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siaras
Nuovo Utente
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Inserito il - 23/03/2009 : 16:48:35
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[:(!cappellacci per conto mio non sa neanche quello che ha detto perchè non ha mai apperto bocca in campagna elettorale,ma silvio si ne ha dette di scemenze vedi le fabbriche non dovevano chiudere invece,vai a fidarti quanti poveri allocchi avra preso per i fondelli.
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siaras |
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sonos
Utente Attivo
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Inserito il - 25/03/2009 : 10:48:25
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Segnalazione. Domenica 29 Marzo prossima ore 21.30 su RaiTre, la trasmissione Report parlerà del nucleare e della sua convenienza economica con un reportage sulla situazione in Europa.
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www.sulcisnaturalmente.eu
http://fabiocoronafotografie.blogspot.it |
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siaras
Nuovo Utente
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Inserito il - 26/03/2009 : 17:43:20
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grazie per la segnalazione della trasmissione di report su rai tre....almeno noi non dormiamoìììììììììììììì
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siaras |
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Flore
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 31/03/2009 : 12:22:31
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Ho visto Report domenica sera (sono iscritta alla loro newsletter) e mi sono seriamente spaventata, non solo per quello che sapevo già, ma anche per tutto il resto, soprattutto relativamente alle patologie tiroidee in quanto a me è stata asportata nel 2003 dopo che mi dava problemi praticamente dalla nascita e nella mia zona l'Eutirox (l'ormone sintetico che la sostituisce) è più venduto dell'aspirina. Vorrei che tanti avessero visto e si fossero resi conto di che cosa scriteriata sia l'ulteriore costruzione di altre centrali. Vi ho già detto che la centrale di Trino Vercellese è vicina alla mia città; ebbene, al confine della centrale c'è una fabbrica che trattava amianto.....ne ha parlato anche Lucarelli in una sua puntata di Blu Notte.
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Grazia Orsù, dunque.....
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diesis
Utente Medio
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Inserito il - 26/04/2009 : 08:10:35
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Sergio Mazzanti, postmaster Per il Bene Comune mi ha inviato questa comunicazione. Credo che possa essere utile diffonderla
Innanzitutto grazie di cuore a tutti coloro che hanno firmato la petizione on-line "Non abbiamo bisogno del nucleare". La risposta dei sardi è stata particolarmente massiccia e apprezzata. Si terranno due incontri con i promotori della petizione, Michele Boato e Monia Benini di Per il Bene Comune, mercoledì 29 aprile dalle 15 alle 17 alla "Casa per la pace" di Ghilarza (OR), via Nessi 14, e dalle 19.30 alle 22 al centro culturale "La Vetreria" di Cagliari (quartiere Pirri), in via Italia 63. In occasione dei due appuntamenti sarà possibile firmare la versione cartacea e ricevere i moduli della petizione. A presto
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Spike
Utente Normale
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Inserito il - 26/04/2009 : 11:09:15
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Posso dire una cosa ? A me piacerebbe che su questa cosa del nucleare (ma anche su tante cose che suscitano il coinvolgimento emotivo delle masse), sul pro e sul contro, non vi mettesse sopra il cappello nessuna formazione politica o pseudo politica. Che non diventasse l'ennesimo "cavallo di battaglia" per polarizzare l'elettorato. Solo un sano confronto d'idee senza simboli, senza ideologie (anche quelle laiche in senso lato) e senza bisogno di intermediari intellettuali e intellettivi può portare a decisioni condivise. A prescindere dal quanto sia opportuno farla questa centrale o non farla; la centrale o qualsiasi altra cosa.
AUGH !
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Cantu t’appo intesu mia Cando idia in sa cavalcada in protzessione Sos costumes des sos sardos, cun tiu barore Sos caddittos de sa jara Su turrone de tonara... |
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gege66
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 27/04/2009 : 21:42:48
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Chernobyl a quanto pare non ha insegnato niente a nessuno, come tante altre tragedie, più o meno grandi!!! E' proprio vero che la storia non insegna niente!!!!
