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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 15/11/2009 : 15:39:24
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commenta! quando torno ad armeggiare col pc me la leggo!
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.
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gallosu
Utente Attivo
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Inserito il - 15/11/2009 : 17:50:43
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Lessa, quello è un terreno improduttivo per come siamo abituati a vederlo noi che dipendiamo esclusivamente dai mezzi meccanici (tra l'altro, dalla foto la qualità non è delle peggiori). Sino a 50 anni fà quello un buon terreno.
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Ursec Curter
Utente Medio
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Inserito il - 15/11/2009 : 19:28:02
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pensavo d'aver scritto qualcosa ieri notte... invece no. lo spiaggiamento degli squali è possibile. Se non ricordo male, per la forma, il dente doveva essere di una verdesca. la verdesca viene pescata spesso per sbaglio insieme ai tonni. attualmente viene pescata anche con la canna da pesca. ricordo che un conoscente di Cabras nella sua casa aveva, incorniciate, diverse fotografie di verdesche pescate con la canna dalla riva... sono rimasto un pò sbalordito, ma le foto erano più di una. la più grande mostrava un pesce di quasi 2 metri e mi son chiesto come cavolo possa aver fatto a tirar fuori un pesce così grande. Probabilmente c'è una particolare tecnica di pesca che io ignoro. Dicendo ciò non voglio dire che i protosardi praticassero il Surf Casting! :) però chissà... le reti si usano da migliaia di anni, gli antichi greci le utilizzavano, perché non i protosardi?
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Lessa
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 15/11/2009 : 20:33:05
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perchè ora usiamo reti e ami/lenze che gli antichi se le sognavano.
cercare di prendere dei pesciolini non è come cercare di prendere una verdesca di due metri se le reti vengono distrutte.... mica si va a comprarle.....
penso sia probabile che capitassero anche altri tipi di animali nelle reti dei nuragici...ma se volevano prendere un determinato tipo di pesce, facevano di tutto per prenderlo bene...
Gallosu io non ho detto nulla. dico solo che quel terreno è su una roccia effusiva affiorante, e per dimostrarlo ti dico che quel buco è una domos de janas che si proluunga sotto il terreno in questione....ci saranno si e nò 50 cm di terra (forse) per coltivare.... il terreno come vedi è in pendenza, e nella parte sottostante hanno creato una barriera per contenere la stessa.
Il signore nella foto è il proprietario, stava zappando quando io son andato a rompergli le scatole per vedere la domos. Nell'orto c'eran varie colture, e si intravedono anche degli ulivi.
Per gli standart attuali quel terreno non penso che finisca tra i migliori per produttività.
Eppure quando l'ho visto ho fatto "questa foto è perfetta per la discussione del forum).
Per me molto semplicemente indica che qualsiasi terreno si può sfruttare, se si ha voglia, forza, e tempo. Anche uno su roccia affiorante. I cestini li conoscevano i romani come i nuragici. e se i legionari erano in grado di tirarti su un terrazzamento come quello che hanno fatto per assediare masada con le torri d'assedio, non vedo perchè 3-4 "nuragici" dovrebbero avere problemi a creare una barriera come quella nella foto e a fare un pò di "riporto" con delle ceste.
Della serie...dove le condizioni non lo permettono...le si crea.
questo per chi pensa che la sardegna sia improduttiva.
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Ursec Curter
Utente Medio
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Inserito il - 15/11/2009 : 22:08:18
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sicuramente è già stato detto. i nostri nonni coltivavano, arando con l'aratro di legno e zappando, terreni che oggi al massimo vengono usati per il pascolo, possibilmente dopo il "peggioramento pascolo". 10 cm di terra in pendenza erano un "ottimo" terreno per frumento e ceci. mezzo metro di terra un'ottima vigna. orti in posti impensabili... ci si adattava.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 15/11/2009 : 22:49:15
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| Lessa ha scritto: Eppure quando l'ho visto ho fatto "questa foto è perfetta per la discussione del forum). Per me molto semplicemente indica che qualsiasi terreno si può sfruttare, se si ha voglia, forza, e tempo. Anche uno su roccia affiorante. (...) questo per chi pensa che la sardegna sia improduttiva.
