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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 01/05/2010 : 21:21:32
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santo cielo, è una cosa stupenda, incredibile me ne avevano parlato le guide di Bonorva, ma vedere queste immagini è emozionante!!! è una delle più importanti scoperte archeologiche mai fatte in Sardegna, e, vista la loro antichità, anche a livello nazionale e forse internazionale!!! sono sconvolto dall'atteggiamento della soprintendenza: la scusa della protezione del sito non è credibile; non vorrei che qualcuno le volesse tutte per se per farsi la sua brava pubblicazione; è un patrimonio da tutelare e da far conoscere a tutti!!! Ma il nostro Assessore regionale alla cultura che fa? Dormicchia??? Ma ci muoviamo una volta per tutte per dare alla Regione competenza primaria in tema di beni culturali????
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Bidus
Utente Medio
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Inserito il - 01/05/2010 : 22:18:22
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Ah certo, se è di importanza nazionale forse qualcosa si farà altrimenti può andare in malora come tanti altri monumenti.
La soprintendenza? L'Assessore? ...Forse pensano al golfo dei fenici.
<Ma ci muoviamo una volta per tutte per dare alla Regione competenza primaria in tema di beni culturali????>
Su questo non è possibile non essere d'accordo.
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Modificato da - Bidus in data 01/05/2010 22:19:37 |
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 02/05/2010 : 12:03:02
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"santo cielo, è una cosa stupenda, incredibile". Non posso che associarmi al commento di robur.q Non credevo che esistesse alcunché di questa portata in Sardegna. Spero si possa fare tutti insieme pressione perché si diffonda una proposta di salvaguardia diversa da quella scelta. Per esempio, si potrebbe scegliere la soluzione adottata per le tombe dipinte di Tarquinia: sono sigillate da cristalli, con microclima controllato, ma si possono vedere dall'ingresso.
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Nevathrad
Utente Maestro
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Inserito il - 02/05/2010 : 12:44:18
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| maurizio feo ha scritto: Per esempio, si potrebbe scegliere la soluzione adottata per le tombe dipinte di Tarquinia: sono sigillate da cristalli, con microclima controllato, ma si possono vedere dall'ingresso.
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Il mio augurio è che le tue parole possano essere profetiche, magari fosse... ma come successe per la sabbia del Poetto, abbiamo dimostrato che non si prendono mai le buone ideee dove ci sono...
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sardina
Utente Normale
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Inserito il - 02/05/2010 : 16:14:19
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scusate, solo un attimo per dire che è logico, e persino giusto chiedere l'apertura di un sito, ma per nulla facile. scavare è costoso, fare mautenzione costante è costoso, e che ci crediate o no ci sono più clandestini devastatori che entusiasti conoscitori dei beni. la funzionaria della soprintendenza, come è stato detto seria e capace, non ha fatto che ribadire che si è sempre in minoranza (numerica ed economica) nelle questioni di tutela e fruizione.. magari occorrerebbe trovare delle soluzioni che non danneggino il bene.. non è il primo che la funzione pubblica vuole salvare e poi invece finisce per danneggiare ulteriormente perchè ha come unica soluzione la colata di cemento sigillante..
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 02/05/2010 : 16:53:28
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infatti sono comprensibili tanto le ragioni dell'archeologo di bristol che della soprintendenza sarda. è una scelta impossibile perchè se si opta per la riapertura si favoriscono i tombaroli. se si lascia tutto così com'è c'è il pericolo umidità (temo ) come a Mandrantine.
la mancata pubblicazione e pubblicità del ritrovamento, mi pare che abbia meno giustificazioni, essa potrebbe portare ad un nuovo caso Monte Prama. Se la tomba è sigillata come si deve, cosa impediva la pubblicazione e la pubblicità, per fare in modo che con la sensibilizzazione, si spera, arrivino anche i soldi?
quindi l'atteggiamento più incomprensibile tra tutti è quello dell'occultamento. senza pubblicità da questa impasse non si esce.
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Modificato da - DedaloNur in data 02/05/2010 16:57:48 |
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
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“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri |
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sardina
Utente Normale
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Inserito il - 02/05/2010 : 17:31:13
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purtroppo o per fortuna - dipende da quale parte si guardano le cose - camminiamo su resti antichi, e la loro veramente notevole quantità fa in modo che non si riesca a far tutto, sia tutelare che pubblicare. oltretutto, ci sono clandestini veramente purtroppo esperti che sulla base di anche poche notizie, quasi cani da tartufo, seguono le piste e addio.. chiunque sa che la cosa importante non è tanto l'oggetto ma il contesto, la situazione intatta, non 'murigata', ma se loro arrivano, non stanno certo col pennellino a raccogliere dati.. quindi il male minore è, in assenza di progetti seri e finanziati, conservare sperando in una futura società sensibile e intelligente.. chissà..
