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carlton
Salottino
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Inserito il - 06/08/2009 : 10:27:37
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Consiglio la lettura del duro intervento di Soru in consiglio regionale pochi giorni fa: http://www.sardegnademocratica.it/j...x&id=8236&b=
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McCurry
Salottino
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Inserito il - 08/08/2009 : 14:18:51
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«Fiamme partite da un traliccio» Fluminimaggiore, parla il testimone del devastante incendio del 23 luglio di Laura Pinna FLUMINIMAGGIORE. Un boato, lo sfrigolio e le scintille che partono da un traliccio della corrente elettrica: così Luciano Pinna, pensionato di Fluminimaggiore, ha visto cominciare l’incendio che il 23 luglio scorso ha divorato centinaia di ettari di macchia nelle campagne tra Flumini e Arbus. E non è l’u nico caso in cui sul banco degli imputati per disastrosi incendi si trovano questo tipo di strutture gestite da Terna, società tra i cui azionisti figura anche l’Enel.
Il fuoco è partito proprio sotto i suoi occhi, a pochi metri di distanza da Pinna e dal suo orto. «Era circa mezzogiorno e un quarto ed ero nella stalla delle capre a curare un animale malato - racconta - quando ho sentito un boato dall’esterno. Sono corso fuori, spaventato perché non riuscivo a spiegarmi la ragione di quello scoppio, poi ho guardato verso l’alto e ho visto il traliccio a ridosso della recinzione del mio orto che lanciava scintille e sfrigolava. Subito ho sentito il rumore di una fiammata che in pochi minuti ha invaso la collina. Così è partito l’i ncendio».
Pinna ha chiamato aiuto ma prima ancora di sentirlo sono accorse le persone dei dintorni, qualcuno ha tentato di soffocare le fiamme con rami di arbusti ma era inutile e anche l’acqua della rete idrica, a quell’altezza, arriva con difficoltà. Insomma, un incendio che ha devastato centinaia di ettari sembra sia stato causato da un traliccio: malfunzionamento della rete, danni di altra natura, temperature troppo alte, quale che sia la ragione un fatto sembra certo, il fuoco si è scatenato a causa di quelle scintille e per propagarsi non ha avuto bisogno di inneschi o micce. Sono stati sufficienti il forte vento, il caldo, l’erba secca a trasformare in piromane involontario il traliccio che adesso, dopo essere stato messo in sicurezza, è stato circondato dal nastro rosso e giallo marchiato «Corpo forestale».
Altri incendi si sono sviluppati nella stessa zona: uno più a valle qualche ora prima ha risparmiato piante e animali di Pinna, mentre quello verificatosi a monte poche ore dopo ha distrutto la sua vigna. È di pochi giorni fa la notizia che la procura della Repubblica di Oristano avrebbe individuato nei tralicci dell’Enel i presunti responsabili di una serie di incendi che tra il 12 e il 23 luglio hanno causato ingentissimi danni al patrimonio ambientale e boschivo della provincia oristanese: evidentemente si tratta di un fenomeno che sinora è stato sottovalutato. In seguito all’attività investigativa della Forestale di Oristano nell’elenco degli indagati anticipato dal comandante regionale della forestale, Delfo Poddighe, è finita anche la società Terna che gestisce le linee elettriche dell’alta tensione a livello nazionale. Per la Procura di Oristano sarebbe responsabile di 4 incendi.
Il primo si era verificato a S’Arenarzu (Busachi), alle pendici del Monte Arci, e aveva mandato in fumo 7 ettari di terreno. Gli altri tre incendi avevano interessato diverse zone del comune di Santa Giusta. Nel caso degli incendi attribuiti a Terna, secondo il nucleo investigativo, le fiamme sarebbero state sprigionate a causa di un non corretto funzionamento delle reti elettriche dell’alta tensione. La Nuova Sardegna (07 agosto 2009)
Anche io dò un consiglio .... guardare, leggere e pensare in proprio .... non seguire questo o quel politico!
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laier
Salottino
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Inserito il - 08/08/2009 : 16:07:48
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certo...infatti negli anni di governo soru non ci sono stati incendi... quanto mi piace la speculazione politica...
