Forum Sardegna - Il concetto di città in archeologia
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Nota Bene: Nella Sala Nuragica del Museo Sanna di Sassari si trova la prima attestazione diretta della filatura in Sardegna. Da S'Adde 'e s'Ulumu - Usini provengono vaghi di collana in bronzo, di età nuragica , che conservano i residui di una cordicella di fibre vegetali filata a più capi.



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desi satta

Utente Medio


Inserito il - 12/02/2010 : 19:54:39  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
.machiavelli. ha scritto:

Il concetto di città, molto fumoso e di fatto non ancora definito inequivocabilmente, non può essere applicato al periodo nuragico. Non sarà mai possibile scavare una città nuragica, per il semplice fatto che l'organizzazione sociale dell'epoca non spingeva verso l'accentramento in grossi centri abitativi. Le comunità avevano un'economia differente da quella che oggi hanno le città. Non riesco a seguire desi quando afferma:

ma di tutti quelli che hanno scavato, se davvero ci fossero state tutte queste fantomatiche città… possibile che non ne sia saltata fuori neppure una?

Non salterà mai fuori...almeno come quella che intendi con i tuoi ragionamenti che seguono l'ottica moderna.


E cioè le città non ci sono... che altro sto dicendo?








  Firma di desi satta 
desi
desi.satta@alice.it

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 309  ~  Membro dal: 16/04/2009  ~  Ultima visita: 16/04/2010 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 12/02/2010 : 20:21:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
.machiavelli. ha scritto:

DedaloNur ha scritto:
naturalmente per sardi intendo i post-nuragici


Scusa Dedalo ma vorrei fossi un poco più esplicito, giusto per non continuare con la solita tiritera di chi fossero i sardi, chi i nuragici, e chi i shardana. Propongo alcuni paletti, aggiustali secondo le tue idee e poi ripartiamo:

Sardi dalla cultura di Ozieri (domus de janas) a oggi.

Al loro interno i Nuragici (ossia i costruttori di torri): dal XVIII al Ferro.

Al loro interno le vicende dei Shardana guerrieri: Dal XIV al XI a.C.

francamente non capisco questa classificazione. ne cosa vorresti che io chiarissi. ho solo parlato di sardi come post-nuragici, mi pare che sia più che legittimo farlo anche sotto il rpofilo dell'archeologia ufficiale.
naturalmente l'ho fatto alludendo al garbini sulle città shardane. ma pure nel caso delle città fenice mi sembra un terine pertinente.









  Firma di DedaloNur 
Freddie Mercury - In My Defence
http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related

"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: sassari  ~  Messaggi: 2565  ~  Membro dal: 15/09/2008  ~  Ultima visita: 07/10/2014 Torna all'inizio della Pagina

Faulas

Nuovo Utente


Inserito il - 12/02/2010 : 20:38:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Faulas Invia a Faulas un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Desi, giusto per chiarire:

I nuraghi scavati sono pochi rispetto al numero complessivo censito. Sul metodo e la tecnica di scavo non mi attardo:basta controllare le date di indagine per vedere che la maggiorparte sono stati scavati tra la fine dell' 800 e i primi 50 anni del '900.A te le conclusioni.

