Forum Sardegna - Pittau: rivalutate le sue posizioni?
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Nota Bene: Gesturi possiede la più grande casa patrizia della Marmilla, un'oasi al centro del paese circondato da giardini, piante esotiche, fontane in stile raffinato. Decine di case rurali e nobiliari conservano intatto il fascino e la magia del tempo passato. Caratteristici sono i portali d'accesso, che venivano costruiti con diversa cura, con diversi materiali e dimensioni, soprattutto ad arco, risalenti al XVII sec., periodo della dominazione spagnola in Sardegna.



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 Pittau: rivalutate le sue posizioni?
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kigula

Moderatore



Inserito il - 13/12/2007 : 22:24:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
in tutte le discipline esistono esperti barricati in vecchie teorie e altri un po' più elastici, secondo me non si può fare di tutta l'erba un fascio.
Oggi l'archeologia è sempre più aperta agli apporti di altre discipline, per esempio la geologia, l'etnologia, l'informatica.
Gli scavi non portano sempre a quel che si sta cercando, altrimenti non avrebbe neanche senso spendere tanti soldi per farlo. Se fosse facile arrivare a ricostruire la storia solo attraverso la filologia o ipotesi campate in aria non ci sarebbero più scavi e indagini archeologiche di vario tipo, ma solo documentazione sulle fonti e scrittura di teorie.
A me non sembra che l'archeologia funzioni come credi tu Muddy, forse perchè ci sono dentro e vedo che sta cambiando, forse perchè non do nulla per scontato, forse perchè i miei professori (archeologi) non mi hanno dato delle verità in mano ma dati e teorie su cui ragionare.
Sulla scrittura io non lo vedo un requisito fondamentale per la civiltà nuragica. La maggior parte dei popoli del Mediterraneo hanno conosciuto la scrittura piuttosto tardi semplicemente perchè non ne avevano bisogno. Inutile cercare qualcosa che se fosse esistita sarebbe già saltata fuori. Naturalmente se dovessi sbagliarmi e dovesse trovarsi un esempio inconfutabile di scrittura nuragica sarò lieta di ammettere che ho sbagliato.
Il libro di Pittau è interessante, ma sarebbe bene leggere un po' di tutto e magari dare un po' di peso anche alle teorie dell'archeologia tradizionale.




 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

Muddy Waters

Nuovo Utente


Inserito il - 14/12/2007 : 11:31:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Muddy Waters Invia a Muddy Waters un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Rispondo a Kigula: Mi fa piacere apprendere che l'archeologia si apre all'apporto di altre discipline, e se finora ho constatato rigidità e chiusura, vorrà dire che qualcosa sta cambiando.
Ma rimango perplesso dalle tue affermazioni: «La maggior parte dei popoli del Mediterraneo hanno conosciuto la scrittura piuttosto tardi semplicemente perché non ne avevano bisogno». E ancora: «Inutile cercare qualcosa che se fosse esistita sarebbe già saltata fuori».
Mi sembra una conferma ai miei pregiudizi sui pregiudizi dell'archeologia: insisto sul fatto che si trova essenzialmente quel che si cerca. E chissà quante iscrizioni sono state ignorate semplicemente perché non riconosciute come tali, oppure giudicate "pasticciate" o attribuite ai soliti fenici, se non a greci o etruschi.
A mio avviso è impensabile che un popolo di navigatori come i Nuragici, a contatto con le civiltà mediterranee che conoscevano ed utilizzavano la scrittura, sia rimasto analfabeta semplicemente perché «non ne avevano bisogno» (della scrittura).
Un po' come se qualcuno dichiarasse che per costruire un nuraghe è sufficiente buttare pietre su pietre fino a formare un mucchio che si assesta a tronco di cono... e magicamente rimane in piedi senza crollare in un informe ammasso. Invece un tale monumento, per quanto di apparente semplicità, prevede un "progetto" e dunque calcoli e misure, non completamente empiriche...




