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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 14/03/2010 : 15:36:10
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Scopro solo adesso e con molto ritardo questo post interessantissimo, nel quale Turritano ha già detto tutte le cose che avrei voluto dire io (e probabilmente le ha dette pure molto meglio di me): dice di non essere un esperto, ma in realtà lo è, eccome... Basta il discorso sulla trasmissione genetica dei caratteri a farlo capire forte e chiaro.
Dico due cose - che sono state praticamente già dette tutte - visto che sono qui... Il mirto è una pianta che mette in imbarazzo spesso anche gli stessi vivaisti esperti. Se - dopo che "ha preso" - non teme quasi più nulla, all'inizio è invece piuttosto bizzoso: non vuole né troppa, né troppo poca acqua. Assolutamente niente concimi chimici, che danneggiano e anche uccidono molto rapidamente le piantine. Piena luce. Evitare le condizioni estreme di vento (disidratazione, gelo) e di acqua (marcescenza). I semini, che sono reniformi, bianco-perlaceo e lucidissimi, (numerosi sono contenuti dentro a ciascuna singola bacca), vanno interrati appena con lo spessore di terra delle dimensioni di un seme (cioé uno - due millimetri). Malgrado tutte le amorevoli cure che gli si possa prestare, spesso i semi non germogliano, perché sbagliamo qualche cosa, "artificialmente". Il che significa che Madre Natura conosce ancora molte cose più di noi, quando fa da sé. Sopporta abbastanza bene la potatura, che è indicata quando la pianta si spoglia un poco troppo, per rinfoltirla.
Complimenti a Max per l'ottimo risultato ottenuto e documentato!
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Modificato da - maurizio feo in data 14/03/2010 15:38:47 |
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Beni: ti naru unu contu... |
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Max
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 14/03/2010 : 17:40:19
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Grazie Maurizio per la tua innegabile competenza. In realtà non avrei MAI potuto raggiungere questo risultato senza i fondamentali consigli quì attinti nel forum. Come ho detto nel mio ultimo post, il bello incomincia ora poichè la gestione di questa pianta, specie quì in Lombardia, è affidata in larga parte a situazioni bisognose di una notevole dose di fortuna, oltre che di una certa conoscenza delle caratteristiche basilari della stessa pianta. Incomincerò col tenere protetto questo mini-vivaio dai capricci del clima primaverile (potrebbe anche nevicare dopo una settimana di tiepido sole di Marzo...), poi quando le piantine saranno cresciute quanto basta, chiederò quì ulteriori consigli su come procedere. Per quanto riguarda l'innaffiatura, da ciò che ho capito essa non deve mai essere troppo abbondante e lo spruzzino si è rivelato utilissimo. Inumidisco quotidianamente il terreno dei vasi con una quindicina di spruzzate, penso siano adeguate. Ripeto: qualsiasi "dritta" è beneaccetta! Grazie, Max
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 14/03/2010 : 20:43:28
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Mi fa piacere che i semini di mirto siano germogliati. Complimenti Max Per il trapianto aspetta. Aspetta che il clima diventi più mite, la temperatura esterna salga almeno a 10/13° C di minima. Ma non devi preoccuparti più di tanto: il trapianto si fa quando i cotiledoni (le prime due foglioline presenti al momento della nascita) sono state “assorbite” e la piantina avrà sviluppato 3 o 4 foglioline “vere” e un fusto di qualche cm. , quindi passerà qualche mese, si arriverà più o meno a Maggio e non avrai più problemi di clima. Adesso continua pure con lo "spruzzino”, ma devi stare attento: 1 ai marciumi: il semenzaio deve risultare areato, cioè l’aria non deve essere “stagnante”. 2 Agli sbalzi di temperatura troppo bruschi, ma se rimane dove l’hai tenuto fin ora, per il momento non dovrebbero esserci problemi. 3 Alla umidità del terriccio: non deve rimanere a lungo troppo bagnato, ma (soprattutto) non deve mai, mai e poi mai asciugarsi del tutto, pena la rapida perdita di tutte le piantine. Questi sono le precauzioni da prendere a questo stadio di sviluppo. Tienici informati e poi, quando sarà il momento del trapianto e della crescita in vasi singoli, seguiranno altri consigli Turritano
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Modificato da - Turritano in data 14/03/2010 20:45:32 |
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Max
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 18/03/2010 : 20:51:24
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| Turritano ha scritto:
Mi fa piacere che i semini di mirto siano germogliati. Complimenti Max Per il trapianto aspetta. Aspetta che il clima diventi più mite, la temperatura esterna salga almeno a 10/13° C di minima. Ma non devi preoccuparti più di tanto: il trapianto si fa quando i cotiledoni (le prime due foglioline presenti al momento della nascita) sono state “assorbite” e la piantina avrà sviluppato 3 o 4 foglioline “vere” e un fusto di qualche cm. , quindi passerà qualche mese, si arriverà più o meno a Maggio e non avrai più problemi di clima. Adesso continua pure con lo "spruzzino”, ma devi stare attento: 1 ai marciumi: il semenzaio deve risultare areato, cioè l’aria non deve essere “stagnante”. 2 Agli sbalzi di temperatura troppo bruschi, ma se rimane dove l’hai tenuto fin ora, per il momento non dovrebbero esserci problemi. 3 Alla umidità del terriccio: non deve rimanere a lungo troppo bagnato, ma (soprattutto) non deve mai, mai e poi mai asciugarsi del tutto, pena la rapida perdita di tutte le piantine. Questi sono le precauzioni da prendere a questo stadio di sviluppo. Tienici informati e poi, quando sarà il momento del trapianto e della crescita in vasi singoli, seguiranno altri consigli Turritano
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Sarà mio scrupolo aggiornarvi su ogni singolo passo dell'esperimento. Ancora grazie infinite!
