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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 10/12/2009 : 17:09:34
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grixe,credo che robur.q il turacciolo lo estragga con la coda a tirabuscion!!!! comunque.speriamo non prenda l'influenza, cosi' ci racconta!! ciao
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 11/12/2009 : 08:17:41
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purtroppo ho dovuto rinunciare, stavo troppo male non so se riesco a recuperare con una replica, lo rappresentano fino a domenica viene rappresentato dal Teatro Stabile di Sardegna "Sangue dal cielo", tratto da un romanzo di Marcello Fois,
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 11/12/2009 : 08:22:10
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PECCATO NON ESSERE E NON POTER VENIRE A CAGLIARI!! avrei avuto la curiosità di vedere come e' stato "ridotto" teatralmente quel tipo di romanzo... penso sia una prova non facile,, ma molto interessante... robur.q , comunque, non lasciarti scippare il robur dall'influenza.. latte, letto, lana e tornerai meglio di prima!!AUGURONI!!
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Giuseppe
Utente Attivo
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Inserito il - 11/12/2009 : 08:50:41
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| babborcu ha scritto:
PECCATO NON ESSERE E NON POTER VENIRE A CAGLIARI!! avrei avuto la curiosità di vedere come e' stato "ridotto" teatralmente quel tipo di romanzo... penso sia una prova non facile,, ma molto interessante... robur.q , comunque, non lasciarti scippare il robur dall'influenza.. latte, letto, lana e tornerai meglio di prima!!AUGURONI!!
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Eppure, come si dice da noi, "me la vorrei tentare", caro Babborcu. Ormai ho conosciuto e capito la tua "seconda esistenza", dopo l'archeologia (mi viene un dubbio: ma il teatro in lingua sarda non sarà forse anche lui un reperto archeologico?). Se mi perdoni la battuta scherzosa e amichevole te ne preparo un'altra: se qualcuno, uno sconosciuto (destinato a restare tale), non famoso come Marcello Fois, di inviasse un racconto (una novella, una storia, un romanzo, una memoria personale...) ti sentiresti di tradurlo in una comemdia, un dramma, una qualsiasi opera teatrale in lingua e ambiente sardo? Naturalmente con l'intento di pubblicare e di rappresentare il tuo lavoro. Un modo come un altro per sentirsi ancora vivi e vitali. Lo capisco...i forum sono fatti anche per ospitare le idee folli. Questa infatti è una follia. "Sono le follie che fanno camminate l'umanità" (A.D. Spencer Buith) Ti saluto Giuseppe
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 11/12/2009 : 09:35:53
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sempre per restare in teatro.. io sono come un personaggio pirandelliano: uno, nessuno centomila! giuse'... faccio forse troppe cose.. un po' le prendo un po' le lascio.. a seconda dell'istinto e degli entusiasmi... i reperti retano archeologici se non "parlano" e se "parlano" sinche' non trovano qualcuno che li fa vivere.. cosi' i testi tenuti nel cassetto... io considero la follia come qualcosa che viene dalla divinità, giuse', e ne ho un grande rispetto (anch'io ho fatto diverse cose folle nella mia vita... una da pochissimo... e non me ne sono mai pentito) percio' ben venga il testo.. se mi ispira.. se ha qualcosa che mi stuzzica se fa vibrare qualche corda, posso tentare..
usciamo dai se: COSA MI PROPONI??? cosa mi vorresti inviare????
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Giuseppe
Utente Attivo
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Inserito il - 11/12/2009 : 13:18:39
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| babborcu ha scritto:
sempre per restare in teatro.. io sono come un personaggio pirandelliano: uno, nessuno centomila! giuse'... faccio forse troppe cose.. un po' le prendo un po' le lascio.. a seconda dell'istinto e degli entusiasmi... i reperti retano archeologici se non "parlano" e se "parlano" sinche' non trovano qualcuno che li fa vivere.. cosi' i testi tenuti nel cassetto... io considero la follia come qualcosa che viene dalla divinità, giuse', e ne ho un grande rispetto (anch'io ho fatto diverse cose folle nella mia vita... una da pochissimo... e non me ne sono mai pentito) percio' ben venga il testo.. se mi ispira.. se ha qualcosa che mi stuzzica se fa vibrare qualche corda, posso tentare..
usciamo dai se: COSA MI PROPONI??? cosa mi vorresti inviare????
