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Discussione |
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Giuseppe
Utente Attivo
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 Inserito il - 18/11/2009 : 16:19:20
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| babborcu ha scritto:
malesigu e' parola tipica del logudorese settentrionale vuo dire... cattivo,capace di far male con furbizia...più o meno..
si.. tralascio le paturnie delle attrici ed attori ( lei ha la battua finale... lui ha più testo di me--- io cosi' no mi metto..vestire di nero me? mai!! hai scritto troppo:io non ho memoria... DEO NON SO A MANCU 'E ISSA ! ha messo davanti lei e me dietro perchè se la intendono... questa battuta e' cretina io non diro' mai.... no non diro' mai questo: non e' nelle mie corde.. ) anche divertenti fuori dal contesto ..
ma ti riassumo una disavventura.. testo affidato gratis a compagnia di luoghi lontani...
la compagnia falsifica ( per abbreviare l'iter burocratico) la mia firma sulla liberatoria siae.. la compagnia, per ottenere il finanziamento dalla regione,..fa crescere un po' il numero delle recite. fatte . fa figurare anche che ho intascato soldi..) mi viene fatto un accertamento fiscale ( dal quale esco pulito)e viene passata al setaccio ogni mia attività.. e vengo accusato quasi di falso
te ne riassumo un altro:
inizia una serie di spettacoli.. il primo viene rappresentato nella mia città, lusinghierissimo successo..
la gente chi viene a salutare alla fine?? il suo concittadino ovvio ( fai conto che sono un orso e sono quasi scappato) l'attrice principale si sente sminuita e finge una malattia per non recitare più,,, il regista si sente offeso e accampa problemi tecnici,, morale un lavoro costato mesi di prove ecc ecc viene rapppresentato soltanto una volta..
un MIO lavoro viene scelto per esSere rappresentato in una manifestazio di rilievo,,, il regista ne ha anche un altro di cui e' autore.. fa un sopralluogo nel posto,, impossibile fare il primo per motivi di spazi ecc.. e' facile fare il secondo!
tralascio altre cose ancora più vergognose e meschine.. e ti sembra che nel mio tempo libero ( gia ne dedico a scrivere) NEL QUALE DOVREI RIGENERARMI DAL LAVORO IO DEBBA FICCARMI IN SIMILI c.SINI? nO:GRAZIE!!
per altro debbo dire onestamente, che ho trovato anche ottimi collaboratori ( che non di rado) diventavano problematici appena erano due, insopportabili in tre ecc) e grandi soddisfazioni,, ma prima ero giovane,, adesso ho meno forze e meno pazienza,,,
queste disavventure, comunque le ho avute per due motivi sopratttutto:
il primo e' che ho voluto fareb l'autore vivo e attivo, partecipando alla crescita ed alla creazione dei lavori..
il secondo e' che non mi sono mai fatto pagare.. per cui il mio lavoro valeva cantu su nudda e cosi' il sottoscritto
Pisti! non pensavo di potermi arrabbiare ancora per queste cose!!!
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Alla commozione (per solidarietà e amicizia) aggiungo lo sbalordimento.
Hai cento ragioni per essere stanco (e nauseato). Ma vedo che hai ancora la forza di combattere.
So anche che non ti consola proprio (e forse di affligge) sapere, come ti comunico io adesso, che avresti fatto la stessa tristissima esperienza anche se, invece che scrivere per il teatro, tu avessi fatto l'archivista al catasto, il professore di matematica, il ragioniere al comune.
Io, come tu hai abilmente capito, non sono un teatrante in senso tecnico o professionale ma solo affettivo e un giorno dirò come e perché. Vengo, con oltre mezzo secolo di pergamena del Rettore, da un'altra disciplina (non da Lettere o Filosofia, ma non importa quale).
Prima di uno dei miei tre concorsi pubblici per esami l'altro candidato (eravamo in due) mi ferma sulla porta d'esame e mi dice: sei arrivato in ritardo (5 minuti!) e potrei farti escludere dal concorso; non lo faccio perché tanto questo concorso lo vinco io.
Quel concorso lo ha vinto lui: io ho dovuto vincere gli altri due e con ben altri concorrenti. Il quarto l'ho vinto per soli titoli.
Non continuo e chiedo scusa per la nota biografica.
Ti capisco, sconosciuto amico Babborcu, ed hai tutta la mia solidarietà.
Tuttavia...
