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Discussione |
McCurry
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 16/11/2009 : 17:32:24
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| Lessa ha scritto:
perchè ora usiamo reti e ami/lenze che gli antichi se le sognavano.
cercare di prendere dei pesciolini non è come cercare di prendere una verdesca di due metri se le reti vengono distrutte.... mica si va a comprarle..... |
E la nassa? E' un antichissimo attrezzo da pesca, non necessita di particolare custodia, è relativamente semplice da costruire e consente un regolare "raccolto" giornaliero ........ Ci si potrebbe fare un pensierino?
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tholoi
Salottino
Moderatore
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Inserito il - 16/11/2009 : 18:14:38
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Penso sia superfluo sottolineare l'importanza del ritrovamento del bronzetto, sia che sia stato fuso a Serri sia che li vi sia stato portato in offerta.
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tholoi - neroargento.com |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 16/11/2009 : 18:19:15
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attenzione, per economia di sussistenza non si intende solo quella dei cacciatori-raccoglitori, ma un'economia basata su agricoltura che non permette la conservazione di un surplus sufficiente per "mantenere" persone (in numero consistente) che si occupino d'altro! Detto ciò, la Sardegna storicamente ha dimostrato di poter sostenere, in alcune sue parti, un economia ben più complessa della semplice sussistenza, almeno in determinati periodi. E il fenomeno urbano non è così imponente come altrove, ma c'è ed è importante. Per fare il commerciante hai bisogno di un mercato dove acquistare ed un altro dove vendere, e un'economia di sussistenza ha poco da vendere! Forse sono esistite civiltà basate su caccia e raccolta, e forse i suoi membri vivevano meglio, ma la storia dimostra che il "successo ecologico" è delle grandi civiltà con base economica basata sullo sfruttamento "capitalistico" degli animali, della terra e, purtroppo, anche degli altri esseri umani.
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 16/11/2009 : 18:22:15
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| robur.q ha scritto:
attenzione, per economia di sussistenza non si intende solo quella dei cacciatori-raccoglitori, ma un'economia basata su agricoltura che non permette la conservazione di un surplus sufficiente per "mantenere" persone (in numero consistente) che si occupino d'altro! Detto ciò, la Sardegna storicamente ha dimostrato di poter sostenere, in alcune sue parti, un economia ben più complessa della semplice sussistenza, almeno in determinati periodi. E il fenomeno urbano non è così imponente come altrove, ma c'è ed è importante. Per fare il commerciante hai bisogno di un mercato dove acquistare ed un altro dove vendere, e un'economia di sussistenza ha poco da vendere! Forse sono esistite civiltà basate su caccia e raccolta, e forse i suoi membri vivevano meglio, ma la storia dimostra che il "successo ecologico" è delle grandi civiltà con base economica basata sullo sfruttamento "capitalistico" degli animali, della terra e, purtroppo, anche degli altri esseri umani. solo queste sono in grado di organizzare per periodi lunghi un mercato e di difendere le proprie risorse, di qualunque tipo esse siano!
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McCurry
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 16/11/2009 : 18:51:53
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Altri spunti di riflessione.
Sempre sulla pesca ..... una osservazione semplicissima! Non è difficile, per chi abita vicino al corso di un fiume, a causa di una siccità o normale abbassamento del livello a causa del carattere torrentizio dello stesso, trovare pesci imprigionati nei canneti o in grandi pozzanghere, quindi di facilissima cattura ..... ovviamente questo induce a pensare che i pesci ...... vivono nell'acqua! Quindi, seguendo i pesci fino alla foce, si può intuire che vadano a finire in un "grande fiume". Questo porta anche a pensare che limitando le uscite .... sia più facile pescarli quando corrono al "grande fiume" e quando i fiumi "piccoli" non sono più pescosi si può cercare di pescare in quello più grande!!! Visto che gli antichi hanno dimostrato di essere "svegli" e ingegnosi .... perché non potrebbero aver seguito questa logica elementare?
Sul grano e gli altri cereali ...... Bisogna ricordare che un chicco ne produce molti altri, quindi il surplus sono l'eccedenza rispetto a quello che sarà utile per una ulteriore semina. Detto questo, attualmente la resa del grano tenero è di 25-90 quintali per ettaro e sono veramente molto più di quanti una famiglia numerosa ne possa consumare in un anno! Considerando che probabilmente non era l'unico alimento .... presumo (ma posso abbondantemente sbagliare) che tale quantità potesse bastare ad un nucleo di 25-50 persone ..... ma parlo solo di un ettaro!