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 08/08/2009 : 17:15:38
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Se la matematica non è un'opinione, l’anno scorso, ad esempio, ci furono molto meno danni da incendi. Nell'estate del 2008 la superficie di territorio percorsa dalle fiamme fu di di circa 5000 ettari, dei quali poco più di 1000 erano boschivi. Quest’anno dalle prime stime sembra che, solo nella giornata del 23 luglio, siano andati in cenere almeno 15000 ettari. Sul fatto che poi ci sia stata qualche mancanza, l’ha ribadito più volte lo stesso Bortolaso, mettendo l’accento proprio sulle disfunzioni del sistema di coordinamento del servizio da parte della Regione.
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McCurry
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 08/08/2009 : 18:25:06
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| Petru2007 ha scritto:
Se la matematica non è un'opinione, l’anno scorso, ad esempio, ci furono molto meno danni da incendi. Nell'estate del 2008 la superficie di territorio percorsa dalle fiamme fu di di circa 5000 ettari, dei quali poco più di 1000 erano boschivi. Quest’anno dalle prime stime sembra che, solo nella giornata del 23 luglio, siano andati in cenere almeno 15000 ettari. Sul fatto che poi ci sia stata qualche mancanza, l’ha ribadito più volte lo stesso Bortolaso, mettendo l’accento proprio sulle disfunzioni del sistema di coordinamento del servizio da parte della Regione.
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Come non darti ragione (soprattutto alla matematica). guarda cosa ho trovato in rete .... http://www3.corpoforestale.it/flex/...DPagina/1319
Gli incendi nel 2008
Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2008 si sono verificati complessivamente 5.868 incendi boschivi che hanno percorso 44.591 ettari, di cui 18.714 boscati e 25.877 non boscati.
Rispetto allo stesso periodo del 2007 quando i roghi erano stati 10.639, c'è stata una diminuzione del 50% del numero degli incendi. Ben l'80% in meno per la superficie totale percorsa dalle fiamme che passa da 227.729 ettari del 2007 ai 44.591 del 2008. Diminuisce la superficie boscata andata in fumo rispetto a quella rilevata nello stesso periodo del precedente anno (116.602 ettari del 2007 contro i 18.714 del 2008) e quella non boscata (111.127 ettari del 2007 contro i 25.877 del 2008).
Le Regioni e gli incendi
La mappa dei roghi identifica la Campania come il posto "più caldo" d'Italia nel periodo 1 gennaio-31 dicembre 2008: 903 incendi. Seguono la Calabria (800), la Sardegna (723), la Sicilia (549), la Puglia (536), la Toscana (498), la Basilicata (331), la Liguria (323), il Lazio (280), il Piemonte (213), il Molise (132), la Lombardia (125), l'Umbria (113), l'Emilia Romagna (103), l'Abruzzo (77), il Friuli Venezia Giulia (60), le Marche (56), il Veneto (34), la Valle d'Aosta (10), e il Trentino Alto Adige (2). In Puglia si è avuta la più estesa superficie boscata percorsa dal fuoco (4.089 ettari). Seguono la Calabria (2.242), la Campania (2.221), la Sicilia (2.117) e la Sardegna (1.766).
Per quanto riguarda la superficie media degli incendi (ha/incendio), è la Sicilia a far registrare i numeri più alti: 21,5 contro una media nazionale di 7,6. Il Trentino Alto Adige con appena 2 roghi, è stata la regione meno colpita dalla piaga degli incendi boschivi.
L'attività investigativa del Corpo forestale dello Stato Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2008 i comandi territoriali del Corpo forestale dello Stato hanno denunciato 467 persone per il reato di incendio boschivo: 13 gli arrestati e 454 le persone denunciate a piede libero. Tra gli arresti, 8 sono stati effettuati in Calabria, la regione più colpita dalle fiamme, 2 in Campania, 2 in Basilicata e 1 in Puglia.
Purtroppo non ho trovato la superficie interessata in Sardegna, ma il terzo posto non è sicuramente un primato! E casualmente non hanno arrestato nessuno!
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McCurry
Salottino
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Inserito il - 08/08/2009 : 18:31:29
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... e anche questo!
