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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 19/12/2009 : 10:42:19
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il titolo è volutamente provocatorio. serve ad attirare quell'attenzione e a provocare quel minimo di sdegno morale senza il quale non ci si può definire cittadini.
da Pintore si discute di una barchetta con alcune incisioni interpretate come segni alfabetici. Non voglio però parlare del valore di quei segni e quindi di scrittura nuragica; ma del fatto che questa barchetta, è per così dire imboscata da qualche parte. nessuno sa nulla; nessuno parla.
l'Esecrabile Gigi Sanna, (anche per alcune persone di questo forum) cita altri casi: | Caro Zedda, certo avere dei nomi sarebbe molto importante. Perchè presumo che ci siano delle responsabilità. Ma allora bisognerebbe, non circoscrivere il caso, chiedere tanto, ma tanto: chi ha 'imboscato' il cosiddetto 'brassard' di Is Locci- Santus dopo la pubblicazione dell'Atzeni? Chi ha imboscato da trent'anni e più il coccio nuragico con la scrittura di Ugarit di cui parla Pettinato (mica Gigi Sanna o Peppino Zedda)? Chi ha imboscato le plance di sughero 'scritte' trovate nel Nuraghe di Barumini? Chi è stato colui che ha visionato gli autenticissimi cocci di Orani seppellendoli in una fitta cortina di silenzio? Chi è lo studioso, sardo o non, che dal punto di vista epigrafico si è pronunciato come si è pronunciato sui segni del vaso di La Prisgiona di Arzachena? Chi...chi. Devo continuare? |
ricordavo il caso del coccio nuragico con alcuni segni cuneiformi trovati in uno scavo archeologico, e dunque senza dubbio autentico, perchè ne lessi proprio nel blog di Pintore. che quei segni siano cuneiformi non lo dice il non-metodologico Sanna, arraffatore e affastellatore di pseudo-documenti scritti, ma un autorità del Settore: Pettinato, a cui prof. Zucca (altra persona al di là di ogni sospetto..per fortuna), testimone della scoperta, sottopose il coccio.
credo che non tutti i lettori di questo forum conoscano Giovanni Pettinato. quindi linko la sua sintetica biografia bibliografia
| Giovanni Pettinato si è laureato in Assiriologia all'Università di Heidelberg. In Germania e poi in Italia ha insegnato Sumerologia e Storia orientale antica. Dal 1974 è professore ordinario presso l'Università "La Sapienza" di Roma. È direttore della commissione per i Dizionari Sumerici e Assiri dell'Unione Accademica Nazionale, e dal 1991 responsabile europeo dei progetti di vocabolario sponsorizzati dalle Accademie mondiali. Ha ricevuto diversi premi: nel 1983 il "Columbus" della Città di Firenze, nel 1984 quello dell'Accademia Nazionale dei Lincei, nel 1985 quello della Alexander von Humboldt-Stiftung della Germania Federale. È autore di diversi volumi specialistici sulla civiltà sumerica e assiro-babilonese, nonché di edizioni di testi cuneiformi nei musei di Londra, Baghdad e Istanbul. |
http://www.ibs.it/libri/Pettinato+G...iovanni.html
riporto infine l'intervento ne blog di Pintore di cui si riferì l'opinione del Pettinato in merito alla scritta ugaritica sopra un coccio nuragico. http://gianfrancopintore.blogspot.c...omparso.html | di Giorgio Cannas
Se davvero, come dice il direttore del blog, questo viene visto in decine di paesi (Francia, Germania, Canada, Perù, Spagna, Stati Uniti, Australia, ecc.) non credo che stiamo facendo una gran bella figura. Ma non tanto per la polemica, che delle volte, se è sana, è il sale delle questioni, quanto per i contenuti. Lascio da parte anch’io i toni da ipse dixit che provengono da noti bambinoni “critici”, pasticcioni quanto testardi. Preferisco subito parlare di cose concrete. Dal momento che il dott. Usai sembra davvero pronunciarsi a titolo non solo personale, posso sperare di ricevere da lui subito una risposta. Una risposta che riguarda proprio la scrittura nuragica, quella che “stranamente” non