Autore |
Discussione |
musthayoni
Utente Attivo
|
Inserito il - 04/01/2010 : 15:41:27
|
.. ciau giuseppe .. non capisco perché non riesco ancora a risponderti via MP . ... e allora lo faccio da qui ... ... Tumulti Quotidiani .. di M. Faticoni ... al di là delle notizie generali correlate alle presentazioni del libro .. non ho nessuna nuova interessante. Però a questo punto chiederò agli amici del teatro per saperne di più ....
|
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Città: Campidano di Cagliari ~
Messaggi: 927 ~
Membro dal: 25/08/2009 ~
Ultima visita: 19/09/2013
|
|
|
Giuseppe
Utente Attivo
|
Inserito il - 04/01/2010 : 16:19:06
|
| musthayoni ha scritto:
.. ciau giuseppe .. non capisco perché non riesco ancora a risponderti via MP . ... e allora lo faccio da qui ... ... Tumulti Quotidiani .. di M. Faticoni ... al di là delle notizie generali correlate alle presentazioni del libro .. non ho nessuna nuova interessante. Però a questo punto chiederò agli amici del teatro per saperne di più ....
|
Domenico risolve questi problemi come un mago. Grazie per le notizie. Spero di averne da altra fonte. Giuseppe
ps. Continua a informarci sul teatro in Sardegna
|
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Città: Cagliari ~
Messaggi: 593 ~
Membro dal: 09/11/2008 ~
Ultima visita: 20/02/2012
|
|
|
robur.q
Utente Senior
|
Inserito il - 07/01/2010 : 14:46:34
|
| grixenda ha scritto:
Ora la Murino si cimenterà IN "Dona Flor e i suoi due mariti". Se qualcuno l'andrà a vedere mi faccia sapere.
|
Premesso che non sapevo manco chi fosse e che fosse sarda, devo dire che si è comportata bene, la commedia è stata piacevole, divertente (avevo letto il libro molto tempo fa), durata un tempo più che accettabile (2 ore), e lei è stata molto applaudita dal pubblico, insieme a Vadinho, a Donna Rosita e alle comari. Io mi sono divertito e ho riconosciuto l'autore nella rappresentazione. Bravi!!!
|
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Città: assemini ~
Messaggi: 1124 ~
Membro dal: 06/06/2009 ~
Ultima visita: 04/05/2013
|
|
|
grixenda
Utente Normale
|
Inserito il - 07/01/2010 : 22:45:22
|
Grazie robur,mi fa piacere dato che io adoro quel libro e mi sarebbe dispiaciuto vederlo snaturato.Spero che gli applausi siano andati alla bravura e non alla bellezza.Ne approfitto per augurarti buon anno(anche se in ritardo). D'altronde mi fido del tuo giudizio. Ciau!
|
|
Per aspera sic itur ad astra |
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Sassari ~
Città: santa teresa gallura ~
Messaggi: 62 ~
Membro dal: 02/01/2009 ~
Ultima visita: 04/04/2013
|
|
|
robur.q
Utente Senior
|
Inserito il - 08/01/2010 : 08:20:35
|
non dovresti, io non ne capisco niente so solo che la rappresentazione è stata divertente ma forse, in fondo, è la cosa più importante
|
Modificato da - Petru2007 in data 11/01/2010 23:05:59 |
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Città: assemini ~
Messaggi: 1124 ~
Membro dal: 06/06/2009 ~
Ultima visita: 04/05/2013
|
|
|
babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
|
Inserito il - 08/01/2010 : 08:47:15
|
robur,, non la conoscevi? complimenti non sei un mass media dipendente allora !! prima neache io la conoscevo . . e' bellissima ..su questo non ci piove e non fa parte, come tipo dico, delle seriali e plastificate bellezze che vediamo ogni giorno in tv,,, e sta diventando bravina,,, credo che abbia talento e carattere,,, se sono riusciti a farti stare seduto per due ore sulla sedia ( io in genere dopo un'ora scalpito) sono bravi davvero!! ciau
|
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Sassari ~
Città: Sassari ~
Messaggi: 4364 ~
Membro dal: 18/02/2008 ~
Ultima visita: 28/05/2012
|
|
|
robur.q
Utente Senior
|
Inserito il - 08/01/2010 : 13:48:35
|
A chi lo dici
|
