Forum Sardegna - Ricami di rifinitura delle camicie
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Nota Bene: Fortezza Fenicio-Punica Monte Sirai - Abitato dalle epoche più antiche per la sua particolare posizione dominante. Nuragici, Fenici e quindi Punici, occuparono in tempi diversi questo sito di particolare interesse essendo l’unico che non sia stato occupato, dopo i Punici, da altri popoli. Abbandonato improvvisamente forse a causa di mancanza d'acqua è arrivato fino ai giorni nostri come loro lo hanno lasciato.



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Autore Discussione
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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 07/12/2010 : 06:20:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Babborcu mi sa che noi ci intendiamo parecchio, (nomi o non nomi azzeccati, vuol dire che tu sei l’eccezione alla regola) fra tutti gli accostamenti credo che quello che mi rappresenti meglio sia proprio quello di una bambina che è desiderosa di imparare, è così che mi vedo pure io (io ripongo molte speranze nei bambini).
Il mio sapere è molto elementare su quest’argomento (non mi stanco di ripeterlo perché è la verità), per esperienza personale concordo con te quando dici che bisogna andare per gradi: 8 anni fa, circa, ho confezionato il mio costume ma oggi non sono soddisfatta. L’entusiasmo di allora di realizzare e di avere un costume, (a cui tu faresti molte “critiche” tutte giuste e pertinenti), si è trasformato col tempo in consapevolezza di voler capire il senso di un costume. Da qui la necessità, maturata col tempo, di voler realizzare un secondo costume. Il mio ragionare ha trovato espressione scritta nelle tue parole “(…) infatti non si tratta di ricopiare uno o più acquerelli oppure foto o ispirarsi a descrizioni o semplicemente di rifare indumenti... l'esame e l'interpretazione delle fonti e' un lavoro complesso che presuppone, infatti, una grandissima esperienza.. occorre infatti non solo ricostruire delle semplici fogge ma una realtà vestimentaria che spesso e' fluida, articolata, sfaccettata... e poi.. trovare le stoffe giuste ( cosa non facilissima) gli artigiani giusti.. non cadere in alcune trappole ( stoffe sintetiche, il gioiello a bottone perchè tanto e' sardo... l'applicazione di sistemi di taglio "moderni") la finisco: e' difficile.. non occorre aver fretta.. fermarsi quando si hanno dubbi.. non accontentarsi del"" si assomiglia" nessuna improvvisazione... ponderare tutto e seguire la guida di ricercatori e persone esperte nella materia...”. È una mia necessità andar per gradi, compiere questi passi lo richiede, il tempo che sto impiegando (sono solo alla camicia) per fare quello che tu dici, è quello che 8 anni fa ho impiegato per realizzare il mio costume.
È vero, forse avvolte sei troppo tecnico e drastico, ma certi argomenti lo richiedono.
Ma ritorniamo alla camicia, posso dopo che ho riordinato le informazioni esporti il mio breve riassunto per un confronto (naturalmente aperto a tutti)?
Ti posso chiedere cose ne pensi della realtà (mi riferisco al ricamo) di Teulada.
A presto Sartinocchja









  Firma di sartinocchja 
“(…) Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.” Antoine De Saint-Exupéry
“Osare è la forza più grande …” Selene

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Oristano  ~  Messaggi: 609  ~  Membro dal: 21/11/2010  ~  Ultima visita: 17/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