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BarbaraMM
Nuovo Utente
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Inserito il - 18/03/2010 : 21:44:55
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Mi inserisco anch'io per avere un consiglio riguardo alla cura del mirto. Il mio vaso ha due anni, ha sopportato bene il primo inverno, quest'anno però pare stia soffrendo. Le foglie hanno un colorito ramato, non tutte una parte della pianta c'è qualche timida fogliolina nuova ma non mi sembra tanto in salute. E' fuori sul terrazzo lo metto al sole, (quei pochi minuti che si fa vedere qui a Belluno) e lo tengo riparato di notte ancora adesso. Durante il giorno arriviamo ad avere scarsi 9 10 gradi di notte fa ancora troppo freddo. Aiuto! non voglio vederlo patire grazie a chiunque mi darà un consiglio.
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Max
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 17/10/2010 : 21:01:54
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Aggiorno la situazione in 2 capitoli:
1) due mesi fa fa ho trapiantato dal vaso/vivaio al terreno almeno una ventina di piantine in crescita, giunte già alla quarta foglia. Le ho piantate in giadino, attorno ad un'altra pianta di mirto di tre anni, protette "alle spalle" da un muretto. Le piantine sembrerebbero aver attechito bene e sono ancora di un bel verde lucido. Ora: con l'inverno ormai alle porte temo che esse possano soffrire. Quì in Lombardia il gelo è spesso intenso e le piccole piantine potrebbero ricevere una bella botta di freddo... Cosa devo fare per preservarle dal rischio di congelamento? Quali accorgimenti devo adottare e quando dovrò attuarli per difenderle dalla stagione inclemente?
2) Nel vaso/vivaio originale sono rimaste una ventina di piantine, alcune delle quali (le più belle...) presentano le ultime foglioline di colore tendente al giallo-verdino. Non mi sembra che sia un buon segno ma, per quanto ne so, potrebbe anche essere normale, data la stagione autunnale...
Qualcuno mi può aiutare a risolvere ambedue i quesiti?...
Come sempre mi appello alla mirabile competenza degli amici del forum che fin'ora si sono dimostrati per me di assoluta importanza.
Un "grazie" anticipato ed un abbraccio.
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Modificato da - Max in data 17/10/2010 21:03:14 |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 17/10/2010 : 22:57:07
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Salve, Max Io ti consiglio, visto che quest'anno l'inverno è in largo anticipo, di organizzare una piccola serretta sulle piantine: se sono in posizione Sud basterebbe un foglio di plastica trasparente, sistemato su qualche paletto basso, in modo che l'ambiente sia chiuso e senza correnti d'aria. L'aria però va cambiata. Un sistema sarebbe quello di fare qualche piccolo foro nella plastica o di aprire la serretta nelle ore più calde. Però io non le avrei trapiantate subito in piena terra, ma singolarmente in piccoli vasetti con terra buona, in modo da poterli ricoverare in ambiente più temperato durante la notte o nelle giornate più fredde. Per quanto riguarda le foglioline gialle, devo dire che potrebbe essere un segno di crescita, ma bisogna vedere e ... seguirle per qualche tempo per vedere se diventano più verdi
Invio la foto di due mie piantine di mirto, seminate dopo le tue e trapiantate in vasetti. Come puoi vedere hanno più di 4 foglie, tutte di un bel verde carico (con eccezione delle ultime due di una piantina, il cui colore giallo è indice di crescita, infatti queste foglioline sono ancora nolto più piccole delle altre. Naturalmente, nel nostro clima sardo, non hanno bisogno di un particolare ricovero invernale Saluti Turritano
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Modificato da - Turritano in data 17/10/2010 23:05:47 |
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Max
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 17/10/2010 : 23:12:21
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Grazie Turritano, come sempre, per la tua utile collaborazione! Avendo comunque già piantato il mirto in terra, dovrò per forza provvedere alla sua protezione. Vedrò quindi di realizzare la serretta come mi hai indicato... Per quanto concerne invece le piantine del vaso, dovrò monitorare giornalmente la situazione: incomincia a fare freddo, così da domani le porterò all'interno, sotto il lucernaio, luogo dove sono a loro tempo germogliate. Spero che basti...che ne dici? Ti terrò aggiornato sugli eventuali sviluppi
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Turritano
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Inserito il - 17/10/2010 : 23:25:37