P.S.Scusate l'amarezza, ma io amo la mia terra come la mia stessa vita e anche se sono lontana, il mio cuore e la mia anima sono sempre lì, e anche se a distanza lotterò assieme alla mia gente, affinchè nessuno possa violare i nostri diritti!!!!!
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Zio Eu
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 13/05/2009 : 08:18:02
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http://www.repubblica.it/2009/04/se...entrali.html
... e ora andate a protestare con Cappellazzi!!!! Vedrete che ci penserà lui.
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Verosardo
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Inserito il - 13/05/2009 : 09:08:40
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Siamo tornati ai tempi dei Viceré, è tempo di cacciare i Viceré. Sa die de sa Sardigna a tott'annu.
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Rocce Rosse - Arbatax
Tortolì (Ogliastra)
..un altro meraviglioso angolo di Sardegna
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jacumu
Salottino
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Inserito il - 13/05/2009 : 11:19:50
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poi tra tutti i posti proprio Santa Lucia e Santa Margherita di Pula.. come rovinare 2 posti magici!
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"Gherro pro cantu potho, no appa mai paghe appo zuradu finas a esser mortu" TENORE ANTONIA MESINA DE ORGOSOLO
http://www.sardegnadigitallibrary.i...60&id=188718 <-- Santu Simoni (Iscrocca) |
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Flore
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 13/05/2009 : 13:28:15
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Trovati su yahoo. E per favore lasciamo stare schieramenti politici. Questi sono fatti e una dimostrazione in più che il referendum se lo sono messo dove dico io e noi gente non contiamo un piffero.........
ASCA -Roma, 12 mag - ''Pdl e Lega bocciano l'emendamento del Partito democratico con cui si vincolava il governo ad emanare i decreti legislativi relativi al 'ritorno al nucleare' ad una intesa con le regioni, ora ridotte solo alla espressione di un parere sulle complesse norme che definiranno per gli impianti la localizzazione, i requisiti tecnici, le procedure amministrative, i livelli di sicurezza e cosi' via''. Lo afferma in una nota il senatore del Pd Salvatore Tomaselli, della commissione Industria. ''Una impostazione all'insegna del piu' antico centralismo su una materia cosi' complessa e delicata - prosegue il senatore Tomaselli - che meriterebbe il piu' ampio coinvolgimento di regioni, istituzioni e comunita' locali''. ''Insomma, un giorno si tesse la tela di un paese felicemente avviato verso il federalismo fiscale, un altro giorno si torna indietro - conclude Tomaselli - sulla strada del piu' netto centralismo governativo''.
(ASCA) - Roma, 12 mag - ''Il Pd vota no alla delega sul nucleare ma non per un pregiudizio, non per una lettura antinuclearista, ma perche' serve un serio confronto sulla strategia energetica e industriale del nostro Paese''. Lo dichiara il senatore del Pd Gian Carlo Sangalli nel corso del suo intervento in Senato e spiega: ''L'impostazione scelta dal governo porta benefici esclusivamente al sistema d'imprese legato al nucleare della Francia perche', la realizzazione delle centrali in Italia, verrebbe affidata ad imprese francesi che hanno licenze e sono all'avanguardia da un punto di vista tecnologico''. '' Il sistema elettrico italiano - continua - ha un eccesso di capacita' di proporzioni storiche. Molte nuove centrali nella pianura padana sono utilizzate a meno del 50 per cento del loro potenziale. Pensare di fare nuove centrali in Italia in questo momento e' un paradosso economico e rappresenterebbe un ulteriore costo che finirebbe sui gia' alti prezzi dell'energia. In Europa nessun Paese ha