santobevitore

Utente Medio


Inserito il - 07/12/2010 : 11:34:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di santobevitore Invia a santobevitore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sartinocchja, sono contento di esserti stato d'aiuto, speriamo di continuare così ed essere gli uni utili agli altri e viceversa. La conoscenza si genera dallo scambio di idee quindi le premesse sono più che ottime!
Quanto a Babborcu, anche se lui si definisce comune (ma, grazie al Cielo e per fortuna sua e nostra, ti assicuro che non lo è affatto!), ti posso assicurare che è l'uomo più simpatico e tranquillo della terra, l'ideale per proseguire la nostra chiacchierata e imparare cose nuove!
Tornando a su canovacciu, di recente me ne hanno mostrato uno (vediamo se riesco a farmelo mostrare di nuovo per fare qualche foto). La tela era rada e un pò rigida (come traforo ricorda un pò quella che si usa per il punto croce), rifinita con un nastrino di seta color carne. Lo spazio era riempito di disegni ma molte mostas non erano complete, vi figurava solo il modulo base, quello che poi, ripetuto, dava un disegno di sufficiente lunghezza adatto a una camicia. C'era, tra le altre, sa mosta 'e s'aidi, una con le stelle a otto punte, una con piccoli fiori, un ostensorio molto piccolo e un cervo ugualmente piccolo (mi sono chiesto se potessero essere usati anche per mostas di camicie, finora li ho visti solo come motivi di tessitura), un motivo ricamato contando i fili ma senza stramare (un retino di quelli di cui tu parli?). Dal colore dei filati, poi, si vedeva che alcuni disegni erano più recenti di altri. Fatti tanto per ornamento, immagino, c'erano due corone: una in filo giallo, un'altra di perline di vetro. Giù in basso erano le iniziali della proprietaria e la data, 1908, in rosso. Nella parte superiore, sempre in rosso, c'era un alfabeto, se non ricordo male.
Babbo, anche da noi erano gelosissime di questi canovacci e ne esistevano, più grandi, anche per i motivi da tessere.
Si, so che is camisas a pitzu non sono le tue preferite (neanche io ne vado pazzo), neanche a mia nonna piacevano ma credo perché rappresentavano un'innovazione, e lei era un pò conservatrice...
In quanto ai fazzoletti, quando ci vedremo, potrò mostrartene qualcuno ma non quello con le biciclette, ahimé, visto che l'ho restituito a chi me l'aveva prestato!
Saluti








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Cabras  ~  Messaggi: 443  ~  Membro dal: 25/08/2008  ~  Ultima visita: 20/07/2012 Torna all'inizio della Pagina

sabry

Utente Attivo



Inserito il - 07/12/2010 : 12:50:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sabry Invia a sabry un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sartinocchja qui sei in buonissime mani, babborcu non ha eguali per quanto riguarda preparazione e generosità nell'elargire agli altri la sua sapienza, così come del resto anche santobevitore e tutti gli altri. io quando ho iniziato ad interessarmi di abbigliamento tradizionale ne sapevo anche meno di te e ora grazie a loro qulche piccola cosa riesco a capirla. l'importante è non arrendersi.







 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Vallermosa  ~  Messaggi: 606  ~  Membro dal: 30/06/2009  ~  Ultima visita: 17/10/2018 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 07/12/2010 : 19:55:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sono rosso sino alla radice dei capelli!!! non esagerate.. la verità e' che sono un po' matto.....
adesso che mi ci fai pensare, santo : tempo fa vidi un imparaticcio a osilo.. tipo il tuo.. su un canovaccio e c'era un ostensorio, un cervo, delle stelle fiore, lettere dell'alfabeto, una corona.. credo fosse della fine dell'ottocento,, i ricami erano le mustras per il collettino delle camicie ,che a osilo sino a fine ottocento si facevano in bianco .. poi col filo da marca rosso...
non preoccuparti per il mucadori delle briccicchettas.. lo conosco bene .. mi diverte.. ma ne sento l'estraneità con il nostro abbigliamento più radicato....
ah! me ne hanno mostrato uno,vecchissimo , stampato rudimentalmente in ruggine e nero con quattro facce di garibaldi e con scritto viva l'italia.. dubito che se lo mettessero in testa.. tutto puo'essere, ma mi sa che era di qualche signore ricco di spirito patriottico..

alloraHo studiato e pubblicato alcune camicie maschili, bentones si chiamano, di metà ottocento , di Thiesi vicino a sassari, pezzi rarissimi... assomigliano a quelle ap unto nodo di teusada, come quelle sono fatte con lino domestico, come quelle hanno il punto vano ai polsini e all'attaccatura degli omeri ( su lauru si chiama a Thiesi, e come quelle hanno un alto collo ricmato a motivi schematici a punto nodo.. esistono in altri centri del meridione, segno che si tratta di un modello un tempo più diffuso( credo soppiantato dalle camicie più strette con pettine a sparato a pieghette impunturate ) sono modelli di tradizione rinascimentale,, ne esistono di simili in spagna... sono bellissime :e' un mio sogno possederne una...

