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Lessa
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 26/04/2010 : 11:32:40
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| SARDEN ha scritto:
Ha ragione Lessa: i bronzetti sono lì alla portata di tutti! E' proprio questo il bello: prima la gente (parlo del pubblico in generale non gli studiosi. Che poi è quello che conta) guardava i bronzi figurati in modo distratto. Ora quando li guardano cercano i particolari evidenziati dalla Demontis. Soprattutto ora, con la MOSTRA (ovviamente non tutti conoscono il libro) ciò è ancora più evidente! E' vero anche che altri hanno diseganto i bronzetti prima (ad iniziare dal La Marmora), ma mai in maniera così analitica (scomponendoli nelle varie parti) e completa (100 bronzetti). Non a caso il libro viene usato nelle lezioni universitarie a Cagliari e Sassari. Trovo molto bello che tanti seguano la scia, completando, andando avanti, senza necessariamente entrare in competizione. Conosco (vi fanno parte i miei nipoti) un gruppo di nuova creazione (anch'esso contagiato dal Popolo di Bronzo), che intende fare rievocazione che le ha chiesto collaborazione e consigli e lei si è resa molto cordialmente disponibile. Lo trovo molto bello Basta parlare solo di Romani e Fenici
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Scusami, ma i particolari evidenziati dalla demonstis sono una sua interpretazione. Personalmente ho seri problemi a considerare certi bastoni dei boomerang, o il pennacchio dietro la schiana di alcuni un giovellotto.
Io comunque per "disegnato" non intendo "copiato" dall'originale. Io ho una serie di foto e modellini statici che raffigurano i bronzetti, "interpretati" dagli autori (1950, 1980 e via di seguito). Non sono disegni molto famosi, anzi, son proprio misconosciuti, se non agli appassionati.
Bella questa cosa del gruppo di rievocazione, chi sono? Che altro han fatto in passato?
Non capisco la strizzatina d'occhio. Io faccio rievocazione romana, giudicale e mi interesso di Fenici (oltre che di Nuragici) perchè non dovrebbe andare bene? Perchè dovrei sentirmi in colpa nel far sapere ai miei conterranei che una coorte di soli Sardi venne spedita (a mò di Brigata Sassari) a fondare un paio di città nella Mauritania Cesariensis? Perchè dovremmo escludere Romani e Fenici dalla nostra storia?
E se un giorno quei "nuragici" (i bronzetti) venissero accertati come "invasori" Shardana (già il Bernardini e altri lo dicono) cosa li differenzierebbe dagli "invasori" punici e romani? Sono tutto orecchie...
forse allora non andranno più bene, e si parlerà di popolazioni ancora più antiche, in cerca di una comprovata autoctonia?
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"La storia scritta dai vincitori non può dire cose giuste"
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Sarden
Nuovo Utente
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Inserito il - 26/04/2010 : 15:44:34
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| MirkoZaru ha scritto:
| SARDEN ha scritto:
Io ho visitato la mostra e mi è sembrata semplicemente FANTASTICA!!!
Avevo già acquistato il libro e seguito una sua presentazione e questa mi è sembrato il completamente di un'opera già eccezionale. La Demontis col suo libro, e ora con la mostra, ci ha "insegnato" a guardare i bronzetti. Parlo ovviamente della gente comune, gli addetti ai lavori già li guardavano e descrivevano (ad es. Lilliu su tutti), ma io credo che anche loro non avessero notato tanti particolari che col disegno "saltano fuori" in maniera più evidente. Ha insomma risvegliato un interesse sui bronzetti che prima non c'era!!! Lo stesso Piras, sempre bravissimo, ha iniziato a ricostruire modelli a dimensione reale solo da qualche anno, passando dalle bellissime copie dei bronzetti, ai modelli 1:1. L'hanno scorso ho anche visto in castello dei ragazzi vestiti da nuragici. Mi ha fatto molto piacere che la Demontis abbia contagiato anche anche tanti giovani (oltre che un vecchietto come me) La Demontis l'ho incontrata alla mostra, è stata gentilissima, facendoci da guida Ho scoperto con stupore che oltre ad essere una bravissima disegnatrice ha anche una grande manualità: ha realizzato tutti gli abiti, le corazze, le parti in rame ed i modelli in terracotta per la fusione in bronzo.
Insomma, per chi non l'avesse vista: ANDATE A VEDERE LA MOSTRA !!!