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 02/05/2010 : 18:00:56
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Non è solo in Sardegna che si seppelliscono i monumenti del passato. E non solo sull'isola capita di arrivare troppo tardi. Io abito di fronte ad un'antica stazione di posta romana, la "Casa dei Lardarii", che si trovava, allora, ad un solo giorno di viaggio da Roma Antica. Non è visitabile, oggi. Perché? Perché la struttura principale fu cancellata (e probabilmente depredata) dalla costruzione di una palazzina che - in un periodo in cui la strada era periferica e semi deserta - fu costruita con addirittura due piani di garages. Il cosiddetto "giardino" della Casa dei Lardarii, con le strutture secondarie ed accessorie, fu scavata per caso, durante il recente allargamento della strada. Non potendo interrompere i lavori impellenti ed essendo assolutamente necessaria la strada, i reperti sono stati studiati brevemente, fotografati e risepolti sotto la strada, aggiungendo una "protezione" che li preservi per ipotetici eventuali nuovi scavi.
Certamente, questo caso è diverso: siamo di fronte a qualche cosa di veramente raro ed eccezionale - mi sembra - che merita la diffusione sensibilizzatrice tra quanto più pubblico possibile, la nascita di un movimento popolare volontario, una raccolta di firme, una colletta per radunare fondi e tutto ciò che si può fare per rendere visibile un patrimonio di questo interesse.
Siamo migliaia, qui: se ognuno di noi s'impegnasse a diffondere la notizia quanto più possibile, un primo risultato si avrebbe: rendere nota la cosa. Credo sia del tutto inutile, però, limitarsi alla polemica con i soliti predestinati colpevoli. Credo sia opportuno proporre i rimedi al problema. E - alla fine - mettere mano al portafogli, insieme.
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Modificato da - maurizio feo in data 02/05/2010 18:04:15 |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 02/05/2010 : 18:02:39
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| sardina ha scritto:
purtroppo o per fortuna - dipende da quale parte si guardano le cose - camminiamo su resti antichi, e la loro veramente notevole quantità fa in modo che non si riesca a far tutto, sia tutelare che pubblicare. oltretutto, ci sono clandestini veramente purtroppo esperti che sulla base di anche poche notizie, quasi cani da tartufo, seguono le piste e addio.. chiunque sa che la cosa importante non è tanto l'oggetto ma il contesto, la situazione intatta, non 'murigata', ma se loro arrivano, non stanno certo col pennellino a raccogliere dati.. quindi il male minore è, in assenza di progetti seri e finanziati, conservare sperando in una futura società sensibile e intelligente.. chissà..
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quello che dici è vero anche se nello specifico il rischio è nel danneggiamento vandalico piuttosto che nel furto; ma insomma, se io fossi un responsabile della soprintendenza, forse avrei preso la stessa decisione, ma certo non me ne sarei stato zitto: avrei fatto fuoco e fiamme per farmi sentire da chi di dovere!!! certo, non sarei stato del tutto sicuro che chi di dovere avrebbe capito....
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 02/05/2010 : 18:31:15
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| robur.q ha scritto: certo, non sarei stato del tutto sicuro che chi di dovere avrebbe capito....
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oè! stai pur certo che senza azione sui media e di lobby, non capiranno affatto. è la pubblictà la vera tutela.Monte prama docet..
Non c'è nessuno che stabilisca priorità, che coordini pressioni lobbistiche, ognuno è rinchiuso nel proprio "particulare" archeologico.
a trarre pregiudizio da questo tipo di "organizzazione" sono proprio questi tipi di rinvenimenti eccezionali a cui tuttavia la priorità non viene riconosciuta perchè non v'è nessuno che la possa assegnare. non me la voglio prendere con nessuno, tanto non è solo nel sistema delle soprintendenze che l'anarchia s'è fatta sistema.
l'articolo di stonepage se ricordo bene non riporta poi le modalità in cui la tomba fu trovata. se si è conservata così a lungo immagino sia perchè fosse sigillita ermeticamente dall'esterno per qualche fortunato caso del destino.
a prescindere dall'umidità, mi chiedo quanto giovamento traggano pitture così antiche da una bella sventagliata d'aria fresca.... e se le muffe non ringrazino...insomma, mi pare che sia un conto alla rovescia.
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Modificato da - DedaloNur in data 02/05/2010 18:36:17 |
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robur.q
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Inserito il - 02/05/2010 : 19:43:55
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| maurizio feo ha scritto:
"santo cielo, è una cosa stupenda, incredibile". Non posso che associarmi al commento di robur.q Non credevo che esistesse alcunché di questa portata in Sardegna. Spero si possa fare tutti insieme pressione perché si diffonda una proposta di salvaguardia diversa da quella scelta. Per esempio, si potrebbe scegliere la soluzione adottata per le tombe dipinte di Tarquinia: sono sigillate da cristalli, con microclima controllato, ma si possono vedere dall'ingresso.