Non ho mai parlato di città, come nessuno dei partecipanti alla discussione:ho parlato di entità abitative (sostanzialmente villaggi) al di fuori del villaggio addossato al nuraghe. Di queste realtà ho detto che non son state indagate solo perchè non intellegibili o comunque non individuabili con l' immediatezza con cui si rileva la presenza di un nuraghe. Questa situazione è ben descritta in diverse Notizie sugli scavi, dove sono innumerevoli gli insediamenti che fanno intuire traccia di sè e null' altro.Ti ricordo poi che la stragrande maggioranza delle indagini di siti non muniti di nuraghe ma nuragici, sono frutto non di pianificazione archeologica, ma di "soffiate" e racconti popolari,casualità e interventi atti a scongiurare saccheggi e predazioni da parte di tombaroli.
Queste entità abitative non hanno niente di fantomatico mi pare.Sarebbe interessante sapere che vissuto possono raccontare anche per arricchire e completare il nucleo di informazioni che già possediamo,anche grazie ai siti la cui impronosticabile presenza ,è stata palesata da ritrovamenti casuali.
Sono il più fervido sostenitore del metodo stratigrafico,credimi. La stratigrafia ti dice quanti sono gli abitanti? Ti dice molto sulle abitudini di vita e sulla successione degli eventi in un contesto ed è di supporto nel momento in cui conosci con pienezza l' entità e conformazione dello stesso. E ribadisco che i villaggi indagati sono sempre una bella gatta da pelare per gli archeologici, anche se ciò non trapela quasi mai dalle relazioni sugli scavi,dove ciò che e' supposizione(il 2 più 2 induttivo) diventa dato certo connotato da scientificità (che a volte proprio non c'è).Ciò accade,in verità anche per i nuraghi,come dimostrato dalla circostanza della loro retrodatazione , rispetto all' inquadramento temporale accademico.Ultimamente si intravede più cautela,attribuendo datazioni larghe,proprio per non cadere nell' errore(che, in buona fede, è nelle cose).
Non conosco i metodi che portano alla scelta del sito da investigare: conosco la macchina amministrativa e le risorse a disposizione, e posso dirti che c'è un bell' elenco di siti meritevoli,parcheggiato da decenni. Le priorità di investigazione sono date ,non da valutazioni circa l' importanza, ma da scelte politiche che incanalano le poche risorse nella direzione richiesta.Non raccontiamocela pure quì.....ci son siti scavati parzialmente abbandonati;siti scavati male e in fretta per fare numero;siti agli occhi di tutti in balia di tombaroli!!! E per ultimo:ai vertici delle sovraintendenze c'è gente che ha la metà del tuo bagaglio conoscitivo in materia, ma si specializza in altre "branche" non canoniche:scienza dell' intrallazzo!








 Regione Sardegna  ~ Città: iglesias  ~  Messaggi: 39  ~  Membro dal: 22/11/2009  ~  Ultima visita: 07/08/2013 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 12/02/2010 : 20:52:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Faulas ha scritto:
Il discorso sulla densità abitativa basato sul poco scavato(con metodo)è riduttivo perchè ci può fornire un dato "generalissimo" che non può essere lo specchio della realtà nuragica . Se limitiamo il discorso alle strutture nuragiche ascrivibili al bronzo-medio e recente la cosa diventa ancora più fuorviante in quanto c'è veramente poco di indagato rispetto a quanto censito, e troppo ancora deve venire alla luce

bene finalmente uno che conferma la mia citazione di Ugas. è inutile insistere con la signorina, Faulas. come puoi leggere nella sua risposta lei "non ha usato l'argomento di quanto si sia scavato o meno", (infatti l'ho usato io..) in altri termini, non lo prende in considerazione; infatti tu affermi le sue stesse idee..anche se a me non pare più di tanto.

Lei, traccia una linea bianca da centrocampo tra archeologia e fantarcheologia quando si riferisce alla gente che parla "costruzioni effimere". io leggendo il libro di Attilio Levi sulle città antiche ho trovato riferimenti a tali costruzioni quando parla di Creta, Francia, Oppidum vari.. l'elenco è lungo. Purtroppo anche in quei luoghi che io sappia non hanno trovato un mattone crudo... o un palo di capanna ancora infisso. per cui ne parlo con relativa buona coscienza seguendo il suo criterio..

attilio levi è allora un fantaarcheogo? usa l'argmoment ex silentio. come il più becero dei Sardo-ariani? no...
Semplicemente allorchè in un sito becca un palazzo, ma non una abitazione o quando trova monumenti sepolcrali e monumentali (magari sovrapposti o raggruppati) con insediamenti non individuabili o individuati, afferma:

"qui doveva esserci un insediamento di cui non è rimasta traccia, perchè costruito in materiale deperibile.."

mettiamo per caso che i neolitici sardi non avessero avuto l'uso di seminterrare le loro capanne, o di ritrarle nelle ddj: costumi non fantascientifici ma se vogliamo frequenti nel mondo...secondo la succitata signorina chiunque avesse parlato di insediamenti neolitici sardi, aventi costruzioni effimere sarebbe un fantax.

