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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 13/01/2010 : 15:26:26
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Quali argomenti abbiamo a favore - e quali contro - l'identità tra coloro che (impunemente, ma erroneamente) ancora definiamo "Nuragici" ed i cosiddetti Shardana o Sherden? Non si chiede solo una dichiarazione di appartenenza al gruppo pro o contro: anche i motivi.
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Trambuccone
Salottino
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Inserito il - 13/01/2010 : 16:10:04
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Finalmente .......il dubbio!
T.
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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum. |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 13/01/2010 : 19:45:41
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io voto per l'identità per questi motivi: - 1 - L'uguaglianza fonetica tra SRDN (vocalizzato in vari modi) e SARDINIA; - 2 - Se, come pare venga interpretato il testo egizio, gli SRDN venivano dai mari occidentali, a occidente dell'Egitto non vedo altre popolazioni che mostrano evidenti segni di espansione demografica ed economica quanto quelle sarde dell'età del bronzo; tra l'altro erano uno dei tanti popoli del mare, ma forse il più numeroso e potente, e questo ci sta ancora di più (cioè che non fossero soli); detto questo, io penso che questa sia solo l'ipotesi più probabile allo stato attuale delle conoscenze, niente di più: riscontri certi, lo sapete meglio di me, non ce ne sono; anche quegli scavi in Israele che sembravano dare delle risposte alla fine non ne hanno dato; Ugas da tempo vorrebbe andare a scavare in Egitto, forse è una buona idea, ma non sono sicuro che possano dare risposte: le risposte le daranno, forse, scavi più numerosi e approfonditi in Sardegna. La questione linguistica in particolare mi attira di più: se non ricordo male i testi egizi che menzionano gli SRDN sono tutti geroglifici, comunque credo riportino solo suoni consonantici, come era d'uso per le lingue semitico-camitiche; la vocalizzazione e quindi la reale pronuncia del nome è roba per esperti di linguistica egizia, ma credo che nessuno possa negare l'evidente affinità: per questo io credo che i nuragici chiamassero se stessi sardi; come ho scritto altrove (anche se alcuni si sono scandalizzati ingiustamente) secondo me l'etnogenesi del popolo sardo ha iniziato a svilupparsi già nel neolitico recente, per arrivare a compimento nel età nel bronzo; successivamente, come tutti i popoli del mondo, abbiamo dato e subito; i sardi di oggi sono ben diversi dai nuragici, ci mancherebbe, ma non hanno, secondo me, mai perso quell'identità acquisita allora; non do certamente significati "etnocentrici" alla parola "identità".
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Modificato da - robur.q in data 13/01/2010 19:53:27 |
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.machiavelli.
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Inserito il - 13/01/2010 : 21:16:07
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Nuragici è il nome che abbiamo dato noi ai sardi che costruirono i nuraghe. Srdn è il nome che è stato dato ai sardi dai popoli del passato (prima dei greci). Appartengono tutti alla grande famiglia dei sardi, cioè sono quegli individui che hanno popolato la Sardegna dal neolitico finale fino a oggi attraversando tanti periodi distinguibili fra loro (le facies archeologiche) ma non propriamente separati. L'accoglienza dei sardi verso i popoli d'oltremare è un fiore all'occhiello da sempre ed essendo i nostri avi specializzati nei commerci e nella navigazione, ritengo che tutti coloro che si avvicinavano alla costa erano sempre accolti con grande rispetto e interesse. La Sardegna è un'isola, pertanto le risorse mancanti dovevano essere reperite obbligatoriamente attraverso scambi che venivano realizzati prevalentemente nei porti. Nel giro di due/tre generazioni gli estranei erano pienamente integrati ai sardi (lo dimostrano le sepolture) e gli scambi culturali aprirono le porte ad una globalizzazione di merci e uomini che fino a pochi anni fa era impensabile proporre, visto che i sardi erano considerati incapaci di produrre contaminazioni culturali.