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sono stato proprio alcuni giorni fa a Tarquinia: il sistema non è esattamente bello, però consente il godimento delle pitture e contemporaneamente la loro tutela; e non credo poi che i costi siano così insostenibili, soprattutto per una tomba sola: con poche migliaia di euro un climatizzatore e un sistema di vigilanza con videocamere wi-fi si comprano; non sono un dietrologo, non penso a complotti, ma a egoismi carrieristici si
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igiemme
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Inserito il - 02/05/2010 : 23:14:28
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Non so cosa pagherei per poter vedere questa meraviglia di arte sarda, ma credo che la Soprintendenza non possa fare diversamente. Come detto nell’intervista riportata dal sig. Meozzi, loro si occupano soprattutto della tutela e tutelare beni archeologici nella nostra isola non è un impresa facile come anche dimostrano le quasi quaranta pagine della discussione aperta da Aschy in proposito su questo forum. Bisogna tenere presente che la stragrande maggioranza dei siti archeologici sardi (così come le domus in questione) si trovano in aperta campagna e in aperta campagna di notte, ma anche di giorno, si può fare ciò che si vuole. Il presidio di un territorio molto vasto e scarsamente o per nulla popolato è solamente teorico, così come sono teorici sistemi tecnologici di video sorveglianza che cmq possono essere neutralizzati. Purtroppo la cronaca riporta spesso episodi di furti o danneggiamenti al nostro patrimonio archeologico (cito solo il furto delle protomi della fonte di Sa Sedda ‘e Sos Carros di Oliena e la distruzione del monumento cultuale di nuraghe Nurdole a Orani) e non vedo cosaci si potrebbe inventare per impedire che questa meravigli venga danneggiata. Infatti il pericolo non è tanto il furto, che nel caso di decorazioni parietali, non sembra fattibile quanto nel danneggiamento fine a sé stesso. Ho citato Nurdole non a caso: il monumento è stato semplicemente distrutto ed i conci lavorati lasciati sul posto. Furono poi recuperati ed esposti nel museo di Nuoro. Nei giornali lessi che il nuraghe si trovava in posizione strategica per gli abigeatari della zona e quindi i flussi di visitatori non erano graditi. Al di là delle vere motivazioni rimane il fatto che si è distrutto solo per distruggere. La sto facendo lunga e quindi concludo: ripeto darei chissà cosa per poterla vedere ma se ciò comporta il rischio (molto concreto secondo me) che possa essere danneggiata o peggio, preferisco non vederla mai, ma che almeno possa essere trasmessa a generazioni future più sensibili o cmq più rispettose del proprio passato.
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maurizio feo
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Inserito il - 03/05/2010 : 07:17:59
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Secondo me, la soluzione c'è ed è giusto metterla a punto.
Fare in modo che la tomba si possa rendere visibile, pagando, ai turisti. Gli introiti dovrebbero poi servire a mantenerne la guardianìa.
Questo implica una spesa iniziale per mettere a punto i sistemi di protezione dalla degradazione biologica (in tutti i sensi) del monumento.
La spesa richiede una decisione da parte dell'autorità deputata a farlo, dopo una opportuna destinazione di fondi e magari anche una raccolta di fondi.
Tutto quanto sopra presuppone per prima cosa una diffusa informazione di quanta più gente possibile, che ottenga una vera mobilizzazione e responsabilizzazione ed infine determini la precisa volontà della popolazione al restauro finale ed all'esposizione della tomba.
Parliamone, ognuno di noi, con tutti quelli che conosciamo: creiamo un caso.
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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 03/05/2010 : 13:33:34
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Purtroppo la soluzione di Maurizio presenta un difetto: i soldi incamerati dai biglietti turistici sono aleatori.
è lo stesso problema che riguarda sempre l'apertura di nuovi musei. tra questi quelli che generano utili (e che addirittura incrementano il Pil)si contano sulle punte della dita. Non è un caso se il progetto Betilo mi risulta fallito, non prospettava alcuna forma d'autofinanziamento, avrebbe dovuto confrontarsi con Musei avversari, con una fama acquisita finendo con l'essere un divoratorre di risorse pubbliche.
Se la tomba dello scacchiere facesse parte di un circuito archeologico forte, allora la proposta di Maurizio sarebbe valida: così non è . Quindi gli amministratori a frnte dell'aleatorietà dei biglietti venduti dovranno prevedere come sostenere le spese per la tomba nei periodi di magra ( 8 mesi su 12 temo). Se poi in futuro, una volta avviato il circuito, la salvaguardia e la custodia dei monumenti riuscisse ad auto finanziarsi tanto meglio, ma l'avviamento è statuale.
quindi il problema si può risolvere solo coi soldi pubblici; a questo bisogna rassegnarsi.
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Modificato da - DedaloNur in data 03/05/2010 13:37:34 |
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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 03/05/2010 : 14:13:17
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errata corrige:
ma l'avviamento e il mantenimento sono prevalentemente statuali....
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