quindi ricordiamoci delle tombe dei giganti quasi tutte) ascrivibili al bronzo medio. Ma non parliamo affatto di insediamenti ad esse pertinenti (come senz'altro farebbe Levi) altrimenti, qualcuno ci manda dietro la lavagna ammonendoci di leggere troppo Martyn mystere...

poi, che anche i nuraghi siano relazionati (Emma blake, e tanti altri ) direttamente alle Tdg (del bronzo medio) e quindi anche essi indirettamente ai fantasmagorici villaggi del bronzo medio che non si trovano o non sono scavati e non devono essere quindi menzionati...è un altro fatto da non prender nconsiderazione (Giove ce ne scampi!) per i villaggi del bronzo medio...tanto i vilaggi son sempre del bronzo recente.

a questo punto però, visto che quasi nulla si sa di quegli insediamenti del bronzo medio, non fargli notare che il suo confronto tra la media abitativa sarda e quella continentale non vale un fico secco, sennò davvero non la finite più...
il vostro battibecco inizia a ricordarmi una gag di casa Vianello (senza offesa per te Faulas)..
io continuerò a parlare di abitazioni effimere come fa Attilio Levi..ed altri
Lei a ritenere che le sue considerazioni sul brnzo medio siano valide..e che gli altri siano fantablog..
tu, Faulas, fai un po te...
e tutti siamo contenti..meglio di così cosa vuoi?
ciao









Modificato da - DedaloNur in data 12/02/2010 21:02:43

  Firma di DedaloNur 
Freddie Mercury - In My Defence
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Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 13/02/2010 : 01:11:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@ Dedalo
Quanto dici sui corredi funebri mi ha fatto ricordare le "leggi suntuarie". Secondo te abbiamo indizi che ci fosse qualcosa del genere nel periodo nuragico? Secondo me sì. Anche tenendo conto delle tue novità. Ovviamente non leggi, ma norma, consuetudine...mi spiego?

@Desi
Posso suggerire l'uso, almeno di tanto in tanto, della locuzione "rappresentazione mentale"? Con qualche tentativo di applicazione ai dati. Sta nella stessa area semantica di "immaginazione" a cavallo con l'area semantica di "ipotesi". Niente fantasie, ma modelli. Se non vanno, si buttano o si aggiustano. Ma occorre andare oltre.
T.









Modificato da - Trambuccone in data 13/02/2010 01:14:12

  Firma di Trambuccone 
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum.

 Regione Sardegna  ~ Città: Nord Sardegna  ~  Messaggi: 1509  ~  Membro dal: 16/09/2007  ~  Ultima visita: 07/09/2013 Torna all'inizio della Pagina

.machiavelli.

Utente Senior


Inserito il - 13/02/2010 : 07:20:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di .machiavelli. Invia a .machiavelli. un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DedaloNur ha scritto:

.machiavelli. ha scritto:

DedaloNur ha scritto:
naturalmente per sardi intendo i post-nuragici


Scusa Dedalo ma vorrei fossi un poco più esplicito, giusto per non continuare con la solita tiritera di chi fossero i sardi, chi i nuragici, e chi i shardana. Propongo alcuni paletti, aggiustali secondo le tue idee e poi ripartiamo:

Sardi dalla cultura di Ozieri (domus de janas) a oggi.

Al loro interno i Nuragici (ossia i costruttori di torri): dal XVIII al Ferro.

Al loro interno le vicende dei Shardana guerrieri: Dal XIV al XI a.C.

francamente non capisco questa classificazione. ne cosa vorresti che io chiarissi. ho solo parlato di sardi come post-nuragici, mi pare che sia più che legittimo farlo anche sotto il profilo dell'archeologia ufficiale.
naturalmente l'ho fatto alludendo al garbini sulle città shardane. ma pure nel caso delle città fenice mi sembra un termine pertinente.


Chiedevo se pensi che i sardi siano successivi ai nuragici (così mi pareva di aver letto) oppure se i costruttori di torri abbiano anticipato i sardi (e, in questo caso, fossero il popolo che ha dato origine alla radice sard che poi troviamo in shardana). E' un concetto che forse ti appare banale, personalmente, invece, ritengo sia fondamentale.
Probabilmente è un mio sistema mentale...ho bisogno di classificazioni cronologiche per non perdermi nei discorsi.








