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francesco7
Utente Medio
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Inserito il - 17/07/2007 : 14:44:14
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Funzione dei Nuraghi.
In tutti i libri e riviste, in cui si parla della Civiltà dei Nuraghi, si trascurano due aspetti, secondo me fondamentali :
1) Perché furono costruiti i Nuraghi ?
2) Come hanno fatto a costruirli ? ( viste le dimensioni delle pietre ).
Tali aspetti sono tuttora sconosciuti e, forse, lo saranno per sempre.
Ne vogliamo discutere ?
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francesco7
Utente Medio
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Inserito il - 18/07/2007 : 12:00:20
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Premessa.
Disse qualche tempo fa, Fulvia Lo Schiavo :” Si sa che cosa i Nuraghi NON sono”. Ci sono state molte ipotesi sulla loro funzione, tutte più o meno interessanti, ma nessuna definitiva.
Ne riporto qualcuna, in ordine alfabetico : - Abitazione. - Fortezze. - Osservatori astronomici. - Porti. - Regge. - Templi. - Tombe.
Ce ne sono anche altre, credo, ma non le ricordo in questo momento. Per fare una provocazione, ne citerò un paio, divertenti. Alcuni sostengono che nei Nuraghi si possono trovare segni di un cristianesimo “ante litteram” : le tre nicchie disposte a formare una croce, con l’ingresso ; altri sostengono, invece, che gli ingressi orientati nella stragrande maggioranza a Sud-Est, permettevano di pregare rivolti “esattamente” verso La Mecca : erano musulmani, ma senza saperlo !
Dice Franco Laner, nel suo bel libro : “ perché è difficile, oggi, far parlare le pietre …”
Nelle centinaia di libri e nelle migliaia di pubblicazioni in proposito, non c’è una funzione prevalente sulle altre, se si eccettua la destinazione “fortezze”, sostenuta autorevolmente da Lilliu, ma, secondo me, decisamente superata. Il mistero dei Nuraghi è dunque ancora irrisolto, e sicuramente molto intrigante.
Perché furono costruiti ?
Sicuramente per uno scopo importante.
Salute a tutti.
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dogs01
Nuovo Utente
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Inserito il - 18/07/2007 : 19:45:49
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Io penso che, essendoci tutt'ora circa 7.500 - 8.000 nuraghi, e presumendo che fossero almeno 10.000 (ma alcuni studiosi affermano che all'apice della civiltà nuragica raggiungessero la quota di 15.000!) difficilmente potessero assolvere unicamente solo alla funzione religiosa, abitativa o militare o altro...
A volte è stato riscontrato, durante le fasi di scavo archeologico, che un nuraghe avesse differenti funzioni durante le fasi del suo utilizzo, tanto è vero che molti nuraghi, tra cui i più grandi, possiedono anche villaggi nel loro intorno, a volte presentano pozzi sacri (o normali) ecc... Tuttavia pensare che tutte queste costruzioni avessero, ad esempio, l'unica funzione religiosa mi sembra piuttosto difficile pensarlo. Io ritengo che la maggior parte assolvessero a più funzioni contemporaneamente, come ad esempio abitazione - controllo del territorio - religione - osservatori astronomici.
Dubito che fungessero da sepolture, per quelle c'erano le tombe dei giganti, in effetti le uniche sepolture trovate dentro i nuraghi risalgono sempre agli strati archeologici determinatisi dopo la fine dell'utilizzo del nuraghe stesso, espletando quindi una funzione inpropria.
Per quanto riguarda il metodo costruttivo invece, sono rintracciabili tutte le fasi evolutive delle strutture nuragiche, si passa dai primi esempi (pseudo-nuraghi o nuraghi a corridoio), fino alle fasi più evolute, quelle che presentano nelle strutture la famosa "finestra di scarico" che evita la rottura dell'architrave dell'entrata del nuraghe, e ripartisce il carico dovuto ai pesi sovrastanti ridistribuendolo ai lati dell'ingresso, passando dalle strutture semplici monotorre a quelle più complesse (ad esempio la pianta pentalobata del nuraghe arrubiu di Orroli).