Io ho sempre un "tuttavia", sono un ottimista non rinunciatario, uno che coltiva la speranza come rafforzativo della volontà.
Spero che le mie parole ti possano essere d'aiuto.
Alla prossima.
Giuseppe
Hai scritto:
Pisti! non pensavo di potermi arrabbiare ancora per queste cose!!!
Quel "pisti!" nobilita la tua arrabbiatura, le conferisce un forza curativa e significa (come ho detto anche a Grixenda) che hai ancora la fortuna di poterti e saperti indignare per le cose nelle quali credi. Significa che il tuo spirito, la tua mente sono ancora giovani, qualunque sia la tua età.
Saluti.
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Modificato da - Giuseppe in data 18/11/2009 16:35:01 |
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 18/11/2009 : 17:02:37
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giuseppe caro:
ti ho seguito in altre discussioni, e forse ho capito cosa fai nella vita.. e forse sai cosafaccio io..
e' vero, di queste ismuzzurradas ( e' un mio vizio intervalare sardo e italiano) se ne prendono nella vita.. si fa il pieno.. le ferite si rimarginano ma resta no cicatrici,..ecc. ecc. ( a quttrocchi ti racconterei un mio concorso..che ci renderebbe fratelli, in questo,, con comprensione reciproca).
accetto che questo accada nella gurra fra poveri per i pesso di pane.. nella guerra fra poveri di spirito per il poterino stupido.. anche se trovo indegno che venga sminuita la nobiltà di qualsiasi lavoro con queste miserie..
ma.. poiche' il lavoro dei teatranti conserva ancora , a dolu mannu, un livello hobbistico.. immagina un gruppo di persone che si ritrovano pieni di entusiasmo .. sembranono o sono innamorati di una meta... poi rivalità. invidie , tendenze ad eliminare l'altro, questioni squallide di danarucci.. ecc ecc.
tutto questo per una cosa che dovrebbe essere "artistica", " ideale"... forse sono un ingenuo , e vorrei che le cose filassero lisce o almeno entro termini di civile ed educata "competizione" ( perchè essere competitivi anche qui?) quando non e' possibile nella realtà ,ma non lo sopporto!
Allora il mio testo che non vuol essere più aggredito, oggetto di sfruttamento sfacciato,meschino e interessato, campo di battaglia per prevaricazioni e isterismi reciproci, resta nelle mie mani, mezzo morto si, ma salvo nella sua dignità-- capita che lo tiri fuori e lo legga a quattro amici... io me ne sto piu' tranquillo,, ma non posso nascodere CHE MI RODO!!!
e mi rode soprattutto che il tassello che io ho creato, inventato, pasticciato, abortito , a seconda delle valutazioni, faccia parte di un mosaico generale scombinato per la parte passata e senza speranze di copletamento da parte di altri per quanto riguarda il futuro...
 ceee!! più ci penso , chei su corrudu,e più mi arrabbio.. .
e' ovvio che con persone serie , entusiate, leali, con un minimo di professionalità ( ma dove sono?) i testi sono a disposizione ed io sono pronto a collaborare... ma sono guardingo!!!
( Mi duole molto che non abbiano mai trovato pubblicazione e che possano essere dimenticati o cancellati ..sono presuntuoso forse, ma ci sono ' tutta la mia vita, tutto il mio rapporto con la sardegna, i miei sentimenti ecc. dentro quei manoscritto)..
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 18/11/2009 : 17:59:07
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amici, questa si che è vita vissuta
pensate, io ho incontrato le situazioni da voi descritte non al lavoro, non nel condominio, non all'università....
ma in un'associazione di volontariato (cattolica) che effettua servizi di pronto soccorso in ambulanza, l'ultimo posto dove avrei pensato di viverle!
Tornando alla questione, come dice Giuseppe, bisogna unire gli sforzi. Forse Babborcu ha vissuto soprattutto nei periodi in cui imperava un certo "assemblearismo" totale, ma che ognuno tiri l'acqua al suo mulino è nella natura umana.
Ma essendo il teatro (dialettale o meno) uno spettacolo di nicchia (lo dicono i numeri non io), far vivere un'attività e una scuola sarda di creazione teatrale di buon livello, significa unificare gli intenti e le risorse; questo può creare evidente malcontento negli eventuali esclusi, ma è l'unica possibilità per vedere ancora "teatro sardo".
Io comunque sono contento che Cagliari abbia finalmente una bella struttura per la prosa, invoglia pubblico e circuiti.