 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 45  ~  Membro dal: 13/12/2007  ~  Ultima visita: 08/01/2008 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 14/12/2007 : 15:25:47  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Garantisco che nessun ritrovamento viene ignorato o nascosto, neanche quando non si riesce a capire di cosa si tratti.
La scrittura è nata in Mesopotamia nel IV millennio a.C. e si è diffusa nel Mediterraneo molto più tardi. Nacque in relazione ad esigenze amministrative e di contabilità e per molto tempo il suo uso fu piuttosto limitato.
Non capisco perchè si continui a pensare che i Nuragici dovessero avere per forza la scrittura, mi sembra il solito errore di vedere il passato con le categorie del presente.
Per progettare grandi edifici non era requisito fondamentale fare un progetto scritto, questo è ragionare con gli occhi del presente.
I calcoli, le misure, il progetto stesso si potevano fare tranquillamente in altro modo. Non credo che gli Egizi, nonostante avessero la scrittura, abbiano fatto grandi progetti, misure e calcoli scritti.




 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

lucio
Salottino
Utente Attivo


Inserito il - 14/12/2007 : 21:48:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lucio Invia a lucio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Secondo il mio modesto parere, non si può pensare che un glottologo (come è se non erro Pittau) possa dare indicazioni esaustive sui nuraghi e relativa civiltà. é chiaro che la soluzione ottimale dovrebbe arrivare da ambiti disciplinari diversi.
D'altro canto, perchè escludere che in 600 anni i nuragici non abbiano fatto uso della scrittura, magari con un alfabeto già in uso nel mediterraneo e magari in maniera limitata e ad uso di pochi?
Ritengo anche che chi fa ricerca debba sempre avere davanti l'eventualità che i suoi studi possano essere, anche in parte, superati dal tempo(nuove scoperte, nuova tecnologia, ecc.)
Questa onestà intellettuale però Lillìu l'ha avuta, e bisogna dargliene atto.
Abbiamo idea di cosa potrà produrre la scienza, che so, fra 500 anni anche in ambito archeologico, se non avremmo già distrutto tutto?


L. C.





 Regione Sardegna  ~ Città: Oristano  ~  Messaggi: 517  ~  Membro dal: 08/06/2007  ~  Ultima visita: 19/09/2024 Torna all'inizio della Pagina

Muddy Waters

Nuovo Utente


Inserito il - 14/12/2007 : 23:25:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Muddy Waters Invia a Muddy Waters un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Secondo il mio ancor più insignificante parere un glottologo, come Massimo Pittau, può benissimo esprimere «indicazioni esaustive» sui nuraghi e la relativa civiltà;ma non in quanto "glottologo", ossia "linguista", bensì perché muovendo da questa sua disciplina si è in un primo tempo imbattuto nel problema "più generale" della civiltà nuragica nel suo complesso (per "conoscere" la lingua di un popolo bisogna "capire" il popolo in questione) e si è poi documentato e confrontato con gli apporti delle altre discipline, dalla storia all'archeologia (fino alla ricerca genetica che confrontando il dna di alcune popolazioni toscane e quelle dell'odierna Turchia ha confermato la tesi "migrazionista" sostenuta da Pittau sulla provenienza dei Sardi-Nuragici e degli Etruschi dalla Lidia).
Citando dalla prefazione a "La Sardegna nuragica", pag. 22:
[...] La visione globale della civiltà nuragica deve essere il frutto dell’apporto concomitante di tutti gli specialisti che hanno interesse ad essa, senza alcuna preclusione ed anche senza alcun privilegio per nessuno di essi. «La storia – ha scritto efficacemente il linguista Giacomo Devoto – è sintesi dei risultati di discipline diverse. Nessuna di queste discipline vale più delle altre». Ed anche più efficacemente soleva affermare il grande filologo Giorgio Pasquali: «Non esistono le discipline, esistono i problemi». [...]




