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interfolk
Salottino
Utente Virtuoso
Folk President
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Inserito il - 03/07/2008 : 13:41:04
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Senza parole.... di una straordinaria bellezza!!!! sarà anche dal fatto che è uno degli abiti preferiti quello di Sennori ........insieme a quelli di Ittiri , quartu, ecc....
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Modificato da - interfolk in data 03/07/2008 13:41:33 |
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meurreddu
Salottino
Utente Mentor
Gonnesino Doc
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Inserito il - 03/07/2008 : 13:54:55
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si si veramente bello .. è un abito che mi ha sempre affascinato ..
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Torre spagnola a Porto Paglia
Gonnesa (CI)
..un altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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sostro
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Inserito il - 03/07/2008 : 14:56:25
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comunque quello che ho pubblicato è limitato solo alla parte posteriore... avrei il piacere (e spero l'abbiate anche voi) di mostrarvi anche la parte anteriore... sperando di incantarvi ugualmente!
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kolipo
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 03/07/2008 : 15:14:16
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caspita complimenti ! bellissimo capolavoro artigianale!!!
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CodicediSorres
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Inserito il - 03/07/2008 : 18:50:55
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Io non ho foto di abiti tradizionali sardi da inserire nel forum, però proprio ieri mio padre mi ha ricordato che il nostro avo che venne a CA circa 135 - 140 anni fa, usava vestire con l'abito caratteristico del suo paese, che lo distingueva quì a CA non solo per la provenienza geografica, ma anche per la professione. Infatti addirittura anche la più anziana zia di mio padre l'ha conosciuto vecchio, e questa zia me l'ha descritto anche a me, quando ero piccolo (e lei aveva più di 90 anni). E secondo il suo racconto, in tale abito tradizionale predominavano i colori scuri, però mi pare di ricordare che la camicia era bianca, e aveva bottoni particolari che però erano relativi a una giacca (io la chiamo giacca) che usava solo certe volte. E si ricordava che spesso usava delle specie di stivali. E a volte l'aveva visto con una sorta di mantello, però non saprei dire se tale mantella fosse collegata all'abito tradizionale. Dunque è proprio vero che nel passato gli abiti servivano a indicare varie cose. Però non ho capito se il suo tipo di abito indicasse effettivamente il fatto che lui fosse un impiegato degli uffici delle tasse, questo rientra nella interpretazione e ricostruzione degli abiti del passato. Peccato che tale abito sia andato perduto. Nelle manifestazioni folkloristiche che qualche volta ho visto, ho provato a vedere se qualcuno di quei costumi del paese di origine potesse assomigliare all'abito descritto. Ma l'unica cosa che ho notato chiaramente è che dominava il colore nero.
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 04/07/2008 : 08:39:17
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grazie sostro: i commenti sono superflui!!!
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osil
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Inserito il - 04/07/2008 : 10:18:10
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sostro e babborcu gradirei che mi parlaste dei termini in sennorese del costume della vedova; su biccu si dice anche sa pezzola nella parlata locale.ho visto proprio ieri il libro i costumi ritrovati le ragas di sennori assomigliavano molto come tipologia a quelle che ti ho inviato della cavalcata de 51(ragazzo di sorso).utilissime le informazioni sui costumi della cripta quindi a tempio li hanno ricostruiti bene (dalla tua descrizione sembra di sì).babborcu hai visto la ricostruzione del costume di s.Teresa di gallura gradirei un commento. P.S.sostro non ho niente contro personalmente la mia è solo un punto di vista diverso.Riguardo al costume di metà ottocento mi sembra che la balza sia troppo alta. scusate per la sintesi ma ho cercato di commentare queste ultime pagine in poco tempo
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sostro
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Inserito il - 04/07/2008 : 12:04:38
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osil, il costume è forse più antico della metà dell'ottocento. Se per balza intendi la strisca rossa, l’altezza è quella originale, molto bassa, se la tua osservazione è sul gallone (o raso ricamato) non è sbagliata perché, benché non avesse un altezza standard, non doveva superare i 20 cm. Questo costume è però un eccezione nel suo genere… tutto è diverso, basta vedere il busto! Ti posso dire che la figlia della proprietaria ha ora 86 anni… venne fatta fare dalla madre quando era giovanissima! Il costume da vedova, In testa tale foggia prevede su “biccu” (pezzola è un termine che a Sennori non ho mai sentito); spesso per andare a messa si usava anche uno scialle nero di tibet, si portava a rettangolo sulla testa, formando al centro sulla fronte un “biccu”. Infatti si diceva scialle a biccu.il primo fazzoletto che si mette in testa è “su tucchè” di tela bianca a modi bandana, serve per raccogliere i cappelli è avere la base per spillare gli altri fazzoletti, sopra si pone un fazzoletto piegatto a triangolo, con il lati lunghi fatti scendere a “cannone” (similmente allo scialle di Oliena) sulle spalle. Tale fazzoletto poteva essere di seta operata, su toni scuri come il nero o il viola, o uno scialle dal metraggio abbondante con frange. Sopra ancora, ad incorniciare il viso, si sistema il bavero. In origine una semplice striscia di tela bianca negli ultimi anni, di tulle lavorato, in fine si metteva su “biccu”. sa camisgia di tela ecrù, caratterizzata da maniche molto ampie e da sos trappariglios, due strisce sul petto lavorate a traforo nella stessa tela della camicia.Il giubbino che noi chiamiamo “coipittu” è molto simile a quello giornaliero, di panno rosso, ornato da qualsiasi tipo di stoffa su tonalità scure come nero, viola, marrone o verde bottiglia;Il grembiule o “cameddu” può essere di ciniglia operata, pizzo o seta di colore nero, viola, blu o marrone;Le gonne, che noi chiamiamo ”aldagore” sono sempre due, con balze di colore assolutamente scuro e lunghe. Durante il giorno, quando quest’abito era ancora utilizzato normalmente, per non sporcare la camicia si usava una pezza di tela nera davanti alla camicia! Spero di esser stato esaustivo, nel caso faccio una foto e la posto!