Come hanno fatto a costruirli? Esistono alcune ipotesi, ma io ritengo che non fosse così difficile, sicuramente era molto faticoso, ma l'ausilio degli animali da tiro (vedi buoi) permetteva di spostare grossi pesi attraverso un sistema di carrucole (ben ingrassate per scivolare meglio) e quindi di alzare ad altezza voluta di massi utili alla costruzione dell'opera. Vorrei far notare inoltre che i massi più grandi sono posti sempre alla base, e diminuiscono di dimensione via via che si sale in altezza.
Infine ci sono alcuni testi, usciti neanche da tanti anni, che si soffermano sugli aspetti costruttivi e architettonici che spiegano come i nuraghi potrebbero essere costruiti.
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alfonso
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Inserito il - 19/07/2007 : 16:30:56
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Ha ragione Fulvia Lo Schiavo a dire che è più semplice fare un’affermazione in negativo che in positivo. Per negare una funzione servono poche evidenze. ad es. sappiamo con certezza che i nuraghi non erano tombe; come ha già detto dogs le uniche sepolture mai riscontrate all’interno dei nuraghi (sia a corridoio che a tholos) sono di età romana o medievale. La quantità di scavi eseguiti negli ultimi secoli ci permette di avere questa certezza. La presenza, contemporanea, delle tombe dei giganti e degli altri tipi di strutture funerarie di tipo megalitico ci rafforza nel negare la funzione funeraria ai nuraghi. Abbiamo anche una ragionevole certezza che non fossero templi, anche se la natura dei templi è architettonicamente più sfuggente rispetto a quella funeraria. La certezza deriva dal fatto che nessun elemento sicuramente cultuale sia stato rinvenuto all’interno o all’esterno di essi; gli unici elementi rinvenuti appartengono a fasi successive, sempre nuragiche, ma del momento in cui il nuraghe non svolge più la sua funzione primaria (vedi il caso eclatante di Su Mulinu di Villanovafranca). Parliamo in sostanza del Bronzo finale e dell’età del Ferro (XII-VIII sec. a.C.). Il che non significa che non potessere avere, anche una funzione sacra, ma non come elemento esclusivo. Nessun elemento ci permette di interpretarli come osservatori astronomici; i tentativi di connettere la loro disposizione sul terreno con costellazioni non ha avuto, sinora, una base scientifica, tale, ad esempio, da attestare che i nuraghi esistenti fossero esclusivamente quelli individuati secondo l’analisi archeoastronomica e che quei nuraghi fossero effettivamente contemporanei. Che dalle terrazze avvenissero osservazioni astronomiche questo è possibile e direi credibile, che avessero come funzione questa mi pare quantomeno non verificato. I discorsi sulla pietra sommitale che veniva tolta per far scendere la luce nell’equinozio è una panzana piuttosto vecchia, che ogni tanto viene tolta fuori da qualche cassetto. Altrettanto possiamo dire a proposito dei porti. La presenza o l’assenza di nuraghi sulla costa non è direttamente legata alla navigazione, nel senso che a fianco di nuraghi posizionati in connessione con scali naturali, vi sono edifici costruiti in luoghi pericolosi per lo sbarco o, addirittura, sono assenti in aree portuali. La presenza del nuraghe presso uno scalo può certamente essere funzionale alla comunità che viveva in quello scalo, ma non ha una funzione portuale. I recenti tentativi, come alla Cala del Vino, di porre due nuraghi in allineamento in funzione dell’accesso alla cala è molto debole per tre motivi, il primo perché l’analisi morfologica della cala non si basa sulla reale situazione della linea di costa dell’epoca, il secondo perché presuppone che si tratti di due nuraghi, cosa da appurare, e che siano effettivamente contemporanei e terzo, e più importante, il fatto che quel tipo di navigazione con allineamento è una tecnica moderna che mi pare molto diversa dal sistema di navigazione antica (quantomeno nuragica). Gli altri elementi (abitazione, fortezze, regge) alla prossima puntata. alfonso alfonsostiglitz@libero.it
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francesco7
Utente Medio
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Inserito il - 19/07/2007 : 17:45:42
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E' sempre un piacere leggerti, Alfonso ! Mi trovi perfettamente d'accordo su tutto. Ma prima di replicare vorrei conoscere il tuo parere sulle altre funzioni, alcune delle quali, sicuramente più realistiche. Saluti.