 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 45  ~  Membro dal: 13/12/2007  ~  Ultima visita: 08/01/2008 Torna all'inizio della Pagina

Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 15/12/2007 : 00:59:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao Muddy,
per cominciare, complimenti per la scelta del nick che fa venir voglia di mettere su un cd...
Fine OT!
Quanto alle acque fangose in cui ci dibattiamo...
Mi fa piacere vedere che nella lettura di Pittau anche tu hai notato i punti che hanno colpito me.
Iscrizioni pasticciate... Si trova cio' che si cerca...ecc.
X Kigula
D'accordo che la scrittura fosse in un certo senso conosciuta ed usata diciamo da una sorta di èlite nelle società protostoriche, ma... e se oltre a scrivere poco avessero usato dei supporti che non sono giunti a noi????? Che so, sughero e similari?
Per contro, sono completamente d'accordo sulla questione Tzicotru.
Infatti in questi giorni è saltata fuori la questione dei ciottoli incisi ritrovati ad Allai.Sto all'erta.
Quanto alla questione nuraghe : non sono nati per essere fortezze, sono stati riutilizzati (alcuni) con funzione templare.
In generale,i reperti ceramici mostrano una certa omogeneicità che probabilmente coincide con le addizioni di torri , muraglie e forse anche diversi restauri in antico delle parti sommitali. Ma cio' non ci dice chi li ha costruiti, intendo le torri arcaiche, nè per quale scopo.Solo chi li ha frequentati in un dato periodo.
Ma ci sono molti indizi che indicano una maggiore antichita delle torri arcaiche, rispetto alle datazioni ufficiali.
Questa dovrebbe essere la linea d'indagine per risolvere l'annoso problema.
Trambuccone





 Regione Sardegna  ~ Città: Nord Sardegna  ~  Messaggi: 1509  ~  Membro dal: 16/09/2007  ~  Ultima visita: 07/09/2013 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 16/12/2007 : 16:21:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Riprendo un attimo riguardo la scrittura nuragica. Ammetto che l'archeologia e le sue tecniche vanno sempre migliorando, che molte cose siano andate totalmente perdute (per esempio alcuni supporti), che non abbiamo scoperto tutto e che potremmo scoprire qualcosa di nuovo.
Il punto non è questo, credo che nessun archeologo pensi di avere la verità in tasca.
Il problema è il voler credere che per forza i Nuragici dovessero avere una forma di scrittura.
E' possibile, mai scartare tutte le possibilità, però non necessario nè fondamentale. Ripeto che la scrittura è fondamentale per noi, ma per i più non lo era neanche in un passato non troppo lontano. E non lo era soprattutto per fare calcoli e progetti di costruzioni. Fino a un secolo fa, forse anche meno, chi si occupava della costruzione delle case erano solo i muratori "sos mastros de muru", che nonostante fossero spesso analfabeti riuscivano a progettare e costruire stabili case di pietra. La casa di mia nonna è stata costruita a fine ottocento in blocchi di granito, su due piani, da muratori analfabeti che non fecero neppure uno schizzo, eppure resiste solida e imponente più di alcuni edifici moderni.
Infine tornando alle teorie di Pittau, vero oggetto della discussione, ripeto che sono d'accordo su alcune cose ma insisto che il suo studio non è esaustivo.
Limita tutto all'abbattimento di una vecchia teoria e ad un'unica "nuova spiegazione" comunque non abbastanza suffragata dai dati materiali.
D'accordo che i nuraghi avessero ruoli legati all'ambito sacro, ma non credo si risolvessero in questo.
Il Pittau critica le spiegazioni spesso affrettate di certi archeologi, ma poi finisce per cadere nello stesso errore. E' vero che l'idea del nuraghe fortino è improbabile se si analizza la struttura e le caratteristiche dell'edificio stesso dal punto di vista militaristico, ma anche la sua ipotesi dell'utilizzo delle nicchie per simulacri non è così credibile.
Il professore non essendo archeologo trascura i dati materiali confidando solo nella sua cultura classica, nelle fonti classiche e nella filologia.
Ammettiamo che la teoria sia probabile, ma quali sono i dati a suo favore? Parlo di dati materiali.
Possibile che con tante nicchie per simulacri non ne abbiamo mai trovato neanche un frammento? Possibile che fossero davvero tutti di legno, sughero o materiali deperibili? e anche se fosse, possibile che non ne abbiamo mai troato un frammento? Perchè anche se è difficile ogni tanto capita di trovare resti di materiali deperibili conservatisi in condizioni particolari, anche nei nuraghi. E poi che dire della sua ipotesi che nelle solite nicchie- ex garitte oltre a questi simulacri si potessero trovare i corpi degli eroi perfettamente conservati? fossero imbalsamati o trattati in qualche modo, possibile che non si sia mai trovato niente?
Io sinceramente non credo alle distruzioni totali, qualcosa prima o poi salta fuori.