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Oppure, più semplicemente, si è avvicinato un po con ritardo a queste cose! Il gruppo archeologico di "Piras" ha realizzato i primi modelli (e pubblicati) sul pionieristico Frontiera di qualche decennio fa! ... parlare di "copie" sopratutto non rende giustizia alle realizzazioni fatte da mio zio... come avrà notato non sono identiche alle originali... sono una interpretazione di iconografie... come avrebbe fatto un fabbro di allora... mio zio non fa copie, fa "nuovi" ... c'è tutta una filosofia, una interpretazione di simbologie e uno studio decisamente differente da una copia...
Mi deve scusare per questi sfoghi ma lei "insabbia" e rende "una piccola passeggiata" uno studio trentennale che non è il caso di sminuire (sulla scia di...)
e comunque anche io dico: Andate a vedere la mostra!
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Non volevo assolutamente insabbiare il lavoro di Carmine Piras che stimo tantissimo! Ne definendole copie intendevo sminuirne il lavoro (copie dei bronzetti è chiaro ce non sono identiche) per di più lui le lascia color bronzo. Ottima idea Conosco il lavoro di suo zio da anni, nel 2006 alla fiera di Cagliari l'ho incontrato mentre esponeva uno scudo e delle spade, che a suo dire erano l'inizio della ricostruzione di un personaggio completo (forse quello che ho ammirato nel 2008 all'exmà, o quello che è stato esposto a Nuoro recentemente). Poichè il libro della Demontis è uscito nel 2005 ho pensato che se ne fosse servito. Non ci sarebbe nulla di male. Se poi non è così è lo stesso
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Sarden
Nuovo Utente
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Inserito il - 26/04/2010 : 16:14:26
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| Lessa ha scritto:
| SARDEN ha scritto:
Ha ragione Lessa: i bronzetti sono lì alla portata di tutti! E' proprio questo il bello: prima la gente (parlo del pubblico in generale non gli studiosi. Che poi è quello che conta) guardava i bronzi figurati in modo distratto. Ora quando li guardano cercano i particolari evidenziati dalla Demontis. Soprattutto ora, con la MOSTRA (ovviamente non tutti conoscono il libro) ciò è ancora più evidente! E' vero anche che altri hanno diseganto i bronzetti prima (ad iniziare dal La Marmora), ma mai in maniera così analitica (scomponendoli nelle varie parti) e completa (100 bronzetti). Non a caso il libro viene usato nelle lezioni universitarie a Cagliari e Sassari. Trovo molto bello che tanti seguano la scia, completando, andando avanti, senza necessariamente entrare in competizione. Conosco (vi fanno parte i miei nipoti) un gruppo di nuova creazione (anch'esso contagiato dal Popolo di Bronzo), che intende fare rievocazione che le ha chiesto collaborazione e consigli e lei si è resa molto cordialmente disponibile. Lo trovo molto bello Basta parlare solo di Romani e Fenici
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Scusami, ma i particolari evidenziati dalla demonstis sono una sua interpretazione. Personalmente ho seri problemi a considerare certi bastoni dei boomerang, o il pennacchio dietro la schiana di alcuni un giovellotto.
Io comunque per "disegnato" non intendo "copiato" dall'originale. Io ho una serie di foto e modellini statici che raffigurano i bronzetti, "interpretati" dagli autori (1950, 1980 e via di seguito). Non sono disegni molto famosi, anzi, son proprio misconosciuti, se non agli appassionati.
Bella questa cosa del gruppo di rievocazione, chi sono? Che altro han fatto in passato?
Non capisco la strizzatina d'occhio. Io faccio rievocazione romana, giudicale e mi interesso di Fenici (oltre che di Nuragici) perchè non dovrebbe andare bene? Perchè dovrei sentirmi in colpa nel far sapere ai miei conterranei che una coorte di soli Sardi venne spedita (a mò di Brigata Sassari) a fondare un paio di città nella Mauritania Cesariensis? Perchè dovremmo escludere Romani e Fenici dalla nostra storia?
E se un giorno quei "nuragici" (i bronzetti) venissero accertati come "invasori" Shardana (già il Bernardini e altri lo dicono) cosa li differenzierebbe dagli "invasori" punici e romani? Sono tutto orecchie...
forse allora non andranno più bene, e si parlerà di popolazioni ancora più antiche, in cerca di una comprovata autoctonia?
