Forum Sardegna - l'arte d'imboscare reperti nell'archeologia sarda
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Nota Bene: Nella zona di Perfugas ( Sassari) e' stata ritrovata l'unica statua di "dea madre" preisorica dell'Isola e del Mediterraneo Occidentale che raffiguri una donna con bimbo in braccio. La bellissima statuetta, databile al Neolitico Medio ( circa 4000 a.c.) e' eposta al Museo Archeologico di Perfugas. Proviene da Sa Binza Manna ( Ploaghe), la più piccola statuina di" dea madre" del Mediterraneo.
L'idoletto, del tipo cruciforme, e' eseguito in terracotta, misura meno di 2 cm di altezza e, con l'ausilio di una lente piazzata nella vetrina che lo ospita, e' visibile presso il Museo Sanna di Sassari.



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alfonso

Utente Medio


Inserito il - 22/12/2009 : 18:28:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di alfonso Invia a alfonso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ultimo lo prometto....

in risposta a Desi Satta che dice
"perché le biblioteche delle S. non sono aperte al pubblico? Il motivo (da quanto mi dicono) dovrebbe essere la presenza di documenti che non è bene vengano visti da tutti." Confesso che non ho capito bene questa tua osservazione. La Biblioteca della Soprintendenza di Sassari funziona regolarmente, il suo catalogo è on-line e i suoi testi sono disponibili per il prestito interbibliotecario, al solo costo postale (pochi euro).
La Biblioteca della soprintendenza di Cagliari è ufficialmente chiusa al pubblico, per problemi credo di personale e struttura, ma se uno studioso o uno studente di archeologia ha necessità di consultare testi viene normalmente autorizzato all’accesso. D’altra parte, salvo particolari riviste o testi che possono interessare gli specialisti il resto è facilmente reperibile nelle altre biblioteche, sia direttamente che tramite il prestito interbibliotecario; penso alla Biblioteca Universitaria di Cagliari e a quella di Sassari, a quella del Dipartimento di archeologia ecc.
D’altra parte in generale non sono biblioteche di pubblica lettura, come quelle comunali, ma biblioteche indirizzate verso ricercatori e specialisti. Ma nessun testo che io sappia è inibito alla lettura. Tra l’altro i testi essendo editi, sono per definizione pubblici.
Per cui non capisco a quali documenti non divulgabili ti riferisca.
Certo, ci vorrebbero biblioteche più grandi e fornite, vecchia battaglia anche se oggi stiamo decisamente meglio di trent'anni fa, quando bisognava investire un capitale ogni anno per andare a Roma, fare una scorpacciata di fotocopie e tornare da noi aspettando l'anno seguente per avere altri dati.






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alfonso
alfonsostiglitz@libero.it

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: cagliari  ~  Messaggi: 291  ~  Membro dal: 07/01/2007  ~  Ultima visita: 20/07/2013 Torna all'inizio della Pagina

.machiavelli.

Utente Senior


Inserito il - 22/12/2009 : 21:56:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di .machiavelli. Invia a .machiavelli. un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@ Alfonso.

Condivido il discorso sulla difficoltà di inventariare i reperti...ma dovresti convenire con me sull'arretratezza del sistema e sulla mancanza di tanti dati che aiuterebbero il movimento dei ricercatori a studiare scavi mai editi. Credo che con poco si possa fare molto, nel senso che i laureandi potrebbero fare il tirocinio repertoriando e scavando...contemporaneamente.






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1141  ~  Membro dal: 20/03/2008  ~  Ultima visita: 11/11/2013 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 23/12/2009 : 12:48:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ahimè com'era prevedibile le polemiche sui Giganti di Monte prama hanno fagocitato il resto.

per Alfonso:
Non mi hai fatto per nulla arrabbiare. Semplicemente la battuta sul comitato di salute pubblica non l'ho troppo gradita. mi fa ritornare in mente le battute varie ma costanti sulle ingerenze, sulle invasioni di campo e sul "ciascuno faccia il suo mestiere" indicie per me di sentimento di chiusura. per me, invece questi son tutti indice di salutare attenzione.