Modificato da - Petru2007 in data 11/01/2010 23:06:36 |
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Città: assemini ~
Messaggi: 1124 ~
Membro dal: 06/06/2009 ~
Ultima visita: 04/05/2013
|
|
|
Giuseppe
Utente Attivo
|
Inserito il - 08/01/2010 : 18:51:26
|
A Robur, Musthayoni, Babborcu , Grixenda...e agli altri (teatranti o meno) che "transitano" - anche senza intervenire - in questo forum e, particolarmente, in questa discussione, desidero fare una domanda, che mi torna ogni tanto alla mente, con il rimpianto di non essere un cultore della materia. In qualche modo, torno al mio primo intervento: pare anche a voi che in Sardegna vi siano (pochi o molti) autori di lavori letterari (in prosa o in poesia), anche di rilevanza nazionale (penso a Rombi, Angioni, Mundula, Agus, Niffoi...e altri), e pochi (o pochissimi) autori teatrali in lingua italiana [io ricordo adesso solo Enzo Giacobbe e Marcello Serra, aiutatemi a ricordare gli altri] mentre sono più numerosi (e anche più conosciuti) gli autori teatrali in lingua sarda? Può darsi che mi tradisca la memoria, ma se fosse vero (perciò chiedo il vostro parere) questo diverso orientamento nella scelta epressiva teatrale di un autore come potrebbe essere interpretata? Forse (dico forse) perché per scrivere per il teatro (che è ben altra cosa del racconto e dell'opera poetica) non basta essere padroni della lingua ma anche di altri elementi psico-antropologici (e altro...) dei personaggi, elementi che hanno radici inconscie, radicate nel tempo e nella genealogia, che si manifestano, per noi sardi, in una delle tante ma unitarie espresioni della nostra lingua madre. Il teatro è vita, non è fantasia, creazione di altri mondi e di altre realtà, è, appunto, "rappresentazione". Intendo dire (forse sbagliando) che la "commedia umana" per noi sardi parla in sardo e non può parlare in un'altra lingua. Questo concetto, se mi perdonate l'azzardo, vale anche per Giacobbe e Serra che genialmente hanno saputo pensare i loro lavori in sardo e scrivere (tradurre?) in italiano. Giuseppe
|
Modificato da - Petru2007 in data 11/01/2010 23:07:21 |
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Città: Cagliari ~
Messaggi: 593 ~
Membro dal: 09/11/2008 ~
Ultima visita: 20/02/2012
|
|
|
robur.q
Utente Senior
|
Inserito il - 08/01/2010 : 21:21:35
|
Secondo me bisogna considerare due fattori: uno è quello che hai bene sottolineato tu: anche se oggi gran parte dei sardi è di madre lingua italiana, il sardo è la lingua del cuore, delle emozioni più profonde; però è anche vero che in Sardegna non si è sviluppata ancora, o si è poco sviluppata, una letteratura nell'italiano di Sardegna; cioè quella forma di italiano che è tipica e unica della nostra isola; insomma, non si è sviluppato ancora un fenomeno alla Camilleri, la cui lingua è profondamente intrisa di elementi siciliani: pur essendo indubitabilmente italiano, è ben lontano dallo standard letterario; la distanza del sardo dall'italiano fa si che questa commistione, che esiste nella realtà linguistica quotidiana, non sia considerata ancora di valore culturale, e forse non lo sarà mai, appunto per le aspirazioni del sardo ad essere "lingua", e quindi a distinguersi. D'altronde qualsiasi rappresentazione, o spettacolo, in puro italiano, è sempre un po' "fasciato": non a caso credo che gran parte degli autori e degli attori "calchi" le proprie caratteristiche linguistiche regionali. Non dimenticherei poi il fatto che il teatro è uno spettacolo di nicchia, a livello di numeri intendo; questo forse gli permette di essere un po' più libero, non ha il problema di rincorrere il "best seller", il mercato; il teatro, lo sappiamo, vive per il sostegno economico delle pubbliche amministrazioni, ciò è un problema, ma per certi aspetti anche un punto di forza.