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esiste sempre il rischio di giudicare con criteri moderni, gli antichi e quindi di considerare inverosimili se non impossibili certe eventualità. Ripenso al fatto agli studiosi che escludono il commercio di derrate alimentari (addirittura nell'egeo..) o i problemi che ci poniamo noi per sapere se e quanto potessero navigare... quando nel pacifico esistevano popolazioni con rotte e traffici marittimi lunghi qualche migliaglio di km...
non come nello stagno mediterraneo...
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Trambuccone
Salottino
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Inserito il - 15/11/2009 : 23:37:11
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Vigneti impiantati in trincee scavate nella roccia e riempite con terra di riporto...Gran cosa le conferenze!
Come rane sullo stagno..... T.
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Lessa
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 16/11/2009 : 01:07:48
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penso che ci fossero dei fruttuosi commerci anche nel nostro mediterraneo occidentale...solo che di quello orientale abbiamo grandi resoconti...mentre per il nostro mare...non avendo documentazione scritta...
pensiamo che fosse tutto un cimitero...invece per usare le parole dell'amico Enzo Marciante, autore di una bellissima graphic novel sulla Sardegna.... la nostra isola al tempo era la star del mondo occidentale...
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tholoi
Salottino
Moderatore
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Inserito il - 16/11/2009 : 10:48:30
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Per quanto riguarda la pesca vorrei ricordare l'unico esempio finora di bronzetto con offerta di pesce su piatto da Santa Vittoria di Serri.
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tholoi - neroargento.com |
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kigula
Moderatore
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Inserito il - 16/11/2009 : 12:11:03
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Eh si Tholoi! E riguardando un po' di cose anche a S. Vittoria di Serri si trovarono resti di pesci e di numerosi molluschi. Così come al nuraghe Palmavera, da dove viene anche un amo nuragico.
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Lessa
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 16/11/2009 : 12:11:32
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i detrattori potrebbero parlare di pesci d'acqua dolce
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Modificato da - Lessa in data 16/11/2009 12:12:13 |
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robur.q
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Inserito il - 16/11/2009 : 13:57:45
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Qualcuno di voi ricorda probabilmente la "battaglia del grano" quando Mussolini, per aumentare la produzione di grano in un ottica di economia autarchica, decise di far coltivare ogni angolo possibile, perfino le aiuole nelle piazze delle città. La produzione non aumentò di molto ma lui si fece fotografare a petto nudo mentre mieteva il grano!! Come ho già segnalato in un precedente post, si possono coltivare molti più terreni di quelli che si coltivano oggi, ed in effetti fino agli anni '50 era così. Esiste però un rapporto tra le energie impiegate e i risultati ottenuti: se si ha molta mano d'opera a disposizione, gratuita o che si accontenta di poco, questi terreni possono essere coltivati con molto sforzo e risultati scarsi, ma possono essere indispensabili per la sopravvivenza anche di un consistente numero di persone; va da se che queste persone non possono però essere distratte dai lavori agricoli continui e impegnativi per fare altro..... Non sono terreni che consentono di produrre quel surplus che permette commercio, imprese militari, sviluppo di industrie e di artigianato, di servizi: in una parola, non consentono lo sviluppo del fenomeno urbano. e noi sappiamo dalla storia che il fenomeno urbano in Sardegna è sempre stato relativamente limitato; l'economia in questi luoghi è in una situazione di estrema fragilità, basta poco perchè avvenga il disastro: ricordate l'Irlanda nell'ottocento con la sua malattia della patata? circa 1 milione di morti, altrettanti emigrati, società devastata e disarticolata.
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Lessa
Salottino
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Inserito il - 16/11/2009 : 14:21:07
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Robur l'uomo per il 90% della sua esistenza (come specie) è vissuto di economia di sussistenza, ovvero raccolta di bacche, tuberi e piccoli animali. questa pratica lasciava solo 3 ore al lavoro...e tutto il resto della giornata era "libero".
secondo il tuo pensiero (se ho ben interpretato) ci sarebbe una predominanza dei terreni più produttivi su quelli meno produttivi...per un fattore "di tempo utilizzabile". Il discorso fila, ma fino ad un certo punto. L'economia agricola ha portato nuove malattie: carie, sconosciuta ai paleo-mesolitici e la possibilità di carestie significative (perchè legate all'andamento delle monocolture) oltre al fatto che occupa quasi la totalità del tempo giornaliero...chi coltiva anche solo per hobby lo sa bene, l'orto non può mai essere lasciato a sè stesso (come gli animali domestici).