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1141  ~  Membro dal: 20/03/2008  ~  Ultima visita: 11/11/2013 Torna all'inizio della Pagina

.machiavelli.

Utente Senior


Inserito il - 13/02/2010 : 07:24:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di .machiavelli. Invia a .machiavelli. un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
desi satta ha scritto:

.machiavelli. ha scritto:

Il concetto di città, molto fumoso e di fatto non ancora definito inequivocabilmente, non può essere applicato al periodo nuragico. Non sarà mai possibile scavare una città nuragica, per il semplice fatto che l'organizzazione sociale dell'epoca non spingeva verso l'accentramento in grossi centri abitativi. Le comunità avevano un'economia differente da quella che oggi hanno le città. Non riesco a seguire desi quando afferma:

ma di tutti quelli che hanno scavato, se davvero ci fossero state tutte queste fantomatiche città… possibile che non ne sia saltata fuori neppure una?

Non salterà mai fuori...almeno come quella che intendi con i tuoi ragionamenti che seguono l'ottica moderna.


E cioè le città non ci sono... che altro sto dicendo?


Non ci sono le città che vorresti (secondo la tua personale classificazione di città) trovare.
Quindi a quando faresti risalire la prima di ciò che ritieni città? Ai fenici?








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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 13/02/2010 : 11:41:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
.machiavelli. ha scritto:

DedaloNur ha scritto:

.machiavelli. ha scritto:

DedaloNur ha scritto:
naturalmente per sardi intendo i post-nuragici


Scusa Dedalo ma vorrei fossi un poco più esplicito, giusto per non continuare con la solita tiritera di chi fossero i sardi, chi i nuragici, e chi i shardana. Propongo alcuni paletti, aggiustali secondo le tue idee e poi ripartiamo:

Sardi dalla cultura di Ozieri (domus de janas) a oggi.

Al loro interno i Nuragici (ossia i costruttori di torri): dal XVIII al Ferro.

Al loro interno le vicende dei Shardana guerrieri: Dal XIV al XI a.C.

francamente non capisco questa classificazione. ne cosa vorresti che io chiarissi. ho solo parlato di sardi come post-nuragici, mi pare che sia più che legittimo farlo anche sotto il profilo dell'archeologia ufficiale.
naturalmente l'ho fatto alludendo al garbini sulle città shardane. ma pure nel caso delle città fenice mi sembra un termine pertinente.


Chiedevo se pensi che i sardi siano successivi ai nuragici (così mi pareva di aver letto) oppure se i costruttori di torri abbiano anticipato i sardi (e, in questo caso, fossero il popolo che ha dato origine alla radice sard che poi troviamo in shardana). E' un concetto che forse ti appare banale, personalmente, invece, ritengo sia fondamentale.
Probabilmente è un mio sistema mentale...ho bisogno di classificazioni cronologiche per non perdermi nei discorsi.

non è un'informazione banale ma essenziale: capire se le genti che abitarono la Sardegna nell'età del ferro fossero gli eredi, culturali e di sangue, dei costruttori di nuraghi.
Gli amici più informati credo che lo conferemeranno, ma sembra che non ci sia alcuna fondamentale cesura sia dal punto di vista genetico che culturale. Almeno allo stato attuale delle conoscenze.
Ma le vicende politiche sono sempre assai più complesse di quello che possa apparire.
Quello che io mi sento di dire che è molto più verosimile che gli Shardana fossero i costruttori dei nuraghi piuttosto che uno dei popoli del mare arrivati in Sardegna alla fine del bronzo. Proprio perchè in quel tempo in Sardegna vi era una civiltà al culmine della sua prosperità (checchè ne dicano alcuni).
Non è molto, bisogna ammettere, può anche essere che un'agguerrito gruppo di Shardana sia arrivato da oltremare e abbia sottomesso un pacifico popolo di (lentissimi) muratori; può essere ma è meno probabile a parer mio.
Per il momento temo che ci dobbiamo accontentare di ciò








Modificato da - robur.q in data 13/02/2010 11:42:43

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 13/02/2010 : 13:02:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Trambuccone ha scritto:

@ Dedalo
Quanto dici sui corredi funebri mi ha fatto ricordare le "leggi suntuarie". Secondo te abbiamo indizi che ci fosse qualcosa del genere nel periodo nuragico? Secondo me sì. Anche tenendo conto delle tue novità. Ovviamente non leggi, ma norma, consuetudine...mi spiego?

domanda/ostacolo da saltare con una rincorsa molto lunga.. ...perchè presuppone troppe altre considerazioni.. i Mod non ne saranno entusiasti..
Penetrare nell'idelogia di un popolo preistorico è sempre scivoloso. l'idea delle leggi suntuarie è buona, ma l'esempio davvero fuorviante: se si evita secondo me ci si intende meglio..;
se proprio volessimo creare un parallelo coi romani, al solo fne di facilitarci il discorso, preferisco il mos maiorum ed i mores, tanto più che le leggi suntuarie poterono affermarsi durante una crisi militare gravissima (disfatta di Canne contro Annibale,) e grazie alla tempra romana fondata proprio su Mores e Mos maiorum.
http://it.wikipedia.org/wiki/Mos_ma...uali_funebri

tu conosci meglio di me i problemi legati alle t.dg

per rispondere alla tua affermazione dovremmo capire bene le tombe dei giganti nei loro aspetti religiosi e sociali. e per far questo dovremo capire pure chi fu il precursore delle tombe dei giganti, cioè i costruttori delle Allé, bonnannaro facies Iroxi, il cui significato militare è chiarissimo...per riprendere giusto un attimo l'esempio delle leggi suntuarie..

poi dovremmo avere confronti dettagliati tra tombe del bronzo medio e del bronzo recente finale perchè in questo periodo si affermano nuove ideologie religiose,sia per l'influsso di altri popoli che per autoevoluzione e frangenti storici coinvolgenti i sardi dal 1300 aC. in poi; si afferma senz'altro l'ideologia eroica.

le tombe dal 900 a.C. in giu, mancano totalmente (è uno dei misteri assoluti per gli archeologi), quindi non possiamo seguire l'evoluzione nel post-nuragico, abbiao slo:
1) quelle rarissime a pozzetto (3 gruppi);
2)c'è la sepoltura del guerriero di sardara..
3) alcuni corredi nella città di Tharros, ho registrato allusioni per Sirai. non so di altre. I sardi-post nuragici pare non amassero i corredi.. come direbbe Alfonso, mannaggia a loro..
i pochissimi oggetti ritrovati nelle suddette pochissime tombe hanno sempre valenza smbolico religiosa più che di status sociale. Quindi in se non costituisco ostacolo ad affermare che i sardi-post nuragici preferissero non avere corredo. forse costituisce eccezione la tomba del c.d. guerriero di sardara

con estremissima cautela, sembra che anche nel ferro il Mos post-nuragico non prevedesse alcun corredo.

per non allontanarci troppo dal topic faccio presente come durante la fase più arcaica della costituzione delle poleis greche, quindi VII sec.aC. circa, la situazione in Grecia fosse identica, i nobili, si facevan seppellire privi di corredo.

di norma, tra diverse epoche, il costume costante è in genere (con beneficio d'inventario) quello più antico..

Detto questo in sostanza la tua idea presuppone che anche i Nuragici (del bronzo medio) si sentissero soggetti anzitutto ad un obbligo, basato, presumibilmente come nel caso del mos maiorum più arcaico su princpi morali, autoritativi e magico religiosi.
da wikipedai
I mores sono dei precetti normativi comunitari, cioè accettati da tutta la comunità poiché investiti di un auctoritas (derivante dal fatto che venivano seguiti dai padri -da cui i patrizi- e in parte in quanto rivelati dai sacerdoti). Questi mores non solo sono un'usanza investita di sacralità ma costituiscono un abbozzo di costituzione per l'intera comunità romana, obbligata a seguirli. Si riteneva, soprattutto nei periodi antichi, che il rispetto di questi precetti (accomunati dalla costante della religiosità e dalla magia) proteggesse dalle forze dell'occulto in quanto concorde al volere delle forze soprannaturali. I mores non creano nessun obbligo effettivo ma sono già impressi nel sistema istituzionale romano così da porre comunque il soggetto a seguirli.