Spero di godermi questa stagione, che questa forma d'arte che mi ha sempre atratto ma che per varie ragioni ho poco coltivato, mi appassioni sempre più.
Il costo dell'abbonamento in piccionaia è più che accettabile, certo non c'è il massimo della visuale nè dell'acustica, ma per (ri)iniziare va bene
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 18/11/2009 : 19:30:33
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robur..
hai ragione certe situazioni si concretizzano dove meno te lo aspetteresti.. le ho vissute presso alcuni gruppi folkoristici ad esempio..
hai ragione anche per l'assemblearismo... figurati nel primo lavoro a cui ho partecipato,non come autore, ma come scenografo.. non si riusciva ad uscire mai perchè tutti erano registim, scenografi ec erano gli anni 70.. ricorso che unadelle attrici ,femminista arrabiatam pretendeva che appiccicassi una sagoma femminile sul telaio di fili che avevo fatto con le mie mani come fondale,, e che ci beccammo per un mese.. alla fine l'ebbi vinta,,ma...
vabbe'
poi pero' assemblearismo non ce ne era più,,, e talune schegge impazzite ( un" divo" diceva che il teatro sostituiva per lui droga e psichiatra... ) r hanno reso diffilicilissime le ralizzazioni..
avete ragione.. non si va avanti in una situazione quasi stagnate se non si uniscono le forze.. qui sta la difficoltà.. questa e' la sfida... ma vi e' bisogno di entusiasmi giovani ( anche di vecchi eh!)
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 18/11/2009 : 20:54:32
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| babborcu ha scritto:
robur..
hai ragione certe situazioni si concretizzano dove meno te lo aspetteresti.. le ho vissute presso alcuni gruppi folkoristici ad esempio..
hai ragione anche per l'assemblearismo... figurati nel primo lavoro a cui ho partecipato,non come autore, ma come scenografo.. non si riusciva ad uscire mai perchè tutti erano registim, scenografi ec erano gli anni 70.. ricorso che unadelle attrici ,femminista arrabiatam pretendeva che appiccicassi una sagoma femminile sul telaio di fili che avevo fatto con le mie mani come fondale,, e che ci beccammo per un mese.. alla fine l'ebbi vinta,,ma...
vabbe'
poi pero' assemblearismo non ce ne era più,,, e talune schegge impazzite ( un" divo" diceva che il teatro sostituiva per lui droga e psichiatra... ) r hanno reso diffilicilissime le ralizzazioni..
avete ragione.. non si va avanti in una situazione quasi stagnate se non si uniscono le forze.. qui sta la difficoltà.. questa e' la sfida... ma vi e' bisogno di entusiasmi giovani ( anche di vecchi eh!)
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mitici anni '70
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 19/11/2009 : 16:41:52
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eh robur.. mitici si!!!!
ti potrei raccontare tante cose... anche simpatiche ...
per esempio,,mentre la comune teatrale discuteva su come impostare il lamento della madre di un incendiario... un attore interruppe con un : mozione d'ordine!
o lo spaventoso disastro in un paese del nuorese: il " paccheto" offertoci dello spettacolo prevedeva due recite una a Nuoro ed una l'indomani, in un paese vicino
lavoro il primo giorno si diede a nuoro in teatro: buon successo ..bella accoglienza..
l'indomani in un paese vicino, nell'ambito di una festa in piazza..
noi, tutti gasati per il successo,
salimmo su in precario palco ( mai la "mia" scena era stata cosi' bella, con il grande telaio si fili colorati che lasciava intravvedere casette e, alberi, colline)
gli attori si passavano il microfono per dire le battute.. perchè si era equivocato sul " microfonare" con la locale pro loco ,la piazza si gremi' sino all'inverosimile di uomini che rano venuti a vedere la "commedia " e si aspettavano la solita farsa..molti erano già ubriachi!!
il campanile della chiesa attigua emetteva un suono assordante ogni quarto d'ora e ci interrompeva...
ad un certo punto arrivo' una bottiglia di birra mezzo piena sul palco.. poi un vecchio alto allungo' la mano sulla faldetta di una giovane attrice...
allora io spensi di notto le luci e nel frattempo scappammo..
perchè queste cose non mi fanno arrabbiare ed altre si?
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Giuseppe
Utente Attivo
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Inserito il - 19/11/2009 : 16:51:29
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Babborcu
"perchè queste cose non mi fanno arrabbiare ed altre si?"
