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Discussione |
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Pia
Salottino
Utente Mentor
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 Inserito il - 24/04/2009 : 14:24:08
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...a me manca babborcu....
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Pedra Longa
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callas
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 24/04/2009 : 16:50:34
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..a me di più...
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Golfo di Marinella
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Anto
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 24/04/2009 : 18:01:12
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Siamo molto orgogliose di te Callas!!!....tu leggi con calma il libro...ognuno di noi lo sente come vuole...esattamente come per una canzone....Capisco Pia...e il suo stato d'animo. Ancora e non solo nel territorio descritto dal Dessi'...in Sardegna ci sono le "tracce" indelebili dell'uomo sui nostri boschi...l'unica cosa che ti rallegra in mezzo allo scempio e' che in molte zone devastate il bosco e' rinato e attualmente bellissimo..spetta ai nostri figli conservarlo. E qui mi avvolge un po' lo sconforto.
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Pia
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 24/04/2009 : 19:31:56
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| antonia pessei ha scritto:
..spetta ai nostri figli conservarlo. E qui mi avvolge un po' lo sconforto.
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..mentre aspettiamo i nostri amici lettori, possiamo parlare Antonia di questo sconforto? Una volta me lo hai accennato a voce....
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Pedra Longa
Baunei (Ogliastra)
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errante
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 25/04/2009 : 07:06:42
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Oggi callas fa il suo debutto davanti alle alle autorità, gli auguro un grade
successo. Voi aspettate perchè anche io vado lento, vado avanti, poi indietro... sono oltre la pagina 100 ed Angelo é molto arrabbiato per quei boschi... Ma, alla pagina 99 ho letto di nuovo, Mammài! é vado indietro alla pagina 50; la dove i miei occhiali si sono appannati... si ho pianto, per la generosità di Angelo e di Mammài Sofia.
<<Mammài,>> disse il ragazzo prendendo la mano della madre e guardandola di sotto in su <<diamogli indietro Acquacotta e Saboddus, ai Fulgheri, e teniamoci Balanotti!>> Lo disse con tono di preghiera, ma sapeva che sua madre pensava e desiderava la stessa cosa. La vide sorridere, come se si liberasse da un peso, mentre con la mano gli accarezzava i capelli.<<Balanotti, la casa dello stradone e il cavallo.
È il massimo che possiamo accettare>> lei disse.
Poi uscì di casa, lungo lo stradone deserto ha comprare il sale senza averne bisogno.
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Modificato da - errante in data 25/04/2009 07:07:37 |
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I bastioni
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Pia
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 25/04/2009 : 21:24:56
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Errante, questa parte ha colpito molto anche me.
Due persone oneste, modeste...qualcuno potrebbe dire utopiche.
Quante liti per le eredità in questo mondo! E cosa fanno i nostri protagonisti? Rinunciano ad una parte di eredità!!!!
Già si preannuncia da questo primo capitolo che la vita di Angelo non seguirà le vie dell'umano, consueto, sentire.
Si prefigura davanti a noi un eroe vero. Un eroe positivo.
Forse per la mentalità del mondo: un antieroe.
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Pedra Longa
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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 25/04/2009 : 21:35:18
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Credo che sia, almeno per me, importante il fatto che l' atto di cedere una parte dell' eredità sia stata una cosa naturale, spontanea. Sono due persone che hanno i piedi appoggiati per terra e si rendono conto del disagio che il testamento ha creato nei Fulgheri...cosa normale, per loro. La domanda potrebbe essere: perchè è strano siano così ? Forse perchè la bontà, la ricchezza d'animo e la generosità latitano e sono doti lontane da noi da esserne perplessi??
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Pia
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 25/04/2009 : 22:18:35
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Sì Tharros, mi riferisco a tutti coloro che sono legati alle "cose del mondo". Sai cosa intendo.
Quante persone troveresti come Angelo e la sua mamma disposte a rinunciare ad una eredità così cospicua?
La grandezza del Dessì penso sia stata anche questa, parlare di un utopico eroe positivo.
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Pedra Longa
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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 25/04/2009 : 22:51:37
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Si anche'io concordo con il fatto che Angelo e Sofia siano due persone buone, oneste e non avide.