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osil
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Inserito il - 04/07/2008 : 13:01:59
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il termine sa pezzola l'ho letto sul libro costumi ritrovati.sullo stesso libro ho visto che il costume la parte superiore è di un rosso molto più chiaro poi ho notato che le ragas il modello è molto diverso rispetto a questo modello(parlo sempre del modello di metà ottocento) e inoltre si indossa il capottinu di orbace.
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sostro
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Inserito il - 04/07/2008 : 14:12:16
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Può darsi che il termine venga utilizzato nella descrizione fatta da terzi. Io parlo per quel che ho sempre sentito a Sennori! Cosa intendi per ragas allora che non sto capendo?
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sostro
Utente Medio
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Inserito il - 04/07/2008 : 14:14:09
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il capottino di orbace si usava, solo che per quanto ne sò io c'è solo un esemplere custodito gelosamente dal proprietario. lo chiamiamo su gabbanu!
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osil
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Inserito il - 05/07/2008 : 09:35:39
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per ragas intendo dire il 'gonnellino' di orbace (fresi,furesi) il quale nella sua tipologia è stato stravolto agiungendo pieghe cosa che prima non c'era poi non si usa più l'orbace ma il panno quindi uno stravolgimento totale però non se ne può fare a meno perchè tutti oramai hanno le ragas così fatte.Anche questa è un evoluzione o stravolgimento a babborcu e a te l'ardua sentenza. arrivederci
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sostro
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Inserito il - 05/07/2008 : 11:11:50
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io posseggo una paio di ragas di oltre 200 anni. sono originali di Sennori e non sono ne di orbace o di panno! sono fatti di una stoffa particolarissima tipo millerighe nera, con pieghe piatte fittissime in vita ma sciolte nella parte inferiore. Per rendere l’idea non so se hai presente la stampa che ritrae Giacomo Fiori l’ anziano assessore di Sennori alla fine del 18oo, io ho una copia identica di quel gonnellino. Con questo non voglio dire che le ragas di Sennori non potevano essere in orbace, ma l’esemplare antico che io posseggo non è in orbace (anche perché l’orbace a Sennori non veniva tessuta… si comprava a Osilo) e anche per quanto riguarda altri esemplare conservati a Sennori l’orbace non c’è.
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osil
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Inserito il - 05/07/2008 : 12:47:02
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quindi mettiamo tutto in discussione l'uso dell'orbace,che generalmente era destinato alle berrittas alle ghette alle ragas poi magari è stato sostituito da altre stoffe .purtroppo molte cose vicissitudini,eventi,mode ci sfuggono a noi che siamo contemporanei e quindi non riusciamo a ricostruire in maniera omogenea la storia nel nostro caso la storia del vestiario tradizionale sardo.abbiamo ancora molte nozioni ancora da capire sulla trasformazione di esso,per quanto riguarda l'orbace sicuramente era osilo il paese che ne produceva in quantità ma penso che sorso e sennori ne producessero anche per esempio a Sorso da studi fatti l'orbace si produceva già nel 600 all'interno del convento dei minori osservanti e lo si usava per i sai dei frati elo si infeltriva nelle gualchiere di pedras de fogu anche il lino a Sorso si produceva e immagino anche a Sennori.(questi sono fatti documentatiaa) saluti
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babborcu
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Inserito il - 07/07/2008 : 08:42:39
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Osil e Sostro: intervengo nella vostra discussione:
Per prima cosa: il costume postato è evidentemente particolare, una forma arricchita dell'abito ricco ( avveniva spesso quando era destinato ai reali .. ne esiste uno di ittiri dove il giubbetto è ricamato alla sennerese e la balza è un miscuglio di pittura e ricamo e d il grmbiale di tulle è tempestato di madreperle) ma penso che sostro lo retrodati troppo... i caratteri , secondo me lo portano massime al 188o.. se cosi' fosse questo abito sarebbe il modello dei costumi sennoresi successivi: Balze. in alcune immagini di fine ottocento .. si vede che alcune gonne sennoresi avevano due galloni ( che spesso erano dei semplici nastri di sera operata)
Pezzola... badate che le schede del libro costumi ritrovati sono fatte da incompetenti ,.. che hanno copiato le ca...te di un famoso libro di foto costumi...
Ragas ... i ricchi a volte si facevano ragas di panno ... ma non è detto che le più tradizionali fossero di orbace
il costume di sennori di costumi ritrovati è ricostruito dal clemente...chissa' e comunque credo che almeno in vita, pieghe o increspature nell'originale ci fossero.. senno' che si infilavano un tubo???
Tempio: ricostruito benino...balze troppo alte e peghettature fatte dal calzolaio!!! saluti
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