|
Modificato da - Petru2007 in data 11/01/2010 23:09:19 |
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Città: assemini ~
Messaggi: 1124 ~
Membro dal: 06/06/2009 ~
Ultima visita: 04/05/2013
|
|
|
babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
|
Inserito il - 09/01/2010 : 10:08:31
|
creo che entrambi abbiate individuato evidenziato due verissime sfaccettature dell'argomento... ( a margine ,,, egocentrico,,al solito: ho nel cassetto un'opera non teatrale, letteraria, ma che può divenire anche teatro,, nel nostro italiano regionale "meticcio" e spero che tra poco esca) rimeditando soprattutto quello che ha detto giuseppe, dalla mia piccola esperienza traggo il ricordo di registi ed attori sardi ossessionati dalla dizione limpida italiana ( i risultati erano spesso pietosi quando non ridicoli) ancora ... si. il teatro ha anche le cose che hai sottolineato per le opere letterarie,ma,a differenza di esse non e' letto ... non e' ricreato nella mente del fruitore. da parole scritte . il teatro e' detto, vissuto, rapppresentato ,senza troppe intermediazioni ,,, percio' deve colpire nel profondo ed attinge nel profondo... e' un peccato che questo interessante aspetto della cultura della nostra isola non sia stato riconosciuto dal pubblico e dalla critica e che solo persone acute come giuseppe e robur ne percepiscano l'importanza!
|
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Sassari ~
Città: Sassari ~
Messaggi: 4364 ~
Membro dal: 18/02/2008 ~
Ultima visita: 28/05/2012
|
|
|
Giuseppe
Utente Attivo
|
Inserito il - 09/01/2010 : 17:25:59
|
| babborcu ha scritto:
creo che entrambi abbiate individuato evidenziato due verissime sfaccettature dell'argomento... ( a margine ,,, egocentrico,,al solito: ho nel cassetto un'opera non teatrale, letteraria, ma che può divenire anche teatro,, nel nostro italiano regionale "meticcio" e spero che tra poco esca) rimeditando soprattutto quello che ha detto giuseppe, dalla mia piccola esperienza traggo il ricordo di registi ed attori sardi ossessionati dalla dizione limpida italiana ( i risultati erano spesso pietosi quando non ridicoli) ancora ... si. il teatro ha anche le cose che hai sottolineato per le opere letterarie,ma,a differenza di esse non e' letto ... non e' ricreato nella mente del fruitore. da parole scritte . il teatro e' detto, vissuto, rapppresentato ,senza troppe intermediazioni ,,, percio' deve colpire nel profondo ed attinge nel profondo... e' un peccato che questo interessante aspetto della cultura della nostra isola non sia stato riconosciuto dal pubblico e dalla critica e che solo persone acute come giuseppe e robur ne percepiscano l'importanza!
|
Robur ha scritto: "Secondo me bisogna considerare due fattori: uno è quello che hai bene sottolineato tu: anche se oggi gran parte dei sardi è di madre lingua italiana, il sardo è la lingua del cuore, delle emozioni più profonde; però è anche vero che in Sardegna non si è sviluppata ancora, o si è poco sviluppata, una letteratura nell'italiano di Sardegna; cioè quella forma di italiano che è tipica e unica della nostra isola; insomma, non si è sviluppato ancora un fenomeno alla Camilleri, ..."
Credo (potrei ricordare male...) che queste nostre considerazioni siano state fatte anche da qualche altre studioso del problema. Mi pare (ma potrei sbagliare ) anche da Francesco Masala, forse anche da Alziator e da altri. Mi pare anche da Mario Faticoni. Credo anche (ma con la solita riserva) che ci sia stato anche qualche esempio di "contaminazione".