Buon Natale!




 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

Muddy Waters

Nuovo Utente


Inserito il - 16/12/2007 : 17:32:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Muddy Waters Invia a Muddy Waters un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Kigula, non sono completamente d'accordo su alcuni punti.
Non starò a fare un lungo discorso che dagli antichi scrivi agli amanuensi porta a Gutenberg e Senefelder fino alla rivoluzione apportata dal Macintosh nell'editoria... Dirò soltanto che qualche traccia di "progetto" di tempio greco c'è giunto... E certamente l'èntasi delle colonne, l'artificio della "correzione ottica" dell'edificio, è dovuto a osservazioni accurate e precisi calcoli. Non voglio dire che i costruttori dei nuraghi avevano un geometra con le copie eliografiche del progetto che dirigeva i lavori... però un qualche strumento di calcolo e unità di misura dovevano averlo.
Poi si tratta di intendersi quando si dice che un popolo conosceva la scrittura... fino all'antichità nelle società più evolute gli scribi erano una casta a sé... nel Medioevo era normale che il re fosse analfabeta... E tutt'ora esistono nel mondo (Italia inclusa) analfabetismo di massa e analfabetismo "di ritorno"...
Così, tornando ai nuragici, trovo naturale pensare che una loro èlite dovesse conoscere la scrittura, considerando che aveva rapporti con popoli che la conoscevano...
Per quel poco che ne so, i rari reperti (che non siano romani) trovati in Sardegna con iscrizioni in alfabeto greco o punico sono stati fatti risalire a questi popoli...
Dubito che scavando qualche nuraghe possa spuntare fuori una stele con incisa, magari in alfabeto greco arcaico, la storia del popolo nuragico...
Se il popolo nuragico ebbe il suo "Omero" nessuno raccolse il suo canto, lo tramandò e infine lo fissò in scrittura...
Però è ben possibile che si trovino "le note della spesa"... o un'incisione dedicata a qualche divinità...
Oppure non si trova niente e tutto resta una pura congettura.




 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 45  ~  Membro dal: 13/12/2007  ~  Ultima visita: 08/01/2008 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 16/12/2007 : 19:16:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Muddy capisco che tu possa non concordare, però non confondere i calcoli con la scrittura perchè son due cose distinte. il calcolo e la misura non necessitano per forza di scrittura.
I Nuragici vennero in contatto con popoli che avevano la scrittura ma questo non significa che dovessero adottarla per forza. E' probabile che quando iniziarono i rapporti coi Fenici alcuni Nuragici possano aver appreso la scrittura fenicia, così come alcuni di quelli che ebbero rapporti coi Greci potrebbero aver imparato la scrittura greca.
Non escludo affatto che ci fossero dei Nuragici che sapessero scrivere, però a quel che ci dimostra la mancanza di dati materiali non hanno mai fatto proprio alcun sistema di scrittura.
Tu mi citi iscrizioni greche o puniche facendo intendere che la loro provenienza sia stata data per scontata. Beh io non sono d'accordo. La traduzione delle iscrizioni aiuta a capire chi possa averla fatta, ma si considera anche il contesto di ritrovamento, poi si possono trarre un sacco di dati dagli eventuali nomi di persone e luoghi citati.
Gli studiosi di epigrafia, che normalmente si occupano delle iscrizioni ritrovate, sanno bene che esistono iscrizioni scritte utilizzando un alfabeto e una lingua di diversa origine (per esempio iscrizioni in alfabeto greco ma in lingua latina) e non credo diano per scontato che un'iscrizione scritta in fenicio sia stata fatta per forza dai Fenici.
Tu hai visto per caso qualche esempio di iscrizione fenicia che ti possa invece sembrare nuragica? C'è tanta gente che aspetta come te di trovare qualche traccia di scrittura nuragica e cerca continuamente possibili segni, mi sembra strano che non abbiano pensato a questa possibilità e non l'abbiano comprobata.