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Mi auguro che gli altri frequentatori di questo forum non scoprano o non intuiscano mai il mio nome: il tuo, grazie al Cielo, è già conosciuto. Dico questo perché io ho fatto, nell'ultimo mezzo secolo (e oltre), cose serie, serissime, pensose, barbose e noiose anche, paludate, compassate, meditate. Talvolta pubblicate e citate (come, del resto anche le tue). Quando ho letto la tua ultima frase usciamo dai se: COSA MI PROPONI??? cosa mi vorresti inviare???? ho avuto una irrefrenabile voglia di ridere. Ridere di me stesso, ovviamente. Ho pensato: adesso tutti penseranno (anzi, sapranno) che Giuseppe è impazzito. Oppure...oppure, sai com'è la demenza senile... Comunque, se questa è una follia, ebbene, non sarà l'unica della mia vita. Grazie per la pazienza e per la disponibilità, Babborcu, però scherzavo, ma non troppo. Avrei bisogno ancora di qualche utile informazione e dovrei dare, s'intende, anche qualche utile spiegazione. Ogni cosa a suo tempo, dicono i saggi (e i paurosi). Il seguito alla prossima puntata (di follia). Saluti. Giuseppe
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CodicediSorres
Utente Medio
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Inserito il - 11/12/2009 : 19:04:14
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| Giuseppe ha scritto: Mi auguro che gli altri frequentatori di questo forum non scoprano o non intuiscano mai il mio nome: il tuo, grazie al Cielo, è già conosciuto ...
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Forse io ho capito quale è il Suo nome completo, anche se non lo dirò. L'avevo intuito già mesi addietro leggendo il contenuto di vari topic e interventi nel presente forum. E, senza volerlo, ho avuto la probabile conferma della mia intuizione consultando i Quinque Libri ottocenteschi dei quartieri storici di Cagliari, nel senso che cercando notizie su famiglie e cognomi che erano citati sia negli atti che mi interessano e sia negli altri atti, ho capito, pensando anche al contenuto di Suoi interventi in relazione alla città di Cagliari, quale sia probabilmente il Suo nome. Ero indeciso su alcuni nominativi, ma appunto in base a tali elementi credo di avere intuito bene (viste anche le informazioni culturali e bibliografiche che ho rilevato cercando notizie su vari cognomi).
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 11/12/2009 : 21:22:40
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vabbe' ,, sono segreti di pulcinella,,, ma sin quando e' possibile e' meglio non divulgare ,codice... sei saggio..
giuse' sapevo che avresti capito come mi comporto... sapevo di trovare qualcuno in parte simile... grazie ..fra folli ci si comprende a volte. prenditi tutto il tempo.. presto e bene raramente avviene! ciau
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grixenda
Utente Normale
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Inserito il - 12/12/2009 : 17:37:53
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Ajò Giusè!Ajò Babbò!!!!Feti feti feti!!!!
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 12/12/2009 : 18:33:58
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grixenda: feti? armatevi e partite? dai pedde anzena corrias largas.. guarda che da questa avventura.. se ci sarà modo di avviala non potrai sottrarti.. non guarderai dalla finestra i braccianti sudare!! suderai anche tu!! ( so che lo spettaccolo cagliaritano sangue dal cielo verrà riproposto ad alghero.. spero di andarlo a vedere)
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Giuseppe
Utente Attivo
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Inserito il - 12/12/2009 : 18:57:59
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| grixenda ha scritto:
Ajò Giusè!Ajò Babbò!!!!Feti feti feti!!!!
