione popolare. Come pensa di affrontare questo aspetto?
«Il discorso è complesso, provo a ridurlo all’essenziale. Solo una piccola parte delle scorie richiede millenni per depotenziarsi completamente. Vanno messe in sicurezza, e ci sono le soluzioni per farlo, dentro una montagna o a grandi profondità. Al tempo stesso, si stanno affinando tecniche per renderle innocue più in fretta. Soprattutto, l’Italia potrà non avere depositi di scorie pericolose».

In che senso?
«Si tende a individuare un unico sito per Continente. In Europa ci sono tre soluzioni allo studio, tutte fuori dai nostri confini. Ma il punto vero è che le scorie sono sì un problema serio e costoso, ma non devono spaventare. Non si sorprenda se dico che c’è più radioattività in un ospedale. O ancora, lo sa che c’è uranio anche in un bicchier d’acqua? ».

Ma tra un bicchier d’acqua e una centrale esiste una bella differenza. La realtà è che c’è ancora paura fra la gente. Questo non conta?
«Ho trascorso lamia vita a combattere le paure ingiustificate. Soltanto 40 anni fa in Italia c’era ancora il timore a usare il forno amicroonde, per non dire di quando cominciò a girare la storia che il pane congelato in freezer fosse cancerogeno. Assurdità, lo sappiamo. Ma voglio dire che spesso la paura è frutto di ignoranza. Sono timori vaghi, confusi, sui quali giocano alcuni movimenti politici. Il risultato? Non si possono usare gli Ogm, non si fa la Tav, si bloccano i termovalorizzatori... ».

Mentre lei non ha dubbi che la soluzione del nucleare sia sicura.
«Certo.Guardiamo che cosa succede nel mondo. Tutti i Paesi puntano sul nucleare. La Cina ha previsto 120 centrali, l’India 60, la Francia ne ha 62, il programma svizzero ne contempla 8 per 8milioni di abitanti. Capisce? E ancora: scommettono sul nucleare Paesi di cui si parla meno, la Lituania, la Slovacchia, l’Armenia. Ma lo sa che anche inMedio Oriente, nella culla del petrolio, hanno imboccato questa strada? Gli Emirati Arabi hanno ordinato 4 reattori, tanti quanti è previsto ne abbia l’Italia. Possibile che siamo noi i più intelligenti a opporci?».

Le fonti rinnovabili non possono essere un’alternativa?
«Sarebbe bellissimo, ma dobbiamo intenderci. Dalle biomasse può arrivare l’1-2% del fabbisogno italiano, così come dalla geotermica. L’idroelettrica è praticamente già al massimo. L’eolica? Procede, ma abbiamo poco vento e bisogna pensare anche al paesaggio e al turismo. E se comunque, per assurdo, riempissimo la penisola di pale, arriveremmo a coprire il 10-15%. Resta il solare, io sto giusto mettendo un impianto nella mia casa in campagna. Ma è questa la dimensione, va bene per le famiglie, non per una grande fabbrica».

Il nucleare evoca anche scenarimilitari. Lei, che da anni si batte per il disarmo, non si sente un po’ al centro di una contraddizione?
«Per nulla. Lavoro per usare l’atomo a fini di pace. Nel mondo ci sono già oggi 30 mila testate nucleari, non c’entrano con la scelta di realizzare un impianto per produrre energia».

Una centrale agita anche il rischioterrorismo. E’ d’accordo?
«E’ chiaro che servono contromisure, ma non credo sia un pericolo reale pensare a qualcuno che si impossessa di materiale nucleare per costruire una bomba.Troppo difficile».

Lei, pur non essendo iscritto, è stato eletto nelle fila del Pd, un partito contrario al nucleare. Ha provato imbarazzo per questa diversità d’opinione?
«Difendo le mie posizioni di uomo di scienza. So che nel Pd c’è chi ha idee diverse, lo rispetto, ma restiamo distanti. Comunque, non è per questo che mi sono dimesso da senatore».

Così come nel 1987, c’è ancora un referendum che può bloccare il nucleare in Italia. Teme il voto?
«Le rispondo con una battuta. Se dovessero prevalere i contrari, io avrei più tempo libero per dedicarmi alla famiglia e ai miei interessi. Peccato che a rimetterci sarebbe il Paese».








  Firma di jomaru 
Il mare l'abbraccia divina impronta del regale sandalo...

 Regione Marche  ~ Prov.: Pesaro-Urbino  ~ Città: Fano  ~  Messaggi: 536  ~  Membro dal: 09/03/2011  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 16/03/2011 : 02:02:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
[quote]ziama ha scritto:

Io seguo da tempo la discussione sul nucleare, se pur non intervenendo perche' sono decisamente ignorante in materia.
Leggo le opinioni, sento i pro e i contro di entrambi le parti, ma per una piu facile lettura, a mio modesto parere, sarebbe meglio evitare di fare copia e incolla lunghissimi (never ending story sul serio) per agevolare sia la lettura che la comprensione.
I giornali li leggiamo tutti senza bisogno di riportare le notizie fresche di giornata nella discussione, anche perche la discussione e' nata per mettere a confronto le opinioni degli esperti e non per dirci cosa sta succedendo nel mondo (abbiamo tutti una TV e l'accesso ai quotidiani).
E sarebbe anche interessante, non soltanto leggere cio' che dicono gli esperti, a pro e contro, ma anche mettere a confronto le nostre opinioni (qualcuna piu erudita, qualcuno meno!) in maniera adulta, senza andare in escandescenze o senza faccine da comic books.