Buon Natale!




 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 05/01/2008 : 16:37:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Visto che nella discussione sulla società nuragica rischiamo di finire totalmente fuori tema rispondo qui a Muddy Waters
Muddy Waters ha scritto:

Kigula ha scritto:
«... Io credo che nel libro di Pittau ci siano diverse considerazioni interessanti, anche se comunque non sono d'accordo con alcune sue teorie e col suo metodo di indagine troppo fondato sulla letteratura classica.
Però anche lui ha il diritto di scrivere quello che pensa, c'è posto per tutti».

Scusa l'insistenza, so bene che c'è una sezione dedicata, ma il problema l'hai posto qui.
Non credo cheil metodo d'indagine di Pittau sia «troppo fondato sulla letteratura classica», giacché, mi sembra, egli non trascura ma anzi approfondisce tali fonti, e le integra con le attuali conoscenze archeologiche. Non sei d'accordo con alcune sue teorie, quali?
Infine, posto che esiste la libertà di stampa, non si può dire che c'è posto per tutti e che ogni teoria possa vantare uguale credito nell'opinione degli specialisti.
Così Frau può vendere 30.000 copie della sua teoria, ma non per questo uno studioso serio accetterà che la Sardegna divenga Atlantide...

Also sprach Muddy Waters

Continuo a insistere che Pittau si basa troppo sulle fonti classiche. E' vero che sono utili per capire, ma spesso possono essere fuorvianti.
Cercare di capire il nuraghe, la religione e la società nuragica basandosi sulla storia e cultura greca porta fuori strada sia per la lontananza cronologica che geografica.
Anche le fonti classiche son da prendere con le pinze, spesso descrivevano le cose per sentito dire, interpretavano e adattavano tutto alla realtà del tempo dello storiografo.
Nonostante concordi con il fatto che possano fornire importanti dati all'archeologo.
Stesso discorso per la filologia e toponomastica, utili strumenti da tenere presenti nella ricerca ma dei quali è bene (sempre secondo me) non abusare. Non si può ricostruire la religione nuragica basandosi quasi esclusivamente sulla toponomastica e su paragoni con la religione romana!
Poi mi sembra che a volte Pittau cerchi di forzare le prove per far quadrare le sue teorie...
Il libro in questione ha il pregio di essere bello da leggere, scorrevole, di aver abbattuto le teorie militaristiche spesso troppo fantasiose e di aver posto interessanti quesiti.
Mi piace il suo considerare i possibili retaggi antichi presenti nelle tradizioni sarde, il riferirsi alla toponomastica, cose che a mio parere un buon archeologo dovrebbe tenere in considerazione, ma dove sono i dati archeologici? L'integrazione con i dati archeologici nel libro è veramente minima, raramente si parla di stratigrafia, datazioni, dati relativi a scavi archeologici.
Non è un libro di archeologia vera. E' una interpretazione di alcuni aspetti della civiltà nuragica fatta da un filologo-linguista.
E alla fine caro Muddy sei tu il primo a dire che non tutte le teorie possano vantare lo stesso credito presso gli specialisti (cosa che io non credo di aver mai negato). E' vero che c'è posto per tutti, ma sta poi a noi decidere se documentarci bene su un argomento o se fermarci al primo libro che ci sembra accettabile.
Chi vuole conoscere l'archeologia nuragica non può certo basarsi sul libro di Pittau. Credo dovrebbe leggerlo perchè è parte della diatriba storica sul significato del nuraghe e sulla civiltà nuragica, però secondo me è fondamentale leggere quelli che vengono finora reputati i più autorevoli in materia.
Quando uno "ascolta varie campane" si fa un'idea propria, non è detto che debba condividere per forza tutto.