realizzato tanta capacita' elettrica e molte centrali funzionano a meno della meta' della loro capacita'. Si tratta di impianti dalla vita lunga perche' prima di esaurire il loro potenziale produttivo hanno ancora molti anni davanti. L'energia aggiuntiva prodotta in questi impianti - spiega Sangalli - presenta costi nettamente inferiori al nucleare, in quanto deve sostenere solo il costo del combustibile e non quello dell'impianto. E' vero che siamo troppo dipendenti dal gas importato, ma il problema, al punto in cui siamo, va risolto diversificando gli arrivi di gas, ovvero facendo finalmente i rigassificatori. Un eventuale rientro nel nucleare presuppone un chiaro indirizzo di politica industriale ed energetica, definita e condivisa in Parlamento, aperta al confronto con le regioni e con le comunita' territoriali. Questo non c'e'. Fa ancora testo il Piano energetico nazionale del 1988''. ''Gli Stati Uniti - che non costruisce centrali dal '72 - da tempo affermano che occorre insistere sulle centrali di quarta generazione. Non solo e non tanto per problemi legati alla maggiore sicurezza, quanto piuttosto perche' utilizzano le scorie e riducono l'impiego di uranio, le cui riserve scarseggiano. Quelle di quarta generazione utilizzano scorie di precedenti centrali o altre scorie e le disponibilita' sono molto piu' abbondanti. Ma per l'Italia - conclude Sangalli - la cosa piu' importante e' che per queste centrali si puo' sfruttare la ricerca avviata in passato dall'Enea e sviluppare licenze industriali italiane esportabili in paesi come la Cina e l'India, nei quali si giochera' in futuro la leadership di questa fonte energetica, che ha il grande pregio di non emettere CO2''.
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Grazia Orsù, dunque.....
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Janahome
Salottino
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Inserito il - 13/05/2009 : 14:32:24
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Ecco la nuova notizia... si fa per dire: TG3 Regione Sardegna delle 14,00 la Sardegna è il luogo ideale per installare le nuovi basi nucleari (identificati 4 siti) e nuovi siti di stocaggio per le scorie. La grande quantità di acqua (il mare), l'antisismicità del suolo e la scarsa densità della popolazione (non i turisti che la raddoppiano in estate eh!) fanno della Sardegna con le sue coste il punto ideale corrispondente ai criteri di valutazione ambientale elaborati e studiati, per l'installazione delle nuove centrali nucleari: Capo Malfatano, zona fra Tortolì e Lanusei, Iglesiente fra i luoghi interessati. Ora il Governo ha 6 mesi di tempo per decidere.
Urka! Ora il cemento sulle coste ce lo mettono radioattivo!!! Ragazzi, ma cosa si vuole di più dalla vita??? Abbiamo i missili in giardino e accanto la centrale energetica per costruirli, meglio di così... si muore!
(Chi li ha votati... se li tenga!)
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^:^Jana http://www.janahome.com |
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Flore
Salottino
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Inserito il - 14/05/2009 : 08:35:18
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Ecco il rapporto di Greepeace pubblicato anche da Repubblica ieri MAPPE NUCLEARI PER L’ITALIA 13 maggio 2009 1. Ritorno al passato: la vecchia mappa del CNEN Negli anni ’70 il CNEN (Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare poi trasformato in ENEA negli anni ’80) elaborò una mappa per la localizzazione dei siti (allegato 1). Le aree risultanti come effetto della sovrapposizione di diverse carte tematiche sono quelle segnate in rosso; sono segnalati con dei numeretti i diversi vincoli naturalistici e archeologici già presenti all’epoca. Rispetto alla carta sismica vediamo che alcune localizzazioni risultano le stesse: quelle identificate in Sardegna, in Piemonte e nel basso Salento, in Basilicata