bellissime sono anche quelle a puntu 'e brodu.. che hanno caratteri meno arcaici... ma come gusto preferisco le prime.. ciau









 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

sartinocchja
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 08/12/2010 : 20:06:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bene, sono contenta per questo movimento d’idee. Però le cose si complicano, dove comincio?
Prima di tutto saluto Sabry (scusa per aver invaso la tua discussione), vedi è questo che intendevo pure io ho iniziato ad interessarmi di costumi e piano piano vorrei capire. In fatto di arrendersi il mio moto è: ciò che non uccide fortifica.
Concordo con te per Babborcu, molto preparato e molto generoso. Così Santobevitore, si sono in buone mani.
Sono curiosa di vedere la camiciola da battesimo di tua nipote, pure io come Babborcu mi sono chiesta perché quel tipo di filato (posso intuire che tua nipote indossi quel vestito solo in quella circostanza quindi forse c’è un altro motivo, se non sono troppo indiscreta).
Riassumo per il tipo di cotone: per l’intaglio tu usi il cordonetto 70/80, per il resto del ricamo (mulinè, filo cotone singolo n? ).

Sagge parole Santobevitore.
Per Babborcu, vedi avevo ragione secondo me la sera va in giro a spaventare i bambini! Ah, si si deve essere così! Scherzo naturalmente. Sulla sua persona non aggiungo altro mi sembra che i fatti parlino per lui.
Non perdiamo di vista l’oggetto della nostra discussione, anche se incomincio a essere satura e ad aver bisogno di tempo per metabolizzare tutte queste informazioni.
Dalle mie parti sembra non esistesse “su canovacci” o imparaticcio (quando rientro in paese, interrogo le sagge del villaggio (le mie nonnine!), vediamo se c’è memoria attendibile di una cosa del genere). Tu se riesci (grazie! grazie!) puoi mostrarci la foto?
Mettendo assieme le tue parole, quelle di Babborcu e quanto detto da mia madre, l’imparaticcio sembra esistesse per i disegni del telaio più che per il ricamo.
Riassumo le informazioni sull’Imparaticcio: ne esistono di due tipi quelli per il ricamo e quelli per il telaio (oppure misto che assolveva entrambe le funzioni).
Come dice Babborcu: “(…) La trasmissione dei moduli di ricamo nella nostra isola era
"orale " e da manufatto a manufatto ,,nel senso che si copiava da un manufatto più vecchio...cosi' in antico.. gia nel rinascimento si produssero libri di modelli per ricamo ( utilzzati per tessuti e altri oggetti) con disegni fatti da specialisti,,, che circolavano in tutta europa, appannaggio prima, ovvio,delle classi alte e dei "laboratori" ... e usavano gli imparaticci.. anche da noi si usavano, ma prevalentemente per la tessitura ( ritenuta più importante del ricamo.. considerato una frivolezza delle classi elevate,, ma poi man mano acquisito) si chiamava mustra de imparare... chi lo possedeva ne era in genere molto gelosa e lo prestava solo alle parenti ed alle amiche e a volte nemmeno”.
Come dice Santobevitore a Cabras Su canovacciu: “(…) La tela era rada e un pò rigida (come traforo ricorda un pò quella che si usa per il punto croce), rifinita con un nastrino di seta color carne. Lo spazio era riempito di disegni ma molte mostas non erano complete, vi figurava solo il modulo base, quello che poi, ripetuto, dava un disegno di sufficiente lunghezza adatto a una camicia. C'era, tra le altre, sa mosta 'e s'aidi, una con le stelle a otto punte, una con piccoli fiori, un ostensorio molto piccolo e un cervo ugualmente piccolo (mi sono chiesto se potessero essere usati anche per mostas di camicie, finora li ho visti solo come motivi di tessitura), un motivo ricamato contando i fili ma senza stramare (un retino di quelli di cui tu parli?). Dal colore dei filati, poi, si vedeva che alcuni disegni erano più recenti di altri. Fatti tanto per ornamento, immagino, c'erano due corone: una in filo giallo, un'altra di perline di vetro. Giù in basso erano le iniziali della proprietaria e la data, 1908, in rosso. Nella parte superiore, sempre in rosso, c'era un alfabeto, se non ricordo male”.
Ancora Babborcu “ (…) Imparaticcio di fine ‘800 di Osilo: Su un canovaccio e c'era un ostensorio, un cervo, delle stelle fiore, lettere dell'alfabeto, una corona.. credo fosse della fine dell'ottocento,, i ricami erano le mustras per il collettino delle camicie ,che a osilo sino a fine ottocento si facevano in bianco .. poi col filo da marca rosso...”.

