Forum Sardegna - Il Muto di Gallura - PARTE II - I Vasa e i Mamia
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Nota Bene: Fortezza Fenicio-Punica Monte Sirai - Abitato dalle epoche più antiche per la sua particolare posizione dominante. Nuragici, Fenici e quindi Punici, occuparono in tempi diversi questo sito di particolare interesse essendo l’unico che non sia stato occupato, dopo i Punici, da altri popoli. Abbandonato improvvisamente forse a causa di mancanza d'acqua è arrivato fino ai giorni nostri come loro lo hanno lasciato.



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 Il Muto di Gallura - PARTE II - I Vasa e i Mamia
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Autore Discussione
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 29/01/2009 : 14:48:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato
m i dispiace , ho sbagliato quotando,,, prosegui,, già petru... solo inserendosi in quel mondo, in quella lotta talora drammatica per la soppravvivenza, dove la morte era un fatto quotidiano, presente e non rimosso come oggi, si può capire,,, pur essendo logudorese, essendo non giovanissimo , io ho vissuto a fianco degli esiti di un mondo simile e, non solo per gli studi di etnoantropologia, lo capisco bene,,, è importante comunicarlo a chi ne ha una vaga idea,,, la lettura sola del romanzo sarebbe davvero parziale.. se non si facesse questo.. percio' grazie!!!








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

santobevitore

Utente Medio


Inserito il - 29/01/2009 : 18:16:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di santobevitore Invia a santobevitore un Messaggio Privato
Petru grazie, ho letto tutto con piacere, ho riflettuto su ciò che hai scritto, penso anche io che quel mondo sia derivato da una serie di forze e da un tipo di vita che oggi è molto difficile capire; aggiungi poi la visione un pò tendenziosa di Costa...soprattutto il personaggio di Pietro Vasa mi riesce difficile da capire però, effettivamente, rimesso nella sua dimensione, si può almeno comprendere, anche se ovvimente non condividere, la sua condotta.
Ampuriesu o Petru, per piacere, potreste mettere un'immagine del costume di Aggius? Sarei molto curioso di vederlo indossato perché i pezzi che ci ha mostrato Ampuriesu sono bellissimi. Ho cercato su Sardegna digital library ma le uniche due foto non erano granché....








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Cabras  ~  Messaggi: 443  ~  Membro dal: 25/08/2008  ~  Ultima visita: 20/07/2012 Torna all'inizio della Pagina

Petru2007

Moderatore




Inserito il - 29/01/2009 : 18:30:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Petru2007 Invia a Petru2007 un Messaggio Privato
Trovi le immagini del costume aggese qui:

http://www.catturalasardegna.it/thu...hp?album=130








  Firma di Petru2007 

Nuraghe Succuronis

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..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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Pia
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 29/01/2009 : 18:38:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pia Invia a Pia un Messaggio Privato
Sono andata a vedere sul sito consigliato da Petru2007.
Perchè ad Aggius ci sono più varianti del costume, rispetto ad altre realtà paesane?









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Pedra Longa

Baunei (Ogliastra)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna


Prof Pia http://www.lezionidibello.blogspot.it

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santobevitore

Utente Medio


Inserito il - 29/01/2009 : 18:42:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di santobevitore Invia a santobevitore un Messaggio Privato
Ok grazie. La variante di cui si parla nel romanzo è quella con lo scialle di seta avvolto attorno al capo no?







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Pia
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 29/01/2009 : 18:57:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pia Invia a Pia un Messaggio Privato
babborcu ha scritto:

petru: sarà stata rassegnazione o fatalismo o laconsapevolezza di non poter cambiare quel che avvenne... comunque hai ragione,, per noi alla lontana i fatti sono avvenuti in un universo lontano, mitico , come appartenessero al medioevo, in realtà non sono così lontani e furono tanto sanguinosi, che i discendenti di chi ne fu coinvolto non possono aver dimenticato ed avere l'atteggiamento distante che abbimo noi "estranei""


Sì, babborcu, un mondo mitico e distante per noi. Però sto trovando molto interessante sentire la viva voce dei discendenti protagonisti. Stiamo continuando sulla linea del Costa. Non era nel suo intento parlare di quanto accaduto per fare memoria di questo? Da bravo giornalista qual era non si è perso in descrizioni narrative ma ha cercato di intessere una storia degna del naturalismo ottocentesco. Potremmo definirlo un romanticismo realista di stampo francese? O esagero?
Qui ci vorrebbe Marialuisa...









