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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 02/02/2009 : 14:13:15
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| Pia Deidda ha scritto:
Sarebbe interessante addentrarci in questa mentalità (che non è tutta gallurese, ma anche barbaricina, calabrese, siciliana..) del "dente per dente", dell'onore, dell'orgoglio ferito...che hanno portato intere famiglie allo sterminio per faide.
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Certo... questi tipi di inimicizie nascono sempre da attriti esistenti nell'ambiente agropastorale di tutto il mondo...
Non bisogna pensare che nei luoghi della faida tra Vasa e Mamia, sia prima che dopo di essa, si vivesse in pace e armonia... altre faide erano state fatte sia prima che dopo... altrettanto sanguinose... e non solo in Gallura... solo che non sono ricordate in quanto non immortalate da romanzi come quello del Costa... che pur travisandone la reltà ormai è diventato la memoria storica di quel periodo... Per la stragrande maggioranza dei lettori quello che è raccontato nel lbro del Muto di Gallura è la verità assoluta per quanto riguarda lo svolgimento dei fatti...
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Modificato da - Petru2007 in data 02/02/2009 23:35:03 |
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Nuraghe Succuronis
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 02/02/2009 : 14:24:37
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| santobevitore ha scritto:
Certo che parlare d'amore quando Pietro "indignato oltremodo e volendo esprimere la sua noncuranza e il suo dipsrezzo per la fanciulla, si recò..."lascia un pò perlplessi. Quindi Pietro si dimenticò della sua sposa abbastanza velocemente e anche in modo plateale; d'altro canto però Costa dice che Mariangiola "non sapeva che piangere: e pianse". Ma la vera Mariangiola ebbe su serio questo atteggiamento?Alla luce dei fatti, considerato che la sua unione con Pietro aveva molto di materiale, si limitò solo a piangere rassegnata oppure finì anche lei per farsi prendere dal quel clima di odio generale?
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Io credo che nonostante tutto sia il personaggio più positivo di tutta la storia... la sua bellezza fisica, le sue doti morali e quindi il suo comportamento sono fuori discussione...
Nella vita reale fu la stessa cosa... la fragile creatura di sedici anni promessa sposa ad un uomo adulto di diciasette anni più anziano (e non tredici come dice Costa) dimostrò una notevola forza d'animo che le permise di sopravvivere a tutte le disgrazie piovutele addosso... non bisogna dimenticare che, oltre al fratello minore e al padre, gli fu ucciso anche l'unico figlio arrivato in età adulta, dopo che altri due suoi bambini erano deceduti in piccolissima età...
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santobevitore
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Inserito il - 02/02/2009 : 14:34:12
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Meno male, in un clima del genere avrebbe potuto abbandonarsi all'odio invece rimane di lei un buon ricordo che lascia un impressione positiva, segno che esistevano anche altri modidi considerare gli eventi. Certo che la sua vita, tormentata da tanti lutti, si può considerare come la misura di ciò che l'odio può produrre e di quante vittime, non parlo solo dei morti, esso lascia dietro di sé.
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ampuriesu
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Inserito il - 02/02/2009 : 15:22:19
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Secondo la mia misera opinione Petru era veramente innamorato di MAriangiula e Mariangiula più di Pietro. Lo deduco dal fatto che Il poeta dice che Pietro era superbo, basso e peloso quindi poco attraente per una donna. La stessa cosa e non vi rilevo altro se non più avanti, accadrà a Francesca (nome reale Gavina) che nonostante innamorata di un protagonista della storia per ubbidienza e per la tradizione dei matrimoni combinati sarà costretta a sposare un cugino di Bortigiadas. E così...la faida si riaccende ma vi lascio la curiosità di scoprire i fatti da soli. Per quanto riguarda la situazione della gallura, era mal comune in tutta la Sardegna e non solo. Un papa, non ricordo il nome, proprio per la questione del banditismo in gallura e per tutti i delitti che si commettevano aveva fatto costruire chiese in tutta la campagna in modo che essendoci un luogo di culto e ben si sa cosa rappresentava la piazza della chiesa in quegli anni, si emarginasse il più possibile il fenomeno del banditismo. Non immaginate per la disimistai (inimicizia) di Frati VAsa cun frati Mamia quante persone vivevano in latitanza. Mi sono dimenticato di dire che il muto era molto bravo nel lavorare il legno (ne parlerà anche il Costa più avanti). Una cassapanca da lui realizzata e poi durante una divisione toccata a nonna la potete ammirare nella cucina di casa mia (che umile che sono)
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Modificato da - ampuriesu in data 02/02/2009 15:25:09 |
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Pia
Salottino
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Inserito il - 02/02/2009 : 15:43:44
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| Petru2007 ha scritto: Per la stragrande maggioranza dei lettori quello che è raccontato nel lbro del Muto di Gallura è la verità assoluta per quanto riguarda lo svolgimento dei fatti...