vedo che sottovaluti la mia capacità di reperire risorse on-line citandomi quella collana di Libri del lilliu. è vero che non li ho letti ancora tutti, ma li conosco; e per sommi capi en-passant ne ho visto il contenuto.

tra quei pochi che sinora ho letto con molta attenzione c'era quello sul cavallo in sardegna. A proposito di questo ti ringrazio perchè mi hai fatto ricoradare della barchetta in argilla rivenuta a teti, probabilmente la stessa di cui si parla da Pintore. ho gia chiesto lì se appunto, trattasi della medesima barchetta.

ritornando brevemte ai Giganti di Monte prama:
so che prima di quei video qualcosa è stato pubblicato, e ne conosco i titoli; nella pagina di wikipedia sui Giganti di Monte prama, puoi leggee parte della bibliografia di cui mi sono servito, non ho ancora fatto in tempo a riportarla per intero, ma dammi tempo; anzi visto che la tua retrodazione sulo scarabeo è stata pubblicata,e so che parli di un uguale scarabeo a Tiro ti sarei grato se me ne dessi gli estremi così t'inserirò tra le citazioni pur non avendone letto il suo contenuto...come vedi mi fido e ascolto tutti...sopratutto, cito tutti...

Quindi non ti stai confrontando con uno che ha prestato orecchio solo ad una parte ignorante o noncurante dell'altra campana.
ti stai confrontando con uno, che le due campane ha cercato di ascoltarle entrambe.

tu dici che i politici "non han dato fondi" per quelle statue. è una scusante che non posso proprio accettare; la scarsezza di fondi è cosa nota pure a me. ma infatti se avessi letto con attenzione quello che scrivo ho usato il verbo stornare

si tratta di un operazine contabile con la quale chi di dovere avrebbe potuto modificare un capitolato di spesa (quindi fondi gia disponibili e previsti), e dedicarlo ai Giganti di Monte prma. Certo che ci saranno state altre urgenze e necessità, ma tra queste il vero problema è che non figurarono mai i giganti di prama.

la domada, forse velenosa ma banale e doverosa, che ho fatto a Norax (e a cui non ha risposto) è : quale altro sito, monumento, fu rintenuto prioritario rispetto ai giganti di monte prama nel corso di 30 anni?

certo per determinare la priorità di un monumento, dedicargli investimenti prima dedicati ad altri siti, bisogna capire il valore del reperto.

per questo dico che il non averne riconosciuto la priorità è prova dl non averne riconosciuto il valore di quella statuaria (al di là di tutte le implicazioni di cui ancora non si può parlare secondo te). Robur quindi parla di carenza di background culturale a ragione. Io stesso non riesco a trovare una spiegazione più razionale.

chiudendo il discorso: se proprio non si poteva attrezzare un laboratorio come li punti una volt scavata l'area si sarebbe potuto recintarla e darle custodia.

Non scavarla e abbandonarla completamente in balia dei tombaroli. Monte prama questo sforzo aggiuntivo lo meritava più di altri siti












Modificato da - DedaloNur in data 23/12/2009 13:05:02

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Freddie Mercury - In My Defence
http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related

"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 23/12/2009 : 12:55:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
agiiungo: mi è stato segnalato che il soprintendente Azzena autore della battuta nel video sui giganti di monte prama oggetto di una "sorta di dmenticanza" non è archeolgo ma architetto. per di più è stato soprintendente ad intermi per un anno solo.

lui dunque non ha alcuna responsabilità nel "caso monte prama". meglio precisare. La sua battuta rivela quindi sì, un incandescente imbarazzo per il ritrovarsi solo dopo 30 anni a parlare di restauro; ma non un imbarazzo suo....