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Il bastone angolato l'ha definito "da lancio" o "da combattimento", come quelli che usavano i Nubiani (bastoni chiamati Amat) trovati nelle tombe insieme a dei boomerang (ha confuso le due cose). Poi è chiaro che alcune siano interpretazioni. Mi sembra positivo, non Le pare? Lo steso dicasi del "giavellotto", gli archeologici lo definiscono bandierina del reggimento. Entrambe mi sembrano plausibili: meglio avere più teorie che nessuno. O no?
Per quanto riguarda il gruppo di rievocazione stà appena nascendo, quindi non ha fatto nulla in passato. Volevo solo evidenziare che sono possibili collaborazioni costruttive. Non necessariamente si deve avere un atteggiamento di competizione e si può riconoscere il lavoro positivo degli altri che magari ci può servire a migliorare il nostro lavoro futuro. Se si cerca di demolire il lavoro degli altri non sempre si riesce ad esaltare il proprio. Scusi se mi permetto di darLe questi consigli, ma probabilmente sono ben più anziano di lei (dai suoi toni si riconosce l'indole combattiva giovanile)
Complimenti per le rievocazioni storiche, anche quelle romane e puniche Intendevo solo dire che da sardo sono contento che abbiate iniziato anche le rievocazioni nuragiche (ho ammirato il vostro esordio l'anno scorso), come già detto, immagino anche voi contagiati dal Popolo di Bronzo (lo deduco solo dalla sequenzialità cronologica...).
Saludi
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maurizio feo
Salottino
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Inserito il - 26/04/2010 : 19:49:44
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Bisogna essere flessibili, ripeto. La Demontis è pressocché l'ultima ad affacciarsi sul problema. Al momento è anche molto famosa, presso i lettori e la gente comune, perché è una ottima disegnatrice ed ha fatto graficamente molto bene il suo "compito a casa". Ma di scientifico c'è anche da criticare alquanto, perché - come giustamente dice Lessà - si tratta di interpretazioni piacevoli ed accattivanti, non di rendimenti fedeli degli originali. Se si usa il suo testo nell'università siamo proprio messi male, però! Credo lo si faccia solo per la facilità di reperire rapidamente molte immagini, come in un catalogo. Il suo lavoro - peraltro - non è in alcun modo confrontabile con quello dell'archeologia sperimentale di Carmine Piras, che oltre ad essere tridimensionale (e già questo non è affatto poco) è anche basato su tentativi ed errore con l'uso dei materiali e delle possibili tecniche dell'epoca. Voglio cercare di usare una similitudine: è come paragonare un bellissimo disegno (o anche un dipinto) non ad una statua, bensì ad un lavoro teatrale, il cui ordito non è una semplice tela, ma la storia e l'ambientazione scenografica della stessa... Il che non vuol dire che la Demontis non abbia studiato, anzi, deve averlo fatto e non poco. Sui "bastoni angolati", poi, possiamo sbizzarrirci finché vogliamo e sui loro nomi pure: ma è un esercizio di fantasia libera. E' ovvio che nessuna opera lignea minore del periodo si sia salvata e quindi nulla è arrivato fino a noi - sia del periodo dei bronzetti, sia del precedente periodo dei costruttori - perché si possa fare un discorso scientificamente fondato...
Siamo poi così sicuri che non usassero un propulsore per le loro lance? Avete presente come deve essere fatto un propulsore, per funzionare correttamente?
Ecco perché dobbiamo essere flessibili: tutte le discipline aiutano e tutte sbagliano, sempre a modo loro (quindi tutte sono utili). Esiste un periodo della produzione abbondante di idee e di proposte, cui deve obbligatoriamente seguire il periodo della scelta - nell'abbondante messe - solamente delle idee e delle proposte giuste. O meno sbagliate. O semplicemente più verosimili.