trovano mai gli archeologi “specialisti”. Gianni Atzori e Gigi Sanna da diverso tempo e più volte nei loro scritti hanno parlato dell’esistenza di un coccio nuragico con dei segni di tipo cuneiforme. Ci hanno persino stancato con questa tiritera. Tale coccio è stato rinvenuto, secondo gli autori, nelle campagne di Mogoro (ma più probabilmente in territorio di Villanovafranca) alla fine degli anni ’80 dagli archeologi scavatori autorizzati. Testimoni dell’evento il prof. Raimondo Zucca, che ha riferito della scoperta, ed il prof. Pettinato dell’Università di Roma che lo ha visionato Poiché il fatto mi ha incuriosito da tempo e poiché la conferma della presenza del cuneiforme in un frammento di ceramica nuragica potrebbe spiegare molte cose (ad esempio se il tipo di cuneiforme è quello ugaritico, come quello di Tzricotu), ho provveduto a telefonare personalmente al prof. Pettinato per sapere dalla fonte diretta se la notizia corrispondesse al vero. Il professore gentilmente mi ha subito risposto dicendo che il coccio con i segni cuneiformi lo aveva visto e lo ricordava bene, anche se non sapeva dire chi in quel momento lo potesse custodire. Ha aggiunto però: “forse colui che aveva la direzione degli scavi”. Cito il nome di queste due persone non solo per la loro notorietà ma anche per la loro pronta disponibilità, almeno credo e spero, a testimoniare di quello che hanno riferito. Il prof. Zucca nel 1995 a Gigi Sanna e Gianni Atzori , il prof. Pettinato a me qualche mese fa. Si dice dunque che gli archeologi e la Sovrintendenza non “nascondono” nulla e che tutto mettono a disposizione della gente. Ma allora il coccio dov’è? Perché, nonostante le insistenze degli studiosi, non si riesce a sapere nulla dell’oggetto? Non si potrà certo dire che sia passato poco tempo e che si stia ancora studiando. Dopo quasi trent’anni! E dal momento che parlo di oggetti in qualche modo “spariti”, perché non si dice dove si trova il cosiddetto ‘brassard’ di Is Loccis –Santus (nel disegno qui sopra). Il prof. Atzeni dice e scrive (in Ministero per i Beni Culturali e ambientali. Soprintendenza Archeologica per le Provincie di Cagliari ed Oristano, Carbonia ed il Sulcis. Archeologia e territorio, 1995, p. 134) che si trova nel Museo di Villa Sulcis di Carbonia. Se non che, l’oggetto nel Museo non c’è; anzi non c’è mai stato, secondo l’autorevole testimonianza della Direzione del Museo stesso. Se chiedo umilmente dove si trova, come hanno chiesto numerosi visitatori del Museo di Carbonia, commetto forse un reato di lesa maestà? Il dott. Usai inoltre tende, a mio parere, ad imbrogliare un po’ le carte dicendo che le pietre, le tavolette ed altro di scritto le trovano altri e mai gli archeologi. Davvero? E allora il detto brassard di San Giovanni Suergiu chi lo ha trovato e studiato? E chi ha trovato e studiato il sigillo di Santa Imbenia di Alghero? Chi ha trovato e studiato la lametta in oro di Pirosu su Benatzu? Chi per primo ha visto e studiato (privatamente) l’anello di Pallosu di S.Vero Milis? Chi per primo ha visionato e studiato (privatamente) il ‘nuraghetto’ scritto di Uras? Ecc. ecc. Quanto poi alle pietre ‘interessanti’ (di Paulilatino e di Abbasanta) di cui parla il dott. Usai, lo “interesse” su di esse è già scaduto perché qualcuno parla ancora, per intorbidare le acque, di ‘bufale’, di ‘numeri romani’, di miliari, di pastorelli che si sarebbero divertiti a fare delle incisioni. E tutto va bene, perché fanno così il gioco di certi archeologi intellettualmente disonesti. |
come si vede dal numero di risposte al post ,era il 2008 cadde nel vuoto totale; nessuno rispose. neppure gli archeologi che allora come ora leggono il blog di Pintore. Si sà, ciò di cui non si parla, non è mai esistito. ed infatti ( qui per es. Maurizio Feo)affermano che i shardana ebbero contatti con Ugarit, mentre i Sardi no.
la domanda fondamentale che vorrei porre, è, cosa si può fare?