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Visto che questo è uno spazio in cui si parla principalmente di un testo di narrativa forse è meglio ricordare che il romanzo è sempre finzione. Altrimenti non si parlerebbe di letteratura ma di cronaca. Anche nel romanzo storico o nel romanzo realistico interviene sempre la componente inventiva dello scrittore. Questo deve essere ben chiaro per i lettori. Scindere finzione da realtà. Però, avendo ben presente questo, possiamo addentrarci - per capire meglio la trama - in alcuni interessanti aspetti dell'epoca in cui il romanzo è collocato. Che ne dite voi? E Marialuisa, cosa ne pensi?
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Marialuisa
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Inserito il - 02/02/2009 : 15:50:49
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Mi piacciono molto le due tesi che vedono Mariangiola al centro delle riflessioni : la giovanetta era senz'altro troppo giovane e ha subito il suo destino con molta dignità e forse sofferenza . Mi chiedo però quale ruolo giocassero le donne , le madri di coloro che poi in giovane età e una volta diventati adulti erano protagonisti delle faide . Una moglie per esempio , aveva autorevolezza con il consorte , come educava i propri figli ? Vi ringrazio per questo spaccato di vita di Sardegna che state raccontando .
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Modificato da - Marialuisa in data 02/02/2009 16:48:39 |
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Marialuisa
Utente Master
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Inserito il - 02/02/2009 : 15:54:07
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| Pia Deidda ha scritto:
| Petru2007 ha scritto: Per la stragrande maggioranza dei lettori quello che è raccontato nel lbro del Muto di Gallura è la verità assoluta per quanto riguarda lo svolgimento dei fatti...
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Visto che questo è uno spazio in cui si parla principalmente di un testo di narrativa forse è meglio ricordare che il romanzo è sempre finzione. Altrimenti non si parlerebbe di letteratura ma di cronaca. Anche nel romanzo storico o nel romanzo realistico interviene sempre la componente inventiva dello scrittore. Questo deve essere ben chiaro per i lettori. Scindere finzione da realtà. Però, avendo ben presente questo, possiamo addentrarci - per capire meglio la trama - in alcuni interessanti aspetti dell'epoca in cui il romanzo è collocato. Che ne dite voi? E Marialuisa, cosa ne pensi?
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Piccola -grande jana , che legge nei pensieri?
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babborcu
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Inserito il - 03/02/2009 : 10:13:34
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pia: hai opportunamente meglio chiarito quel che ho gia detto (forse in modo fumoso)sul concetti di reslismo. realismi e opera letteraria.. è ovvio.. l'autore filtra la realtà.. ( a volte quella che conosce non completamente ) la modifica in senso artistico e tenta di renderla "verosimile"... è interessante comunque avere come confroto parallelo.. le testimonianze , anche contradditorie,che esistono sui fatti reali che ispirarono il costa.. bisogna tener separati i due livelli pero'?
il suolo delle donne era soltanto soffrire ed essere succubi e di un mondo maschile? o alcune, senza far eccessi operavano dietro le quinte per cambiare le situazioni , in positivo o negativo, accendendo o spegnendo gli animi? come potevano reagire interiormente all'uccisione di un figlio? in modo diverso dal padre?
