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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 31/08/2009 : 14:21:25
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| dr folk ha scritto:
Foneticamente potrebbe associarsi a Otzana, o l'ho sparata grossa?
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Purtroppo non so cosa dirti, mi sto documentando anche io e le notizie e i dati li trovo smanettando per internet..però foneticamente sarebbe più vicino ad Ottana..
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Modificato da - Tharros in data 31/08/2009 14:23:17 |
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E' sempre meglio sembrare stupidi tacendo invece di darne la conferma parlando!! |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 31/08/2009 : 22:06:54
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| Grodde ha scritto:
| dr folk ha scritto:
Foneticamente potrebbe associarsi a Otzana, o l'ho sparata grossa?
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bisogna però dire che nel nome Sardo la Z non c'è, in quanto si dice Othieri
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Associare il nome Otzana ad Otieri (od Othieri) mi sembra una evidente forzatura. Turritano
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 31/08/2009 : 22:51:00
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Tharros, ti sei scelto una grossa discussione, insomma, una grossa gatta da pelare: Paesi e città sarde. I nomi, la storia”. Roba da niente. Io ho deciso di dire la mia su qualche paese e città, perché, in base alle mie conoscenze, trovo che molte notizie non sono complete o addirittura alterate. Naturalmente io, non basandomi su quanto può trovarsi su Internet, intervengo solo su quello che so di mio. Naturalmente non conosco la storia o l’origine dei nomi di tutte le località della Sardegna, ma soltanto di quella Settentrionale e neanche tutte. Molto meno di tutte! Cominciamo con Sassari “Sassari. ( La capitale di sopra) Si sa che il territorio era abitato fina dalla preistoria e si suppone che il primo abitato fosse stato costruito come punto commerciale di transito, per le direttrici che portavano al mare e dal mare partivano, in quello che adesso è il rione di S.Ampollinare Si sviluppò come una vera città e verso la metà del duecento gli abitanti cacciarono anche i giudici di Torres e fecere comunella con i Genovesi conferendosi il titolo di repubblica. Le prime leggi risalgono al 1300 ( Statuti Sassaresi). A Sassari ci passarono più o meno tutti: Pisani Genovesi Aragonesi Spagnoli e Piemontesi. Fu ammessa all’ Italia nel 1861.
In riferimento a quanto da te scritto all’inizio della discussione (…07.09), mi permetto di fare delle osservazioni, obiezioni ed aggiunte. Sassari, già citata nel Condaghe di Silki (1100/1200) col suo antico nome di “Thathari” (ancora in uso nel Sardo Logudorese), sicuramente abitata sin dalla preistoria. Lo dimostrano diverse grotte con reperti prenuragici, ancora in parte esistenti all’interno della città e numerose testimonianze nuragiche prenuragiche nella sua immediata periferia. Era una zona densamente popolata già dall’antichità. Del resto non poteva essere che cosi: ricchissima d’acqua che favoriva l’agricoltura e tutto quanto ad essa connesso. Quindi mi sembra fuor di luogo sostenere “ che il primo abitato fosse stato costruito come punto commerciale di transito” che poi la sua posizione, successivamente, ne abbia fatto un “sito commerciale e di transito” è un altro discorso. Era inevitabile perciò che, nel tardo medioevo, divenisse una vera città, dominante su tutti i villaggi della Sardegna Settentrionale anche perché interi villaggi furono abbandonati dai loro abitanti per confluire su Thathari. Questo per vari motivi: carestie, minaccia dei pirati nei centri costieri ecc., anche Porto Torres (allora Torres, la Turris Lybissonis dei romani) fino ad allora la città più grande del Nord Sardegna, se non dell’intera Sardegna, fece la stessa fine e i suoi abitanti si riversarono in gran parte a Thathari. Isomma, un rapido fenomeno di inurbamento per cui Sassari fu nominata “Thathari Manna” in tutto il Settentrione dell’isola, …. Nome che è rimasto ancora in uso nei paesi logudoresi in un raggio di oltre 50 Km. Così grande e importante che nel 1200 ( gli abitanti cacciarono i Giudici di Torres per costituirsi in “Libero Comune, di cui ancora oggi si vedono i resti delle mura. Mel medioevo e almeno sino al ‘500 era la città più grande della Sardegna (contava circa 