Incendi, il 2007 anno nero I numeri della Forestale: in fumo 30mila ettari, il triplo del 2006 E viene intensificata la lotta al bracconaggio, sempre più crudele (La Nuova Sardegna) 21 dic. 07- Un enorme pezzo di Sardegna andato in fumo. Una tragedia ambientale che - dati alla mano - non si riscontra nel passato prossimo. Il 2007 è stato davvero un anno orribile sul versante della lotta agli incendi. Dal gennaio scorso a oggi sono stati devastati dal fuoco quasi trentamila ettari di territorio, di cui 12.213 boschivi. Un dato inquietante soprattutto se lo si paragona a quello del 2006, quando la superficie isolana investita dalle fiamme era stata «soltanto» di 8.326 ettari (1.905 boschivi). Ma persino a quello della caldissima estate del 2003, quando abbrustolirono 22.486 ettari, dei quali 7.997 boschivi. A dirlo sono i numeri forniti dalla direzione del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale della Regione, che ieri mattina a Cagliari, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno, ha presentato un rapporto sull’attività. «Un aumento così considerevole della superficie andata in fumo - ha spiegato il comandante del Corpo, Giuseppe Delogu - è dovuto in buona parte al terribile incendio di fine luglio in tutta la zona intorno a Nuoro, che ha incenerito 9 mila ettari di territorio». La speranza è che già dall’anno in arrivo gli incendi boschivi siano meno dei 1097 registrati negli ultimi sei mesi. L’attività della Forestale non si ferma però alla lotta contro il fuoco, ma prevede anche la repressione del bracconaggio. Stando sempre ai dati presentati ieri, nel 2007 i cacciatori abusivi si sono distinti per la crudeltà usando anche spaventose gabbie metalliche. Un metodo per dare la caccia ai cosiddetti mammiferi ungulati (per esempio cinghiali e cervi) utilizzato prevalentemente nel Nord dell’isola e che consente di mantenere gli animali vivi così da cederli agli allevatori. Il rapporto della Guardia forestale rivela inoltre che negli ultimi dodici mesi sono stati segnalati all’autorità giudiziaria sei reati di questo tipo e che sono state sequestrate sette gabbie. Gli accertamenti fatti dal corpo di Vigilanza ambientale hanno interessato le campagne di Alghero, Olbia, Calangianus, Trinità d’Agultu e Castiadas. «Si tratta di un fenomeno nuovo, ma da tenere costantemente sotto controllo - ha commentato Giuseppe Delogu - anche per scongiurarne una possibile estensione a livello regionale».
... siamo seri e pensiamo alla tutela della Sardegna, prescindendo dai colori politici e soprattutto senza fare riferimenti inopportuni!
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laier
Salottino
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Inserito il - 08/08/2009 : 18:40:49
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sono d'accordo con te Mc (), destra o sinistra lottiamo contro questi crimini e basta con le speculazioni e le propagande,che i sardi, come si è visto,hanno punito aumentare le pene non sempre aiuta alla lotta al crimine, pensiamo alla prevenzione e all'educazione comuni e privati sono spesso colpevoli, le ordinanze vanno fatte rispettare e inflitte le pene, almeno per quello che possono servire, non si può continuare con questo sentire d'impunità
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Tramonto a Porto Cauli - Masua
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 08/08/2009 : 21:45:48
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| McCurry ha scritto:
| Petru2007 ha scritto:
Se la matematica non è un'opinione, l’anno scorso, ad esempio, ci furono molto meno danni da incendi. Nell'estate del 2008 la superficie di territorio percorsa dalle fiamme fu di di circa 5000 ettari, dei quali poco più di 1000 erano boschivi. Quest’anno dalle prime stime sembra che, solo nella giornata del 23 luglio, siano andati in cenere almeno 15000 ettari. Sul fatto che poi ci sia stata qualche mancanza, l’ha ribadito più volte lo stesso Bortolaso, mettendo l’accento proprio sulle disfunzioni del sistema di coordinamento del servizio da parte della Regione.
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Come non darti ragione (soprattutto alla matematica). guarda cosa ho trovato in rete .... http://www3.corpoforestale.it/flex/...DPagina/1319
[i]Gli incendi nel 2008
Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2008 si sono verificati complessivamente 5.868 incendi boschivi che hanno percorso 44.591 ettari, di cui 18.714 boscati e 25.877 non boscati.