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Lessa
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 26/04/2010 : 22:17:14
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| SARDEN ha scritto:
| Lessa ha scritto:
| SARDEN ha scritto:
Ha ragione Lessa: i bronzetti sono lì alla portata di tutti! E' proprio questo il bello: prima la gente (parlo del pubblico in generale non gli studiosi. Che poi è quello che conta) guardava i bronzi figurati in modo distratto. Ora quando li guardano cercano i particolari evidenziati dalla Demontis. Soprattutto ora, con la MOSTRA (ovviamente non tutti conoscono il libro) ciò è ancora più evidente! E' vero anche che altri hanno diseganto i bronzetti prima (ad iniziare dal La Marmora), ma mai in maniera così analitica (scomponendoli nelle varie parti) e completa (100 bronzetti). Non a caso il libro viene usato nelle lezioni universitarie a Cagliari e Sassari. Trovo molto bello che tanti seguano la scia, completando, andando avanti, senza necessariamente entrare in competizione. Conosco (vi fanno parte i miei nipoti) un gruppo di nuova creazione (anch'esso contagiato dal Popolo di Bronzo), che intende fare rievocazione che le ha chiesto collaborazione e consigli e lei si è resa molto cordialmente disponibile. Lo trovo molto bello Basta parlare solo di Romani e Fenici
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Scusami, ma i particolari evidenziati dalla demonstis sono una sua interpretazione. Personalmente ho seri problemi a considerare certi bastoni dei boomerang, o il pennacchio dietro la schiana di alcuni un giovellotto.
Io comunque per "disegnato" non intendo "copiato" dall'originale. Io ho una serie di foto e modellini statici che raffigurano i bronzetti, "interpretati" dagli autori (1950, 1980 e via di seguito). Non sono disegni molto famosi, anzi, son proprio misconosciuti, se non agli appassionati.
Bella questa cosa del gruppo di rievocazione, chi sono? Che altro han fatto in passato?
Non capisco la strizzatina d'occhio. Io faccio rievocazione romana, giudicale e mi interesso di Fenici (oltre che di Nuragici) perchè non dovrebbe andare bene? Perchè dovrei sentirmi in colpa nel far sapere ai miei conterranei che una coorte di soli Sardi venne spedita (a mò di Brigata Sassari) a fondare un paio di città nella Mauritania Cesariensis? Perchè dovremmo escludere Romani e Fenici dalla nostra storia?
E se un giorno quei "nuragici" (i bronzetti) venissero accertati come "invasori" Shardana (già il Bernardini e altri lo dicono) cosa li differenzierebbe dagli "invasori" punici e romani? Sono tutto orecchie...
forse allora non andranno più bene, e si parlerà di popolazioni ancora più antiche, in cerca di una comprovata autoctonia?
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Il bastone angolato l'ha definito "da lancio" o "da combattimento", come quelli che usavano i Nubiani (bastoni chiamati Amat) trovati nelle tombe insieme a dei boomerang (haI confuso le due cose). Poi è chiaro che alcune siano interpretazioni. Mi sembra positivo, non Le pare? Lo steso dicasi del "giavellotto", gli archeologici lo definiscono bandierina del reggimento. Entrambe mi sembrano plausibili: meglio avere più teorie che nessuno. O no? Per quanto riguarda il gruppo di rievocazione stà appena nascendo, quindi non ha fatto nulla in passato. Volevo solo evidenziare che sono possibili collaborazioni costruttive. Non necessariamente si deve avere un atteggiamento di competizione e si può riconoscere il lavoro positivo degli altri che magari ci può servire a migliorare il nostro lavoro futuro. Se si cerca di demolire il lavoro degli altri non sempre si riesce ad esaltare il proprio. Scusi se mi permetto di darLe questi consigli, ma probabilmente sono ben più anziano di lei (dai suoi toni si riconosce l'indole combattiva giovanile)
Complimenti per le rievocazioni storiche, anche quelle romane e puniche Intendevo solo dire che da sardo sono contento che abbiate iniziato anche le rievocazioni nuragiche (ho ammirato il vostro esordio l'anno scorso), come già detto, immagino anche voi contagiati dal Popolo di Bronzo (lo deduco solo dalla sequenzialità cronologica...).
Saludi
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Non ho confuso...chiamiamolo allora "boomerang che non torna indietro", o più semplicemente "coso da lanciare" stiamo discutendo come se fossimo al bar, ho usato un termine largamente conosciuto per farmi capire, non puntualizziamo anche queste sciocchezze, orsù. Non ho alcun problema ad avere più ipotesi, ma se si elabora un'ipotesi deve essere fondata, altrimenti si va a finire come per i nuraghi: nuraghi fornace, nuraghi fortezza, nuraghi silos...si, le prove? Non ho capito il discorso che segue il neonascente gruppo nuragico... è fuori questione che io mi metta a criticare un gruppo che non è stato neanche fondato, anzi. Da sempre auspico che nascano più e più gruppi di rievocatori nuragici seri con cui collaborare. Altresì non voglio demolire proprio nulla....! Alla mostra della Demontis ci son andato e ci ho passato un paio di orette di svago. Come ha detto Mirko, consiglio la visione!