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alfonso

Utente Medio


Inserito il - 23/12/2009 : 13:48:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di alfonso Invia a alfonso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Caro Dedalo
In realtà non ti ho messo nel Comitato di salute pubblica, ma ti rimproveravo bonariamente di aggregarti a quel gruppo che usa le urla, minacce e sberleffi, tant’è che a te ho risposto.
Comunque, alcune brevi risposte soprattutto sul problema dello “storno” di fondi. Temo che non conosca i meccanismi di finanziamento. In realtà non esistono fondi per gli scavi archeologici, non esiste un solo capitolo del bilancio regionale dedicato agli scavi archeologici, quindi non è, né sarebbe possibile stornare alcunché.
Esistono e sono quelli che vengono utilizzati i fondi che la Regione eroga a ogni Comune per l’occupazione, quelli vengono usati per i cantieri; normalmente i Comuni li utilizzano per la sistemazione di strade, verde pubblico e marciapiedi. Qualche Comune più sensibile li utilizza talvolta per fare scavi archeologici nel proprio Comune. Trattandosi di fondi occupazione essi sono destinati in maniera preponderante all’assunzione di operai, di un archeologo (facciamo salti di gioia quando sono due) e di attrezzatura minuta; scarsa possibilità di avere analisi ecc. Spesso anche le foto se le fa l’archeologo con i mezzi propri.
Quindi a questo punto la domanda andrebbe fatta al Comune di Cabras e, soprattutto, al precedente Sindaco che si distinse nelle urla sulle statue, guardandosi bene da destinare questi fondi a Monte Prama o quantomeno, e sarebbe stato prioriritario, all’acquisizione dell’area. Lo chiesi più volte pubblicamente, ovviamente senza risposta. Ti posso aggiungere che allo stesso Sindaco, ben prima che scoppiasse il caso mediatico, feci pervenire le mie dimissioni da conservatore del Museo, ritenendo impossibile svolgere il mio incarico dato il disinteresse del Comune per l’archeologia e per il funzionamento del Museo, senza ricevere, anche in questo caso, alcuna risposta.
È per questo che non amo i Comitati di salute pubblica.

Per quanto riguarda lo scarabeo, cercherò di mandarti il mio articolo, ma tieni conto che lì parlo di sfuggita del reperto perché l’argomento era il rapporto tra Nuragici e Fenici nel Golfo di Oristano. Propongo l’identificazione e il rapporto con quello di Tiro. Purtroppo lo scarabeo, come tutti gli egiziaca è scarsamente utile per la datazione, per la longevità d’uso di questi oggetti. La cosa importante è stata togliere il vincolo del VII secolo, derivante da vecchie datazioni.

Ricordati i frammenti di Bosa

Per Macchiavelli
I laureandi e gli specializzandi di archeologia lo fanno già sia come pratica obbligatoria sia per le tesi.






  Firma di alfonso 
alfonso
alfonsostiglitz@libero.it

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.machiavelli.

Utente Senior


Inserito il - 23/12/2009 : 16:55:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di .machiavelli. Invia a .machiavelli. un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
alfonso ha scritto:


I laureandi e gli specializzandi di archeologia lo fanno già sia come pratica obbligatoria sia per le tesi.


Mi rallegra questa notizia ma probabilmente si potrebbe fare un ulteriore sforzo. Visto che, come dici nel post precedente, i fondi sono una manna che arriva saltuariamente da qualche comune con ampie vedute potremo proporre di destinare il famoso 8 per mille del reddito a chi si occupa di scavi. Inoltre potremo chiedere a qualche sindaco se concede l'autorizzazione a decespugliare e riordinare i siti gratuitamente a gruppi di volontari. Potremo, ancora, proporre ai comuni di organizzare gruppi di volontari per aiutare gli archeologi nel gravoso compito di riportare alla luce le strutture già scavate e pubblicate ma purtroppo abbandonate alle intemperie.
Visto che sei una persona sensibile ed esperta in questi argomenti...perché non provi un sondaggio fra forumisti? Sono curioso di contare quanti volontari si trovano nel giro di qualche minuto.