Rispetto allo stesso periodo del 2007 quando i roghi erano stati 10.639, c'è stata una diminuzione del 50% del numero degli incendi. Ben l'80% in meno per la superficie totale percorsa dalle fiamme che passa da 227.729 ettari del 2007 ai 44.591 del 2008. Diminuisce la superficie boscata andata in fumo rispetto a quella rilevata nello stesso periodo del precedente anno (116.602 ettari del 2007 contro i 18.714 del 2008) e quella non boscata (111.127 ettari del 2007 contro i 25.877 del 2008).......
....Purtroppo non ho trovato la superficie interessata in Sardegna, ma il terzo posto non è sicuramente un primato! E casualmente non hanno arrestato nessuno!
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Mc, ma questi sono i dati statistici a livello nazionale... Noi stiamo parlando di incendi in Sardegna.... Oltretutto la quantità di territorio bruciato non dipende certo dal numero di focolai di incendio attivati. Quindi quel famoso terzo posto non è indicativo...
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Nuraghe Succuronis
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 08/08/2009 : 22:36:23
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| McCurry ha scritto:
... e anche questo!
Incendi, il 2007 anno nero I numeri della Forestale: in fumo 30mila ettari, il triplo del 2006 E viene intensificata la lotta al bracconaggio, sempre più crudele (La Nuova Sardegna) 21 dic. 07- Un enorme pezzo di Sardegna andato in fumo. Una tragedia ambientale che - dati alla mano - non si riscontra nel passato prossimo. Il 2007 è stato davvero un anno orribile sul versante della lotta agli incendi. Dal gennaio scorso a oggi sono stati devastati dal fuoco quasi trentamila ettari di territorio, di cui 12.213 boschivi. Un dato inquietante soprattutto se lo si paragona a quello del 2006, quando la superficie isolana investita dalle fiamme era stata «soltanto» di 8.326 ettari (1.905 boschivi). Ma persino a quello della caldissima estate del 2003, quando abbrustolirono 22.486 ettari, dei quali 7.997 boschivi. A dirlo sono i numeri forniti dalla direzione del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale della Regione, che ieri mattina a Cagliari, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno, ha presentato un rapporto sull’attività. «Un aumento così considerevole della superficie andata in fumo - ha spiegato il comandante del Corpo, Giuseppe Delogu - è dovuto in buona parte al terribile incendio di fine luglio in tutta la zona intorno a Nuoro, che ha incenerito 9 mila ettari di territorio». La speranza è che già dall’anno in arrivo gli incendi boschivi siano meno dei 1097 registrati negli ultimi sei mesi.
... siamo seri e pensiamo alla tutela della Sardegna, prescindendo dai colori politici e soprattutto senza fare riferimenti inopportuni!
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Appunto... Oltretutto mi pare che i focolai d'incendio se ne freghino altamente del colore politico di chi dovrebbe neutralizzarli. Per cui, a prescindere, atteniamoci ai fatti specifici, e le critiche di Bortolaso nei confronti del centro antincendio regionale sono state fatte di sicuro, individuando anche manchevolezze ben precise. Però, considerando la delicatezza della situazione, forse era più opportuno farle in altri tempi e altra sede.
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Modificato da - Petru2007 in data 08/08/2009 22:57:04 |
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laier
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Inserito il - 13/08/2009 : 19:09:43
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Incendi: arrestato un pastore per il rogo vicino al lago Cixerri Un incendio in Sardegna
Sarebbe il responsabile dell'incendio che il 25 luglio scorso distrusse quasi 70 ettari di bosco: così Piero Murtas, 54 anni di Villaspeciosa, è stato arrestato
I Nuclei investigativi del Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale hanno conseguito un nuovo risultato nell'ambito delle indagini contro i responsabili degli incendi estivi. E' stato arrestato un pastore, Piero Murtas, di 54 anni, di Villaspeciosa, ritenuto il presunto responsabile di un rogo che il 25 luglio scorso distrusse quasi 70 ettari vicino al lago Cixerri. In una conferenza stampa indetta dal titolare dell'indagine Giovanni Monaci, direttore del Servizio Territoriale Ispettorato Ripartimentale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Cagliari, e da Carlo Masnata, direttore del Servizio Vigilanza e coordinamento tecnico nella Direzione generale del Corpo, è stato illustrato l'andamento delle indagini che hanno portato al fermo dell'uomo. Gli agenti del Servizio Ispettorato Ripartimentale hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del pastore accusato di incendio boschivo doloso.