Il vero - ma non unico - problema, dice giustamente Babborcu (che sa il fatto suo), è il pubblico (il grande pubblico dei grandi teatri, dico questo pensando ai bilanci) che ha (?) la padronanza scolastico-culturale della lingua italiana (e di altre ligue) ma con grande difficoltà frequenta o frequenterebbe spettacoli teatrali in lingua sarda anche se il testo originario venisse "tradotto" (è un'idea per Babborcu) nella variante locale. Anche in questo caso si perderebbero le locuzioni tipiche e intraducibili senza alterarne il significato originario. Varrebbe comunque la pena di tentare l'esperimento. La versione italiana di opere teatrali "pensate in sardo" ed anche di "ambiente locale" (magari con il testo scritto biligue) potrebbe essere un altro tentativo che, mi pare, ha già avuto autorevoli autori (se non interpreto male la loro opera) nel prolifico Giacobbe e nel poetico Serra. L'altra lacuna (anche questo Babborcu l'ha già detto, mi pare) è l'editoria. Gli editori non sono enti di beneficenza, ovviamente, e non pubblicano opere teatrali in italiano o in sardo che pochi acquisterebbero, esclusi forse gli amici degli autori. Non parliamo, naturalmente, dei "classici", delle opere liriche e dei non frequenti (ma spesso ottimi) "libretti di sala" i quali, se fatti bene e da mani esperte sono un utilissimo sostegno al teatro e ai teatranti, autori compresi. Anche in questo caso, come è noto, vi sono buoni ma rarissimi esempi. Se ne avessimo voglia (e la possibilità) potremmo portare questa nostra discussione anche oltre i confini di questo forum. Spero, in ogni caso, con l'aiuto di Musthayoni e di voi tutti, di poter avere e dare un contributo alla migliore conoscenza di questo fenomeno culturale. Vi sono infatti iniziative che meritano d'essere conosciute.
|
Modificato da - Giuseppe in data 09/01/2010 17:34:36 |
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Città: Cagliari ~
Messaggi: 593 ~
Membro dal: 09/11/2008 ~
Ultima visita: 20/02/2012
|
|
|
babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
|
Inserito il - 11/01/2010 : 12:46:15
|
giuseppe e robur e mustayoni e grixenda,
lo so che i miei "pianti sul late versato2 vi mandano in sollucchero, ma non bastano!!ad ogni modo "dolore ispinghet boghe " ed io piango!!! cio' che mi duole e' che tanto lavoro sia stato fatto ,,non parlo solo di me ah!!! ( e ne e' stato fatto davvero tanto e non tutta spazzatura) e che non abbia lasciato tracce, neppure un rimorso... se non in qualcuno dei "protagonisti" ... tottu liju liju chei s'abba in s'ispiju... l'ho gia detto: in un certo periodo, diciamo dal 79 al 90, grosso modo, di opere teatrali sarde ( in sardo o meno) che abbiano saltato il solito ( rispettabilissimo ma solito) "colore locale" ne sono uscite a iosa... ad opera di numerosi autori e compagnie.. tanto che poteva essere "ufficializzata "una specifica "scuola " corrente teatrale ... mi pare che ad un convegno su teatro a Berchidda( caduto nel silenzio anche se la sala era stracolma ) abbia parlato di " nuova drammaturgia sarda" abortita. Putroppo, infatti, : A) la guerra fra le compagnie ( mi cito ancora, scusate, alcuni autori "sassaresi" definivano le mie cose logudoresi "mimuri" e "ca..ddi" mentre alcune attrici logudoresi definivano il teatro sassarese ( dove non si vergognavano a volte di interpretare il ruolo delle seve "sarde".) . sottocultura,... ma solo quando non vi partecipavano. Tali atteggiamenti erano deteminati dalle sarde insane rivalita' e , DICIAMOLO, da motivi economici,, perchè il teatro locale era ben foraggiato in quei tempi e molti ci hanno fatto i soldi. B) le cieche rivalità fra gli autori, che non si sono mai incontrati e nemmeno rispettati, non creando una forza comune ( un autore-critico ha osteggiato con accanimento i miei lavori; invece quando avevano il successo che i suoi a volte non avevano, diceva poi che ero un suo allievo o "copiatore"... poi di colpo che arrivava ad asserire avevo inventato "il non teatro" e quaeto mi portava a rispondere .. almeno e' una novità non copiata.. ) in definitiva tutti hanno agito come una monade isolatissima.. secondo la nota ottica del "malunidos" e forse qualcuno " illuminato"si illudeva che la politica delle clientele facesse da"collante " o da catalizzatore...( ma cando!!) la realta' e' che non e' stata creata una "forza" ed il momento si e' esaurito... cosi' il pubblico che, vi garantisco, era numerosissimo ed entusiasta ( non parlo solo di me) , e non pareva risentire di problemi di lingua e di varianti ,poi e' divenuto sempre meno numeroso.. inebetito da più incisive veline e grandi fratelli e spesso ritornato al "puzzi puzzi !questa roba sarda!"