ampuriesu... abbiamo gia' avanzato dubbi sull'innamoramento di mariangiola e pietro in un ambiente ove i matrimoni erano spesso combinati .. ma a margine mi sembra, con tutto il rispetto, che la tua osservazione su pietro basso e peloso. sia semplicistica. e più anziano della fanciulla? conosco uomini così che fanno girare la testa alle donne più dei fotomodelli!! ma, daltro canto l'occhio vuole la sua parte!!! ciau
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ampuriesu
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Inserito il - 03/02/2009 : 10:44:12
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babborcu... potrebbe essere semplicistica la mia affermazione e sono d'accordo. entranbi le opere, romanzo e poesia dicono questo riguardo Petru. Si sa che era più grande e su questo no ci piove ma con l'età uno potrebbe essere più fascinoso di un giovane ma non per questo più alto di statura o peloso. Nell'800 sicuramente tutti o qusi portavano labarba ma da essere barbuto a peloso c'è differenza. Conosco una mia vicina che si è sposata con il matrimonio combinato dai genitori. Ora è separata (nonostante l'età ha avuto il coraggio di ribellarsi) e ha sempre detto di non essere mai stata innamorata del marito e di non aver trovato in lui mai un segno di attrazione ma anzi, l'ha sempre visto come un uomo dall'aspetto bruttissimo e viscido. Appena lasciati lui era già con un'altra... quindi come vedi ciò che poteva esser brutto al costa e al Dettori magari era bello per Mariangiula ma potrebbe essere il contrario e purtroppo non lo sapremo mai.
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 03/02/2009 : 13:05:17
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gia' non lo sapremo mai... de gustibus... comunque credo ci siano divi che fanno impazzire le donne, pelosissimi.. (forse non bassi pero') ma.. il succo è: i rapporti fra i due sessi a quei tempi erano molto limitati, controllati dal gruppo , massime per le donne degli strati sociali benestanti,, si sposavano e si conoscevano superficialmente... a volte c'era una sorta di colpo di fulmine iniziale ,,,, che magari si spegneva presto,, altre volte alle donne si diceva che l'amore sarebbe venuto dopo, con la conoscenza... e non veniva, ma quasi tutte si caricavano la croce in nome di figli e famiglia... le separazioni erano rarissime... così pare anche le corna... i mariti ne facevano e spesso frequentavano regolarmente le case chiuse... era una realtà molto difficile da inquadrare per noi ... e c'erano tante eccezioni... al contrario del tuo caso, davvero terribile, io so di una donna, neanche tanto carina, sposata a forza con l'uomo più bello e ricco del paese, che lo tradiva col fabbro in età, magari non bello e con la mani nere, ecc.. de gustibus... fatto sta che mariamgiola, dentro e fuori il romanzo è il personaggio più positivo e dignitoso della storia...
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 03/02/2009 : 14:13:44
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Due righe sulla descrizione del Vasa effettuata dal Costa.
Ho avuto a che fare con molti discendenti dei Vasa, in particolare ne ricordo uno, che era sicuramente il parente più prossimo, in quanto figlio di un fratello e di una cugina di Pietro; non erano infrequenti allora anche i matrimoni fra parenti di quarto grado: infatti nel Liber Matrimoniorum della Parrocchia di Trinità d’Agultu, dove i due Vasa si sposarono il 4 maggio 1872, è messo bene in evidenza tale fatto, del resto mal tollerato dalla Chiesa. Questo nipote di Pietro Vasa era una persona alta e slanciata, statura superiore a quella del sardo medio, quindi sicuramente ben lontana da quella che il Costa descrive a proposito dello zio. Come carattere invece credo fosse molto simile. Anche il figlio di costui, che credo abbia più di 90 anni, presenta queste caratteristiche: alto e slanciato. Non porta certamente la barba come si usava ai tempi del Muto. All’epoca tutti portavano una certa dose di peluria sul volto. Una faccia perfettamente rasata, destava una certa sorpresa talvolta accompagnata da qualche ilarità come il rituale “a zent'anni”, in quanto solo le persone che erano appena uscite dal carcere avevano il viso perfettamente rasato.
Però credo che in un contesto letterario come quello del romanzo del Costa, tale descrizione, vera o falsa, ci sta perfettamente in quanto serve a descrivere meglio tutte le differenze fra i promessi sposi. D’altra parte il Vasa era sicuramente uno che aveva molte richieste da parte del gentil sesso, tanto che si sposò poi con una ragazza di circa vent’anni, mentre lui aveva ormai passato i quaranta. Per quello che ne so, non fu un matrimonio d’interesse; lei, Maria Pes, cugina di Francesca (la Gavina del Muto) era sinceramente innamorata di Pietro Vasa.
In quanta alla descrizione in versi del Dettori, non aggiunge niente dal punto di vista documentaristico, in quanto riprende integralmente la descrizione fatta dallo scrittore sassarese.
Il Costa a proposito di Pietro Vasa: “Piuttosto basso di statura, e col volto adorno di una barba ispida e incolta, Pietro era tutt’altro che un bell’uomo”
Il Dettori, in rima, sul medesimo argomento: “Un ommu bassu balbutu e pilosu”....