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seddoresus pater
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Inserito il - 19/12/2009 : 11:19:21
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allucinante
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kigula
Moderatore
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Inserito il - 19/12/2009 : 13:20:41
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DedaloNur io più che di "arte di imboscare reperti" parlerei più di "misteri dell'archeologia sarda". Considerando i giri e raggiri che continuamente vediamo e sentiamo nel mondo dell'archeologia non sarei tanto sicura che i reperti vengano davvero imboscati, molte volte mi chiedo se effettivamente esistono...
Effettivamente molti sono i reperti (anche di quelli comunissimi che non cambierebbero nulla di quel che si è scritto e detto finora) che scompaiono senza spiegazioni per tempi più o meno lunghi e poi ricompaiono quando nessuno se l'aspetta. Ma penso che nella maggior parte dei casi si tratti di trascuratezza e noncuranza da parte di chi chi si occupa della custodia, trasferimenti, collocazione dei reperti archeologici, talvolta "menefreghismo" di chi li prende per studiarli (a suo piacimento come fosse roba sua) e li restituisce quando gli pare. C'è gente del settore che si è trovata in grandi problemi per aver visto scomparire misteriosamente i reperti che studiava fino a pochi mesi prima, magari per una tesi che ha dovuto per forza cambiare o aggiustare. Ma onestamente credo che in questi casi non ci sia il tanto per imboscare i reperti. Magari si può fantasticare di gelosie interne tra colleghi, di pseudo diritti di prelazione sullo studio di certi materiali, ma credo che nella maggior parte dei casi (senza escludere le altre eventualità, ma solo riducendole al minimo) il problema sia quello che comunemente chiamiamo "menefreghismo". Due tre numeri di inventario diversi sui reperti, sposta di qui e sposta di qua, fogli e documenti la cui responsabilità si scarica dall'uno all'altro, il responsabile era in permesso o è stato cambiato e voilà quel che cercavi non lo trovi più. Succede, come succede in gran parte del pubblico purtroppo. Quando poi si tratta di qualcosa che viene pompato come strabiliante, via coi voli pindarici. Chi l'ha trovato allo scavo ha paura del reperto scomodo, la Soprintendenza se ne lava le mani, qualcuno fa sparire l'oggetto, ma casualmente prima che scomparisse l'avevano visto almeno in dieci, fra i quali sempre almeno qualche possibile super esperto. La storiella è sempre questa. Sale e scende per tutta la Sardegna, ma non è un fenomeno locale, si conosce in tutto il mondo ed è amatissima dai misteriologi. Io continuo a rimanere in dubbio.
L'archeologo che trova qualcosa di grandioso ha tutto l'interesse perchè si sappia, anche se cambierebbe quel che si è scritto finora, anzi meglio! E sfiderebbe sicuramente soprintendenze, grandi studiosi, chiaramente nel momento in cui avesse la certezza di quel che ha trovato. E penso che se ne accerterebbe in tutti i modi possibili, con le reti di contatti dell'ambiente si trova sempre uno che se ne intende. Perchè nascondere i reperti? Non ha senso. Mi viene da pensare male. Forse chi attira tanto l'attenzione pubblica su questi "oggetti destabilizzanti" (termine usato spesso dai non archeologi) ha a che vedere con la scomparsa? Forse vuole evitare che si studino per bene perchè teme che sia la solita bufala? Beh, se si pensa male da una parte per par condicio si può fare anche dall'altra. Vi ricordate quante storie per i ciottoli di Allai? Sequestrati, scomparsi, non li ha visti nessuno, tutte storie. Son stati visti e studiati eccome e i risultati li sappiamo.
Non voglio andare a parare sui vari esempi di scrittura nuragica perchè riportare anche qui il solito discorso sarebbe davvero troppo, meglio ne riparliamo sulle discussioni apposite. Però ancora una volta riflettete su questi presunti archeologi furbastri che nascondono i reperti che stonano col contesto, non ha davvero senso. Io finora non ho mai trovato niente di così straordinario e negli scavi in cui ho lavorato non ci son mai state scoperte così straordinarie che siano state taciute, però vi giuro che il giorno che dovessi trovare qualcosa di tanto importante mi accerterò che sia vero e non avrò certo paura di dare la notizia, dovesse anche far cambiare tutta la storia. E credo che come me tantissimi. Perchè la scoperta, la novità, la fama, piacciono a tutti e superano di certo la tanto millantata "paura di cambiare la storia". Continuo a chiedermi se questi reperti grandiosi esistano davvero e se esistono se non si tratti di falsi. Io di certe foto non mi fido così tanto... Magari mi sbaglio, scientificamente tendo alla diffidenza, ma è solo il mio modesto parere.