 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

Muddy Waters

Nuovo Utente


Inserito il - 05/01/2008 : 17:50:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Muddy Waters Invia a Muddy Waters un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per Kigula: In sostanza quel che contesto è il presunto "primato" dell'archeologia nella ricostruzione delle antiche civiltà. L'archeologia è una disciplina che ha i suoi strumenti d'indagine, che giudico tuttavia largamente insufficienti, salvo un'integrazione con molte altre discipline, per una ricostruzione complessiva dei tempi antichi.
Non mi meraviglia che Pittau poco o nulla si occupi di stratigrafia e datazioni (non è la sua "specialità", egli si limita a "prender per buoni" i dati forniti dall'indagine archeologica) ma non sottovaluterei l'apporto delle fonti classiche, sia perché queste sono attentamente valutate e "messe a registro" e inoltre gli "antichi" erano assai più critici di quanto si voglia credere. In ogni caso Pittau non si basa esclusivamente sull'antica storiografia greca, ma dimostra di recepire le acquisizioni dell'archeologia e anche di dissentire da talune conclusioni.
In ultimo credo sia evidente che nessuno studio serio può basarsi su un'unica lettura, ma occorre documentarsi quanto più ampiamente possibile e facendo riferimento a differenti discipline (non soltanto all'imperante paradigma archeologico che prende più "cantonate" di quante voglia ammetterne).

Also sprach Muddy Waters




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atlantis
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 05/01/2008 : 18:28:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di atlantis Invia a atlantis un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
......Non mi occupo di archeologia....però......i nuraghi cosa sono se non delle torri?...per giunta dislocate in modo strategico?......Vuoi vedere che quei cattivacci dei nostri avi......crearono la prima rete di communicazione?.......E come tale usata a scopo militare, religioso, sociale?......in quanto tempo un nuragico, posto sulla sommità del proprio nuraghe, poteva chiedere aiuto ai suoi vicini per i motivi più disparati?......che so...per adunare l'esercito contro gli invasori in procinto di sbarcare?......O per chiamare a raccolta i fedeli?......O ancora, per semplici feste o oventi mondani?......
In fin dei conti....la semplicità è migliore di certe teorie troppo estrose...



SSS



Per la vita e non per denaro, per amicizia e non per interesse.





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atlantis
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 05/01/2008 : 18:31:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di atlantis Invia a atlantis un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
.......Piccola osservazione/domanda........I campanili delle chiese sono la versione più moderna dei nuraghe?........





SSS



Per la vita e non per denaro, per amicizia e non per interesse.





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kigula

Moderatore



Inserito il - 06/01/2008 : 13:47:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Muddy Waters ha scritto:

Per Kigula: In sostanza quel che contesto è il presunto "primato" dell'archeologia nella ricostruzione delle antiche civiltà. L'archeologia è una disciplina che ha i suoi strumenti d'indagine, che giudico tuttavia largamente insufficienti, salvo un'integrazione con molte altre discipline, per una ricostruzione complessiva dei tempi antichi.
Non mi meraviglia che Pittau poco o nulla si occupi di stratigrafia e datazioni (non è la sua "specialità", egli si limita a "prender per buoni" i dati forniti dall'indagine archeologica) ma non sottovaluterei l'apporto delle fonti classiche, sia perché queste sono attentamente valutate e "messe a registro" e inoltre gli "antichi" erano assai più critici di quanto si voglia credere. In ogni caso Pittau non si basa esclusivamente sull'antica storiografia greca, ma dimostra di recepire le acquisizioni dell'archeologia e anche di dissentire da talune conclusioni.
In ultimo credo sia evidente che nessuno studio serio può basarsi su un'unica lettura, ma occorre documentarsi quanto più ampiamente possibile e facendo riferimento a differenti discipline (non soltanto all'imperante paradigma archeologico che prende più "cantonate" di quante voglia ammetterne).