adesso mi domando ... ha vinto l'incomprensibilità dei testi? bisognava pensare alle traduzioni nelle varianti? a rese in italiano?
personalmente in questo io ho fallito pienamente ( ma i miei lavori non hanno avuto mai insuccessi per incomprensibilità) : ho tentato una resa di un lavoro in sardo in italiano e ne e' sortita una cosa senza anima e formale ho tentato di scrivere una cosa, che mi intrigava e sentivo molto, direttamente in italiano, con un risultato orripilante... una volta,a cura degli organizzatori, si distribui' una vesione stampata in italiano e , mentre gli attori si "scapicollavano " erano coperti dal fruscio dei fogli voltati anche da chi il logudorese lo parlava sin dalla nascita. ( como bi rio!!) forse dovevo impegnarmi di più..e non dire : "l'italiano non e' nelle mie corde..." ma la mancanza di riscontri oltre l'autore ( e alcuni atteggiamenti di presa in giro o persino persecutori) hanno fatto si mi chiudessi, certo sbagliando... ho uno scrupolo sottile che mi instilla l'angelo buono, ma nell'altro orecchio un diavoletto egoista mi soffia: "e chi te lo faceva fare???" Perdonate il discorso al solito scoordinato , io sono un viscerale, un emotivo, uno che reagisce ai moti interni e che tenta invano di renderli coerenti... ma credo che mi avrete capito bene!!!
|
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Sassari ~
Città: Sassari ~
Messaggi: 4364 ~
Membro dal: 18/02/2008 ~
Ultima visita: 28/05/2012
|
|
|
robur.q
Utente Senior
|
Inserito il - 11/01/2010 : 20:24:08
|
Alla fine secondo me la questione linguistica non è centrale: ciò che è centrale è un testo in cui il pubblico possa immedesimarsi, in cui la lingua ha certamente la sua funzione: un testo ambientato in Sardegna linguisticamente adatto ai tempi sarà un testo nella lingua che parliamo tutti i giorni, che è un misto di sardo locale, di italiano regionale, di italiano standard, a seconda delle situazioni e delle persone; un testo tutto in sardo sembrerebbe vecchio, sorpassato, uno in perfetto italiano artefatto e distaccato
|
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Città: assemini ~
Messaggi: 1124 ~
Membro dal: 06/06/2009 ~
Ultima visita: 04/05/2013
|
|
|
Giuseppe
Utente Attivo
|
Inserito il - 11/01/2010 : 22:10:52
|
| robur.q ha scritto:
Alla fine secondo me la questione linguistica non è centrale: ciò che è centrale è un testo in cui il pubblico possa immedesimarsi, in cui la lingua ha certamente la sua funzione: un testo ambientato in Sardegna linguisticamente adatto ai tempi sarà un testo nella lingua che parliamo tutti i giorni, che è un misto di sardo locale, di italiano regionale, di italiano standard, a seconda delle situazioni e delle persone; un testo tutto in sardo sembrerebbe vecchio, sorpassato, uno in perfetto italiano artefatto e distaccato
|
Con interlocutori come voi chiunque altro si sente... Non si sente di continuare, soprattutto se proviene da un'altra cultura di base o di affezione. Ma con molto interesse, molta curiosità, molta voglia di imparare. Non è modestia, è senso della misura. [E' da molto tempo, sia detto seriamente, che non si affrontavano argomenti simili, in questo forum o altrove. O meglio, che non mi capitava di potervi assistere e partecipare. Mi riferisco anche a coloro che mi hanno inviato messaggi personali, e li ringrazio. Qualcuno ha avuto la bontà di ricordare qualche mia fugace esperienza giovanile e dilettantesca. Da ciò la passione. Acqua passata.] Cerco quindi di capacitarmi, di intendere (che non significa "capire"), di contribuire, se possibile, da "teatrante (molto) esterno". L'intervento di ROBUR , che forse non "fa" teatro ma "va" molto a teatro, mi suggerisce di proporvi, per un parere, un giudizio, un'osservazione (come preferite) il radiodramma di Michelangelo Mialinu Pira, PASKA DEVADDIS. A me è parso un modo, come dice Robur, di esprimere un teatro fortemente radicato in Sardegna ma con l'uso della lingua italiana "con un testo adatto ai tempi", che non ignora il luogo nel quale si esprime. Un testo che merita di essere riletto, che aiuta (potrebbe aiutare, forse) gli autori teatrali sardi a) a trovare un editore b) a farsi capire da tuttti c) a farsi rappresentare d) ad avere successo (non solo in Sardegna ma anche fuori). Se devo essere fucilato, mirate al petto! Salve, amici. Buona scrittura e buona lettura a tutti voi. Giuseppe PS. Se non ricordo male (scrivo senza rileggere il testo) le stesse considerazioni potrebbero essere fatte per qualche dramma di Enzo Giacobbe. Anche lui merita una buona rilettura e qualche meditazione.