ora c'è traccia di tale "cogenza" nel costume sepolcrale dal bronzo antico ad almeno il bronzo medio? Se come affermano Ugas e altri, le TdG si costruiscono sopratutto in tale epoca, a me pare, che "l'obbligo" e il costume fosse predefinito e che esso non potesse non coinvolgere pure il corredo funerario, escludo che fosse mai lasciato al caso.

del resto le tombe dei giganti sono tombe monumentali ma collettive, quale corredo individuale era ammissibile? credo pure io che i pochi oggetti che alcuni inumati portavan con se costituissero gia un "privilegio", un eccezione al costume generale.
Ma l'eccezione sia nel ferro che nel bronzo medio doveva sempre esser giustificata sul piano magico-religioso. Non ho prove, ma credo sia l'ipotesi più plausibile.
Eccezioni son visibili a San Cosimo, ma lì forse qualcosa inizia gia a cambiare abbiamo un corredo composto da oggtti autoctoni e alloctoni frutto di contatti d'ampio respiro:
collana egeo/egiziana san cosimo; son state trovate perline egiziane ad El Argar, nello stesso periodo. chissà..

io dunque,posso constatare in diverse epoche la tendenza generale all'assenza di corredo. Ma devo tener conto di tombe depredate gia in antico, della totale assnza di confronti con fasi precedenti e posteriori all'apogeo delle tombe dei giganti nel bronzo medio, di mutmenti idelogici.

per superare lo stallo attuale propongo come al solito una sistematica intrapresa di scavi clandestini...









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.machiavelli.

Utente Senior


Inserito il - 13/02/2010 : 13:38:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di .machiavelli. Invia a .machiavelli. un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
...ma sei matto? Guarda che qualcuno potrebbe crederti!...







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oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 13/02/2010 : 13:42:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
6
I Shar-dan sembrano essere gli abitatori della Sardegna, qualcuno(L. Melis)ha dimostrare che fosse proprio la loro terra di origine anche quando li ritroviamo al fianco e contro gli egiziani. Tutti gli altri arrivano dopo.

Ma, io, non sono tanto interessato a questo, per il momento sto solo sviluppando lo scenario. Per fare questo, uso una tecnica, da me messa a punto nell’ambito di una ricerca sul processo decisionale nella progettazioni di luoghi d’uso, che considera i reperti o il conosciuto, risposte e cerca nelle domande che possono trovare soddisfazione nella risposta considerata. Questo no per individuarne le cause, ma le differenze che ci allontanano dalla Natura e quindi, procedendo a ritroso come in questo caso,quanto ogni passaggio, quanto ogni evento sia in grado di azzerare l’emancipazione dalla natura.

L’ ipotesi del mio ragionare pone un quesito: i reperti/risposte che ho in questo momento a disposizione, possono essere ricondotti a frammenti di una comunità urbana o protourbana?
Una probabile risposta , in sintesi è la seguente
-Premesso che la caratteristica dei centri urbani è la complessità del sistema di relazioni e che questa porta le conferisce un ruolo preminente sul territorio, ossia nella città il delta di discontinuità fra la natura e l’ambiente artificiale [la città] é molto elevato.
-Premesso che man mano le città e le comunità che le abitano, diventano ricche o meglio man mano che le specializzazioni sono in grado di controllare e modificare sempre più grosse quantità di energie, trasformando la Natura stessa e accumulando un plusvalore, le città o le civiltà pongono prioritaria [potere] la questione della identità e della rappresentazione.

In Sardegna le relazioni , forse per l’Isola, o, come sostengo, per una forte specializzazione e gerarchizzazione delle comunità, non hanno come conseguenza la rappresentazione della Forma come esigenza prioritario per la propria sicurezza e sopravvivenza. Quindi credo che forse fino ai Romani non si possano trovare reperti che esprimono segni urbani come possiamo concepirli noi. La dispersione degli insediamenti in Sardegna, questa é la mia ipotesi, non ha significato mancanza di relazioni complesse. La struttura fortemente gerarchizzato/specializzata[matriarcato/stanziale+allevatori/nomadi+guerrieri-metallurgia/tecnologia]grazie alla presenza degli allevatori nomadi, profondi conoscitori del territorio, é stata in grado di garantire comunicazione veloci, quindi garantire relazioni qualitativamente assimilabili a relazioni urbane.