  Firma di Pia 

Pedra Longa

Baunei (Ogliastra)

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santobevitore

Utente Medio


Inserito il - 29/01/2009 : 19:20:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di santobevitore Invia a santobevitore un Messaggio Privato
Pia, non so ma Enrico Costa realista non mi convince troppo; è vero, parte da un fatto reale(con le dovute variazioni), reali sono le descrizioni di usi e costumi, reali sono anche le ambientazioni, ok. Ma la resa dei caratteri...Costa insiste troppo sul lato romantico, un pò anche sull'idiliaco (qualche legame col romanzo d'appendice?), disegna i personaggi facendone dei tipi più che degli individui; e mi viene da pensare che tutto questo poteva rendere la vicenda più godibile per i suoi lettori; infatti Petru ci ha descritto come presero la cosa i veri protagonisti e sembra che le reali motivazioni fossero un pò meno rosa...







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Petru2007

Moderatore




Inserito il - 29/01/2009 : 23:48:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Petru2007 Invia a Petru2007 un Messaggio Privato
Sulle vere cause bisognerà soffermarsi ancora. Di certo una strage come quella descritta dal Costa non si sarebbe verificata per un motivo come quello del mancato matrimonio.
In realtà già da qualche anno prima del 1850, erano in atto delle inimicizie fra pastori. Tanto per non andare molto indietro nel tempo, considero solo quello che successe l’anno prima. Nonostante il clima idilliaco e felice descritto nel libro, nel 1849, erano stati commessi diversi omicidi: dopo quello di Gavino Madau, avvenuto il 4 marzo, nel mese di maggio quando i due colombi, promessi sposi fecero l’abbrazzu in La Ghjunchizza, descritto nel libro, il 25 di quel mese fu ucciso il pastore Francesco Aunitu, nei pressi dello stazzo di Lu Naragheddu dove abitavano i Vasa, con i quali era sicuramente in buoni rapporti. Il giorno successivo, 26 maggio fu la volta di Sebastiano Pileri, ucciso anche lui nei pressi di Trinità d’Agultu, sotto gli occhi atterriti della figlia di tredici anni. Anche costui era amico e parente dei Vasa. Imputati per questo duplice omicidio furono i fratelli Antonio e Michele Pileri. Testimoni a loro carico furono i fratelli Matteo e Antonio Vasa, zii di Pietro, una sorella di quest’ultimo e Michele Tansu, fratello del Muto. Come si vede c’era già qualche attrito, altro che capre o mancate promesse di matrimonio. A questo punto ogni motivo sarebbe stato buono per scatenare i peggiori istinti, caso mai ce ne fosse stato bisogno.
Nel periodo successivo, prima della rottura del fidanzamento e del ferimento del Vasa, ci furono altri tre omicidi. Dopo l’agguato al Vasa fu Michele Tansu ad incaricarsi della vendetta. La voce popolare fu alquanto divisa su chi poteva essere l’autore dell’attentato. Il tiro poteva essere partito dai Mamia oppure dai Pileri per via dell’attrito con i Vasa. Michele Tansu individuò il feritore nella persona di Pietro Mamia cugino dell’Antonio Mamia, padre di Mariangela e riuscì a ferirlo malamente con una fucilata. Non contento di questo, alla fine di aprile, tentò di completare l’opera tendendo un agguato al vecchio Michele Mamia mentre dissodava un pezzo di terreno in compagnia di un suo parente. Andato a vuoto il colpo del Tansu i due risposero al fuoco e riuscirono a ferire l’aggressore; lo inseguirono e lo trovarono agonizzante, quindi, dopo averlo deriso per un po’, lo sgozzarono con il coltellaccio. Il suo cadavere fu poi sepolto in luogo sconosciuto e non è mai stato ritrovato. Dopo qualche altro omicidio si arrivò al giorno di ferragosto, quando i Vasa con Pietro in testa, ormai perfettamente ristabilito, tesero un agguato all’Antonio Mamia, che doveva rientrare ad Aggius dalla zona del campo di Coghinas; costui da uomo previdente prese un’altra strada e in quella dove doveva passare ci mandò il figlio Michele; qualcuno dei Vasa disattese la consegna impartita da Pietro e sparò lo stesso colpendo il giovinetto, nei pressi dello stazzo Gambaidonna.

