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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 25/09/2009 : 23:21:36
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| Andros ha scritto:Grazie della fiducia... Da quel che so... si ballava intorno ad altre cose ma attorno al fuoco no... parlo in base a quel che ho letto sui testi di storia e letteratura...poi ben venga qualsiasi dimostrazione, su basi certe, del contrario... Per ciò che riguarda le origini greche... devi pensare che il ballo in cerchio, sin dai periodi antichi, veniva ballato in ogni dove...in ambito Mediterraneo, uguale. Quindi, sicuramente ci sono state delle influenze fra tutti questi popoli. Molti dei viaggiatori di Sardegna del 700 e 800 hanno riscontrato tali analogie fra il ballo sardo e quello greco come pure quello medio-orientale... Andrea
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Certamente i testi che hai letto sono molto più attendibili di tante cose scritte su internet..... Intorno a cosa si ballava?
Sempre su internet...Sardegnaweb.tradizioni. ho trovato quanto segue: Cosa ne pensi? Lo studioso Giovanni Lilliu vede nel ballo “una vera orgia mimico-musicale propiziatrice d’amore”, abbastanza vicina ad una danza rituale magico-erotico-sessuale. Per Padre Bresciani, invece, il ballo tondo sarebbe una reminiscenza del culto di Adone: vi si può notare, egli sostiene, il pianto delle feste Adonie e la disperazione delle donne sul corpo del giovane (che nel ballo sta al centro della catena) ucciso dal cinghiale e resuscitato per l’intervento di Proserpina. Alla base di tutto, comunque, sembra esserci il culto fallico fecondatore, che si rivela in molte usanze della Sardegna. Per la maggior parte degli studiosi il ballo sardo è di origine greca: “Le danze greche, cristianizzate dalla Chiesa ortodossa, divennero una cerimonia speciale del culto; si mantenne vivo a lungo in tutti quei paesi che facevano parte dell’Impero bizantino”. In linea di massima, i balli sardi possono essere suddivisi in due tipi: rituali ed erotici. Le differenze fra gli uni e gli altri sono assai evidenti. I balli rituali si basano soprattutto sul cerchio che ruota, una figura presente sia nelle danze del mondo contadino sia in quelle del mondo pastorale. Il passo è uguale per uomini e donne, per quanto non sia obbligatoria la differenza di sesso per formare la coppia. A distinguere i balli erotici è, innanzi tutto, il fatto che si effettuino in coppia uomo-donna ed in catene di coppie. Talvolta l’uomo può ballare con due o più donne. Il passo varia sia fra ballerini di diverso sesso, sia fra le due aree culturali. Fondamentalmente, il ballerino esegue il passo più complicato ed appariscente, mentre la donna lo accompagna con un passo più facile. Il ballo erotico del mondo contadino prevede, inoltre, passi brevi ed intricati; intrecciati e strisciati da parte degli uomini, quasi scaturissero da una volontà di esibizionismo. Lo stesso ballo nel mondo pastorale si esplica con un passo saltellato e rivolgendo particolare attenzione alla coreografia. In tutti i casi, rompere la catena dei ballerini è considerata un’offesa tale che anticamente poteva essere punita con la morte.
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Andros
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 26/09/2009 : 00:12:30
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| Tizi ha scritto:
Certamente i testi che hai letto sono molto più attendibili di tante cose scritte su internet..... Intorno a cosa si ballava?