Dall’esterno questo sistema può apparire sicuramente chiuso e arretrato, ma solo perché in-conoscibile perché impenetrabile.

L’ipotesi mi attrae molto , . Approfondirò !








Modificato da - oltre i limiti in data 13/02/2010 13:49:52

 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 13/02/2010 : 13:52:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
dedalo nur
vedo ora ,
ti leggo...a dopo








 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 13/02/2010 : 14:16:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
.machiavelli. ha scritto:
Chiedevo se pensi che i sardi siano successivi ai nuragici (così mi pareva di aver letto) oppure se i costruttori di torri abbiano anticipato i sardi (e, in questo caso, fossero il popolo che ha dato origine alla radice sard che poi troviamo in shardana). E' un concetto che forse ti appare banale, personalmente, invece, ritengo sia fondamentale.
Probabilmente è un mio sistema mentale...ho bisogno di classificazioni cronologiche per non perdermi nei discorsi.

ci porta troppo off-topic..
Ormai noto l'insolita tendenza a veder sovrapposte senza discernimento alcuno, ma con alcune imprecisioni, le figure di Sid e Sardo presso i feniciologhi, per es. Garbati.

Questa operazione come direbbe Didu genera gia solo sul piano filologico alcuni problemi insormontabili.
Sul piano archeologico si può far risalire l'effige del Sardus pater ad alcuni brnzetti. Io sono per l'anteriorità di Sardus rispetto a Sid. Del resto una volta annientato il potere punico sull'isola Sardus rimane, Sid no, mentre per "attecchire", lo stesso Sid ebbe necessariamente bisogno di una divinità smilare preesistente, e di forte culto presso gli indigeni, cioè i post-nuragici. Non possiamo pensare a nessuno oltre a Sardus visto che il tempio di Antas è suo e di preesistente culto nuragico, e sempre suo attributo era l'epiteto "babai".

la frase di Pausania "i barbari inviarono a delfi una statua di colui che diede loro il nome" indica che un popolo ricevette il nome da tale eroe, dunque da tal punto di vista, per i nuragici i conti tornano (Sardus babai) mentre i fenici avevano tutt'altro nome generico e nomi specifici, quindi troverei piuttosto incongruente che ad inviare la statua di Sardo fossero i fenici/cananei, sidonii, tirii, veneranti Sid (che non è epicorio di alcun popolo d'occidente), nomi tra l'altro ben noti ai greci..
Tra l'altro forse l'invio di quella statua in bronzo seguì la vittoria su Malko, c'è chi lo pensa. Se fosse così, il tempio di Sid manco esisteva...

sempre di Pausania si cita la frase secondo cui Sardus fu definito re (erakle-melkart) dei Libi, per presentarlo meglio come il simbolo mitologico della conquista punica dell'isola, ed identificarlo ancor meglio con Sid. viene espunta la parte sugli egizi, infatti Pausania dice "soprannominato erakle da Libi ed egizi. ". è noto che gli shardana effettuassero guerre anche con i Libi, ed è altrsì noto che fossero pirati, come Strabone dipinge anche gli Ilei il più antico popolo dell'isola secondo le altre fonti.

oltre a questo quando si presenta Sid/sardo come un tutt'uno non si concede rispetto alcuno alla cronologia mitologica con le fonti classiche ponevano alla base delle loro notizie. La sequenza cronologica di Pausania Sardus/Jolao/Norace, chiaramente potrebbe non essere in sè corretta, ma le fonti di cui Pausania e altri prima di lui si serviva chiaramente ascrivono Sardus/jolao/Norace ad una dimensione temporale anteriore rispetto alla conquista fenicio punica, eventi che essi sapevan collocare molto meglio di noi nel tempo.

dunque io,mi limito a definire sardus/srdn un etimo pre-fenicio. Anche perchè è presente come toponimo in luoghi nei quali i nuragici giunsero, i fenici no. Quanto pre-fenicio poi è questione che esula dalle nostre possibilità..ahimè