A quel punto la frittata era fatta; si era giunti al punto di non ritorno...








  Firma di Petru2007 

Nuraghe Succuronis

Macomer (Nu)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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Marialuisa

Utente Master



Inserito il - 30/01/2009 : 09:01:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Marialuisa Invia a Marialuisa un Messaggio Privato
Pia Deidda ha scritto:

babborcu ha scritto:

petru: sarà stata rassegnazione o fatalismo o laconsapevolezza di non poter cambiare quel che avvenne... comunque hai ragione,, per noi alla lontana i fatti sono avvenuti in un universo lontano, mitico , come appartenessero al medioevo, in realtà non sono così lontani e furono tanto sanguinosi, che i discendenti di chi ne fu coinvolto non possono aver dimenticato ed avere l'atteggiamento distante che abbimo noi "estranei""


Sì, babborcu, un mondo mitico e distante per noi. Però sto trovando molto interessante sentire la viva voce dei discendenti protagonisti. Stiamo continuando sulla linea del Costa. Non era nel suo intento parlare di quanto accaduto per fare memoria di questo? Da bravo giornalista qual era non si è perso in descrizioni narrative ma ha cercato di intessere una storia degna del naturalismo ottocentesco. Potremmo definirlo un romanticismo realista di stampo francese? O esagero?
Qui ci vorrebbe Marialuisa...


Sai Pia , il mondo descritto dal Costa ci è molto meno distante di quanto possiamo pensare .
Ci sono retaggi ideologici e antropologici difficili da smantellare e noi siamo ancorati alle nostre radici in tanti modi e molto pervicacemente .
Dalla critica letteraria nostrana il Costa è stato avvicinato soprattutto a Manzoni e Scott, io mi sono spinta fino a trovare similitudini anche con Emily Brontë. Credo che alla fine del romanzo ( ora no perchè non tutti hanno conoscenza completa del testo ) si possa fare dell'analisi comparata , io ne sarei felice e ci farebbe volare alto , per ora vanno alla grande i commenti di Petru , babborcu , Ampuriesu che seguo con vero interesse .








  Firma di Marialuisa 

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ampuriesu

Utente Attivo



Inserito il - 30/01/2009 : 09:23:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ampuriesu Invia a ampuriesu un Messaggio Privato
santobevitore ha scritto:

Ok grazie. La variante di cui si parla nel romanzo è quella con lo scialle di seta avvolto attorno al capo no?
si proprio quella variante li. I modi di indossare lo scialle erano tre: uno.. scialle sciolto e angoli che cadono sul davanti (mai ad Aggius portare lo scialle completamente dietro la schiena, era segno di leggerezza), due...avvolto nel collo a legato dietro, tre... passato sotto il collo e legato sopra la crocchia che solitamente era bassa. Quest'ultima variante era la più utilizzata forse per problemi pratici in quanto no ti dava quel senso di soffocamento come quando hai qualcosa intorno al collo.








  Firma di ampuriesu 
Non importa quanto si da, ma quanto amore si mette nel dare!