Quindi più svantaggi che vantaggi...
e non èeanche necessaria per il passaggio alla "civiltà" o all'organizzazione comunitaria...tantè che il criterio non viene adottato universalmente, perchè esistono esempi di popolazioni che con l'economia di sussistenza son riuscite a produrre un surplus immagazzinabile e conseguentemente utilizzabile per commerci e classi non produttrici...soldati e sacerdoti.
insomma, non sempre si possono fare questi ragionamenti e applicarli universalmente. Forse il nuragico di turno si spostava, o forse rimaneva, e si impegnava dove poteva (è anche un discorso di densità demografica).
forse facevano come i giovani di oggi, che emigrano per cercare lavoro... altri invece rimangono e si impegnano anche di più...o si accontentano...
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McCurry
Salottino
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Inserito il - 16/11/2009 : 14:47:16
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Per la coltivazione del grano, oltre al fatto che si possono usare terreni apparentemente poveri - anche con eventuali "riporti" di terra, che chi ha potuto spostare enormi massi, non avrebbe avuto difficoltà a fare - dopo la semina non necessita di particolari cure.
I contadini, per il grano dicono:
La semina veniva eseguita tra il mese di ottobre e fino al mese di dicembre. Le sementi, raccolte e conservate gelosamente per tutto l'anno, venivano messe in una sacca che il contadino portava a tracolla e nel percorrere il campo, le prendeva con le mani e le lanciava nel terreno arato. ........ La mietitura coincideva con gli inizi dell'estate. In questo periodo interi nuclei familiari,si spostavano per intere settimane verso le zone di pianura, dove si iniziava a mietere molto prima per ritornare in montagna.
Motivi questi che avrebbero permesso agli antichi abitanti della Sardegna - negli intervalli - guerre, costruzioni di nuraghi ecc.
NOTA: Il "riporto - arricchimento" dei terreni è in uso anche oggi, per particolari culture intensive (vedi le serre) o in terreni troppo sfruttati.
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Gli specchi farebbero bene a riflettere prima di rimandarci la nostra immagine. (Anonimo) |
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 16/11/2009 : 17:04:31
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smbra che un popolo agricoltore non possa fare quasi altro... a me pare che stiam ragionando troppo su modelli astratti e troppo poco sulla realtà: il post di mc Curry è un tocca sana per questo... ;
il romano amava l'agricoltura e la dismetteva per praticare la guerra. Andò avanti così sino ai tempi della riforma militare voluta da Mario. I Punici non amavano lasiar perdere i traffici commerciali e aparte pochi, la gran parte preferiva delegare le incombenze militari ai mercenari. Ma non è che a loro volta non potessero.
Insomma, sulla base di questi esempi, per capire come gii antichi sardi occupassero il loro tempo, dovremmo capirne l'indole...
| Non sono terreni che consentono di produrre quel surplus che permette commercio, imprese militari, sviluppo di industrie e di artigianato, di servizi: in una parola, non consentono lo sviluppo del fenomeno urbano. |
Se non sbaglio una delle più antiche città (e quindi civiltà) , quella di catal Huyuk fu frutto di una società prevalentemente di caciatori. ricordo bene? Anche qui...: neanche i fenici eran agricoltori...eppure....... quanto alla sardegna andiamoci cauti...perchè: 1) abbiamo chiari segni di proto-urbanesimo 2) dobbiamo capire quanti nuragici abitavano a Nora, Tharros, Bithia, e qualche altra decina di città dal nome non fenicio. se non raggiunsero mai lo stadio urbano...poco ci mancò... | Eh si Tholoi! E riguardando un po' di cose anche a S. Vittoria di Serri si trovarono resti di pesci e di numerosi molluschi. Così come al nuraghe Palmavera, da dove viene anche un amo nuragico. |
ricordavo vagamente il pesce a Serri. Grazie Kihulae Tholoi...; questo rafforza l'ipotesi di una qualche rete comemrciale e di gente che si spostava in tutta l'isola, per commerciare. Serri non è esattamente in costa. Del resto il commercio dell'ambra che sembra interessare anche la Sardegna, non è un ulteriore prova? la via dell'ambra passava dall'Italia, e ad un certo punto i sardi frequentavano l'etruria...
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Modificato da - DedaloNur in data 16/11/2009 17:12:51 |
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