Non vedo in Sofia una donna sottomessa ma piuttosto grata verso quell'uomo che li ha aiutati nel momento del bisogno, è felice che si sia preso cura di suo figlio, pulisce la sua casa non per dovere ma per ripagare in qualche modo ciò che lui ha fatto e che continua a fare per loro, la intenerisce don Fulgheri è sostanzialmente un uomo solo, Angelo è per lui una grande compagnia, forse quel figlio che non ha mai avuto?
Quando Sofia apprende la notizia della possibile eredità è felice pensando soprattutto a suo figlio, ma vediamo che quando finalmente si da lettura al testamento dopo tanti giorni di attesa e pur avendo ormai la certezza che il suo bambino sarà ricco, lei non prova più quella gioia che pensava di provare anzi si sente in colpa, ha lasciato tutto a loro.......ma poi trovano la soluzione una parte di quei beni li doneranno ai parenti di don Fulgheri, Angelo ha dato parola ai suoi pensieri, e come se lei si fosse liberata di un gran peso. Sono in sintonia, sono molto legati madre e figlio.
Sofia è spaventata di questa nuova condizione di vita, lo dice a comare Verdiana " a me la ricchezza mi fa paura", infatti ci mette tempo a traslocare nella nuova casa, ha paura di trasferirsi in quella casa che fino ad allora aveva pulito con tanto amore, come se fosse sua e adesso improvisamente lo diventa.
Ma quando finalmente dopo qualche tempo con l'aiuto del vecchio contadino Raimondo Collu, si trasferisce e prende possesso della casa non le sembra vero, quella casa che tanto amava ora è sua e di suo figlio.
Si volle godere quell'istante e quando Angelo mentre erano seduti a tavola chiese alla mamma se poteva chiamare Raimondo a mangiare un boccone lei annui ma allo stesso tempo lo trattenne, si..... voleva stare da sola con il suo bambino ancora per qualche istante.
Adesso per loro comincia una nuova vita......
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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 25/04/2009 : 22:59:31
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Poche persone rinuncerebbero ad una parte di eredità, generalmente più si ha e più si vuole.....mi viene una domanda, ma noi saremmo capaci di rinunciare?
Ci sono tante persone che si scannano per un pugno di terra, io personalmente lo trovo assurdo.
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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 25/04/2009 : 23:18:36
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Un'altra parte interessante nella prima parte del libro è quando Sofia parla ad Angelo, dopo la morte di don Fulgheri, dell'antica credenza di Norbio, "l'anima del defunto dopo aver vagato per la campagna come l'odore di un'erba o di un fiore, sceglie una tenera pianta e vi si rifugia, e in quell'asilo vegetale rimane fino a quando non piaccia a Dio di accoglierla nella gloria"
Tutti gli alberi hanno un anima e i fiori hanno anime di bambini morti.
Bella descrizione, tanto che il morto non pareva così irrimediabilmente perduto.
Un'altra credenza di Norbio, secondo la quale quando uno muore, gli spiriti entrano nella casa del morto e dei suoi parenti ed amici per raccogliere e portar via i brandelli della sua anima che, come bioccoli di lana sono rimasti impigliati agli oggetti o tra i capelli delle donne.
Bhe questa credenza mi ha un pò terrorizzata, mi sono venute in mente tante storie sentite da piccola, di spiriti che tornavano dal regno dei morti, di ombre......mi hanno sempre fatto paura.
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gege66
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 26/04/2009 : 10:09:29
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...Eccomi!!!!!
Si Tizi, mi soffermo sempre quando vengono descritte le antiche credenze!! Sono talmente attenta che alla fine riesco pure ad impressionarmi! Mi immedesimo nei luoghi e nei profumi descritti, e da amante della cucina, penso ai sapori antichi, come quello della minestra col formaggio e i finocchi!!!!
Don Fulgheri col gesto dell'eredità ha dimostrato quanto affetto provava per Angelo e Sofia, ma c'è stata una parte che a me ha fatto capire quanto anche Angelo amasse Don Fulgheri!
...Allora parlò lei sommessamente, e per la prima volta gli rivelò che l'anima dei defunti, secondo un antica credenza di Norbio, dopo aver vagato per la campagna come l'odore di un erba o di un fiore, sceglie una tenera pianta e vi si rifugia, e in quell'asilo vegetale rimane fino a quando non piaccia a Dio di accoglierla nella sua Gloria.