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francesco7
Utente Medio
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Inserito il - 23/07/2007 : 20:44:01
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Vedo che siete tutti in crociera …. sulle navi nuragiche !... Se c’è ancora qualcuno che può aiutarmi, altrimenti rimandiamo a settembre.
Ho cercato notizie, su libri e riviste, senza molti risultati : secondo me, è molto importante conoscere l’entità della popolazione in Sardegna nel periodo nuragico. Quanti erano i Nuragici ? Ci sono alcune stime che parlano di 25.000 abitanti, e altre di 25 milioni ! Tutte senza alcuna motivazione scientifica.
Scusate l’estremismo delle cifre, ma serve per rendere evidente che la conoscenza della popolazione è di fondamentale importanza per discutere sia di navigazione, sia di guerrieri, di regge o di castelli. Qualcuno conosce uno studio in proposito ? Una stima motivata ? Esiste qualcuno che si sia posto il problema e abbia cercato di risolverlo ?
Quanti erano i Nuragici ?
- nel 1200 a.C. Quando tutti i Nuraghi monotorre erano stati costruiti ( secondo Lilliu ). - nel 900 a.C. Al culmine dell’età nuragica. - Nel 500 a.C. Data (indicativa) della conquista cartaginese.
Salute a tutti. E buone vacanze, a chi è già partito.
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alfonso
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Inserito il - 24/07/2007 : 13:02:55
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Purtroppo non sono in ferie, ma sommerso di lavoro. Non avevo disponibile internet e, quindi, ho tardato a completare la risposta. Prima, però, voglio fare qualche annotazione sul tuo ultimo post. Calcolare la popolazione dell’isola al tempo dei nuraghi è estremamente difficile anche perché non abbiamo ancora parametri di valutazione utili, per cui le date fatte non hanno praticamente alcun valore, senza che questo significhi che gli studi tentati debbano essere buttati via, sono solo l’inizio di un percorso di studi lunghissimo. Quanto alla cronologia che tu hai riportato , in realtà è completamente superata. Il periodo di apogeo dell’età dei nuraghi si situa tra il Bronzo medio (XVI-XIV sec. a.C.) e il Bronzo recente (XIII sec. a.C.). Dal Bronzo finale (XII- inizi IX sec. a.C.) i nuraghi non sono più costruiti e in genere vengono o abbandonati o ristrutturati per altri usi. È questa, indubbiamente, l’età di apogeo della Civiltà nuragica, unitamente ai primi tempi dell’Età del Ferro (seconda metà IX – VIII sec. a.C.), quella nella quale questa civiltà ha raggiunto il massimo sviluppo economico e culturale. alfonso alfonsostiglitz@libero.it
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alfonso
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Inserito il - 24/07/2007 : 13:03:30
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Torniamo alla risposta sui nuraghi: abitazioni, fortezze, regge? Qui il discorso si fa più complesso rispetto alle ipotesi funerarie o religiose. Nel caso di tombe o di edifici di culto è relativamente più semplice definirne l’esistenza o meno per la presenza di indicatori materiali abbastanza evidenti ed inequivocabili, anche se nel caso dell’edificio di culto, non sempre è possibile definirne la natura. Per intenderci la presenza di un oggetto di culto o di uno strumento legato ai rituali non è di per se decisiva per definire la natura sacra di quell’edificio; abbiamo ad esempio il caso di culti domestici, nei quali è possibile avere un’immagine sacra all’interno di una stanza adibita ad altri usi, un po’ come avviene oggi. Se poi siamo in presenza di un edificio complesso, con più stanze è possibile che una di esse potesse essere utilizzata per culto senza che l’edificio in se sia un tempio. Nel caso, invece, di uso civile il discorso si fa più difficile. Quello della reggia o castello è un’immagine usata costantemente da Lilliu e da Ugas (che è lo studioso che più di tutti ha mantenuto un’impostazione vicina a quella del suo maestro). Personalmente non amo il termine “castello” applicato ai nuraghi complessi, perché anacronistico è veicolo di un’immagine feudale del mondo nuragico. Il concetto di reggia presuppone un’organizzazione sociale e politica accentrata nel quale una figura emerge sulle altre, non a caso i due studiosi richiamano il wanax