Sui consigli non c'è problema, sono una zucca dura, ma da chi ha più anni sul groppone c'è sempre da imparare... Ringrazio sui complimenti per la rievocazione e controbatto: se dimostrassi che un membro del nostro gruppo ha prodotto 15 anni prima della Demontis dei figurini nuragici 3D non in scala, dal punto di vista della sequenzialità cronologica saremmo ancora "ispirati" dal popolo di bronzo? (si parla del libro)
Comunque complimenti per il gruppo...son curioso e continuo a fare il ficcanaso: di dov'è? (paese?)
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Sarden
Nuovo Utente
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Inserito il - 27/04/2010 : 10:54:47
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| maurizio feo ha scritto:
Bisogna essere flessibili, ripeto. La Demontis è pressocché l'ultima ad affacciarsi sul problema. Al momento è anche molto famosa, presso i lettori e la gente comune, perché è una ottima disegnatrice ed ha fatto graficamente molto bene il suo "compito a casa". Ma di scientifico c'è anche da criticare alquanto, perché - come giustamente dice Lessà - si tratta di interpretazioni piacevoli ed accattivanti, non di rendimenti fedeli degli originali. Se si usa il suo testo nell'università siamo proprio messi male, però! Credo lo si faccia solo per la facilità di reperire rapidamente molte immagini, come in un catalogo. Il suo lavoro - peraltro - non è in alcun modo confrontabile con quello dell'archeologia sperimentale di Carmine Piras, che oltre ad essere tridimensionale (e già questo non è affatto poco) è anche basato su tentativi ed errore con l'uso dei materiali e delle possibili tecniche dell'epoca. Voglio cercare di usare una similitudine: è come paragonare un bellissimo disegno (o anche un dipinto) non ad una statua, bensì ad un lavoro teatrale, il cui ordito non è una semplice tela, ma la storia e l'ambientazione scenografica della stessa... Il che non vuol dire che la Demontis non abbia studiato, anzi, deve averlo fatto e non poco. Sui "bastoni angolati", poi, possiamo sbizzarrirci finché vogliamo e sui loro nomi pure: ma è un esercizio di fantasia libera. E' ovvio che nessuna opera lignea minore del periodo si sia salvata e quindi nulla è arrivato fino a noi - sia del periodo dei bronzetti, sia del precedente periodo dei costruttori - perché si possa fare un discorso scientificamente fondato...
Siamo poi così sicuri che non usassero un propulsore per le loro lance? Avete presente come deve essere fatto un propulsore, per funzionare correttamente?
Ecco perché dobbiamo essere flessibili: tutte le discipline aiutano e tutte sbagliano, sempre a modo loro (quindi tutte sono utili). Esiste un periodo della produzione abbondante di idee e di proposte, cui deve obbligatoriamente seguire il periodo della scelta - nell'abbondante messe - solamente delle idee e delle proposte giuste. O meno sbagliate. O semplicemente più verosimili.
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Io credo che l'avvallo scientifico sia stato dato dalla Soprintendenza e dalla dott.ssa Salvi (ho sentito ciò che hanno detto all'inaugurazione), oltre al fatto che ci sia la consulenza archeologica sia sui modelli che sui colori (con consulenza naturalistica riguardo alle piante tintorie). Non dimentichiamo che è stata ospitata al Museo Aercheologico Nazionale !!! Tra l'altro mi risulta che sia l'unico lavoro che possa vantare tale avvallo ufficiale. Il libro, lo so per certo da "contatti"() con i docenti universitari, viene usato abbondamente perchè le immagini dei disegni sono molto più di facile lettura delle fotografie (spesso in bianco e nero) ma come vengono definite dagli studiosi sono fedeli agli originali . Poi è chiaro che i disegni siano in due dimensioni, ma la mostra mi sembra abbastanza tridimensionale
Comunque il mio parere è solo quello di un docente che a casa non sa più dove mettere i libri di arte e storia antica...
Saludi e trigu !!!