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Ursec Curter
Utente Medio
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Inserito il - 16/11/2009 : 18:54:11
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la pesca d'acqua dolce non è da sottovalutare, come neppure la caccia di piccola, media e grossa taglia perchè di conseguenza poteva esserci anche un commercio-scambio di piume e pelli. mio nonno, che non era certo pescatore (era allevatore-agricoltore-calzolaio), pescava i polpi con le brocche per l'acqua, le anguille con i fasci di lino intossicando l'acqua con la linfa di alcune piante (Lua, Lua 'e monti, Truiscu). Penso siano metodi di mesca mooolto arcaici.
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Lessa
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 16/11/2009 : 21:52:18
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| Se non sbaglio una delle più antiche città (e quindi civiltà) , quella di catal Huyuk fu frutto di una società prevalentemente di caciatori. ricordo bene? Anche qui...: neanche i fenici eran agricoltori...eppure....... quanto alla sardegna andiamoci cauti...perchè: |
non sbagli, vi è un sito datato intorno al 10.000 a.C nella zona della mezzaluna fertile, in cui sono state edificate imponenti costruzioni a T perfettamente squadrate. un enigma per gli archeologi, al tempo vi erano solo cacciatori-raccoglitori....ciò contravviene al modello fin'ora proposto a cui robur si rifà.
Robur...è impossibile pensare che nell'economia di sussistenza non vi sia una produzione extra, un sorplus anche minimo... senza contare quanto ha detto McCurry....se piantavi grano...dovevi averne abbastanza per l'anno successivo...e i chicchi non venivano messi uno ad uno.... immaginiamo una produzione cerealicola che dà il tanto necessario per essere piantata l'anno successivo.....a cosa serve? non c'è guadagno...!
anche nell'economia di caccia e raccolta (ho scritto sussistenza per sveltire un pò il discorso pensavo fosse chiaro) si produce surplus.
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Modificato da - Lessa in data 16/11/2009 21:53:38 |
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McCurry
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 16/11/2009 : 22:15:13
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Ora che abbiamo stabilito (in un certo senso) che il popolo dei nuraghi potesse produrre cerali ..... e che necessariamente dovesse conservarne una quantità tale da poter seminare la "stagione" successiva ...... e che non gli avrebbe consumati in brevissimo tempo ..... dove conservavano il raccolto? (non è una provocazione, ma una domanda necessaria per chiudere il cerchio)
... e non fate gli spiritosi, rispondete seriamente come avete fatto finora!!
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Modificato da - McCurry in data 16/11/2009 22:17:59 |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 16/11/2009 : 22:34:11
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non ho detto che nell'economia di sussistenza non c'era un surplus minimo, ho detto che non sarebbe stato sufficiente per innescare un'espansione economica e demografica "stabile". La produttività del grano oggi è enormemente superiore a quella che anche poche decine di anni fa si aveva in Sardegna, dove la produttività media era inferiore ai 10 quintali per ettaro! Però mi sembra che ci stiamo avvitando un po': i nuragici avevano realizzato un'economia complessa ed articolata, fatta di agricoltura, allevamento, sicuramente caccia raccolta e pesca (non vedo perchè no, mica erano impediti), attività mineraria e metallurgica; e sicuramente parte di questi prodotti potevano essere commerciati (bisognerebbe capire però in cambio di che cosa); avrebbero potuto esercitare la pirateria, come molti altri popoli antichi. La loro organizzazione economica non era certo paragonabile a quella Romana o anche Cartaginese, ma questo non significa affatto, secondo me, che non ci fosse un surplus: c'era eccome, se no non avremmo a che fare con 8000 nuraghi; il nuraghe Sa Fraigada, messo in posizione dominante sulle vie che aggiravano il complesso dei 7 Fratelli non poteva essere tirato su da una piccola tribù di montanari allevatori di capre e coltivatori di qualche stentato cereale nelle vallecole sottostanti; è stato tirato su da una società forte e ricca (per i tempi), che ha avuto, per un tempo non troppo breve disponibilità di risorse economiche e umane consistenti e proporzionalmente superiori a quelle dei loro vicini della terraferma. Non sappiamo però esattamente quando, per quanto tempo: fin quando non riusciremo a definire la cronologia della civiltà nuragica, non riusciremo neppure a definire il suo peso "internazionale" e la sua organizzazione socio-politica.