30/40 mila abitanti. A Sassari ci “passarono più o meno tutti: Pisani Genovesi Aragonesi Spagnoli e Piemontesi”. Non dimentichiamo nemmeno i romani, i bizantini (loro eredi) e perfino gli austriaci e, ultimi arrivati, gli italiani, esattamente come nel resto della Sardegna. È curioso sapere che a quasi tutti questi dominatori, Sassari si ribellò orgogliosamente. Per esempio contro aragonesi, austriaci e piemontesi. Non facciamo confusione però fra “dominazione” e “invasione”: sono due cose ben diverse. Sassari è situata su un pianoro dolcemente degradante verso il Golfo dell’Asinara (che dista appena 8/10 km), e col mare ha sempre avuto notevoli rapporti- Oggi conta 130 mila residenti ed è il terzo comune (per estensione) più grande d’Italia (oltre 500 km2) andando dal Golfo dell’Asinara sino al Mar di Sardegna, da Porto Ferro (a Nord di Alghero) sino a Sud di Stintino, Argentiera compresa. Turritano
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Modificato da - Turritano in data 31/08/2009 23:12:18 |
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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 01/09/2009 : 08:15:54
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Qualsiasi aggiunta, obiezione e critica è assolutamente accettata, anzi, richiesta. Questo post è stato ideato partendo da qualche piccolo spunto perchè tutti possano inserire delle informazioni sui paesi sardi, e questo vale anche, e forse di più, per me che non lo sono. Ma sono curioso ed interessato di tutto ciò che riguarda l' Isola Sarebbe opportuno evidenziare il nome della città o del paese di cui si vogliono dare notizie.
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Modificato da - Tharros in data 01/09/2009 08:19:07 |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 01/09/2009 : 23:34:21
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| Tharros ha scritto:
Qualsiasi aggiunta, obiezione e critica è assolutamente accettata, anzi, richiesta. ..... ::::
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Ecco Tharros, è proprio questo il motivo che mi ha spinto a fornire ulteriori notizie sulla mia città ... e lo farò anche per altre Turritano
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Gianf89
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Inserito il - 02/09/2009 : 00:31:55
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Per quanto riguarda l'etimologia di Sennori, non so se questa è la teoria piu accreditata e sicura, ma le maestre e le professoresse ce la ripetevano ogni anno quando facevamo il giornale di classe e dove dovevamo mettere notizie sul paese. Mi ricordo anche di averla letta nella prefazione di un libro, ma non ricordo quale cmq ve la propongo: Sennori deriverebbe dalla parola ebraica (?) Genor che significa sedano, ( completando quello che ha detto Tharros ) e questo era dimostrato anche dal fatto che nelle vicinanze del paese esistivano due villaggi medioevali, ormai scomparsi, che avevano un toponimo simile: Gerito e Gennor.
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Turritano
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Inserito il - 02/09/2009 : 22:57:55
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Sennori da "sedano" (in ebraico)? è una ipotesi da prendersi con le molle. Bisognerebbe risalire alle fonti e non basarsi su una semplice assonanza di termini. Gennor non la conosco, ma Gerito (Geridu?) fra Sassari e Sorso, non credo che abbia molto in comune con Sennori. Comunque la maggior parte dei toponimi sardi sono sconoscuti, immersi nella nebbia del tempo (per esempio Thathari, di cui io ho una mia teoria, ma nessuna fonte), per cui si tira ad indovinare, poi si da per scontato che quella data ipotesi sia una realtà incontrovertibile. Saludos Turritano
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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 03/09/2009 : 08:12:54
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Jerzu.
Appare alla storia in un atto di donazione giudicale del 1130. L’origine del nome è individuata da Giulio Paulis nel greco bizantino khérsos,‘incolto, improduttivo’, con riflessi anche italiani attraverso kh > j e rs > rts > ts > s. Effettivamente l’antichissimo paese di pastori è abbarbicato sui difficilissimi costoni del rio Pardu, costituiti da purissimo schisto argilloso (del Siluriano), sovrastati da bastioni calcio-magnesiaci: insomma, un territorio senza possibilità di creare degli orti, vocato solamente alla pastorizia e alla vite.