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MirkoZaru
Utente Senior
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Inserito il - 27/04/2010 : 14:30:40
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| SARDEN ha scritto:
Io credo che l'avvallo scientifico sia stato dato dalla Soprintendenza e dalla dott.ssa Salvi (ho sentito ciò che hanno detto all'inaugurazione), oltre al fatto che ci sia la consulenza archeologica sia sui modelli che sui colori (con consulenza naturalistica riguardo alle piante tintorie). Non dimentichiamo che è stata ospitata al Museo Aercheologico Nazionale !!! Tra l'altro mi risulta che sia l'unico lavoro che possa vantare tale avvallo ufficiale. Il libro, lo so per certo da "contatti"() con i docenti universitari, viene usato abbondamente perchè le immagini dei disegni sono molto più di facile lettura delle fotografie (spesso in bianco e nero) ma come vengono definite dagli studiosi sono fedeli agli originali . Poi è chiaro che i disegni siano in due dimensioni, ma la mostra mi sembra abbastanza tridimensionale
Comunque il mio parere è solo quello di un docente che a casa non sa più dove mettere i libri di arte e storia antica...
Saludi e trigu !!!
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Se mi permette ... il fatto che sia al Museo Archeologico Nazionale non implica la scientificità della cosa!
http://www.archeologiasarda.com/bet..._nuraghi.asp
Poi, vorrei capire che competenze la Salvi ha sulla fusione, sulla realizzazione di armi e indumenti, nel conciare pelli, ecc. per poter avvallare uno studio di questo tipo... altrimenti per dimostrare per la scheggiatura dell'ossidiana mi rivolgo al mio medico di famiglia?
Nell'eventualità che la Salvi sia padrona di questo tipo di esperienze ... allora sarò il primo a chiedere umilmente scusa!
I disegni della Demontis sono semplici disegni che chiunque con un minimo di pratica riesce a realizzare, non per questo è da sminuire il suo lavoro per carità ma i bronzi hanno già tutto senza bisogno di schemini aggiuntivi e rocambolesche interpretazioni che sono state attribuite ad alcuni strumenti.
Se non sa più dove mettere i libri di storia antica sono disposto a comprarmi una libreria nuova...li regali pure a me... chiaramente è gradito anche quello della Demontis ... come regalo lo gradisco... altrimenti preferisco Statuaria della Sardegna Nuragica di Lilliu ( Da dove la Demontis ha preso ispirazione per i suoi disegni). o quello di Zervos che mi manca!
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Modificato da - MirkoZaru in data 27/04/2010 14:38:12 |
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Nulla è più pericoloso di un uomo con un idea, se è l'unica che riesce a concepire. |
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Eros
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Inserito il - 27/04/2010 : 19:11:58
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| Bidus ha scritto: Molto umilmente anch'io mi sono cimentato con l'illustrazione del periodo nuragico, lo faccio da un punto di vista diverso: nessuna pretesa di scientificità assoluta, solo tentare di narrare qualche scena di vita seguendo l'esempio del maestro Angus McBride pur con la distanza siderale che c'è tra lui e me.
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E' possibile vedere i tuoi disegni on-line? Dove?
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 27/04/2010 : 19:37:14
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Scusami, Sarden. Non vorrei che tu mi fraintendessi: io non ho nulla contro La Demontis, che peraltro possiede una gran bella mano (per cui l'ammiro): una volta ho visitato un suo sito con le sue creazioni, che adesso non saprei ritrovare. E sono certo che abbia studiato e pensato, prima di completare la sua opera. Nè desidero polemizzare ad ogni costo. Ma avvallo scientifico mi sembra eccessivo: perché non si tratta - lo ripeto - di copie fedeli, bensì d'interpretazioni, che tentano di rendere più comprensibili statuette che lo sono poco, non trattandosi, spesso, altro che di arte minore d'ispirazione probabilmente religiosa. Preziosissime e bellissime per noi, oggi, le statuine bronzee non possiedono tutti i dettagli che tanto vorremmo trovarvi, anche quando le guardiamo dal vero... Da qui l'interpretazione grafica, lodevole, ma discutibile proprio perché non scientifica, con buona pace della dott.Salvi e delle carezze sul capino che può avere magnanimamente dispensato. Il che non intende affatto sminuire la validità o la necessità - perfino - della mostra, in alcun modo. E con questo torno al mio concetto della necessità della flessibilità: tutte le discipline aiutano e tutte sbagliano, sempre a modo loro (quindi tutte sono utili). Esiste un periodo della produzione abbondante di idee e di proposte, cui deve obbligatoriamente seguire il periodo della scelta - nell'abbondante messe - solamente delle idee e delle proposte giuste. O meno sbagliate. O semplicemente più verosimili.