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Lessa
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 17/11/2009 : 01:12:30
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Sei del sarrabus? Sai che il fraigada è nei pressi di un sito abitabile? O ritieni che sian saliti dalla pianura per costruirlo? domanda non faziosa!
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DedaloNur
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Inserito il - 17/11/2009 : 09:15:14
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| tholoi ha scritto:
Penso sia superfluo sottolineare l'importanza del ritrovamento del bronzetto, sia che sia stato fuso a Serri sia che li vi sia stato portato in offerta.
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è incontestabilmente importante, almeno per la nostra discussione. più difficile è trarne qualche deduzione certa a parte quelle che tu ed altri avete effetuato.. cmq assieme ai resti di pasto, provenienti da altri siti, dice molto sulla dieta nuragica. Ora il successivo passo sarebbe comprndere come il pesce arrivasse nelle zone dell'interno, e se possibile, se la pesca potesse essere in qualche modo "industriale", o meno. Io avrei un altra domanda da fare: in Gallura eran famose le concerie didella pelle della foca monaca, se ben ricordo sopratutto quelle di tempio eran rinomate. Si tratta di una antica tradizione. I nobili portavan nel costume sardo, cintole di cuoio di foca. .... chissà che anche questa tradizione non possa essere un lascito nuragico ...
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 17/11/2009 : 09:20:58
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| robur.q ha scritto: : i nuragici avevano realizzato un'economia complessa ed articolata, fatta di agricoltura, allevamento, sicuramente caccia raccolta e pesca (non vedo perchè no, mica erano impediti), attività mineraria e metallurgica; e sicuramente parte di questi prodotti potevano essere commerciati (bisognerebbe capire però in cambio di che cosa); avrebbero potuto esercitare la pirateria, come molti altri popoli antichi.
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esatto...è quello che penso pure io: il surplus era generato dalla diversificazione delle fonti. il discorso della metallurgia è troppo vasto e quindi l'hoescluso dalla discussione...cmq se dalla diversificazine delle fonti alimentari, si genera quel surplus necessario a mantenere una poploazione almeno stabile, perchè diversificazione significa che quando il raccolto va male si soppersisce con altro, la vera ricchezza secondo me era generata con il commercio dei metalli e di qualche eccedenza alimentare.
oltre ala pirateria credo che dobbiam pure immaginare la partecipazione dei sardi all'atività strattiva in altre zne del mediterraneo...ma non allarghiamoci troppo.
son cmq molto soddisfatto di ciò che stiamo intravedendo: una produzione alimentare molto diversificata.
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robur.q
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Inserito il - 17/11/2009 : 09:30:22
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no, sono Casteddaio attualmente c'è un centro "moderno" a Sa Corti" sulla strada per Geremeas; dall'altra parte, verso Quartucciu, c'era un abitato a San Pietro Pardiso; probabilmente (non ne sono certo ma è plausibile) c'è qualche villaggio nuragico, d'altronde verso Burcei è pieno di nuraghi! ma tu stesso puoi vedere territori montagnosi oggi occupati prevalentemente a bosco, adatti parzialmente all'allevamento, con la possibilità di qualche piccola coltivazione orticola nelle vallate e di qualche coltivazione di cereali nei piccoli altipiani; tutt'oggi a Burcei si possono vedere coraggiose vigne ricavate in piccoli spazi terrazzati. Non è certo un economia che può permettere grandi slanci demografici: si, penso che le comunità montane ivi installate avessero qualche legame di dipendenza con la pianura; d'altronde tutt'oggi, a parte Burcei, che è più a nord, il territorio dei 7 fratelli è suddiviso tra i comuni di Sinnai, Maracalagonis, Quartu e Quartucciu!
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Bidus
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Inserito il - 17/11/2009 : 11:42:19
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Archelogia viva, sett-ott 2009: Sardegna, nuragici agricoltori. Di Alessandro Usai [URL=http://img132.imageshack.us/i/agricolturanur001.jpg/][/URL] [URL=http://img696.imageshack.us/i/agricolturanur002.jpg/][/URL]
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Modificato da - Bidus in data 17/11/2009 11:48:48 |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 17/11/2009 : 12:45:24
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moooolto interessante emergono elementi di un'agricoltura diversificata, come era ipotizzabile intanto un'altra segnalazione http://www.sardegnaculturaescienza....la-sardegna/
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