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Grixenda (la più giovane della partita) non ha perso l'entusiasmo. Certamente non ha perso la voglia di fare, di fare qualcosa per il teatro, per la cultura della Sardegna. Babborcu ha scritto: "sempre per restare in teatro.. io sono come un personaggio pirandelliano: uno, nessuno centomila! giuse'... faccio forse troppe cose.. un po' le prendo un po' le lascio.. a seconda dell'istinto e degli entusiasmi... i reperti restano archeologici se non "parlano" e se "parlano" sinche' non trovano qualcuno che li fa vivere.. cosi' i testi tenuti nel cassetto... "
Con gente così, con interlocutori come voi, si può fare qualunque discorso, si può tentare qualunque avventura (culturale), qualunque acrobazia del pensiero. Il merito è vostro ma anche (o soprattutto?) di questo forum, di questo "gentedisardegna" ospitale e ricco di notizie che non è facile trovare altrove. A questo punto devo tirar fuori una domanda che mi gironzola per la testa fin dall'inizio di questa lunga conversazione (forse anche prima): il teatro in lingua sarda (intendo in una qualunque delle sue varianti locali) deve essere necessariamente...come dire?...etnico o folkloristico o localistico? con la scenografia e l'abbigliamento del piccolo paese (immaginario), e vi faccio grazia dei dettagli? Dico subito: questo teatro ha avuto e avrà ancora i suoi autori e i suoi interpreti, una sua dignità artistica, pregevoli esempi di alta letteratura teatrale, un patrimonio di memorie ambientali e linguistiche, interpreti di grande valore. Mi chiedo, quindi: la lingua sarda, in teatro, può avere, con uguale valore, altri tempi, altri ambienti, altri personaggi? Può avere un suo pubblico? Tranquilli, non ò la risposta pronta. Attendo le vostre. Giuseppe
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Modificato da - Giuseppe in data 12/12/2009 19:00:33 |
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grixenda
Utente Normale
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Inserito il - 13/12/2009 : 10:59:10
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Caro babborcu,mi spiace ma per recitare nella tua prossima commedia devo chiedere il permesso al mio agente...sai,tra una scrittura all'Argentina e un'altra alla Fenice ho veramente poco tempo...i palcoscenici sono difficili da pulire sai?e i maledetti registi li vogliono ben lucidati... Allora Giusè(io ti do del tu ma pare che ti si debba dare del voi come a Luigi XIV...ehehehehe scherzo...)ti racconto la mia esperienza.Con la compagnia del mio paese abbiamo rappresentato una commedia in gallurese intitolata "Ca la faci si l'aspettia",scritta un po'di anni fa da una bravissima e intelligentissima donna che purtroppo è venuta a mancare(troppo presto)ed è un po'in italiano,un po'in gallurese e un po' in francese.Per la scenografia la prima volta che l'abbiamo rappresentata abbiamo scelto una zona di Santa Teresa ancora "vergine",cioè dove ancora non si fosse fatto nulla,e cioè lo spazio antistante alla nuova biblioteca(ancora da inaugurare).Invece di creare una scenografia con i pannelli abbiamo utilizzato quello che c'era,per cui abbiamo semplicemente abbellito il posto con oggetti di uso quotidiano di una volta.Ti dirò,è stata una bella cosa. Avevamo anche il costume sardo(cioè,quello che si presume fosse il costume sardo di Lungoni,visto che,pur essendo un paese giovane non ci sono notizie sugli abiti tradizionali)e anche questo ha contribuito al successo della commedia. Ora abbiamo deciso di fare i fondali dato che se dovremo rappresentare la commedia su un palco portarci la vecchia location naturale è un po'complicato(tipo rocce granitiche e macchioni di chessa....). Il presidente dell'Associazione è stato categorico e ha detto una cosa che mi ha fatto troppo ridere :"Nun voddhu la cosa chi fani tutti,cu una ciminea e una banca"(non voglio la cosa(scenografia)che fanno tutti,con un caminetto e un tavolo),ovvero lo stereotipo della casa gallurese(ma credo di tutta la Sardegna) E allora ci siamo ingegnati e abbiamo pensato ad una csenografia che rappresentasse l'esterno della casa e non l'interno,facendo recitare gli attori ora dalla finestra,ora seduti su una panchina,anche perchè in effetti parte della vita di tutti prima si svolgeva in strada. E questa è la mia testimonianza. La tua domanda Giusè mi fa sorgere un dubbio:intendi sapere se la lingua sarda potrebbe essere utilizzata per raccontare,che so,la vita di Garibaldi?Ho capito bene?