Tracce di storia
La storia del villaggio diventa poi avara di documenti e poco si sa sulla sua vita: solo seguendo le vicende di altri paesi d’Ogliastra possiamo, per assimilazione, pensare che anche Jerzu diventò feudo di Berengario Carroz che nel 1323 sconfisse i Pisani. La storia riprende attraverso i “quinque libri” compilati dai parroci in tutte le parrocchie. In essi venivano riportati i dati di tipo anagrafico più alcuni testamenti; questa iniziativa caratterizzò il parroco Don Angelo Coro, a partire dal 1558. In questi anni Jerzu era un misero villaggio di 110 fuochi (circa 400/450 abitanti): venivano censiti quelli che erano in grado di pagare le tasse. Fra il 1500 e il 1750 gli abitanti diventano circa 1000 e li troviamo, in più atti, protagonisti di coraggiose proteste per difendere, davanti ad autorità amministrative, le “vie del vino”. Alla fine del 1700 si colloca la vertenza tra il comune di Jerzu e il Sarrabus, che pretendeva di imporre una non meglio definita “tassa de majoria” per ogni cavallo di vino in transito nel suo territorio. Nel 1870 l’ierzese Nicolò Businco organizzò un vasto movimento di opinione con comizi ( la parlata ) che si tennero a Jerzu, Tortolì e Lanusei davanti a deputati nazionali, per la realizzazione di un tracciato ferroviario che collegasse l’Ogliastra al Campidano e al Nuorese. Nicolò Businco fondò e diresse, nel 1882, un giornale locale (L’Ogliastra ) che ospitò il dibattito e il confronto fino alla realizzazione della linea ferroviaria: nel 1893, il fischio della vaporiera echeggiò prima a Gairo e poi, nel novembre dello stesso anno, a Jerzu.
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Modificato da - Tharros in data 03/09/2009 08:14:32 |
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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 03/09/2009 : 08:18:58
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Toponimi e etimologia dei paesi sardi sono ancora oggetto di molte discussioni. Anche il prof. Lilliu diverse volte ha corretto quanto asserito in un primo tempo. Questo dimostra, secondo me, che una persona che ammette gli errori e li corregge ha il diritto alla massima stima, quando poso e trovo i miei riferimenti sono a lui riconducibili.
I vostri interventi rendono questa discussione più interessante e possibilmente anche più corretta.
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Modificato da - Tharros in data 03/09/2009 08:21:06 |
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Gianf89
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Inserito il - 03/09/2009 : 14:56:30
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| Turritano ha scritto:
Sennori da "sedano" (in ebraico)? è una ipotesi da prendersi con le molle. Bisognerebbe risalire alle fonti e non basarsi su una semplice assonanza di termini. Gennor non la conosco, ma Gerito (Geridu?) fra Sassari e Sorso, non credo che abbia molto in comune con Sennori. Comunque la maggior parte dei toponimi sardi sono sconoscuti, immersi nella nebbia del tempo (per esempio Thathari, di cui io ho una mia teoria, ma nessuna fonte), per cui si tira ad indovinare, poi si da per scontato che quella data ipotesi sia una realtà incontrovertibile. Saludos Turritano
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Sono daccordo con te sul termine ebraico, anche a me sembrava e sembra un po assurdo, ma è quello che ho sempre letto e saputo. Gerito e Gennor erano due villaggi medioevali che si trovano nel territorio comunale di Sennori (purtroppo molto poco studiati) mentre Geridu, conosciuto anche come Gelithon, si trova si nel territorio comunale di sorso, ma è alla stessa distanza sia da Sennori che da Sorso. Per quanto riguarda il legame tra Gelithon e Sennori(e non solo), ragionando con le poche nozioni che possiedo sull'argomento, sono arrivato a pensare queste cose: Sorso, secondo una teoria sulla sua origine, sarebbe nato proprio da una "costola" del villaggio di Gelithon, che piano piano si sarebbe spopolato a favore de centri limitrofi. L'etimologia di Sorso sembra possa essere rincondotta al termine josso, che significa in basso, propio per la sua altitudine inferiore sia rispetto a Sennori che a Gelithon. Quindi, mentre Sorso è di fondazione piu recente, è molto probbabile che Sennori, Gelithon, Gerito e Gennor, tutti e 4 molto vicini forse per la buona produttivita del terreno della zona, siano coevi per fondazione, e che trovandosi tutti nello stesso territorio, condividano anche l'etimologia del toponimo ,tant'è che se sostituiamo la s di Sennaru con la g otteniamo Gennaru, che non è un nome molto differente da quello degl'altri 3 villaggi. Naturalmente questo è solo un mio pensiero, e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