|
Modificato da - Giuseppe in data 11/01/2010 22:18:41 |
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Città: Cagliari ~
Messaggi: 593 ~
Membro dal: 09/11/2008 ~
Ultima visita: 20/02/2012
|
|
|
babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
|
Inserito il - 12/01/2010 : 10:09:19
|
saro' scettico, deluso, vecchio, arretrato.. ma penso che la stagione sia finita... e che si dovrà fare un lungo e duto e" Mirato e Comune" lavoro per ricreare l'onda positiva che c'e' stata ,lo ripeto! e che si e' persa .. e che , se la cosa si concretizzera' nella regione delle monadi chiuse sarà molto avantinel tempo. forse anche perchè chi dovrebbe impegnarsi e' scetticoe delusi ecc. ( mea culpa) ...forse perchè non e' capace di collaborare o lascire il testimone a forze giovani... ma non credo che la linea, per quanto riguarda i testi, indicata da te, giuseppe, sia la sola da percorrere e che sia vincente.. anche perchè troverebbe la concorrenza schiacciante di un teatro in italiano storicizzato, potente, ben radicato e presente nell'immaginario collettivo ( si fa per dire: anche nella penisola il teatro e' in crisi) mi domando: ( debbo far leva sulle esperienze ancorapersonali , perdonatemi ) perchè " prima" quello che ho scritto ,, in logudorese stretto, antico e curiale "andava" fuori dal logudoro.. in italia ( non solo nei circoli dei sardi.. in Olanda,nello sceiccato del Dubai, in Catalogna? e credo che andasse perchè lo stesso suono delle parole, la gestualità. la coreografia, le scene.. "comunicavano" aldilà della piena comprensione di ogni vocabolo... e oggi non vanno più? in realtà non lo so se non vadano più... perchè appena una mia "coraggiosa attrice" ha l'occasione di proporne alcuni frammenti, ovunque, ha sempre più che lusinghieri successi di pubblico,, TUTTO rimane li' pero'.. la critica e' assente, i mass media non ne parlano.. piena indifferenza..
esiste un mio testo che presenta una sorta di dialogo- traduzione ( la parte italiana e' di Marco Noce) sardo-italiano... nonostante la agevole comprensione non e' emerso rispetto agli altri... la morale secondo me è questa: abbiamo voglia di creare, adattare, mirare ai tempi focalizzare obiettivi e concretizzare... se non c'è qualcuni che rappresenti i testi... e li rappresenta, prima se ci crede, poi se e' coraggioso e può... ma soprattutto se il pubblico risponde e chi ci lavora viene remunerato ( e non parlo degli autori) la cosa non funzionera' e non andrà avanti e italiano ( che ritengo la mia miglior prova) questo
|
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Sassari ~
Città: Sassari ~
Messaggi: 4364 ~
Membro dal: 18/02/2008 ~
Ultima visita: 28/05/2012
|
|
|
Discussione |
|
|
|