Che poi un po' di reperti spariscano davvero è indiscutibile, purtroppo succede. Alcuni si ritrovano, altri no. Ma poche volte si tratta di oggetti tanto al centro dell'attenzione, la maggior parte dei reperti che scompaiono sono più modesti. Solo che quelli non attirano l'attenzione di nessuno, se non di chi li doveva studiare, perchè non farebbero notizia nè scandalo. E non è certo l'archeologo dello scavo a farli sparire. Così va il mondo.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 19/12/2009 : 13:59:17
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grazie anzitutto per avermi risposto cara Kigula. giusto sospettare o dubitare di tutti. ma è questo il caso?
Ti ricordo che Alfonso da poco, lamentava di non poter accedere ai cocci d'Orani. certo non credo che li detenga Sanna quei cocci.
ma ritorniamo al caso specifico; non rientra per niente nelle tue ipotesi e supposizioni.
questo coccio, 1) senz'altro non è falso. perchè fu ritrovato in uno scavo. 2) senz'altro vi è una scritta, altrimenti Zucca non avrebbe manco preso in considerazione di consegnarlo a Pettinato. 3) senz'altro è o fu cuneiforme. Non dico che pettinato l'abbia tradotto sul momento, ma senz'altro è in grado di distinguere di primo acchito cosa sia cuneiforme da cosa non lo è
se concordi su questi punti francamente non avresti dovuto scrivere quanto sta sopra. diciamo che sei andata largamente off-topic.
che poi questo reperto cambi la storia, è il motivo per cui andrebbe recuperato. Io cmq non credo siano tanti i cocci nuragici con caratteri simil cuneiformi. ed esso minimo minimo dimostrerebbe u ualche raporto sardegna ugarit. non sarebbe un gran dato?
quindi probabilmente la dedizione alla causa e il desiderio di gloria non appartiene evidentemente a tutti gli archeologi.
P.s. scientificamente puoi pure tendere alla diffidenza. ma qui si tratta di diffidare di Zucca come testimone. e di Pettinato come studioso
sei off-topic anche con la diffidenza...
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Modificato da - DedaloNur in data 19/12/2009 14:02:07 |
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Bidus
Utente Medio
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Inserito il - 19/12/2009 : 14:45:19
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Anche Pittau durante un intervista televisiva chiedeva indirettamente a Lilliu che fine avessero fatto i fogli di sughero rinvenuti negli scavi di Barumini. Posi questa domanda in un forum... a quanto, pare erano molto deteriorati e praticamente si disfecero subito dopo il ritrovamento.
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desi satta
Utente Medio
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Inserito il - 19/12/2009 : 14:46:45
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| kigula ha scritto: L'archeologo che trova qualcosa di grandioso ha tutto l'interesse perchè si sappia, anche se cambierebbe quel che si è scritto finora, anzi meglio! E sfiderebbe sicuramente soprintendenze, grandi studiosi, chiaramente nel momento in cui avesse la certezza di quel che ha trovato. E penso che se ne accerterebbe in tutti i modi possibili, con le reti di contatti dell'ambiente si trova sempre uno che se ne intende. Perchè nascondere i reperti? Non ha senso.