[Ma spero che tu abbia parlato di piante tintorie e consulenza naturalistica così, tanto per aggiungere un ulteriore dettaglio (che possiede attinenza zero con i "bronzetti" in sé).]
I colori dei bronzetti quali sarebbero secondo la dott.sa Salvi?
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Beni: ti naru unu contu... |
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Bidus
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Inserito il - 28/04/2010 : 00:15:31
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| Eros ha scritto:
| Bidus ha scritto: Molto umilmente anch'io mi sono cimentato con l'illustrazione del periodo nuragico, lo faccio da un punto di vista diverso: nessuna pretesa di scientificità assoluta, solo tentare di narrare qualche scena di vita seguendo l'esempio del maestro Angus McBride pur con la distanza siderale che c'è tra lui e me.
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E' possibile vedere i tuoi disegni on-line? Dove?
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Ho qualcosa qui, acquerelli e cose varie : http://www.flickr.com/photos/43776175@N07/
I disegni più "seri" per ora restano chiusi in cartella, li mostro a chi è interessato.
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Sarden
Nuovo Utente
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Inserito il - 28/04/2010 : 09:53:37
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| maurizio feo ha scritto:
Scusami, Sarden. Non vorrei che tu mi fraintendessi: io non ho nulla contro La Demontis, che peraltro possiede una gran bella mano (per cui l'ammiro): una volta ho visitato un suo sito con le sue creazioni, che adesso non saprei ritrovare. E sono certo che abbia studiato e pensato, prima di completare la sua opera. Nè desidero polemizzare ad ogni costo. Ma avvallo scientifico mi sembra eccessivo: perché non si tratta - lo ripeto - di copie fedeli, bensì d'interpretazioni, che tentano di rendere più comprensibili statuette che lo sono poco, non trattandosi, spesso, altro che di arte minore d'ispirazione probabilmente religiosa. Preziosissime e bellissime per noi, oggi, le statuine bronzee non possiedono tutti i dettagli che tanto vorremmo trovarvi, anche quando le guardiamo dal vero... Da qui l'interpretazione grafica, lodevole, ma discutibile proprio perché non scientifica, con buona pace della dott.Salvi e delle carezze sul capino che può avere magnanimamente dispensato. Il che non intende affatto sminuire la validità o la necessità - perfino - della mostra, in alcun modo. E con questo torno al mio concetto della necessità della flessibilità: tutte le discipline aiutano e tutte sbagliano, sempre a modo loro (quindi tutte sono utili). Esiste un periodo della produzione abbondante di idee e di proposte, cui deve obbligatoriamente seguire il periodo della scelta - nell'abbondante messe - solamente delle idee e delle proposte giuste. O meno sbagliate. O semplicemente più verosimili.
[Ma spero che tu abbia parlato di piante tintorie e consulenza naturalistica così, tanto per aggiungere un ulteriore dettaglio (che possiede attinenza zero con i "bronzetti" in sé).]
I colori dei bronzetti quali sarebbero secondo la dott.sa Salvi?
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E' ovvio che mi riferivo ai colori usati per le stoffe (visto che la MOSTRA dovvrebbe essere l'argomento di questo forum): leggevo che si sono basati sui colori estraibili dalle piante tintorie presenti all'epoca in Sardegna (lì la consulenza naturalistica) e sui colori usati dai popoli che hanno lasciato testimonianze a riguardo (dipinti di Tarquinia e Micene). Ma credo che Lei avesse compreso benissimo...
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Sarden
Nuovo Utente
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Inserito il - 28/04/2010 : 10:10:16
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| MirkoZaru ha scritto:
| SARDEN ha scritto:
Io credo che l'avvallo scientifico sia stato dato dalla Soprintendenza e dalla dott.ssa Salvi (ho sentito ciò che hanno detto all'inaugurazione), oltre al fatto che ci sia la consulenza archeologica sia sui modelli che sui colori (con consulenza naturalistica riguardo alle piante tintorie). Non dimentichiamo che è stata ospitata al Museo Aercheologico Nazionale !!! Tra l'altro mi risulta che sia l'unico lavoro che possa vantare tale avvallo ufficiale. Il libro, lo so per certo da "contatti"() con i docenti universitari, viene usato abbondamente perchè le immagini dei disegni sono molto più di facile lettura delle fotografie (spesso in bianco e nero) ma come vengono definite dagli studiosi sono fedeli agli originali . Poi è chiaro che i disegni siano in due dimensioni, ma la mostra mi sembra abbastanza tridimensionale
Comunque il mio parere è solo quello di un docente che a casa non sa più dove mettere i libri di arte e storia antica...