miceneo, contemporaneo ai nuraghi, un re che governa dal suo palazzo. In realtà i nuraghi non hanno l’aspetto di palazzi e non solo dal punto di vista architettonico ma anche da quello urbanistico, non sono, infatti, inseriti in un tessuto abitativo di tipo urbano o paraurbano; per di più non sempre c’è una connessione diretta nuraghe-villaggio. Ma al di là di questi aspetti si può notare un fatto più decisivo, mancano in Sardegna le tombe regali, nelle quali sono sepolti i re, wanax o comunque li si voglia chiamare. La tomba dei nuragici dell’età dei nuraghi è una tomba monumentale, si, ma collettiva e al suo interno non vi sono deposizioni distinte di personaggi particolari. Certo si può discutere se la tomba dei giganti (spero nessuno creda che ci siano realmente i giganti) contenesse tutti gli abitanti del centro o solo l’elite, ma comunque non c’è un personaggio emergente. Quello di abitazione è un uso possibile, a patto, però, che ci intendiamo. I nuragici vivevano nei villaggi di capanne che conosciamo bene; è possibile che i singoli nuraghi, quelli posti a controllo dei confini, delle vie di penetrazione naturali ecc. siano serviti anche da abitazione di un piccolo gruppo; ma in generale non è la sua funzione primaria. Quello di fortezza è un altro uso credibile, ma anche qui bisognerà intendersi. Certo la vecchia idea del nuragico che da dentro lancia le frecce all’esterno è ingenua e insostenibile, ma la presenza dei terrazzi rende più articolato il concetto militare, così come la presenza di feritoie piccole all’esterno e molto grandi all’interno da il senso di una struttura che non doveva essere facilmente accessibile. Allora che cosa erano. Senza voler giungere a conclusioni complete, dobbiamo partire dal riconoscere che il nuraghe è il punto di arrivo di un processo culturale, sociale ed economico; non nasce all’improvviso, nel senso che un nuragico un bel giorno inventa il nuraghe. Nasce da un processo iniziato con i cambiamenti avvenuti almeno un millennio prima con la rottura del sistema sociale neolitico, l’emergere di gruppi che hanno nel controllo delle risorse del territorio la loro base sociale; l’uso dei metalli favorisce questi processi, nascono i primi gruppi armati, si amplia la gerarchia della società, e così via. Per controllare meglio le risorse si costruiscono edifici megalitici, più resistenti, certo, ma soprattutto imponenti e, quindi, capaci di comunicare l’idea di potenza e di possesso del territorio. È il caso delle grandi muraglie dell’età del rame, come quella di Monte Baranta prima e dei nuraghi a corridoio poi, tutti posti in posizione dominante. Da qui il concetto di nuraghe. È una struttura opera di una collettività, quindi un lavoro comunitario che a) serve a rinforzare l’identità e l’aggregazione di quella società, serve a stabilire il possesso del proprio territorio (e questo è ribadito dalle tombe, la loro monumentalità indica la rivendicazione del possesso: qui ci sono sepolti i miei antenati, quindi questo luogo è mio). Che poi la costruzione sia frutto di lavoro libero o coatto, questo ancora non lo sappiamo; b) serve a occupare energie eccedenti in opere che rafforzano il controllo sociale; c) serve a svolgere un ruolo di controllo militare; non pensiamo a eserciti di invasione o ad assedi, pensiamo a torri di controllo, secondo forme militari in uso in tutte le epoche; d) servono come luoghi di accumulo e tesaurizzazione di risorse pregiate, come metalli e cereali; ruolo nel quale saranno poi sostituiti dai pozzi sacri; e) servono a livello ideologico come emblema della società; non è un caso se dopo la fine dei nuraghi si continui a realizzarli sotto forma di modello che viene messo in ambiti di culto; f) serve forse come sede politica di quella comunità: è il caso dei grandi nuraghi al centro di un territorio ricco di nuraghi più piccoli. Come vedi la risposta è molto complessa è spero di essere risuscito a dare il senso di quello su cui stiamo ragionando in ambito archeologico. alfonso alfonsostiglitz@libero.it
alfonso
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francesco7
Utente Medio
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Inserito il - 24/07/2007 : 17:30:42
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Non dicevo a te, Alfonso : tutti gli altri mi sembrano in ferie !