Sempre su internet...Sardegnaweb.tradizioni. ho trovato quanto segue: Cosa ne pensi? Lo studioso Giovanni Lilliu vede nel ballo “una vera orgia mimico-musicale propiziatrice d’amore”, abbastanza vicina ad una danza rituale magico-erotico-sessuale. Per Padre Bresciani, invece, il ballo tondo sarebbe una reminiscenza del culto di Adone: vi si può notare, egli sostiene, il pianto delle feste Adonie e la disperazione delle donne sul corpo del giovane (che nel ballo sta al centro della catena) ucciso dal cinghiale e resuscitato per l’intervento di Proserpina. Alla base di tutto, comunque, sembra esserci il culto fallico fecondatore, che si rivela in molte usanze della Sardegna. |
Si queste informazioni sono esatte. Propongo una piccola descrizione, proprio del Lilliu che offre uno spaccato di vita molto interessante al tempo dei nuraghi:
“Il gruppo del grande recinto porticato (…) è l’archetipo di quel complesso architettonico che, oggi, in Sardegna viene chiamato, con termini medievali “cumbessìa” o “muristene” (anche “domu de su pellegrinu”: casa del pellegrino). Sono corpi di fabbrica elementari (porticati, logge, stalli, piccoli vani) che limitavano un vasto cortile, o spazi comuni a cielo libero; in essi alloggiavano i pellegrini convenuti al santuario nella ricorrenza festiva, e si tiene il mercato… Ma, di qua (…) il senso della collettività esplodeva, di nuovo, nella piazza del cortile che per la sua vastità e per la sua forma rotonda - quella autenticamente popolare del circo -, dobbiamo supporre destinata anche a teatro all’aperto, al luogo di spettacoli vari, celebrati in onore della divinità delle acque e per diletto della gente. Possiamo immaginare che, torno torno al perimetro del recinto, davanti al porticato, alle soggette dei mercanti, alle capanne dei capi, da dove la folla assisteva alle manifestazioni, si componesse, a circoli concentrici, il ballo tondo, al suono dell’aulete dal mezzo soffiante a piene gote sul triplice flauto di canne (le odierne launeddas), con accompagnamento di canto e di urla frenetiche. Saliva un’orgia corale mimicomusicale, un misto barbarico di religione e di erotismo che nella notte si consumava, senza veli, pronubi, il bosco e gli astri (…). Anche la presenza di auleti dal triplice flauto è documentata da una statuina di bronzo protosarda la quale, con la sua nudità totale e l’erotismo sessuale, ben indica quel carattere orgiastico che abbiamo creduto di individuare nella danza corale immaginata nel giro del nostro recinto di Serri e che permane, ancor oggi, nel ballo cantato dei sardi moderni della montagna.”
Cosa stava in mezzo ad un cerchio? Qualche scrittore racconta che si ballava intorno ad un "priapo", altri dicono con i suonatori al centro... ma col fuoco nessuno...
| Per la maggior parte degli studiosi il ballo sardo è di origine greca: “Le danze greche, cristianizzate dalla Chiesa ortodossa, divennero una cerimonia speciale del culto; si mantenne vivo a lungo in tutti quei paesi che facevano parte dell’Impero bizantino”. |
Si, ci sono stati vari influssi sugli usi e costumi sardi da parte dell'Impero bizantino e, sopratutto, da parte dei monaci greco-bizantini.. | In linea di massima, i balli sardi possono essere suddivisi in due tipi: rituali ed erotici. Le differenze fra gli uni e gli altri sono assai evidenti. I balli rituali si basano soprattutto sul cerchio che ruota, una figura presente sia nelle danze del mondo contadino sia in quelle del mondo pastorale. Il passo è uguale per uomini e donne, per quanto non sia obbligatoria la differenza di sesso per formare la coppia. A distinguere i balli erotici è, innanzi tutto, il fatto che si effettuino in coppia uomo-donna ed in catene di coppie. Talvolta l’uomo può ballare con due o più donne. Il passo varia sia fra ballerini di diverso sesso, sia fra le due aree culturali. Fondamentalmente, il ballerino esegue il passo più complicato ed appariscente, mentre la donna lo accompagna con un passo più facile. Il ballo erotico del mondo contadino prevede, inoltre, passi brevi ed intricati; intrecciati e strisciati da parte degli uomini, quasi scaturissero da una volontà di esibizionismo. Lo stesso ballo nel mondo pastorale si esplica con un passo saltellato e rivolgendo particolare attenzione alla coreografia. In tutti i casi, rompere la catena dei ballerini è considerata un’offesa tale che anticamente poteva essere punita con la morte.
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Mah, troppo breve e troppo generica questa parte...avrebbe bisogno di troppe spiegazioni supplementari che ora, visto l'orario, non posso fare... A domani... Un saluto a tutti Andrea
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Modificato da - Andros in data 26/09/2009 00:25:21 |
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Andrea L. |
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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 26/09/2009 : 11:34:22
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Andros grazie di aver postato la descrizione di Lilliu, davvero interessante. Aspetto le spiegazioni supplementari.....soprattutto su l'ultima parte in cui si afferma che rompere la catena dei ballerini è considerata ancora oggi un offesa e anticamente poteva essere punita con la morte....