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Turritano
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Inserito il - 03/09/2009 : 22:43:19
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Quello che so io su Sennori e Sorso è un pò diverso. Quella regione oggi chiamata Romangia (Sorso e Sennori, per chi non lo sapesse, vicinissime a Sassari) e le regioni circonvicine, in epoca nuragica risultano essere abitate dalle tribù orgogliose e bellicose dei "Sussinati". Se ancora oggi in Logudorese e Sassarese gli abitanti di Sorso si chiamano "Sussinchi", un motivo ci sarà. Tutto questo, molto prima della Diaspora ebraica. A me risulta anche, ma solo come ipotesi, che Sennori sia stata fondata successivamente all'esodo da Israele, all'epoca della distruzione del tempio di Gerusalemme. Ma questa storia degli ebrei fondatori di Sennori è tutta da verificare: non ci sono prove né fonti, almeno per quanto ne so io. Se esistono questi documenti, mi piacerebbe conoscerli. Turritano
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Gianf89
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Inserito il - 04/09/2009 : 02:32:41
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Secondo me la storia di Sennori fondata dagli ebrei dopo la diaspora è una cosa nata dalla rivalita tra sennori e sorso. Cito la pagina di Wikipedia per Sorso: http://it.wikipedia.org/wiki/Sorso
| Come molti paesi della Sardegna vicini o confinanti anche Sorso e la confinante Sennori hanno avuto in passato degli screzi che si riportano oggi in rivalità sportiva, bonarie prese in giro e folkloristici racconti. Le testimonianze perlopiù orali degli abitanti dei due paesi raccontano degli abitanti sennoresi che schernivano i vicini con l' appellativo di Sussinchi Macchi per le vicende legate alla fontana della Billellera (cfr.), mentre racconti più moderni asseriscono che durante le feste patronali gli abitanti di Sorso fanno esplodere i fuochi d' artificio di giorno per non farli vedere agli abitanti di Sennori (che è posta più in alto). I sorsensi inoltre raccontano che ai sennoresi piaccia uscire con i ricci di mare nella tasca dove tengono i soldi in modo da non spenderli. Ecco spiegato il motivo per cui i sennoresi vengono definiti dispregiativamente ebrei cioè avidi (zecchi in dialetto) dagli abitanti di Sorso. |
Inoltre nella stessa pagina si parla dell'etimologia di Sorso e della sua origine. So che wikipedia non è una fonte affidabilissima ma è meglio di niente Sempre riguardo la fondazione di Sorso ho cercato un po su internet ed ho trovato questo sito: http://www.labillellera.it/index.php?pid=12 , dove vengono esposte entrambe, le teorie. Io personalmente non l'avevo mai sentita la seconda, che è quella che dici tu, ma è molto interessante. Inoltre nel sito vengono citate le fonti che poterbbero essere verificate. Ma forse stiamo andando fuori topic
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Grodde
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Inserito il - 04/09/2009 : 10:07:44
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Sull'origine Ebraica del nome ci sarebbe da ridire, non ci sono prove della presenza Ebraica li in zona
Però sappiamo che la Sardegna fu colonizzata dai Fenici / Cartaginesi, che come gli Ebrei erano un popolo semitico, e parlavano una lingua molto strettamente imparentata all'Ebraico, o dovremmo dire forse che gli Ebrei parlavano una lingua imparentata al Fenicio, in quanto gli Ebrei dalle zone interne del medio oriente andarono ad abitare nella terra di Canaan, che era la patria dei Fenici, e ne acquisirono in pratica la lingua, tanto che le lingue dei due popoli erano facilmente comprensibili tra loro
Quindi se il nome di Sennori ha una radice semitica, è più probabile che sia Fenicia, visto che i Fenici da noi ci vennero per davvero, specie sulle coste, c'è da dire poi che i Fenici erano degli abilissimi mercanti, e forse anche un pò tirchi , tanto quanto gli Ebrei, ed ecco che cosi combaciano tutte le dicerie riguardo Sennori
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Tharros
Salottino
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Inserito il - 04/09/2009 : 10:35:35
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Sorso
L' attuale nome Sorso, è stato ritrovato per la prima volta nel condaghe di Silki (XI - XIII secolo). L'origine del toponimo pare abbia avuto origine da una parola Logudorese, josso o zosso (derivato dal latino deorsum, deorso) che significa giù. Questo probabilmente per indicare la posizione di Sorso più in basso rispetto a quella della vicina Sennori.