[/quote]
Perché, prima o poi, lentamente ma tenacemente, impariamo a vivere.
Impariamo a distinguere quali sono le cose per le quali vale la pena di indignarsi (il mio verbo preferito) e altre no.
Giuseppe
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Modificato da - Giuseppe in data 19/11/2009 16:52:40 |
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musthayoni
Utente Attivo
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Inserito il - 19/11/2009 : 18:20:41
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... ciau .. ieri ho postato qualcosa .. sottolienando che anche nel paese in cui abito .. con tante difficoltà si sta cercando di valorizzare le realtà teatrali locali .. anche con l'ausilio di qualche amministratore che ancora crede in questo settore culturale .. ma non ho avuto nessun risconto al riguardo. Evidentemente .. ciò che ho scritto è sfuggito .. oppure non è interessante per nessuno.
Non ne faccio un dramma .. ne prendo atto e calo il sipario .. tornando dietro le quiente da dove sono venuto.
A si biri
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 19/11/2009 : 18:32:21
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@ Babborcu
Chi fa teatro è soggetto a vivere avventure sempre strane...
Pensa che io, solo per aver scritto un testo, il giorno dopo la rappresentazione (fu l'unica) ho ricevuto due querele per calunnia e diffamazione, da parte di alcuni esponenti del "Palazzo" locale, i quali si riconoscevano in alcuni passaggi e evidentemente la questione li turbava... o forse dava fastidio che si ridesse di loro...
La satira è come una buona salsa... eppure quella volta non avevo esagerato con il peperoncino... in passato avevo cucinato roba molto più pepata...
Dover andare in tribunale in qualità di imputato dà sempre fastidio, anche se poi la causa fu vinta alla grande....
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Nuraghe Succuronis
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Giuseppe
Utente Attivo
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Inserito il - 19/11/2009 : 18:58:35
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| musthayoni ha scritto:
... ciau .. ieri ho postato qualcosa .. sottolienando che anche nel paese in cui abito .. con tante difficoltà si sta cercando di valorizzare le realtà teatrali locali .. anche con l'ausilio di qualche amministratore che ancora crede in questo settore culturale .. ma non ho avuto nessun risconto al riguardo. Evidentemente .. ciò che ho scritto è sfuggito .. oppure non è interessante per nessuno.
Non ne faccio un dramma .. ne prendo atto e calo il sipario .. tornando dietro le quiente da dove sono venuto.
A si biri
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O Musthayoni....rialza il sipario.
Non tengas troppu pressi, diceva mio nonno quando non mi ero ancora accorto che bisogna dare, come si dice, tempo al tempo.
Siamo rimasti tutti zitti per lo sbalordimento. Per la soprpresa. Per il compiacimento.
Io non mi aspettavo tutta quella vostra attività. Credo che anche gli altri amici del forum siano ancora sorpresi.
Lasciaci il tempo di capire, di rivedere qualche vecchio motivo di sconforto, di avere la forza di ricrederci rispetto al (forse) eccessivo pessimismo iniziale.
Del resto gli interrogativi con i quali ho iniziato questo dialogo ("Da qualche tempo si parla e si scrive poco (o niente) di teatro.Quale teatro?
Esiste ancora il teatro, in Sardegna?") nascevano dall'esigenza di conoscere e far conoscere lo "stato dell'arte", la situazione spesso sommersa o poco conosciuta come la vostra, come quella (forse) di
altri che, spero, ci faranno conoscere la loro esistenza e la loro attività.
Complimenti, Musthayoni, e tieni sempre aperto il sipario e informaci ancora e ti seguiremo sempre con piacere, con interesse e con i nostri incoraggiamenti.
Giuseppe
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 20/11/2009 : 13:44:48
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si: giusseppe dice giusto! vedete si sono aggiunti mustayoni e petru---e petru e' un altro autore...
e' pe' in un mio lavoro c'era un'intercalare che facevo pronunciare ad un pazzo... eia eia ! ( ma per dire si) uno della parte opposta mi voleva denunciare per apologia del 
il pretedi un paese ( dovevamo fare una sacra rappresentazione in una chiesa sconsacrata, ancora di propietà della parrocchia) mi ricevette seduto in cattedra come un vesovo e mi accuso' di essere blasfemo perche' facevo sire alla madonna... " s'Annunziu non l'at battidu unu bellu giovanu cun alas de pudda e deo non fia leggende unu liberu ( chi leggere no isco), comente est pintadu in sos cuadros. Est'istadu intro e' s'ortu in mesu a su basile e a s'azu..) ma poi quando seppe che un mio parente era sposato con sua nipote diede il permesso... quando vide il successo della cosa gongolava e diceva di avermi dato tanti suggerimenti per il testo..che ridere!!!!!