Domanda: Esistono a Thiesi anche quelle a puntu 'e brodu? E come a Teulada indicano la distinzione fra maschile e femminile?

Cos’è il “filo da marca?” (da ricamo?).

Babborcu poiché citi la pubblicazione puoi darci le coordinate bibliografiche.

Santobevitore per quanto riguarda i punti ricamo, io ho decifrato le camice che ha postato così:
1)Camicia festiva, dagli Anni Venti in poi. Punto pieno, trapaduras (sfilature) e spranghettas (le barrette). Si chiama camicia a petus, per distinguerla da quella a mosta.
Descrizione dei punti.
Punto pieno
Tecnica dei fili contati (Cont' e trama):
• retini di fondo (sprighita traballara, trapaduras) fra cui il punto spirito, ?),
• tecnica a giorno (gigliuccio, punto quadro),
Tecnica intaglio (spranghettas, le barrette)?
2) Camicia festiva, anno 1937, apparteneva a mia nonna. Punto pieno su sfilato (camisa cun pettus a fundu trapau).
3) Camisa a pitzu (1950), Punto pieno, sfilature (trapaduras), barrette e applicazioni tridimensionali

Il retino di fondo (può essere con o senza sfilatura). Da internet “(…)Tecnica … a fili contati si divide in punti tirati e tagliati, punti di riempimento e a fili tirati usata specialmente per alleggerire e dare trasparenza ai capi lavorati. … Risale con ogni probabilità al XVII secolo, derivante dalla trina di Venezia”.
La tela per “su canovacciu” era tipo quella del punto croce perche in origine nasce per questo punto.
Come il solito il mio messaggio è chilometrico, scusate. Grazie e un saluto a tutti.









  Firma di sartinocchja 
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 09/12/2010 : 08:44:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
santinocchija, no: a thiesi non c'è il puntu brodu.. il punto nodo e il punto vano c'è sia nelle camicie femminili che maschili.. il punto vano in quelle femminili e' raro pero'.. in quelle maschili c'è anche il punto antico che compone rombi e tringoli e un motivo, a volte, detto "a oju de pibera" che e' una specie di stuoia ( comunque a teulada anche le camicie di lusso maschili erano fatte con tela fine comprata e con il puntu brodu)
a ittiri il punto nodo c'è solo in quelle femminili e in tutto il circondario le decorazioni interessano quasi esclusivamente le camicie femminili..

Il volume thiesino si intitola ( bestimentas,tunigas e galanias) forse.. sono smemorato non ricordo bene il titolo.. ma e' difficile trovarlo in commercio..









 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

santobevitore

Utente Medio


Inserito il - 09/12/2010 : 12:17:47  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di santobevitore Invia a santobevitore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sartinocchja, si, press'a poco ci siamo! Purtroppo ignoro cosa sia il punto spirito, come ti dicevo, non sono così esperto di queste tecniche!
Dici bene: nelle camicie, esistono due modi di fare is trapaduras, sfilando e tagliando il tessuto oppure cucendo in modo da allargare la trama e creare dei vuoti, senza togliere neanche un filo. Molto dipendeva anche dall'effetto di trasparenza che si voleva ottenere, generalmente le più belle sono quelle più traforate comunque.
Il punto pieno risulta il più utilizzato ma, in qualche caso, si ricorre, nei bordi a smerlatura, anche al festone, tanto imbottito e a rilievo da sembrare anch'esso pieno (per es. la smerlatura della camicia di mia nonna è fatta con questo punto).
Is spranghettas (le barrette), non sono quasi mai semplici (come quelle dei centri per intenderci) il più delle volte hanno almeno un pippiolino (spesso più di uno), semplice o lavorato per formare un cerchietto, un archetto o simili.
Cari Saluti