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Nuraghe Succuronis
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Marialuisa
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Inserito il - 03/02/2009 : 15:25:52
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Rifletto sulle vostre considerazione e penso a quanto sia difficile oggi rapportarsi ai costumi dell'epoca . Una giovinetta guardata a vista dalla famiglia di cosa poteva innamorarsi se non di uno sguardo , due carboni ardenti la facevano sognare e tanto bastava . La differenza d'età poco contava , anzi era una garanzia e se l'uomo poteva avere facoltà di scelta certo la donna era quella che la scelta la subiva . Una cosa mi vado però ripetendo : l'uomo sceglieva e poi si distraeva velocemente , alla donna dopo la caduta dei sogni non restava che il disincanto e il brusco risveglio alla vita quotidiana . Ecco perchè custode del focolare , ecco perchè madre perfetta dedita all'educazione dei figli , sublimava per non soccombere ! Non mi sembra però che la donna sarda godesse di una condizione inferiore rispetto alle altre donne della sua epoca , anzi forse era una spanna più emancipata .. Che ne pensate ?
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 03/02/2009 : 15:54:57
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Marialiusa,,, l'argomento è complesso,,, ci sono differenze per zone, tempi ed ambiti sociali.. ti faccio un semplice esempio: a in un paese del sassarese, in una realtà contadina, artigianale e pastorale, le donne delle classi sociali benestanti rurali e della piccola nobiltà, uscivano di rado di casa, erano affrancate dai lavori pesanti,, il pallore del volto denunciava questo loro status. .. quelle delle classi inferiori avevano una vita comunitaria più intensa, prendere l'acua alla fonte, lavorare il pane in gruppo, lavare i panni al fiume o al lavatoio... molte di loro lavoravano in campagna,, spietramenti, sarchiatura, raccolta delle olive, spesso a fianco degli uomini.. stranamente queste donne avevano più occasioni di incontr rispetto alle ricche , ma erano più in "pericolo" .. un rigido controllo familiare e sociale comunque sorvegliava... le donne di qualunque condizione sociale avevano un corredo ed una dote, grande o piccola, e ne rimanevano padrone anche dopo le nozze, l'amministrazione domestica era loro affidata..
in un paese confinante, invece, nessuna donna lavorava in campagna, i rapporti fra i due sessi erano rari, ma come si fidanzavano iniziavano a coabitare e spesso si sposavano quando la ragazza attendeva l'erede, ma guai se il maschio sfuggiva le nozze,,, le famiglie provvedevano ad un piccolo corredo e se era più grande il marito ne diveniva padrone... poteva anche venderlo
altro che parenti di quarto grado,, nella prima metà dell'8oo in sardegna , non so però in gallura, i matrimoni fra cugini primi erano frequentissimi e persino fra zio e nipote!!! la chiesa centrale scalpitava,, ma quella locale conniveva, tanto si intascavano i soldi richiesti per la "dispensa" .... non erano rari i matrimoni fra " anziani" e adolescenti, cui la famiglia le affidava sian da bimbe perchè lo scapolo d'oro le "allevasse",,, per la chiesa bastava che la donna fosse "pubere"....
è un po' sconcia ma lampante: a c... bi cheret pratighesa mi l'at nadu su preigadore puru chi siet pizzinna minore basti chi juttat pilu in cuddane ( le signore scusino tanto la crudezza... ma occorre aprire bene gli occhi sulla realta')
poi tutta questa crudezza era " ipocritamente " velata di poesie, abbrazzi, pricunte, fiori raccumandati ecc.. ma anche da amori veri e ppassionati, l'altra faccia della luna.. esagero???
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callas
Salottino
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Inserito il - 03/02/2009 : 16:13:08
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..non credo tu abbia esagerato dal momento che hai competenza dell'argomento...credo comunque che in tutto il meridione fosse così...magari con diverse abitudini...ed anche al nord...era proprio la condizione della donna...!
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Pia
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Inserito il - 03/02/2009 : 17:51:23
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....ho letto.. babborcu:...Mariangiola ci fa innamorare...?
a tutti coloro che hanno parlato di innamoramento vero o presunto: mi piacerebbe aprire una parentesi su questo aspetto...il perchè di certe attrazioni fatali piuttosto che altre...Ma non mi oso. Callas mi vieni in aiuto tu? Marialuisa...è vero basta uno sguardo...e si perde la testa. Come si dice in sardo "sex appeal"?
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