Saludi e trigu !!!
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Se mi permette ... il fatto che sia al Museo Archeologico Nazionale non implica la scientificità della cosa!
http://www.archeologiasarda.com/bet..._nuraghi.asp
Poi, vorrei capire che competenze la Salvi ha sulla fusione, sulla realizzazione di armi e indumenti, nel conciare pelli, ecc. per poter avvallare uno studio di questo tipo... altrimenti per dimostrare per la scheggiatura dell'ossidiana mi rivolgo al mio medico di famiglia?
Nell'eventualità che la Salvi sia padrona di questo tipo di esperienze ... allora sarò il primo a chiedere umilmente scusa!
I disegni della Demontis sono semplici disegni che chiunque con un minimo di pratica riesce a realizzare, NO COMMENTnon per questo è da sminuire il suo lavoro per carità ma i bronzi hanno già tutto senza bisogno di schemini aggiuntivi e rocambolesche interpretazioni che sono state attribuite ad alcuni strumenti.
Se non sa più dove mettere i libri di storia antica sono disposto a comprarmi una libreria nuova...li regali pure a me... chiaramente è gradito anche quello della Demontis ... come regalo lo gradisco... altrimenti preferisco Statuaria della Sardegna Nuragica di Lilliu ( Da dove la Demontis ha preso ispirazione per i suoi disegni). o quello di Zervos che mi manca!
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Non metto in dubbio che non abbia tali libri, anche perchè se no si sarebbe accorto che il personaggio rappresentato da suo zio (bronzetto esposto al Pigorini di Roma) NON HA LA SPADA!!! (nel senso che probabilmente la persa il bronzetto). Tale particolare non si vede nel libro della Demontis (usato probabilmente come riferimento fotografico)perchè visto nella foto solo di fronte (anche se l'artista lo dice nelle scritte del disegno), mentre nel libro di Lilliu (con foto anche laterale) si vede chiaramente. Quindi la spada creata, peraltro molto bella e suggestiva, come osservava qualcuno all'inizio del forum, è una pura fantasia artistica. Non c'è nulla di male, sia chiaro. soprattutto se si disprezza ogni avvallo scientifico (che in questo caso non potrebbe avere); l'importante è chiarire gli intenti: elaborazione solo artistica o riproduzione con base scientifica?
Detto ciò tolgo il disturbo!!! Ero entrato in questo forum per dire qualcosa sulla mostra e mi sono ritrovato a difendere un lavoro egregio da un attacco per me incomprensibile e poco oggettivo. Vi lascio alle vostre disquisizioni...
Adiosu
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Bidus
Utente Medio
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Inserito il - 28/04/2010 : 10:11:51
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Ciao Sarden, permettimi di usare il Tu, così come di norma si usa sul forum.
Vorrei chiederti, tu che conosci la Demontis che ne diresti di invitarla a partecipare a questa discussione? Magari risponderebbe direttamente alle curiosità e i dubbi di alcuni di noi e sarebbe una presenza di prestigio in questo forum, così come altri titolati studiosi che vi partecipano.
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 28/04/2010 : 11:29:24
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Sarden, non ti arrabbiare: non sei tra nemici come credi. E - per quel che vale - da parte mia ti do ragione in questo: l'argomento è la mostra (che spero anche io di riuscire a vedere: non ne avrei parlato bene in astratto senza conoscerla se non lo pensassi già per principio, come ho detto prima). Ma cerca anche di capire che qui c'è gente che - per propria deformazione, anche criticabile se vuoi - focalizza la propria attenzione sui bronzetti, sulla civiltà nuragica, sui monumenti, etc. e diventa un po' criticona e talvolta intransigente su certi dettagli. Anche io, lo confesso serenamente, malgrado i miei convinti inviti alla flessibiltità. Quindi non fraintendere lo spirito degli interventi: nessuno ti vuole male e nessuno desidera che tu ti offenda e te ne vada. M.
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 28/04/2010 : 11:32:04
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@ Bidus: complimenti per la tua maestria! Vere opere d'arte, anche se dirlo è OT qui.
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