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callas
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 03/02/2009 : 18:06:27
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...credo si debba distinguere tra attrazione fatale e innamoramento! la prima è improvvisa...uno sguardo..una voce..un gesto...è passione...che avvicina due persone...che magari neanche si conoscono...basta un contatto... nel secondo..è un cammino...subito ti attrae la persona..poi la conosci..e più la conosci più ti innamori...e la ami!...è una passione che arriva col tempo!
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Golfo di Marinella
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Pia
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 03/02/2009 : 18:36:47
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Grazie Callas. Ma mi aspettavo qualcosa di più... di più....
Torno nei ranghi. Mestizia nella festa
"In un angolo di quella stessa stanza, vicino alla finestra, v'era tuttavia un gruppo di persone che sembrava non prender parte alla gioia che sfavillava da tutti i volti. Quel gruppo era composto di un fanciullo, di un giovane e di una vecchia". Ecco delle pagine dove è chiaro che stiamo leggendo una storia romanzata. Costa costruisce una scena all'interno di quella della festa, preferirei anzi dire attorno alla festa. I protagonisti sono tre: la mamma di Pietro, Michele il fratello di Mariangiola e Bastiano il sordomuto. Mentre tutti gli altri ospiti si divertono, loro sono rappresentati come personaggi bloccati nei loro pensieri. Partecipano i tre ma in un angolo scenico fatto di tristezza, malinconia, estromissione. Mestizia ci dice il Costa. Trovo che queste siano pagine di grande narrativa; i tre sono come un coro silenzioso, che parla solo con i gesti e gli sguardi, che ci richiama a riflettere. Noi non siamo coinvolti dal frastuono della scena del banchetto; non ci partecipiamo. Questi tre ci stanno dicendo che le cose non andranno poi tanto bene. Si cela qualcosa.
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Pia
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 03/02/2009 : 18:39:42
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"I tre volti avevano un'espressione melanconica che contrastava col frastuono e con la gioia che regnavano nello stazzo. Occupati unicamente dagli sposi, gli altri non badavano a loro; ed essi si compiacevano di quella noncuranza che favoriva il loro raccoglimento"
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Pedra Longa
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santobevitore
Utente Medio
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Inserito il - 03/02/2009 : 19:06:36
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In effetti Costa vuole mettere bene in evidenza che tutti e tre non avevano ragioni per festeggiare: Michele avrebbe perso l'affetto esclusivo della sua amata sorella, la madre di Pietro avrebbe perso quel rapporto stretto con il figlio, infine Bastiano non partecipava sia per la sua menomazione sia perchè sentiva che quel tipo di felicità gli era del tutto preclusa. La scena è descritta con un certo calore, se se ne fosse fatto un quadro l'avrei immaginato con toni caldi e un pò scuri, come un interno illuminato dalla luce del sole che tramonta o dalle fiamme di una candela o di una lampada. Però trovo che l'immagine di questi tre personaggi accostati in disparte, con la vecchia madre di Pietro che accarezza i capelli del giovane, sia un pò forzata. Personalmente, questo insistere sul tema della fatalità:"due di essi erano designati come vittime, il terzo come carnefice" mi sembra un pò troppo convenzionale. Però magari è anche l'impressione che può fare ad un lettore del 2009, non so...
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sparta
Nuovo Utente
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Inserito il - 03/02/2009 : 23:40:38
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Credo che per comprendere la storia del "Muto di Gallura" , sia l'opera letteraria sia la persona reale, non si possa prescindere dall'analizzare le condizioni socio-ambientali e culturali in cui si trova ad agire il Muto. Sebastianu Tansu è non solo una vittima di tutta una serie di condizioni: economiche, sociali, culturali ma è anche un 'attore ( cioè colui che agisce) che produce a sua volta delle vittime. La storia del "Muto" va inquadrata nell'ampia problematica del banditismo sardo. Problematica di cui si sono occupati tra gli altri: Pigliaru con il suo "Codice della vendetta barbaricina", Gonario Pinna: " Il pastore sardo e la giustizia",Giuseppe Fiori:" La società de malessere", franco Cagnetta: " Banditi ad Orgosolo"ecc. Senz'altro sono poi da prendere in considerazione le condizioni fisiche de Tansu.
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 04/02/2009 : 10:16:52
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credo che il costa, effeti speciali da romanzo a parte, conoscitore della sardenga come era, conoscesee il deto logudorese, . in mesu s'allegia b'est sa disdicia mmanizzada... che mostra grande pessimismo e un monito afli accessi provocati dal rilassamento festivo.. e l'abbia messo in pratica.. ma gia indica: la concordia corale è apparente!!
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callas
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 04/02/2009 : 10:33:27
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| babborcu ha scritto:
credo che il costa, effeti speciali da romanzo a parte, conoscitore della sardenga come era, conoscesee il deto logudorese, . in mesu s'allegia b'est sa disdicia mmanizzada... che mostra grande pessimismo e un monito afli accessi provocati dal rilassamento festivo.. e l'abbia messo in pratica.. ma gia indica: la concordia corale è apparente!!