1) Evidentemente, con le date nuragiche non vado d’accordo. Ma, forse, la confusione non è tutto merito mio : io sono un semplice lettore, e le date le trovo scritte sui libri. Le ultime sono prese, pari pari, dall’ultimo lavoro di Lilliu (edito, 2006) : evidentemente, anche Lui entrato a far parte della “bella età dei Nuraghi” ( 94 anni, e scrive ancora ). Allora, se vogliamo cercare di scoprire perché hanno costruito i Nuraghi ( visto che la loro funzione viene perduta a partire dal XII secolo a.C. ), dobbiamo riferirci alla popolazione vissuta prima di questo periodo.
Mi permetto di insistere, perché ritengo la popolazione, il vero nodo della questione. Se fossero stati 25 milioni, avrebbero ragione coloro che parlano di guerrieri e re, castelli e fortezze. Ma se fossero stati in 25.000, tutti i “castelli” …. cadrebbero ! Lilliu (sempre lui), dice ancora che, intorno a ogni nuraghe, gravitavano, in media, 35 persone : secondo me, lo dice perché è un numero ragionevole, né troppo grande, né troppo piccolo. Ma non lo giustifica ! ( Cioè, se uno prendesse 350 o 3.500 , per ogni nuraghe, il ragionamento sarebbe sempre valido, anche se non più ragionevole … ). Qualcun altro parte dal numero dei guerrieri, necessari per la vigilanza e la difesa, e arriva a dire numeri spropositati ( posso raccontarveli, se vi interessa).
Hai ragione, caro Alfonso, a dire che è difficile, ma si può fare qualche tentativo. La mia domanda era rivolta a tutti coloro che hanno studiato queste cose, e sono più informati e …aggiornati di me ! Ciao a tutti.
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alfonso
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Inserito il - 24/07/2007 : 18:30:30
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Caro Francesco, il mio non era assolutamente un rimprovero. Sul numero di abitanti è necessario porre attenzione all’effetto appiattente della distanza cronologica; quando diciamo che il periodo dei nuraghi comprende grosso modo l’epoca tra il XVI e il XII secolo, parliamo di circa 500 anni, il che significa che dobbiamo stare attenti a non mettere assieme tutti i nuraghi (7.000 o 12.000 che siano). Non sono tutti contemporanei, non tutti furono finiti di costruire, molti ebbero problemi strutturali ecc. Altri, e non pochi, spesso si rivelano non essere nuraghi (c’è una certa tendenza, anche da parte dei nostri antenati, a definire nuraghe qualsiasi costruzione con grandi pietre). Molti sono nuraghi semplici, con piccoli nuclei di persone, magari non stazionarie. Come vedi è complesso avere una base numerica su cui ragionare per l’intera isola. Il discorso può essere fatto per singoli insediamenti. Quanto alla cronologia, certamente non è colpa tua, purtroppo vengono pubblicati (o ripubblicati) testi vecchi senza l’accortezza di aggiornarli o almeno avvertire che si tratta della nuova stampa di una vecchia edizione. Le celebrazioni, giuste, di Lilliu rischiano però di fargli un pessimo servizio; pubblicare un testo vecchio come nuovo non va a favore del professore (e lui non ne ha colpa, ovviamente). Il che non significa che non si debba ripubblicare. La recente riedizione dello scavo di Barumini è importantissima, ma quando lo si legge bisogna ricordarsi che è scritto negli anni ’50. alfonso alfonsostiglitz@libero.it
alfonso
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francesco7
Utente Medio
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Inserito il - 25/07/2007 : 11:11:18
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In questi giorni ho cercato disperatamente di acquistare una copia del quaderno di Darwin : “Archeologia in Sardegna”, ma senza successo. Invece ho trovato il bellissimo articolo di Alfonso, che invito tutti a leggere. http://www.sardegnacultura.it/j/v/2...30&visb=&t=1 E’ chiarissimo, come al solito, e parla del nostro argomento. L’articolo è : “La bella età dei giganti di pietra”. Ciao a tutti.