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tholoi
Salottino
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Inserito il - 14/01/2010 : 15:23:06
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Allora, vedo di esporre la mia posizione. Non ho niente in contrario ad accettare che la popolazione sarda che costruì i nuraghes venisse chiamata fuori dall'isola Shardan, Shardin, Sherden o Sherdanu. Non ho quindi niente in contrario che questo abbia scaturito il nome Sardinia. Ho la tendenza ad inquadrare la popolazione sarda che ha avuto a che fare con i nuraghes almeno dal neolitico finale, intorno al 2000 a.C. e fino almeno a tutta l'età del ferro con la massima espressione dei pozzi sacri. Questo arco di tempo, molto lungo ovviamente, non è costante e continuo nei modi e usi e costumi delle persone, differenze sostanziali ci sono tra la parte finale e quella iniziale. Sulla parte iniziale vedo la coscienza megalitica maturata in strutture monumentali come Monte Baranta ereditata poi verso i primi nuraghi a corridoio, strutture possenti come il Seneghe - Suni e Sa Fogaia - Siddi che ne riporta la struttura a sacco e una prima arcaica tholos. Nel mezzo di questo periodo ci vedo una crescente maturazione della tecnica megalitica verso quella ciclopica con la costruzione di tutti i nuraghes, dai monotorre a quelli complessi. Qui si inseriscono nel frattempo luoghi di culto, i megaron, per i quali non si può negare analogia con le civiltà orientali, e l'inizio della costruzione dei primi pozzi sacri a partire almeno dal XIII sec. a.C.. Questi due ultimi edifici presentano forti analogie, almeno per il rinvenimento dei bronzi e per il fatto che siano presenti in strutture abitative di villaggi di capanne, Santa Cristina ha anche il nuraghe monotorre, Santa Vittoria il nuraghe a corridoio. Questi edifici mi allontanano dall'idea che i nuraghes fossero dei luoghi di culto, aggiungo a questo anche l'esempio di Nurdole - Orani dove la trasformazione del nuraghe con l'aggiunta delle strutture per il culto delle acque mi pare abbastanza significativa, qui qualcuno mi dirà che non vuol dire niente, che è solo cambiato il culto, per me non è così, lo dimostra il fatto che siano stati trovati dei bei bottoni bronzei in forma di nuraghe complesso. Come detto all'inizio, arriviamo alla fine con i pozzi sacri nei loro più significativi esempi, Irru - Nulvi. Se questo modus vivendi/operandi mi venisse indicato fuori dall'isola, almeno in alcune peculiarità che nel nuragico, da come lo vedo io, sono di innegabile singolarità, allora posso anche accettare i nuragici che oltre a scambiare beni navigando, hanno anche lasciato tracce di strutture dove nel vederle posso dire, toh quella è nuragica ! Questo è quanto, a grandi linee...
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tholoi - neroargento.com |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 14/01/2010 : 16:01:56
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e mi pare che finora non ne siano state trovate
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gina
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Inserito il - 15/01/2010 : 12:16:59
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i greci chiamavano Sardo la Sardegna e Sardonion ilmare di Sardegna. Il primo che noi sappiamo ad averla nominata in quel modo èstato Erodoto I libro p.106-166. Niente di strano che i greci abbiano visto quel nome nei geroglifici senza ovviamente le vocali e sapendo che gli egizi si riferivano agli abitanti che erano nella nostra isola, l'hanno chiamata in quel modo. Daltronde se Serdiana (senza vocali SRDN) si chiama così, un motivo ci sarà stato. Gina
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 17/01/2010 : 12:03:04
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| Messaggio di maurizio feo
Quali argomenti abbiamo a favore - e quali contro - l'identità tra coloro che (impunemente, ma erroneamente) ancora definiamo "Nuragici" ed i cosiddetti Shardana o Sherden? Non si chiede solo una dichiarazione di appartenenza al gruppo pro o contro: anche i motivi.