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Cabras  ~  Messaggi: 443  ~  Membro dal: 25/08/2008  ~  Ultima visita: 20/07/2012 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 09/12/2010 : 16:27:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
le due tecniche per i retini descritte da santo sono giuste.. per la seconda, in assenza di sfimature ,ci si aiutava spesso con un ago grosso o un puntetuolo,che creavano "bucgi nel tessuto, attraverso cui passava l'ago e si "tirava un po'"








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

sartinocchja
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 09/12/2010 : 18:36:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Santobevitore se osservi la prima camicia quella che tu definisci: Camicia festiva, dagli Anni Venti in poi “camicia a petus”
I punti che secondo me sono presenti sono:
Punto pieno facile da individuare contorno fiori (non si vede bene ma cedo sia così anche per il ramo dei fiori? Mi confermi?
La tecnica dei retini di fondo per l’interno dei fiori.
La tecnica dei retini di fondo:
• a fili contati (Cont' e trama; trapaduras a Cabras, sprighita traballara dalle mie parti), cioè sfilando e tagliando il tessuto.
• Non sono presenti quelli cucendo in modo da allargare la trama e creare dei vuoti, senza togliere neanche un filo” (appartengono a questa categoria il punto rodi, punto principessa ecc.
Se osservi ci sono due tipi di fiori (Santo però tu mi devi confermare una cosa che sono ricamati con due motivi diversi a me sembra così, che quello di destra più grande ha un motivo diverso da quello di sinistra più piccolo. Se provo a ingrandire la foto, l’immagine non è più chiara) se è così allora il fiore a sinistra più piccolo è ricamato con il punto spirito. Devi prima preparare la rete stramare 4 fili e lasciarne altri 4 in modo da formare una rete. Non devi ripassare le colonnine. Il filo che vedi passare all’interno dei quadrati si realizza con il punto spirito.
Mentre per il fiore grande a destra non ho ancora individuato il nome (magari tu mi puoi aiutare). Anche in questo caso devi sempre preparare una rete in questo caso 6x6. Si formano dei quadrati più grandi pieni e vuoti. In quelli pieni si esegue il punto vapore sopra a croce. Le colonnine sono ripassate e alternando si fa passare nuovamente il filo con il punto spirito.
Le foglie sono semplici sfilature come la camicia di tua nonna, rete 2x2.
Per i motivi che uniscono i fiori con le foglie e per tutto il resto la tecnica intaglio (spranghettas, le barrette) che come dici te “(…) non sono quasi mai semplici (come quelle dei centri per intenderci) il più delle volte hanno almeno un pippiolino (spesso più di uno), semplice o lavorato per formare un cerchietto, un archetto o simili.

Il contorno della camicia sulla pettorina mi sembra di vedere sempre sfilature semplici ma si poteva utilizzare anche la tecnica a giorno (gigliuccio, punto quadro).

Per la camicia di tua nonna, come abbiamo detto, si ricama prima le parti con i punti classici in questo caso il punto pieno e poi si sfila il tessuto formando una rete 2x2. Come dici te il bordo è a smerlatura (punto festone imbottito).
La terza camicia e più semplice della prima (a parte il chiacchierino naturalmente), punto pieno contorno fiori. L’interno con sfilatura 2x2, e applicazioni tridimensionali.
Il resto spranghettas, (le barrette), con pippiolino lavorato multiplo.
Questo è quello che mi sembra dalle foto (dal vivo sarebbe tutta un’altra cosa).
Mi dai conferma di quanto ho detto chiedendo alla tua nonna o zia?
Santobevitore, la descrizione dei punti io l’ho fatta in italiano (non ti dico la fatica per trasferirla ai nomi in lingua sarda), mi chiedo se tu non puoi fare la descrizione in Campidanese (io non sono capace, anche se uso il dizionario di lingua sarda, il risultato è disastroso).
A si intendi prestu, Sartinocchja