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francesco7
Utente Medio
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Inserito il - 25/07/2007 : 12:36:46
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Certo, Alfonso, su questo hai ragione. I Nuraghi non furono utilizzati tutti contemporaneamente, per molti motivi. Ma se la stima di Lilliu (sempre lui, e neanche questa volta spiega come ha fatto), è sufficientemente corretta e accettata da tanti studiosi, si possono fare alcune osservazioni. 1- Lilliu stima in 7÷8000 il numero dei nuraghi, e dice pure che nella fascia di 10 km lungo le coste non ci sono ( c’era il piano Paesaggistico, anche allora !). 2- Oggi sappiamo che non è vero : nel Sinis, come hai detto tu, nella Nurra, e sicuramente in molte altre zone ci sono nuraghi e anche parecchi. 3- Per cui i Nuraghi ( sempre che la stima precedente sia corretta ), sarebbero molti di più.
4- Molti protonuraghi , scomodi e inadatti, furono abbandonati ; alcuni nuraghi crollarono e non furono ricostruiti ; molti non furono completati, ecc. Ma si parla di 500÷1000 nuraghi, al massimo ( secondo me, molti di meno ), su 10÷12000 ! Perché è più facile restaurare un nuraghe che costruirlo ex-novo. Perché prima di costruire un Nuraghe ci pensavano bene ! ( con quei sassi ... ).
Come per le costruzioni di oggi : abbandonate ce ne sono poche. Si restaurano, si ristrutturano. Non utilizzate ( a parte le seconde case, ma non credo che i nuraghi venissero utilizzati per questo scopo !) ce ne sono veramente poche. E così doveva essere allora. Resta il fatto che sono sempre tanti e diffusi nel territorio.
Piuttosto, bisognerebbe fare un rilevamento sistematico di TUTTI i Nuraghi della Sardegna. L’unico studio che conosco è quello fatto da Moravetti nel “Marghine-Planargia”, che si trova nelle pagine di Sardegna Cultura. In questa zona i Nuraghi sono : - monotorre per il 79% - complessi 9% - protonuraghi 12%
A presto.
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francesco7
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Inserito il - 25/07/2007 : 17:16:37
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Torniamo alla popolazione. Cercare di stabilire quante persone abitavano a Barumini o nel nuraghe Arrubiu, pur importante, non consente di estendere il discorso a tutta la Sardegna. Invece, secondo me, qualcosa si può fare,
I Romani facevano i censimenti (ogni venti anni, circa : tutti ricorderete quello del 25 dicembre di 2000 anni fa, a Betlemme ). Ebbene,la popolazione dell’Italia, al culmine dell’impero romano, era di circa 8 milioni di abitanti. Poco più di un decimo degli abitanti di oggi. Si può ipotizzare che in Sardegna, in proporzione, c’erano circa 200.000 abitanti : questo, durante l’impero romano, in una società ben organizzata, con numerose città popolose.
Millecinquecento anni prima, in piena preistoria, senza alcuna città, con villaggi di capanne abitati al massimo da cento persone, gli abitanti erano sicuramente meno, ma molto meno. Forse neanche la metà. Possiamo stimarne 100.000, o anche più di 200.000, tanto non cambierà la sostanza del mio ragionamento.
Facciamo l’ipotesi che in Sardegna abitassero 150.000 persone. Se i Nuraghi erano 7.500, allora il numero medio di abitanti di una torre protostorica era 20 ( venti ). Soltanto venti. Se, come risulta plausibile, nei nuraghi complessi , abitavano intorno a cento persone, come conseguenza in almeno dieci nuraghi vivevano solo 10 abitanti : una famiglia , neanche tanto numerosa. A ottocento Nuraghi complessi corrispondevano settemila Nuraghi monofamiliari ! Cioè quasi tutti.
E’ possibile che non tutti i Nuraghi fossero abitati contemporaneamente . Forse molti, i primi e più piccoli, i più scomodi (pensare ai protonuraghi) , sono stati abbandonati e lasciati inutilizzati. Molti possono anche essere crollati e non furono mai ricostruiti. E’ presumibile che i nuclei abitativi siano stati composti mediamente da un numero più elevato di persone.
Vediamo i numeri . Quello della popolazione mi sembra corretto, visti i tempi e lo stadio di civiltà dell’epoca. Così anche il numero dei nuraghi. Quindi il ragionamento è sostanzialmente corretto. Ma numeri così striminziti di abitatori di un nuraghe ridimensionano sicuramente tante ipotesi sulla loro funzione. - Da quella militare : a meno che non ci fosse già il servizio di leva ( che mi risulta essere introdotto da Napoleone ), e quindi il capo-famiglia era sempre in guerra ( ma poi chi difendeva il nuraghe ? chi lavorava ? ) Bisogna anche sapere contro chi si faceva questa benedetta (?) guerra ! … - … a quella di Nuraghe Tempio –Familiare, - o di Nuraghe- Osservatorio astronomico sempre familiare, magari con un planetario per proiettare le stelle sulla cupola –cielo….