e sopratutto in diverse aree costiere, tra cui l’alto Lazio (dove poi furono localizzati due reattori a Montalto di Castro), la Toscana e il delta del Po. Qualche area è identificata anche nella Sicilia meridionale che, come è noto, presenta una delle più elevate sismicità del Paese. Le aree in verde segnalano una alta presenza di piccoli centri abitati. Rispetto agli anni ’70, i cambiamenti del clima e della piovosità pongono la questione della presenza di sufficiente acqua ragion per cui l’asta del Po appare (specie in estate) meno adeguata. Bisognerebbe dunque guardare alle aree costiere e, tra queste, il sito di Montalto di Castro ospita ancora le fondamenta dei due reattori BWR che erano in costruzione e che furono bloccati dal referendum del 1987. Il cambiamento del clima però non porta solo a un declino della portata dei fiumi – oltre che a più frequenti fenomeni alluvionali anche nell’asta del Po – ma solleva la questione del livello del mare. Su questo tema il nostro Paese presenta vulnerabilità piuttosto distribuite. Vediamo quali. 2. Nucleare e rischio climatico Nella carta del CNEN molte aree di possibile localizzazione sono costiere, mentre alcune aree sono identificate nell’asta del Po. Il rapporto dell’ENEA sulla vulnerabilità delle coste (Dossier Enea per lo studio dei cambiamenti climatici e dei loro effetti, 2007), mette in rilevo quali coste sono a maggiore rischio per l’innalzamento del livello del mare (allegato 2). Quale risultato si ottiene confrontando le due mappe? Oltre quelli sul Po, i quali hanno semmai il problema della stagione estiva in cui il Po mostra una tendenza comune a tutti i fiumi di ridurre le portate, la lista dei siti da escludere dalla vecchia carta del CNEN è qui descritta. 2.1 Siti potenzialmente da escludere per maggiore vulnerabilità delle coste Ovviamente questa non è una valutazione di dettaglio che richiede studi molto più specifici. Ma segnaliamo quali delle aree identificate nella costa nella vecchia cartina del CNEN presentano un rischio di vulnerabilità climatica, secondo lo studio ENEA (2007). Lo studio ha carattere generale e una valutazione specifica richiederebbe certo ulteriori approfondimenti di dettaglio, ma serve a dare una valutazione delle aree che, per i movimenti della terra e il cambiamento atteso sui livelli del mare, presentano un rischio di vulnerabilità delle coste. Friuli: la zona costiera al confine con il Veneto, in prossimità della foce del Tagliamento è indicata dal CNEN come idonea a ospitare impianti nucleari in base alla disponibilità di acqua di raffreddamento, ma è considerata ad alto rischio di allagamento dall’ENEA (Valore Movimento Minimo = 0,36 metri). Veneto: la zona del delta del Po, la zona costiera al confine con il Friuli, in prossimità della foce del Tagliamento e la zona costiera veneta in prossimità della foce del Piave sono indicate da CNEN come idonee a ospitare impianti nucleari in base alla disponibilità di acqua di raffreddamento, ma ad alto rischio di allagamento dall’ENEA (Valore Movimento Minimo = 0,36 m). Emilia Romagna: tutta la zona costiera settentrionale e la costa meridionale fino a Rimini, secondo i dati dell’ENEA, è completamente inidonea per ospitare impianti nucleari in quanto soggetta a rischio di allagamento da parte del mare (Valore Movimento Minimo = 0,36 m). Toscana: le zone costiere di Cecina, di Piombino-Follonica, di Grosseto, di Albinia e la zona costiera in prossimità di Montalto di Castro sono considerate idonee dal CNEN ma a rischio allagamento dall’ENEA (Valore Movimento Minimo = 0,25 - 0,26 m). Lazio: la zona costiera in prossimità di Montalto di Castro e la zona costiera in prossimità di Latina sono considerate idonee dal CNEN ma a rischio allagamento dall’ENEA (Valore Movimento Minimo = 0,25 m). Campania: la zona della foce del Garigliano e la zona della foce del Sele sono considerate idonee dal CNEN ma a rischio allagamento