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E infatti chi storico, glottologo, archeologo non è, va alla ricerca del colpo grosso nel grande mare del non essere. A ciascuno il proprio mestiere. Ciò detto, trovo calzante l'esempio dei ciottoli 'spariti' che quando sono ricomparsi hanno avuto un effetto diverso da quello che taluno si aspettava... chissà la sorpresa. La pretesa di basare tesi e teorie sullo 'scomparire delle prove' è evidentemente una tecnica adatta a chi vorrebbe attirare l'attenzione avendo poco altro da dire (una bella rissa - TV docet - alza sempra l'odiens) salvo la pretesa di leggere alcuni motivi ornamentali altomedievali. L'aspetto grottesco, è che le polemiche sollevate ad arte per finire sui giornali, finiscono per andare in una direzione contraria a quella che si vorrebbe dichiaratamente perseguire, perché se davvero c'è qualche funzionario poco attento alla gestione corretta dei beni pubblici, egli ha buon gioco a difendersi da sciocchezze come la sparizione di 'un documento fondamentale per la storia dei sardi', mentre avrebbe forse meno possibilità di dare spiegazioni se lo si chiamasse a giustificarsi, di fronte ai cittadini, riguardo comportamenti veramente censurabili, come la cattiva gestione delle (poche) risorse disponibili, la sepoltura di un gran numero di collezioni negli scantinati dei musei o altro (e comunque è tutto da dimostrare che tali comportamenti esistano davvero). In definitiva, sono proprio coloro che si autoproclamano paladini del nostro patrimono culturale, che pongono in essere comportamenti volti (di fatto) in direzione opposta.
E tuttavia: perché in tanti abbiamo come l'idea che le Soprintendenze siano poco 'aperte' verso il cittadino? In momenti storici come il nostro, in cui in tanti vedono la società italiana divisa in caste e corporazioni, non sarà che anche gli addetti ai lavori (quelli veri) hanno qualche responsabilità? Faccio un solo esempio: perché le biblioteche delle S. non sono aperte al pubblico? Il motivo (da quanto mi dicono) dovrebbe essere la presenza di documenti che non è bene vengano visti da tutti. Ciò è corretto (per evidenti motivi che non sto ad elencare). Ma le riviste e i libri? Basterebbe escludere dalla consultazione i documenti riservati ed impedire il prestito di tutti gli altri, come in tutte le biblioteche pubbliche (con le dovute eccezioni...). Questa situazione genera comportamenti 'all'italiana' che vengono giustificati (più o meno) da una situazione poco trasparente (sebbene perfettamente giustificata dalle attuali disposizioni) e sono fonte di risentimento, anche perché si ha come l'impressione che siano 'i soliti noti' ad avere accesso all'ambiente, mentre gli altri ne vengono esclusi. Non che si invochi un mea culpa, e però una maggiore attenzione ai cittadini non guasterebbe e forse la costatazione che un grano di gentilezza e disponibilità verso il pubblico dovrebbe essere patrimonio di tutti i funzionari dello stato non è del tutto errata (non che sia un atteggiamento diffuso, però non direi che le S. siano il ricettacolo degli esegeti del galateo).
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Modificato da - desi satta in data 19/12/2009 14:49:09 |
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kigula
Moderatore
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Inserito il - 19/12/2009 : 16:01:13
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Dedalo riguardo il coccio di Orani io non so chi lo abbia perchè non conosco bene la questione. E non sarei tanto sicura come te nei punti 1, 2, 3 che esponi. 1)In uno scavo puoi trovare di tutto, anche falsi. 2)Un conto è dire che c'è un'iscrizione, un altro dire che ci son dei segni. Zucca, che io stimo, non credo sia esperto di scritture e giustamente ha delegato ad altri il compito di vedere e studiare il caso. Se lui ha visto dei segni o persino scrittura non vuol dire che non possa essersi sbagliato. A ognuno il suo campo. 3)Non conosco Pettinato, nè conosco bene la questione, mi astengo dal valutare fino a sentire altre versioni dei fatti.
Non credo di essere andata fuori tema perchè mi sembra si parli di reperti imboscati in generale, non solo del coccio di Orani, e io ho esposto la mia opinione. Ho detto che invece di credere subito alle misteriose scomparse bisognerebbe interrogarsi sulla effettiva esistenza dei tanto noti reperti o sulla loro autenticità.
La mia diffidenza sarà pure off topic, ma dice il proverbio "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio". La scienza mi insegna che per fidarsi servono almeno un po' di prove.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 19/12/2009 : 17:24:51
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Kigula ho detto: fai benissimo a diffidare a 360 gradi. ma il successivo passo del diffidare è il verificare. sarai senz'altro d'accordo.