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Fino a questo momento non vedo argomenti robusti, che rendano davvero credibile l'identità tra i due presunti popoli: quello con i nome arbitrario (affibbiato da noi) e quello senza fissa dimora, incerta origine, indefinita entità, oscuro nome ed ignota composizione. Mi aspettavo di più, davvero... Mi limito a dire che la semplice assonanza del nome - sia essa reale o del tutto apparente - non costituisce affatto una prova accettabile. Che dire - altrimenti - del Lino dei Sardi o del riso Sardonico? Tra l'altro, anche se esistesse un rapporto semantico tra l'origine del nome Sardegna e quello SRDN, non è affatto detto che tale rapporto possa essere fatto scientificamente risalire al periodo "nuragico". Ho letto tesi che lo ritengono di molto posteriore. Molti vocaboli semplicemente sembrano corradicali e non lo sono. Oppure lo sono, ma non possiedono alcun significato di proprietà territoriale civile e militare: lo vediamo in tutto il Mediterraneo, costellato di Eraclee, di Olbia, e di Neapolis (in tutte le lingue: anche Qart Hadasht) e di Sardis. Dai testi Egizi non è affatto chiaro che i SRDN'W siano provenienti dall'Occidente. Ed inoltre, i testi Egizi sono manifesti elettorali, al servizio della propaganda del Faraone: spesso, quindi mentono sulla reale entità del pericolo che il faraona dichiara di avere debellato (senza poi magari averlo fatto). Per aiutarmi, e per convincere tutti, vi chiedo di dare di più. MF
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robur.q
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Inserito il - 18/01/2010 : 11:33:47
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Sui manifesti propagandistici sono d'accordo con Maurizio: gli attacchi dei Shardana dovettero essere più che fastidiosi, ma non credo abbiano mai potuto mettere in pericolo la sovranità del paese, anche se l'esempio degli Hicksos va in direzione contraria: in un momento di crisi basta una minoranza agguerrita per sottomettere un potente stato come l'Egitto, il quale però durante il nuovo regno era la prima potenza dell'epoca; sui collegamenti tra Shardana e Sardegna, sono ancora d'accordo con Maurizio: le prove PRO sono ben poche, pero tali sono anche quelle CONTRO, nel senso che non vedo altre civiltà che potessero in quel momento fornire mano d'opera militare, salvo ovviamente l'area egea (e non è poco!!); Il punto è che senza una cronologia esatta della civiltà nuragica e delle civiltà dell'area egea, da affiancare e confrontare, navighiamo nel buio; una cosa è certa: il mediterraneo nella fase finale del bronzo ribolliva, tra la fine della civiltà minoica, poi di quella micenea e di quella ittita, Troia, la Bibbia: un bel casino che attende di essere cronologicamente inquadrato al meglio.
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alfonso
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Inserito il - 18/01/2010 : 18:25:26
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Se ritenete posso dare qualche spunto, basandomi sulle ricerche che sto facendo. Anche se attualmente mi occupo soprattutto del versante sardo del problema Sherdana. Il tema degli Sherdana è sicuramente molto interessante e stimolante, anche se purtroppo preda, soprattutto qui da noi in Sardegna, di fantasie e improvvisazioni. Ne viene fuori un quadro pasticciato (talvolta anche in campo scientifico, purtroppo) nel quale gli aspetti linguistici, quelli letterari e quelli storici vengono frullati assieme. Il percorso da seguire, se si vuole mantenere un approccio scientifico è, invece, quello di tenere distinti i diversi livelli, ognuno da analizzare secondo le metodologie delle rispettive discipline. Cercherò di dare un po’ alla volta, ma non garantisco i tempi, qualche indicazione sulle problematiche attualmente in discussione. Iniziamo dal livello linguistico:per ora non vi è alcun dato risolutivo per stabilire che Sardegna sia connesso a Sherdana (nel senso di terra Sherdana o degli Sherdana), ma solo una assonanza dalla quale si possono ricavare diverse possibilità: 1) Non è una semplice assonanza ma effettivamente c’è una connessione Sherdana – Sardegna; questo ha due corollari a – Gli Sherdana erano i nuragici e quindi Sardegna è il nome della loro terra; il problema da risolvere in questo caso è che nelle fonti antiche Sardo viene da fuori e i nuragici non sono mai indicati con questo nome. b – Gli Sherdana vengono da fuori e si stabiliscono in Sardegna che da loro prende il nome. Il problema da risolvere è che non abbiamo tracce archeologiche dell’arrivo consistente di genti precedentemente i Fenici; arrivo tale da delineare una nuova identità all’isola. 2) È un’assonanza: stesso nome ma differente significato, per cui nessuna connessione. Un caso simile esiste ancora oggi con il termine Dutch e Deutche: si tratta della stessa parola ma nel primo caso indica gli olandesi e nel secondo i tedeschi. 3) È un collegamento reale ma deriva da un errore antico: i Fenici o chi per loro nel giungere in Sardegna vedono i nuragici con copricapo con le corna e li scambiano per Sherdana; per intenderci è quello che è capitato a Colombo che scambio i nativi americani per indiani; e noi, ancora oggi, li chiamiamo indiani. Come vedete già sul problema della somiglianza tra i due nomi sono possibili diverse interpretazioni ognuna delle quali perfettamente legittima. Il che significa che il nome da solo, per ora, è inutilizzabile per cercare di capire chi erano gli Sherdana e se avevano un legame con la Sardegna.