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 20/11/2009 : 15:14:58
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Buona quella dell'eja-eja....
Io ho sempre pensato che se una rappresentazione non piace ai politici o al clero è sicuramente un buon lavoro.
Però normalmente ho trovato preti abbastanza tolleranti... i politici lo sono di meno.
Solo una volta uno se la prese perché nella storia si parlava di un prete "caddigadore". Per il resto tutto ok.
Un'altra volta ebbi qualche rimprovero a seguito di una rappresentazione fatta con ragazzi di scuola media nell'ambito di un progetto teatro, perchè nel dramma vi era la figura di un sindaco un po troppo , infido nello svolgimento del suo mandato. Qualcuno ebbe a dire che dava un'idea scorretta dell'autorità. La situazione non era proprio voluta, forse ci fu qualche influenza dalla realtà, visto che eravamo all'epoca di Tangentopoli. Il primo cittadino, altissimo di statura, si presentava all'esterno, quindi anche al suo elettorato, con un altro individuo al contrario piccolissimo, una specie di cagnolino e che tra una battuta e l'altra del sindaco intercalava brillanti elogi del suo padrone (tipo: com'è bravo, com'è bello, com'è elegante il nostro amatissimo sindaco). Tra l'altro il sindaco poi faceva tutto il contrario di quello che prometteva. Ripensandoci forse le critiche non erano poi così campate in aria....
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Modificato da - Petru2007 in data 20/11/2009 15:15:45 |
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 20/11/2009 : 19:17:12
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petru: quanto duole la verità... a caddu fresadu sedda li toccat!
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santobevitore
Utente Medio
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Inserito il - 20/11/2009 : 20:02:56
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Ho letto con attenzione ed interesse questa discussione, grazie alle vostre opinioni, ai vostri aneddoti e alle vostre critiche, ho potuto farmi un'idea più chiara sulla vitalità del teatro nella nostra isola.
Premetto che non sono un autore, né un attore e neanche un grande frequentatore di teatri (benché mi abbia sempre affascinato, in vita mia ci sono andato ben poche volte), però credo che il teatro possa essere un mezzo ancora attuale per la diffusione della cultura, sarda e non.
Per quanto riguarda l'uso del sardo - lasciando da una parte la LSC che, secondo me, non troverebbe alcuna approvazione da parte del pubblico – credo che proprio il teatro possa favorirne la sopravvivenza e dare nuovi impulsi. Prendiamo le commedie di Garau, ad esempio: sono una delle più tipiche manifestazioni di teatro popolare sardo e, oltre ad un valore storico/documentario, rappresentano una vera miniera lessicale, una sorte di cassaforte di termini che, altrimenti, sarebbero andati perduti. Dunque, si tratta di una risorsa da sfruttare, diffondere e tramandare ma non da copiare. Su questo punto mi spiego meglio: la maggior parte delle persone identifica il teatro sardo con il genere della commedia: gli equivoci, i fraintendimenti, una comicità semplice sono ciò che ci si aspetta; molte dei lavori scritti di recente, altro non sono che un'ennesima riscrittura di trame e situazioni da commedia “anni Cinquanta” ma senza la freschezza e l'originalità di questa; anzi, battute volgari o situazioni di dubbio gusto appesantiscono a scapito della qualità, piuttosto scadente. Quello che voglio dire è che mi piacerebbe che il sardo fosse una lingua attuale, non limitata a un mondo anni Cinquanta, una lingua per ridere ma anche per piangere e per riflettere, una lingua viva insomma. Sono convinto, per averlo provato personalmente, che il teatro, anche solo tramite una semplice recita scolastica, possa aiutare ad avere una conoscenza “attiva” del sardo e, più in generale, della nostra cultura. Scusate la prolissità ma mi riesce difficile sintetizzare ciò che mi sta a cuore!
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 21/11/2009 : 08:14:07
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nonsei prolisso, carissimo santobevitore, fai delle osservazioni sensate ed intelligenti ( come tuo solito ) e fotografi una situazione reale!
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