Ps:SONO FELICISSIMA!OGGI A TERNI CI SONO I TAZENDA.C'è L'ALTA PROBABILITà CHE MI NASCONDA DENTRO LA BATTERIA E CHE DOMANI TORNI A CASA.() (rido se la prossima tappa è a Milano)
Salutatemi la Sardegna steddhi!
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 13/12/2009 : 11:44:57
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| grixenda ha scritto: ...facendo recitare gli attori ora dalla finestra,ora seduti su una panchina,anche perchè in effetti parte della vita di tutti prima si svolgeva in strada.
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Si era proprio così. Una semplice panchina (in gallurese chiamata strada) costituita da un lastrone di granito assumeva un ruolo molto importante nella vita dello stazzo. Oltre a fungere da pisatogghju o da montatoio per le donne, assumeva un ruolo rilevante per quanto riguarda la socializzazione. Era sulla strada che ci si sedeva nei pomeriggi o nelle serate estive a prendere il fresco o a sentire li foli, i canti degli improvvisatori in rima o i racconti dei tanti viandanti di passaggio,veri e propri massmedia che portavano tutte le notizie fresche di fatti e fatterelli successi altrove. Durante un laboratorio che ho fatto in un paese dell'Anglona (ma di lingua gallurese) anche a me è capitato di fare una rappresentazione del tipo di quella da te descritta. Come si sa n ogni paesino c'è la piazzetta centrale, normalmente chiamata Montecitorio, doveci si ritrova un po tutti per scambiarsi novità e opinioni (ciaculi). Ne era venuta fuori una cosa carina. In uno spazio ristretto si snodava tutta la vita paesana in un susseguirsi di avvenimenti che avevano una matrice ben precisa ripresa dalla realtà locale.
Grixè, salutata la Saldigna da palti toia, e puru la Gaddura, datu chi v'era. A sirintina t'agghj'a salutà puru a Lungoni....
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Modificato da - Petru2007 in data 13/12/2009 18:19:21 |
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Nuraghe Succuronis
Macomer (Nu)
..un altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 13/12/2009 : 16:37:45
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debbo essere sincero: quegli escamotages ,descritti da petru e grixensa sono dei passi avanti rispetto a la banca e a la ciminea certamente, ma sono strade battute e non sono colpi di genio... potrei citare tanti esempi.. la compagnia teatro sassari damolti anni fa alcuni spettacoli nelle vecchie piazze di sassari.. ed ha fatto un lavoro su eleonora di arborea nel centro storico di castel sardo,,, un mio lavoro, sos fiores de adelasia si recitò nel castello di burgos... ecc la domanda digiuseppe credo fosse un'altra: se sia possibile fare un teatro sardo rinuiciando a certi (rispettabili stereotipi) l'ambientazione del paesello, gli uomini in ciccia e vellutino,le donne in fardetta brus e mucatore... e magari affrontando un soggetto non localistico.. la mia esperienza ( scusate se continuo ad autocitarmi ,ma al posto di teorie, mi piace citare qualche fatto ) dice si: la mia Medea torrat , in sardo lofudorese affrontava un tema ( forse apparentemente??) non sardo.. non era una traduzione o riduzione di nulla eh!.. ed era accompagnata da musica contemporanea..aveva i costumi "non sardi" dello stilista mario cocco... e il pubblico non la ha mai trovata neppure "strana!!!
grixe'.. sei spiritosa.. ed ironica... anche con me grandi registi fanno a pugni fra loro perchè io scriva! magari la lista delle pizze per la pizzata dopo-spettacolo! ciau
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grixenda
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Inserito il - 14/12/2009 : 12:50:05
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Ihihihi Babbò allora mi sa che dovremo fare una società..."BABBOGRIXI:mangia con tranquillità e sbriciola pure,noi poi penseremo a pulire"
Petru,und'è noi dicimu"ciattuli".Grazii pa aè salutatu Lungoni mea beddha,putii passà in casa und'è mamma e piddhatti un caffè...
Babbò sarebbe molto bello fare quello che dici tu,a me un periodo era venuto in mente di tradurre una commedia di Pirandello(La Giiara)in gallurese...
Ragazzuoli,che bello avere un posto dove scrivere senza litigi e senza urla(virtuali).sarebbe bello passare una serata con voi.sicuramente avete più cervello della maggior parte delle persone che conosco.Anzi,certamente.
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