Un secondo problema, sempre restando sul livello linguistico, è quello del capire se gli shrdn (vocalizzazione ignota, per convenzione si trascrive Sherden) in Egitto, gli shi/erdan#363; a Gubla (Biblo, testi in accadico da El Amarna) e i trtnm /sherdanu uguaritici siano la stessa cosa. Su questo non c’è consenso, ma il problema viene del tutto ignorato quando si fanno le analisi storiche; diciamo che l’identità tra i tre gruppi è un ipotesi, ma non è ancora dimostrata. Bisognerebbe non dimenticarlo.
Un terzo problema è quello dell’origine del nome, su cui si è ancora in alto mare [stendiamo un velo sulle fantasiose etimologie che ogni tanto ci vengono propinate]. È ormai abbandonata l’ipotesi semitica (da un verbo ugaritico shrd da cui deriverebbe l’ebraico srt = servire; oppure dal verbo arabo trd = castrare) mentre è rimasta una possibile origine Hurritica, connessa con termini tipo sartennu/shirtennu che indicano un alto funzionario. Ma anche qui per ora i linguisti sono arenati.
Un quarto problema è quello dell’onomastica. L’analisi dei documenti amministrativi ugaritici e, soprattutto, egiziani ci ha permesso di individuare i nomi propri di almeno un centinaio di Sherdana. Dall’elencazione appare chiaro come gli Sherdana di Ugarit hanno nomi tipicamente guaritici, mentre quelli d’Egitto (Medio Egitto) hanno nomi tipicamente egiziani e solo la presenza dell’attributo Sherdana che accompagna il nome ci permette di distinguerli dagli altri abitanti.
Questo ci riporta al problema di fondo di questo livello di lettura: gli Shrdn sono un popolo o una funzione? Generalmente si ammette, per consenso, che si tratta di un popolo, ma da qui ad averlo dimostrato la strada è lunga Già da qui si comprende la complessità del problema; e siamo rimasti solo sul primo livello, quello linguistico. Di questo bisognerebbe tenere conto quando si fanno le analisi sugli Sherdana. Tenete conto che quello che ho scritto è una pallida sintesi del dibattito tra studiosi che con opinioni diverse e in epoche diverse si sono occupati del problema. Scusate la lungaggine ma più sintetico di così non era possibile. Un’altra volta, se volete, esamineremo gli altri livelli (quello delle fonti e quello archeologico) oltre che il problema delle eventuali prove esistenti in Sardegna.
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alfonso alfonsostiglitz@libero.it |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 18/01/2010 : 19:55:06
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Grazie Alfonso, sei stato adeguatamente sintetico ma molto chiaro; dal punto di vista linguistico a mio parere, oltre l'assonanza, esiste il testo della stele di Nora, recentemente svelato dal nostro diabolico Sanna. A parte gli scherzi, è un indizio corposo a mio parere, anche con tutta la problematica, linguistica e cronologica, che l'accompagna. Tra l'altro mi hai fatto conoscere una famiglia linguistica che ignoravo, quella degli Hurriti, che pare un gruppo isolato, anche se, per la verità, sembra un po' lontana dal "teatro" delle operazioni dei Shardana, costa siro-palestinese e Egitto. Riguardo la provenienza e il dilemma popolo/funzione che tu poni (quest'ultima mi lascia un po' perplesso per la verità), a questo punto conviene affrontare direttamente la questione "testi" che, se non ricordo male, sono in egiziano e in alcune lingue semitiche: esistono traduzioni sufficientemente sicure? Da come poni il problema temo di no, se gli studiosi ancora dibattono se i SRDN egiziani, di Biblo e Ugarit siano la stessa cosa; i testi egizi credo non pongano in teoria grossi problemi (anche se se ne sentono di tutti i colori), gli altri forse di più; proviamo a fare un elenco dei testi e delle loro eventuali (e più accreditate) traduzioni? 1 - lettere di Amarna, provenienti da Biblo/Gubla in accadico; 2 - Stele dei Shardana, pareti di Tebe, Abu Simbel, Abido, papiri Anastasi, Harris e Wilbur in egiziano geroglifico o ieratico 3 - Ugarit ?????? (le fonti che ho citato sono tratte da G. Scandone Matthiae, Egitto e Sardegna contatti fra culture, collana Sardò, Chiarella, Sassari, 1988) Chi mi aiuta?