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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 09/12/2010 : 18:38:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Babborcu per il libro è segnalato nella sezione “libri di Sardegna”: Giovanna Chesseddu, Gian Mario Demartis, Salvatore Ferrandu, Stefano Ruiu, Tunigas, Bestimentas e ...Galania. Aspetti dell' Abbigliamento a Thiesi tra '800 e '900. Quindi ok.

Completo le informazioni sulla camicia di Thiesi: si chiamano “Bentones” camicie da uomo (metà ottocento) tipo tessuto lino domestico. Hanno il punto vano ai polsini e all'attaccatura degli omeri (su lauru si chiama a Thiesi). Anche quelle di Thiesi presentano un alto collo ricamato a motivi schematici a punto nodo (Punt'e nù). I motivi sono schematici.
Il modello di Thiesi e Teulada si trova in altri centri del meridione, segno che si tratta di un modello un tempo più diffuso (credo soppiantato dalle camicie più strette con pettine a sparato a pieghette impunturate ) sono modelli di tradizione rinascimentale,, ne esistono di simili in Spagna.
“(…) a thiesi non c'è il puntu brodu.. il punto nodo e il punto vano c'è sia nelle camicie femminili che maschili.. il punto vano in quelle femminili e' raro pero'.. in quelle maschili c'è anche il punto antico che compone rombi e tringoli e un motivo, a volte, detto "a oju de pibera" che e' una specie di stuoia (comunque a teulada anche le camicie di lusso maschili erano fatte con tela fine comprata e con il puntu brodu)
Qui non ho capito, sembrerebbe che a Teulada il punto nodo (Punt'e nù) venisse utilizzato solo per le camicie maschili e il puntu brodu per quelle femminili regola rispettata ancora oggi dalle ricamatrici del posto. Mentre tu affermi che per le camicie di lusso erano fatte con tela fine comprata e con il puntu brodu)????
Mentre la regola non è rispettata in altre parti (Thiesi, da quello che mi dici il punto nodo e utilizzato sia per quelle maschili sia femminili. Mente a Ittiri è l’esatto contrario, il punto nodo per le camicie femminili?

Babborcu per la seconda tecnica dove non ci sono sfilature (tipo punto rodi o principessa) quello che descrivi tu “(…) ci si aiutava spesso con un ago grosso o un puntetuolo, che creavano "bucgi nel tessuto, attraverso cui passava l'ago e si "tirava un po'") mi sembra il metodo utilizzato per il punto inglese, può essere?
Ti ringrazio a presto Sartinocchja









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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 10/12/2010 : 12:03:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
io non sono di teulada.. ma ti posso assicurare che le camicie da sposo dei "ricchi" sono eseguite a puntu e brodu con un sistema che chi me le ha fatte vedere chiamava ( a sterrimentu) per distinguerlo da quello a fili contati del punto nodo
erano fatte su tela fine comprata ( sulla quale 'e difficile lavorare estesamente a punto nodo) non mi è sembrato ( e qui forse il mio errore?) di osservare differenze grosse fra quelle maschili di cui ti parlo e quelle femminili a puntu brodu, se non una maggior leziosità in alcune femminili...
credo che il punto nodo= maschile e quello brodu =femminile non sia una regola assoluta... anzi!
a thiesi , oltre aquelle camicie maschili che ti dicevo ci sono molte camicie maschili più moderne in tela comprata, con sparati a pieghette, asole e bottoncini di madreperla, evidentemente affermatesi dopo... quelle femminili, in cui c'è il punto vano, il collettino a p unto nodo e punto antico ecc.. sono sempre fatte su tela fine.... ma niente vieta di immaginare che al tempo delle camicie machili antiche fossero fatte su tele di casa ( le conosco per osilo per esempio e per ploaghe , dove poi si affermano camicie femminili più raffinate con intagli, pizzi, ecc in tela commerciale)