| Ciò detto, trovo calzante l'esempio dei ciottoli 'spariti' che quando sono ricomparsi hanno avuto un effetto diverso da quello che taluno si aspettava... chissà la sorpresa. La pretesa di basare tesi e teorie sullo 'scomparire delle prove' è evidentemente una tecnica adatta a chi vorrebbe attirare l'attenzione avendo poco altro da dire (una bella rissa - TV docet - alza sempra l'odiens) salvo la pretesa di leggere alcuni motivi ornamentali altomedievali. |
sui ciotoli di Allai nessuno ha basato alcuna teoria. I rapporti sardi etruschi sono arcinoti. se possiamo fidarci di un solo etruscologo, dobbiamo diffidare di Pettinato? dov'è l'esempio calzante?
io vorrei verificare con la mia testa e i miei occhi entrambe. Per quanto nesappia senz'altro di meno di un etroscologo chiunque egli sia, e e ancor di più di Pettinato, so fidarmi solo di me stesso.
| Se lui ha visto dei segni o persino scrittura non vuol dire che non possa essersi sbagliato. A ognuno il suo campo. 3)Non conosco Pettinato, nè conosco bene la questione, mi astengo dal valutare fino a sentire altre versioni dei fatti.
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Scusa kigula dovremmo decidere se parlare di quello che Zucca ha visto o di quello che Pettinato potrebbe aver letto. credo che l'opinione di zucca non sia in argomento. qtant'è che ha dato il coccio direttamente al Pettinato. quindi Zucca non può essersi sbagliato, perchè non ha condoto lui gli scavi, non ha effettuato lui la perizia epigrafica.
bisognerebbe chiedere a 2 persone, l'autore degli scavi; ma non si sa chi sia. e a Pettinato.
cmq il Pettinato, si capisce chiaramente, da quanto sta scritto sopra: 1) ha esaminato il coccio 2) non ha smentito la scrittura.
quindi; va bene diffidare. ma dobbiamo diffidare senza far nulla o dobbiamo diffidare verificando quanto si dice?
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Modificato da - DedaloNur in data 19/12/2009 17:35:54 |
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kigula
Moderatore
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Inserito il - 19/12/2009 : 17:38:11
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DedaloNur io non diffido a priori di Pettinato, che non conosco, non credo di averlo detto da nessuna parte. Semplicemente diffido di tutta la questione. Per quanto riguarda la perizia dell'etruscologo sull'altro caso di cui parlammo tempo fa non l'accetto a priori, la conosco perchè conosco lui e la sua preparazione. E comunque ti dico che non è stata affidata ad uno solo. Zucca l'hai titrato in ballo tu come prova dell'esistenza di queste iscrizioni. Se dobbiamo parlare solo di questi reperti apriamo un nuovo topic, qui cerchiamo di prendere il discorso in generale, oppure cambiamo nome a questo.
Io continuo a diffidare e ad aspettare, non credo di poter fare altrimenti. Sempre pronta a cambiare idea se dovessi vedere delle prove.
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Modificato da - kigula in data 19/12/2009 17:40:45 |
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 19/12/2009 : 18:06:34
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...qui l'unica cosa calzante è che non c'è al solito il minimo di trasparenza. i ciottoli di allai non sono stati trovati in scavi archeologici. il ciottolo in questione sì. l'unica perizia per i ciottoli ha dato parere negatio, per quelli. positivo per il ciottolo "cuneiforme" chiamiamolo così...
sulla base di questi pochissimi elementi rimane solo in piedi che si tratti di un
falso d'epoca nuragica, romana o punica?
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 19/12/2009 : 21:20:14
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Dedalo sei il solito provocatore comunque secondo me ha ragione Kigula sul fatto che questi problemi nascono più per incapacità di chi gestisce gli uffici ministeriali piuttosto che per scelte di archeologi che fanno gli scavi: ci sarà pure quello disonesto ma credo che la maggior parte di loro pubblicherebbe anche il diavolo se lo trovasse sotterrato (e autentico); io lavoro per lo Stato da parecchi anni oramai, so come funziona la pubblica amministrazione, so come nel tempo sono stati scelti i funzionari, non credo che il Ministero dei Beni Culturali faccia eccezione: la professionalità, la serietà e la trasparenza sono l'ultima cosa. Penso che molti di questi reperti giacciano in scatoloni dimenticati in chissà quale magazzino, e siccome non sanno dove son finiti, magari ti dicono che non esistono: è una cattiva fede da quaquaraquà!