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digipurp
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Inserito il - 18/01/2010 : 20:22:32
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Forse un'analisi del DNA potrebbe chiarire molte cose,concretamente.Almeno chiarire da chi discendiamo,noi Sardi. Researchers Develop Method for Distinguishing Ancient Human DNA from Modern Day Contaminants January 04, 2010 http://www.genomeweb.com/sequencing...ay-contamina
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digipurp |
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albertune
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Inserito il - 18/01/2010 : 22:19:48
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Salve,
Il fatto che esisteva una città e una tribù in area illirica denominata Sarda (oggi Shurdah: si trovano solo resti medievali), una città di Sardica in Tracia, ricca di fonti termali (come la sarda Sardara); il fatto ancora che tra gli Illiri ci siano la tribù dei Noritani e quella dei Noropi, credo siano indizi sufficienti per indirizzare la barca in chiave adriatica. Poi c'è la toponomastica e un ristretto numero di parole considerate dagli studiosi mainstream "sostratiche" (ca. 30) che trovano spiegazione nell'illirico (http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_protosarda). Riguardo un vecchio post nel quale si sosteneva un origine "sarda" di latino sardare =intellegere (che uno studioso nuorese incompetente ha sventolato) siete fuori strada. Ne mio prossimo libro di ciò si parla, e più non mi chiedete
saluti
alberto
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albertune
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Inserito il - 18/01/2010 : 22:21:11
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corrige: intelligere
alberto
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 18/01/2010 : 23:06:31
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| digipurp ha scritto:
Forse un'analisi del DNA potrebbe chiarire molte cose,concretamente.Almeno chiarire da chi discendiamo,noi Sardi. Researchers Develop Method for Distinguishing Ancient Human DNA from Modern Day Contaminants January 04, 2010 http://www.genomeweb.com/sequencing...ay-contamina
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Non stupisce che proprio S. Paabo abbia sviluppato questa tecnica, dopo che fece una figura barbina in passato (proprio per la presenza di alcuni contaminanti lasciati su resti non umani da parte dei ricercatori umani). Incidentalmente, dato che un'enorme quantità di resti antichi sono stati scavati prima dell'esistenza della ricerca del DNA, quasi nessuno dei ricercatori indossava guanti, per cui i reperti sono tutti "inquinati" da DNA moderno. Ma il problema vero, in questo caso è: dove lo vai a cercare mai il DNA Shardana? E - guarda - la risposta in realtà già c'è, fra le righe. Sono stati rinvenuti molti aplogruppi "distintivi" di questa o di quella popolazione. Un esempio sono i Fenici. Gli Egizi. Un altro esempio, i Sardi del Bronzo (non tutti, ma una parte di essi: e ci ha fatto capire che era presente in Ogliasta una pesante ed obbligata endogamia). I Sardi di oggi sono ben riconducibili ad essi. Il DNA di OTZI è estinto e non si riscontra più in nessuno. Il DNA dei Neandertaliani risulta essere "esterno" a quello umano. Nessuna ricerca ha dato esito in un DNA ipotizzabile come Shardana. Mf
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Turritano
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Inserito il - 18/01/2010 : 23:13:14
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Già sapevamo che Shardana = Sardi non è dimostrato e che volendo trarre certezze assolute leggendo fra le righe dei testi antichi, ci si ingarbuglia ancora di più. Non è dimostrato, ma non è dimostrato nemmeno il contrario. Credo sia inutile citare questo in una “pallida sintesi del dibattito di studiosi” che, quando ci si mettono, sono bravissimi a creare delle torri di Babele. Io, nella mia ignoranza, rabbrividisco di fronte al quesito: “gli Shrdn sono un popolo o una funzione? “ addirittura! A mio modo di vedere è l’estremizzazione della pignoleria o di chi vuole essere ”più realista del re” In tutto