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Andros
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 26/09/2009 : 19:44:38
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Il tenersi per mano fra i ballerini costituiva una delle"regole" non scritte del popolo... (sebbene ogni paese detenesse le proprie che a volte erano comuni a tutte le aree e altre volte differenti)... Il Della Marmora racconta che anche questa "regola" (il tenersi per mano) può avere origine greca... Egli, in ogni caso, non è stato il solo a trovare queste somigliaze
Il tenersi per mano fra ballerini e ballerine è la prima regola fondamentale: così importante che il non osservarla è stato spesso causa di contese sanguinose. Le persone coniugate o fidanzate potevano unire le mani palma contro palma ed intrecciare le dita, ma guai all’uomo che facesse la stessa cosa con una ragazza che non intende sposare o con una donna d’altri! Gli autori sardi che hanno parlato del ballo tondo ne vedono l’origine della danza degli antichi Greci. Senza entrare in una discussione che ci porterebbe troppo lontano, vorrei semplicemente mettere in rilievo la somiglianza, assai singolare, di questa danza con la descrizione che Omero ed altri autori fanno dei balli della loro età e anche con alcuni balli che si fanno tutt’ora in Grecia. tratto da Voyage en Sardaigne-Della Marmora
E parlando di schemi e regole della comunità...(e chi non le rispettava era escluso dalla stessa) dico che, espressamente per il ballo tondo..., esso era l'occasione nella quale i giovani ballerini potevano farsi notare con fraseggi di passi improvvisati e magari sfiorare la mano o incontrarsi con lo sguardo della loro favorita. Ma il ballo non era solo ad uso e consumo dei giovani ma di tutta la comunità. Quasi nessuno, di quelli che fisicamente erano in grado, stava al di fuori del cerchio, tutti seguivano codici comuni di collocazione, postura e tempo d’ingresso e spesso vi era chi fungeva da organizzatore e controllore della carola, di modo che nulla potesse ostacolare la cadenza ritmica data dai cantori o dalla musica strumentale...i quali dovevano offrire il..."traporto*". Chi stava al di fuori del cerchio, soprattutto gli anziani (ma non solo), in ogni caso era lì che squadrava, giudicava o, magari, aspettava l’invito dalla persona giusta.
*Lo stesso "trasporto"..., seppure in misura diversa, che cerchiamo e a volte troviamo noi, in qualche musica suonata da Erbì, Vercellino, Lai o, ancora, Chessa ecc.... Musiche che fan andare da soli i piedi...
Spero di avere soddisfatto la tua e vostra curiosita... Andrea
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Modificato da - Petru2007 in data 07/10/2009 13:31:50 |
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Andrea L. |
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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 27/09/2009 : 20:02:30
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Si grazie Andros hai soddisfatto la mia curiosità.......
Se hai altre notizie, per esempio sulla divisione dei balli sardi in rituali ed erotici, mi farebbe piacere leggerle.
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Andros
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 28/09/2009 : 11:08:47
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La distinzione tra balli rituali o balli erotici? Le origini del ballo sono quelle, o meglio, sono nate con quello scopo "rituale ed orgiastico", ma col tempo ci sono state delle evoluzioni comprensibili... io ora, riferendomi alle danze dell' Ottocento e primi Novecento, parlerei di danze rituali e di corteggiamento...(senza fare delle distinzioni nette) perchè queste componenti erano entrambe presenti nei balli, seppur con delle valenze maggiori o minori per una delle componenti rispetto all'altra... ma sopratutto, con dei significati diversi rispetto al passato…
Ciao, Andrea
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Modificato da - Petru2007 in data 07/10/2009 13:32:45 |
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Andrea L. |
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musthayoni
Utente Attivo
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Inserito il - 28/09/2009 : 16:14:45
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... ciao Andros .. come va? ... giusto per tornare a ciò che abbiamo lasciato qualche giorno fa .. possiamo dunque assimilare .. sa sciampitta .. ai balli rituali di tipo propiziatorio .. e .. su ballu de 'ogai .. a quelli di corteggimento? Da parte mia avevo espresso questa convinzione ...
.. questa foto è stata postata a suo tempo da furittu ... ed è una rappresentazione di ballo campidanese eseguito a Sestu nel 1905 .. nella casa degli Ugo .. con i ballerini in cerchio e in suonatori in mezzo .. chi volesse avere una visione più nitida e globale dell'immagine può farlo consultando il libro .. Fotografie .. pubblicato dal Banco di Sardegna .. dove si possono vedere anche altre foto ..
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musthayoni
Utente Attivo
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Inserito il - 28/09/2009 : 16:26:46
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.. ah .. ecco alcuni momenti de su .. ballu tundu ... per San Sebastiano a Sestu ....
... saluti ..
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musthayoni
Utente Attivo
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Inserito il - 28/09/2009 : 16:30:46
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... scusate .. l'ultima foto è un refluo sfuggito .. che fa parte della festa .. ma ha un'altra ritualità e non c'entra col ballo ...
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Andros
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 28/09/2009 : 23:58:12
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| musthayoni ha scritto:
... ciao Andros .. come va? ... giusto per tornare a ciò che abbiamo lasciato qualche giorno fa .. possiamo dunque assimilare .. sa sciampitta .. ai balli rituali di tipo propiziatorio .. e .. su ballu de 'ogai .. a quelli di corteggimento? Da parte mia avevo espresso questa convinzione ...