L'INCENDIO I fatti risalgono al 25 luglio scorso quando - hanno spiegato i forestali - nel primo pomeriggio verso le 15 in località Tanca sa Ruda, nelle campagne di Villaspeciosa, poco distante dal lago del Cixerri, si era sviluppato un incendio favorito dalle alte temperature del giorno (43 gradi all'ombra) e dalla vegetazione disidratata dal vento di scirocco. L'incendio ha interessato una superficie di oltre 68 ettari di cui circa tre di bosco. L'incendio ha colpito anche diverse aziende agricole e un deposito con 1.000 balle di fieno. Per domare le fiamme erano intervenuti diversi mezzi aerei del Corpo Forestale, dieci squadre fra Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, Ente Foreste e Volontari, per un totale di 56 persone. Il rogo era stato spento alle 23 del 25 luglio. Gli agenti del Nucleo investigativo aveva effettuato rilievi e raccolto testimonianze.
LE MINACCE I due dirigenti del Corpo Forestale hanno spiegato che "Piero Murtas, pochi attimi prima delle fiamme aveva spostato il proprio gregge in un campo bruciato alcuni giorni prima" e poi dato fuoco. Murtas ha poi avvicinato alcuni testimoni minacciandoli di morte e a un teste, in particolare, di nazionalità romena, avrebbe proposto denaro per tornare subito in Romania minacciandolo di non parlare con gli inquirenti".
GLI INDIZI Le indagini hanno permesso di individuare gravi indizi di colpevolezza a carico di Murtas che è stato rinchiuso in carcere essendovi il concreto pericolo di reiterazione del reato e per il tentativo di inquinare le prove. Fra le ragioni del gesto, secondo i dirigenti del Corpo Forestale, vi sarebbe una ritorsione nei confronti di proprietari e allevatori confinanti con Murtas che lo avrebbero più volte diffidato dallo sconfinare nei propri terreni. L'arresto è il terzo eseguito nella giurisdizione del Servizio Ispettorato di Cagliari nell'attuale campagna antincendi.
Giovedì 13 agosto 2009 13.51
http://unionesarda.ilsole24ore.com/...icolo/139090
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Modificato da - laier in data 13/08/2009 19:10:12 |
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gallosu
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Inserito il - 16/09/2009 : 10:02:11
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Ormai è passato oltre un mese dai tragici incendi di questa estate percui, giusto per non dimenticare, queste foto sono prese dalla strada che porta a Scivu ed alla colonia penale di Is arenas nella Costa Verde:
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gallosu
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Inserito il - 16/09/2009 : 10:10:46
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Per rispetto delle persone che lì hanno perso le case ed i loro beni ho preferito non fare foto agli edifici carbonizzati e vi assicuro che sono decine. La strada era disseminata dai materiali (serbatoi idrici, tubi d'irrigazione, arredi ecc.) danneggiati in attesa che venga portato via tutto.
Chiudo con un'immagine comunque di ottimismo che dimostra come, nonostante le ferite che l'uomo infligge alla Natura, questa comunque reagisce. Come vedete dopo qualche settimana il verde sta cercando di rispuntare dalle cenere come l'araba fenice:
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Nevathrad
Utente Maestro
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Inserito il - 16/09/2009 : 15:40:32
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| gallosu ha scritto:
Per rispetto delle persone che lì hanno perso le case ed i loro beni ho preferito non fare foto agli edifici carbonizzati e vi assicuro che sono decine. La strada era disseminata dai materiali (serbatoi idrici, tubi d'irrigazione, arredi ecc.) danneggiati in attesa che venga portato via tutto.