quello scritto da Alfonso, con il massimo rispetto che si deve ad una persona seria ed informata, io vedo un gran pasticcio (attenzione: non ho detto che “ha fatto un gran pasticcio”, tutt’altro), nel senso che molte cose non quadrano con la mia logica. Troppi dubbi, troppe domande e risposte contradditorie e fuorvianti. Per esempio, il termine Dutch e Deutche: il primo vuol dire “olandese”, il secondo “tedesco”, nella loro lingua. Cosa c’è di strano? Consideriamo che entrambe sono lingue germaniche. Consideriamo che la Germania attuale è uno stato nato nell’ ‘800 dall’unione di una galassia di staterelli, sotto la spinta aggregante della Prussia (oggi sparita nel bucco nero dell’ex Unione Sovietica). Consideriamo che ogni staterello aveva una sua sfumatura linguistica, nell’ambito della grande famiglia germanica e che diversi stati germanici non sono entrati in questa federazione (uno di questi, appunto, è quello che noi chiamiamo Olanda, in realtà “Neder Land”) non deve stupire che entrambi chiamino se stessi con un nome simile, seppure con una leggera differenza dovuta a una sfumatura linguistica. In pratica significano la stessa cosa. “Gli Sherdana erano i nuragici e quindi Sardegna è il nome della loro terra; il problema da risolvere in questo caso è che nelle fonti antiche Sardo viene da fuori e i nuragici non sono mai indicati con questo nome.” I “nuragici” non sono mai indicati con questo nome: non sarà per caso per il semplice fatto (come qualche altro ha fatto osservare prima di me) che il termine “Nuragico” è solo una convenzione per indicare il popolo dei nuraghi? “Gli Sherdana vengono da fuori e si stabiliscono in Sardegna che da loro prende il nome”, sì, però chi lo dice che gli Shardana non fossero i “Nuragici”, cioè un popolo già stanziato in Sardegna e fusosi con altre popolazioni arrivate in precedenza, partecipando all’evolversi di una civiltà peculiare? A me sembra del tutto plausibile. Paragonare i Fenici (se Fenici erano …) che scambiarono i “Nuragici” per Shardana, soltanto perché avevano le corna, con gli Spagnoli che scambiarono gli abitanti di un continente sconosciuto con gli “indiani” è un a cosa improponibile. Perché? Perché: a- I “Fenici” non erano così sprovveduti e conoscevano bene (più o meno) i popoli con cui tradizionalmente avevano rapporti quanto meno commerciali, mentre in Europa l’esistenza di un nuovo continente non era nemmeno immaginabile. Ignoranza assoluta. b- Cristoforo Colombo era partito per le “Indie”, e quindi credeva di aver a che fare con gli “Indiani”, non si rese assolutamente conto di aver scoperto una terra sconosciuta, perciò ovviamente chiamò gli indigeni del nuovo continente “Indiani”, non perché erano ornati di piume.
Il problema dell’onomastica: origine Hurritica, connessa con termini tipo sartennu/shirtennu che indicano un alto funzionario; Sherden in Egitto; sherdanu uguaritici. Sono la stessa cosa? Che con quel nome tutti intendessero la stessa cosa o meno, al momento non mi sembra di grande importanza. Semmai è più importante stabilire che cosa ciascuno dei tre popoli volesse indicare con quel termine più o meno simile. Sarebbe come cercare di capire che rapporto ci fosse fra i Sardi o Shardana della Sardegna e la città di Sardi o altri toponimi simili. Impresa ardua e, forse, non molto chiarificatrice.
Quindi ribadisco che, a mio modestissimo parere, non ci sono prove schiaccianti che gli antichi “Nuragici” fossero gli Shardana, ma ce ne sono ancora meno che non lo fossero, in compenso c’è molta confusione.
Per concludere, io direi che la domanda fondamentale è: perché i nostri antenati (abitanti dell’antica Sardegna), erano chiamati “Sardi” da Greci e Romani? Perché i romani chiamavano “Sardinia” la nostra Isola, cioè “Terra dei Sardi”? quel nome se l’hanno inventato lì per lì o era già un nome usato dai nostri antichi antenati e perché? Turritano PS: auguro sinceramente ad Alfonso, grandi successi per il suo lavoro e, soprattutto, che porti più luce sull’argomento di quanta non ce ne sia ora.
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Modificato da - Turritano in data 18/01/2010 23:23:56 |
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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