dall’ENEA (Valore Movimento Minimo = 0,27 m). Calabria: la zona costiera di Sibari in corrispondenza della foce del Crati è considerata idonea dal CNEN ma a rischio allagamento dall’ENEA (Valore Movimento Minimo = 0,22 m). Basilicata: tutta la costa della Basilicata è considerata idonea dal CNEN ma a rischio di allagamento dall’ENEA (Valore Movimento Minimo = 0,22 m) Puglia: la zona costiera al confine con la Basilicata è considerata idonea dal CNEN ma a rischio di allagamento dall’ENEA (Valore Movimento Minimo = 0,22 m). La zona del golfo di Manfredonia è considerato idoneo dal CNEN ma a rischio di allagamento dall’ENEA (Valore Movimento Minimo = 0,27 m). La zona costiera in corrispondenza di Lesina è considerata idoneo dal CNEN ma a rischio di allagamento dall’ENEA (Valore Movimento Minimo = 0,22 m). Molise: la zona costiera meridionale e centrale, compresa la zona della foce del Biferno, è considerata idonea dal CNEN ma a rischio di allagamento dall’ENEA (Valore Movimento Minimo = 0,22 m). Sardegna: la zona costiera sud-orientale in corrispondenza della foce del fiume Flumendosa, è considerata idonea dal CNEN ma a rischio di allagamento dall’ENEA (Valore Movimento Minimo = 0,30) 2.2 Siti della vecchia mappa CNEN che risultano meno vulnerabili Naturalmente i criteri da verificare sono anche molti altri – compresenza di altre attività a rischio, densità di popolazione, infrastrutture e collegamenti etc – ma alcune aree – specie non costiere, e alcune costiere – risultano a minor rischio di vulnerabilità climatica. Piemonte: Provincia di Vercelli: tutta la zona intorno al Po, da Trino Vercellese fino alla zona a nord di Chivasso. Provincia di Biella: la zona intorno alla Dora Baltea a sud di Ivrea. Lombardia: Provincia di Pavia: la zona dell’Oltrepò Pavese a nord di Voghera. Provincia di Mantova: l’intera zona a sud di Mantova in corrispondenza del Po Provincia di Cremona:zona a sud di Cremona in corrispondenza del Po (vicino a Caorso) Veneto: Provincia di Rovigo: la zona compresa tra l’Adige e il Po (a sud di Legnago) Friuli: Provincia di Udine e provincia di Pordenone: tutta la zona interna, intorno al fiume Tagliamento, da Latisana fino a Spilimbergo Emilia Romagna : Provincia di Parma: la zona a nord di Fidenza, compresa tra il Po e il Taro Toscana: L’isola di Pianosa Lazio: Provincia di Viterbo: la zona interna a sud del Tevere, nella zona di affluenza della Nera, tra Magliano Sabina e Orte. Calabria: Provincia di Catanzaro: la zona costiera ionica in corrispondenza di Sellia Marina, tra il fiume Simeri e il fiume Alli (Principali località: Belladonna, Marindi, Simeri Mare, Sellia Marina). Provincia di Crotone: la zona costiera ionica in corrispondenza della foce del fiume Neto, a nord di Crotone (Marina di Strongoli, Torre Melissa, Contrada Cangemi, Tronca). Provincia di Cosenza: la zona costiera tra il fiume Nicà e la città di Cariati Puglia: Provincia di Taranto: la zona costiera ionica, in corrispondenza della località di Manduria. Provincia di Lecce: la zona costiera ionica a nord di Porto Cesareo e quella a sud di Gallipoli; la zona costiera adriatica a nord di Otranto e quella a sud di Brindisi (esistono su queste ultime dei vincoli naturalistici). Provincia di Brindisi: la zona costiera in corrispondenza di Ostuni. Sicilia: Provincia di Ragusa: la zona costiera tra Marina di Ragusa e Torre di Mezzo. Provincia di Caltanissetta: la zona costiera intorno a Gela. Provincia di Agrigento: la zona costiera intorno Licata. Provincia di Trapani: la zona costiera a sud di Mazzara del Vallo, in corrispondenza della località Tre Fontane. Sardegna. Ogliastra: la zona costiera in corrispondenza del fiume Riu Mannu e della località di Torre di Bari. Provincia di Nuoro, la zona costiera a sud della località di Santa Lucia e in corrispondenza dell’isola Ruja. Provincia di Cagliari: la zona costiera tra Pula e Santa Margherita di Pula. 3. Rischio sismico: aree In attesa di conoscere i criteri che verranno stabiliti dal governo per la localizzazione degli impianti, la pericolosità sismica del territorio italiano, com’è noto, risulta minima solo in alcune aree: la Sardegna, una fascia tra Piemonte e Lombardia, un’area nel Salento brindisino. Se questo criterio fosse incluso, questo potrebbe portare a valutare con particolare attenzione queste aree: Piemonte: Provincia di Vercelli: tutta la zona intorno al Po, da Trino Vercellese fino alla zona a nord di Chivasso. Lombardia: Provincia di Pavia: la zona dell’Oltrepò Pavese a nord di Voghera. Toscana: L’isola di Pianosa (recentemente identificata da uno studio dell’Università di Pisa) Sardegna. Ogliastra: la zona costiera in corrispondenza del fiume Riu Mannu e della località di Torre di Bari. Provincia di Nuoro, la zona costiera a sud della località di Santa Lucia e in corrispondenza dell’isola Ruja. Provincia di Cagliari: la zona costiera tra Pula e Santa Margherita di Pula. Le aree dunque maggiormente indiziate, per minimizzare il rischio sismico, sono proprio poche; altre valutazioni andranno fatte su queste aree. Una valutazione di fattibilità porterebbe l’attenzione su Montalto di Castro dove esiste un’area già disponibile accanto alla centrale a gas dell’ENEL. E’ a basso rischio climatico anche se la pericolosità sismica della zona non è tra quelle minime in Italia. 4. E le scorie? Per quanto riguarda le scorie, una valutazione preliminare delle zone possibili è stata condotta nel 1999-2000 nell’ambito del Gruppo di Lavoro sulle condizioni per la gestione in sicurezza dei rifiuti nucleari (allegato 3). Come si vede, a parte qualche area localizzata anche in Abruzzo (per le scorie nucleari il rischio sismico evidentemente è considerato marginale) le aree potenziali sono presenti in molte zone soprattutto interne e si concentrano tra l’Alto Lazio e buona parte della Toscana, Le Murge pugliesi, la Basilicata e parte della Calabria. Allegato 1 - La vecchia mappa nucleare del CNEN Allegato 2 - ENEA, vulnerabilità aree costiere ai cambiamenti climatici Allegato 3 - Aree potenzialmente idonee per il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi (elaborazione Gruppo di lavoro per la gestione in sicurezza dei rifiuti nucleari, 2000)
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Grazia Orsù, dunque.....
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Zio Eu
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Inserito il - 14/05/2009 : 09:00:08
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| Flore ha scritto:
Trovati su yahoo. E per favore lasciamo stare schieramenti politici....
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Mi dispiace ma non vedo come ciò possa essere possibile. Quanto sta accadendo è una diretta espressione di uno schieramento politico e di quanti si sono presi la responsabilità di votarli, e che ora hanno i piedi doloranti per non aver guardato con attenzione dove davano la zappa.
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Flore
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Inserito il - 14/05/2009 : 09:13:18
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| Zio Eu ha scritto:
| Flore ha scritto:
Trovati su yahoo. E per favore lasciamo stare schieramenti politici....
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Mi dispiace ma non vedo come ciò possa essere possibile. Quanto sta accadendo è una diretta espressione di uno schieramento politico e di quanti si sono presi la responsabilità di votarli, e che ora hanno i piedi doloranti per non aver guardato con attenzione dove davano la zappa.
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scusami Zio Eu sono stata troppo criptica Intendevo dire che le notizie sono basate su fatti scientifici e non su ideologie politiche Al di là che personalmente sono d'accordo con te.
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