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credo di aver capito..ma se traduci per me è meglio...
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Golfo di Marinella
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 04/02/2009 : 10:43:39
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scusa callas... .. il proverbio dice,,, in mezzo all'allegria delle feste c'è spesso pronta una disgrazia...... il colore della scena, mi ricorda certi dipinti di goya,,, o lontano nel tempo di caravaggio... una stanza buia in cui spiccano soltanto alcuni dettagli ed espressioni essenziali... ampuriesu.. dettaglio di folkore ma importante antropologicamente (come si "compra " la sposa) cosa regalava in gallura un fidanzato abbiente alla fidanzata..?? ed alla sposa??? e la fidanzata al promesso?
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callas
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 04/02/2009 : 10:55:28
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grazie...forse il Costa vuole anticipare...per incuriosire chi legge...quello che avverrà...è un presagio che si coglie in quella festa! fa parte anche di una certa mentalità del tempo...colpevole anche la Chiesa... troppa gioia, troppa festa,potevano condurre al male...e allora i toni erano mesti, cupi, e i pochi momenti di gioia misurati..! a me viene in mente...I promessi sposi!
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ampuriesu
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Inserito il - 04/02/2009 : 11:31:24
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babborcu.... stiamo anticipando i tempi in quanto si parlerà più in la del muto che fa il regalo a Francesca comunque... l'uomo per il fidanzamento era solito regalare alla donna "li pindini" che altro non sono che i famosi orecchini
Immagine:
34,03 KB A l'abbrazzu invece sempre l'uomo regalava la "manafidi" che è un'anello con due mani che si stringono oppure si dava un anello molto comune in tutta l'isola che consiste in un anello nel quale è incastonata un'ametista o un granato e qualche volta un'acquamarina. Non sempre c'era la possibilità di comprare l'anello così quando arrivava il momento di l'abbrazzu veniva prestato da qualche parente o vicina benestante. Dopo che l'anello veniva utilizzato per sette matrimoni non poteva più essere prestato e diventava come un'amuleto con il quale si segnavano le persone colpite da febbre, coliche e altre malattie. La donna invece regalava all'uomo la militaria che consisteva in un anello con una placca liscia sulla parte alta nella quale erano incise le iniziali dei due sposini.
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 04/02/2009 : 11:44:05
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grazie. ampuriesu sei impagabilequesto volevo sapere.. non sapevo del prestito e dei sette prestiti è molto interessante!! questo insieme di doni nelle "tappe " che precedono il matrimonio, ma credo si regalassero anche altre cose come il rosario..allumina molto sulla concezione della donna nella società.. simbolicamnte" penetrata, ferita, compromessa dal futuro marito, anticipando il "debito coniugale" e portava il segno di questo poseesso... solitamente un insieme dei regali (che non riguarda solo lo sposo, ma la sua famiglia intiera, anche allargata) in sardegna consiste in gioielli, ma anche denaro.. impressionante è il corredo di ori che a dorgali ed oliena vengono donati dallo sposo... si sa che per acquistarli a volte venivano venduti i buoi, che servivano per lavorare i campi e sopravvivere, e poi dopo le nozze a volte si era costretti a rivendere gli ori e a riacquistarli,,, ma non sempre è così in alcuni centri campidanesi e a Ittiri gli ori erano corredo che i genitori fornivano alle spose ( lo sposo poteva regalre qualcosina oltre all'anello) e l'uomo non riceveva in cambio l'anello .. e le donne ne erano esclusive proprietarie... due diverse concezioni della donna per aree e comunità????
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Marialuisa
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Inserito il - 04/02/2009 : 12:01:49
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Ecco la manifide , appena posso la fotografo nelle tre posizioni così può vederla anche chi non la conosce
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ampuriesu
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Inserito il - 04/02/2009 : 12:20:01
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Marialuisa...esiste unche un0altra versione dove le mani si aprono e dentro c'è un cuore. la conosci?
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 04/02/2009 : 12:25:23
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lu.. è una manufide monoblocco,, o di quelle che si aprono mostrando un cuore o una chiave?? permane in sardegna, ma non solo qui. un anello di origine romana,,, che simboleggiava la stetta delle mani fra fidanzati,,, l'anello percorre fasi storiche con continuità , attraverso il gotico, il rinascimento, con alterne fortune,,, qualcuno lo chiama anello dei nibelunghi, altri anello dell'amicizia, altri anello di eleonora,,, io preferisco a questi nomi fantasiosi quello sardo... manufide, manefidi, manifide...
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Marialuisa
Utente Master
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Inserito il - 04/02/2009 : 12:29:05
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Carissimi , sì è proprio questa , si apre due volte e lascia vedere i cuori che si intrecciano e due verette che si congiungono , stasera fotografo così compariamo .
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