a ittiri le camicie femminili , con il punto nodo e senza altri vezzi rimangono all'antica ( perchè coperte da sciarpette sul petto) mentre quelle maschili sono state variate con il tipo con sparato a pieghette...
vedi? ogni paese ha una sua realtà---
camicie femminili con ricami a punto nodo si usano anche a belvi' ,aritzo, meana ecc.. il punto e' presente in quelle femminili di atzara antiche ecc
ah! filo da marca... e' il filo che si usava per ricamare le iniziali ( marcas)
punto inglese: si.. ma a volte la denominazione ( qui e' il problerma ) non e' univoca e fissa nei manuali di ricamo e un punto può essere chiamato con due nomi diversi... oppure due o tre varianti con lo stesso nome....










 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

sabry

Utente Attivo



Inserito il - 10/12/2010 : 12:17:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sabry Invia a sabry un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ciao Sartinocchja, non hai invaso affatto la mia discussione per il semplice motivo che non è mia, ma di tutti. non credere che io faccia grandi cose, in confronto alle persone che bazzicano in questo forum io sono una formichina.
mi dispiace per la camiciola ma gliel'ho già regalata, l'ha indossata (si fa per dire perchè viene solo poggiata sul dorso del bambino) a giugno in una chiesetta molto bella in provincia di varese, era semplice semplice ma ha fatto un figurone. provo a vedere se riesco a recuperare qualche foto,
il cordonetto 70/80, è molto pratico per l'intaglio perchè resistente ma dà buoni risultati anche con su puntu vanu. per il resto del ricamo uso indifferentemente mulinè o filo singolo, anche se devo confessarti che preferisco il filo singolo più semplice da usare e a mio parere più lucido.









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santobevitore

Utente Medio


Inserito il - 10/12/2010 : 17:31:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di santobevitore Invia a santobevitore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sartinocchjia, ahimé, non posso più chiedere nulla alle mie nonne e alle mie zie perchè non ci sono più: fortunatamente ricordo molte delle loro parole e posso contare sulla consulenza di mia sorella (che di ricamo ne capisce assai più di me) e di una persona che ricama molto bene le camicie.
Dici bene, la prima camicia ha due tipi di trapadura:
fiore piccolo a sinistra: trapadura a conca de mottu (a teschio), dovrebbe essere il punto spirito di cui parli. Non mi chiedere perché si chiama così:vai a capire la fantasia delle donne....
Fiore grande a destra: ne ignoro il nome purtroppo.
Foglie: trapadura 'eccia (sfilatura vecchia). Si tratta della sfilatura più semplice.
Ramo dei fiori: non è a punto pieno -detto in sardo puntu lisiu (punto lisci)o, come lo chiamava mia nonna, puntu tundu- ma a punto d'oro (non esiste il nome in sardo, tutti lo chiamano così). Si tratta di un punto di riempimento, usato per i rami, il centro dei fiori e alcuni particolari. Mi hanno spiegato che, per fare le applicazioni, si utilizza sempre questo stesso punto.
Il ricamo è contornato da un orlo a giorno (spighitta) che si chiama su dusu (il due), credo per le due file che si formano ma esiste anche su tres (il tre). Chiederò conferma comunque.
Camicia di mia nonna: tutto giusto, fondo a trapadura 'eccia, smerlo a festone (a festoni, dicono in sardo), spighe e rami a puntu lisiu.
Camicia a pitzu: Qui l'interno dei fiori è fatto -almeno credo- con una trapadura eseguita senza togliere fili. A guardarla si direbbero delle file di punto croce le cui estremità entrano nello stesso buco allargandolo. Cercherò di fare delle foto del dritto e del rovescio, così potrai vedere meglio.
Se osservi i rami, questi sono fatti a puntu lisiu (pieno) ma hanno, ogni tanto, delle lineette trasversali. Queste lineette si chiamano agus prenas (aghi pieni). Credo, ma devo chiedere conferma, siano fatte girando più volte il filo intorno all'ago e poi tirando. Ne dovrebbe risultare una specie di barretta rigonfia che si "appoggia" sul ramo.
Vuoi che traduca in sardo le modalità che hai descritto per fare is trapaduras o solo i nomi? Fammi sapere e ci proverò !
Cari Saluti