Chiudo con un'immagine comunque di ottimismo che dimostra come, nonostante le ferite che l'uomo infligge alla Natura, questa comunque reagisce. Come vedete dopo qualche settimana il verde sta cercando di rispuntare dalle cenere come l'araba fenice:
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Grazie a Dio la natura è più intelligente dell'uomo, Gallosu. Fa in modo che, in posti dove il sole è cocente, le piante si corazzino anche contro i disagi peggiori e la macchia mediterranea può farlo! Pensa che in Sudafrica e in Australia ci sono delle essenze i cui semi, per poer germogliare, hanno proprio bisogno di passare attraverso il caldo degli incendi e con le prime piogge danno vita a nuove piante... Ecco, la natura è splendida, diversamente da molti di noi.
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luca56
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Inserito il - 21/06/2010 : 19:12:46
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Ci risiamo !!
Primi incendi dolosi della stagione nelle campagne sarde e primo arresto di un presunto incendiario da parte degli agenti del Corpo forestale. In manette è finito un allevatore cagliaritano, Giuseppe Caria, 21 anni, pregiudicato, con un ovile nelle campagne fra Sestu e Monserrato, in località Moriscau, piana di San Lorenzo E' accusato di incendio boschivo e di detenzione illegale e porto di arma clandestina. Al momento del blitz dei ranger dell'ispettorato provinciale e delle stazioni di Cagliari e Dolianova, disposto dal pubblico ministero Daniele Caria, il giovane aveva infilata nella cinta dei pantaloni una pistola semiautomatica calibro 6,35 con matricola abrasa e cinque proiettili nel caricatore e in tasca due coltelli a serramanico. Nella perquisizione, i Forestali hanno anche trovato quattro razzi paracadute per uso nautico e tre involucri vuoti di razzi già utilizzati. I bengala sono risultati essere dello stesso tipo e stessa marca di quelli trovati, usati e parzialmente bruciati, nei luoghi in cui fra il primo e il 10 giugno scorsi si sono sviluppati numerosi incendi. A Caria gli agenti forestali sono arrivati dopo un'attività investigativa di una decina di giorni, che ha portato a raccogliere elementi ritenuti inconfutabili della colpevolezza del giovane allevatore, anche in passato coinvolto in eguale reato. L'allevatore è adesso rinchiuso nel carcere di Buoncammino a disposizione dell'autorità giudiziaria.
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/185274
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Proverbio cinese Lo sciocco ha mille certezze, il saggio non ne ha alcuna.
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luca56
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Inserito il - 26/07/2010 : 12:14:26
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..... ancora incendi !
LA NUOVA SARDEGNA - Ambiente e territorio : Fiamme da Pula a Cala Regina 26.07.2010 Evacuate case, a Muravera è calamità naturale
GIANCARLO BULLA VILLA SAN PIETRO. Paura nella notte a Villa San Pietro per l’incendio scoppiato in campagna e arrivato fino alla periferia del paese. Per precauzione l’apparato antincendi ha disposto l’evacuazione di alcune villette. E’ successo poco dopo la mezzanotte, i carabinieri della stazione di Villa San Pietro hanno dato l’allarme appena visto in lontananza il bagliore del fuoco. Sono arrivati vigili del fuoco, agenti del corpo forestali, barracelli e gli stessi carabinieri si sono impegnati nelle operazioni per circoscrivere il fuoco che stava bruciando macchia mediterranea e, a causa del vento, si stava estendendo. Ancora fiamme anche sulla costa sud occidentale dopo la prima vera giornata di emergenza sul fronte degli incendi vissuta sabato in diverse zone dell’isola. Ieri all’alba un vasto incendio è scoppiato nei pressi di Cala Regina, sul litorale tra Quartu e Geremeas. Decine di ettari di macchia mediterranea sono stati distrutti dalle fiamme, che sono state spente dopo alcune ore grazie all’intervento di un Canadair della Protezione Civile e di due elicotteri del servizio regionale, oltre al lavoro delle squadre a terra di corpo forestale e vigili del fuoco. Sabato pomeriggio si sono vissuti momenti di apprensione tra la gente per diversi incendi che, alimentati dal forte vento di maestrale, hanno minacciato case e villaggi turistici. Desolante il sopralluogo condotto ieri a Muravera: decine di carcasse di animali morti, quando si pensava, invece, di essere riusciti a mettere in salvo tutti gli animali degli allevamenti. Sono andati a fuoco oltre duemila ettari di terreno, distrutti due boschi di rimboschimento piantati l’anno scorso a monte del paese. Il paesaggio ieri mattina era spettrale e i tecnici valutavano che adesso ci sono rischi per il centro abitato in caso di piogge abbondanti: non ci sono più le piante a trattenere la terra. Danni soprattutto ai vigneti, ai mandorleti. Molti pastori di fatto sono rimasti senza pascolo. Il fuoco ha aggredito le case a monte e le case coloniche, solo il grande impegno dei soccorritori ha impedito che ci fossero vittime. Guidati dal comandante della stazione forestale di Muravera, Marco Meloni, gli operatori hanno salvato anche varie aziende agropastorali, sono morti numerosi capi di bestiame. Danni ingenti, oggi la giunta valuterà di chiedere lo stato di calamità naturale.