Also sprach Muddy Waters

L'archeologia attuale non lavora più come trenta anni fa, non pretende di ricostruire da sola la storia ma si avvale dell'ausilio di altre scienze.
L'integrazione c'è, forse gli esterni non riescono a vederla.
C'è l'ausilio delle scienze naturali per studiare i pollini e ricostruire l'ambiente (palinologia), quello della geologia per studiare le rocce e i minerali usati dall'uomo, quello della geografia per studiare il territorio, quello della chimica per mille cose dalle datazioni allo studio dei manufatti metallici, l'antropologia, l'anatomia, la patologia medica per studiare i resti umani e le loro caratteristiche, l'informatica per agevolare la raccolta e l'analisi dei dati, per fare ricostruzioni virtuali e per presentare i risultati. Potrei elencarti tanti altri campi che vanno a braccetto con l'archeologia.
Certo se leggi i libri di trenta, forse anche venti, anni fa al massimo potrai trovare il ricorso alle datazioni chimiche, ma le cose stanno cambiando.
Ci son sempre archeologi di vecchia scuola che non hanno tempo, fondi e forse neanche la preparazione per poter sfruttare l'apporto di altre discipline, ma non sono la maggioranza.
Nelle università si cerca di fare il possibile per migliorare i metodi di indagine, pur dovendo far fronte al grosso problema dei fondi inconsistenti.
Noi giovani archeologi dovendo far fronte alla difficoltà nel trovare lavoro ci stiamo specializzando sempre di più, soprattutto all'estero, e ci viene insegnato ogni giorno quanto sia fondamentale il ricorso ad altre discipline.
Io stessa ho fatto un master in geoarcheologia, in cui ho imparato a conoscere l'importanza delle scienze della terra in archeologia.
Chiaramente spesso non si può ricorrere a quel che si vorrebbe non per convinzione che l'archeologia da sola possa ricostruire la storia, ma semplicemente per mancanza di fondi. Purtroppo in Sardegna, ma nel resto d'Italia non credo sia meglio, le indagini archeologiche son poche e con un budget ridotto all'osso che permette a malapena uno scavo veloce col minimo indispensabile.
Credo che per farti un'idea più completa dell'operato dell'archeologia dovresti guardare all'estero, dove gli si da più importanza e più possibilità materiali di lavorare come si deve.

In ogni caso va bene che l'archeologia da sola non possa ricostruire la storia, ma non che non abbia il primato. Mi pare che la ricostruzione degli eventi sia il suo scopo, non certo quello della linguistica.
Se poi tu preferisci credere ad una visione della civiltà nuragica data da un non archeologo con criteri spesso estranei all'archeologia sei sempre libero di farlo.
Per me la linguistica, il ricorso alle fonti dovrebbero essere parte dell'indagine archeologica, ma non la base.
Se paragoniamo l'archeologia alla medicina (anche la medicina sbaglia come l'archeologia) Pittau sarebbe un infermiere. Non so se tu credi più alla diagnosi dell'infermiere o a quella del medico.
Sebbene l'aiuto dell'infermiere sia fondamentale per l'applicazione della medicina.

Per quanto riguarda le fonti classiche ripeto che vanno prese con cautela, non si può ricostruire una religione protostorica prendendo come base la religione romana o quella greca classica.
In questo senso nel libro vedo tanta invenzione pura.
Se Pittau avesse davvero recepito i dati forniti dall'archeologia avrebbe almeno dimostrato di aver considerato datazioni e stratigrafie per arrivare ai suoi risultati. I dati archeologici nel suo libro sono pochi.
Quando parla di idoli e corpi di eroi conservati nelle nicchie dei nuraghi dimentica totalmente che non è mai stato trovato neanche un minimo dato che possa provare la sua teoria. Dov'è qui il ricorso all'archeologia?
D'accordo sulla collaborazione con altre discipline, ma qui a cosa si rifà oltre che alla sua cultura classica?
L'idea è interessante ma non basta, almeno l'archeologia ha di buono che usa delle prove materiali per provare le teorie.
Non mi dire come sostiene lui che si trattava di materiali deperibili andati perduti perchè la scusa non regge più.




 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

kigula

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Inserito il - 06/01/2008 : 13:53:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
atlantis ha scritto:

.......Piccola osservazione/domanda........I campanili delle chiese sono la versione più moderna dei nuraghe?........





SSS



Per la vita e non per denaro, per amicizia e non per interesse.


Ahaha magari... almeno sapremmo a cosa servivano!
I campanili delle chiese però ci son dappertutto (e tra l'altro hanno origini recenti) invece i nuraghi ci sono solo in Sardegna.




 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina
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