Modificato da - DedaloNur in data 13/02/2010 14:31:48

  Firma di DedaloNur 
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desi satta

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Inserito il - 13/02/2010 : 14:19:45  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Trambuccone ha scritto:

@Desi
Posso suggerire l'uso, almeno di tanto in tanto, della locuzione "rappresentazione mentale"? Con qualche tentativo di applicazione ai dati. Sta nella stessa area semantica di "immaginazione" a cavallo con l'area semantica di "ipotesi". Niente fantasie, ma modelli. Se non vanno, si buttano o si aggiustano. Ma occorre andare oltre.
T.

Puoi suggerire tutto ciò che credi, naturalmente, ma non si tratta di discutere di semantica (o meglio di sintassi), quanto dell’uso dei dati o meno. Se i dati vanno da una parte, e si vuole ignorarli suggerendo soluzioni che hanno bisogno di ipotesi irrealistiche (i dati li hanno nascosti/non li cercano/è colpa degli archeologi che hanno idee preconcette/li hanno inventati/non danno retta agli studiosi non accademici/non ci sono ma in futuro verranno trovati) allora non si tratta di ipotesi o teorie (posso suggerirti di fare riferimento alla sintassi scientifica?) ma di suggestioni.
La ‘grandezza’ dei nuragici padroni dei mari, guerrieri invincibili, conquistatori del Mediterraneo, costruttori senza pari, tecnologi insuperati, cozza violentemente contro le stratigrafie, questo è il punto. Posto naturalmente che le categorie come ‘grandezza’ abbiano davvero senso se non nella testa di chi, evidentemente, ha bisogno di avere la schiena coperta da un passato di glorie ineguagliate. Se poi c’è qualcuno che ne ha bisogno (per qualunque motivo) saranno ben fatti suoi: a mio avviso ha tutto il diritto di pensare/scrivere ciò che vuole, come tutti.
Se vuoi un esempio rileggi il 3D sulla densità di popolazione: troverai posizioni ideologiche che sono tutto fuorché ipotesi o teorie, perché non partono dai dati ma dalla considerazione che poiché i sardi erano guerrieri potenti che andavano a spasso a spargere terrore, allora non potevano essere pochi. Oppure che, poiché ci sono i nuraghi, allora dovevano esse moltissimi, senza neppure chiedersi cosa richieda l’edificazione di una torre, quanta gente, quanto tempo. Le chiami ipotesi o teorie (nel senso del corrente lessico scientifico, lasciando correre le rappresentazioni mentali, che fanno parte del repertorio psicologico)?








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desi satta

Utente Medio


Inserito il - 13/02/2010 : 14:21:43  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
.machiavelli. ha scritto:
..........
Non ci sono le città che vorresti (secondo la tua personale classificazione di città) trovare.
Quindi a quando faresti risalire la prima di ciò che ritieni città? Ai fenici?


Se rileggi il mio post con attenzione, vedrai che il mio ‘non ci sono’ si riferisce al fatto che non ci sono dati disponibili. I discorsi basati su:
1) non ci sono perché non le cercano;
2) non ci sono perché sono sparite;
3) non ci sono perché di notte gli archeologi ci spalano sopra la terra per nasconderle;
4) etc. etc.
non mi interessano granché perché portano a discussioni prive di senso (ed infatti la differenza tra archeologia e fantascienza è proprio questa) visto che ciascuno può proporre ciò che gli salta in testa.
La tua posizione è poi alquanto stravagante, perché tenti un artifizio verbale (piuttosto oscuro) per non dire che non ci sono le città. Dici che avevano una diversa esigenza di aggregazione sociale. E allora? È solo un modo per dire che non le hanno costruite.
Ciò non toglie che ciascuno ha il pieno diritto di esporre e difendere la/le tesi che maggiormente gli piace/piacciono o gli conviene/convengono o che meglio risponde/rispondono alle proprie esigenze (di qualunque tipo).

Il fatto incontestabile è che non ci sono città.

Sì: la cultura urbana (in Sardegna) venne introdotta dai (tanto vituperati) fenici.









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