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McCurry
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 19/12/2009 : 21:44:48
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| robur.q ha scritto: .... io lavoro per lo Stato da parecchi anni oramai, so come funziona la pubblica amministrazione, so come nel tempo sono stati scelti i funzionari, non credo che il Ministero dei Beni Culturali faccia eccezione: la professionalità, la serietà e la trasparenza sono l'ultima cosa.
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Il fatto che tu faccia "outing" è positivo, ma evidentemente riguarda te e la tua "cerchia". Purtroppo per te conosco moltissima gente seria che "lavora per lo Stato" e fa onestamente il suo dovere! Non facciamo di tutta l'erba un fascio, se uno è poco serio (o alcuni) non è detto che tutti lo siano. Impariamo il rispetto!!!!
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Gli specchi farebbero bene a riflettere prima di rimandarci la nostra immagine. (Anonimo) |
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robur.q
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Inserito il - 19/12/2009 : 22:01:10
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| McCurry ha scritto:
| robur.q ha scritto: .... io lavoro per lo Stato da parecchi anni oramai, so come funziona la pubblica amministrazione, so come nel tempo sono stati scelti i funzionari, non credo che il Ministero dei Beni Culturali faccia eccezione: la professionalità, la serietà e la trasparenza sono l'ultima cosa.
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Il fatto che tu faccia "outing" è positivo, ma evidentemente riguarda te e la tua "cerchia". Purtroppo per te conosco moltissima gente seria che "lavora per lo Stato" e fa onestamente il suo dovere! Non facciamo di tutta l'erba un fascio, se uno è poco serio (o alcuni) non è detto che tutti lo siano. Impariamo il rispetto!!!!
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ti ringrazio per avermi inserito d'ufficio tra i fannulloni Brunettiani, a proposito di rispetto conosco anch'io molta gente seria che lavora nella p.a. , ma se tu ne conoscessi bene i metodi di selezione temo dovresti ricrederti sulla sua qualità in generale; purtroppo per te e per noi si vede dal livello dei servizi pubblici in Italia; e la cosa peggiore che riguarda soprattutto i livelli più alti di responsabilità: in ogni caso ti potrei consigliare qualche buon testo di Sociologia delle organizzazione burocratiche in Italia
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Modificato da - robur.q in data 19/12/2009 22:02:02 |
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McCurry
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Inserito il - 19/12/2009 : 22:17:13
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| robur.q ha scritto:
ti ringrazio per avermi inserito d'ufficio tra i fannulloni Brunettiani, a proposito di rispetto conosco anch'io molta gente seria che lavora nella p.a. , ma se tu ne conoscessi bene i metodi di selezione temo dovresti ricrederti sulla sua qualità in generale; purtroppo per te e per noi si vede dal livello dei servizi pubblici in Italia; e la cosa peggiore che riguarda soprattutto i livelli più alti di responsabilità: in ogni caso ti potrei consigliare qualche buon testo di Sociologia delle organizzazione burocratiche in Italia
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Non è il mio sport preferito cercare lo scontro con qualcuno, io non ti ho inserito da nessuna parte, probabilmente tu stesso lo hai fatto! Chi ti dice che io non conosca l'ambiente, non ne faccia parte e abbia necessità della lettura di testi così importanti? Non ti pare un po presuntuoso il fatto di poter giudicare me e tutti i dipendenti della P.A. dall'alto della tua saccenza?
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Inserito il - 19/12/2009 : 22:56:24
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ragà (Mc e robur)....OFF TOPIC di brutto!!!! lasciamo che la discussione continui tranquillamente!
dedalo, pensi che anche le statue di Monti Prama rientrino nel discorso? mi spiego meglio, pensi che anche loro siano state volutamente ignorate e tenute in "cantina"? e per quale motivo? me lo sono sempre chiesto...
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..un altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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Inserito il - 20/12/2009 : 12:08:35
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| robur.q ha scritto:
"ma evidentemente riguarda te e la tua cerchia" meno male che non cerca lo scontro chiuso OT
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E' probabile che la mia cultura sia molto limitata ma .... ... difendere una categoria e pensare che qualcuno che dichiara di conoscerla e di farne parte a pieno titolo, che descrive una situazione diffusa sia equiparato alla sua stessa descrizione, venga considerato un aggressore (che tenta uno scontro) .... francamente mi lascia perplesso! Sul resto, preferisco non commentare. Comunque, argomento chiuso anche per me.
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