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gallosu

Utente Attivo


Inserito il - 23/12/2009 : 17:53:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gallosu Invia a gallosu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io sono d'accordissimo Mach, ma ho paura che purtroppo ci siano fortissime resistenze proprio da parte dei laureandi e specializzandi in archeologia. In altri forum che seguo di tanto in tanto, frequentati in massima parte proprio da archeologi o aspiranti tali, ad una proposta del genere ci fù un'insurrezione generale perchè si obbiettava che in questo modo si sotraesse loro il lavoro per il quale avrebbero speso tanti anni di studio.
Io sono invece dell'opinione che l'utilizzo di volontari consenta di aprire più cantieri rispetto alla situazione odierna proprio perchè le risorse economiche, in quanto limitate, potrebbero essere utilizzate per assumere più personale specializzato, leggi archeologi o specializzandi.
In questo caso la levata di scudi sarebbe probabilmente da parte degli operai comuni che verrebbero sostituiti, in tutto o in parte, dai volontari.






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Gallosu
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Lessa
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 24/12/2009 : 00:03:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lessa Invia a Lessa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
e allora si faccia qualcosa per stanziare i fondi.....

mai sentito parlare di "volontariato archeologico"? non mi sembra che la gente negli altri paesi se ne lamenti...


(gallosu ovviamente non c'è l'ho con te...ma con questa situazione assurda che stiamo vivendo: in sostanza per non toccare gli interessi di archeologi e operai si lascia tutto com'è e si va avanti senza che cambi nulla).







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"La storia scritta dai vincitori non può dire cose giuste"

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alfonso

Utente Medio


Inserito il - 24/12/2009 : 09:37:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di alfonso Invia a alfonso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Caro Macchiavelli, l’8 per mille ha delle destinazioni vincolate, l’unica che riguarda i beni culturali concerne il restauro, quindi quei fondi non possono essere utilizzati per gli scavi. Ti racconto a questo proposito una storia.
Come sai è in corso da alcuni anni una campagna per la salvaguardia e il restauro del nuraghe Orolio di Silanus, per la quale si è costituita anche un’associazione. Grazie alle insistenze dell’Associazione il Comune di Silanus ha presentato un progetto di restauro, che ha ottenuto un finanziamento di 300.000,00 euro per i primi interventi di salvaguardia, proprio dai fondi dell’8 per mille; in realtà i soldi sono sufficienti per i primi interventi, ma meglio di nulla (in campo archeologico siamo abituati a lavorare sempre con pezzetti di finanziamento). Bene, subito dopo la comunicazione dell’avvenuto finanziamento e l’avvio dei festeggiamenti, arriva un contrordine, il finanziamento è stato revocato perché i fondi corrispondenti sono stati trasferiti agli interventi per l’Abruzzo. Fine della storia e il nuraghe Orolio può continuare a deteriorarsi.
A completamento possiamo dire che l’anno precedente i fondi dell’8 per mille sono stati in buona parte dirottati a pagare le missioni militari italiane all’estero e che anche questo anno la disponibilità era ridotta in quanto sono serviti al Governo per coprire il mancato introito derivante dall’abolizione dell’ICI.
Anche il mio Comune ha tentato per anni la strada dell’8 per mille per eliminare la strada asfaltata che passa sopra due torri del nuraghe (ci passa sopra letteralmente), inutilmente.
Quanto ai campi per volontari, le due soprintendenze li hanno fatti e anche io sto tentando di avviarne uno, ma sono piccoli palliativi che non possono sostituire le normali campagne di scavo, ma solo affiancarsi e questo per serietà scientifica e non per interesse degli archeologi (categoria che, peraltro gode di altissimi tassi di disoccupazione).
Quanto ai decespugliamenti ci andrei cauto; per diserbare e decespugliare sono necessarie comunque delle competenze perché sono uno dei fattori di danno tra i più frequenti (togliere un cespuglio o un albero può danneggiare seriamente stratigrafie e strutture), sia perché se non sono accompagnate da attività di controllo costante delle aree archeologiche finiscono in molti casi per esporre le aree archeologiche a maggiori danni. Paradossalmente l’erba e i cespugli in sè non fanno danni particolari (salvo eccezioni), la pulizia si.
Il caso più clamoroso, che io denuncio sempre sollevando sguardi disgustati, è quello di Tuvixeddu, dove le macerie e i rifiuti hanno protetto e conservato pezzi integri di paesaggio archeologico; la pulizia drastica ha portato alla devastazione e alla scomparsa. Non faccio l’elogio dei rifiuti ovviamente, ma non basta la buona volontà che spesso rischia di fare più danni (e qui le responsabilità delle Autorità sono state gravi).
Il modo migliore, a mio parere, è di fare come è stato fatto in alcuni Comuni, costituire gruppi locali, strettamente legati al proprio territorio (non grandi gruppi vaganti per l’isola) che prendano a cura i propri beni culturali incalzando i propri cittadini e amministratori.
Ormai siamo O.T. e prima di essere richiamato all’ordine vi faccio i migliori auguri di Buon Natale, a qualunque fede o meno apparteniate.