Tracce di storia
Il territorio è ricco di testimonianze archeologiche risalenti al periodo prenuragico, l’ attuale borgo però è di origine romana e divenne grosso centro religioso nel Medioevo. Durante il periodo del 1300 Sorso passò di mano a diversi feudatari e venne più volte attaccata e distrutta sia dall’ irrequietezza degli abitanti di Castelgenovese, sia dalla famiglia Doria.Nel 1436 Sorso e Sennori vennero vendute insieme a Gonario Gambella e da quel momento le sorti dei due paesi furono identiche. Lo stemma di Sorso sia nella versione odierna che in quella antica riporta un gambale simbolo della famiglia Gambella. Dopo numerosi altri passaggi alla proprietà del paese, nel 1527 subì l’ attacco da parte delle truppe francesi di Renzo Orsini per poi passare ancora tra diverse mani prima del riscatto del 1838. Precedentemente, nel 1821 divenne uno dei capoluoghi della provincia di Sassari. Vittorio Angius nel suo Dizionario del Casalis annotava a Sorso (sunto): “durante il periodo delle milizie, Sorso e Sennori, potevano contare su 112 elementi. La storia dell'agricoltura e allevamento sorsere ha portato alla luce terreni adattissimi a tutte le colture e scarsi pascoli che provvedevano al sostentamento del paese mentre l’ eccedenza era venduta Sassari e Porto Torres. Nel 1859 Sorso fu inserita nella ricostituita Provincia di Sassari.
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Modificato da - Tharros in data 04/09/2009 10:36:41 |
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Nugoresu
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Inserito il - 04/09/2009 : 11:31:02
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Ora ci provo io....
NUORO
ETIMOLOGIA
Il nome deriva dal nuorese "Nùgoro"; si è sostenuto dallo Spano (1872) che questa a sua volta provenisse da una non precisata radice nur o ur con significato "casa" o "luce" o "fuoco", quest'ultima intesa come "focolare domestico" , stante il radicamento dell'uso fiscale del termine, ma questa interpretazione è stata oggetto di rilevanti contestazioni di altri linguisti. La radice ha comunque secondo la maggior parte degli studiosi origine "prelatina, protosarda, non chiarita". A partire dall'XI secolo si rileva il tipo toponimico Nugor.
STORIA
Si estende ai piedi del Monte Ortobene, su un altopiano granitico a circa 600 m.s.l.m., che fu forse l'area di primo popolamento in età nuragica, come testimonierebbero ritrovamenti. Sarebbero invece del VII secolo i resti di una tomba ritrovata nell'attuale abitato.
più antichi insediamenti presenti a Nuoro si trovano presso il nuraghe Tanca manna dove sorgono i resti di abitazioni di un villaggio prenuragico del 2000 a.C. costituito da circa 800 capanne, rilevate agli infrarossi, in un insediamento dell’estensione di oltre 2 ettari. Tale insediamento fa di Nuoro uno dei centri abitati più antichi della Sardegna. Nelle immediate vicinanze del sito sorgono sepolture scavate nella roccia, dette Domus De Janas, di periodo precedente. Sono stati inoltre trovati frammenti di ceramiche della cultura di Ozieri risalenti al 3500 a.C.. Presso Sedda Ortai nel cittadino monte Ortobene sono presenti tracce di una fortificazione dell'età del Rame. La civiltà nuragica, a partire dal 1500 a.C. e fino all’invasione romana, ha lasciato una forte impronta nella storia di Nuoro come dimostrano i numerosissimi nuraghi presenti nella zona, i quali coronano tutti i colli della città risultando ormai inglobati nel tessuto urbano (nuraghi Tanca manna, Ugolio, Biscollai) o collocati nelle periferie (Corte, Tigologoe, Tèrtilo, Tres Nuraghes, Gabutèle), spesso accompagnati da tombe dei giganti o da villaggi nuragici. Dagli ultimi studi sull’età romana risulta che gli abitanti della zona si rifugiarono prima nei pressi del vicino Monte Ortobene e, solo successivamente, si sarebbero spostati più a valle e stabiliti nella zona in cui sorse il più antico rione di Nuoro: Seuna. Tuttavia la penetrazione romana fu di grande importanza come testimoniato per es. dalla parlata del Nuorese, considerata la lingua romanza più vicina al latino. Alla fine dell’impero romano Plinio il Vecchio menziona i celeberrimi popoli Ilienses situati nella Sardegna centrale per la particolare bellicosità. Tra questi nella zona tra Nuoro e Orotelli erano situati i "Nurritani". Nell’età vandalica e bizantina si inizia a parlare dei “Barbaricini” per le testimonianze dirette di Procopio e di Gregorio Magno, sensibile oltre che agli aspetti religiosi anche alle tristi condizioni dei sudditi di Sardegna, Sicilia e Corsica oppressi dalla fiscalità bizantina che spesso costringeva le popolazioni a vendere i figli e familiari ai barbari (Longobardi) per pagare le tasse.