.. questa foto è stata postata a suo tempo da furittu ... ed è una rappresentazione di ballo campidanese eseguito a Sestu nel 1905 .. nella casa degli Ugo .. con i ballerini in cerchio e in suonatori in mezzo .. chi volesse avere una visione più nitida e globale dell'immagine può farlo consultando il libro .. Fotografie .. pubblicato dal Banco di Sardegna .. dove si possono vedere anche altre foto ..
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Ciao Musthayoni, è un piacere risentirti...nella sezione giusta questa volta! Dunque, "su ballu de ogai" è una danza di "corteggiamento"... ma le sue origini sono prettamente sarde? L'accezione che dai tu alla "sciampitta" come ballo propiziatorio ci può stare...ti dirò...mi piace molto (mi piacerebbe sapere le tue fonti), tuttavia, non bisognerebbe dare alle danze delle letture "chiuse" ma "aperte"....(e non che tu non lo faccia)....io intravedo, in questo ballo, anche la componente "del corteggiamento", del farsi notare, di comunicazione delle proprie intenzioni...il ballo è comunicazione...verso il prossimo (di tipo orizzontale) e verso il Dio o la divinità (di tipo verticale). Tu che ne pensi? Ciao, Andrea
p.s.: belle e interessanti le foto...ne hai altre?
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Modificato da - Barbaricina in data 01/10/2009 18:39:40 |
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Andrea L. |
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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 29/09/2009 : 22:34:43
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sono d'accordissimo con te Andros il ballo è senza dubbio un momento di comunicazione e condivisione.....
A proposito di sciampitta.....se non ricordo male mio padre tanto tempo fa mi ha raccontato che suo fratello, ghettada sciampitta, ossia danzava il ballo sardo difronte alla ragazza con la quale voleva ballare, era una forma di corteggiamento.... ma sciampitta leggendo su internet mi sembra sia un'altra cosa....giusto Andros?
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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 29/09/2009 : 22:35:59
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Musthayoni, bellissima la foto in bianco e nero che hai postato...
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Andros
Salottino
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Inserito il - 29/09/2009 : 22:41:57
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| Tizi ha scritto:
sono d'accordissimo con te Andros il ballo è senza dubbio un momento di comunicazione e condivisione.....
A proposito di sciampitta.....se non ricordo male mio padre tanto tempo fa mi ha raccontato che suo fratello, ghettada sciampitta, ossia danzava il ballo sardo difronte alla ragazza con la quale voleva ballare, era una forma di corteggiamento.... ma sciampitta leggendo su internet mi sembra sia un'altra cosa....giusto Andros?
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Ciao Tizi... che piacere! Che età ha tuo zio? di dove è? per la domanda che mi hai fatto, credo di non aver capito... cosa hai letto su internet circa la sciampitta? Andrea
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Andrea L. |
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Tizi
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Inserito il - 30/09/2009 : 08:48:15
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ciao Andros.... mio zio purtroppo non c'è più era di Villa S.Antonio OR....ci fosse avrebbe 83 anni.
Hai ragione ieri sera non ho concluso bene la domanda...ero un po assonnata su internet ho letto questo per quanto riguarda sa sciampitta: sa sciampìtta (il passo incrociato): un ballerino, sorretto da altri due, effettua una serie di acrobazie agitando le gambe verso l’alto al ritmo della musica, mentre gli altri componenti del gruppo ballano sullo sfondo con passi incrociati, un po’ strisciati ed un po’ sulla punta dei piedi. Questo ballo spettacolare troverebbe origine in un duello, praticato anticamente a Quartu Sant’Elena, nel quale gli avversari, sorretti dai propri padrini, utilizzavano solo i piedi per tirarsi calci. Oggi quel tipo di scontro è ormai scomparso, ma il ballo che ne è derivato continua a ricordarlo anche con le definizioni, meno in uso, di su ballu de tirài de pei (il ballo a tirar di piedi) e a sa scelleràda (alla scellerata).
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musthayoni
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Inserito il - 30/09/2009 : 10:53:37
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.. scusate .. ma non ho molto tempo al momento per intervenire più precisamente sull'argomento ... .. per quanto riguarda la sciampitta però mi sento di escludere l'aspetto legato alla lotta coi piedi ... e propendo sempre e cmq per l'aspetto propiziatorio .. e con calma mi spiegherò il mio punto di vista ... per adesso riguardate meglio la foto in bianco e nero .. del 1905 e guardate il giovane ballerino situato dietro il suonatore inginocchiato ... lui fu uno di quelli che insegnò sa sciampitta e a sciampittai ai primi ballerini che fondarono il gruppo folk nel 1964 e diede le spiegazioni sul significato del ballo ... io entrai nel gurppo 12 anni più tardi .. ma ebbi modo di sentire di persona le sue spiegaioni al riguardo .. .. per ore è tutto e appena posso metterò qualche altra foto ... saluti ..
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