Come dicevo, e' da tempo che seguo le discussioni sul nucleare e devo dire che sono tra quelle persone che ne farebbero volentieri a meno.
Perche? Probabilmente perche non sono informata a riguardo e baso la mia decisione sulla paura della tragedia possibile/probabile/improbabile.
E' anche vero che a poche migliaia/centinaia/decine di km, a seconda della nostra posizione geografica, abbiamo altri paesi con centrali nucleari attive, che se disastro dovesse essere, le radiazioni non conoscono confini (Chernorbyl docet) e siamo pertanto comunque esposti al pericolo (se ci dovesse essere) nel caso di un malfunzionamento delle stesse.
Solo che in questa maniera non usufruiamo del vantaggio economico di produrre in casa l'energia.

Certo che con gli avvenimenti del Giappone di questi ultimi giorni, il nucleare non ha certo una buona reputazione. E' anche vero pero' che quegli impianti erano obsoleti e sarebbero dovuti essere chiusi da tempo. Senza contare il fatto del pericolo sismico esistente in Giappone e del fatto che in Giappone c'e' un'altissima concentrazione di centrali nucleari in un territorio limitato (nella centrale di cui si parla questi giorni sono/erano presenti ben 7 reattori).

Dal canto mio continuero' ad informarmi per cercare di avere un'idea piu chiara possibile (anche se non potro' partecipare al voto).

Spero ancora di leggere notizie interessanti e di sentire l'opinione di tutti.


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Apprezzo molto il tuo commento, mi sembra il modo giusto di partecipare.

La mia posizione non è di cieca condivisione dell'opzione nucleare, ma di tenere aperta la discussione sulla possibilità consapevole di dotarsene pretendendo il massimo delle garanzie possibili. Il paese di Enrico Fermi deve essere in testa, non fanalino di coda.







  Firma di jomaru 
Il mare l'abbraccia divina impronta del regale sandalo...

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Nostalgia

Utente bloccato


Inserito il - 16/03/2011 : 02:04:19  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Allora ZIAMA non hai afferrato il discorso nel link sotto riportato.

Nonchè la pazzia totale e assoluta nel avere ancora il coraggio di parlare di nucleare per il futuro del pianeta Terra.

Ma possibile che non si trovi mai fine nel cercare situazioni pericolose, drammatiche e catastrofiche per il pianeta come Hiroshima e Chernobil... ???

Quale gusto si prova a condannare e uccidere milioni di persone presenti e future con sofferenze indicibili ?? Per il dio Denaro !!!

Assurdo ! Semplicemente pazzesco !
Sono sconvolta e indignata...

Esattamente come parlare del miracolo tecnologico dell'eternit o del benessere dello smog a un malato di cancro ai polmoni !



E' vergognoso... e poi ero io che non avevo alcun rispetto per le vittime giapponesi, per non parlare di quelle russe !!

Pensate faccia piacere vedere che le proprie sofferenze vengano inferte ad altri innocenti nello stesso modo in cui sono state subite sulla propria vita e sui propri cari ???

Allucinante !


Nostalgia ha scritto:

Ooopppsss.... cos'ho trovato di bello...

ENERGIA: SPACCA, NELLE MARCHE NO IL NUCLEARE SI' LE RINNOVABILI,EfficienzaEnergetica

venerdì 26 febbraio 2010 11.41

(AGI) - Roma, 26 feb. - No al nulceare e al turbogas, si' alle fonti di
energia rinnovabile nelle Marche.
Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche e candidato per un
secondo mandato alle elezioni del prossimo 28 marzo, risponde con queste
parole al Ducato, periodico dell'Istituto per la formazione al
giornalismo di Urbino. "Il profilo idrogeologico delle regione - dice
Spacca - non consente che ci siano centrali nucleari. Il territorio
marchigiano e' vulnerabile e in testa tra le regioni per fragilita' del
territorio, per caratteristiche morfologiche e idrogeologiche". Spacca
si dice contrario anche alle centrali turbogas, specificando che "la
nostra scelta va verso le energie rinnovabili". (AGI) Red


Alto rischio di rimanere senza lavoro ??

Gli esperti... decidano di mettere la centrale a casa loro se gli riesce ! (ne dubito) e sopratutto vadano a visitare Fukushima prima !!










 Regione Piemonte  ~ Città: Torino  ~  Messaggi: 661  ~  Membro dal: 22/11/2010  ~  Ultima visita: 24/04/2011 Torna all'inizio della Pagina

jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 16/03/2011 : 12:05:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Massimo Zucchetti è docente di Impianti nucleari al Politecnico di Torino. Gli abbiamo chiesto di commentare e valutare il rischio cui è esposta la centrale nucleare di Fukushima.