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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 30/01/2009 : 09:30:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato
pia. ti sbacchetto!!! bonariamente si sa!!!
credo tu abbia letto diverse cose che ormai da tempo vado scrivendo sul vestiario tradizionale sardo la ricchezza di varianti è la regola,,, la povertà o l'unicità l'eccezione, dovuta a situazioni particolari e, spesso, all'impoverimento del sistema vestimentario antico ( quando l'uso era anche quotidiano e generalizzato) verso il " costume" ( che è una forma canonizzata che a volte sopravvive all'intero sistema vestimentario)....

concordo pienamente con marialuisa... certi comportamenti e "valori antichi" benchè moderati e controllati a livello razionale , non sono così distanti perchè li chiudiamo in noi a livello inconscio... quel mondo poi non è neppure così lontano cronologicamente...

comunque, per quanto riguarda le correnti letterarie nelle quli inserire il costa.. occorre intendersi su cosa si intenda per " realismo" perchè ci sono diversi realismi,a mio parere e nessun realismo è obiettivo, sebbene ne abbia le pretese, ma. poichè è una crezione artistica, viene filtrato dall'autore... sarà magari verosimile... ma non può essere una cronaca pedissequa e asettica degli avvenimenti veri... che ne pensate?? ciaoo









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Marialuisa

Utente Master



Inserito il - 30/01/2009 : 12:25:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Marialuisa Invia a Marialuisa un Messaggio Privato
babborcu che dici , conflitto d'interesse ?
Sono anch'io moderatrice , ma non mi piace nessun tipo di censura
vediamo vediamo di chiarire ...
@ callas :la mia replica era rivolta a una mia chiamata in causa da parte di Pia e nello specifico si trattava di correnti letterarie : ho risposto in tal senso e ho anche specificato che non era ancora il momento di inerpicarsi così in alto perchè per alcuni si trattava di prima lettura del Muto .
Se - poi - ho fatto i complimento alla triade è solo perchè stanno facendo un egregio lavoro , con un bagaglio culturale che a noi è estarneo .
Parduletta : mica io mi sento inadeguata ? Io mi sento ignorante e ringrazio chi mi dà modo di colmare queste mie lacune .

ps : se poi , vi dessi così tanto fastidio , carissime , io ho tanto altro da esplorare , leggerò e imparerò anche non intervenendo .
Ciao .... a presto ...








  Firma di Marialuisa 

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ampuriesu

Utente Attivo



Inserito il - 30/01/2009 : 13:27:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ampuriesu Invia a ampuriesu un Messaggio Privato
ebbè ragazzi...sta nascendo una faida nella faida?
vedete di prendere la cosa con filosofia. Discutiamone ognuno come può esprimersi e in base a ciò che sà. Certo che dalla lettura del romanzo di costa ai fatti descritti da chi ci è impelagato dentro come sono io o Petru che è cultore di quella storia essendo gallurese e molto vicino ai fatti o Babborcu che ha sentito i fatti da parenti dei Mamia differenza ne passa. Vi dirò di più che molto più realistico del romanzo di Costa è la poesia dialettale gallurese scritta daun poeta locale di nome Paolo Dettori. racconta fatti, avvenimenti luoghi cause e quant'altro si vuole aggiungere in modo splendido. Unico problema è scritto in gallurese con espressione bortigiadese essendo il Dettori di Santa Maria Coghinas e non è così facile tradurre tutte quelle ottave e dare la giusta cadenza e il significato corretto a ogni sua affermazione.








  Firma di ampuriesu 
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 30/01/2009 : 13:34:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato
ampurie' hai ragionissima :chie a su fogu s'accurziat nessi unu pagu s'allummat..
il clima delle faida è contagioso... visto che non erano fatti morti e sepolti?









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ampuriesu

Utente Attivo



Inserito il - 30/01/2009 : 13:53:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ampuriesu Invia a ampuriesu un Messaggio Privato
babborcu ha scritto:

ampurie' hai ragionissima :chie a su fogu s'accurziat nessi unu pagu s'allummat..
il clima delle faida è contagioso... visto che non erano fatti morti e sepolti?
Ricordati carissimo che si ha più gioia nel dare che nel ricevere, e si fa prima ad imbronciarsi che a sorridere. L'uomo è predisposto alla disputa, all'orgoglio a tutte quelle sensazioni che portano l'essere a sentirsi superiore al prossimo e fa carte false pur di prevaricare l'altro (vedi i Vasa con i Mamia). Prendendo tutto con calma e sangue freddo si riesce sempre a trovare una giusta soluzione per tutti.
Hai letto la canzone di Paolo Dettori?








  Firma di ampuriesu 
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