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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 12/12/2010 : 20:28:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
O Babborcu sarà che a me affascina troppo questa realtà, pure io non sono di Teulada … vediamo che cosa ho capito dalle cose che ho letto (non ho la possibilità ora di consultare libri che so, essere più attendibili dalle cose scritte su internet anche perché non ci sono dei riferimenti bibliografici in questi articoli (quindi faccio appello alle tue fonti).
Gli articoli sono (mi rendo conto che è poco):

“Le botteghe dei tessuti tradizionali ed il costume sardo”
www.sbis.it/bottegheartigiane/ricamo.pdf
“Associazione culturale Is Sinnus”
www.issinnus.it/home/it.

Nel primo mi pare di capire che è presente la distinzione che ho indicato nel precedente messaggio. Mentre nel secondo articolo si da questa spiegazione:
Nell’abito festivo da donna “bistiri indrollau” (da indrollu) La camicia (sa camisa): bianca in cotone, ricamata a “punt'a brodu”.
Abito femminile giornaliero (su bistiri a boldau) sa camisa: la classica camicia femminile ricamata a puntu a brodu ... polsini ricamati in evidenza; per non lasciare le braccia scoperte si indossavano“is manigotus”, mezze maniche in cotone bianco lavorate ai ferri (da me si chiamano “is brutzittas”)
Abbigliamento maschile.
Abito giornaliero sa camisa: in lino ecrù con ricamo a “punt’e nù” .
Abito festivo: si modificano e si aggiungono alcuni elementi. Sa camisa sutili: bianca confezionata con lo stesso modello, era in cotone bianco ricamata a”punt'a brodu.

La cosa non mi è chiara … ?????
Tu accenni a “su sterrimentu”. La composizione del punt’e nù che è la cosa più affascinante a mio avviso. Il ricamo teuladino è considerato un modo per organizzare il pensiero … una scrittura con l’ago. Ciò che è disegnato con l’ago ha la stessa complessità della scrittura … con i suoi segni di base, sue regole ortografiche, grammaticali e sintattiche.
Da qui i passaggi , dal segno base “su nù” il nodo quindi da figure semplici a quelle più complesse (frasi minime). Questa prima parte che delimitano lo spazio da ricamare è detta “su sterrimentu”. Poi ci saranno le fasi di “sa torradura” e “su prenimentu” ecc.
Non capisco la tua frase: “(…) le camicie da sposo dei "ricchi" sono eseguite a puntu e brodu con un sistema che chi me le ha fatte vedere chiamava ( a sterrimentu) per distinguerlo da quello a fili contati del punto nodo …”.

Babborcu mi fermo qua, la seconda parte, la posto in un secondo momento altrimenti invado troppo la discussione (non riesco a essere sintetica).
Saluti Satinnocchja












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“(…) Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.” Antoine De Saint-Exupéry
“Osare è la forza più grande …” Selene

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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 12/12/2010 : 20:32:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Sabry, sai per chi è nuovo non è facili entrare nelle discussioni (parlo per me naturalmente).
Piccola parentesi sulle grandi cose. (Ancora oggi, quando vado in campagna, mi capita spesso di fermarmi quando vedo un nido di formiche, osservo il loro andare avanti e indietro cariche di ogni cosa, i loro momenti di gioia (così credo) quando con le antenne incontrano una compagna di viaggio. Avvolte ne seguo il percorso per vedere sin dove si spingono a cercare, la distanza mi stupisce sempre … io ho molto rispetto per le formiche, so che per loro è importante “il fare”.) ...

Ora capisco hai ricamato la veste bianca battesimale, che bello (se puoi posta le foto mi piacerebbe vederla, aggiungo alla curiosità anche lo scialle che stavi ricamando, anche se qui si parla di camicie o ti formulo la domanda nel forum giusto).
Ok per i filati.
Sabry ora sono diventata curiosa ma come sono i ricami delle camice al tuo paese?
Saluti Sartinocchja.










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