Professor Zucchetti, come giudica la situazione a Fukushima?

Premettiamo che, rispetto a quello che è successo intorno alla centrale, bisogna obiettivamente dire che è molto meno grave a livello di conseguenze, di vittime, o anche solo di persone coinvolte. Dal punto di vista generale io trovo peculiare che tutte le prime pagine dei giornali italiani parlino di allarme nucleare in Giappone e solo dopo sei-sette pagine si parli dell'incertezza che ancora circonda il bilancio delle migliaia di vittime. Mi sembra che i morti, anche se non sono radioattivi, abbiano diritto a un minimo di rispetto in più. Riflettiamo su un dato: gli operatori della centrale di Fukushima erano divisi in due turni. Quelli che avevano il turno nella centrale si sono salvati. Quelli che erano a casa sono morti sotto lo tsunami.

Relativamente all'incidente, ciò che sta succedendo all'impianto è sicuramente un problema. Tecnicamente come stanno le cose?


Sappiamo che le centrali nucleari, anche da spente, continuano a rilasciare energia a causa della radioattività che hanno al loro interno. A causa dell'alimentazione elettrica che mancava, le pompe di emergenza in tilt, i motori diesel distrutti dallo tsunami, non c'era modo gestire il cosiddetto 'calore di decadimento'. La temperatura cresce come in una pentola a pressione in cui ci sia un arrosto che cuoce. Per smaltire il calore ci sono due modi: o si usano sfiati, valvole, emissioni di calore caldo, oppure si cerca di portare dentro acqua, in questo caso acqua di mare. Il reattore è talmente danneggiato che non ha nessuna importanza se l'acqua è pulita o meno. L'aumento di temperatura è fastidioso perché il nocciolo fonde, rilasciando radioattività nel contenitore primario, e quando il nocciolo fonde diventa difficilmente refrigerabile, composto com'è da un elaborato sistema di canali di raffreddamento che, se ostruiti, formano un'unica massa fusa compatta che contiene combustibile e altro. Se si butta sopra acqua l'interno continua comunque a generare calore. Salendo la temperatura, le guaine del combustibile che sono a base di una lega di zirconio, reagiscono con l'acqua, liberando idrogeno, gas esplosivo che nell'aria calda del contenitore genera esplosioni.

A cosa si va incontro se la situazione dovesse peggiorare in Giappone?

A Fukushima sono avvenute esplosioni chimiche. Il contenitore di cemento tiene, nonostante le esplosioni. La lotta è per evitare che il contenitore ceda, o si fessuri. A quel punto si passerebbe da un incidente tipo quello di Three Mile Island, con il reattore da buttare ma rilasci limitatissimi, a un incidente tipo Chernobyl, con il reattore da buttare, il nocciolo esposto, fumi caldi contenenti radioattività che prendono l'ascensore dell'aria calda e si disperdono nella troposfera. A questo punto l'incidente non sarebbe più limitato localmente, di livello 4, ma diventerebbe 6, secondo la scala Ines (International nuclear and radiological event scale), acquisendo portata nazionale, se non continentale. Il manufatto di Fukushima è molto robusto, ha tuttavia subito un terremoto sei volte più potente di quello per cui era stato dimensionato, e la situazione è obiettivamente preoccupante. Bisogna sperare che gli operatori riescano a raffreddare gli impianti, ma quando si è costretti a sperare le cose non vanno tanto bene.

La struttura di Fukushima era 'vecchia'?

Non si tratta di una centrale vecchia, ma di un evento eccezionale. Fukushima ha superato tutte le prove di sicurezza, le revisioni, i test. E' una centrale della seconda generazione, come lo era quella di Caorso. Le nuove centrali sono invece di terza generazione. Avranno il doppio contenimento e sistema di sicurezza passivo, ovvero basato su un raffreddamento a circolazione naturale. Non più esterno, ma concepito come un termosifone, con l'acqua calda che va verso l'alto e quella fredda verso il basso. A Fukushima è stato lo tsunami a invalidare gli strumenti di emergenza attivi (cioè i motori diesel), e non il terremoto. Non dico che un reattore di terza generazione si sarebbe comportato perfettamente. Di sicuro meglio, ma credo che da nessuna parte nel mondo una centrale avrebbe resistito intatta a un evento simile.

Come prevede che si svilupperà il dibattito sul nucleare in vista del referendum?

Da docente di impianti nucleari sono favorevole all'energia nucleare. Sarò probabilmente uno dei pochissimi che voteranno contro l'abolizione del programma nucleare al prossimo referendum. Dopodiché penso che un governo - se fosse un governo decente - dovrebbe tener conto della volontà popolare. Se la maggioranza degli italiani, per motivi suoi, non vuole il nucleare, allora tale volontà va rispettata. Inoltre, perché non si sente più parlare di una Conferenza nazionale sull'energia che metta a confronto gli esperti sul problema? Perché non si sentono le opinioni di chi è pro, di chi è contro, di chi propone soluzioni alternative? Negli anni Ottanta si era fatto così: dobbiamo forse rimpiangere Craxi?








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Il mare l'abbraccia divina impronta del regale sandalo...

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