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Ma certo, Max credo che basti. Tienici aggiornati e manda qualche foto, vorrei seguire la crescita di queste piantine Turritano
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Max
Salottino
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Inserito il - 18/10/2010 : 13:16:56
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Ok! Sarà mio scrupolo...grazie ancora
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giunco
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Inserito il - 19/10/2010 : 14:22:36
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Io conosco un vicino di casa che mi ha permesso di fotografare il suo mirto (Sardo), con i fiori e con le bacche, Lui cortesmente mi regala ogni anno una bottiglia di liquore di mirto fatto in casa. Le piante sono coltivate nella pianura padana e traggono profitto dall'irraggiamento del sole, della nebbia e della neve che è presente in questa zona, molto probabilmente c'è una sola differenza: il pollice verde. giunco.
Prosit
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giunco
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Inserito il - 19/10/2010 : 14:44:01
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Da: http://www.giardinaggio.it/Linguagg...ri/mirto.asp
un Bombo che fa un bagno nel polline di mirto.
giunco
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 20/10/2010 : 00:40:46
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| giunco ha scritto:
Io conosco un vicino di casa che mi ha permesso di fotografare il suo mirto (Sardo), con i fiori e con le bacche, Lui cortesmente mi regala ogni anno una bottiglia di liquore di mirto fatto in casa. Le piante sono coltivate nella pianura padana e traggono profitto dall'irraggiamento del sole, della nebbia e della neve che è presente in questa zona, molto probabilmente c'è una sola differenza: il pollice verde. giunco. Prosit
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Complimenti, Giunco, bellissime immagini. Lasciami fare però delle considerazioni: il mirto è una pianta i cui frutti si avvantaggiano dei climi temperato/caldi, dove esprimono al massimo il loro sapore, dolcezza e aroma, tanto è vero che anche in Sardegna si hanno risultati diversi a secondo del microclima: vicino al mare sono indubbiamente migliori che all'interno Prosit Turritano
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Modificato da - Turritano in data 20/10/2010 00:41:41 |
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giunco
Nuovo Utente
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Inserito il - 20/10/2010 : 13:01:59
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Sig. Turritano , La (mi perdoni per il Lei, non so come comportarmi) ringrazio per le Sue considerazioni e prendo atto che il Mirto (liquore) è indubbiamente molto più buono se “creato” in Sardegna, è un po’ come le uve che si raccolgono a 50/60 cm dal suolo hanno un coefficiente alcolico indubbiamente diverso dalla raccolta che si effettua ad altezza d’uomo pur avendo come denominatore comune lo stesso tipo di vite, il vino prodotto è superiore come qualità e bontà, poi dipende dal palato. Cosa vuole chi ha la “fortuna” di (soprav)vivere in un ambiente completamente diverso dalla Vostra Isola non può far altro che ringraziare il vicino di casa e gustando il liquore non deve far altro che sospirare pensando al profumo-sapore diverso che troverebbe da Voi. Grazie. giunco
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Turritano
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Inserito il - 20/10/2010 : 23:21:29
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Ma Giunco , la mia era una semplice considerazione, basata su dati certi che tu stesso hai in qualche modo approvato, non una critica per nessuno. Lasciami ancora dire che, sulla vite, il vino ottenuto da vignetti impiantati bassi ha più sapore, corpo e gradazione alcolica maggiore di quello ottenuto da vignetti impiantati alti: come principio è inconfutabile. E non solo per la vicinanza al suolo, ma anche perché una pianta ad "alberello sardo" produce di meno di una allevata a "pergolato" o a "tendone". Questo è valido, però, solo a parità di condizione: tipo di terreno, esposizione e, sopratutto, zona climatica (le foglie delle piante sono come i pannelli solari: più sole ricevono è più producono). In altre parole un vignetto dello stesso vitigno, piantato basso sia in Sardegna che nelle colline piemontesi, darà dei vini molto diversi a secondo della zona di preduzione. Sui gusti, poi, "non disputanda est" ... Turritano PS: lascia perdere il "Lei" e dammi tranquillamente del "tu"
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