Come si vede, nella maggior parte dei Nuraghi abitava una sola famiglia di 10 persone. In molti altri due o tre famiglie. Solo nei Nuraghi più grandi, con villaggio annesso, abitavano dieci ÷ quindici famiglie. In una famiglia c'erano al massimo due uomini adulti. Nei Nuraghi complessi otto o dieci uomini ; in quelli più grandi, con antemurale, ce n'erano al massimo trenta. Alla luce di questi numeri, bisognerebbe riconsiderare la funzione dei Nuraghi ! Questa è, ovviamente, la mia opinione. Ciao a tutti.
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kigula
Moderatore
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Inserito il - 26/07/2007 : 18:27:20
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Rieccomi in questo nuovo discorso! Francesco hai pensato che in tanti piccoli nuraghi poteva non abitare nessuno ma che potevano essere usati quando necessario? O magari anche stagionalmente? Pensa ai nostri nonni che facevano la transumanza: spesso avevano due o più case in posti diversi che usavano in differenti periodi dell'anno anche portandosi appresso l'intera famiglia. Se gli archeologi del futuro calcolassero la popolazione sarda dei primi del '900 solo in base alle case di città e di campagna databili all'epoca la stima sarebbe molto esagerata. Poi penso sia meglio non fermarsi troppo sulla funzione abitativa dei nuraghi, era solo una delle tante e non sempre presente. Io lo vedo comunque come una torre, dalle tante funzioni si, ma sempre una torre non una casa. I villaggi di capanne dove effettivamente si viveva ci sono, le stime sulla popolazione nuragica sarebbe meglio farle su questi.
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shardanaleo
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Inserito il - 26/07/2007 : 18:46:23
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Ma se i "NURAGICI" ABITAVANO NEI NURAGHES... perchè ci sono I "vILLAGGI NURAGICI"...?... E se quei MODELLINI di bronzo rappresentano davvero dei Nuraghes, perchè a fianco vi è di solito una casetta?... qualcosa non quadra! SHAR
"SOS SHARDANA RIBELLES KI NEMOS PODET BINKERE" (RAMESSU II) www.shardana.org
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francesco7
Utente Medio
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Inserito il - 27/07/2007 : 13:26:17
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A Kigula e Leo, bentornati !
I Nuraghi sono stati le abitazioni del popolo che è vissuto in Sardegna nel Secondo Millennio a.C.
E ciò, principalmente, per i seguenti motivi : 1- Il numero elevato di Nuraghi, che si concilia soltanto con la funzione abitativa.
2- Il limitato numero di abitanti per ciascun Nuraghe : 10 per i monotorre ; da 30 a 100 per i Nuraghi complessi, con villaggio annesso.
3- La dispersione, quasi uniforme, nel territorio : il pascolo utilizzabile dai suoi abitanti, con il Nuraghe al centro. Una simile ubicazione ha senso soltanto se finalizzata allo sfruttamento del territorio circostante.
4- Le caratteristiche architettoniche dei Nuraghi : sono specifiche e peculiari per un’abitazione, isolata nel territorio.
5- La presenza di una sorgente, o del fiume, o del pozzo : l’acqua, fonte di vita per l’uomo e per gli animali.
6- I materiali rinvenuti nei Nuraghi : focolari, suppellettili, vasellame, macine, ecc. Tutti finalizzati all’uso quotidiano.
Qualsiasi altra destinazione d’uso, a meno di non affermare che in Sardegna, nella preistoria, abitavano milioni di persone, è secondo me, priva di fondamento.
Alfonso (poi risponderò anche a lui ), ha dimostrato che TUTTE le funzioni da me elencate (eccetto, quelle che non conosco e che mi potete suggerire voi tutti ), sono improponibili. Ha salvato la funzione abitativa e, parzialmente la funzione fortezze, cercando di spiegare che cosa intendeva.
Ma qual è, Kigula, la funzione che tu ritieni più plausibile, per le torri ?
A presto.
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