P.S.
Questa cronica mancanza di risorse e strutture non è solo dell'archeologia ma di tutta la ricerca scientifica in Italia e soprattutto in Sardegna; la situazione è drammatica.






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alfonso
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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 24/12/2009 : 10:58:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Alfonso, almeno tu mi spighi più o meno il meccanismo di finanziamenti e così facendo le responsabilità della "classe archeologica" obiettivamente devo dire che si ridimensionano.

a questo punto, bisognerebbe lamentare l'assenza di un "comitato di salute pubblica" prima del 2002, quando l'attenzione di massa attorno alle antichità sarde si fa molto più vivace di quanto fosse prima. fatto salvo il tuo atteggiamento rimangono però i miei dubbi sulla restante parte dell'archeologia isolana.

troppe poche e sopratutto, isolate come le tue, le pressioni sul potere politico,e a questo punto condimelo, ancor più cronica incapacità comunicativa: avete comunicato tra voi nelle riviste specializzate, e non avete generato con un approccio un po più divulgativo un movimento d'opnione che riuscisse a salvare quel patrionio dai famosi 30anni di "dimenticanza".

questa è la sensazione che adesso mi trasmetti.

sui frammenti di bosa mi riferisco alla scomparsa dei frammneti fenici... di Bosa ovviamente.; non ricordo se ne discutemmo altrove.

sulla barchetta fittile, forse la stessa di cui si discute da pintore ho ribeccato il passo:
nell'aprile 1878 contadini di Teti Nuoro si dettero a scavare per loro lucro ne luogo di Abini rinvenendo a poco più di un metr di profondità una pignatta andata in pezzi, e in prossimità, diversi ripostigli con oggetti antichi già contenuti nel recipiente. il ritrovato giaceva all'interno di una costruzione nuragica, in forma di ellissi che risultò essere dopo uno scavo regolare effettuato nel 1929-1930 un sacello connesso a un pozzo, d'un tipo ben conosciuti nella religione protosarda. l'insieme dei reperti constava di oltre 750 pezzi di bronzo per un peso complessivo di 108 kg; inoltre di frammenti di ferro e di piombo, di minearle di stagno, d'una lampada <a barchetta > di terracotta e di elementi d'ambra e lignite. (...) il complesso di reperti avutisi nelo scavo di Abini del 1878 (collezione Vivanet, poi donata allo stato e ora nel museo archeologico di cagliari) appare interamente composto di manufatti e materiali di età nuragica. La maggior parte delle statuine umane maschili (in prevalenza militari) e femminili rivelano lo stile Abini, un minor numero è modellato al modo strutturale Uta. il loro excursus cronologico si colloca nell'VIII-VII sec. a.C.







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Lessa
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 24/12/2009 : 13:27:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lessa Invia a Lessa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ottimo discorso quello di Alfonso....le vicende del Nuraghe Orolio sono tristemente note...praticamente sappiamo tutti che quel nuraghe, se continua a sussistere questo sistema, non verrà mai restaurato, perchè ogni anno spunta fuori qualcos'altro verso cui dirottare i fondi.
E se non fosse stato l'Aquila sarebbe stata la Sicilia, Capoterra, o qualsiasi altro evento triste e drammatico che richiede fondi.

La Sardegna deve emanciparsi da questo sistema, siamo una regione a statuto speciale per cosa altrimenti?
Bisognerebbe fare una lista di siti da salvaguardare al più presto possibile, siti di maggior importanza e rilevanza, e agire.