http://www.regione.sardegna.it/j/v/...2&c=1489&t=1
L'UNIONE SARDA - Ambiente e territorio : Turisti in fuga per paura degli incendi 26.07.2010 Sant’Antioco, fanno le valigie gli ospiti degli alberghi evacuati
Dopo il rogo e la grande paura, la fuga dagli alberghi. La maggior parte dei turisti che trascorreva le vacanze nei tre alberghi di Maladroxia sulla costa di Sant’Antioco, dopo l’incendio di sabato sera che ha lambito la località balneare avvolgendo case e spiaggia con una cappa di fumo nero ed acre, ha preferito fare le valigie e andare via. È la prima conseguenza del gigantesco rogo che ha devastato la costa dell’Isola. A pagare subito sono gli albergatori. Ma non meno grave è il danno ambientale causato dal rogo che ha incenerito oltre 140 ettari di bassa e alta macchia mediterranea carbonizzando gli animali selvatici rimasti intrappolati dalle fiamme. Ieri mattina, gli uomini della Forestale, e nonostante la bonifica delle zone attraversate dal fuoco sia finita a tarda sera, erano ancora in allerta per scongiurare eventuali riprese di focolai. La fuga dei turisti, purtroppo è iniziata presto. LA FUGA. «Una stagione già per sé disastrosa è stata aggravata adesso dall’incendio - racconta Corrado Martinelli - viste che delle sei camere occupate ne sono rimaste solo due». Dei tre ospitate allo “Scala Longa” è rimasta solo una famiglia. Contenuto invece l’abbandono al “Maladroxia Hotel”. «Solo un gruppo di otto persone ha lasciato l’albergo - dice Patrizia Lange - erano appena arrivati, hanno avuto paura e sono ripartiti subito». Qualcuno è rimasto perché i pericoli li conosce bene. «Gli incendi anche a Maladroxia sono ormai ciclici - fa notare Walter Rapetti di Milano - ciò che lascia perplessi è la mancanza di fasce parafuoco». Alcuni ieri mattina erano nuovamente in spiaggia. «Eravamo in albergo quando ci hanno chiesto di uscire e recarci in spiaggia - racconta Emanuela Frigerio di Cernobbio - il fumo però non ci faceva respirare e così siamo fuggiti anche dalla spiaggia ». LA PAURA. Qualcuno lamenta la poca informazione. «I mezzi e le squadre antincendio da dieci e lode - commenta Patrizia Casarico di Como - meno però come informazione. Ci hanno detto che dovevano lasciare Maladroxia. Eravamo in otto con un’auto sola senza contare che le strade erano bloccate e nessuno poteva venire a prenderci». Qualcuno invece, appena ha potuto lasciare la località balneare, lo ha fatto di corsa. È stato un pomeriggio d’inferno per ospiti, turisti, residenti. INCENDIO DOLOSO. Nell’isola, quest’anno, il rogo di sabato sera non è stato il primo. Ed è stato sicuramente un incendio doloso appiccato da persone che hanno scelto una serata di forte maestrale per accentuarne le conseguenze. Da dove sono partite le fiamme, come sono state innescate e, possibilmente, anche da chi dovranno appurarlo i carabinieri e gli uomini della Fortestale dopo gli accurati rilievi compiuti nella zona. TITO SIDDI
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Modificato da - luca56 in data 26/07/2010 12:16:25 |
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Proverbio cinese Lo sciocco ha mille certezze, il saggio non ne ha alcuna.
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