Nell’estate del 594 si conclude una pace tra Bizantini (vincitori) e Barbaricini che prevede tra le clausole la conversione al Cristianesimo e il probabile riconoscimento ad Hospiton (di cui si esaltano il carisma e le virtù cristiane) delle insegne del comando della sua gens sotto l'egida dell'Impero, sebbene sotto il controllo di una serie articolata di castra tutt'attorno al ducato dei barbaricini. Dentro la città, in via Brusco Onnis (quartiere San Pietro), è stata rinvenuta una tomba bizantina (poliandro), probabilmente del VII secolo d.C., recante cuspidi di lance e fibbie bronzee di cinturoni dell'equipaggiamento bellico di una decarchia, un piccolo corpo di guardia di soldati-coloni con famiglia al seguito, detti Kabaddaris, indicante la presenza in città della dominante èlite bizantina e l'introduzione di nuove tecnologie e di componenti religiose legate al culto dei Santi della Cristianità greca, che sopravvivono a tutt'oggi nelle tradizioni popolari (si pensi che lo stesso natale, in nuorese, si traduce con pasqua di natale, esattamente come viene chiamato oggi dagli ortodossi). Il villaggio di "Nugor" di poche centinaia d’abitanti si rileva su carte medievali risalenti al 1147 (spesso con la dicitura "Nori"). Il Villaggio sorgeva attorno alla chiesa di “Santu Milianu” nel quartiere “Seuna” ed alla chiesa si “Santu Pedru” nel quartiere omonimo. Il nome di Sant’Emiliano è fondamentale nella storia di Nuoro in quanto testimonia il passaggio della popolazione dal monte Ortobene, località “Milianu”, al quartiere Seuna, in cui si preservò, tramandandola, la tradizionale devozione al Santo da parte della comunità. Fra il 1300 ed il 1400 l’importanza di Nugor cresce insieme ad i suoi abitanti, più di mille, e fra il 1341 e 1342 viene indicato come uno dei villaggi che versavano le più alte tasse alla Diocesi di Ottana. Più estesa e popolata dei paesi del circondario, Nuoro crebbe con la cessione della Sardegna ai Savoia. Il Regno di Sardegna in realtà non giunse in loco che dopo molti decenni dopo la sua istituzione (1720) e celebrò il suo centenario con una manovra legislativa di armonizzazione del sistema immobiliare che avrebbe creato disordini gravissimi. Con l'Editto delle Chiudende del 6 ottobre 1820, infatti, l'intera Barbagia fu messa sottosopra dall'appropriazione selvaggia di terreni sino ad allora adibiti ad uso comunitario (e giuridicamente anche ad uso civico). Si ebbero rivolte sanguinose, faide e numerosi omicidi in una sempre più grave serie di tragedie, tali da sconsigliare il Valery, che nel 1834 stava realizzando il suo "Voyage en Sardaigne", dall'approssimarsi a Nuoro, solo lambita nel suo articolatissimo itinerario; tragedie gravissime che sarebbero sfociate nei noti moti de "su Connottu" , quando al culmine della tensione il 26 aprile 1868 diverse centinaia di persone assaltarono i simboli del sempre più foresto potere savoiardo e diedero alle fiamme il palazzo del municipio, curando che la carta, strumento di sperequazione fra alfabetizzati e popolo, scomparisse insieme con il malefico potere che vi era impresso sopra. Nel 1931 raggiunse i 9.300 abitanti, che nel 1936 celebrarono il premio Nobel conferito alla loro più illustre concittadina (ormai però trasferitasi a Roma per seguire il marito). La città cominciò ad espandersi attorno ai quartieri originari, Santu Predu, dei pastori e dei proprietari terrieri e Seuna, dei contadini, dei braccianti e degli artigiani, e la via Majore (attuale Corso Garibaldi, tutt'ora la via "di passeggio"), dei signori. Gli altri dieci rioni erano S'Ispina Santa (via Sassari), Irillai (via della Pietà), Santu Carulu (via Alberto Mario), Su Serbadore (via Malta), Corte 'e susu (via Poerio), Santa Ruche (via Farina), Sette Fochiles (via Lamarmora), Fossu Loroddu (Largo Nino di Gallura), Su Carmine (Piazza Marghinotti), Lolloveddu (via Guerrazzi). Vi è poi Lollove, frazione che dista circa 15 chilometri dal capoluogo, piccolo centro rurale che mantiene un aspetto quasi incontaminato rispetto alle origini.
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