Vero è quanto afferma Alfoso per i lavori di pulizia dei siti archeologici...il tutto, l'ho sempre affermato, non può essere fatto senza la supervisione di un archeologo.
Però bisogna anche decidersi a fare qualcosa, perchè più il tempo passa e più i carinissimi alberelli che vediamo in cima ai nuraghi (che stanno benissimo in una fotografia) continuano a "spingere" con le loro radici, e a condannare quel sito....


buon natale.







Modificato da - Lessa in data 24/12/2009 13:28:44

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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 24/12/2009 : 21:25:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DedaloNur ha scritto:

Grazie Alfonso, almeno tu mi spighi più o meno il meccanismo di finanziamenti e così facendo le responsabilità della "classe archeologica" obiettivamente devo dire che si ridimensionano.

a questo punto, bisognerebbe lamentare l'assenza di un "comitato di salute pubblica" prima del 2002, quando l'attenzione di massa attorno alle antichità sarde si fa molto più vivace di quanto fosse prima. fatto salvo il tuo atteggiamento rimangono però i miei dubbi sulla restante parte dell'archeologia isolana.

troppe poche e sopratutto, isolate come le tue, le pressioni sul potere politico,e a questo punto condimelo, ancor più cronica incapacità comunicativa: avete comunicato tra voi nelle riviste specializzate, e non avete generato con un approccio un po più divulgativo un movimento d'opnione che riuscisse a salvare quel patrionio dai famosi 30anni di "dimenticanza".
questa è la sensazione che adesso mi trasmetti.

sui frammenti di bosa mi riferisco alla scomparsa dei frammneti fenici... di Bosa ovviamente.; non ricordo se ne discutemmo altrove.

sulla barchetta fittile, forse la stessa di cui si discute da pintore ho ribeccato il passo:
nell'aprile 1878 contadini di Teti Nuoro si dettero a scavare per loro lucro ne luogo di Abini rinvenendo a poco più di un metr di profondità una pignatta andata in pezzi, e in prossimità, diversi ripostigli con oggetti antichi già contenuti nel recipiente. il ritrovato giaceva all'interno di una costruzione nuragica, in forma di ellissi che risultò essere dopo uno scavo regolare effettuato nel 1929-1930 un sacello connesso a un pozzo, d'un tipo ben conosciuti nella religione protosarda. l'insieme dei reperti constava di oltre 750 pezzi di bronzo per un peso complessivo di 108 kg; inoltre di frammenti di ferro e di piombo, di minearle di stagno, d'una lampada <a barchetta > di terracotta e di elementi d'ambra e lignite. (...) il complesso di reperti avutisi nelo scavo di Abini del 1878 (collezione Vivanet, poi donata allo stato e ora nel museo archeologico di cagliari) appare interamente composto di manufatti e materiali di età nuragica. La maggior parte delle statuine umane maschili (in prevalenza militari) e femminili rivelano lo stile Abini, un minor numero è modellato al modo strutturale Uta. il loro excursus cronologico si colloca nell'VIII-VII sec. a.C.


temo di essere d'accordo con Dedalo: è vero che la categoria degli archeologi non naviga nell'oro e sono molti i giovani disoccupati, però io penso che Scienza non sia solo ricerca ma anche divulgazione e in questo caso la carenza di capacità divulgativa è stata drammatica; non basta discuterne tra addetti ai lavori ma è necessario lottare per affermare l'importanza della civiltà sarda antica a livello di opinione pubblica locale e nazionale; anche perchè i beni culturali sono anche una risorsa economica e non di poco conto; mi viene in mente la vicenda ben diversa dei bronzi di Riace; Alfonso mi dirà: va bene, ma là scientificamente era tutto chiaro, la civiltà classica è molto più "vendibile", ecc. ecc.
a maggior ragione: l'unicità di Monte Prama non è stata valutata come un passo importantissimo nella statuaria a livello almeno europeo, è stata sottovalutata come lo è ancora la civiltà che la ha prodotta;
dovremmo fare fuoco e fiamme in giro per il mondo tutti, archeologi, politici, cittadini, per far accettare il valore della nostra antica ed unica civiltà, ma forse manca proprio questo, la molla civica e politica che deve spingerci a valutare le nostre risorse, a causa di una sorta di colpesso di inferiorità che noi sardi ci portamo dietro atavicamente e che emerge anche in queste situazioni.
Permettetemi di citare Maurice Le Lannou, autore di"Pastori e contadini di Sardegna"; da Ichnusa n.4 1950:

"Farò tuttavia un amichevole rimprovero ai sardi stessi, e soprattutto ai giovani. =Che venite a fare in Sardegna?= chiesero parecchi studenti sassaresi ai loro compagni lionesi: =non c'è niente da vedere; non abbiamo nè monumenti celebri, nè paesaggi sontuosi e la nostra terra è povera=. Dirò più in là la risposta che i miei giovani potrebbero dare ormai agli amici sardi. Ma vorrei notare anzitutto quanto sia spiacevole che gli studenti sardi non rendano giustizia al loro paese. Si vede che essi lo amano con tutto il cuore e che diventeranno, nelle loro città o nei loro paesini, degli uomini valenti attaccati alla terra natia. Ma non hanno il coraggio di confessare davanti a dei forestieri questo amore di cui non si sentono capaci di dar sufficientemente ragione. E' un complesso di inferiorità, ispirato proprio da quella leggenda che =i maligni ed ingiusti oppressori= di cui parla l'Azuni continuano a mantenere in vita da secoli. Ma questa leggenda è nata fuori della Sardegna e non bisogna darle peso all'interno. Niente da vedere in Sardegna?
Macchè. amici goliardi! Ad onta della vostra modesta rassegnazione, c'è molto da vedere, anzi molto da ammirare, e forse da imparare....."






Modificato da - robur.q in data 24/12/2009 21:27:35

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Trambuccone
Salottino
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Inserito il - 25/12/2009 : 15:10:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cari Alfonso, Dedalo , Lessà, e Robur: quoto i vostri interventi. Avete centrato i problemi principali. Ora, si potrebbe mettere tutto insieme, e provare a fare delle proposte per rimediare.....credo che verrebbero furi delle idee atte a creare anche dei nuovi posti di lavoro. Fissi ed anche mobili. E non sarebbe poco.
Ripeto, : chi sa e puo', rifletta e faccia.
Buone feste.
T.







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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum.

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Lessa
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 25/12/2009 : 18:38:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lessa Invia a Lessa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie T, ma come sempre, per chi non è del settore, e difficile "sapere dove girarsi".

ancora buono natalo
e buon solstizio







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"La storia scritta dai vincitori non può dire cose giuste"

Il mio Blog sulla rievocazione storica, il combattimento, e la ricostruzione Nuragica: http://sardinianwarrior.blogspot.com

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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 25/12/2009 : 19:24:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io credo che potremmo dare, nel nostro piccolo, un sostegno ragionato ai "comitati di salute pubblica", magari tentando di moderarne gli eccessi, e nello stesso tempo sollecitare gli specialisti ad avere più coraggio, per indurli a divulgare in maniera più incisiva questa parte tanto importante della nostra cultura: deve finire questa schizofrenia tra nazionalisti arrabbiati e archeologi sardi; questi ultimi devono capire che la nostra identità di Sardi nasce nella preistoria, e in questo rispondo a Desi che si chiedeva perchè in Sardegna c'è questo interesse così spasmodico per l'archeologia: è la parte più rappresentativa della nostra cultura, quelli in cui possiamo riconoscere non solo il nostro mito fondante, ma anche il momento in cui la nostra comunità ha dato di più al mondo; dobbiamo rivalutare tutta la nostra cultura, quella popolare ma anche quella dotta, e utilizzarla per essere pienamente cittadini culturalmente ed economicamente; dobbiamo essere consci che tutta la nostra cultura ci permette di andare per il mondo a testa alta, orgogliosi di una storia unica in Italia, in Europa e nel Mondo!
Al di là dei progetti politici che ognuno di noi ha
La cultura (e l'archeologia) sono politica, nel senso più nobile del termine (in genere), gli operatori culturali devono esserne consapevoli!






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