-L'anima di Don Francesco-disse il bambino- può essere entrata in quella pianta. E noi ce la prenderemo e la porteremo a casa, vero mamma? Così Don Francesco starà ancora con noi!.....
Credo sia un bellissimo atto d'amore!!!!!
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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 26/04/2009 : 11:06:44
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Ciao Gege ben arrivata.....
Si gege anche a me hanno colpito molto le parole di Angelo, il pensiero che l'anima di chi hai voluto bene si trovi in una pianta o in un fiore è bellissimo, puoi ancora toccarlo, accarezzarlo, sentirne il profumo come se non fosse veramente o totalmente perduto, rimane nel tuo pensiero la convinzione che qualcosa di concreto esiste ancora.....il mezzo è la pianta o il fiore, può essere solo un illusione ma crederci ti può servire ad andare avanti ti può far star meglio e per Angelo è così......
Mi chiedo e vi chiedo quanto sono importanti le parole e i modi di far percepire la morte a un bambino, quanto le storie possono influenzare positivamente o negativamente la visione del distacco.....
Secondo me tantissimo.....io ne porto ancora le conseguenze, paure inconsce di un qualcosa di ignoto.....ombre.....
E il Dessì le descrive bene queste paure.... vediamo come, anche la casa che ami che senti in qualche modo tua può cambiare aspetto nella tua mente dopo la morte di chi ci viveva, lo possiamo notare nella descrizione che fa di Sofia mentre scende le scale, stringendo la mano di Angelo...
si lasciano dietro le spalle le stanze "buie" del piano di sopra.....non avrebbe avuto il coraggio di fare nemmeno un passo "in quella casa vuota" se non ci fosse stato Angelo vicino a lei.......dove si udivano strani, indecifrabili scricchiolii, bisbigli e fruscii nel "profondo silenzio di morte"........
Noto che molto spesso il silenzio è protagonista nelle descrizioni del Dessì....
il silenzio e la natura....
il selenzio e il rispetto....
il silenzio e la notte....
il selenzio e la morte....
quante sfacetature può avere il silenzio e in quanti modi possiamo percepire la sua voce.....
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Modificato da - Tizi in data 26/04/2009 11:15:28 |
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Panorama
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Pia
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 26/04/2009 : 12:17:43
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Grazie...per quello che mi state donando...
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Pedra Longa
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Anto
Salottino
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Inserito il - 26/04/2009 : 15:34:41
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....mi piace sentirvi dialogare in questo modo..mi soffermo ai vostri pensieri e alle vostre delicate espressioni. Anche io amo il Dessi...ma ho ogni tanto qualche attimo di riflessione per il modo d'uso delle parole..quel tipo di parole a volte difficili nel linguaggio dei piu' semplici..e penso che da gran letterato che era, scrivesse per un "pubblico accorto e preparato"..difficile da trovare nel periodo storico della sua narrazione. Forse pensava ad un futuro letterario..forse pensava a noi..a voi.
Rispondo a Pia.
Venerdi scorso ho piantato con i miei alunni una trentina di alberelli nel giardino della scuola...tassi, aceri, castagni, ginepri...non ne conoscero' il futuro.Ieri ho attraversato lo splendido bosco tra Orgosolo ed Oliena diretta a Campu Doinanigoro...vasto campo carsico dove rimangono i ricordi di una antica civilta' che li' coltivava il grano, praticava culti e sotterrava i morti..in un ritmo umano di sopravvivenza...E' rimasto quel silenzio e la meraviglia del bosco e delle sue montagne.Ho pensato alle sensazioni di Angelo. di sua madre..dello scrittore stesso, cercando quella sacralita' che la Natura dovrebbe farci percepire e che invece e' di pochi...le nuove generazioni ancora non capiscono questi sentimenti...corrono, corrono senza fermarsi e disdegnano quel silenzio....Di Angelo percepisco il dolore...ne sento la forza..e nella disperazione.. la resa nel combattere...A me sta accadendo questo...perdonatemi se gli interventi saranno pochi...ho un grande piacere nell'ascoltarvi.
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